GERMANIA: COMMERZBANK CANDIDATA ALLA NAZIONALIZZAZIONE!
In attesa che i lettori sostenitori di Icebergfinanza possano condividere l’analisi in preparazione per fine anno dal titolo ” Datemi una leva e vi distruggerò il mondo” in Germania der Spiegel lancia l’eco della nazionalizzazione tra i canyon del fragilissimo sistema finanziario tedesco, che con Commerzbank subirebbe la quinta nazionalizzazione dall’inizio della tempesta perfetta!
In attesa di leggere insieme il post di domani incentrato quasi esclusivamente sulla manovra finanziaria diamo un’occhiata a quanto sta succedendo in Germania e Stati Uniti…
ASCA) – Roma, 4 dic – Il governo tedesco non esclude la nazionalizzazione di Commerzbank. E’ quanto scrive il settimanale Der Spiegel domani in edicola. Berlino, secondo fonti del governo, potrebbe riattivare il fondo di aiuti alle banche acquistando altre quote di Commerz di cui gia’ detiene il 25%.
La seconda banca tedesca ha presentato risultati fortemente negativi a causa dell’esposizione su titoli della Grecia. Secondo l’Eba la Commerzbank dovrebbe procedere a una ricapitalizzazione di 2,9 miliardi di euro, il 60% delle necessita’ del sistema bancario tedesco.
Tralasciando il teatrino dell’EBA, se Commerzbank ha bisogno realmente dell’aiuto dello stato per far fronte ad una misera ricapitalizzazione di 2,9 miliardi di euro, non oso pensare a quello che accadrà il prossimo anno alle banche francesi e tedesche.
Ve l’ha raccontato nessuno che la decisione congiunta delle banche centrali mondiali di inondare di dollari il mercato sia dovuta in particolar modo alla difficoltà di alcune banche francesi di rifinanziarsi in dollari, visto che la Francia è in prima linea sul fronte delle attività e degli impieghi in dollari…
A proposito del mitico swap congiunto, Goldman Sachs facendo finta di non sapere nulla si chiede per quale motivo proprio ora, che ci sia qualcosa di inatteso dietro l’angolo!
Abbiamo già visto come in Germania la presenza dello Stato nelle banche sia imponente, ma tra bad bank e nazionalizzazioni, Sachsen LB, West LB, IKB, Hypo Real Estate Holding in Germania il fondo di stabilizzazione dei mercato tedesco sfiora i 500 miliardi di euro di cui il 20 % è finanziato attraverso l’emissione di titoli di Stato. Non più di 5 miliardi possono essere destinati all’acquisto di “bad assets” ovvero titoli spazzatura quando in realtà ho l’impressione che ne servirebbero dieci volte tanti.
Certo che se come dice la Merkel … Per risolvere la crisi del debito europeo “potrebbero volerci anni”. Parola del cancelliere tedesco Angela Merkel che in un’audizione al Parlamento ha voluto sottolineare come la crisi non possa essere “risolta in un colpo solo”… probabilmente avremo tempo e modo di vedere nazionalizzato l’intero sistema finanziario tedesco mentre i mercati attendono pazienti!
Senza dimenticare come i lettori di Icebergfinanza ben sanno di quello che sta accedendo a Deutsche Bank e Taunus come il nostro Simon Johson ci ha ricordato recentemente con coefficienti di capitale fantasiosi e leva e derivati terrificanti.
E pensare che una parte della blogosfera illuminata dal proprio interesse ci racconta che la Germania può permettersi di salvare le proprie banche pur continuando a falsificare in realtà i bilanci, nascondendo gli aiuti alle proprie banche dal debito pubblico. Beata innocenza!
Ad onor di cronaca per cancellare la lunga serie di idiozie che ho letto e sentito scrivere in questi mesi sui media e nella blogosfera, non dimenticate che il Kreditanstalt fur Wiederaufbau tanto per cambiare aveva una partecipazione di almeno il 40 % nella famigerata IKB prima banca tedesca ad essere nazionalizzata e che …
Da 16 anni la Germania non include nel suo debito pubblico le passività del Kreditanstalt für Wiederaufbau, meglio noto come KfW, posseduto all’80% dallo Stato e al 20% dai Länder, altri soggetti pubblici.
Si tratta di 428 miliardi di euro interamente garantiti dalla Repubblica federale. La KfW fa mutui a enti locali e piccole e medie imprese. Detiene partecipazioni cruciali in colossi come Deutsche Post e Deutsche Telekom.
È vigilata dai ministeri delle Finanze e dell’Industria, non dalla Bundesbank. Grazie al legame di ferro con lo Stato, la KfW conquista la medaglia d’oro nella classifica mondiale dell’affidabilità, stilata da Global Finance, e il massimo rating da parte di Moody’s, Standard Poor’s e Fitch, lo stesso della Repubblica federale.
Le sue obbligazioni sono dunque uguali ai bund. Ma a differenza dei bund, magicamente non entrano nel conto del debito pubblico. Se vi entrassero come la logica del Trattato di Maastricht vorrebbe, il debito pubblico tedesco salirebbe da 2.076 miliardi a 2.504 e la sua incidenza sul prodotto interno lordo 2011 balzerebbe dall’80,7% al 97,4%.
Tralasciando la manipolazione forzata delle regole contabili dell’EBA è inutile che la Germania strilli quotidianamente sull’erronea interpretazione di una BCE prestatore di ultima istanza per i debiti sovrani quando quotidianamente la stessa BCE è chiamata a salvare le banche tedesche e francesi a fare il prestatore di ultima istanza di banche private!
L’intervento quotidiano della BCE serve per salvare le paranoie iperinflattive tedesche da un’ondata deflazionistica che spazzerebbe via la Germania e la Bundesbank, bella addormentata nel bosco degli eccessi creditizi del sistema finanziario tedesco!
Si solo i tedeschi possono essere tedeschi come scrivono i Chicago Boys, esaltandone le virtù e dimenticando le debolezze, chiacchere al vento di coloro che hanno l’illuminazione ad intermittenza e che in questi mesi hanno sparato a zero sul nostro paese senza osservare la trave del vicino!
Ma lasciamo perdere la Germania e andiamo a dare un’occhiata all’America dove si festeggia la Grande Depressione Umana, solo perchè la percentuale della disoccupazione è scesa di uno zero virgola.
Premetto che solo l’analisi in profondità del mercato del lavoro americano, di cui mi considero ormai da anni un attento osservatore, mi ha permesso nel 2007 di comprendere la dimensione macroeconomica dell’arrivo di quella che alcuni chiamano superficialmente la Grande Recessione.
Non importa quali sono i numeri sino ad oggi condivisi ma se l’unico risultato di questa incredibile ripresa è aver prodotto in questo anno un numero di nuovi occupati sufficienti ad arginare solo la crescita demografica e migratoria facendo fuggire dalla forza lavoro altre 315.000 anime auguri America!
Il risultato netto dell’ultimo anno è stato di 1.793.000 anime che ha abbandonato la forza lavoro, anime che non vengono considerate disoccupate ma che spariscono nel nulla, giusto per aiutare l’ America a raccontare l’ennesima favola di una ripresa inesistente!
Ma si sa il mercato degli ingenui ha bisogno anche di questo!
Quale attendibilità può avere un sistema che a distanza di mesi modifica l’annuncio ufficiale relativo al mese di agosto che calcolava ZERO posti di lavoro creati con una revisione a 104.000 posti in più in realtà creati nello stesso mese?
Come abbiamo visto in passato durante la crisi in realtà vi furono nelle revisioni successive oltre un milione di posti di lavoro persi rispetto alle prime rilevazioni ufficiali, di revisione in revisione ci avviciniamo alla recessione.
Retribuzioni orarie in costante declino assoluto, ore lavorate stabili o in riduzione, disoccupazione di lungo termine persistente, lavoratori scoraggiati, lavoratori part-time per condizioni indipendenti dalla loro volontà, lavoratori che vengono considerati occupati anche con una sola ora di lavoro, non fanno altro che testimoniare al di là delle favole ufficiali la Grande Depressione Umana.
Inoltre finiamola di dire fesserie accademiche di bassa lega, sostenendo che più i sussidi vengono rinnovati e più le persone si adagiano a non cercare lavoro.
Secondo una recente indagine del dipartimento di Washington e del Connecticut solo il 25 % di coloro che hanno visto sfumare i loro sussidi sono riusciti a trovare un nuovo lavoro. 8 su 10 di questi oggi guadagnano meno di prima, 18,12 dollari all’ora rispetto ai 25,38 dollari nella media. L’ostacolo più grande è l’età e in molti sopra i 50 anni stanno tornando al lavoro anche coloro che hanno visto massacrate le proprie pensioni dai mercati finanziari.
Favole americane, favole per il campo dei miracoli e le cinque monete d’oro che quotidianamente qualche povero ingenuo seppellisce sotto l’albero dell’illusione!
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Meine Güte!
Questo professore ha detto che Commerbank se la sarebbe cavata da sola solo 2 giorni fa!
http://www.daf.fm/video/prof-gerke-commerzbank-wird-krise-erfolgreich-meistern-50149901-DE0008032004.html
della KfW ne parla tutti i giorni, abbiamo capito ! siamo sempre i soliti a leggerla.. 😕
TRandafil
“L’ostacolo più grande è l’età e in molti sopra i 50 anni stanno tornando al lavoro anche coloro che hanno visto massacrate le proprie pensioni dai mercati finanziari.”
vede qual è la differenza? gli americani non si lamentano e si rimboccano le mani anche a 80 anni!
e il lavoro lo trovano anche gli over 50, ci sono leggi ferree contro la discriminazione in base all’età:
http://en.wikipedia.org/wiki/Age_Discrimination_in_Employment_Act
Lasci stare l’America, un paese che NON conosce e che non è certo depresso (almeno non come noi)
TRandafil
ps: ma se i sistemi bancari tedesco e francese sono così malconci, come farà l’Italia a NON fallire??
non le pare un’enorme contraddizione??
ci aspetta una settimana di fuoco, soprattutto se la manovra di Monti avrà problemi in parlamento (probabile)
Non pretendo che tutti ci arrivano, ognuno ha bisogno dei suoi tempi ma se tutti tornano a lavorare chissà come faranno i giovani a trovare nuove opportunità…ma si sa l’esaltazione esterofila permette di comprendere tutto quello che Lei conosce ovvero nulla!
Per quanto riguarda la discriminazione non dica fesserie e si informi direttamente sul posto e tramite alcuni bloggers con cui sono in contatto in America che le racconteranno le fesserie in cui crede senza conoscere la realtà! Oh mamma quanta illuminazione devo ammirare! Andrea
Non so se avete notato ma ultimamente basta che il sottoscritto scriva due righe su Commerzbank e subito qualche blogger si precipita a replicare…mancanza di argomenti!Andrea
Commerzbank è stata “minacciata” di nazionalizzazione dal governo federale se non mette i conti a posto: http://www.abendblatt.de/wirtschaft/article2115585/Commerzbank-droht-Verstaatlichung.html
da notare il penultimo paragrafo sui Blitz-Stresstests della EBA 😯
fidamioci
(ma era sempre Ackermann a prepararli?) ❓
Capitano per me questi sono i migliori articoli, quando lavori al fianco francesi inglesi americani tedeschi che certo non sono meglio di noi con tutti i buchi che hanno . Solo che non lo sappiamo. Il paese ha estremamente bisogno di crescere nella propria autostima.
Stanziale
Grazie ma qui sono in molti quelli che costruiscono muri o mulini a vento e seminano divisione…! Andrea
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quoto, grande Andrea 😉