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UNA AUTENTICA PIL…RLATA

Scritto il alle 22:02 da icebergfinanza

 

partecipiamo.it

A scanso di equivoci è meglio precisare che il titolo non è affatto riferito all’attendibilità dei dati relativi alla prima stima del PIL americano del quarto trimestre 2008, nessuna manipolazione, ma è un modo simpatico per richiamare l’attenzione sull’assoluta mediocrità delle conoscenze "macroeconomiche" della maggior parte degli operatori di mercato che ne minuti successivi al rilascio del dato in questione hanno festeggiato sulla base di un meno virgola meglio delle previsioni, senza neanche conoscere minimamente la realtà di un ciclo definitivamente chiuso, la leggenda del consumatore americano.

Molti di Voi ricorderanno negli scorsi trimestri l’anomalia del deflattore del PIL ( calato per la prima volta quest’anno richiamato dalle sirene della Deflazione….)anomalia che spesso contribuiva in maniera determinante ai "brillanti" risultati di un’economia avviata al suo tramonto, spesso inoltre non di rado l’accumulo delle scorte ha contribuito ad un eccesso di ottimismo.

Per avere un’idea dei numeri stiamo parlando di un aumento di 6,2 miliardi di dollari contro una contrazione di 29,6 miliardi del terzo trimestre……

Puntuale anche questa volta ma non certo volutamente, le giacenze di magazzino sono il riflesso incondizionato del crollo dei consumi aggiungendo un sensibile 1,3 % al dato complessivo che in seguito a questa anomalia stagionale ( assistere ad un aumento delle scorte negli ultimi tre mesi dell’anno quelli che incidono in maniera rilevante sui risultati annuali è ben più che una semplice anomalia è il riflesso di un crollo dei consumi strutturale…..) esce un po meno peggio del previsto, un risultato negativo che non si vedeva dal lontano 1982…..PIL reale meno le scorte è in realtà un 5,1 % che si avvicina alla previsione iniziale ma non resta che attendere le revisioni successive che in ogni recessione che si rispetti sono sostanzialmente negative.

Comunque sia, complimenti a coloro che avevano previsto un notevole contributo in termini di crescita, nella seconda parte dell’anno 2008 da parte del pacchetto di stimolo fiscale dell’amministrazione repubblicana, oltre 150 miliardi di dollari gettati al vento……

Q4 PIL 

L’attuale contrazione trimestrale cancella definitivamente la profondità delle due più recenti recessioni.

Mentre l’attenzione si concentra sul dato generale riferito alla crescita economica americana contemporaneamente il "GDP PRICE INDEX" si avvia per la prima volta dagli anni ’50 e precisamente dal 1954 verso la zona denominata " DEFLAZIONE " contro una previsione di crescita del 0,4 % il risultato è stato un deflativo meno 0,1 %.

GDP Price 

 

Le fondamenta dell’economia americana, quei consumi che compongono oltre il 70 % dell’intera crescita evidenziano l’insostenibilità di questa crescita scendendo a valori che non si ricordavano anch’essi dagli anni ’50. Una sensibile importante ulteriore contrazione è da mettere in preventivo, per molti anni ancora e non vi sarà stimolo fiscale che possa sostenere la domanda.

Nominalmente il PIL ha subito una contrazione del 4,1 % che ci riporta indietro di oltre mezzo secolo.

La spesa per attrezzature e software si contrae del 27, 8 % e gli investimenti residenziali nel dodicesimo trimestre consecutivo negativo, se mai ve ne fosse stato bisogno testimoniano questa immensa depressione immobiliare, depressione della quale non è ancora possibile intravvedere un fondo.

Le esportazioni, la loro contrazione di quasi il 20 %, la prima volta in cinque anni sussurrano la contemporaneità di questa per ora recessione mondiale, cancellano la possibilità di assistere ad una ripresa legata alla domanda mondiale attraverso una svalutazione della moneta da parte di quei paesi che vivono di esportazione.

EXPORT PLUNGE_IN CHINA JAPAN & SOUTH KOREAl

La spesa governativa oltre alle scorte è l’unico settore che ha contribuito positivamente al PIL complessivo salito realmente del 1,3 % ennesima illusione numerica in quanto la necessità di smaltire le scorte di magazzino nei prossimi trimestri farà crollare ulteriormente la produzione avvicinando lo stesso crollo a percentuali che richiamano un depressione economica.

In conclusione ….un’autentica PIL..rlata, un pò come tutto questo immenso ciclo economico che è girato per anni all’impazzata, girando girando sino a quando inevitabilmente come il movimento della trottola, del pirlo…..questo sistema ha trovato finalmente la sua naturale destinazione adagiandosi sul fondo, in attesa del prossimo giro.

  

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25 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 09:59

Una discesa nel Maelstrom un racconto di Edgar Allan Poe (1841) , una vecchia antologia delle medie “la Vela” . Racconta di un vortice enorme in cui il protagonista , pur esperto marinaio incappa per un errore di valutazione nel grande vortice naturale , generato dalle correnti naturali , si attiva in certe ore ed una volta che per malaugurata sorte ci si trova imprigionati il proprio destino è segnato.
Il Poe racconta che questo vortice di forma uguale alla “ trottola di Andrea” ruota velocemente e imprigiona le barche, si apre su un abisso insondabile che si getta verso il centro della terra.
Tutto viene risucchiato nel vortice ma il protagonista della vicenda riesce a sopravvivere miracolosamente aggrappandosi ad un barile di legno vuoto che secondo un’analisi rapida si dimostrava più lento nella discesa e questa valutazione gli permette di galleggiare fin quando il vortice si chiude, salvandosi .
La tragica e orribile esperienza vissuta cambia per sempre la vita del protagonista che subisce una vera e propria trasformazione fisiologica i cappelli da nero corvino divennero bianchi , costante messaggio della sua leggenda e monito ai compagni . Oltre la paura avevano contribuito la perdita del fratello che viene trascinato dal gorgo insieme alla barca ritenuta più sicura ed , incredulo che il coraggio di aggrapparsi ad un barile fosse utile a salvare la vita . L’abisso che fagocita l’uomo può essere vinto a fatica con scelte spesso immediate .
L’analisi del commento 71 del 2/2/09 @ il compasso che richiama il “vecchio ed il mare” è terrificante e genera un senso di angoscia , tuttavia nella vita come nella scienza “ciò che non è proibito può accadere” ed anche un vortice marino ha il suo punto debole , la sua magnanimità verso l’uomo sì vecchio marinaio solo l’amore incondizionato per la natura e tutte le specie potrà migliorare e nobilitare l’animo umano , d’altronde per sopravvivere in mare dobbiamo diventar “Vecchi”.
MM

Scritto il 2 Febbraio 2009 at 11:10

nn vorrei sembrare troppo legato o troppo intimo….xkè a me piacciono decisamente altre cose ke nn compasso-i, o andrea-i.
già diverse volte lo ho ribadito, le analisi lucide e i commenti illuminanti dei 2 assieme, mi aiutano a costruire un ‘ idea dello sviluppo futuro della situazione generale.
andrea ci da la visione reale del presente con dati reali ed oggettivi,
e qualke volta ci da la possibilità di intravvedere la sua visione del futuro.
il compasso invece in maniera – articolata e documentata ci offre + una visione del possibile futuro.

certo xò , senza voler sembrare servile e melenso , mi sono di straordinaria importanza

utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 13:42

Non ritengo il pil un indicatore attendibile della crescita o decrescita di un paese.
O meglio è un indicatore quantitativo di crescita e non qualitativo, ed il fatto che il suo valore sia positivo non indica che un paese si stia necessariamente arricchendo.
Negli ultimi 4/5 anni pur con pil positivi i paesi occidentali si sono impoveriti, ovverro hanno distrutto il risparmio il vero “valore” sul quale si basa la ricchezza di un paese.
Stessa cosa per GPI, ma cosa diavolo si misura con questa indice. Come è possibile calcolare l’inflazione senza mettere nel paniere, affitti, prezzi degli immobili, prezzi degli asset azionari, prezzo del petrolio, etc.
Questi indicatori danno solo una visione parziale e profondamente distorta della realtà che ci circonda.
Anche sulla deflazione, scusate ma io non la percepisco, sarà una mia impressione ma a Milano chi puo’ sta ritoccandi i listini, soprattutto dei beni di prima necessità.
matteo

utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 13:49

Quando sono usciti i dati sul PIL americano anche io sono rimasto quando le borse hanno cominciato a guadagnare..
sembra che nessuno si voglia arrendere all’evidenza delle cose..

Quello che mi fa veramente inc..re è che i governi aiuteranno le banche..
con tutti quei soldi si potrebbero fare progetti grandiosi.. e creare posti di lavoro a non finire…si potrebbero finanziare progetti per produrre energia pulita..nuovi trasporti pubblici…un bel piano per coltivare prodotti sani..e la gente forse andrebbe a lavorare con la consapevolezza di fare cose buone…
ma quanto sarebbe bello?

ciao a tutti

Aka

è veramente una tristezza..

ciao a tutti

utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 14:36

… anche vedere AD e CEO delle banche rimanere al proprio posto e continuare a darsi bonus.
Veramente triste.
Anche sapere che la maggior parte della persone non ha idea di quello che sta succedendo.

utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 14:57

il sig. Soros dice che l’ euro è destinato a dissolversi con questa crisi… che ne pensate?

utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 15:25

per ora mi sembra chiaro che il rapporto euro/dollaro torni alla parità. Io sono d’accordo con soros.

Inoltre comanda chi ha più missili , ergo IL DOLLARO, il resto sono sciocchezze.
MM
+zero

Scritto il 2 Febbraio 2009 at 16:10

Il prossimo giro non può esserci, quando l’uomo supera i limiti imposti dall’essere superiore deve solo guardare con umiltà il crollo del castello di carta igienica creato, dice bene Tremonti, è uno dei migliori politici al Mondo, ma da solo non potrà fare tanto, ma se la crisi si richiude come un filamento di DNA allora il crack sistemico sempre pilotato dalla mano forte dello STATO potrà eliminare tanti economisti fasulli capaci di fare soldi solo con sistemi delinquenziali.

utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 17:14

Io direi che Soros non può essere proprio considerato un campione di oggettività. Basterebbe guardare all’enorme conflitto di interessi che ha, nell’istante esatto in cui fa una previsione, probabilmente ha già investito in senso contrario. Cioè sta speculando, doppiamente (finanziariamente e moralmente) “ingannando” due volte.

La disonestà non paga.

Il PIL e il GPI dovrebbero essere la stessa cosa: Prodotto Interno Lordo e la traduzione in inglese Gross Product Index. (SE&O)

Buona giornata
Marco Colacci
🙂

utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 17:43

Hai ragione intendevo CPI, chiedo venia.

utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 18:13

http://en.wikipedia.org/wiki/Consumer_price_index

http://www.bls.gov/news.release/pdf/cpi.pdf

The Consumer Price Index (CPI) is a measure of the average change in prices over time of goods and
services purchased by households.

Di solito una casalinga non compra titoli azionari per la sopravvivenza della propria famiglia. O almeno non sono considerati ai fini statistici beni di consumo, ma dovrebbero essere investimento. La statistica è statistica.

Marco Colacci
😉

utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 19:43

il premier cinese wen in una coferenza stampa ha appena detto di essere ottimista e di vedere una luce in fondo al tunnel . poi aggiunge che 20 milioni di persone debbono andare a casa perchè disoccupati ,con il rischio di rivolte popolari.queste sono le sue parole !!!!alla faccia ./ciao andrea e ciurma /minghin

Scritto il 2 Febbraio 2009 at 19:50

Ciao ragazzi,
visto che la finanza fa venire il voltastomaco ho messo in pratica i consigli di Andrea :
ALTRAECONOMIA informazione per agire……….
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=1859
“………….A Lomazzo (in provincia di Como) da settimane accade che cittadini “normali”, attrezzati di secchio e pennellessa, hanno iniziato a incollare il testo del manifesto nazionale del neonato Movimento per lo “Stop al Consumo di Territorio” (con il suo dinamico ed artistico logo) sui muri della loro città. Non paghi, hanno anche avviato una raccolta firme attraverso colorati banchetti lungo vie, piazze e mercati, per far aderire alla campagna più concittadini possibili …
Ad Asti ed Alba (o, meglio, lungo colline e piane di Langhe, Roero, Monferrato ed astigiano) l’idea di un censimento completo del patrimonio edilizio esistente (civile ed industriale) inizia “timidamente” ad approdare nelle sale comunali e in quelle delle amministrazioni provinciali.
Lungo l’Appennino bolognese, tra Grizzana Morandi e Marzabotto, non sono molti i singoli che hanno sottoscritto l’appello nazionale, ma dopo che uno di loro ha chiesto alla segreteria del Movimento “Che cosa posso fare io per sostenere e sviluppare questa iniziativa nella mia zona ?”, in un attimo, attraverso qualche scambio di mail, si è organizzato un gruppo locale di persone; gente che si conosce da anni ma che non aveva ancora pensato di poter mettere assieme le loro aspettative individuali e collettive e porle in rete con le migliaia di primi sostenitori dello “Stop al Consumo di Territorio”: urbanisti, architetti, divulgatori, ambientalisti, gente comune.
La stessa cosa accade tra Livorno e Campiglia Marittima, nel parmense, in Veneto, nell’intero hinterland milanese, a Rivalta di Torino, in Toscana, in Val Belluna, nel Salento, a Riparbella, Binago, Carpi …
In ogni luogo, insomma, dove quella che a noi piace definire come la irrefrenabile “incontinenza delle città” rappresenta il reale scenario drammatico di una imminente emergenza dietro l’angolo; dove piani regolatori formalmente approvati incontrano la vera regola vigente, cioè quella della “Santa Variante per la Nuova Colata”; dove il “bisogno” non è quello dei cittadini ma piuttosto quello delle casse comunali in sofferenza. In ogni caso, insomma, ecco sollevarsi il grido di dolore e l’urlo della reazione……..”
Sul territorio nazionale ci sono molte opportunità di incontri……..io andrò il 14 febbraio a quello più vicino a me.

Buona serata a tutti, Grazie Andrea

utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 20:37

prossimo arrivo DJ 7200-7400 aspettare per credere

utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 20:43

ccp12100 (ccp) #13, l’avrei giurato che prima o poi cominciavano delle proteste.
Ma poi i Comuni come fanno !!!!!! hihihihi (quì ci vuole) aumentano l’ICI o licenziano i dipendenti!!!!

Un saluto

SD

utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 22:02

#11,
no pero’ la casalingha paga l’affitto.

utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 22:28

Per vendere una casa e salvaguardare il valore dalla caduta del mercato bisogna organizzare una lotteria. A londra hanno fatto così. Un bell’ appartamento invendibile per la crisi è stato acquistato con 99 euro. Si va dal notaio, si fissa il prezzo e si divide per il prezzo del biglietto. Internet e via. Le sottoscrizioni sono garantite. Quando si raggiunge l’importo stabilito si ferma tutto e si provvede all’estrazione. Perché non creare una agenzia che provvede ad organizzare il tutto? Cosi si evitano le aste fallimentari. Magari il mercato immob si ribellerà ma è legale. %iamoci una mano, anzi una casa!!!
Bonaseraa
TdC

utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 22:50

Caro Andrea,

una voce nel silenzio assordante dell’informazione..

Mauro

utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 23:22

Auguri Andrea e buona fortuna a te ed ai naviganti.

utente anonimo
Scritto il 2 Febbraio 2009 at 23:59

Un compleanno triste per Barbie: la bambola più famosa al mondo, che quest’anno compie 50 anni, perde fascino e non sembra in grado di esercitare il proprio appeal sulle nuove generazioni, più attratte dai videogiochi.

E la crisi di Barbie, le cui vendite sono calate nel quarto trimestre del 21%, affondano i conti Mattel: il colosso dei giocattoli chiude il periodo ottobre-dicembre con utili quasi dimezzati e una netta frenata del fatturato. E crolla in Borsa, dove accusa una flessione del 16,14% a 11.90 dollari.

questa si che è crisi…

per sorridere un po’ dai..

ciao!

Aka

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 02:18

Eppure gentile Aka proprio la contrazione, delle vendite delle Barbie, deve destare profonda preoccupazione.
Io ricordo che quando ero un bambino ricevere un giocattolo, in dono, era un evento.
Posso ancora oggi, dopo decenni, ricordare distintamente tutti i pochi giocattoli che mi sono stati regalati e in quali occasioni.
Ricordo anche dei giocattoli che vedevo esposti, sulle bancarelle delle feste di paese e che io desideravo ardentemente.
A volte, passando davanti a queste, io li afferavo, guardanvo i miei genitori e dicevo la clasica frase “..me lo compri”.
Ma … i miei Genitori , non me li volevano, quasi mai, comprare.
Mi toglievano il giocattolo da mano, lo riponendo sulla bancarella e mi trascinavano via, quasi con forza.
Anni dopo o capito che quei no alle mie richieste, di bambino, facevano soffrire loro, infinitamente più di me.

Ti dirò di più, quasi tutti i giocattoli posseduti li tengo ancora con me, conservati in uno scatolo in soffitta (anche se in sincerità, quello scatolo non lo aprei individuare con precisione).

Forse, per questo motivo, noi abbiamo riempito le stanze dei figli di tanti giochi, che neanche un negozio potrebbe contenere.
Il fatto che a una banbina venga rifiutato il dono di un a bambolina, che costa qualche decina di euro, è il segno evidente della profonda crisi che stiamo vivendo.

-IL Compasso-

Scritto il 3 Febbraio 2009 at 07:03

Solo ora riesco a leggere i Vostri commenti …….il tempo prende tutto ma cerco di essere sempre presente…….

Bella l’ultima pennellata Compasso…quel no responsabile che costa immensa fatica ma che aiuta a crescere……

….come dice Marco….lasciate perdere ciò che dice Soros ogni allusione ad un possibile conflitto di interesse è puramente casuale……

……..si centinaia di lotterie per le nostre case…..ecco un’idea geniale e non me ne vogliano gli immobiliaristi……..

grazie a tutti della Vostra presenza….grazie della Vostra vitalità, della Vostra Essenza……

…un’ultima osservazione questo lo scrivono quelli del U.S Department of Commerce’s ISM

On a positive note, the Prices Index continues to indicate significant deflation in the prices that manufacturers have to pay for their inputs, and this should ultimately be good for the consumer.”

…..e dagliela con la …..Deflazione badate bene parliamo di America.

Andrea

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 13:24

Ecco, SD (al #15), la battuta è efficace, ma perchè non considera la più ovvia delle soluzioni: smettere di “rubare”.

Uso il virgolettato di proposito perchè (forse) non sempre si tratta di appropriazione indebita, di peculato e via di reati contro l’amministrazione pubblica e il patrimonio pubblico.

Spendere (da leggere come gestire ed investire) nel miglior modo il denaro pubblico, amministrare la famosa “res publica” con il buon senso del padre di famiglia, oculato e parsimonioso (in una parola, responsabile), dovrebbe essere l’imperativo categorico di chi amministra i soldi degli altri.
E’ solamente saggezza nello spendere, come molti reclamano anche a livello personale.

E’ un principio per l’attivazione di un circolo virtuoso, invece della continuazione di quello vizioso che ha caratterizzato (spesso) chi governa, chi amministra, chi pensa di essere più furbo degli altri solo perchè ha le mani in pasta.
E si sa – lo sa bene chiunque manipoli qualcosa – alle mani resta sempre “attaccato qualcosa”. Figuriamoci quando si tratta del denaro di “nessuno”!
Qualcuno ha mai visto un laboratorio orafo? Notato l’attenzione che si pone in quelle lavorazioni a recuperare ogni minima fresatura d’oro? Chissà perchè?
O un caseificio? O qualunque azienda produttrice privata?
Chi amministra bene ed è attento, ha i pavimenti puliti!

Figuriamo gli amministratori pubblici, per lo più impuniti. Magari non a titolo personale. Un favore a quell’amico, una consulenza a quel tale, una prebenda a tal altro e via elencando.
Forse varrebbe la pena di non scherzarci su, ma nel nostro piccolo di chiedere una volta di più maggiore moralità a tutti.

Nulla di personale, SD, solo una riflessione tra me e me… Un’autoincitazione a non voler più accettare solo ridendoci sopra.

Buona giornata
Marco Colacci
🙂

utente anonimo
Scritto il 3 Febbraio 2009 at 22:21

Caro Andrea, ho visto che Mercato libero e Benetazzo organizzano qualcosa insieme!!!
Sarebbe bello che ci fossi anche tu!!

utente anonimo
Scritto il 4 Febbraio 2009 at 00:17

eh è vero!

Stefano

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