IL FAR WEST DEL BREVE TERMINE!

Scritto il alle 05:26 da icebergfinanza

 

 E’ uno spettacolo assistere alle parole di Obama nei confronti del proprio sistema finanziario……speriamo non sia solo un fuoco di paglia

"E’ vergognoso – ha detto il Presidente americano – quanto ho letto questa mattina che i banchieri a Wall Street avevano deciso di pagarsi premi sullo stipendio per 20 miliardi di dollari, lo stesso livello del 2004 nel momento in cui queste stesse istituzioni sono sull’orlo del collasso e chiedono al contribuente di aiutarli e con il contribuente in difficoltà perché se non aiuta rischia di vedersi crollare il sistema sulla testa, si raggiunge un picco di irresponsabilità".

…….gli incentivi economici servono per evitare che i dirigenti e manager migliori se ne vadano è stata la risposta decisamente imbarazzante di Wall Street…… ma chi li vuole questi manager falliti, l’essenza stessa del breve termine, l’essenza stessa di uomini drogati dall’avidità personale, dal successo personale!

John Thain si è rifatto l’arredamento del suo ufficio con due dollari, 1,2 milioni di dollari per la precisione….ho il sospetto che nel bagno ci fosse una piscina……un grave errore commesso in un clima economico esaltante è stata la difesa…..

In un bel articolo sul CORRIERE-della SERA ad opera di Federico Fubini scopriamo che……

……….. Come i colori nelle stagioni della moda, il pentimento e l’ espiazione sono il tema quest’ anno a Davos. L’ affollamento di jet privati al vicino aeroporto di Zurigo in settimana è stato superiore a un anno fa, che a sua volta aveva battuto l’ anno prima.

Ma all’ arrivo, agli invitati del «World Economic Forum» è stato donato un contapassi: li incoraggia a camminare anziché usare l’ autista, riducendo così le emissioni nell’ atmosfera. Non che un po’ di fatica sul ghiaccio della Promenade sciolga tutti i nodi della responsabilità. Nell’ ultimo anno e mezzo le banche hanno subito perdite per mille miliardi di dollari, i mercati hanno bruciato 25 mila miliardi, tra pochi mesi il mondo potrebbe avere 30 milioni di disoccupati in più. Vacilla la piramide globale il cui vertice è Davos.

Due giorni fa, Stephen Roach di Morgan Stanley Asia si è girato verso la platea del Forum in sala e ha gracchiato: «Come avete potuto essere così stupidi?».

….stupidi…..no in molti casi erano ben consapevoli, stavano preparando la scialuppa di salvataggio del Titanic, aggiungo io, mentre dentro l’orchestra ballava…….

Non tutti concordano, in base a un sondaggio che il «Corriere» ha svolto fra caffè e corridoi. Il sentimento prevalente in molti al Forum è che sono stati commessi errori enormi, ma li ha fatti qualcun altro nel gruppo. Nel popolo di Davos, quasi due su tre sostengono di non aver «mai preso nessuna decisione che abbia contribuito, anche in misura minore, alla crisi finanziaria». Meno di uno su tre ritiene di averlo fatto. Il campione del sondaggio sono 60 partecipanti al Forum di quest’ anno: regolatori finanziari come Lord Turner della Fsa di Londra o il governatore svizzero Jean-Pierre Roth, banchieri come Josef Ackermann di Deutsche Bank, Jamie Dimon di Jp Morgan, Ana Botìn di Santander, Georges Pauget di Crédit Agricole, capitani del «private equity» come Steve Schwarzman di Blackstone o David Rubenstein di Carlyle, capi di fondi sovrani come Bader Al Sa’ ad della Kuwait Investment Authority, gestori di fondi speculativi come Arpad «Arki» Busson, il compagno di Uma Thurman.

………nessuna colpa in questa crisi, nessuno sapeva nulla, tutto è accaduto cosi per caso cosi velocemente da non avere neanche il tempo di scendere dalla giostra….

Nel gruppo rientrano anche poche figure di vertice di grandi imprese industriali americane, due manager dei gruppi informatici fornitori dei software per i nuovi titoli derivati, alcuni uomini capaci di influenzare le opinioni sulla stampa finanziaria o all’ università.

Fra questi il 63,5% ritiene di non aver mai fatto nulla che abbia potuto portare alla crisi.

……..come vi dicevo è stato solo un sogno ……..oppure un eccesso di ottimismo come vedremo….finalmente esiste anche un eccesso di ottimismo dopo che per anni sono stato pubblicamente additato come un catastrofista……..la Giustizia Divina esiste è qui con noi………..

Il 5% risponde «forse» o «non saprei». ………e siamo ormai al 70 % che si guarda attorno smarrito, che non ha colpe che sentiva solo la musica e che musica.

Il 31,5% dice invece di sì, di aver dato il proprio contributo all’ enorme bolla del credito oggi esplosa; a questi ultimi è stato quindi chiesto perché, con una scelta fra tre motivazioni: il 68,7% ha dichiarato di aver compiuto scelte errate «per eccesso di ottimismo»; il 31,3% ha spiegato, nella celebri parole di Chuck Prince, l’ ex capo di Citigroup, che «bisognava continuare a ballare finché la musica andava».

La terza motivazione possibile, «ingordigia di denaro», non è stata indicata da nessuno di questi uomini dal patrimonio, in certi casi, di alcuni miliardi. «Ci sono situazioni in cui tutti fanno qualcosa semplicemente perché tutti gli altri la stanno facendo» spiega Daniel Kahneman, docente di psicologia di Princeton e premio Nobel per l’ economia per i suoi studi sull’ emotività dei mercati finanziari.

……nessuna ingordigia, nessuna avidità…….in fondo lavoriamo tutti per passione, per hobby, per il prossimo, quando prendiamo tutti quei milioni di dollari che compongono le nostre buste paga, la sera gli usiamo per accendere il caminetto………..è solo una questione di emotività………la corrente principale, il pensiero unico……..ma noi abbiamo la nostra riva del fiume……

Ciò che sembrava logico nella cerchia di Davos stava gonfiando nel mondo una bolla insensata. Robert Shiller di Yale, uno dei primi economisti a prevedere la crisi, si ritiene innocente. Ma osserva: «Sono stato fra i consiglieri della Federal Reserve di New York fino al 2004 e lì ho parlato spesso della bolla immobiliare. Non ero molto ascoltato. Ma forse non ho insistito abbastanza per non sembrare un disco rotto».

Personalmente in questi anni non ho usato il megafono…..ma solo un semplice veliero, qualcuno mi ha accusato di scarsa professionalità perchè raccontavo favole o fiabe, erano rivolte alla gente comune, solo la gente comune conosce il significato nascosto delle fiabe delle favole…….gli addetti ai lavori sanno già tutto, conoscono tutto, avevano già compreso tutto nella loro professionalità!

Shiller non fu confermato poi quando alla Fed di New York arrivò Tim Geithner, attuale segretario al Tesoro. Intanto a Davos Rubenstein di Carlyle risponde, quindi commenta i risultati del sondaggio: «Strano. Credevo che il 100% dicesse che non c’ entra nulla».

…….Profumo di Unicredit dice che la banca è un’industria farmaceutica " Noi vendiamo del rischio e l’importante è vendere il giusto rischio al giusto cliente, siamo proprio come industrie farmaceutiche, solo che per noi non c’è il dottore che scrive la ricetta per le medicine, siamo noi stessi a svolgere questo ruolo "…….strano pensavo che certe istituzioni finanziarie fossero delle….drogherie!

E’ meglio che mi ferma qua che non vada oltre………vi lascio ad un’altro articolo illuminante per coloro che solo oggi si affacciano nell’ Oceano della Realtà……una realtà presa in ostaggio da un gruppo di fuorilegge, non tutti sia chiaro vi sono fior fior di professionisti che fanno dell’etica la loro bandiera, vi sono banche amministrate da persone responsabili, fuorilegge che per alcuni anni scorazzavano liberamente nelle praterie del Far West finanziario………..

"È stata come una gigantesca caccia all’oro. Ma come tutte le avventure epiche ha visto ben pochi protagonisti tornarsene a casa con le mani piene: per gli altri solo un pugno di mosche. Ancor più grave. Il moderno Eldorado – scatenato da un pugno di grandi banchieri – ha finito per mettere a repentaglio la stabilità finanziaria del mondo intero che sta subendo le ripercussioni sul fronte economico della più grave crisi del credito mai vista finora."

Già perché, in estrema sintesi, quel tragico avvitamento delle più grandi banche mondiali su se stesse ha un movente preciso: fare più utili possibili, tali da far felici gli azionisti e ricchi i suoi manager. Ma come tirare verso l’alto (creare valore si diceva) il più possibile la redditività dei grandi colossi finanziari? Semplice. Nella stagione d’oro dei tassi ai minimi storici e dell’abbondante liquidità bastava usare il minor capitale possibile, prendere risorse a debito il più possibile e con queste comprare quante più attività ad alto rendimento si poteva. Non bastava commerciare in azioni o bond governativi: gli utili si facevano con i prodotti sofisticati della finanza strutturata. Cdo, Abs, Credit default swap e qualsiasi invenzione di giovani matematici pagati a peso d’oro dalle grandi banche. Poi quella merce ce la si scambiava in un circuito chiuso tra banche. Ogni scambio segnava un incremento di valore che gonfiava a dismisura gli attivi degli istituti. Insomma una bolla colossale esplosa quando quelle attività non hanno avuto più mercato: nessun mercato, nessun valore e quindi attivi sgonfiati. Ma sul piatto, a fianco della carta straccia, restavano debiti reali da ripagare in moneta sonante. E da qui la raffica di interventi da parte dei Governi per salvare dal crack le banche.

Banche-zombie
Esagerazioni? Affatto. Basta il caso Lehman a dare il segno tangibile dell’ubriacatura collettiva. Il Tribunale americano che segue il fallimento ha finalmente dato un valore agli attivi in bonis. La cifra? Solo 115 miliardi su oltre 600 dichiarati dalla banca fino a cinque giorni prima del fallimento. Il che vuol dire che l’80% delle attività di Lehman era fittizio, aveva cioè solo un valore figurativo. Se ci sia stato dolo spetterà alla magistratura americana stabilirlo, sta di fatto che i continui salvataggi pubblici mostrano che tutti (o quasi) erano nelle condizioni di Lehman. E allora non devono stupire le dichiarazioni di Nouriel Roubini che ha definito le grandi banche di matrice anglosassone degli "zombie". Morti che camminano, perché tutti tecnicamente falliti senza l’aiuto dei Governi. Con volumi di svalutazioni per l’intero sistema, stimati dallo stesso Roubini, per 3.600 miliardi di dollari a fronte di capitale per 1.400 miliardi, come non parlare di default sistemico?

Alla fine restano gli zombie che dovranno prima o poi separare le attività morte da quelle sane per sopravvivere. Nel frattempo molti degli spericolati protagonisti dell’Eldorado sono ancora lì a capo delle loro banche ormai nazionalizzate. E se non sono più lì, sono a casa pieni di denaro. Charles Prince l’ex ceo di Citigroup, che ha lasciato la banca a fine 2007, ha incamerato in un biennio la bellezza di 44 milioni di dollari. Peccato che l’anno scorso la banca abbia in colpo solo spazzato via i 24 miliardi di dollari di utile netto accumulato tra il 2006 e il 2007. Un esempio di creazione di valore. Per Prince innanzitutto. fabio.pavesi@ilsole24ore.com

 

52 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 09:30

Senza il passaggio attraverso la fase della “forca” nulla cambia.
Obama, fino ad ora ha parlato e sulle parole lo si puo’ valutare.
MA si puo’ dare un giudizio anche su quello che NON ha detto (e mi riferisco esplicitamente alla PULIZIA ETNICA in PALESTINA).
mg

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 09:51

a questo punto sarebbe stato molto+ etico lasciarli fallire tutti ed usare i soldi spesi per salvare le banche per un maxi piano infrastrutturale e per dare un reddito minimo a tutti i disoccupati

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 10:02

Visto che i banditi si riuniscono tutti assieme nello stesso posto, è un ottima occasione per una retata al completo……

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 10:34

Protezionismo frutto amaro della crisi
Alfonso Tuor

http://www.cdt.ch/articolo.php?id=1

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 10:41

Mah! Le parole di Obama? Non mi fanno molto effetto… credo che siano solo parole e tali rimarranno!! solo una dichiarazione per raccogliere consensi.

La realtà è che nessuno sa come uscire da ‘sto casino, o forse nessuno vuole fare nulla per uscirne… almeno nessuno tra quelli che attualmente hanno il potere di farlo.

Siamo ostaggi del sistema bancario e lo resteremo, non cambierà nulla, vedrete.
Mentre Obama parla, e i “guru” della finanza sono a Davos (a discutere del nulla), i banchieri si stanno già riorganizzando. Ora possono comprare con un tozzo di pane anche le aziende sane, strutture commerciali, ogni altra attività ancora funzionante, ogni altra risorsa da spolpare. I nuovi equilibri saranno pronti a breve, dopo di che verrà fornita la soluzione su misura proprio da loro, da chi ha fatto ‘sto casino. E la soluzione ovviamente sarà ancora una volta a loro esclusivo vantaggio.

e intanto i politici cosa fanno? chiacchierano a davos, aspetteranno il G20, per discutere ancora una volta del nulla, per non trovare nessuna soluzione, per prendere tempo… sono già passati mesi dal conclamarsi della crisi e i popoli cosa hanno ottenuto? un bel nulla, uno 0 spaccato!

Anche lo stesso Obama non è differente dai suoi colleghi, è stato messo lì dagli stessi che hanno creato ‘sto caos. Non ha la possibilità ne’ la voglia di cambiare niente, perché se lo fa lo facesse verrebbe eliminato politicamente o fisicamente.

Sorry, non c’è via di uscita. Non dobbiamo aspettare nessuno che cambi le cose, perchè non accadrà.

L’unica vera speranza è un’invasione aliena prima che si instaurino i regimi di polizia.

SR

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 11:04

@SR è molto probabile non cambierà nulla daltronde se il quadro comandi ed il timone sono sempre gli stessi!!! . Tuttavia a noi interessa una cultura di attenzione all’uomo, non votata esclusivamente al profitto, alla carriera , all’affermazione effimera , una cultura di sostenibilità dell’economia, un lavoro , un buon risparmio, una ricerca onesta , una corretta interpretazione dei dati e degli elementi, norme di buon diritto, forme nuove di produttività che non escludono le scelte dei giovani , le loro volontà . Il vento spinge le vele dei nostri ideali e lo stesso vento disperde nel nulla la nebbia dei metodi formali , “l’ideologia della migliore scelta” sempre a vantaggio esclusivo di pochi. Ognuno è libero di scegliere il proprio metodo di vita se dare gioia, felicità, concordia, libertà , amore, tenerezza, silenzio oppure falsità , menzogna , ipocrisia , livore , sopraffazione, torbidità .
Le luci del passato : nel 1945 Pauli ebbe il Nobel per la fisica , in USA egli rifiutò fermamente ogni notorietà rifiutando la partecipazione ed il coinvolgimento nel Progetto Manhattan conclusosi con la costruzione e purtroppo l’esplosione delle prime 2 bombe atomiche su popolazioni inermi il suo numero era il 137 (1+3+7=11 come 2009 2+0+0+9=11 ).
Nel 1895 un certo Roentgen , non rivendicò il brevetto della sua scoperta , se l’avesse fatto avrebbe avuto proventi miliardari , anch’egli un Nobel donò le 50.000 corone del 1901 all’Università, la natura volle a lui destinare questa scoperta un premio all’umiltà, era daltonico ed il buio che prediligeva nei suoi esperimenti gli mostrò la luminosità della salvezza per tanti malati “ i raggi X”.
MM

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 11:22

Caro SR capisco la tua amarezza e la condivido appieno.
Però una speranza c’è, ci deve essere.
Solo per il semplice fatto che noi siamo qui consapevoli della situazione è un buon segno.
Quando i potenti della terra capiranno che con l’attuale sistema non si può ricostruire niente saremo proprio noi , nel nostro piccolo, a cambiare le cose.
A rimboccarci le maniche e a far tesoro di questa esperienza.
Si tante volte sono catastrofista anche io.. ma per fortuna questo mio atteggiamento dura poco.
Allore cerco di capire e di pensare a come potrebbe essere un futuro migliore.
Quindi nel mio piccolo parlo con la gente di queste cose e vedo che in molti c’è la volontà di ricominciare in maniera diversa.
Aspettiamo gli eventi consapevoli che non siamo disarmati ma semplicemente aspettiamo…in riva al fiume (come dice il nostro capitano).

Un saluto a tutti.

Aka

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 11:26

MM concordo col tuo punto di vista. Forse il mio messaggio era un po’ pessimistico. Il mio era solo un appunto per segnalare che anche Obama è nella stesso club di giostrai, e quello che dice è solo propaganda. Vero è che i cambiamenti dobbiamo crearli noi stessi, prima di tutto col nostro comportamento, ed è quello che personalmente cerco di trasmettere ogni giorno alla mia famiglia.

Personalmente i valori a cui accenni penso di averli sempre abbracciati, soprattutto grazie all’insegnamento dei miei. Mio padre è imprenditore da anni e non ha mai cercato scorciatoie comode, anche se ha avuto occasione più volte di farlo. Questa onestà intellettuale l’abbiamo pagata sacrificando la crescita dell’azienda, i guadagni comodi, le nottate e fine settimana coi genitori perchè c’era da completare qualche consegna, abbiamo avuto momenti difficili e probabilmente questo è uno dei peggiori, ma i miei mi hanno sempre trasmesso la speranza e la fiducia nel prossimo.

Ultimamente gli articoli di Andrea
ed i vostri contributi mi hanno aiutato non poco a riappropriarmi di una serenità interiore che avevo perso.

A parte gli alieni, sto rivalutnado l’idea che per salvare l’Italia ci vorrebbe un bel default con riappropriazione della moneta. Però ci vorrebbe un politico con le palle e purtroppo attualmente non ce ne sono…

Poi ho sempre la speranza che prima o poi tornino fuori gli appunti di Tesla sequestrati alla sua morte dall’FBI.

SR

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 11:38

AKA, grazie del tuo contributo; anche io oscillo tra momenti di catastrofismo e momenti di ottimismo… paradossalmente adesso che la crisi si vede meglio, leggendo questo blog sono sempre meno frequenti i primi (ero molto più pessimista un annetto fa).

Vedo sempre più persone che condividono la volontà di ricominciare con una nuova mentalità. Il problema è che mentre noi siamo in riva al fiume ad aspettare chissà chi o cosa, ho paura che i soliti squali riconquisteranno tutti i mari disponibili. Il mio timore è che se non si fa qualcosa (purtroppo non so cosa) invece di aspettare gli eventi, la situazione tornerà come prima, se non peggio.

Scusate i miei numerosi interventi, ma oggi sono a letto con la febbre e posso scrivere. 😉

SR

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 12:35

IL CONFLITTO DI INTERESSI………………….

Ma l ‘economia non è fatta per gli individui?????

“Gli americani camminano a testa bassa e spendono meno. Ma per un’economia in piena recessione, non potrebbe esserci un momento meno opportuno. E’ quello che gli economisti chiamano il “paradosso della parsimonia”. Cio’ che e’ “bene” per gli individui – spendere meno e risparmiare di piu’ – e’ un male per l’economia, soprattuto quando tutti si comportano in questo modo. Venerdi’ scorso il governo Usa ha annunciato che il tasso di risparmio degli statunitensi e’ balzato del 2.9% negli ultimi tre mesi del 2008. Si tratta di un netto incremento rispetto all’1.2% del terzo trimestre e a fronte dei livelli di un anno fa, quando era sceso sotto l’1%. “ WSI

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 13:46

Buongiorno a tutti.
Per Marco Colacci #23 di ieri, condivido quello che lei scrive, non dovrei ridere, ma cosa devo fare mi scappa da ridere leggendo questi fatti sull’immobiliare, è più forte di mè; questo deriva dal fatto che io ci lavoro nell’immobiliare da molto tempo. Non lo so, se lei ha letto i miei post passati, se si vuole ci sono le soluzioni economiche a questo disastro.
Un ultima cosa sull’immobiliare, se a qualcuno interessa possiamo parlare anche dell’immobiliare nel settore turistico; ci sarà da ridere ma ridere un sacco hehehe.

Un saluto

SD

Scritto il 3 Febbraio 2009 at 14:18

Caro SR, auguri x la febbre, concordo anch’io con tutto quello che hai detto. Oggi mi sento più pessimista del solito, e penso che siccome le persone capaci di prendere coscienza dei fatti e capaci di reagire sono una piccolissima minoranza, la vera rivoluzione per il noi tutti sarebbe un completo default del sistema, tanto i soldi ce li rimettiamo comunque, magari fallendo certe istituzioni scomparirebbero. Altrimenti ci rimangono i fucili in braccio, ma anche questa non è una soluzione praticabile fino a quando siamo convinti che abbiamo più noi da perdere che coloro che occupano i gangli del potere. Bisognerebbe che ognuno di noi pensasse quanto tutto ciò cadrà sulle future vite dei nostri figli, che già di debito ne avevano abbastanza pro capite. Oggi mi sento molto rivoluzionario!!
Sempre sull’attenti quando passa il capitano sul ponte.
Mozart

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 14:42

Bravo, MM!
Siamo tutti sulla stessa barca, non per niente.

I tempi sono durissimi e difficili, non c’è che dire. Basta guardarsi intorno, parlare con gli altri e annusare l’aria.
Tutto sa di vecchio, di usurato.

Poi c’è l’altra faccia della medaglia: la voglia di cambiamento.
Chiunque si rende conto che è necessario aprire le finestre per cambiare aria.
Noi popolani non aspettiamo altro e qualcuno sta cercando di farlo.
Ho riflettuto molte volte sull’origine di un cambiamento, sul potere di qualcuno di avviare il cambiamento.

Credo che “cambiare” non debba essere per forza di cose una rivoluzione totale, una completa ed inattesa spaccatura con il passato. I “salti” ci sono certamente ed è bene che ci siano, ogni tanto. Di solito sono dolorosi perchè qualcuno perde la testa e altri gliela tagliano.
Senza necessariamente augurarsi epiloghi affogati nel sangue – che la Storia ci insegna essere strettamente connessi anche a periodi di terrore per le inermi popolazioni – il cambiamento può essere graduale ed evolutivo. Darwiniano.

Gli attori del cambiamento siamo tutti noi. Noi che dal basso lanciamo grida di dolore e spingiamo per l’eliminazione delle ingiustizie e dall’alto chi è in grado di recepire il “segnale”. Passa chi ci sente meglio.
Personalmente non credo di essere fatto per trascinare le masse e non ne ho l’ambizione, ma non sono sordo.

10-12 anni fà (ero giovane) avevo avuto modo di parlare con Nicola Rossi, ai tempi fiero sostenitore dei licenziamenti di massa nella pubblica amministrazione, in merito alla riduzione dei costi generali nella pubblica amministrazione. Provai a suggerire un approccio diverso chiedendo se non sarebbe stato più efficace cercare di migliorare il livello di output per ottenere benefici per tutti, dipendenti e utenti soddisfatti.
Lavorare tutti e lavorare bene.
Le stesse persone negli stessi posti, ma finalmente al lavoro invece che passare (com’è stato) per i soliti “fannulloni”.
La mia idea era che un’amministrazione pubblica efficiente avrebbe prodotto cittadini soddisfatti del servizio, a quel dato costo. Poi sarebbe venuto il momento di ricercare il risparmio…
Rispose con un laconico “politicamente non funzionerebbe”.
Boh, mistero.
Poi è arrivato Brunetta col bastone e la carota. Forse miglioreremo. Vedremo.
Ma contemporaneamente è anche giunto il tempo di tagliare i rami secchi.
Nicola Rossa, da consulente del Governo, ora siede in Parlamento, all’opposizione. Forse è soddisfatto della propria carriera personale.
Io continuo ad essere insoddisfatto dell’amministrazione pubblica.

Al di là dell’aneddoto, posso comprendere lo sfogo di SR e il suo “ravvedimento operoso” eheheh.
Come tanti vedo in Obama il seme del cambiamento, l’emblema di un’attesa di cambiamento da parte di tutti, soprattutto del popolo americano.
Qualcuno lo avrà anche messo lì, perché forse ne condivide lo spirito e gli obiettivi. Mi auguro non lo facciano fuori (nè politicamente nè fisicamente).

I grandi cambiamenti sono nell’aria, anche grazie alla crisi che è evidentemente non solo economica e finanziaria, ma anche di civiltà e morale.

Interessante notare che in Svizzera alcuni dei top manager hanno “spintoneamente” restituito parte dei denari degli utlimi bonus per sfuggire alla condanna morale dei loro concittadini. La Svizzera è un grande paesone chiuso che non lascia spiraglio alle disonestà plateali.

Ovunque si parla di moralizzazione della finanza e la Merkel ha addirittura proposto una ONU della finanza.
Qualcosa verrà fuori dall’albero del rinnovamento, non solo le bad bank, e forse le mele marce cominceranno a “cadere”.

Sperem e… Tirem innanz!
http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/scheda.asp?ID=210
http://it.wikipedia.org/wiki/Amatore_Sciesa

Buona giornata
Marco Colacci
🙂

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 14:56

P.S.:
Mi sento un ribelle mancato. E’ un po’ frustrante.
Il cuore batte ancora e ci sono tanti modi per combattere le ingiustizie.
Il primo è essere onesti…
Marco C.
😉

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 15:03

Roubini e Pedersen sul FT di Venerdì 30 Gennaio pag.11

Interessante articolo:

A proposal to prevent wholesale financial failure

Per maggiori ragguagli… vedere il loro progetto Restoring Financial Stability alla Stern University di NY. How to Repair a Failed System (John Wiley & sons, 2009)
…..
Si dice che negli accordi di Basilea la regolamentazione bancaria ignori completamente la possibilità di un rischio sistemico dal momento che ne analizza il rischio per ciascun istituto isolatamente. Dal momento che un rischio sistemico che si autoalimenta è molto più pericoloso del fallimento di un isolato-singolo istituto più piccolo, occorrerebbe ratificare questo accordo ed inserire questa condizione.
….
Con questa misura in mano, un regulator è in grado di gestirla. Loro propongono due vie per riuscirci.
Il rischio sistemico dovrebbe prima essere misurato, poi gestito. Propongono di definire il rischio sistemico di una banca come l’estensione al quale è in qualche misura possibile contribuire ad una crisi finanziaria generale. Questa misura potrebbe essere stimata usando le tecniche dello standard ris-management già in uso alli’interno della banca- ma non tra banche, come loro sottolineano e propongono- per pesare quanto ciascun trading desk o divisione contribuisca al rischio globale della banca. Hanno ( noi- vera traduzione) elaborato questo modello in un progetto della NYU Stern per il ripristinare la stabilità finanziaria.
La prima prevede che il regulator stimi, fissi un prezzo per il rischio sistemico di ciascuna banca. Più alto esso è più capitale la banca dovrebbe detenere. Questo dovrebbe cercare di garantire, assicurare che il sistema bancario nel suo complesso abbia capitale sufficiente proprio in relazione ad un ampio rischio sistemico. E’ come se la sede centrale di una banca conteggiasse, valutasse ciascun trading desk o divisione per l’uso del capitale economico misurato dal suo contributo al rischio ssicuro globale. la seconda via, si appoggia all’idea che ciascuna istituzione venga obbligata all’acquisto di una copertura assicurativa contro il rischio sistemico, che si contro le proprie stesse perdite qualora si verifichi uno scenario nel quale l’intero settore finanziario stia andandando malamente. Nel caso di un pay-off sull’assicurazione il pagamento non dovrebbe andare alla compagnia, ma al regulator con lo scopo di stabilizzare il settore finanziario. Ciò fornirebbe incentivi per una banca a limitare il rischio sistemico (per abbassare i propri premi assicurativi), provvederebbe a creare una stima market-based del rischio ( il costo dell’assicurazione) e ridurrebbe i costi fiscali e pure il moral hazard dei bail-outs governativi ( perchè la compagnia non otterrebbe i payoff assicurativi ) Dal momento che il settore privato può non rivelarsi in grado di mettere da parte abbastanza capitale per l’intera copertura assicurativa del rischio sistemico, il governo potrebbe provvedere a parte di esso. Il governo già lo fa già come partnership delle assicurazioni sul rischio terrorismo nel settore privato.
……
La mia traduzione spero non sia stata troppo approssimativa… meglio leggere l’intero articolo, se non il progetto nella sua totalità.
Interessanti pure gli articoli della stessa pagina relegata ai commenti.

.

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 15:29

Mi sorge un dubbio…………..

Non è che il Capitano sia stato a Davos invece che a letto con la flu?

Ovviamente nella sua veste ufficiale… Magari le farfalle erano fiocchi di neve…. scherzo…. ma sarebbe stato proprio bello……………………..Andrea non ti arrabbiare! Ma saresti stato almeno capace mi mettere a zittire qualche personaggio!!!!!

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 16:14

Bè..in effetti la coincidenza del week ci sta tutta!
Andrea a Davos…!!!
AUAUAUAUAAUAU!!!
magari noi siamo qui che ce la meniamo con ste cose…e non ci accorgiamo che il nostro capitano magari è Tremonti!!

Andrea chiedo scusa se mi sono permesso…
amen

Aka

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 16:34

E’ morto per un “incidente” Giuseppe Gatì, un ragazzo coraggioso che con il suo blog, combatteva contro la mafia

http://www.lamiaterraladifendo.it

Era uno che non si piegava, che non voleva rimanere in silenzio.

http://www.youtube.com/watch?v=zsKXXgftFGY

Non abbiamo potuto aiutarlo da vivo, onoriamolo da morto diffondendo la sua battaglia.

Saluti

RE

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 16:35

SD (#11)
mi interessa molto l’immobiliare e l’architettura è sempre stata una mia passione, fin dai tempi del liceo e forse prima.

Nel settore immobiliare ci sono tutti i mali di questo mondo proprio perchè un tetto è un “bene” primario per chiunque.

Nei faldoni delle pratiche comunali pullulano fogli protocollati in bianco. Come mai? (è una domanda retorica…)

In che area operi? (ci si da del tu? io milanese)

Marco Colacci
😉

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 16:45

E chissà che non sia stato davvero là!
Tremonti? Perchè non Tabellini? Perchè non Mario Monti? Perchè non Draghi? Oppure De Bortoli? ….. Oppure… udite udite……la vera anima del Berlusconi????? Qualcuno sarà. Organizziamo una scommessa… raccogliamo fondi per una buona causa…… Chi azzecca la vera identità del Boss… vince…. che cosa? Dipenderà dalla vera identità… una cena col Capitano, una analisi economica, oppure solo la soddisfazione magari di stringergli la mano! hehe
Per quel che riguarda l’articolo di Roubini e socio… hanno ragione. Ma siamo ancora in tempo per fare qualcosa?
Cioè introducendo subito delle nuove regole, si potrebbe ristabilire la fiducia ……ma per fermare il tifone che ci vuole?
La bacchetta magica!

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 17:39

Ciao ragazzi,

anch’io ho pensato Andrea presente a Davos ……….ma a meno che, tutti quelli che avete citato, abbiano avuto una folgorazione sulla via di Damasco……….tutti i ” bei nomi ” che citati non hanno nulla da spartire con ” l’ anima ” di Andrea.

Ma questa folgorazione dovrebbe datare gennaio 2007 e per quel che è stato visibile sui media di lor Signori negli ultimi due anni …….così non è parso a noi poveri tapini.

ciao a tutti,

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 17:44

scusate non mi sono firmata
ccp

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 17:55

Risponde al vero che Unicredit abbia un effetto leva di 1 a 25? e se è vero ci si rende conto che le sue esposizioni sono da calcolarsi in circa 1.200 miliardi di euro? Idem per quanto riguarda Deutche Bank che ha una leva di 1 a 65. Il buco relativo calcolatelo Voi,io non ne sono capace.
Niccolò

Scritto il 3 Febbraio 2009 at 18:02

RE post 18…………..E’ morto per un “incidente” Giuseppe Gatì, un ragazzo coraggioso che con il suo blog, combatteva contro la mafia,

un pensiero ed un momento di silenzio tutto per Lui,per Giuseppe!!

ho visto il video e, per quanto disturbato, è molto molto molto illuminante!!!

dove si può trovare qualche notizia in più su Giuseppe?
non fosse altro per la fiducia che Giuseppe ha espresso nel video stesso per il Giudice Caselli……

che mondo ragazzi, che mondo !!!
lo si scopre ogni giorno peggio, dubitare da quelli dal linguaggio volgare e scurrile……….dubitare dagli ossequiosi ” mi consenta “…..

chi ci rimane quale Faro a cui mirare???

ma Andrea ovviamente!

grazie Andrea
ciao a tutti

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 18:14

Per SD, perchè invece di dire sempre le cose a metà non chiarisci come vanno le cose nel settore immobiliare, visto che sei del settore, per esempio cominciando dal settore turistico?
Grazie
Claudio

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 19:05

Ma forse SD sta come acronimo di:
SENZA DIMORA hihihihihihihihih

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 19:16

Parlando di case..

Nel Lazio la “gelata” sulle case
compravendite in calo del 17%

Unica voce in attivo i prestiti per ristrutturazione, proprio per il fermo del mercato
La Banca d´Italia intanto conferma il ribasso del 12,8% nell´erogazione dei mutui a Roma

Gelata sul mercato immobiliare residenziale del Lazio. Le stime di Nomisma evidenziano che nel 2008 le compravendite di case sono diminuite a livello regionale del 17% sul 2007 con punte del 18% nella provincia di Roma e del 20% a Rieti. Nelle province di Latina e Frosinone la contrazione degli affari è leggermente inferiore al dato medio regionale, rispettivamente con il 16 e il 15% cento, mentre nella provincia di Viterbo, la riduzione è più contenuta (-12%). A confermare il trend negativo del mattone residenziale, sono arrivati i dati di Bankitalia relativi alle erogazioni di mutui-casa riferiti ai primi 9 mesi del 2008: a livello regionale i finanziamenti sono diminuiti del 12,5% con picchi del 12,8% a Roma e del 14,7% a Latina.
continua su:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Nel-Lazio-la-gelata-sulle-case-compravendite-in-calo-del-17/2063893/6

Aka

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 19:18

Per Marco Colacci #19, naturalmente è meglio darci del tu.
Io vivo e lavoro nel nord-est in Veneto a circa 15 Km dal mare vicino a delle zone turistiche; approfitto per rispondere anche a Claudio #25.
Io non saprei se nelle pratiche comunali ci sono fogli protoccolati in bianco…….hehe, ma vorrei porre una domanda; secondo tè, in una parte delle zone turistiche (non si pò generalizzare) chi ha fatto i migliori affari, chi ha fatto i milioni (di euro), forse i baristi!!! oppure le pizzerie e ristoranti!!! le discoteche!!! o gli albergatori!!!! oppure chi affitta qualche appartamento!!!!. Spero che non sia un domanda da 1 milione di $ hehehe.

Un saluto

SD

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 20:02

Basteranno i soldi di Obama???????
—–
I fallimenti dei bond societari potrebbero costare agli assicuratori sulla vita statunitensi “sostanzialmente” piu’ delle perdite sui titoli legati ai mutui subprime, ai mutui commerciali e Alt-A, secondo il parere di Eric Berg, analista di Barclays.
Con l’espandersi della recessione, i default societari sono destinati ad aumentare in maniera “significativa” quest’anno, dice Berg in una ricerca pubblicata ieri. Il Consiglio Americano delle Compagnie Assicuratrici sulla Vita ha stimato che l’industria, con MetLife (MET) e Prudential Financial (PRU) in testa, ha mille miliardi di debiti societari.
“Nessuna delle compagnie di assicurazioni che abbiamo studiato sembra che stia facendo un lavoro particolarmente buono” nella scelta dei bond societari, dice Berg, aggiungendo che di conseguenza “e’ comprensibile che gli investitori siano preoccupati”.
Sul mercato gli assicuratori hanno perso sempre piu’ terreno l’anno scorso, con le perdite da investimenti che stanno erodendo il capitale. Dell’industria Hartford Financial Services Group (HIG) e’ quella messa peggio, con $7.9 miliardi di svalutazioni e perdite legate al mercato immobiliare accumulati dal 2007 a oggi. Mentre da parte sua la newyorchese MetLife ha accumulato $7.2 miliardi di perdite, secondo i dati di Bloomberg.
Nel tentativo di rafforzare la posizione di liquidita’ dopo le nette perdite registrate nel terzo trimestre, Hartford e Prudential hanno tagliato posti di lavoro, hanno chiesto all’antitrust di allentare le norme standard che regolano l’accesso alle riserve di denaro e hanno richiesto un aiuto al governo, nel quadro del piano di salvataggio da $700 miliardi.
Quanto a MetLife, per aumentare le proprie finanze ha deciso di vendere $2.3 miliardi di azioni lo scorso ottobre. L’indice di Standard & Poor’s delle compagnie di assicurazione sulla vita e la salute (Supercomposite Life & Health Insurance Index) ha bruciato circa il 60% del suo valore negli ultimi 12 mesi.
Fonte: Bloomberg

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 20:59

Ogni volta che apro la pagina principale di questo blog ingenuamente mi spetto di leggere “Era tutto uno scherzo, falso allarme, abbiamo sbagliato, solo un numero trascritto male…. ma adesso si torna alla normalità”. Allora tu il giorno dopo ti rialzi e torni alla tua vita come se niente fosse. Al limite….. Che tutto sia un problema con soluzione da trovare. Solo una questione di tempo. Che arrivi l’eroe che ci salva tutti. Che tutto sia solo un brutto sogno. Perchè è talmente assurdo arrivare a credere che al mondo ci sia qualcuno che abbia provocato questo disastro e non se ne voglia assumere alcuna responsabilità…..che quasi quasi mi metto a ridere. Avanti, ditemelo…… Non è vero niente! Mi aspetto di leggere che è tutto un gioco… un risiko della finanza, il monopoli… finito il gioco amici come prima… Inizia a venirmi da piangere.
Se penso che il mondo è sottosopra e quelli stanno solo lì a cercare di rubare l’ultimo spicciolo.
Ma è possibileche noi stiamo inermi, silenziosi come pecore al pascolo che aspettano solo di essere tosate? Che a noi non è dato altro che aspettare……aspettare…. ma cosa? Io ho speranza. Ma oggi mi viene da piangere.

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 21:27

Scusate, non ho capito bene questo passaggio:
“Cdo, Abs, Credit default swap e qualsiasi invenzione di giovani matematici pagati a peso d’oro dalle grandi banche. Poi quella merce ce la si scambiava in un circuito chiuso tra banche. Ogni scambio segnava un incremento di valore che gonfiava a dismisura gli attivi degli istituti. Insomma una bolla colossale esplosa quando quelle attività non hanno avuto più mercato: nessun mercato, nessun valore e quindi attivi sgonfiati.”

Perché ogni transazione gonfiava gli utile societari? Ogni transazione era in attivo? Non capisco..

Grazie per le eventuali risposte 🙂

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 21:50

Non invenzioni ma algoritmi ,ti faccio io una domanda utente #31
Secondo te cosa ne capisce il nostro Ministro dell’economia di Matematica? rispondi e troverai la soluzione ehehehehehehe.
ti do un’indizio e’ molto facile parlare di massimi sistemi, regole ,etica ,scrivere libri ma non dare un senso compiuto alla sua azione solo creatività fiscale dove lui qualcosa ne capisce dopodichè il buio profondo eheheheheeh.

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 21:52

#31 Altra domanda se tu crei un algoritmo sei sicuro che chi lo dovrà gestire è in grado di comprendere cio’ che stai creando?

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 21:59

#31 Altra domanda:
se prendi il trio dei nostri ministri economici compreso quello del welfare affideresti a loro i tuoi risparmi?

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 22:00

Ops la gestione dei tuoi risparmi?

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 22:05

Anonimo #32-33-34-35 è tu li affideresti agli algoritmi creati dai matematici e programmatori di software.
E’ dura batterli hehehe.

SD

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 22:24

li affiderei alla provvidenza SD

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 22:28

poi caro SD e’ la tua coscienza che ti parla come ben saprai e’ sempre l’uso che una persona fa di qualsiasi cosa che genera l’azione.
Esempio un Pc senza una persona non funzionerebbe ma la persona puo’ farne buon uso oppure un uso cattivo generando anche danni ad altri .
Ciao

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 22:32

Altro esempio l’energia nucleare ha generato la bomba atomica ma le centrali nucleari producono energia che viene usata da tutti noi.

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 22:49

per anonimo # 31

per quanto riguarda gli utili

ti invito ad andare a leggere il post

di carpe diem49 del

01 Febbraio 2009 – 17:24

fal titolo
CODICE ISIN

è spiegato alla perfezione come funzionava il tutto.

sembra il gioco dell’oca , per cui quando incontri una penalità, torni alla casella di partenza, per cui gli utili gonfiati come un palloncino , alla fine si afflosciano, ed cosi anche i bilanci.

buona lettura

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 22:56

Protezionismo…a rincarar la dose !
Condivido le parole del Capitano, ma nei mesi scorsi le sirene decelebrate dell’ informazione finanziaria, senza offesa alcuna, ci dicevano che questa volta…proprio questa volta e’ diverso dal 1929…non faremo ricorso al protezionismo…le banche centrali sapranno cosa fare…ma adesso guarda un po chi ritorna proprio lui il protezionismo bello e puro, in UK si lamentano degli italiani, brits jobs for british…in Irlanda se la prendono con i Polacchi ed il neo-presidente Obana che fa…nel piano di rilancio fa ricorso al BUY AMERICA in cui tutto cio’ comprato per le infrastrutture deve essere made in US, ma dopo anni di WTO e libero mercato mica possiamo dire ABBIAMO SCHERZATO !
Ma ricordatevi che la specie del Neandertal finanziario…si proprio lui..e’ abbastanza semplice, ripete gli schemi per cui come si fa a far richiudere il mondo…come abbiamo fatto negli anni ’50 con la guerra fredda. Molti di voi sorrideranno ma sotto sotto scommetto che farebbe in questo momento comodo a tutti, basta stare a pensare sempre a sta’ economia…distraetevi…servirebbe nell’ oriente (vedi rivolte in Russia) e servirebbe in occidente…per disintossicarci, fantasie ? Forse ma guarda caso si ricomincia a parlare di missili in Polonia, risposta russa a Kaliningrado…e guarda caso il trattato firmato nel 1989 sulla demilitarizzazione scade proprio a fine 2009…chissa’ magari mi sbaglio !
Saluti alla Ciurma
Massimo

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 23:18

SD …. per me il problema non è l’algoritmo matematico, che di solito non sbaglia mai, ma cosa ne fai o per cosa lo usi.

E’ sempre la solita storia che si ripete: da una parte una massa di persone diffidenti verso i poveracci che ciclicamente finiscono per fidarsi di chi …. li frega con capacità ed “esperienza”, in maniera via via sempre più stupida, fino a raggiungere il parossismo.

Per tornare ad argomenti pratici, oggi in USA sono usciti i dati di vendita della GM, della Ford, la trimestrale di Motorola ed altro … e questi si mettono a comprare azioni (+1,5 % in media a fine giornata).
Si dice che festeggiano dei dati meno negativi del previsto …. quali?
Quali di questi dati “meno negativi del previsto” potrebbero spingere un poveraccio come mè a comprare azioni, che nel giro si un anno sono crollate in media del 40% – 50%? Forse il fatto che l’ultima rilevazione pubblicata ha evidenziato una contrazione del mercato immobiliare meno ampia del previsto, grazie alla svendita delle case dei pignorati?

Certo chi ci lavora, “chi ci mangia”, chi deve fare volume e operazioni a tutti i costi, magari con i soldi degli altri, per cercare improbabili recuperi su posizioni in forte perdita. Deve accettare la realtà e aggredirla per ottenere il massimo, ma quale consapevolezza hanno gli investitori comuni?
Sono tutti “traders” che hanno “real tick” e operano da piattaforme casalinghe?
Chi fra gli investitori comuni, che magari ha firmato l’equivalente di un nostro documento “MiFIDd” per un rischio medio, può essere tranquillo quando compra direttamente, o magari “in piano di accumulo”, un’azione in questo periodo e la “tiene” fino alla chiusura, fino al giorno dopo, quando magari pubblicano un nuovo articolo sui problemi di city o sulle difficoltà che ha Obama a far accettare al congresso USA il delirante piano di aiuti alle banche?

Spero solo che la crisi azionaria sia veramente al suo zenit. Ma, in fondo per me …… è solo una questione propositiva …. di buon senso, visto che ho dato retta ai consigli del capitano.

Francia R

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 23:44

Francia R #42, io sono d’accordo con tè; poi se dipendesse da mè forse… potremo risolvere una parte dei problemi economici.
Ma come dice anche anonimo #32-38-39 ( forse La Coscienza del Caos), hanno voluto trasformare l’economia finanziaria (no reale) in un sistema automatico compiuterizzato, che non sono più in grado di gestire; anzi che non hanno la capacità di gestire. Sembra quasi che stiano giocando con la finanza a chi è più bravo a chi ha il sistema più potente e l’algoritmo migliore. I soliti giochi di potere economico….e a noi tocca subire le conseguenze….dei loro giochi. Non c’è via d’uscità nel breve periodo, dovremo subire.
Un saluto a tutti.

SD

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 23:50

Fumetto molto attuale !!!

http://linus.net/2009/01/dilbert-di-scott-adams-3/

Saluti
Massimo

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 23:55

Insignificante dimenticanza, se qualcuno trova il sistema per batterli…..è fatta, altrimenti non permetteranno a nessuno di aricchirsi abbastanza, Chi controlla l’economia controlla anche la politica.

SD

Scritto il 3 Febbraio 2009 at 23:55

….Brutti pendagli da forca…..finitela di rubarmi i post ancora prima che escano…..che fate mi leggete nel pensiero…quello sul protezionismo era pronto da ieri ma non vorrei abituarvi troppo bene…..per quanto riguarda i re-remics che delusione nessuno ricorda le mie parole……ma domani ne risentirete parlare.

……Poi quella merce ce la si scambiava in un circuito chiuso tra banche. Ogni scambio segnava un incremento di valore che gonfiava a dismisura gli attivi degli istituti. Insomma una bolla colossale esplosa quando quelle attività non hanno avuto più mercato: nessun mercato, nessun valore e quindi attivi sgonfiati.”

Caro anonimo cercherò di essere il più semplice possibile……se tu hai un oggetto da te creato con un determinato materiale il valore lo fa la tua creatività in parte e in parte la domanda del mercato….se per te vale 100 ma il mercato offre 110 oggi 120 domani 130 postdomani sulla base di una follia collettiva su un oggetto di cui nessuno conosce il materiale nessun problema ma se tu continui a valutarlo 100 e il mercato non considera il presunto valore futuro prezzandolo 20 quell’oggetto vale 20 e nessuno mai te lo comprerà a 100 ……quindi inutile raccontare che il tuo patrimonio è 100 …….nessuno sa in realtà quale è il vero valore di quel materiale e pensare che lo vogliono depositare in una BAD BANK….auguri per la determinazione del prezzo reale o potenziale!

Colgo l’occasione inoltre per ringraziare quei valorosi ora 200 pirati che sostengono “coraggiosamente” il nostro viaggio…….un sostegno che va al di là spesso dell’aspetto economico!

Andrea

utente anonimo
Scritto il 4 Febbraio 2009 at 00:04

Un saluto a SD
Ciao la coscienza del caos

utente anonimo
Scritto il 4 Febbraio 2009 at 00:09

Per #30

Uè marinaio, sei salito sul ponte per guardare il tramonto?
Occhio che intorno girano solo squali, e sono pure bastardi.

Attento che il bello purtroppo deve ancora venire, ma Tu hai un’arma che in giro manca a parecchi, hai la capacità di scegliere e di capire chi ti racconta “fregnacce”, altrimenti non saresti in mare su questo veliero … sempre che non prendi per il culo.

Quindi … hai ragione è un mondo impazzito, ma non da ora e … non cambierà molto presto.
Non dipende da Te o da me.

Sicuramente può dipendere dalle scelte che noi facciamo, dalle persone che eleggiamo a rappresentarci, dalle leggi che ci governano e tutelano, da quello che compriamo, dal tempo che dedichiamo agli altri, alla nostra famiglia ed a noi stessi.

A ragione il Capitano … sicuramente questa crisi è creata dal modo sbagliato di “far finanza”, dalla mancanza di etica, di onestà e di scrupoli. Dal vuoto che ha riempito ogni spazio della nostra società globalizzata, sempre più presa dal rendiconto matematico e sempre meno interessata all’etica, alla giustizia ed alle necessità dell’uomo.

Ma questo è il mare intorno a noi. Sta semplicemente a noi guidare il veliero fuori dalla tempesta e tornare a …. cavalcare le onde.

utente anonimo
Scritto il 4 Febbraio 2009 at 04:56

Ci avete fatto caso?
Davos è stato archiviato da tutti… alla chetichella e senza troppe precisazioni su quanto è successo.
Ho dovuto fare un po di fatica per trovare notizie “vere” e mi sono sembrate interessanti.
Gli interventi di Putin e di Wen Jiabao

http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/economia/forum-davos/davos-cina/davos-cina.html

http://mercatoliberonews.blogspot.com/2009/02/discorso-di-putin-alla-cerimonia-di.html

sono suonati non soltanto una sarcastica presa di distanza dagli USA, ma soprattutto mi pare che di fatto preannuncino la fine dell’egemonia del dollaro.

In altre parole il vero elemento forte che è emerso dall’evento è che gli USA non riusciranno più a imporre entro breve tempo il dollaro come moneta di base per gli scambi internazionali… questo significa, a meno di un’azione coordinata e preventiva (della quale francamente non si intravede nessun segnale) una disordinata rottura dei mercati valutari e una drammatica corsa dell’oro come bene rifugio.
Un caro saluto a tutti
Daniele

Scritto il 4 Febbraio 2009 at 05:16

Tempo fa ho letto che comprare l’oro è difficile.
Sarà che abito vicino a Vicenza, ma sono andato in una oreficieria , e posso ordinare lingotti da 50 E 100 grammi a buon prezzo.

Ecco ora vorrei capire dove sta la difficoltà 🙂
.. Certo se poi uno si fa consigliare dalla banca …..

MM
+0

utente anonimo
Scritto il 4 Febbraio 2009 at 07:21

Purtroppo hai ragione: tieni comunque conto che quei lingotti che dici non hanno un valore definito in caso di rivendita. Sono quotati a livello… numismatico. Il talgio minimo per negoziare è 1 kilo. Le banche non vogliono venderli perchè non solo non ci guadagnano praticamente nulla, ma per di più la corrispondente somma svanisce loro dal conto del cliente e la cosa di questi tempi non è gradevole….
Daniele

Scritto il 4 Febbraio 2009 at 16:34

certo, se compri oro, togli liquidità dal cc che la banca presta in leva fino a 60.

Le banche schifano l’oro, ma poi se lo tengono nel loro cavou, bho che strano.

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