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LA MAGIA DEI TULIPANI! La speculazione attraverso la Storia!
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Da sempre, il mondo fantastico dei bimbi è popolato dalle bolle di sapone che, attraverso la loro colorazione e talvolta dimensione, accendono l’entusiasmo per questa magia che è destinata a durare lo spazio di un istante indimenticabile.
Ed è certamente lo spazio di un istante indimenticabile, quello che contraddistingue ogni bolla finanziaria che si rispetti, un momento sublime di esaltazione personale o collettiva che crea un mondo artificiale apparentemente irrazionale dove la principale prerogativa è quella della crescita infinita di un bene reale o di una tendenza economica.
Indubbiamente l’aspetto psicologico esercita la sua fondamentale importanza nel comportamento umano di fronte ad una tendenza che dimostri di moltiplicare l’effetto del benessere economico e sociale!
In un contesto di benessere collettivo reale o presunto tale come può essere l’illusione monetaria che caratterizza gli ultimi anni della storia economica, la speculazione registra un ruolo fondamentale!
Secondo Wikipedia la speculazione è l’attività dell’operatore che entra sul mercato nel momento presente, assumendo posizioni il cui esito, positivo o negativo, dipenderà dal verificarsi o meno di eventi aleatori su cui egli ha formulato delle aspettative. Se l’evento aleatorio si manifesterà in linea con le aspettative, l’operazione speculativa avrà esito positivo, cioè produrrà un profitto, nel caso contrario si avrà una perdita.
La differenza con molte altre attività di investimento, anch’esse basate sul concetto di valore atteso, è che nell’attività speculativa il valore atteso non si fonda su stime statistiche robuste, o quantomeno significative, ma deriva da una attività previsiva puramente soggettiva. Si rifà a questa accezione il senso del termine usato in ambito filosofico di "produrre conseguenze da una asserzione priva di solida base", che nella finanza equivale a dire produrre previsioni senza una solida base statistica. Ciò espone l’operatore speculativo a grandi rischi, i quali possono essere remunerati da altrettanto grossi guadagni.
Secondo Edward Chancellor, noto giornalista dell’Economist, autore del libro “ Un mondo di bolle, la speculazione finanziaria dalle origini alla new economy, la speculazione è uno sforzo, con molte probabilità di fallire, di trasformare poco denaro in molto denaro, mentre l’investimento è uno sforzo, con molte probabilità di successo, per evitare che molto denaro diventi poco denaro.
Keynes soleva ricordare che l’investimento è terribilmente noioso e dispendioso per chi è interamente libero dall’istinto del giocatore d’azzardo, ma chi ha nel sangue tale istinto dovrebbe dedicarvi una buona attenzione.
Ora non è difficile sostenere che la speculazione tende a valicare il sottile confine tra il rischio personale e il rischio collettivo, le conseguenze personali e le conseguenze collettive! L’illusione della speculazione sta nella speranza che le quotazioni o il valore reale di un bene cresca all’infinito quando è ingenua, ma diventa speculazione diabolica quando implica la ricerca di un numero indefinito di acquirenti attirati dal miraggio di un benessere irrazionale per poi innescare un meccanismo a catena che porta ad una spirale di panico che conduce talvolta alla disperazione!
La storia economica ciclicamente è piena di bolle finanziarie, ma un esempio incredibile e significativo di un’esaltazione collettiva di massa è riscontrabile nella non molto conosciuta “Bolla dei Tulipani” ovvero Tulipmania. Nel libro di Mike Dash “ La Febbre dei Tulipani. “ è narrata la storia della prima bolla economica finanziaria documentata che attraversò l’Olanda del 1600 ed ebbe origine dal bulbo di un fiore che raggiunse quotazioni straordinarie per quell’epoca. Il suo possesso e la stessa coltivazione di questo fiore erano diventati un’ ossessione di massa a tal punto che il tulipano simbolo di questa follia il “ Semper Augustus” era valutato almeno 20 volte la paga mensile di un falegname di quell ‘ epoca ! Nulla di cui meravigliarsi a confronto con un’asta di lusso dei nostri tempi dove chiunque disponga di cospicui capitali pùò pagare cifre stratosferiche rispetto ad uno stipendio medio, ma indubbiamente quella era diventata una tendenza di massa dove piano piano, tutti gli olandesi entrarono nel commercio e nella produzione di questi bulbi arrivando a scambiare terreni, case, animali o quant’altro per poter possedere alcuni di questi bulbi come fossero quadri d’epoca!
Nacquero successivamente delle borse valori dove la popolazione speculava sul mercato dei tulipani, un mercato in piena regola con tanto di contratti future sui bulbi che sarebbero stati impiantati. Nel febbraio del 1637 dopo lunghi anni di prosperità e benessere economico fondato su un semplice fiore, avvenne il crollo repentino seguito alla consapevolezza ritrovata che i prezzi non avrebbero più potuto mantenere una tendenza al rialzo e questa opinione si diffuse tra la popolazione provocando il panico.
Ovviamente, come stà accadendo ora nel mercato immobiliare americano e pur facendo le dovute distinzioni, alcuni a quell’epoca possedevano contratti cosiddetti call che presupponevano una scommessa al rialzo sui prezzi di mercato, mentre altri possedevano bulbi che di li a poco avrebbero dimezzato il loro valore.
Quasi un’intera popolazione che aveva vissuto l’illusione del fiore magico si ritrovava improvvisamente a contatto con la realtà, una realtà fatta di disperazione e depressione. Vi furono innumerevoli tentativi anche statali per risolvere la situazione, per cercare di identificare i responsabili di questa follia di gruppo, ma non se ne fece niente in quanto la legge dell’epoca considerava ogni contratto sottoscritto sui bulbi alla pari del gioco di azzardo che ognuno aveva più o meno consapevolmente scelto.
Ora come allora, lo scoppio della bolla immobiliare ricorda in maniera abbastanza particolareggiata la situazione olandese in quanto, gli acquirenti cioè coloro che hanno già sottoscritto un preliminare di compravendita per l’acquisto di un’abitazione, innervositi dai continui cali nel valore degli immobili cercano di disdire e sciogliere i contratti!
Qualcuno di Voi, si starà chiedendo come mai insisto tanto sulle vicende americane, ma secondo me la certezza che da noi in Europa o in Italia ciò non accadrà mai è più che altro una speranza, piuttosto che una certezza, e con i dovuti distinguo abbiamo tutto da imparare per non ripetere gli stessi errori.
In America non solo i prezzi sono in forte calo rispetto ai valori massimi di un’anno fa ma enorme è l’offerta di abitazioni in vendita. La speculazione immobiliare è evidentemente in fuga e l’offerta di appartamenti già sottoscritti e parzialmente anticipati stà innondando il mercato. Il panico potrebbe sopraggiungere ed evidentemente combinato con l’eccesso di offerta, il rapido calo dei prezzi, i tassi molto alti, la fine della speculazione e la stretta nei criteri di accreditamento potrebbe costituire un punto di non ritorno.
Finalmente dopo l’ottimismo di maniera, all’indomani dell’ammissione sulla crescente fragilità della crescita economica americana, la Federal Reserve ha ammesso che avrebbe dovuto intervenire più velocemente ponendo dei freni al sistema creditizio che ha contribuito alla crisi. Durante un’audizione al Congresso che ha denunciato l’inadeguatezza dei controlli federali, il direttore delle attività di supervisione bancaria della Fed, Roger Cole ha amesso le proprie responsabilità: “ Avremmo dovuto fare di più e intervenire prima”. Secondo il senatore Christopher Dodd presidente del comitato per le operazioni bancarie del Senato e prossimo candidato democratico alla Casa Bianca, le autorità federali della nazione sono preposte a sorvegliare il mercato da speculatori senza scrupoli, tuttavia sono state spettatrici per troppo tempo ed è inconcepibile che questi prestiti siano continuati dopo che vi erano stati dei chiari segnali di avvertimento.
“ A me sembra che vi siate tutti addormentati sull’interruttore” ha detto il senatore Menendez mentre il repubblicano Shelby ha fatto riferimento alla punta di un’iceberg che è solo l’inizio di una crisi reale che potrebbe continuare insinuandosi nell’economia. Shelby ha dichiarato che " non stiamo facendo nessun favore all’americano medio se lo mettiamo in una casa che inevitabilmente andrà a perdere!"
Una tempesta perfetta!
Il senatore Dodd ha prospettato il progetto di introdurre una legislazione per combattere il credito “predatore” e che progetterà con le autorità, gli istituti finanziari e i proprietari di abitazione una legge che permetta di non perdere la casa. Il buon Milton Friedman si starà rivoltando nella tomba a sentire le prospettive di un possibile intervento dello stato, ma è la grande vittoria del pensiero keynesiano secondo il quale il libero mercato non può nulla contro la speculazione senza l’intervento delle autorità statali.( Le informazioni relative alla audizione del Congresso provengono dalle seguenti fonti: Bloomberg.com, MarketWatch.com e il SOLE 24 ORE.)
Ieri sono stati rilasciati i dati relativi alle vendite di unità abitative esistenti a febbraio che sono risultati in forte crescita del 3,9 % dopo l’aumento di gennaio, ma è salita ulteriormente del 5,9 % la percentuale di case invendute e il prezzo medio di vendita è calato di un’ulteriore 1,3% a 212.800 dollari rispetto a 215.700 di gennaio! Mercoledì il governatore della Fed sarà chiamato a testimoniare davanti al Congresso sulla crisi immobiliare e solo allora sapremo se l’ottimismo di Bernanke ha ragione di essere, considerando che più della metà dei mutui subprime sono stati concessi da finanziarie non soggette a supervisione delle autorità monetarie.
Inizialmente il mercato ha festeggiato ma considerando che l’appuntamento più importante riguarda indubbiamente la vendita di nuove abitazioni e che i prezzi stanno inesorabilmente scendendo, solo il tempo renderà giustizia alla più grande bolla immobiliare della storia recente!