ITALIA: BALLA COI LUPI!

Scritto il alle 17:37 da icebergfinanza

 «Trovo singolare che gli Stati Uniti che accusano fondamentali sui conti pubblici peggiori dei nostri ci vengano a dire cosa fare, laddove quando siamo noi a dare loro suggerimenti ci dicono che non c'è verso». 

Così si è espressa, Maria Fekter, ministro delle finanze austriaco, con una punta di sano sarcasmo,  rispondendo ai suggerimenti di "Bimbo Geithner" uno delle tante belle addormentate di questa crisi, su come risolvere la crisi europee che guarda caso tanto preoccupa chi la sta alimentando come l'America e gli inglesi, con i loro hedge fund e le loro banche d'affari ombra.

Io l'ho sempre detto se non ci fosse l'altra metà del cielo bisognerebbe inventarla, se più donne fossero alla guida dell'economia e della finanza, probabilmente avremo meno demenza e più saggezza. In uno mondo nel quale conta solo il "capitale erotico" per fortuna abbiamo anche la La splendida realtà delle ragazze normali.avremo tempo e  Ma

Avremo tempo e modo per parlarne nei prossimi incontri.

 
" Va in scena un plateale disaccordo transatlantico a Wroclaw (Breslavia), in Polonia, all'avvio dei lavori del vertice tra responsabili economici dell'Unione europea. (…) che ha registrato una prima assoluta con la partecipazione del segretario al Tesoro americano, Timothy Geithner. Si è quasi autoinvitato, dopo settimane in cui ha martellato gli europei di esortazioni a fare di più per risolvere la crisi debitoria. Solo che la sua zelante incursione sembra aver avuto come unico esito quello di creare irritazione.Geithner è venuto a fare richieste esplicite, tra cui quella di aumentare la mole del fondo anti crisi europeo. Gelido il presidente dell'Eurogruppo: «Non discutiamo della dotazione del Fondo con paesi che non fanno parte dell'area euro», ha affermato Jean-Claude Juncker, puntualizzando che all'esponente Usa è stato consentito di partecipare solo alla prima fase dell'Eurogruppo (…)(Sole24Ore.

E si "Bimbo Geithner", ci ha provato ancora, lui che rappresenta Wall Street non l'America, con quell'arroganza tipica di un gruppo di oligarchi che crede di comandare il mondo,  di coloro che usano i soldi dei contribuenti per salvare gli amici degli amici come è accaduto un paio di anni fa evitando il fallimento di un mucchio di spazzatura finanziaria.

NEW YORK – Nel 2009, appena insediatosi alla Casa Bianca nel bel mezzo della tempesta finanziaria seguita al crollo di Wall Street, Barack Obama avrebbe voluto smembrare Citigroup, il più grosso dei gruppi bancari in crisi, salvato coi soldi dei contribuenti americani. Ma il ministro del Tesoro Tim Geithner ignorò l' ordine dal presidente che avrebbe anche voluto ricostruire su basi diverse i principali istituti di credito in crisi, anziché limitarsi a quello che è stato percepito dai più come un «salvataggio dei banchieri». A rivelarlo è un libro sulle divisioni che hanno segnato fin dall' inizio il lavoro del team economico di Obama, che verrà pubblicato la prossima settimana(…)  L' autore – il giornalista Ron Suskind, che si guadagnò un premio Pulitzer nel 1995, quando lavorava per il Wall Street Journal – racconta la storia di un team economico continuamente segnato dai conflitti Corriere della Sera.

E si l'economia reale, la Democrazia balla quotidianamente con i lupi, lupi travestiti da agnelli, lupi nascosti nella finanza e nella politica, un ballo mortale dove conflitti di interesse enormi ambiscono a depredare le ricchezze della gente comune e degli Stati.

Ora per salvare capra e cavoli sembre che in Grecia vogliano tagliare almeno 100.000 dipendenti pubblici sono in undici milioni in quel paese, fate voi un po i conti di quale speranza possa avere una qualsiasi parvenza di ripresa economica.

Come se non bastasse l'odore del sangue in circolazione ci si è messo pure l'immacolato Portogallo, rivelando un buco di bilancio di oltre un miliardo  di euro, debiti e spese non contabilizzati dell'isola di Madeira scoperti chissà èerchè solo ora dalla Banca Centrale e dall'istituto di statistica portoghese. Portogallo nei guai per colpa di Madeira

Lo ripeto l'unica cosa che potrebbe farmi cambiare completamente idea sul rischio Italia è la scoperta che qualcuno ha truccato i bilanci o li sta continuando a truccare.

Per il resto in mezzo ad uno starnazzare continuo sul rischio di fallimento del nostro Paese, in mezzo allo starnazzare di una certezza sul fallimento anche ad opera di illustri pseudo economisti, Icebergfinanza è stato uno dei pochi che circa quattro mesi fa ha ricordato come l'avanzo primario di un Paese oggi è fondamentale…

.

Al di là della necessità di cambiare immediatamente un governo che puzza ormai da basso impero sulla via del tramonto…

«L'Italia è stata estremamente efficace nei suoi interventi per ridurre il deficit e, più importante ancora, ha fatto molto sul fronte dell'avanzo primario».

A riconoscere e ad apprezzare la tenuta delle finanze pubbliche in Italia è stato ieri il presidente di Eurofi, Jacques de Larosière, intervistato dal Sole 24 Ore a Breslavia, ai margini del Financial Forum 2011 del think tank da lui presieduto. Per de Larosière, ex governatore della Banca di Francia ed ex presidente della Bers, il surplus primario è la chiave di tutto, è «la regola del gioco» per risolvere la crisi del debito sovrano europeo.(…)

«Non c'è altra strada, i deficit pubblici dovranno trasformarsi in avanzi», (…) Il deficit/Pil dell'Italia, contenuto rispetto a quello di altri Stati, non ha impedito però ai mercati di colpire duramente i titoli di Stato italiani. Un fenomeno che de Larosière definisce «un'aberrazione della percezione dei mercati».

Nessuna aberrazione della percezione è solo un disegno preciso che mira alla fine dell'Euro, altro che aberrazione!

Per quanto riguarda invece l'esposizione delle banche europee al rischio sovrano, de Larosière ha messo in evidenza che l'esposizione al debito pubblico rappresenta l'8% dei bilanci delle banche europee, circa 3.000 miliardi di euro, allineato in proporzione a quello delle banche Usa. «Il vero nodo è questo: le banche europee accusano una perdita – che assorbe capitale – quando il prezzo dei titoli di Stato cala mentre negli Usa le perdite emergono nei bilanci solo quando il debitore non paga l'interesse sul debito: e questa circostanza non riguarda i titoli di Stato europei». «Le banche europee hanno ratios molto vicini a quelli delle banche americane», ci ha tenuto a precisare. I mercati stanno penalizzando il sistema bancario europeo in maniera eccessiva.(…)

E le banche americane hanno a bilancio assets tossici che valgono praticamente zero ancora stimati al costo di emissione altro che aberrazione questa è la realtà!
 
Bene giusto in tempo per un'altro giro di valzer della speculazione che non vede l'ora di chiudere la questione euro, aiutata da una politica europea ormai allo sbando e da una decisione quella di Moody's che lascia intravvedere nei modi e nella dinamica un possibile doppio downgrade del sistema Italia.

Se fosse per la questione morale e politica una parte del Paese si meriterebbe direttamente la valutazione "junk" immondizia, ma come abbiamo ben visto in questi mesi le opinioni di uomini circondati da conflitti di interesse enormi valgono meno dell'immondizia.

Se ne riparlerà tra un mese, ma la leggenda metropolitana dei rischi che potrebbero venire della crescita è ormai vecchia soprattutto se gli stessi analisti in passato hanno più volte cantato questa canzone…

(…)In un'analisi pubblicata oggi sulla capacità dell'Italia di invertire la tendenza del debito pubblico, che ha ripreso a crescere rispetto al Pil a causa dalla peggiore recessione dalla seconda guerra mondiale, Moody's riconosce all'Italia la capacità di sapersi muovere entro gli spazi limitatissimi dell'elevata spesa per interessi sul debito. L'Italia, (…) è divenuto un paese professionista della gestione dell'alto debito pubblico in un contesto di crescita bassa, pagando sempre puntualmente e integralmente gli interessi e il rimborso dei titoli di Stato.

Ma di cosa stanno parlando oggi quelli di Moody's, signori siamo o no in grado di comprendere che è grazie alle dichiarazioni di questi signori e alle idiozie scritte e dette dai giornali anglosassoni e da pseudo economisti e analisti che è partita questa valanga sul nostro paese.

«L'Italia è riuscita in passato a gestire le limitazioni di bilancio connaturate al contesto di elevato debito pubblico e bassa espansione economica», sostiene Alexander Kockerbeck, senior credit officer autore del rapporto e analista per il rating sovrano dell'Italia, che resta confermato alla "Aa2" con prospettive stabili. «Riteniamo che l'entità dello sforzo richiesta al Paese per tenere sotto controllo il debito pubblico complessivo e i costi del suo finanziametno sia relativamente moderata rispetto ad altri Paesi Ue e non incompatibile per i trascorsi storici».Sole24Ore

  Ma stiamo scherzando, rileggetevi le dichiarazioni di questi signori, rileggetevele! E nessuno, ripeto nessuno che l'abbia messe in risalto, nessuno!

Venerdi sera Moody's sottolineando le sfide di crescita legate alle debolezze strutturali macroeconomiche e al possibile aumento dei tassi di interesse nel tempo ha lasciato ancora un dubbio ai mercati. I rischi nell'attuazione del piano di risanamento di bilancio che richiede una riduzione del debito e il mantenimento a livelli sostenibili. I rischi legati al cambio delle condizioni di finanziamento dei paesi europei con alto livello di debito''.

Probabilmente si tratterà di un ennesimo ottobre rosso, sempre che mago Bernanke non riesca per l'ennesima volta a stupire un sistema in via di decomposizione anche se francamente non ne sarei affatto sicuro.

Ma torniamo alla Germania al suo integralismo, alla sua presunzione di superiorità e al suo pseudo-virtuosismo, alle sue banche e andiamo a dare un'occhiata ad una recentissima analisi che proviene nientemeno che dalla banca nazionale KFW la quale stima che la partecipazione all'Euro porta ai tedeschi circa 30 miliardi di euro in più di entrate rispetto ad un even tuale ritorno al marco.

(…) Uno studio della banca berlinese KfW stima che la moneta unica porti all' economia tedesca circa 30 miliardi in più ogni dodici mesi: oltre un punto di crescita supplementare tutti gli anni. Senza euro, secondo KfW, il Pil della Repubblica federale sarebbe stato più piccolo di 50 o 60 miliardi solo nel 2010 e nel 2011. Lo studio del KfW non ha ricevuto grande attenzione in Germania dato che i politici e gli economisti più ascoltati ne parlano poco. Hans-Werner Sinn, il capo dell' istituto Ifo, giorni fa ha addirittura scritto su Handelsblatt che il ritiro della Germania dall' euro sarebbe conveniente e anche fattibile – secondo lui – senza troppe difficoltà. Eppure i benefici dell' euro per i tedeschi sono evidenti: nei primi dieci anni di moneta unica, fino allo stop dell' economia globale con il crac di Lehman, le esportazioni del Made in Germany sono esplose. Dai dati Eurostat risultano salite dell' 88% verso la Spagna, del 60% verso l' Italia e la Francia, del 90% verso l' Irlanda: non potendo più svalutare, questi Paesi hanno comprato sempre più prodotti tedeschi spesso con fondi prestati dalle stesse banche tedesche. La colossale esposizione verso l' Irlanda o la Spagna degli istituti regolati dalla Bundesbank si spiega così. In Germania se ne parla, appunto, pochissimo. Corriere della Sera
 

Si se ne parla pochissimo, tranne che su Icebergfinanza.

Ora l'unico pericolo è che se ne parli talmente poco che ormai i partiti al governo di sconfitta in sconfitta decidano di affossare definitivamente l'Euro, bocciando la decisione di un ulteriore sostegno al fondo salvastati europeo, che "Bimbo Geithner" voleva rimpinguato per favorire la speculazione delle banche d'affari di Wall Street.

E mi raccomando non andate in giro a dire che come suggerisce una ricerca di Dorothea Schaefer direttrice della ricerca per i mercati finanziari della DIW le prime dieci banche tedesche hanno bisogno di almeno 127 miliardi di euro di capitale aggiuntivo perchè qualcuno si potrebbe infastidire, visto che siamo troppo "home country bias", inutilmente e stupidamente patriotici suppongo. REUTERS

Suggerisco poi di dare un'occhiata anche qui per comprendere come alcune belle addormentate nel bosco del gossip finanziario si stanno svegliando, dando la sensazione che qualcosa di grosso sta per accadere nell'ultima battaglia per l'Euro…

 Un aggravamento della crisi debitoria nell’Eurozona potrebbe provocare gravi conseguenze sul comparto bancario tedesco. A spiegarlo è stata ieri l’agenzia di rating Stanrdard & Poor’s, che in questo modo ha di fatto smentito le valutazioni della Bundesbank, che proprio due giorni fa aveva sottolineato come l’esposizione degli istituti di credito nei confronti della Grecia fosse sensibilmente diminuita. E che, per questo, la situazione poteva essere considerata nel complesso «gestibile». 

«La base di rifinanziamento delle grandi banche in Germania potrebbe risultare non sufficientemente solida, ed una perdita potenziale di fiducia nel comparto potrebbe generare la necessità di un sostegno. Esattamente come accaduto in seguito al crollo di Lehman Brothers», ha dichiarato all’agenzia Reuters Stefan Best, responsabile degli istituti finanziari presso S&P. Proprio per questo, anche per le banche tedesche non è escluso un declassamento, come accaduto in questi giorni ai principali gruppi francesi, colpiti dai downgrade di Moody’s. «Ciò dipenderà dall’andamento della crisi», ha aggiunto l’analista.

Complessivamente, infatti, le prospettiva del comparto bancario della prima economia europea rimangono «piuttosto negative» secondo l’agenzia di rating.  

Per quanto riguarda invece le banche e le assicurazioni francesi va tutto bene…siamo noi che siamo sull'orlo del fallimento, imbottiti come siamo di immondizia sovrana italiana, ironia permettendo ovviamente! Attenzione perchè qui si sta preparando qualcosa di esplosivo!

Per aiutare coloro che arrivano solo ora, per comprendere quanto è accaduto in questi mesi in cima al blog troverete un piccolo banner intitolato "Italia il tempo degli avvoltoi! " che riassume mesi di post e articoli che spiegano quanto è in realtà accaduto dietro le quinte, dietro il panico costruito ad arte.

Sabato ho ascoltato alla radio una trasmissione nella quale si metteva in evidenza la fragilità del sistema finanziario tedesco e l'orgia del debito sostenuta dalle banche tedesche. Anche su alcuni giornali italiani finalmente si incomincia a parlarne.

Se qualcuno ancora non se ne fosse accorto, suggerisco di dare un'occhiata alla favola del Bund e del suo Spread d'Oro soprattutto osservando attentamente quello che sta accadendo ai titoli francesi ormai avviati a superare quota cento senza dimenticare la dinamica di quelli tedeschi nei confronti della spazzatura governativa americana.

Sembra che la favola del Bund come bene rifugio stia finendo, qualcuno se ne sta accorgendo e non poteva che essere cosi visto che il decennale tedesco viaggiava ormai stabilmente sotto il rendimento dell'euribor a sei mesi e che come abbiamo visto la trave presente nel sistema finanziario tedesco è ben più pesante delle pagliuzze di altri paesi.

Nel frattempo quelli dell'ECRI piano, piano, lentamente, arrivano anche loro alla conclusione che una recessione è molto probabile, meglio tardi che mai.

Se si pensa che gli economisti delle grandi banche d'affari vedono pubblicamente una recessione intorno al 40 % potete star pur certi che le loro analisi interne, quelle a disposizione dei soliti noti,  ormai viaggiano intorno all' 80 % delle probabilità.

In Europa si prepara una nuova tempesta e in America l'illusione continua in attesa di un nuovo coniglio bianco dal cilindro di mago Bernanke.

Sempre che qualcuno sia in grado di disinnescare l'atomica di Countrywide nascosta nello stomaco di Bank of America, la quale sta seriamente pensando di metterla in liquidazione con conseguenze inimmaginabili sul già fragile sistema finanziario americano.
  
La tempesta perfetta continua in diretta sul veliero di Icebergfinanza, direttamente dal vivo tutte le emozioni e le sensazioni di questa immensa crisi antropologica prima che economico/finanziaria.

Il Tuo libero sostegno al nostro lavoro è indispensabile, indispensabile per un'informazione indipendente sempre presente e alla ricerca della verità figlia del tempo! Nel fine settimana arriverà l'analisi "Oltre l'orizzonte immobiliare" un'analisi per comprendere quello che ci attende a livello mondiale. Per sostenere Icebergfinanza clicca qui sotto

 

31 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 08:57

Ciao Andrea!
Volevo sapere la tua opinione riguardo a questo articolo apparso oggi sul sole24ore online in cui ci descrive l' Islanda come un bravo alunno che "ha seguito alla lettera la ricetta prescritta dal Fondo monetario internazionale".
Io invece avevo letto ovunque che l'Islanda aveva mandato a quel paese FMI ripudiando il debito, nazionalizzando le banche e mandando a casa l'intero parlamento per volontà popolare.

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-09-18/cura-anticrisi-efficace-islanda-202325.shtml?uuid=AaaBCY5D

Il Sole 24 ore non finisce mai di stupirmi… in negativo!

Ciao!

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 08:57

Ciao Andrea!
Volevo sapere la tua opinione riguardo a questo articolo apparso oggi sul sole24ore online in cui ci descrive l' Islanda come un bravo alunno che "ha seguito alla lettera la ricetta prescritta dal Fondo monetario internazionale".
Io invece avevo letto ovunque che l'Islanda aveva mandato a quel paese FMI ripudiando il debito, nazionalizzando le banche e mandando a casa l'intero parlamento per volontà popolare.

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-09-18/cura-anticrisi-efficace-islanda-202325.shtml?uuid=AaaBCY5D

Il Sole 24 ore non finisce mai di stupirmi… in negativo!

Ciao!

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 09:20

Infatti… tu Andrea ti basi sui bilanci dichiarati dell'Italia…
ma si sa che l'italia è sempre stata furbetta in questo…
cosa ti fa pensare che siamo meglio di tedeschi e francesi?
Il mercato forse ha capito qualcosa che ci nascondono?, e sta facendo il suo corso?
Io sicurezze non le avrei… anche perchè mi dispiace dirlo ma non ci sono mai…
Fossi in te direi… L'italia se ha i bilanci non falsati (e qui è impossibile) è messa meglio delle altre….
ecco…
Ciao

UTV

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 09:37

è molto difficile che l'Italia possa falsificare i bilanci, troppo sotto osservazione da tanto tempo. RIpeto e super confermo la mia tesi: ci sono sicuramente forze che hanno interesse al crollo dell'euro, tra questa non c'è la FED e non c'è Bernanke. Il sistema USA è marcio dentro, ci si ricordi che è ancora in corso una guerra in Iraq costruita su prove false. Vi pare poco ? Cosa volete che sia fabbricare dati economici e finanziari falsi x gente che non ha nessun problema nell'ammazzare qualche centinaio di milgiaia di persone compresi alcuni propri connazionali mandata a fare i guerrieri per ragioni che non conoscono.

Eppure tutto questo si potrebbe contenere: nazionalizzando i sistemi bancari europei, mettere a capitale parte delle obbligazioni bancarie (quelle junior o subordinate per intenderci) nettare le varie posizioni e mettere sotto processo le banche usa e le agenzie di rating per frode.

Invece sono e resto sbalordito davanti alla assoluta passività delle classe politica europea, tedeschi e francesi in primis.

Andrea nel tuo post c'è una parziale assoluzione di Barack Obama. Non la merita. Se voleva il break up di City e il suo ministro si oppone, doveva licenziare il ministro. Invece ha indotto alle dimissiione il suo consiglere Crisitina Romer che aveva proposte opposte a quelle di Geithner. Obama è un pessimo presidente, sostanzialmente non meglio di George Bush, ha solo la faccia nera.

Viandante

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 09:49

Parlez vous japonais?

Ich spreche kein Italienisch

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 09:53

Un piccolo addendum…

Si legge dell'euro debole. Ci si ricordi che la conversione originale era sotto 1.20 inoltre se torna a 1.20 anche in clima recessivo le esportazioni tedesche vanno su come missili (anche le italiane) e l'economia americana si inabissa ancora di più. Poi siccome lo YUAN è di fatto un proxy del dollaro anche le esportazioni cinesi soffrono. Gli europei dovrebbero volere tutti uniti un euro alla pari con il dollaro, poi vediamo cosa succede ai bilanci delle multinazionali americane…

Le borse invece non vedono come potrebbe non scendere a prescindere dalla crisi in Europa…

In un recente thread uno spiritoso ha piazzato un grafico che dovrebbe dimostrare che la deflazione è un sogno dei vari Rosenberg, Schilling, Schiller etc….  di cui il sottoscritto riflette il pensiero. Bene, ecco un altro caso di pensiero distorto e ignoranza al lavoro.  Con il prezzo delle case in picchiata (che costituiscono il 50% della ricchezza delle famiglie), disoccupazione alle stelle e credito che si è totalmente asciugato l'inflazione non può esistere.

… e non mi si parli dell'aumento del prezzo dell'oro come prova dell'inflazione. Ho una bella fetta dei miei poveri averi in oro ma non perchè temo l'inflazione. Con la deflazione il costo/opportunità di detenere oro è circa zero e quindi l'oro va bene, molti lo comprano e forse fanno bene anche a questi prezzi ma per la ragione sbagliata. Ma non voglio parlare di investimenti (scusate volevo dire speculazioni), ognuno è libero di perdere il proprio denaro come crede.

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 10:44

Se anche il fondo monetario internazione lo ammette apertamente….

noi lo sappiamo già ma vale comunque la pena di leggerlo

http://www.nakedcapitalism.com/2011/09/income-inequality-produces-indebtedness-and-global-imbalances.html

V

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 10:44

Se anche il fondo monetario internazione lo ammette apertamente….

noi lo sappiamo già ma vale comunque la pena di leggerlo

http://www.nakedcapitalism.com/2011/09/income-inequality-produces-indebtedness-and-global-imbalances.html

V

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 11:00

Buongiorno sig.Mazzalai
leggo sempre molto volentieri gli scritti del Suo blog, ed a questo proposito vorrei porre una domanda: pur sapendo che Lei non dà indicazioni operative, mi chiedo che cosa significhi concretamente la frase oramai famosa di "mettersi al sicuro sulla sponda del fiume".
In che modo possiamo tentare di salvare i nostri risparmi?
Tempo addietro leggevo di banche etiche, ora leggo in modo abbastanza insistente di trasferire legalmente i risparmi nella vicina Svizzera, o di comprare oro fisico.
Le nostre principali banche annaspano parecchio e francamente non si capisce più nulla.
Certamente verrò ad ascoltarLa il 1 ottobre a Tortona, tuttavia, se Le è possibile rispondermi mi farebbe cosa molto gradita.
Cordialmente
                                          Giovanni Cossolini

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 12:21

Andrea, Le segnalo questo articolo sulle aziende italiane:

http://mobile.ilsole24ore.com/sole24orem/post/99?url=AaR3eU5D

Un caro saluto, Tito

Scritto il 19 Settembre 2011 at 12:56

Per quanto riguarda l’Islanda ognuno ha la sua opinione io non condivido quella del FMI il ripudio del debito c’e’ stato come il controllo sui capitali e la svalutazione della propria moneta e i soldi del FMI sono solo un decimo degli aiuti complessivi. Gli islandesi si sono arrangiati e alla grande. Per quanto riguarda Obama ha fallito punto e basta altro che yes we can…per il resto la riva del fiume era innanzitutto sin dalla scorsa primavera l ‘imperativo di uscire dalle azioni, se su una montagna e nel bosco vicino dipende da ogni specifico investitore o speculatore non si può assolutamente generalizzare.

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 12:59

Sull'inserto Affari & Finanza di Repubblica c'è un indispensabile articolone sulla ricchezza degli italiani. Titolo RICCHEZZA INUTILE IN ITALIA CRESCE SOLO LA RENDITA. Il patrimonio degli italiani in rapporto al redditoè il primo al mondo, gli USA sono ultimi. Mi sembra che questo sia anche uno tra i temi più volti ribaditi in questo blog e il sottoscritto lo pensa da 20 anni.

V

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 13:21

@Andrea
Nel 2009, appena insediatosi alla Casa Bianca nel bel mezzo della tempesta finanziaria seguita al crollo di Wall Street, Barack Obama avrebbe voluto smembrare Citigroup, il più grosso dei gruppi bancari in crisi, salvato coi soldi dei contribuenti americani. Ma il ministro del Tesoro Tim Geithner ignorò l' ordine dal presidente..

Ma in rete si trovano a riguardo anche altre affermazioni ben più gravi come la seguente:

…and when queried </i>(mr Geithner)<i> by European Central Bank (ECB) Chief Jean-Claude Trichet as to if this was “Obama’s position too” was told by Geithner, “He’s (Obama) not in charge, I am.”

Io non so se siano vere, ma se lo fossero significa che veramente mr. Obama é un <i>puppet President</i> ed allora sorgono naturalmente queste due domande:

–  ma chi comanda veramente gli U.S.A.?

–  che cosa ha come obiettivo quel governo ombra?  La terza guerra mondiale?  E per quale finalità?  Di certo del risanamento della economia domestica non gliene frega assolutamente niente.

Qualcosa mi sfugge Andrea e senza offesa ma le tue analisi, come anche quelle di altri blogger mi sa che non c'entrano più il bersaglio.

luigiza

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 13:23

centrano, non c'entrano…

Somaro  anlfabeta!!

luigiza

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 14:12

c'entrano nel senso che non entrano più nel bersaglio…. impara dai politici invece di ammettere gli errori!!

eh eh

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 14:47

Gentile Andrea,
quando dici "In Europa si prepara una nuova tempesta e in America l'illusione continua in attesa di un nuovo coniglio bianco dal cilindro di mago Bernanke." mi dai da intendere che, parlando di Europa, cominci a temere che l'attacco verso l'Euro si farà molto vigoroso (anche dall'interno della stessa Europa – tedeschi e francesi in testa)  e, vista la debolezza soprattutto della politica del vecchio continente, possa avere successo con la conseguente "disintegrazione" della moneta unica.
Intendo bene o è soltanto un mio timore?????
Grazie per la delucidazione
Fabio

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 15:17

GeaB 57 in breve,  USA e GB  cercano di far fallire Eurolandia per non fallire loro e nascondere ai loro cittadini i problemi , bene aiutati dai loro infiltrati.
L'  europa e l'euro resisteranno e loro finiranno in miseria.

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 15:33

Avete davvero molta fiducia nell'Italia.
Io non ce l'ho.
Vi siete mai fatti un viaggio nel sud italia ? Che conclusioni avete tratto ?
Io mi metto le mani nei capelli ogni volta che scendo.
Ci porteranno a fondo, è certo.
E non è il solito discorso leghista etc. etcv. etc.. Non mi interesso molto di politica, è proprio la realtà.
Qui chiudono ospedali per stare nei conti.
laggiù ho visto cose che voi umani….
Asili aperti con 4 bimbi. due maestre e due bidelli.
Comuni di 1000 abitanti, e ben 60 impiegati comunali.
Ma noi siamo cittadini di serie B ? cioè da noi chiudono ospedali per stare nei bilanci e laggiù sperperano a destra e a sinistra….io sono scandalizzato.
Scandalizzato !
Ma come facciamo a non andare a fondo ????
No, ma ditemi ? come facciamo a non andare a fondo ??????????
Il destino è segnato.
Saremo un paese del Nord Africa nel giro di dieci anni.
Un caro saluto.

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 15:43

@16
..
Ma noi siamo cittadini di serie B ? cioè da noi chiudono ospedali per stare nei bilanci e laggiù sperperano a destra e a sinistra….io sono scandalizzato.
Scandalizzato !

Solo scandalizzato?
Io sono incazzato nero. Giusto questa mattina ho sentito per radio che i dirigenti della società reponsabile della nettezza urbana a Napoli si sono aumentati lo stipendio annuo per un ammontare BEN superiore ad Euro 100.000,00 (centomila) da suddividersi tra 13 o 16 persone (ora non ricordo di preciso).

Quale città era invasa di rifiuti qualche mese fa (e forse lo é ancora oggi)?
Milano o forse Trento? Non é che invece fosse proprio Napoli?

Poi non parliamo della pensione della sig.ra (?) Cicciolina ed ex-parlametare. Dal 1° novembre 3.000,00 (tremila) Euro/mensili.  Ma solo lordi, mica netti. Poverina.

luigiza

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 15:53

Mai come oggi; o con i cittadini o con i banchie

Mai come oggi; o con i cittadini o con i banchieri Mai come oggi; o con i cittadini o con i banchieri di Savino Frigiola E’ stata varata la prima manovra economica di 54 miliardi voluta dai “poteri forti” (prelevati in grandissima parte dalle tasche degli italiani). Insieme all’altra ancora in corso, produce la riduzione della circolazione monetaria sul mercato pari alla somma delle due manovre ed insieme all’aumento dell’IVA un’ulteriore contrazione dei consumi interni e quindi un diffuso incremento della povertà per tutti. La manovra, almeno questa è la versione ufficiale, serve per ridurre il mastodontico debito pubblico. Tutti sanno che non sarà l’ultima, (hanno già cominciato a prepararci in tal senso) e tutti continuano a ballare allegramente al suono dell’orchestrina delle menzogne come sul ponte del Titanic mentre stava affondando. Gli analisti in buona fede concordano nell’attribuire all’emissione monetaria ad opera dei banchieri privati, Banca d’Italia prima e BCE dopo, la causa e la fabbrica del debito pubblico. Il significato del titolo del libro, da me pubblicato nel1997, “La Fabbrica del Debito, dell’Usura e della Disoccupazione”, ritenuto all’inizio incomprensibile, lo stanno appalesando gli accadimenti. In tanti anni non è pervenuta nessuna contestazione ne denunce di vario tipo dagli ambienti economici, bancari e monetari, ma solo prudente ed omertoso silenzio. I fatti oggi stanno impietosamente a dimostrare quanto tempo si è perso e quanti disastri si sarebbero potuti evitare solo se la “politica” avesse svolto la sua legittima e doverosa funzione di controllo, prevenzione e d’indirizzo nei confronti del sistema bancario-monetario a favore dei cittadini e dei propri elettori. La prova che la “politica” continua irresponsabilmente ad ubbidire ai diktat che giungono dagli ambienti bancari-monetari a proprio vantaggio ed a danno dei cittadini, la si ricava proprio dall’impostazione di questa ultima manovra economica. Anche i più sprovveduti sanno che prima, o nella più drammatica delle ipotesi durante lo sgottamento dell’acqua che sta imbarcando il bastimento, bisogna accanirsi a tamponare la falla mediante la quale la nave rischia di affondare. Ciò è indispensabile per impedire che gli addetti allo sgottamento debbano continuare ad espellere l’acqua all’infinito. Ci vengono richiesti 54 miliardi senza farci capire a che titolo e per cosa farne, se servono per abbattere il debito o ancor peggio per pagare gli interessi sul debito pubblico che stanno crescendo a dismisura. Di tamponare la falla che continua a produrre il debito, nessuno ne parla ne è dato sapere se rientra nei piani di una qualunque compagine partitica. E’ del tutto insensato continuare ad emettere i titoli di debito nazionali, sui quali paghiamo subito gli interessi ai signori banchieri privati, scontarli presso la BCE ed utilizzare il netto ricavo per pagare i titoli di debito in scadenza. Tutti comprendono che se non si blocca questo meccanismo diabolico il debito pubblico non può che continuare a crescere e l’inevitabile strangolo che ne deriva diventa sempre più soffocante. Per interrompere questa spirale malefica è sufficiente che lo Stato smetta di emettere propri titoli di debito e ritorni ad emettere titoli monetari come ha saputo fare benissimo per cento anni dal 1874 al 1975. Alle immancabili perplessità dei soliti “economisti di sistema”, ricordiamo loro che il “valore convenzionale della moneta” enunciato da Auriti, nell’interesse dei cittadini lo impone, e per quanto concerne i trattati europei, troppo frettolosamente firmati, è sufficiente un piccolo strappo sulla scia dei numerosi già effettuati anche da Paesi più blasonati di noi. Gli ultimi due, proprio attinenti all’argomento, riguardano quelli della Grecia e dell’Irlanda avvenuti addirittura con la benedizione della Ela (Emergency Liquidity Assistance) – BCE. Le banche di questi due Paesi emettono direttamente Euro in proprio. I soliti pateracchi dei banchieri privati e della “Commissione Europea” si evince dalla risposta all’interpellanza del parlamentare greco Kostantinos Poupakis, che chiedeva lumi sull’accaduto: “la commissione europea non detiene statistiche sulle varie operazioni Ela …. Mentre è la BCE che cura questi aspetti”. I fatti sono ineludibili; non è più possibile che la politica tutta permetta che lo Stato italiano così maldestramente continui ad indebitarsi nei confronti dei banchieri privati. Lo Stato, in nome e per conto dei propri cittadini deve ritornare ad emettere la propria moneta. La deve acquisire a titolo originario e registrarla all’attivo del proprio bilancio al valore corrispondente al signoraggio. L’attività così conseguita dovrà essere utilizzata per le proprie spese istituzionali, per dimostrare che le istituzioni sono al servizio del cittadino e non viceversa. Su queste posizioni dobbiamo realizzare un fronte comune capace di fare piazza pulita, trasversale ai vecchi apparati partitici a difesa degli interessi nazionali e quindi di tutti i cittadini. Lasciamo agli altri la difesa dei banchieri, delle losche attività finanziarie e dei poteri forti. La nuova linea di demarcazione della politica separa quelli che intendono operare per il benessere dei cittadini da quelli a tutela dei banchieri & C. Così facendo rilanciamo l’economia e l’occupazione, e ciò che più conta la speranza nel prossimo futuro. Per quanto riguarda il debito pregresso, tra i tanti suggerimenti che ci sono giunti registriamo anche quello del prof. Bruno Amoroso (economista italiano che insegna in una università in Danimarca) che sostiene non solo di “non pagare un debito illegittimo” ma addirittura “chiede i danni” per il mal tolto. Abbiamo tempo per decidere su tutto ciò, intanto pensiamo all’Islanda. Mai come oggi; o con i cittadini o con i banchieri. http://www.mentereale.com/articoli/mai-come-oggi-o-con-i-cittadini-o-con-i-banchieri
 Oggetto: Interrogazioni parlamentari 23 febbraio 2011 E-001626/2011 

DORF

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 15:53

Mai come oggi; o con i cittadini o con i banchie

Mai come oggi; o con i cittadini o con i banchieri Mai come oggi; o con i cittadini o con i banchieri di Savino Frigiola E’ stata varata la prima manovra economica di 54 miliardi voluta dai “poteri forti” (prelevati in grandissima parte dalle tasche degli italiani). Insieme all’altra ancora in corso, produce la riduzione della circolazione monetaria sul mercato pari alla somma delle due manovre ed insieme all’aumento dell’IVA un’ulteriore contrazione dei consumi interni e quindi un diffuso incremento della povertà per tutti. La manovra, almeno questa è la versione ufficiale, serve per ridurre il mastodontico debito pubblico. Tutti sanno che non sarà l’ultima, (hanno già cominciato a prepararci in tal senso) e tutti continuano a ballare allegramente al suono dell’orchestrina delle menzogne come sul ponte del Titanic mentre stava affondando. Gli analisti in buona fede concordano nell’attribuire all’emissione monetaria ad opera dei banchieri privati, Banca d’Italia prima e BCE dopo, la causa e la fabbrica del debito pubblico. Il significato del titolo del libro, da me pubblicato nel1997, “La Fabbrica del Debito, dell’Usura e della Disoccupazione”, ritenuto all’inizio incomprensibile, lo stanno appalesando gli accadimenti. In tanti anni non è pervenuta nessuna contestazione ne denunce di vario tipo dagli ambienti economici, bancari e monetari, ma solo prudente ed omertoso silenzio. I fatti oggi stanno impietosamente a dimostrare quanto tempo si è perso e quanti disastri si sarebbero potuti evitare solo se la “politica” avesse svolto la sua legittima e doverosa funzione di controllo, prevenzione e d’indirizzo nei confronti del sistema bancario-monetario a favore dei cittadini e dei propri elettori. La prova che la “politica” continua irresponsabilmente ad ubbidire ai diktat che giungono dagli ambienti bancari-monetari a proprio vantaggio ed a danno dei cittadini, la si ricava proprio dall’impostazione di questa ultima manovra economica. Anche i più sprovveduti sanno che prima, o nella più drammatica delle ipotesi durante lo sgottamento dell’acqua che sta imbarcando il bastimento, bisogna accanirsi a tamponare la falla mediante la quale la nave rischia di affondare. Ciò è indispensabile per impedire che gli addetti allo sgottamento debbano continuare ad espellere l’acqua all’infinito. Ci vengono richiesti 54 miliardi senza farci capire a che titolo e per cosa farne, se servono per abbattere il debito o ancor peggio per pagare gli interessi sul debito pubblico che stanno crescendo a dismisura. Di tamponare la falla che continua a produrre il debito, nessuno ne parla ne è dato sapere se rientra nei piani di una qualunque compagine partitica. E’ del tutto insensato continuare ad emettere i titoli di debito nazionali, sui quali paghiamo subito gli interessi ai signori banchieri privati, scontarli presso la BCE ed utilizzare il netto ricavo per pagare i titoli di debito in scadenza. Tutti comprendono che se non si blocca questo meccanismo diabolico il debito pubblico non può che continuare a crescere e l’inevitabile strangolo che ne deriva diventa sempre più soffocante. Per interrompere questa spirale malefica è sufficiente che lo Stato smetta di emettere propri titoli di debito e ritorni ad emettere titoli monetari come ha saputo fare benissimo per cento anni dal 1874 al 1975. Alle immancabili perplessità dei soliti “economisti di sistema”, ricordiamo loro che il “valore convenzionale della moneta” enunciato da Auriti, nell’interesse dei cittadini lo impone, e per quanto concerne i trattati europei, troppo frettolosamente firmati, è sufficiente un piccolo strappo sulla scia dei numerosi già effettuati anche da Paesi più blasonati di noi. Gli ultimi due, proprio attinenti all’argomento, riguardano quelli della Grecia e dell’Irlanda avvenuti addirittura con la benedizione della Ela (Emergency Liquidity Assistance) – BCE. Le banche di questi due Paesi emettono direttamente Euro in proprio. I soliti pateracchi dei banchieri privati e della “Commissione Europea” si evince dalla risposta all’interpellanza del parlamentare greco Kostantinos Poupakis, che chiedeva lumi sull’accaduto: “la commissione europea non detiene statistiche sulle varie operazioni Ela …. Mentre è la BCE che cura questi aspetti”. I fatti sono ineludibili; non è più possibile che la politica tutta permetta che lo Stato italiano così maldestramente continui ad indebitarsi nei confronti dei banchieri privati. Lo Stato, in nome e per conto dei propri cittadini deve ritornare ad emettere la propria moneta. La deve acquisire a titolo originario e registrarla all’attivo del proprio bilancio al valore corrispondente al signoraggio. L’attività così conseguita dovrà essere utilizzata per le proprie spese istituzionali, per dimostrare che le istituzioni sono al servizio del cittadino e non viceversa. Su queste posizioni dobbiamo realizzare un fronte comune capace di fare piazza pulita, trasversale ai vecchi apparati partitici a difesa degli interessi nazionali e quindi di tutti i cittadini. Lasciamo agli altri la difesa dei banchieri, delle losche attività finanziarie e dei poteri forti. La nuova linea di demarcazione della politica separa quelli che intendono operare per il benessere dei cittadini da quelli a tutela dei banchieri & C. Così facendo rilanciamo l’economia e l’occupazione, e ciò che più conta la speranza nel prossimo futuro. Per quanto riguarda il debito pregresso, tra i tanti suggerimenti che ci sono giunti registriamo anche quello del prof. Bruno Amoroso (economista italiano che insegna in una università in Danimarca) che sostiene non solo di “non pagare un debito illegittimo” ma addirittura “chiede i danni” per il mal tolto. Abbiamo tempo per decidere su tutto ciò, intanto pensiamo all’Islanda. Mai come oggi; o con i cittadini o con i banchieri. http://www.mentereale.com/articoli/mai-come-oggi-o-con-i-cittadini-o-con-i-banchieri
 Oggetto: Interrogazioni parlamentari 23 febbraio 2011 E-001626/2011 

DORF

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 16:23

"Se Tremonti oggi ci facesse vedere lo swap book italiano, il nostro debito pubblico, come quello di tutti i Piigs, ci riserverebbe pessime sorprese" da "Il Contagio" di Loretta Napoleoni.
Viviamo in un mondo di falliti…
Junka

Scritto il 19 Settembre 2011 at 16:46

Luigi ti rispondo con una sigla GS perloro e’ tutto sotto controllo! Per quanto riguarda la Tua domanda Fabio nei prossimi dieci quindici giorni sapremo il destino dell’Euro. Per quanto riguarda la Grecia tecnicamente fallita ci vorrà ancora tempo. Per il resto non vedo alternativa alla fiducia consapevole e non idiota come l’ottimismo di maniera. Andrea

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 17:15

… streghe finite… maghi finiti… scialuppe finite…

…PATRIMONIALE IMMOBILIARE..
…TAGLIO SPESA PUBBLICA….
…LIBERALIZZAZIONI PROFESSIONI…
…COSTI POLITICA DIMEZZATI…

ecco con questi 4 interventi potremmo anche dare un futuro ai ns. figli…

                                       Fiorentino Dispettoso

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 19:34

gli industriali  chiedono riforme strutturali  ma quali ?  quelle per operai impiegati e pensionati ?   strillano per avere anche loro una fettona di torta ?
l'unica riforma da fare fatela a confindustria:  una volta i soldi cacciateli voi
che ne avete d'avanzo.

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 19:52

Il momento delle scelte…fa piu´rumore il silenzio dei giusti che il rumore dei corrotti !

Scusate sapete perche´ sono positivo per l´Italia, perche´e´un paese di grandi persone, politici a parte, non lasciatevi travolgere dalla marea, il panico seminato ad arte fa comodo pure dai politici che vi dicono…no adesso non non possiamo cambiare…lasciateci qua…continuita´ continuita´…il discorso vale su tutto l´arco costituzionale, non traete conclusioni affrettate.

Ricordate sempre che voi siete i datori di lavoro dei politici…quanti di voi hanno chiamato il politico che hanno votato ? Provateci spesso trovate numeri di telefono ed email in maniera semplice…io l´ho fatto…la ragazza con cui ho parlato chiedendo di poter parlare con un deputato non sapeva che dire…e´stato divertente…ma devono sentire che esistete voi come loro datori di lavoro.

Ripeto proprio perche´l´Italia non e´ quello che leggiamo tutti i giorni, ma fatta di persone che non riescono a sedersi per il rossore sul posteriore credo che vi siano le energie per continuare…in maniera onesta…come in tanti altri paese del mondo.

Ormai con tale martellamento credo che stiano per ottenere l´effetto opposto…saluti.

Massimo

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 19:56

si invoca un governo di unità nazionale di responsabilità  per fregarci
altri 400 , 500  miliardi di euro  .  pagaranno i ricchi ?  fingeranno di far pagare loro una patrimoniale, non pagheranno in attessa del condono, e la pillola va giù………   contenti e fregati.
preparatvei popolo del centrosinistra  e riparatevi dai sinistri politici al servizio di banchieri

utente anonimo
Scritto il 19 Settembre 2011 at 21:34

Bel post davvero, Andrea,
Dritto al cuore dei problemi. Ci vogliono usare, come già hanno usato la Grecia, per sfasciare l'eurozona.
Il martello della propaganda è assillante e non si lascia mancare nulla. Compaiono anche analisi su siti come zero hedge dove accanto ad una serie di grafici del tutto veritieri viene infine presentato uno del tutto taroccato e che si proporrebbe di provare come le banche europee siano gonfie di asset tossici a fronte della solidità di quelle USA, il che è semplicemente falso e fuorviante:

http://www.zerohedge.com/news/interactive-infographic-doomed-european-financial-system

Quello che francamente non riesco a capire è il gioco della Germania: vuole forse lasciare l'euro o lo vuole rilanciare?

Buona serata
Daniele

Scritto il 19 Settembre 2011 at 21:49

In passato è stato un punto debole ma oggi il fatto che la gran parte del sistema produttivo Italiano non sia in balia della borsa e quindi non contendibile è un gran vantaggio.
La borsa va dove vuole, ma l'imprenditoria famigliare italiana non perderà il controllo delle proprie aziende.

Scritto il 20 Settembre 2011 at 01:22

infatti Chiara Bussi (l'autrice dell'articolo) voleva dirci tra le righe che il comportamento virtuoso dell'Islanda è stato proprio quello di mettere in galera i banchieri, di mettersi contro il FMI, di fare una nuova costituzione con aggravemenoto di pena per i reati finanziari… di svalutare e ricominciare da lì, peccato che la giornalista faccia finta di nulla … non può scrivere… forse rischia il posto ? e che c.zzo è giornalismo o semplice ufficio stampa di qualcuno ?

in effetti così sembrerebbero andare le cose come dice un altro articolo:
http://www.unimondo.org/Notizie/Islanda-la-crisi-economica-e-la-rivoluzione-silenziosa

"Sembra che il paese si sia rifiutato di sottostare ai diktat del sistema finanziario globale che sta soffocando un paese come la Grecia: gli organismi internazionali concedono prestiti per salvare le banche in cambio di tagli insostenibili che cadono sulle spalle dei cittadini. E che alla fine non risolvono il problema. L’interpretazione comune di questo rifiuto islandese esalta la capacità di questo piccolo popolo di scegliere il proprio destino a prescindere dall’esterno, con il tipico orgoglio degli isolani.

In Islanda sarebbe in atto una vera e propria rivoluzione, taciuta volutamente dai massmedia di mezzo mondo. Certamente il fatto di scrivere una nuova Costituzione mediante uno straordinario processo partecipativo che ha visto eleggere 25 cittadini liberi da qualsiasi appartenenza partitica (per elaborare una Magna carta da varare in Parlamento) e che prevede una capillare e continua interazione telematica con i cittadini, appare come un esperimento di partecipazione democratica destinato a fare storia."

Inoltre, per rendere merito del lavoro di Andrea.. seguendo la stampa iniziamo a vedere qualcuno che parla senza mezzi termini di assenza di inflazione…. sempre sole 24 ore di oggi:

«Il Bund a 3 anni rende lo 0,63%, contro lo 0,91% a 5 anni e l'1,76% a 10 anni. Negli Stati Uniti sulle analoghe scadenze i rendimenti sono rispettivamente 0.35%, 0.86% e 1.96%. Questi rendimenti scontano un futuro di stagnazione, senza inflazione e senza crescita. Dato il peggioramento dei fondamentali di molti paesi industrializzati questa possibilità è ovviamente concreta, ma a livelli di rendimento molto bassi il rapporto rischio/rendimento di detenere obbligazioni peggiora sensibilmente».

questa è la fonte:

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-09-19/beni-rifugio-sono-troppo-083440.shtml?uuid=AaBCQd5D

un saluto a tutti

Paolo Cogorno

Scritto il 20 Settembre 2011 at 01:22

infatti Chiara Bussi (l'autrice dell'articolo) voleva dirci tra le righe che il comportamento virtuoso dell'Islanda è stato proprio quello di mettere in galera i banchieri, di mettersi contro il FMI, di fare una nuova costituzione con aggravemenoto di pena per i reati finanziari… di svalutare e ricominciare da lì, peccato che la giornalista faccia finta di nulla … non può scrivere… forse rischia il posto ? e che c.zzo è giornalismo o semplice ufficio stampa di qualcuno ?

in effetti così sembrerebbero andare le cose come dice un altro articolo:
http://www.unimondo.org/Notizie/Islanda-la-crisi-economica-e-la-rivoluzione-silenziosa

"Sembra che il paese si sia rifiutato di sottostare ai diktat del sistema finanziario globale che sta soffocando un paese come la Grecia: gli organismi internazionali concedono prestiti per salvare le banche in cambio di tagli insostenibili che cadono sulle spalle dei cittadini. E che alla fine non risolvono il problema. L’interpretazione comune di questo rifiuto islandese esalta la capacità di questo piccolo popolo di scegliere il proprio destino a prescindere dall’esterno, con il tipico orgoglio degli isolani.

In Islanda sarebbe in atto una vera e propria rivoluzione, taciuta volutamente dai massmedia di mezzo mondo. Certamente il fatto di scrivere una nuova Costituzione mediante uno straordinario processo partecipativo che ha visto eleggere 25 cittadini liberi da qualsiasi appartenenza partitica (per elaborare una Magna carta da varare in Parlamento) e che prevede una capillare e continua interazione telematica con i cittadini, appare come un esperimento di partecipazione democratica destinato a fare storia."

Inoltre, per rendere merito del lavoro di Andrea.. seguendo la stampa iniziamo a vedere qualcuno che parla senza mezzi termini di assenza di inflazione…. sempre sole 24 ore di oggi:

«Il Bund a 3 anni rende lo 0,63%, contro lo 0,91% a 5 anni e l'1,76% a 10 anni. Negli Stati Uniti sulle analoghe scadenze i rendimenti sono rispettivamente 0.35%, 0.86% e 1.96%. Questi rendimenti scontano un futuro di stagnazione, senza inflazione e senza crescita. Dato il peggioramento dei fondamentali di molti paesi industrializzati questa possibilità è ovviamente concreta, ma a livelli di rendimento molto bassi il rapporto rischio/rendimento di detenere obbligazioni peggiora sensibilmente».

questa è la fonte:

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-09-19/beni-rifugio-sono-troppo-083440.shtml?uuid=AaBCQd5D

un saluto a tutti

Paolo Cogorno

SOSTIENI ICEBERGFINANZA
Segui IcebergFinanza su
http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/
SOSTIENI IL NOSTRO VIAGGIO
IL NOSTRO LIBRO clicca qui
ICEBERGFINANZA NEL MONDO
Articolo dal Network
Guest post: Trading Room #513. Il grafico FTSEMIB weekly continua nella sua corsa rialzista, con u
"Governare è far credere" o forse più, "il fine giustifica i mezzi", ma il significato è chia
Malgrado tutto le tendenze sono mantenute e siamo arrivati ad un passo dal target. E ovviamente ades
Iniziamo con le buone notizie. In Germania, crollano la produzione industriale e i consumi e
FTSEMIB 40 AGGIORNAMENTO DEL 29 FEBBRAIO 2024   Il grafico dei prezzi conferma visivamente
29 febbraio 2024 UNICREDIT Lettura grafica e analisi dei posizionamenti monetaria relativi alla sc
Come vedremo nel fine settimana insieme al nostro Machiavelli, le ultime minute hanno rivelato c
Guest post: Trading Room #512. Il grafico FTSEMIB weekly ha raggiunto vette importanti ma anche un
La trimestrale di NVIDIA stupisce i mercati e il rally continua. Ma allo stesso tempo, il mercato ob
La Cina è un'immensa mina deflattiva esplosa nell'oceano globale, una spettacolare bolla immobi
CONTATORE