Guardateli bene i volti di questi bimbi giapponesi al loro primo giorno di scuola a Fukushima dopo l'apocalisse che ha colpito la loro terra, sono l'emblema dell'incertezza sul loro futuro, l'emblema di un mondo al quale importa ben poco dei suoi figli in nome del profitto.
Tremonti ha detto che la cambiale atomica sta arrivando. Occorre sapere chi paga, dove e come, chi rischia ha aggiunto. Chi paga lo sappiamo siamo noi tutti, quelli che quotidianamente paghiamo il prezzo delle azioni di un manipolo di esaltati il cui dogma è la massimizzazione a breve termine del loro profitto.
(…) Quello che comincia ad essere chiaro, però, è che mentre le condizioni della centrale nucleare continuano ad essere effettivamente pericolose e precarie, pochi sono disposti a guardare con indulgenza alle difficoltà incontrate dai responsabili della Tepco, data la mancanza di trasparenza e il perdurare di una notevole arroganza da parte dell’azienda. Questa settimana, infatti, è emerso che la Tepco aveva richiesto appena dieci giorni fa il permesso di costruire due nuovi reattori nucleari di fianco a quelli ora danneggiati (permesso rifiutato), e che per cercare di far diminuire la rabbia nei suoi confronti ha cominciato a distribuire centinaia di migliaia di dollari Usa in contante alle prefetture più colpite dalle radiazioni (ma non tutte finora hanno accettato il contributo).(La Stampa)
Questo branco di iene e schiacalli crede di poter pagare tutto con il loro sporco denaro di comprare qualunque cosa.
In tempi non sospetti Greenpeace ha pubblicato un rapporto di un gruppo di ricercatori indipendenti che dimostra come a causa dei costi, dei lunghi periodi di costruzione, degli enormi contributi richiesti, delle preoccupazioni riguardo alla sicurezza e alle incertezze legate a tecnologie non ancora provate, le centrali nucleari rappresentino un pericoloso e costoso diversivo per le politiche di salvaguardia del clima globale. Esistono alternative molto più efficaci, sicure e meno costose come le tecnologie che usano le fonti rinnovabili e quelle che aumentano l'efficienza energetica.
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Executive summary:
Nel mondo i progetti di costruzione di centrali nucleari in corso sono molto al di sopra dei costi previsti, fino ad arrivare a costi del 300 per cento superiori rispetto alle previsioni. Questo vuol dire che in futuro questi progetti non saranno competitivi con i programmi di efficienza energetica o con le fonti rinnovabili.
I continui ritardi nella fase di costruzione delle centrali nucleari – fino a 4 anni in più rispetto alle previsioni – stanno contribuendo ad aumentare i costi e le preoccupazioni degli investitori. Questi ritardi, aggiunti ai normali tempi di pianificazione e costruzione, dimostrano semplicemente che le nuove centrali nucleari non sono una soluzione contro i cambiamenti climatici.
L'industria nucleare sta promuovendo una nuova generazione di reattori non ancora testati a sufficienza, stanno accusando seri problemi di sicurezza già in fase di costruzione.
I problemi storici non risolti e l'incertezza sui costi effettivi rendono il nucleare meno competitivo delle fonti rinnovabili e dei programmi di efficienza energetica, come sottolineato negli scenari presentati nel rapporto Energy [R]evolution di Greenpeace.
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In Italia invece il museo di cera della politica ha pensato bene di concedere una moratoria di un anno alla memoria della gente comune spostando la data del refferendum in un momento nel quale il popolo italiano dovrebbe andarsene al mare e dimenticare tutte queste fantasie per permettere di non raggiungere il quorum.
Noi invece di Icebergfinanza saremo vigili a ricordare che il nostro futuro che si tratti di acqua o nucleare è nelle nostre mani e non in quelle dell'interesse di un manipolo di burattini che quotidianamente leggifera a seconda delle correnti di interesse del momento, per preservare il bene comune e non quello assoluto.
Io credo che se per creare e consumare energia oggi, dobbiamo lasciare scorie radioattive alle prossime 100 generazioni qualcosa non va.
E' come se per acquistare un auto oggi facessi un debito da lasciare alle generazioni future. Che diritto abbiamo di lasciare una simile eredità alle prossime generazioni?
Questo senza considerare eventuali incidenti delle centrali.