HOME SWEET HOME! All'improvviso in una sera di fine inverno….
Il Popolo Americano, da sempre attribuisce grande importanza al termine “home” una parola che esce dal semplice riferimento alla propria casa per abbracciare la famiglia e il senso della nazione invocandone la benedizione in un celebre inno nazionale:
God bless America, my home sweet home, from the mountains, to the prairies, to the ocean…!
Uno dei grandi Sogni Americani, il sogno di avere una propria casa, ferito, tradito!
Una crisi quella del settore immobiliare annunciata da innumerevoli segnali ma sostanzialmente sottovalutata dai suo principali attori e dalle stesse autorità monetarie.
Il mercato “SUBPRIME” è solo la punta di un iceberg di notevoli dimensioni che nella sostanza del suo eccesso trova l’ inevitabile ridimensionamento di questi ultimi giorni.
Ridimensionamento è un termine gentile utilizzato spesso e volentieri dagli addetti ai lavori per lasciare che la speranza trovi il conforto di un segnale di inversione in un processo forse irreversibile alla ricerca di un nuovo equilibrio.
L’”esuberanza irrazionale “ che ha caratterizzato gli ultimi anni il mercato immobiliare affonda le sue profonde radici nel terreno fertile dell’illusione della grande liquidità, abilmente orchestrata dalle banche centrali!
L’americano medio ha utilizzato la sua casa come un bancomat, rinegoziando il suo valore ogni qualvolta diminuivano i tassi e contemporaneamente aumentava il valore per sostenere il grande pilastro del prodotto interno lordo; i consumi!
Chi non poteva permettersi la casa veniva sistematicamente aiutato da quella alta ingegneria finanziaria che và sotto il nome di MORTGAGE SUBPRIME!
Nessuno ti chiede nulla, ne documentazioni ne tanto meno accreditamenti seri, ma ti chiede solo un piccolo sacrificio: un tasso elevato tendenzialmente variabile. E intanto i tassi crescono dall’1 % salgono una lunga fila ininterrotta di scalini sino ad arrivare al 5,25 % e la banca centrale ti racconta che è tutto sotto controllo, che la favola continua!
Poi……all’improvviso in una strana sera di fine inverno tutto come per magia vede la luce!
Crollano le vendite di nuove abitazioni, scendono inesorabilmente i prezzi, aumentano gli stock di case invendute e il meccanismo infernale del mercato subprime rischia di contagiare l’intero sistema finanziario creditizio con le ammissioni di alcune grandi realtà finanziarie come HSBC Holding in primis e via via , Merrill Lynch, JP Morgan Chase, Goldman Sachs ed altre ancora per giungere al default annunciato della New Century che anticipa l’agonia di altri grandi colossi del mercato subprime.
Tutto all’improvviso senza preavviso!
No, non credo possibile un dissesto di queste dimensioni così improvviso, così inaspettato!
Da tempo seguo il sito FORECLOSURE.COM che inesorabilmente testimonia l’inevitabile avvitamento del mercato immobiliare con dati e cifre che puntualmente sanciscono le difficoltà oggettive dell’americano medio nell’affrontare la fine della favola immobiliare!
La realtà oggettiva ci racconta che attualmente sono circa 1.444.345 le situazioni di potenziale dissesto personale in America con ben 428.529 fallimenti personali conclusi con l’escussione dell’ipoteca e finiti sulla strada, 218.065 prepignoramenti, 161.923 pignoramenti 610.257 tax liens ovvero vincoli imposti per legge per assicurare il pagamento delle tasse.
Il 25 gennaio erano 1.402.000 circa e il 3 marzo poco più di 1.418.000 quindi in un mese siamo saliti di 16.000 e in 12 giorni di ben 26000.
Nel frattempo il “ PENDING HOME SALE “ l’indice che fa riferimento ai preliminari sottoscritti per i quali non è ancora stato portato a termine il contratto aumenta sensibilmente evidenziando le aspettative dei compratori spaventati dalla situazione e la stessa speculazione immobiliare sta lasciando il campo di battaglia!
Poi come in tutte le situazioni drammatiche che si rispettano, ecco il colpo di scena: La Federal Reserve incomincia a sentire odore di bruciato e ammonisce i giganti del credito ipotecario federale Fanny Mae e Freddy Mac che innondano il mercato con eccessi di liquidità verso il settore subprime comportando un rischio sistemico.
Si scopre inoltre che attraverso il mercato viaggiano quelle mine vaganti che corrispondono al nome di Asset Backed Securities ovvero mutui cartolarizzati trasformati in obbligazioni di tutto rispetto che forniscono motivazioni al mercato dei Mortgage Backed Securities (MBS) grande più del doppio del mercato dei titoli di stato americano il quale a sua volta incomincia a risentire del propagarsi della crisi al piano superiore dei mutui cosiddetti mid-prime ovvero Alt-a con livello di accreditamento intermedio.
A loro volta le società veicolo che cartolarizzano i CDOs sentono odore di bruciato ed insieme al sistema finanziario incominciano a drenare la liquidità indispensabile a questo punto ad impedire il crollo sistemico, a catena, dell’intera realtà immobiliare che a sua volta influirà in maniera determinante sui consumi.
Ora non resta che stare a guardare e sperare che l’inflazione non dia il colpo di grazia alle residue speranze che poggiano la loro convinzione nella politica monetaria con un ritorno alle manovre espansive, alla grande illusione del benessere economico!
E tutto questo all’improvviso in una strana sera di fine inverno senza ………preavviso!
interessenti articoli.
un disappunto: il carattere usato crea fastidio in quanto le vocali “a” e “o” sono praticamente identiche.
Devi essere connesso per inviare un commento.
bello!
ma bisognerebbe riuscire a leggerlo anche qui oltre che in yahoo.
Ciao