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IL CANTO DEL CIGNO!
Cigno reale in volo Mute Swan in flight © Giovanni Anelli |
Il " CANTO DEL CIGNO " è un’espressione utilizzata per indicare l’ultimo canto di un poeta o l’ultimo lavoro di un artista, la fine di una carriera o di una vita professionale, l’ultimo segno di vitalità.
La leggenda racconta che il Cigno Reale negli ultimi giorni della sua vita amava rilasciare un dolce canto, una canzone struggente. Il presentimento della morte, il sopraggiungere del tramonto della Vita.
www.animalplanet.it/…/index.shtml
E’ questo forse, l’ultimo canto del cigno del PIL americano, l’ultimo rimbalzo prima di riprendere la strada verso la recessione. Un rimbalzo forse effimero, trainato dalla ripresa degli investimenti e delle esportazioni figlie di un dollaro debole, ma progressivamente orfano del suo pilastro centrale, i consumi.
Confesso che avevo già scritto questo articolo per il rilascio del PIL americano previsto in giornata, ma non posso fare a meno di fare alcune brevi considerazioni, prima di riprendere la trama originale di questo post.
Ognuno di noi conosce quello che è successo ieri sui mercati finanziari, il forte ribasso ha causato la violazione di importanti supporti tecnici; al Nyse è scattato il blocco automatico delle vendite ed all’improvviso….il battito d’ali della farfalla "subprime" ha scatenato un’ondata di panico, una farfalla come tante altre, talmente comune da non destare più di tanto l’interesse della Federal Reserve e di una schiera imponente di analisti concentrati esclusivamente sulla prossima ripresa della crescita economica americana.
Margin debt o chiamate di margine in agguato!
Un battito di farfalla improvviso che ha attraversato i mercati globali, uno spostamento d’aria che ha fatto decollare il VIX INDEX sino a raggiungere un massimo a 23.36 il punto più alto degli ultimi 13 mesi. L’indice è il termometro delle oscillazioni più grandi previste per i mercati azionari nei prossimi 30 giorni. Il mercato azionario americano ha subito la sua Pearl Harbor, improvvisa quanto inaspettata debacle, risolta dal classico colpo di coda finale.
Correzione, un attimo di debolezza, paura senza senso?
Oggi la farfalla "subprime" ha fatto comprendere agli investitori che la percezione del rischio è una cosa seria, che nulla è eterno e che certe operazioni di dimensioni stratosferiche condite di ingegneria finanziaria hanno bisogno di una più attenta riflessione.
I_credit_default_swaps degli istituti finanziari americani testimoniano questo cambio di percezione, forse un lungo periodo di riflessione sulle maggiori operazioni degli ultimi mesi a partire dall’acquisto di Chrysler da parte del private equity Cerberus.
Un’ondata di panico che ha costretto persino il segretario del tesoro americano Paulson ha tranquillizzare gli investitori: nessun rischio, nessun contagio, l’economia americana è forte!
Nel 1929 il presidente della Federal Reserve, Coolidge dichiarava che la situazione industriale degli Stati Uniti era assolutamente solida. Secondo quanto riportato da JK Galbraith nel suo libro " Il grande crollo" il sabato 19 ottobre, le notizie da Washington riferirono che il segretario al commercio Lamont incontrava difficoltà a reperire 100.000 dollari di fondi pubblici per pagare la manutenzione del panfilo Corsair, appena ceduto al governo da JP Morgan.
Esistevano altri segnali più probanti di una inconsueta scarsità di denaro…….
Talvolta le coincidenze fanno parte del passato, ma questa permettetemi è veramente singolare, se le istituzioni finanziarie americane stanno incontrando difficoltà a finanziare le ultime operazioni di leveraged by out significa che l’esposizione è totale, a livelli di guardia.
Sintomo di una leggerezza infinita, figlia dell’euforia sono le considerazioni del CEO di Citigroup, Prince che sino a due settimane fà dichiarava candidamente il suo entusiastico ottimismo per il mercato del debito LBO.
Secondo un articolo del Financial_Times ci si chiede con chi ballerà ora il signor Price il ballo dell’ottimismo!
Citigroup ha gettato le reti per raccogliere 20 milioni di pesciolini dagli investitori per dare da mangiare alla balena Cerberus/Chrysler ma ha dovuto ritirare le reti mettendosele nella propria stiva in attesa che i nervi degli investitori giungano a più miti consigli.
Non ho idea se questo è il "Canto del Cigno" del mercato azionario, ma certamente questo è un giorno che farà riflettere, si spera, sulle conseguenze degli eccessi.
Non posso prevedere la psicologia dei mercati azionari che da oggi invocheranno a gran voce maggiore liquidità, tramite una riduzione dei tassi di interesse. Le stesse invocazioni prima del "grande crollo" le stesse richieste di un "sostegno organizzato", ma di una cosa sono certo che da oggi in poi le cose cambieranno, in quanto da oggi in poi entrerà in scena la " madame Economia " colei che racconta la realtà e non vive di fantasie, la realtà di dati oggettivi a partire dalla pubblicazione preliminare del PIL.
In un’economia che investe vi è la certezza che esiste dall’altra parte un mercato che sà accogliere le opportunità attraverso i consumi e la domanda di servizi, consumi frutto di una maggior reddito e di un maggior risparmio.
Ora sappiamo che il tasso di risparmio delle famiglie americane è negativo dal 2005 e che le maggiori fonti di approvvigionamento dell’equità domestica stanno subendo la recessione immobiliare e l’effetto "subprime".
Quindi il più potente motore dell’economia americana dopo essersi surriscaldato, stà lentamente e inesorabilmente perdendo colpi.
Nell’ultimo trimestre il " Personal consumption expenditures" ha influito positivamente nella crescita recessiva per ben 2,89 punti controbilanciando e sostenendo i fattori negativi determinati dal " Gross private domestic investment " negativo per 1,59 punti e del "Net exports of goods and services " anch’esso negativo per 0,81 punti.
La spesa governativa ha influito relativamente per lo 0,19.
Ovviamente il consenso degli analisti per la crescita del secondo trimestre viene influenzato positivamente dalla timida ripresa degli investimenti e delle scorte unitamente alle esportazioni.
E i consumi, i consumi quanto influiranno sul dato preliminare, un dato già vecchio ancora prima di uscire, in quanto il mercato è gia proiettato nel futuro, nel futuro secondo semestre.
Consenso decisamente ottimista che prevede una crescita media intorno al 3,2 %.
Ottimismo messo a dura prova dall’ultimo dato relativo agli ordinativi di beni durevoli scesi del 0,5 % al netto dei trasporti.
Questo è un’indicatore chiave per comprendere l’andamento del settore industriale che incorpora la domanda di macchinari e attrezzature e la domanda di beni, e quindi una sua ulteriore frenata alla fine del trimestre in corso fà prevedere una serie di revisioni al ribasso del PIL e di conseguenza della crescita.
Beni durevoli in declino, consumi anemici, investimenti sterili e voi credete veramente che la ricostituzione delle scorte, unitamente alle esportazioni possano portare un grande beneficio.
Preparatevi ad una serie di sorprese!
Ho già riferito di come la domanda di consumo e servizi ritarderà dal 4,2 % del primo trimestre al 1,7 o 1,5 % di questo trimestre. Il Beige Book ha dipinto un quadro astratto della salute dell’economia americana con un spesa per i consumi in rialzo modesto ma per quattro federazioni in sostanziale frenata sotto le aspettative.
L’inflazione reale stà prosciugando i redditi dei cittadini, quei cittadini smarriti che guardandosi intorno sono alla ricerca di quel mare di liquidità che ricopre i mercati finanziari, un mare privato a cui ben pochi hanno accesso. Il mare del credito infinito!
Con il petrolio vicino alla soglia degli 80 dollari al barile e i settore alimentare in tensione, prima o poi anche le "aspettative di inflazione " tanto care alle banche centrali di tutto il mondo dovranno riflettere questa situazione irreale, ed allora l’inflazione stessa prosciugherà l’immenso oceano della liquidità, Sol Levante escluso.
Una crescita economica moderata figlia di alcuni, orfana della maggioranza del popolo americano.
Ieri per caso leggendo il quadro dell’economia americana rilasciato dal BEIGE_BOOK la mia attenzione è caduta su fatto che il Beige Book viene redato a turno dal tutte le Federazioni americane e in questo caso come si evidenzia anche nell’articolo apparso su Marketwatch.com è toccato allo staff professionale della Federal Reserve di Chicago.
Allora mi sono chiesto di quali fonti disponevano a Chicago per poter redigere un quadro complessivo dell’economia dell’intero paese.
Andando a visitare il sito della Federal Reserve di CHICAGO ho scoperto che essa pubblica puntualmente ogni mese un bollettino il CFNAI ChicagoFed-NATIONAL_ACTIVITY_INDEX che può essere paragonato ad un indicatore economico, anticipatore del PIL nazionale.
L’indice CFNAI è un indice mensile atto a determinare la pressione inflazionistica e calibrare l’economia, composto da 85 indicatori congiunturali suddivisi in quattro macrovoci e precisamente produzione e reddito, occupazione e disoccupazione ore, consumi e alloggi residenziali, vendite ordini ed inventari.
Secondo alcune ricerche il CFNAI MA3 fornisce una buona visione d’insieme della crescita economica nazionale attuale e futura.
La previsione per oggi si aggira in media vicino al 3,2 % mentre secondo questo indice scendiamo sino al 2,7 %. Secondo Charles Dumas dell’agenzia LOMBARD STREET RESEARCH la crescita resterà anemica con una sorpresa tra 1,5 % e il 2 %.
Ovviamente ogni considerazioni è rimandata alle successivi rilasci fino al dato finale, ma già da ora abbiamo grazie ai dati sino usciti una visione che conferma la mia previsione per un’economia che entrerà in recessione non più tardi dei primi tre mesi del prossimo anno.
Dubito che il Sole24Ore sia interessato a chi vuole navigare libero, fuori da schemi ed interessi di parte .
Spero tanto che anche tu preferisca continuare a volgere la barra del timone dove ritieni giusto e farci partecipi del tuo viaggio.
Ciao
by Mario
Bella l’idea di fare “coltura” in un Blog, nel senso di coltivare un sano realismo. Credo anch’io peraltro che si stia pericolosamenta danzando sull’orlo del precipizio, con un’America spendacciona e irresponsabile che rimane forte solo perché capace di proiettare forza militare.
Ma se i nodi dovessero venire al pettine, e di fronte a una possibile fuga dal Dollaro con conseguente impossibilità per gli americani di mantenere un tenore di vita che considerano loro diritto, cosa potrebbe succedere? Una guerra con la Cina? Guido
Ops scusate ….Cultura ….
errore imperdonabile .
By Fabio
Coltura o cultura, alla fine, sono sinonimi, quello che dice Guido infatti tremendamente più grave, gli Usa neocon non lasceranno volentieri il timone dell’economia mondiale, anzi, magari trovano la scusa buona per scatenare l’ agoniata Armageddon (basta ascoltare i telepredicatori tanto in voga negli states).
Dato che ci sono, posto l’articolo sulle difficoltà di Goldman Sachs…
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=2155¶metro=economia
Marco
Sì, come sempre un grande intervento, anche se, purtroppo, io non ho basi sufficienti per “controllare” o magari “capire” perfettamente il tutto. Ma la passione che ti anima, caro Andrea, è davvero quel valore aggiunto che ogni blog dovrebbe avere e chi ha passione, non può che cercare di essere obiettivo e portare agli altri la propria conoscenza in senso positivo. Come impressione personale, assolutamente fuori da ogni logica nonchè grafico o studio, credo che il mondo sia governato da quei pochissimi non noti (si guardano bene dal mettersi in evidenza) che sanno quali notizie far uscire e pianificano il tutto mesi o anni prima, alla barba dei piccoli risparmiatori o della gente comune che serve loro solo come massa da spolpare. Se ci facessi dono anche di qualche articolo su tali situazioni e sui movimenti del “dietro le quinte”, io personalmente te ne sarei grato.
Grazie Marco
Il post 7 è un Marco non uguale del 6′ post. scusate l’omonimia … mi battezzerò Marcoeco. Bye gente 😀
Certo che è estremamente gratificante viaggiare insieme ad un’equipaggio come Voi!
Stò librando al settimo cielo sopra il nostro veliero! Grazie delle vostre mail pubbliche e private!
Per quanto riguarda la richiesta di Marco, rispetto ai movimenti dietro le quinte, io posso solo farmi un’idea personale, giusta o sbagliata che sia, sarebbe pur sempre soggettiva e con questo influenzare la vostra libertà di pensiero. Inoltre non dispongo di informazioni e strutture in grado di verificare e conoscere tali eventi.
Ciao Andrea
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Grande analisi come sempre !
notare che riesci a unire un ‘ analisi analitica con un sorta di poesia … Bravo veramente !
Qui dentro non si fa informazione ! Qui dentro si fa Coltura !
Mi sa che prima o poi ti ritroverai dietro una scrivania del Sole24ore !
CIAO
by Fabio