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UN URLO, UN MESSAGGIO DALLA STORIA!

Scritto il alle 07:15 da icebergfinanza

 

Come scritto in passato, in riferimento ad una domanda che feci a Paul Krugman durante il Festival dell’Economia di Trento, oggi sappiamo che la finanza è in grado di sovvertire la democrazia, la finanza è in grado di prendere in ostaggio l’economia reale e di conseguenza la vita delle persone, la finanza è in grado di sconvolgere i sotterranei dell’umanità!

Icebergfinanza, saluta PAUL KRUGMAN, premio Nobel all’economia per l’anno 2008!

 
Paul Krugman (Afp)

Il premio Nobel per l’Economia è stato assegnato quest’anno allo statunitense Paul Krugman, storico oppositore della politica economica ed estera di Bush e noto come economista neo-keynesiano, teorico cioè dell’intervento dello Stato per regolare il mercato. Il riconoscimento, ha reso noto l’Accademia Reale Svedese delle scienze, è stato attribuito all’economista per i suoi lavori sugli scambi commerciali internazionali. (la Repubblica )

NOBELPRIZE.ORG

Congratulazioni Caro Paul, una spada affilata conficcata nel cuore del monetarismo.

" Il numero dei poveri è aumentato dall’ inizio dell’anno di 100 milioni di persone "ed è destinato a crescere".Lo dice Zoellick, presidente della Banca Mondiale, sottolineando: "Questa catastrofe è stata creata dall’uomo.E quindi le risposte sono nelle nostre mani". La Banca mondiale -aggiunge Zoellick al termine di una riunione del Fmi- sta studiando la creazione di un fondo per aiutare la ricapitalizzazione delle banche nei paesi emergenti colpite dalla crisi finanziaria. "

Si la risposta è nelle nostre mani, stanno studiando come ricapitalizzare le banche qualcuno li informi che serve ricapitalizzare l’economia reale, che serve rivitalizzare il tessuto economico, contagiato da questa crisi…….chapeau!

Sarà un post lungo, ma dopo aver letto questo post ognuno di Voi avrà la consapevolezza di quanto stà accadendo, dei messaggi della storia, delle rotte per risolvere questa crisi.

La gente comune per le strade si interroga del perchè di questa crisi, si lascia prendere dal panico, ma spesso nessuno vuole approffondire del perchè di questa crisi.

Se qualcuno aveva dubbi o aspettava la prova di come questa crisi avrebbe lasciato il suo marchio indelebile, nell’economia reale, nella quotidianità, nella vita delle persone, non basta ricordare la recessione che verrà, non serve dimenticare i danni terribili prodotti dalla speculazione selvaggia.

Il rischio sistemico esponenziale determinato da questa crisi, i suoi principali attori, le sue principali strutture, sono il frutto della demenziale esperienza di quella che ormai viene ad tutti gli effetti denominata "finanza creativa".

Hanno inventato le vendite allo scoperto "nude" ovvero la possibilità di distruggere un’azienda qualunque essa sia nell’istante di un click, la possibilità di vendere allo scoperto più azioni di quante ne esistino realmente, hanno sottolineato, questo le stesse banche centrali, l’opera stabilizzatrice degli hedge funds che forniscono liquidità al mercato, hedge fund che violentano i mercati con le loro strategie short, la loro opacità, la guerra finanziaria tra hedge fund e banche d’investimento!

Lo stesso Bookstaber uno dei creatori di questa finanza creativa, nel suo "pentimento" pubblico sostiene che…..“I mercati che abbiamo costruito ora, sono così complessi e le transazioni così veloci che situazioni apparentemente isolate ed eventi secondari, possono avere conseguenze catastrofiche”
Il problema subentra quando quando gli hedge usano gli stessi strumenti come quando vendono contemporaneamente allo scoperto i future sugli indici, tirando giù l’intero mercato azionario. Troppe strategie simili!

Se non bastasse poi sono riusciti a creare pure i private equity, denominati spesso "locuste" fondi che utilizzando la leva, benemerita leva, che nell’istante di un battito di ciglio riescono a smembrarti un’azienda intera per riportarla alla redditività, si idolo per eccellenza il ROE, distruggendo posti di lavoro e risorse in nome di una non meglio definità efficenza aziendale, produttività aziendale di breve termine, ecco un altro idolo di questa epoca demenziale, il breve termine.

Si il breve termine a tal punto che se oggi vedete scomparire progressivamente i Vostri investimenti, vi raccontano che nel lungo termine ………..si se avrete la pazienza di accompagnarlo il lungo termine, rivedrete i Vostri risparmi…….nel lungo termine siamo tutti morti diceva il buon Keynes!

Dovrei proseguire all’infinito ma mi fermo qui anche perchè non vorrei essere definito "prolisso" da coloro che amano il breve termine, l’ istante magico di leggere due righe e non capire niente!

La straordinarietà e l’imponenza delle principali misure adottate nel corso del G7 straordinario tenutosi nel fine settimana con l’intento di riportare la fiducia nei mercati finanziari se mai ve ne fosse stato bisogno, testimoniano in modo definitivo che questa è al Madre di tutte le crisi finanziarie della storia e che la dinamica delle proposte giunge a consacrare definitivamente la teoria keynesiana.

Senza l’intervento dello stato il libero mercato, non è in grado, sempre, di produrre gli anticorpi per risolvere le crisi.

Garantiremo i prestiti interbancari sino alla fine del 2009, ricapitalizzando le banche in difficoltà destinando fondi ad istituzioni finanziarie "sane" sottolinea l’ Euro gruppo, flessibilità sugli aiuti di stato all’economia reale però, andrebbe bene se non fosse spesso denaro gettato al vento, perchè come dice Francesco Bacone il denaro è come il letame, non serve a nulla se non viene sparso.

Poi su come quello sparso dalle banche centrali vi sia qualche dubbio, vi invito a leggervi una riflessione verso la fine del post!

Sospeso a tempo indeterminato il " MARK TO MARKET " e Trichet è rimasto impressionato dall’importanza e dall’ampiezza delle norme varate nel fine settimana.

Tempi difficili, tempi epocali!

Per onor di cronaca, siccome si tende spesso a dimenticare, ricordo a tutti che le iniezioni dirette di capitale nelle istituzioni finanziarie promesse dal sistema europeo ed americano, sono composte da capitali spesso non disponibili per supportare sanità, ricerca, istruzione e welfare dell’economia reale.

Nel frattempo urgono i preparativi per le dichiarazioni di protezione o nazionalizzazione dei sistemi finanziari globali.

 La settimana che si apre vedrà all’orizzonte una nuova ondata di trimestrali finanziarie con fari puntati su quella relativa a Morgan Stanley al centro di alcuni rumors del fine settimana in compagni di Goldman Sachs.

La leggenda degli Hedge Funds definiti dalle banche centrali necessari in quanto stabilizzatori e fornitori di liquidità ai mercati, leggenda di spessore demenziale,  sale agli onori della cronaca per la guerra finanziaria in atto nei confronti delle ultime investment banks superstiti affondate in settimana a colpi di vendite allo scoperto e trading sui credit default swaps!

Se dovessero fallire Morgan Stanley o Goldman Sachs, l’onda d’urto sarebbe epocale, con una reazione a catena incontrollabile per le dimensioni delle suddette istituzioni, ma in questo caso se l’esperienza Lehman insegna non vi è una probabilità su un milione!

Affascinante inoltre è la comparsa delle agenzie di rating che si affannano a ventilare possibili tagli del rating assolutamente anacronistici. Il dipartimento del Tesoro americano, vigila!

In fondo non vi era alcun dubbio che prima o poi il Tesoro americano avrebbe messo in pratica l’unico piano possibile per una strisciante nazionalizzazione del sistema bancario americano attraverso iniezioni di capitale con partecipazione diretta nella socializzazione del sistema, dimenticando però che sarebbe bastato intervenire direttamente sul mercato immobiliare stabilizzando i tassi e le possibili foreclosures in arrivo. Ma si sa l’integralismo ideologico gioca brutti scherzi come nella Grande Depressione.

Oct. 10 (Bloomberg) — U.S. Treasury Secretary Henry Paulson said the U.S. will buy equity “as soon as we can” in banks and other financial institutions to restore market stability and revive economic growth.

Nel frattempo il G7 in passato luogo del nulla di fatto, riesce a stabilire cinque punti in comune…..

a) azioni decisive ed incisive per evitare qualsiasi fallimento di istituzioni bancarie di primaria importanza od in odore di rischio sistemico ( vedi l’errorino di Lehman ) Nel frattempo ricordo la fine delle attività di due altre banche minori americane, come è possibile dedurre dalla ormai famosa FAILED_BANK_LIST della FDIC

b) scongelamento del mercato del credito e monetario assicurando liquidità al sistema

c) disponibilità di capitali pubblici e privati per ammontare sufficiente a ristabilire la fiducia e consentire l’accesso al credito da parte dell’economia

d) assicurazione dei depositi bancari

e) azioni congiunte appropriate alla ripresa del mercato secondario dei mutui ed assets correlati cartolarizzati

Siccome non si finisce mai di imparare date un’occhiata a questo passo sempre su NakedCapitalism dove si sussurra che gli sforzi delle banche centrali volti a fornire liquidità al mercato monetario non solo sono fondamentalmente inefficaci ma in realtà controproducenti.

The Fed’s massive and numerous liquidity facilities are making things worse. The problem is more than banks unwilling to lend to each other, they are also unwilling to borrow from each other.

…..se vi sono più banche disposte a prestare le une alle altre vi saranno anche più banche disposte a prendere in prestito le une dalle altre!

Se i finanziamenti sono disponibili presso la banca centrale ad un tasso onorevole, per quale motivo dovrei richiederli alle altre banche ……..non vi è alcuna ragione di esistere per il mercato interbancario in quanto è stato già sostituito dalla presenza costante delle banche centrali.

Non perdetevi questo post estremamente interessante!

Per avere un’idea di come la tensione attuale sul mercato interbancario è eccezionale date un’occhiata al seguente grafico:

 

 

Secondo l’autore di questo report, troppa liquidità da parte delle banche centrali ha distrutto il mercato interbancario.

Secondo il mio parere il ragionamento è da tenere in seria considerazione in quanto Libor ed Euribor stanno distruggendo l’economia reale sulla base di un’ ipotesi di tasso al quale le banche sono disponibili a scambiarsi liquidità!

Secondo questo ragionamento l’idea del G7 di garantire i prestiti interbancari non servirà a nulla. Se adottata, le banche sarebbero senza un incentivo per utilizzare il mercato interbancario in quanto possono ottenere tutta la liquidità di cui hanno bisogno ad un tasso minore spesso con collaterali a garanzia.

Meditate gente, meditate!

Infine alcune riflessioni con l’aiuto di Paul Volcker e Nouriel Roubini, l’uno ex governatore della Federal Reserve ai tempi della Grande Inflazione sconfitta dopo una lunga battaglia, l’altro economista in grado di intravvedere all’orizzonte ogni singolo particolare di questa crisi.

Sul WSJonline con un pezzo dal titolo " We Have the Tools to Manage the Crisis " Mr. Volcker chairman della Federal Reserve dal 1979-1987. sottolinea come abbiamo gli strumenti per uscire dalla crisi.

Attraverso il congelamento del credito e la caduta dei mercati finanziari al culmine di alcuni squilibri economici con un susseguirsi di bolle finanziarie non vi è alcuna meraviglia nel dissolversi della fiducia.

Fortunately, there is also good reason to believe that the means are now available to turn the tide. are la marea. Financial authorities, in the United States and elsewhere, are now in a position to take needed and convincing action to stabilize markets and to restore trust.

In grassetto evidenzierò le mie considerazioni.

Il riconoscimento di un problema globale, il coordinamento internazionale e la cooperazione in corso sono un aspetto positivo, che sottolineo anch’io a differenza di quanto avvenne nella Grande Depressione del ’29 e secondo Volcker la riduzione concertata dei tassi mondiale va in questa direzione. Importante è inoltre la determinazione concertata a sostenere il sistema finanziario, da sottolineare oggi, ma domani è necessario sempre secondo il sottoscritto trovare un sistema da non dover restare sempre e comunque ostaggi del sistema finanziario e del suo azzardo morale.

L’assicurazione dei depositi va in questa direzione, anche se ovviamente è limitata.

Sempre secondo Volcker oggi alcuni settori vitali per l’economia reale, come i money market funds, fondi monetari e la commercial paper sono supportati dai Governi e dalle Banche Centrali. Alcuni sforzi in direzione di un più trasparente e regolamentato mercato dei derivati, credit default swaps in primis, sono allo studio ma nulla di ciò è facile sottolinea il vero "Maestro" non quello che quotidianamente ci fornisce le sue visioni a puntate che immancabilmente non portano a nulla.

Vi sono rischi per il contribuente, l’intervento statale mette fine alla fiaba del mercato libero, assolutamente non in grado di gestire le crisi epocali, ma gli strumenti per gestire e mantenere il funzionamento dei mercati vi sono. Ora è il momento di utilizzarli senza ideologie e integralismi accademici, sottolineo io. Entrambi i settori pubblico e privato devono essere coinvolti. La recessione inevitabile può essere moderata e qui ho i miei seri dubbi, è l’occasione sempre secondo Volcker di ricostruire il sistema in un contesto normativo e di vigilanza dove l’intervento straordinario deve cessare non appena possibile.

Maggiore comprensione dei rischi intrinsechi nel sistema finanziario e riconoscimento risarcimento degli incentivi perversi che hanno esaltato il rischio.

Anche Roubini sottoliena alcune linee guida secondo il suo pensiero in questo pezzo su RGEmonitor ……

a) riduzione generalizzata di almeno altri 150 basic point nei tassi e qui non sono d’accordo in quanto l’esperienza insegna che il Giappone langue nella sua politica monetaria dal oltre 18 anni, il livello dei tassi lasciato fermo per oltre 33 mesi all’1,75 % da Greenspan e ridotto all’ 1 % per oltre un anno ha fomentato la speculazione mondiale, senza produrre alcun risultato se non quello di provocare la bolla immobiliare. Piuttosto si dovranno trovare dei correttivi, dei meccanismi, per far si che i mutui siano agganciati alle decisioni reali delle banche centrali e non alle "lune" del mercato finanziario.

Nonostante ripetuti solleciti di alcuni membri del FOMC Greenspan sembra si sia rifiutato inoltre di vigilare sull’attività bancaria.

b) garanzie temporanea e completa di tutti i depositi con trasferimento da istituti avviati al fallimento verso istituti virtuosi con il supporto nel breve dell’intervento pubblico.

c) un rapida rinegoziazione dei mutui preceduta dalla sospensione delle esecuzioni fallimentari. Sottoscrivo in pieno!

d) massiccia iniezione di liquidità a tutte le istituzioni finanziarie solvibile e virtuose.

e) massiccia inezione di credito alle aziende private solvibili. Sottolineo in pieno!

f) massiccio piano di stimoli fiscali, lavori pubblici, reti di sostegno per i disoccupati, sgravi per le famiglie ed aiuti agli enti locali.

Non solo sottoscrivo in pieno ma uso il ruggito della trigre per gridarlo ai quattroventi. Come spesso sottolineato dobbiamo sostenere a tutti i costi l’economia reale cosa che sembra nessuno stia facendo, ridare potere di acquisto alle masse, incentivi alle famiglie, alla faccia dei parametri e del pareggio di bilancio, i soldi per il fondo di garanzia alle istituzioni finanziarie sono stati trovati nell’istante di un battito di ciglia.

Leggetevi questo post UN_MESSAGGIO_DALLA_STORIA, leggetelo bene, rileggetevelo, leggetevi i messaggi delle memorie di MARRINER.S.ECCLES governatore della Federal Reserve tra il 1934 e il 1948 uomo che condivise accanto a Franklin Delano Roosevelt gli anni della Grande Depressione, il suo punto di vista su quello che causò la depressione, scovato sul blog di ROBERT_REICH professore presso l’University of California a Barkeley.

Leggetevi quello che scrive il professor REICH……

L’unico rimedio duraturo è quello di accettare un più basso tenore di vita e le imprese adeguarsi ad un’economia di tono minore, dare ai redditi medio bassi più potere di acquisto e non solo temporaneamente.

Gran parte dell’attuale dibattito è irrilevante, anche con più sgravi fiscali per le imprese esse non investirebbero nell’acquisto di attrezzature quando la domanda è in calo e un pacchetto di stimolo fiscale per le famiglie temporaneo non otterrà che i consumatori ritornino nei centri commerciali, perchè i consumatori sanno che l’assistenza è temporanea. I problemi per la maggior parte dei consumatori sono di natura permanente. Un’ulteriore riduzione di tasso potrebbe sbloccare i mercati del credito e dare accesso a prestiti meno onerosi ma non si tornerà più al credito facile di anni fà, creditori e debitori sono rimasti scottati e il valore delle abitazioni e altri beni sono caduti più velocemente delle riduzione dei tassi. (…)

L’unico modo di mantenere l’economia nel lungo termine è quello di aumentare il salario minimo a due terzi degli americani, non di proteggere i posti di lavoro attraverso il protezionismo commerciale…"

…. e soprattutto riflettete, siate consapevoli di tutto questo, dalla Grande Depressione viene un messaggio vero, dalla storia un messaggio sublime che neanche colui che ha passato la sua vita a studiarlo, ovvero Bernanke è riuscito a comprendere sino in fondo.

g) rapida ristrutturazione del sistema bancario, grazie a ricapitalizzazioni, interventi pubblici e moratoria per le insolvenze dei piccoli debitori…..come nel New Deal del 29 sottolineo io.

f) accordi tra paesi debitori e creditori con l’utilizzo dei surplus esistenti con lauta remunerazione. RECESSION_DEPRESSION from Forbes  

Non riporto quello che il professor Roubini sottolinea poter accadere se mancasse anche solo uno di questi "supporti" ma questo sistema deve radicalmente cambiare e le vie alternative esistono sempre che non vogliate attendere inerti il prossimo disastro finanziario che verrà.

Le crisi saranno sempre con noi, non vi è alcun dubbio, ma perlomeno saremo in grado di controllarne la violenza e la profondità, meglio un’innondazione piuttosto che uno tsunami!

Non dimenticate i messaggi alternativi, vi è nascosta la fiducia in un mondo nuovo!

 

 

 

Un  contributo per ammortizzare alcune spese relative alla manutenzione della piattaforma, un contributo per l’abbonamento  a riviste o newsletter o giornali on line a pagamento e forse anche, per un piccolo riconoscimento al lavoro svolto in questi mesi .

Icebergfinanza come un cantastorie che si  esibisce nelle strade e nelle piazze delle città!

La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!

 

 

 

33 commenti Commenta
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 06:30

E’ straordinario notare come alle soglie di una nuova possibile Grande Depressione vi sia ancora qualche pesce lesso che cerchi disperatamente di individuare un punto di arrivo per poter tornare a sognare!

Noto inoltre con piacere che vi siano ben pochi commenti seri come sottolineava giustamente uno di Voi in riferimento alle possibile rotte alternative, ogni qualvolta si affronti qualcosa di serio ed impegnativo salta sempre fuori qualcuno che parla di esche o di canne da pesca.

E’ un piacere notare come ( e non parlo per tutti ) molti siano su questo veliero in attesa di chissà quale illuminazione, frequentino Icebergfinanza per avvistare chissà quale orizzonte d’oro!

Sarò chiaro una volta per tutte, Icebergfinanza ha aiutato tutti coloro che hanno avuto fiducia in questo viaggio a salvare immense fortune, immensi tesori di dimensione varia a seconda della percezione di ognuno di Voi, ha aperto gli occhi anche ai più ingenui sulla moltitudine di squali e piranha presenti nell’oceano finanziario, che andrebbero disintegrati con bombe di profondità a partire da tutti coloro che istituzionalmente hanno assistito indifferenti a questo immenso sterminio!

Se domani dovessi annunciare un post che preannuncia la rotta maestra per i prossimi 9 mesi sono sicuro che l’attesa sarebbe spasmodica e quella rotta io la conosco!

Consiglio a tutti coloro che guardano solo al proprio interesse di rivolgersi in esclusiva alla moltitudine di esperti, guru ed illuminati che popolano le rubriche finanziarie e non solo, di cui anche nel fine settimana mi sono divertito ad osservare le previsioni in fondo loro sono sempre presenti ovunque a disposizione di tutti.

Qualcuno ora dirà che sono nervoso ed invece non sono mai stato cosi sereno e soddisfatto come ora ma continuo a sentire sempre un immenso fetore che sale lentamente da questo sistema.

Andrea

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 07:21

scusami Capitano, se ho approfittato di un po’ di calma di vento (e della secca), per fare quattro chiacchiere con Valentina.
Debbo dire che ha risposto nel modo in cui mi sarei aspettato, con ironia e buon gusto, brava!!! complimenti a te.
Un saluto a tutti
pinio
http://www.pinioromano.splinder.com

Scritto il 13 Ottobre 2008 at 08:14

GRANDISSIMO ANDREA !
Un articolo (chiamarlo “post” è riduttivo) veramente ben fatto !
Meglio di tanta “robetta” del Sole 24 Ore che lascia il tempo che trova ….
Credo che tu abbia ragione: la madre di tutte le crisi è partita dall’immobiliare ed è da lì che bisogna intervenire aiutando le famiglie che non ce la fanno … ecc. ecc. ma puoi stare certo e sicuro che è esattamente quello che i GRANDI ED I POTENTI DELLA TERRA NON FARANNO MAI ! per quei signori noi siamo ancora “carne da cannone” pedine sacrificabili e licenziabili a comando …..
mentre invece si affannano a salvare il Sistema Finanziario Mondiale (per carità sarebbe il peggiore degli incubi il suo default..)
che però è stranamente pieno di amici e di amici degli amici ….
ma non sarà che che il cosiddetto “estabilishment” (mi scuso per l’ortografia) è sempre stato “marcio”, puzzolento, putrido e , soprattutto, come la cancrena, incurabile salvo asportazione ….

AI TUOI ORDINI COMANDANTE!

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 08:29

Buongiorno Andrea,
complimenti per le tue profonde analisi e considerazioni. Ho conosciuto il tuo blog dal lontano gennaio 2007, e credo di esserne stato uno dei primi lettori. Devo dire che all’inizio ero un po’ scettico sulle tue previsioni, ma dopo la lettura dei successivi “articoli” ho capito e temuto che quanto da te pronosticato, suffragato da un’attenta analisi dei dati, aveva un’elevata probabilità di avverarsi. La dimostrazione non ha dovuto farsi attendere molto, infatti è arrivata dopo qualche mese con lo soppio della crisi dei mutui subprime.

Una considerazione: noto che ovunque viene usato ironicamente il termine di “finanza creativa”.
Secondo me “creare” ha un significato positivo – basti pensare che con il termine “Creatore” ci si riferisce a Dio – pertanto sarebbe più appropriato parlare di “finanza distruttiva” in modo che sia chiaro già dall’espressione quali sono le conseguenze da essa provocate.

Io è da anni che sostengo che i tassi dei mutui per l’acquisto della casa (almeno per la prima) debbano essere fissi (e bassi) per legge: per speculare o giocare d’azzardo esistono le borse, le lotterie e i casinò non i mutui a tasso variabile.

Salvo

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 09:01

A me le teorie Keynesiane sembrano tanto un’ostinarsi del pensiero moderno al non voler accettare un fase discendente e di “regresso”.
Siamo abituati a pensare che l’economia debba crescere sempre e costantemente, può anche essere così (non credo lo sia nel lunghissimo periodo), ma mi pare ovvio che dopo un balzo del mercato di questi ultimi anni dovuto per l’appunto a questa “finanza creativa” si debba tornare a livelli “reali” e quindi per forza di cose recedere.
Con una coperta corta da qualche parte di devi scoprire…

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 10:48

è buffo sentire in televisione o leggere sui giornali questi commentatori illumintai e tutti questi “professori”. Fanno la parte di quelli che avevano capito già tutto prima, in anticipo, ma la verità è che non hanno capito niente ancora adesso.
La maggior parte di questi “scienziati” pensa che la crisi sia una crisi della finanza, colpa della speculazione e dell’errata gestione del richio.
Non hanno capito invece che è la crisi di un modello economico, crisi che si manifesta per adesso solo a livello finanziario perchè è quello che reagisce prima ed è il più visibile e facilmente comprensibile.

Ma non capiscono che un sistema economico che si basa sull’illimitato utilizzo del credito, sul consumo invece che sulla produzione, sul debito invece che sul risparmio, sul breve invece che sul medio-lungo è un sistema destinato a perire con una deflagrazione devastante?
Pensano che il deficit commerciale degli stati uniti possa proseguire all’infinito? Pensano che centinaia di milioni di cinesi possano lavorare in eterno come schiavi affinchè in occidenti si possa continuare a “godercela”? Pensano di poter aumentare continuamente la moneta in circolazione senza averne inflazione perchè tanto ci pensano gli schiavi a tenere bassi i prezzi?

QUESTA NON E’ UNA CRISI FINANZIARIA!!! Non è la finanza che intaccherà l’economia reale, è l’economia reale che è squilibrata e quest squilibrio si sta ripercuotendo sulla finanza. Le banche crollano non perchè manca la fiducia, crollano perchè ci sono milioni di familie che non riescono più a pagare il conto, familie abbagliate dal mito del consumo illimitato e senza freni, sulla pelle dei nuovi schiavi!!
I professori…… poi diranno, noi l’avevamo previsto!

saluti, Marco

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 11:40

Domanda: ma se si facesse una legge per aiutare coloro che non riescono a pagare il mutuo, come si impedirebbe a coloro che lo pagano a prezzo di grande fatica a non pretendere lo stesso aiuto? Impossibile? In fondo se io come disoccupato prendessi l’80% dello stipendio, chi un lavoro ce l’ha non sarebbe tentato? un lavoretto extra in nero, e il gioco è fatto.
Il problema non è il costo del mutuo, ma il prezzo esagerato degli immobili, è li il cancro. Quindi, aumentare gli stipendi e l’inflazione in modo controllato, rallentare la produttività aumentando i margini di guadagno per mantenere l’equilibrio domanda offerta, aumentare i consumi ma mantenendo fermi i tassi e, nel tempo, il problema rientrerà.
Ruggero

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 11:53

Andrea complimenti vivissimi. Concordo con te, meglio non abassare i tassi.
Anche se credo che Tricheco non si potrà sottrarre a questa manovra se il mercato del credito non si riprende.

Complimenti!!!

Luca

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 11:53

Carissimi è un problema di coscienza……….
Quella “Coscienza” che possiede Andrea il quale,a mio modesto avviso,sembra essere stato messo in Blog…….. per spolverare le nostre coscienze………
Alla base di tutto vedo un problema delle coscienze e dell’operare con onestà in tutti i settori ………
Il mondo dei furbi è allo sfascio………..i “mondi alternativi” saranno solo ed esclusivamente basati sulla coscienza dell’uomo e…….delle donne

buona giornata

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 12:19

L’immobiliare, torniamo al problema dell’immobiliare e dei muti sulla casa: sarà perche ci lavoro e vivo con l’immobiliare ma nè ho la nausea.
Ma quante persone si sono indebitate troppo con il recondito desiderio di lucrare sul plus-valore dell’immobile (tanto si vende).
Voglio fare una battuta, imparate dai ROOM, una bella roulotte confortevole che non paga l’ICI
Poi le zone e cooperative PEEP, non sono più tanto aggiornato ma non credo siano state abolite.
Meglio di tutto un tetto sulla testa, magari con una famiglia numerosa (invece di fare una casa a testa) per dividere le spese.
Per oggi mi fermo altrimenti avrei altre cose da dire anche sui mutui.

SD

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 12:23

NOBEL PER L’ECONOMIA A KRUGMAN!!

Per la gioia del Capitano e di tutti!

Speriamo serva al mondo per capire che il capitalismo selvaggio deve finire.

Marco

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 12:47

io penso che di inflazione dal duemila
ad ora ce ne sia stata anche troppa
(vedi il prezzo degli immobili)
l’errore è stato non ammetterlo e nasconderlo tutto per tenere i tassi
bassi, si è cosi alimentato un consumo sfrenato.

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 13:06

“E’ straordinario notare come alle soglie di una nuova possibile Grande Depressione vi sia ancora qualche pesce lesso che cerchi disperatamente di individuare un punto di arrivo per poter tornare a sognare!”

E’ tanto che ti leggo anche se non avevo mai postato… ma questa merita un applauso!

CyberJabba

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 14:24

La luce in fondo al tunnel comincia a essere visibile ma è ancora distante. E’ questo in sintesi il pensiero, espresso in un report odierno, dell’economista di Merrill Lynch, David Rosenberg. “Sono disposto a dichiarare, almeno con un piccolo grado di fiducia, che un punto di minimo è in vista sebbene io non stia indicando un bottom su questi precisi livelli”.

è fantastico come gli stessi artefici del disastro Merril, Goldman & Co. siano ancora lì a pontificare. No comment.

Marco

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 16:56

Vorrei vivere in un mondo senza derivati ed hedge fund.
E’ possibile?
Grazie Andrea… il Tuo post di oggi lo farò leggere a mio figlio,non sono sicuro che il mio insegnamento sia sufficente.
Lui580

Scritto il 13 Ottobre 2008 at 17:25

Si Capitano perdona la nostra parentesi Ludico-gastronomica di ieri,
era per prendere un pò di fiato, ma ritorniamo ad argomenti seri.
Ho visitato, questa notte, il sito http://www.usemlab , che non conoscevo
segnalato da M. Baldissara,(grazie)
e l’ ho trovato interessante. Lo so, lo so che è importante la nostra di consapevolezza,
ma sollecito anch’ io una Tua opinione sulla scuola Austriaca..
Cito:..” la valanga di fandonie dette e scritte in questi giorni è agghiacciante.
Ci fa rabbrividire. C’ è gente che scrive, letta magari da 100 mila se non 1 milione di persone, che ancora non ha capito nulla di questa situazione. Niente. Zucche con dentro il vuoto
pneumatico totale. E dall’ alto (o dal Basso) di questa sublime ignoranza
cercano anche di fare commenti che abbiano un senso e di proporre immonde soluzioni.
Creando ancora più confusione e smarrimento nei paesani e facendo, ovviamente,
il gioco del banco .”..
“ come scrive Mises:..L’ ignoranza è un fattore necessario per il buon funzionamento
di una politica inflazionistica”..
Davanti al gioco di prestigio, l’ ignoranza del pubblico ha continuato a scambiare gli effetti per le cause, accusando di volta in volta gli attori sbagliati…
L’ astuzia di chi fa il burattinaio di questo tragico teatro non è da sottostimare. Mai.
E il burattinaio nel corso di tutti questi anni ha nascosto bene le sue mani.
Tutti i giorni muove con arte quei tanti pupazzetti che invertono di continuo la
causa con l’ effetto, in un gioco di prestigio che continua a confondere tutti quanti”
( La guerra dei Mondi e Le Tappe del CracK up Boom) . in usemlab…

Vi segnalo anche, http://duecents.blogspot.com il cielo sta crollando….

::”Tutti coalizzati per la rovina di questo paese e per impossessarsi del sudore della nostra fronte
( di quelli che ancora lavorano). Come reagire a tutto questo?
Forse è rimasta un’ unica soluzione.
Preghiamo tutti insieme.
Che Dio li fulmini”..(http://crackupboom.blogspot.com)
un’ altra soluzione importante, come dice un nostro compagno di viaggio,
sono le Nostre Coscienze..e le Vie indicate quotidianamente dal Capitano.

“..Il progresso è diventato paradossale e assurdo..
e la realtà diventa così incomprensibile
che cerchiamo di trovare rifugio nella realtà virtuale..
Viviamo oggi una forte contraddizione,
sappiamo molto ma capiamo poco.
La nostra navigazione è stata pilotata dalla ragione, che ci ha condotto
nel porto della conoscenza.
Da questo punto di vista è stato un grande successo: mai come negli ultimi
cento anni, abbiamo accumulato tanta conoscenza.
Ma nel bel mezzo di sontuosi festeggiamenti abbiamo avuto la sensazione
che mancasse qualcosa.
La conoscenza non basta: per ottenere la completezza del Nostro essere
dobbiamo imparare a comprendere, o per dirla con parole di Goethe:
“Se vogliamo cercare conforto nel tutto dobbiamo imparare
a scoprire il tutto nelle piccole cose.”
(La mappa dimenticata, Aam Terra Nuova Ottobre 2008)
E’ per questo che mi sono imbarcata qui, per cerca di comprendere
ciò che da sola non capivo…e cercare altre
piccole cose, più di quanto io stessa, non fossi riuscita fino ad ora.
E’ vero il Concetto di Creatività nella sua accezione originaria,
è una gran bella realtà, quella applicata alla finanza
è una folle alchimia per perseguire re Mida.
Stentavo a crederlo, ma solo ora ho compreso cosa voleva dire
perseguire il desiderio di Onnipotenza!
E’ essenziale e necessario continuare a porci delle domande,
per arrivare all’ essenza vera, non artefatta delle cose..
sforzandoci sempre di comprendere..
Vanno imbarazzati ovunque, sempre..almeno questo possiamo farlo…

Un Grande ringraziamento al Capitano,
per il suo instancabile aiuto alla comprensione.., di rotte Vecchie e Nuove,
un sincero Grazie anche a Te pinio, per le tue parole.
Ciao, Buona Navigazione Ciurma…
Valentina

P.S.
(qui c’ era una bella immagine ma non riesco caricarla, pazienza!)
“ma questo sistema deve radicalmente cambiare e le vie alternative esistono sempre che non vogliate attendere inerti il prossimo disastro finanziario che verrà.”
Siamo, sul ponte, sempre pronti e ricettivi,
Non cerchiamo ne ori, ne onori ne gloria….
solo la Lealtà e la Fiducia, ci fanno compagnia.

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 18:21

dal buio profondo del mare faccio mia, per questa volta, la filosofia della brezza di superficie…..

“…..ma continuo a sentire sempre un immenso fetore che sale lentamente da questo sistema. ”

ti saluto con affetto capitano.

nautilus

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 19:26

Ho l’impressione che in questi giorni si sia abusato molto del termine “fondo di garanzia dei depositi”
Tutti ne parlano ma mai nessuno che abbia detto di quanto dispone questo fondo.
Sono convintissimo che potrebbe servire se dovesse saltare un istituto bancario ma temo che con questa situazione disastrosa il fondo possa servire a ben poco.
Non vorrei che fosse la solita trovata pubblicitaria dei ns. politici che ci tranquillizzano ritenendoci dei babbei.
Come la pensate nel blog?

Piero

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 20:50

Caro Capitan Andrea,

so di non essere in tema con altri commentatori ma a volte, soprattutto in lunghi momenti difficili, i ricordi della fanciullezza possono aiutarci in una magari banale spiegazione di quanto è mutato in maniera poco etica.

Che fossimo un pò tutti fuori di testa è logico, visti gli ultimi (da
tempo) avvenimenti.
E’ difficile saper interpretare il ruggito della tigre, anche per chi
ritiene, come me, che il circo sia il più bello spettacolo del mondo.
Lo è sempre stato, da piccolo ad oggi, ma anche il circo è cambiato e si è dovuto adeguare ai mutamenti.
Una volta i circensi erano solo circensi, da molti ritenuti una specie
eletta dei saltimbanchi.
Oggi i circhi hanno i direttori delle luci e della pista, gli ingegneri
della produzione elettrica, gli architetti, gli scenografi, i costumisti ed i registi dello spettacolo.
Il circo è diventato un music hall e gli artisti ne vanno e vengono da Las Vegas o da Parigi.
Quando ero bambino il programma cambiava ad ogni spostamento, oggi le tournee durano anni e si torna nelle grandi città (italiane,
europee e mondiali) alla media di almeno 36 mesi trascorsi.
E quando il circo importante ritorna chi lo ama fa festa e ci va, anzi io ci vado alla “prima”, perchè è lì che i “circensi” annusano quale sarà il
gradimento dello spettacolo.
Definirsi fuori di testa è la prima reazione che si ha quando si sa che non è possibile essere attori dello “spettacolo”, bensì solo spettatori.
Tra l’essere realisti ed incoscienti ci sono molte strade in mezzo, ed una
di queste si definisce essere il “distacco”.
Già, il ruggito della tigre!
Ma quella lo fa, da sola e come da natura, nella giungla.
Quando è nata in cattività ed è davanti la pubblico, se non sente applausi aspetta che il domatore (padron, l’ammaestratore) alzi il frustino e la tigre ruggisce, il pubblico applaude e lei sa di aver fatto il suo dovere, anche quella volta.
Poi torna nella quotidiana gabbia stretta, aspetta che le diano il meritato pasto e conta le ora che mancano allo spettacolo successivo con in mente un pensiero di quelli che, se va bene, uno su mille ce la fa.
Ma uno su mille (?) è la probabilità che l’ammaestratore sbagli.

Continuiamo a navigare, bravo Capitano, senza dimenticare che gli armatori da sempre devono riempire le stive delle navi.
Soprattutto con i “buoi” del “parco”!

Ciao, grazie e scusa l’intromissione.
Savoja

Scritto il 13 Ottobre 2008 at 21:27

Grazie Marco il Nobel all’economia a Paul Krugman è un’autentica spada conficata nel cuore del pensiero unico nel cuore del monetarismo!

Un autentico piacere!

Cosi scrissi tempo fa…..

In un precedente post cercai di spiegare come per comprendere l’eccezionale gravità della Grande Depressione degli anni 30 vi sono due ipotesi diametralmente opposte; la prima, strettamente legata agli economisti più eminenti della scuola austriaca (Mises, Hayek), considera la Depressione come il prodotto inevitabile e disastroso delle conseguenze insostenibili e devastanti sull’economia e sul sistema finanziario provocate dagli eccessi finanziari e monetari che si sono verificati tra il 1927-29 mentre la seconda legata alla visione della ormai classica “Monetary History of the United States” di Milton Friedman ed Anna Schwartz, nella quale viene affermato categoricamente che né l’ inflazione e nemmeno eccessi di moneta o di credito potevano aver causato il collasso economico avvenuto tra il 1929 ed il 1933, ma, partendo da tale tesi, per questi autori la causa principale della Grande Depressione è da ricercare negli errori politici fatti durante quegli anni e tra questi inevitabilmente furono ricomprese tutte quelle politiche di protezionismo e barriere doganali che contribuirono al prolungamento degli effetti depressivi del grande crollo di Wall Street.

Secondo questa scuola di pensiero, la crisi del ’29 fù aggravata anche dalla politica economica commerciale seguita dal governo degli Stati Uniti.

Non ho una versione integralista ma sposo la versione della scuola austriaca.

ed ancora ho scritto…….

« Inflazione significa aumento della quantità di denaro e banconote in circolazione e della quantità di depositi bancari soggetti a controllo. Ma oggi si usa il termine “inflazione” per riferirsi al fenomeno che è una conseguenza inevitabile dell’inflazione, la tendenza all’aumento di tutti i prezzi e gli stipendi. Il risultato di questa deplorabile confusione è che non c’è più un termine per indicare la causa di questo aumento nei prezzi e negli stipendi. Non c’è più alcuna parola disponibile per indicare il fenomeno che, finora, è stato denominato inflazione. Ne consegue che nessuno si preoccupa per l’inflazione nel senso tradizionale del termine. » Ludwig von Mises
Secondo la scuola austriaca il termine “inflazione” non significa aumento generalizzato dei prezzi, bensì aumento della massa monetaria in circolazione nel mercato. Per gli austriaci l’aumento dei prezzi è solo una delle conseguenze dell’inflazione monetaria, ossia quel processo creato da una politica monetaria espansionistica di una banca centrale, attraverso il quale più denaro in circolazione fa perdere di valore la moneta stessa, creando inevitabilmente un aumento generalizzato dei prezzi…….

Ma oggi se mi permettete è giunto il momento del ritorno della teoria neoclassica, neokeynesiana…..

La Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta (in lingua inglese The General Theory of Employment, Interest and Money) è l’opera più importante dell’economista inglese John Maynard Keynes, che, con essa, ha gettato le fondamenta del moderno pensiero macroeconomico. L’opera fu pubblicata per la prima volta nel 1936, dando vita alla cosiddetta “rivoluzione keynesiana” nel modo in cui gli economisti e gli uomini di governo vedono l’economia della nazione, specialmente riguardo all’opportunità dell’intervento pubblico nell’economia, tramite l’azione sulla domanda aggregata. Ne scaturì una visione dell’economia politica e della politica economica che – sebbene integrata, in alcuni modelli, con alcune conclusioni dell’economia neoclassica – rimase pressoché egemone fino al fiorire, negli anni settanta, del monetarismo, che ebbe come capofila Milton Friedman.

Comunque la si voglia vedere la scuola keynesiana e quella astriaca sono oggi più attuali del monetarismo che in questa crisi ha trovato la sua definitiva dipartita.

Al di là di queste piccole considerazioni ringrazio tutti coloro che sono presenti sul nostro veliero, tutti i miei cari compagni di viaggio …….rinnovando l’invito ad attendere ” in riva al fiume ” concetto rivolto a coloro che intendono in un futuro reinvestire in un nuovo ciclo.

Ricordo ancora il faro della Primavera del 2009 anche se gli ultimi avvenimenti potrebbero essere in grado di sconvolgere qualsiasi rotta segnalata dalle carte nautiche, troppe volte il ricordo delle fasi della Grande Depressione del ’29 mi riporta ai nostri giorni con violente ondate di panico alternate a rialzi stellari!

Buona Notte Andrea

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 21:38

Ciao Andrea,
mi puoi dare l’autorizzazione a postare questo tuo incredibile articolo su un forum.
Grazie e un saluto

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 21:41

Andrea,
non te la prendere. Non usare un feroce sarcasmo contro chi ogni tanto innocentemente preferisce andare a pesca o contro chi non è ancora entrato in piena sintonia con la filosofia di icebergfinanza e soprattutto con te.

L’altra notte, nell’addormentarmi, mi perdevo dietro a strani percorsi mentali, rincorrendo pensieri e fantasie bizzarre sul senso della vita e forse sul senso della morte (sti cavoli di stent!).
Era una notte di pesca. Una di quelle notti in cui pescare aiuta a rilassarsi quel tanto per ritrovare un briciolo di serenità e poter riflettere lasciando che la corrente delle parole faccia galleggiare l’anima anziché lasciarla affondare sotto il peso dei propri fardelli.

Siamo tutti diversi e tutti unici, sacrosantamente vero…
Ognuno di noi ha avuto un proprio percorso di vita attraverso il quale si è formato e, ad ogni bivio della vita, ognuno di noi ha dovuto scegliere se proseguire lungo lo stesso percorso oppure se prendere una strada meno battuta… e questo ha fatto tutte le differenze.

Two roads diverged in a yellow wood
And sorry I could not travel both
And be one traveler, long I stood
And looked down one as far as I could
To where it bent in the undergrowth;

Then took the other, as just as fair,
And having perhaps the better claim,
Because it was grassy and wanted wear;
Though as for that the passing there
Had worn them really about the same,

And both that morning equally lay
In leaves no step had trodden black.
Oh, I kept the first for another day!
Yet knowing how way leads on to way,
I doubted if I should ever come back.

I shall be telling this with a sigh
Somewhere ages and ages hence:
Two roads diverged in a wood, and I –
I took the one less traveled by,
And that has made all the difference.

Robert Lee Frost
The road not taken
1916

Per chi volesse sentire una bella recitazione consiglio un’occhiata a youtube
http://www.youtube.com/watch?v=2hDljXa2s-I&feature=related
Questa che vi segnalo è, per ironia della sorte e mia, sponsorizzata da UBS hihihi

Io racconterò questo con un sospiro, da qualche parte, anni e anni dopo: “Due strade divergevano in un bosco e io… io ho preso quella meno battuta e questo che ha fatto tutte la differenza.”

Andrea, se posso, un grande abbraccio (di stima e di affetto).

Marco Colacci
🙂

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 22:09

Per Piero post 18. Io credo che il fondo di garanzia dei depositi sia nato per garantire dal fallimento di una banca non sicuramente un crollo del sistema bancario per mancanza di capitalizzazione o fondi.
Ma i politici devono pur calmare le folle spaventate dalla possibilita di perdere quei pochi risparmi che riusciamo ad accumulare.
Volevo aggiungere un altra cosa al mio post precedente sull’immobiliare.
Dopo il boom edilizio degli anni 60-70 sia civile che turistico e industriale, una crescita che non penso abbia eguali nella storia d’Italia, in cui anche le spese fisse(ICI, Rifiuti, Tasse, ecc) erano state volutamente tenute basse, ed in cui i costi di costruzione non erano caricari da tante spese per professionisti e mediatori; siamo arrivati ai giorni nostri in cui tra il costo del terreno molto alto (c’è nè poco) spese per professionisti, progettazioni, mediatori, notai; ci troviamo nella situazione che una persona comune non riesce più a comprare o costruirsi in economia un abitazione. Oltre a questo le abitazioni sono diventate una fonte di reddito per i Comuni sia con l’ICI che con le tasse per la lottizzazione (provate a chiedervi quanto incassano con l’ICI e perche non agevolano la ristrutturazione).
Siamo proprio messi male !!!!!!!!!
SD

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 23:39

E’ un documento di un professore di Sociologia sulla globalizzazione redatto nel 2000, purtroppo ancora valido per alcuni concetti.
http://www.multiweb.cz/hawkmoon/ita1.htm

utente anonimo
Scritto il 13 Ottobre 2008 at 23:57

Analisi sulla globalizzazione del 2000 ancora valida su alcuni temi.
http://www.multiweb.cz/hawkmoon/ita1.htm

utente anonimo
Scritto il 14 Ottobre 2008 at 00:43

Una delle fratture sociali più recenti che si stanno consolidando è quella tra chi detiene dei valori finanziari sui mercati azionari (shareholders) e chi detiene una “posta in gioco” non riconducibile a un valore monetario come cittadino, lavoratore, consumatore (stakeholders). Nel primo caso la remunerabilità del rischio finanziario diventa l’unico obiettivo possibile di ogni forma di azione economica e politica. Nel secondo, valori non riconducibili a prezzi e utili monetari (qualità della vita, ambiente vivibile, diritti e opportunità) interpretabili come beni pubblici rivendicano una priorità sulla creazione di valore finanziario. Le nuove frontiere del rischio sociale, politico, ambientale ed economico e degli standard di qualità della vita riguardano quindi quegli ambiti di azione dove gli interessi degli shareholders si differenziano radicalmente da quelli degli stakeholders.

utente anonimo
Scritto il 14 Ottobre 2008 at 11:10

serenity?
Hai fatto centro.
ciao.
MM

utente anonimo
Scritto il 14 Ottobre 2008 at 14:29

Bravo Andrea e bravi a voi che in epoche non sospette siete andati in cerca di un veliero che confermasse i vostri timori….(Un veliero come questo non si trova per caso,ma solo perchè lo si cerca in mezzo a tanto fetore…). Vorrei ora condividere con voi alcuni semplici ragionamenti….Il modello di sviluppo drogato che ci ha consentito di vivere al di sopra delle nostre possibilità per più di un decennio, nonostante la delocalizzazione della produzione reale, è oramai chiaro che sta segnando il passo. Di fronte a questa evidenza c’è chi inorridisce e chi, almeno a parole, da benvenuto al nuovo corso senza ben sapere cosa sia e cosa riservera a noi poveri uomini di strada. Io sinceramente fatico a vedere questo nuovo corso; o meglio faccio fatica a vedere un modello diverso a quello che ho conosciuto sino ad ora. Qualcuno potrà dire che non esiste, che bisognerà crearlo… e questo mi spaventa non poco e non perchè mi piacesse il modello precedente ve l’assicuro. Nella storia dell’umanità di modelli economici e sociali creati a tavolino ne abbiamo visti tanti con risultati spesso devastanti. Il mio timore invece è che la crisi non porti verso un nuovo modello economico e sociale, ma semplicemente cancelli l’unica isola felice che esisteva del modello. Di fatto per i 3/4 del mondo questo sistema economico è sempre stato un inferno e temo che come risultato della crisi anche per noi lo diventerà!! in sintesi bella l’idea di banca etica, del microcredito e di tutte le forme “umane” di economia, ma vi chiedo secondo voi ci saranno realmente i presupposti per queste realtà oggi marginali possano diventare la regola? temo che il futuro non ci riservi una vita più semplice e conviviale come tanti di noi auspicano da tempo, ma piuttosto un mondo invivibile dove ci si scanna per un pezzo di pane; così come avviene per i 3/4 del mondo da qualche decennio a questa parte. Grazie ancora. Grillofe

utente anonimo
Scritto il 14 Ottobre 2008 at 21:17

TOC TOC!

Sveglia, la festa è già finita!
Il nasdaq ha chiuso a -3,54%, il dow a -0,82%.

Speriamo che i polli caduti nello scherzo (di cattivo gusto) messo in piedi nello scorso fine settimana dalla banda bassotti, domani non si ritrovano già con qualche bella penna in meno.

Hanno colpito ancora!

utente anonimo
Scritto il 14 Ottobre 2008 at 22:18

Questa sera ho letto dei commenti che mi inducono ad esprimere la mia opinione.

Dire che abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità, cosa significa? che forse hanno (io non c’entro) sfruttato e depredato le risorse dei paesi definiti poveri? Allora sono d’accordo, ma se invece si vuole dire che stiamo vivendo con troppo benessere; non sono daccordo perchè se la società permetesse alle persone di vivere in piena libertà ed autonomia senza continue soppraffazioni ed ingiustizie, seguendo i propri desideri e capacità e senza essere costretti a passare la maggior parte della nostra vita a “guadagnarci da vivere” io credo che potremo vivere molto meglio e più felici.

Se così non fosse sarebbe molto grave, sarebbe la fine.

Io non ho avuto la possibilità di girare tutto il mondo, ma in qualche paese “povero” ho viaggiato, in questi paesi l’inferno lo hanno vissuto solo quelli che invidiavano il nostro modello; gli altri non si ponevano questo problema, vivevano la loro vita semplicemente come avevano sempre fatto, secondo le loro antiche culture, tradizioni e abitudini, anzi a volte si saranno chiesti “ma come fanno gli occidentali a vivere in un inferno così”.

SD

utente anonimo
Scritto il 14 Ottobre 2008 at 23:55

Non credo che per alcune popolazioni del mondo ( purtroppo)
sia esistito il libero arbitrio.Schiavismo,Colonialismo,Sfruttamento indiscriminato delle risorse senza una redistribuzione sulla popolazione,Guerre per il petrolio,Dittatori imposti e poi defenestrati per esportare la democrazia sic! E infine l’ultimo mito monoverbale la Globalizzazione.

utente anonimo
Scritto il 15 Ottobre 2008 at 00:35

Non sono un grande esperto di economia pertanto spero mi vorrete perdonare eventuali inesattezze. Da qualche giorno mi interrogo su come se ne potrà venir fuori da questa crisi epenso con grande che la risposta sia: con le ossa rotte. Non è la crisi finanziaria a spaventare, in quanto ci coinvolge marginalmente, bensì mi spaventa la crisi dell’economia reale che sta arrivando più velocemente di quanto tante persone possano credere. La cosa che più mi dà da pensare sono le famiglie che già hanno difficoltà inq uesto momento con i mututi. Ma quale potrà essere l’evoluzione futura? Vivremo un periodo di deflazione e stagnazione (tu la chiami stagdeflation giusto Andrea?) oppure vivremo una fase di forte inflazione? La prima forse consentirebbe alla gente di pagare le rate dei mutui, per effetto di un livello basso di tassi, ma si porterebbe dietro una fase di lunga stagnazione con possibilità di ulteriori perdite di psoti di lavoro. Un periodo di alta inflazione, portando ad un aumento di prezzi (come dicevi negli utlimi giorni, questo è un effetto dell’inflazione) porterebbe ad un aumento dei valori in generale. Se venissero agganciati gli stipendi a questo trend (un fac simile di scala mobile) si potrebbe recuperare parzialmente potere d’acquisto, mantenendo positivo il valore patrimoniale degli immobili rispetto ai debiti residui dei mutui. Non oso però pensare gli effetti di un’inflazione in doppia cifra su un mutuo trentennale. Qualcuno mi può aiutare? Sono completamente fuori dal seminato? Grazie a tutti.
PD

Scritto il 21 Ottobre 2008 at 21:30

“L’ipotesi più solida è che alla fine il contribuente pagherà “. Questa la risposta del Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, alla domanda posta in Senato su chi con maggior probabilità pagherà l’aumento del debito Usa per dar vita al fondo di 700 miliardi di dollari per garantire il funzionamento del sistema finanziario.
“Se si guarda alla storia dei salvataggi – spiega – spesso lo Stato ha fatto buoni affari: prima ricapitalizza poi rivende le azioni a prezzi più alti.

Alla fine quindi è possibile che il Governo Usa faccia un buon affare ma è difficile sapere cosa succederà alla fine. L’ipotesi più solida è che pagherà il contribuente”.

Il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi vede “segnali negativi” per il Pil italiano dopo la contrazione del secondo trimestre e sollecita un intervento sui derivati. “E’ urgente intervenire […] la trasparenza richiede una drastica semplificazione e standardizzazione dei contratti […] deve essere contenuto con appropriate regole il grado di leva finanziaria”, ha detto Draghi in un’audizione in Parlamento.

Mio commento:

Se uno come DRAGHI ha affermato questo perchè la situazione è gravissima, qualsiasi uomo per non cadere si butta sempre avanti quando conosce il percorso degli eventi.
La situazione è in una fase che se esplode i governi non saranno in grado di tamponare l’emoraggia…..Anche oggi hanno parlato di UFO….qualcosa si verificherà per sbandare la massa popolare esasperata. Draghi ha usato parole forti…..le sue parole hanno un preciso significato…..e come se: uomo avvisato…..oppure io ho avvisato il popolo, ho fatto la mia parte…..
Confermo che si prepara il default del sistema bancario!!!

BERNANKE IN AIUTO DEI MUTUATARI IN DIFFICOLTA’

Il secondo pacchetto di stimoli fiscali fortemente voluto dal presidente della Fed dovra’ essere ben mirato, con lo scopo di arrestare il forte calo dei prezzi immobiliari ed i conseguenti pignoramenti. Data la situazione di emergenza…

***Nel frattempo, emerge l’intenzione del Tesoro Usa di utilizzare anche la seconda metà della prima tranche di 250Mld$ del piano Paulson per ricapitalizzare le banche Usa. Il Wsj evidenzia l’emergere di contrasti sull’ipotesi che parte di tali fondi venga utilizzata dalle banche Usa per effettuare acquisizioni, piuttosto che per riattivare il circuito virtuoso del credito. Su quest’ultimo punto lo stesso Bernanke ha confermato la gravità della situazione in essere, dichiarando che i consumatori non sono più in grado di ottenere prestiti e che la Fed non può obbligare le banche a prestare fondi.***

Che bello!!! Nazionalizziamo tutto con i soldi del popolo, però usiamo gli stessi soldi per fare i nostri affari….

MA…….INTANTO I FARAONI Ramesse II, Akhenaton e Tutankhamon DALL’ALTO DELLA PIRAMIDE VEDONO LA PLEBE CHE TRASPORTA LE “GABELLE”, PARTE DELLA PIRAMIDE CROLLO’ PERCHE’ GLI INTELLETTUALI USARONO UNA LEVA SBAGLIATA, PURTROPPO LA PLEBE DEVE SOSTENERE UN LAVORO PESANTE PER RIPOSARE LE PIETRE DELLE PIRAMIDI AL POSTO GIUSTO. ED I FARAONI Ramesse II, Akhenaton e Tutankhamon OSSERVANO IL LAVORO DEI BRAVI CONTRIBUENTI.

Ramesse II, Akhenaton e Tutankhamon sono fieri di avere costruito le piramidi!!!!!!!

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