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LA POTENZA DEVASTANTE DEL CONSUMO CRITICO!
Un paio di anni fa scrissi ad un giornale locale alcuni pensieri in riferimento al cambiamento ed all’enorme potere che ognuno di noi ha di condizionare lo stile di vita della società unitamente alle altre persone, non singolarmente ma un gruppi di pressione che dal basso posso avere lo stesso effetto devastante delle lobbies di potere!
" Credo che la più grande utopia del nostro tempo, sia quella di chiedere e sperare in un cambiamento senza che ciò parta principalmente da noi stessi, senza prenderci delle responsabilità in prima persona.
Abbiamo dovuto rischiare di affogare nei nostri rifiuti per accorgerci che in fondo la raccolta differenziata non è poi così impegnativa, per capire che di imballaggi si può anche soffocare tranne poi tentare di risolvere il problema con la grande invenzione dell’inceneritore, sentire la nostra aria riempirsi di polvere potenzialmente dannosa per accorgerci che in fondo fare due passi o prendere l’autobus ( per chi può e sono tanti…) ci ridanno il senso della comunità e della riflessione, abbiamo dovuto sentire sulla pelle la stagnazione economica per capire che in fondo si può vivere rinunciando al superfluo, riducendo o cercando di ridurre il tenore di vita! Riempiamo le nostre vite di strumenti potenzialmente distruttivi che spengono il dialogo, il confronto che assordano il nostro tempo per impedirci di riflettere, come un fiume in piena che tutto copre, tutto travolge; la moda, il trend!
Su ogni grande questione del nostro tempo potremmo fare mille tavole rotonde dibattiti, conferenze, sentire mille opinioni ognuna autorevole con una propria verità, dirci che è meglio prevenire che curare, perderci in mille parole senza mai agire!
Per sostenere la nostra scelta consumista, noi del Nord, che rappresentiamo appena il 20% della popolazione mondiale, consumiamo l’80% delle risorse della terra. Cosi’ condanniamo il resto dell’umanità a vivere nella povertà e ci apprestiamo a lasciare alle future generazioni un pianeta inabitabile.
A ben guardare noi siamo le prime vittime del consumismo perché siamo sommersi dai rifiuti, ci ritroviamo addosso le malattie da sovralimentazione, siamo affetti da nevrosi a causa delle insoddisfazioni e della vita frenetica che conduciamo. Ci sono ottimi motivi per ricercare una forma di vita più sobria, per cercare di distinguere fra i bisogni reali e quelli imposti, per organizzarsi a livello collettivo e poter garantire a tutti il soddisfacimento dei bisogni fondamentali con il minor dispendio di risorse. Per cercare di realizzare una vita all’insegna della leggerezza, per poter aggirare e dissolvere un sistema economico che non potrà più essere a lungo sostenuto globalmente.
Abbiamo bisogno di uno stile di vita che sa distinguere tra i bisogni reali e quelli imposti…..
La sobrietà è uno stile di vita, personale e collettivo, più parsimonioso, più
pulito, più lento, più inserito nei cicli naturali. La sobrietà è più un modo
di essere che di avere. E’ uno stile di vita che sa distinguere tra i bisogni
reali e quelli imposti. E’ la capacità di dare alle esigenze del corpo il
giusto peso senza dimenticare quelle spirituali, affettive, intellettuali,
sociali. E’ un modo di organizzare la società affinché sia garantita a tutti
la possibilità di soddisfare i bisogni fondamentali con il minor dispendio di
risorse e produzione di rifiuti. In ambito personale, la sobrietà si può
riassumere in dieci parole d’ordine: pensare, consumare critico, rallentare,
ridurre, condividere, recuperare, riparare, riciclare, consumare locale,
consumare prodotti di stagione.
Terribile la sobrietà, sconvolgerebbe questo sistema ne distruggerebbe le fondamenta ma ciò non significa tornare ad utilizzare le candele o vedere morire un uomo per un’influenza! Come dice Yunus nel suo ultimo libro che consiglio vivamente di leggere ci sono un mucchio di cose che l’economia di mercato riesce a fare straordinariamente bene. Se guardiamo i paesi di lunga tradizione capitalistica, sia europei sia americani, siamo subito colpiti dalla loro grande ricchezza. poi dalla grande capacità di innovazione tecnologica, dalle scoperte scientifiche e dalla generale crescita dell’istruzione e dal progresso sociale………ma comunque sia vediamo diffondersi ovunque un senso di delusione e i benefici di questo sviluppo non sono per tutti!
Il 94 % del reddito globale va al 40 % della popolazione mondiale mentre il restante 60 % ne riceve solo il 6 % con metà del mondo che deve vivere con due dollari al giorno e quasi un miliardo di persone addirittura con meno di un dollaro!
Ecco perchè può essere devastante nella sua praticità, concedere un prestito di 50 dollari ad un contadino del sud o a una famiglia tramite il microcredito e nel nostro caso tramite KIVAorg di cui abbiamo già parlato in MONDI_ALTERNATIVI, ma non vi è solo KIVA nelle vostre città, nei vostri paesi vi sono molte realtà che seguono questi progetti che hanno bisogno del Vostro sostegno, adozioni a distanza, microcredito, associazioni e progetti che hanno nel "core business" l’uomo, gli ultimi e gli indifesi!
Hanno disperatamente bisogno non di elemosina ma di un contributo, di un sostegno alla dignità di ogni uomo che non ha accesso al benessere di questo sistema, hanno disperatamente bisogno di Voi!
Concludo ricordando a tutti che nelle Vostre città è possibile assistere annualmente in vari periodi alle fiere del consumo critico e degli stili di vita sostenibili che troverete sul sito FA_LA_COSA_GIUSTA oltre alla presenza di numerosi sportelli dedicati in varie città d’ Italia. Conoscere non costa nulla ma aiuta ad essere conspaevoli per poi decidere quale strada o rotta intraprendere!
"Fa’ la cosa giusta!" sotto la Lanterna
Appuntamento da non perdere dal 26 al 28 settembre, con la prima edizione di "Fa’ la cosa giusta!" a Genova. Per tre giorni, l’area del porto antico del capoluogo ligure farà spazio ad una grande rassegna sulle economie solidali, organizzata da Banca Etica Liguria con la collaborazione di Terre di Mezzo Eventi e di una serie di realtà dell’associazionismo, dell’ambientalismo, del commercio equo e solidale e dei consum-attori della città.
PER NON ESSERE PIU’ COMPLICI ,
UN GESTO DI PORTATA PLANETARIA…
consumare e fare spesa ci sembrano fatti banali che riguardano solo noi,
i nostri gusti, le nostre voglie, il nostro portafoglio, il nostro diritto a non essere imbrogliati.
EPPURE IL CONSUMO E’
TUTT’ ALTRO CHE UN FATTO PRIVATO
E NON PUO’ ESSERE AFFRONTATO BADANDO SOLO AL PREZZO
E ALLA QUALITA’.
IL CONSUMO E’ UN FATTO CHE RIGUARDA TUTTA L’ UMANITA’
perchè dietro a questo nostro gesto quotidiano si nascondono
problemi di portata planetaria di natura sociale, politica ed ambientale.
…
A QUESTO PUNTO DOBBIAMO SCEGLIERE,
SE VOGLIAMO SOSTENERE IL PERICOLO DI GUERRE,
LA DISTRUZIONE DEL PIANETA,
LO SFRUTTAMENTO, LA CORRUZIONE,
L’ OPPRESSIONE,
ALLORA CONTINUIAMO A CONSUMARE ALLA CIECA
COME FACCIAMO OGGI,
MA SE VOGLIAMO SALVARE IL PIANETA, SE VOGLIAMO FAR CRESCERE LA GIUSTIZIA, LA PARTECIPAZIONE LA NON VIOLENZA, ALLORA
DOBBIAMO..CONSUMARE MENO..
E DOBBIAMO PRENDERE LE DISTANZE DALLE IMPRESE
CHE SI COMPORTANO IN MANIERA INIQUA.
DOBBIAMO IMBOCCARE LA STRADA DELLA SOBRIETA’
E DEL CONSUMO CRITICO.
…Ci siamo adagiati nell’ abbondanza e l’ idea di essere meno ricchi ci spaventa.
Nella nostra fantasia si affacciano immagini di privazioni e di sofferenze.
Il terrore ci pervade e facciamo dietrofront verso “l’ isola del più” che,
pur essendo popolata da mostri come le guerre, l’ ingiustizia e il degrado
ambientale, ci dà in grande senso di sicurezza.
MA QUANDO SIAMO ASSALITI DA QUESTO TERRORE RICORDIAMOCI
CHE E’ possibile vivere bene pur disponendo di meno.
Basta affrontare la vita con un altro spirito e ridare agli oggetti il giusto valore.
Per cominciare proviamo a dare più spazio alla riflessione, alla meditazione,
perchè è dimostrato che il consumo è diventato una forma di compensazione
della nostra insicurezza e della nostra insoddisfazione affettiva, umana, spirituale.
….
OGNI VOLTA CHE ANDIAMO A FARE LA SPESA RICORDIAMOCI
CHE SIAMO POTENTI E CHE LE IMPRESE SONO IN UNA POSIZIONE
DI PROFONDA DIPENDENZA
DAL NOSTRO COMPORTAMENTO DI CONSUMATORI.
NOI INFATTI, CON I NOSTRI ACQUISTI, ABBIAMO
LA POSSIBILITA’ DI FAR SALIRE O SCENDERE I LORO PROFITTI.
PROPRIO PERCHE’ LE IMPRESE HANNO TANTA PAURA DI NOI,
ESSE TENDONO DI DOMINARE LA NOSTRA VOLONTA’ SPENDENDO
MILIARDI IN PUBBLICITA’
DUNQUE NOI DOBBIAMO SFORZARCI DI RIAPPROPRIARCI
DELLA NOSTRA VOLONTA’ DECISIONALE
E DOBBIAMO RIVALUTARE IL POTERE CHE ABBIAMO FRA LE MANI.
UN POTERE CHE, SE PRESO SINGOLARMENTE, E’ CERTAMENTE
PICCOLO, MA CHE, MOLTIPLICATO PER MILIONI
DI PERSONE, PUO’ CONDIZIONARE LE
PIU’ GROSSE MULTINAZIONALI
E, AL LIMITE L’ INTERO SISTEMA.
…Gli strumenti a disposizione del consumatore per condizionare le imprese
sono due:IL BOICOTTAGGIO E IL CONSUMO CRITICO.
(tratto da: Centro Nuovo Modello di Sviluppo,
GUIDA AL CONSUMO CRITICO ed. EMI)
…”L’ altra economia è un sogno a occhi aperti, ma anche un dovere..”
(Roberto Mancini)
No, Massimo, non hai esagerato, anche il Delfino ha ragione…
riporto all’ attenzione questo post del capitano..si..è tuto qui..
Noi..le Nostre azioni..le nostre scelte
si può scegliere di non mangiare cigliege e fragole d’ inverno…
si può e si deve scegliere…
ed anche in questo è grande il Capitano..dando gratuitamente visibilità ad un nondo che i più snobbano…nessuna pretesa che sia la sola e giusta, unica strada…
comunque ritengo una valida alternativa…con al centro l’ uomo.
Valentina
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..” l’ impulso a superare lo stato di insoddisfazione e di delusione che si instaura nonostante il crescere del benessere materiale, DEVE PARTIRE DAL SINGOLO,
NELLE SUE VICISSITUDINI QUOTIDIANE: IL CONSUMATORE DEVE RIAPPROPRIARSI DELLA SOVRANITA’ sottrattagli con troppa facilità dall’ imprenditore, oramai invisibile,
delle economie di scala degli shopping “mordi e fuggi”, che, con la potente arma
di produzione massificata di beni omogenei e standardizzati, hanno “ucciso” la creatività”…
..Il consumo è un’ attività complessa che implica STILE DI VITA, USO DEL TEMPO E DELLA
PROPRIA ENERGIA, INVESTIMENTO IN CONOSCENZA E INFORMAZIONE, CAPACITA’ DI RELAZIONE CON GLI ALTRI E SENSO DELLA PROPRIA IDENTITA’(aggiungo
necessariamente e soprattutto),
TUTTE DIMENSIONI INCOMPRIMIBILI NELLA SOLA VARIABILE MONETARIA”…
Da..L’ Economia senza Gioia di Tibor Scitovsky ( economista ungherese )
Ed, ideeEconomia Città Nuova…
E.. forse ci vorranno tante vite per capire…
” Ci sono volute quattro vite e una scrollata dalla realtà per accorgermi che le carte avute in sorte
non erano poi così male. Era il giocatore che non sapeva giocare. E ora che sta imparando spera
che il gioco non finisca mai.”( Silvia Ricci)
Chissà quanti “scrolloni” ancora dovremo subire….
per comprendere ciò che di fatto è sempre stato li….
Se non sono per me stesso, chi sarà per me?
Se sono solo per me stesso soltanto, che cosa sono?
Se non ora —– quando? detto TALMUDICO
Né del cielo né della terra, né mortale né immortale ti abbiamo creato,
sicché potessi essere libero secondo la tua propria volontà e onore, per essere il tuo proprio creatore e costruttore.
A te solo abbiamo dato crescita e sviluppo dipendenti dal tuo libero arbitrio.
Tu porti in te i germi di una vita universale.(Pico della Mirandola, Oratio de Hominis Dignitate)
Nulla quindi è immutabile, salvo gli innati e inalienabili diritti dell’ uomo. (Thomas Jefferson)
(In Erich Fromm, Fuga dalla Libertà)
Non siamo solo ciò che consumiamo
DEL RESTO COME DISSE..se non ricordo male SOCRATE…”SIAMO CIO’ CHE MANGIAMO!”
SI..RIFLETTIAMO PROFONDAMENTE…
COSA POSSIAMO FARE PER RIBALTARE /ADDOMESTICARE UN SISTEMA
CHE ALLA LUNGA SI RITORCE CONTRO DI NOI….!!??
Perdonate se ultimamente vi assillo con citazioni, ma provengono da letture che corrono parallele
a questo magnifico Viaggio, rientrando in quel gran lavorio che svolgiamo di
comprendere, porsi delle domande e cercare di darsi delle risposte, studiare,
capire, vagliare, se il caso rifiutare, non accontentarsi mai!”..
Vogliono essere un’ amplificazione e un rafforzamento, anche se non ce né bisogno,
di quello che qui quotidianamente, condividiamo.
Sempre con grande convinzione e orgoglio navigo con Voi..
Buona Domenica
Valentina