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CONTINUA L'ERUZIONE ……!!! Madre dell'eccesso non è la gioia, ma la mancanza di gioia (Nietzsche)
Nonostante la tempesta del “TERRIBLE THUESDAY” il terribile martedì nero che improvvisamente…..ha scatenato un’ondata di vendite con perdite nell’ordine di 700 miliardi di dollari nei mercati finanziari mondiali continua la grande festa del magico mondo dei Private Equity con il mega-deal, la più grande operazione leverage by out di tutti i tempi ( ormai Blackstone è acqua passata…….) con un’operazione per complessivi 45 miliardi di dollari! I private equity KKR e Pacific Texas Group hanno acquisito l’azienda elettrica texana TXU il più grande produttore di elettricità!
Il board di TXU ha accettato l’offerta in considerazione dell’allettante offerta fatta dai due private equity in quanto la società ha un valore di mercato di circa 27 miliardi di dollari più gli immancabili 12/13 miliardi di debiti. La transazione sarà fatta totalmente in contanti con un premio di circa 6 miliardi rispetto al suo valore prima dell’offerta definitiva.
Stranamente nel contesto dell’operazione i due giganti del private si sono impegnati ad attuare delle politiche di produzione che rispettino l’ambiente con l’assunzione di misure che riducano l’emissioni di carbonio della società appena acquisita entro il ……2020!
In passato la KKR era stata artefice nel 1988 dell’acquisto della Nabisco per 25 miliardi ma l’affare non aveva generato il ritorno economico che l’annuncio entusiastico aveva portato con se. L’operazione richiederà l’autorizzazione delle autorità competenti in quanto il commercio al dettaglio di energia è regolato da precise norme a differenza della produzione. La società in questione era quotata 5 dollari all’epoca dello scandalo Enron e della crisi energetica della California. Da allora si è rivalutata con un guadagno di più del 1000 % approfittando della deregolarizzazione del mercato elettrico nel Texas e beneficiando della decisione di collegare il costo dell’elettricità ai prezzi del gas naturale.
L’azienda dispone di centrali elettriche rifornite a carbone ed energia nucleare molto più costose rispetto al gas naturale ed olio combustibile.
Quindi riassumendo, la moda di effettuare operazioni ad alto se non totale indebitamento prosegue con un’accelerazione esponenziale quasi in una gara a chi effettua la più colossale operazione da guiness dei primati. In un recente articolo sul Wall Street Journal in un’intervista a Andy Kessler un ex manager di successo di hedge funds è stato evidenziato come lo stesso Kessler ritenga il modus operandi di questa industria finanziaria sia estremamente ridicolo in quanto con l’effetto leverage, con i soldi delle banche è l’intero sistema bancario come un unico grande hedge fund.
L’economista americano Lyndon LaRouche fondatore del Movisol, movimento per i diritti umani Solidarietà rileva come questo grande party del debito sia come una grande partita che si gioca al di fuori delle stesse banche, utilizzando soldi a debito che una volta concesso il credito entra in ballo un altro gruppo di giocatori che ha loro volta non sanno nemmeno che partita si apprestano a giocare.
Una sorta di delirio collettivo a chi gioca la partita che entrerà nella storia. Un poker con bluf ! 39 miliardi di dollari per Blackstone, 45 miliardi per KKR e PTG chi sarà il prossimo giocatore che si siederà al tavolo. Per avere un termine di paragone con le cifre concesse basti pensare che l’Argentina nel 2001 ha dichiarato il default paese con un debito totale di 82 miliardi di dollari, un debito insostenibile dopo tre anni di recessione.
Secondo un sondaggio effettuato tra gestori ed investitori di hedge funds cresce il timore per il futuro delle compagnie controllate dagli stessi fondi. Gli stessi fondi hanno ammesso che sino al 20 % degli affari andati in porto potrebbero essere a rischio se nei prossimi anni cambieranno le condizioni di liquidità sul mercato in quanto difficilmente il costo del debito resterà così basso.
Mai in passato la percentuale di default delle società era stata così bassa e quindi non risulta difficile comprendere come lo scorso anno vi sia stato il record assoluto nelle operazioni di fusione ed acquisizione con effetto leva. Secondo l’agenzia Moody’s in una ricerca consultabile nel sito (http://www.moodys.com/cust/default.asp) le previsioni di aumento di tasso avranno un maggiore effetto sui bilancio delle società.
E’ previsto un aumento dal minimo storico di 1.56% del 2006 raddoppiando al 3,07 % per il 2007 ma restando sempre sotto la media storica del 4,9%. Secondo l’analisi di Moody’s il rischio default di emittenti sotto il rating “B” che hanno presentato le loro obbligazioni sul mercato negli ultimi anni potrebbe avere la sua fase critica durante il periodo 2007/2008. Indubbiamente come visto in un post precedente il compito istituzionale, la mission dei fondi private ed hedge è quello di conseguire il maggior risultato possibile con qualsiasi mezzo compresa la riorganizzazione delle stesse società acquisite vendendone gli asset migliori.
Ora dire che non vi è una “ big bubble “ , una grande bolla nel settore delle grandi acquisizione risulta estremamente difficile in quanto i multipli pagati e l’incredibile effetto leva presuppone una notevole abilità o fortuna nel gioco.
Sino ad alcuni anni fa il mondo del private equity era da considerarsi come un mondo in evoluzione, sicuramente marginale nelle grandi acquisizioni che avvenivano principalmente ad opera delle grandi società con ingenti disponibilità finanziarie.
Potrebbe sembrare finanziariamente ineccepibile che una società qualunque essa sia tenti la scalata ad un’altra società e con il consenso del consiglio di amministrazione vista l’offerta allettante la porti a termine. Altro discorso è invece che alcuni fondi ed in particolare i gruppi Vega e Citadel stiano cercando di conquistare l’accesso diretto al mercato delle obbligazioni stesse con l’ingresso nella piattaforma MTS il principale mercato europeo delle obbligazioni, mettendo a rischio il funzionamento delle piattaforma stessa.
Le preoccupazioni sono essenzialmente di natura economica, per la riduzione degli introiti da parte dei gestori della piattaforma, ma non vi è dubbio vista la natura speculativa di tali fondi che il rischio è rivolto ad un possibile eccesso di volatilità di un mercato che potrebbe essere preso di mira con strategie computerizzate per sfruttare gli stretti differenziali di prezzo. La tesi degli stessi fondi è che con il loro ingresso aumenterebbe la liquidità e il volume degli scambi.
Benvenuti al Casinò MTS! Ora per comprendere l’utilità ……finanziaria di questi fondi con un loro eventuale ingresso basta fare riferimento ad un fatto verificatosi in Germania nel 2004, e ricordarsi dei fondi avvoltoi che volteggiano sui titoli di debito dei paesi poveri. Secondo Movisol la Bafin ente di vigilanza tedesco dispone delle prove che i traders di Citigroup abbiano manipolato il mercato dei futures tedeschi vendendo nel giro di due minuti 11 miliardi di euro sfruttando la piattaforma MTS con conseguente deprezzamento dei titoli e successivo riacquisto con un’imponente plusvalenza. La data prescelta faceva riferimento al lunedì mattina alla riapertura delle contrattazioni quanto il volume degli scambi è ridotto.
Come dice il filosofo Nietzsche la madre dell’eccesso non è la gioia, ma la mancanza di gioia!