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I QUATTRO MOSCHETTIERI DEL G7 DI ESSEN ( appunti sulla GLOBALIZZAZIONE )
Il libro dei Tre Moschettieri di Alexandre Dumas piace per l’insieme di storia e cultura, per lo spirito avventuroso e misterioso di cui è intriso, tra intrighi, duelli e mille avventure appunto.
Nel…. castello di Essen si sono ritrovati i nostri quattro moschettieri in una cornice quella del G7 che troppe volte in passato avvolta da una misteriosa attesa, si è risolta in un nulla di fatto!
Il gruppo dei Sette paesi più industrializzati ( Canada, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Italia e Stati Uniti) nasce nel 1975 con lo scopo di istituire un organo che attraverso un alto potere decisionale potesse discutere le più importanti questioni macroeconomiche e di politica monetaria per colmare il vuoto nella gestione del sistema monetario creatosi in seguito alla rottura degli accordi di Bretton Woods (tasso di cambio dei paesi ancorato al dollaro e istituzione del FMI )
Con l’ingresso della Russia è stato istituito il G8 che opera prevalentemente attraverso capi di stato, di governo mentre il G7 opera attraverso i ministri finanziari e i governatori delle banche centrali! Secondo il sito del Dipartimento del Tesoro lo scopo del G7 è quello di seguire l’evoluzione delle economie mondiali e le rispettive politiche economiche intervenendo nella risoluzione delle crisi finanziarie in appoggio al Fondo Monetario Internazionale ( DON’T CRY FOR ME ARGENTINA!!!…. la gestione prima e dopo della crisi Argentina non è stata certo delle migliori).
Nel corso degli ultimi anni si è occupato anche di rafforzamento del sistema finanziario internazionale, andamento economico dei paesi emergenti, finanziamento allo sviluppo, cancellazione dei debiti ai paesi poveri( TU SI…..TU NO!!) con alterne fortune …..aggiungo io!
Bernanke presidente della Federal Reserve, Trichet presidente della BCE, Fukui presidente della Banca del Giappone e il quarto moschettiere Zhou Xuaochuan governatore della Banca Popolare Cinese potrebbero essere paragonati ai Tre moschettieri di Dumas diventati quattro strada facendo!
La personalità dei quattro moschettieri , d’ Artagnan eccessivamente orgoglioso, Athos molto riservato, Porthos estroverso e casanova e ultimo Aramis un uomo molto devoto non ha niente a che fare con i nostri protagonisti.
La mia impressione è che in questi vertici il motto dei Tre Moschettieri che si identificavano in UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO venga talvolta sostanzialmente modificato, per fortuna non sempre, in quello di ogni altro incontro internazionale (WTO etc): TUTTO PER ME, OGNUNO PER SE!!
Per la Banca del Giappone lo yen debole aiuta l’economia ad uscire dalla deflazione, gli americani sostengono invece in maniera perlomeno ondivaga che la quotazione dello yen è giusta, per poi correggere lasciando ai mercati il compito di determinare il giusto livello e concludere poi, dichiarando tanto per cambiare, che lo yuan è sostanzialmente sottovalutato.
C’era una volta in Italia la lira e con la lira la svalutazione competitiva: oggi Cina e Giappone non applicano altro che il “ MADE IN THE WORLD “ovvero la stessa moneta che gli americani professando il dollaro forte amano, cioè la svalutazione controllata del dollaro!
Nell’agenda del G7 alle volte misteriosa, oltre a discutere del livello dei cambi ( YEN contro TUTTI) probabilmente verrà affrontato in maniera molto blanda l’argomento della trasparenza dei misteriosi HEDGE FUNDS ( prossimo viaggio del nostro TITANIC!)e si accennerà alla riforma del Fondo Monetario Internazionale.
Auguriamoci che qualcuno parli anche dell’eccessiva liquidità globale fonte di squilibrio dei mercati finanziari e non solo delle buone prospettive dell’economia grazie al soft-landing americano, al prezzo del petrolio, alla buona ripresa europea e al nuovo boom economico asiatico!
Il ribadire inoltre in ogni incontro del G7 la necessità dello sviluppo mondiale attraverso la Globalizzazione porta ad alcune considerazione di carattere personale!
I cardini della Globalizzazione sembrerebbero essere essenzialmente tre: Liberalizzazione dei mercati, abolizione delle barriere doganali e privatizzazione dei servizi che vede nei mercati la migliore soluzione ai bisogni sociali!
Tenzin Gyatso, l’ultimo Delai Lama in esilio lontano dal suo Tibet in uno dei suoi pensieri sostiene che dipendiamo gli uni dagli altri in così tanti modi che non possiamo vivere più a lungo in comunità isolate ed ignorare ciò che accade fuori da queste!
La globalizzazione può sconfiggere la povertà ma attraverso il rispetto di ogni identità aggiungo io! Certamente oggi più di ieri dipendiamo ognuno dall’altro economicamente, socialmente, affettivamente e perché no spiritualmente ma ciò non esula assolutamente dal rispetto della diversità, dell’autenticità di ognuno di noi! Liberalizzazione e privatizzazione sono concetti che debbono interagire con l’identità di ogni singola comunità, paese, città, nazione, continente nel rispetto dell’origine di ogni singola cultura, sensibilità, creatività dell’individuo umano!
Rudolf Steiner diceva che la vita sociale sana si trova quando nello specchio di ogni anima la comunità intera trova il suo riflesso e quando nella comunità intera le virtù di ognuno di noi vivono!
La Globalizzazione tende a prevaricare e modificare le abitudini dei soggetti economici e i prodotti che ogni comunità produce non tenendo conto dell’aspetto sociale e comunitario! Si tende a dire che il fine giustifica il mezzo, ma secondo me non è tanto il mezzo in se stesso che và demonizzato ma l’uso che di tal mezzo se ne fa!
Scrive Francesco Gesualdi, allievo di Don Milani su Altraeconomia:
Don Milani ha scritto: “ Non posso dire ai miei ragazzi che l’unico modo di amare la legge e d’obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste( cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste ( cioè quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate “.
Scrive inoltre Gesualdi: “Il vero punto che sta alla base del conflitto è la visione del futuro. La posizione di chi sta sul ponte di comando è quella dello sviluppo. Imprenditori, intellettuali, economisti, giornalisti e dirigenti di partito, sostengono in coro che il nostro obiettivo deve essere più produzione, più commercio, più consumi, più velocità, più tecnologia, più competizione! E’ l’inno della crescita ritenuta la strada che conduce al benessere, al progresso, alla modernità.
Concetti dai mille significati che andrebbero discussi di continuo.
Invece gli abbiamo trasformati in idoli indiscussi.
Se un ingegnere si mettesse in testa di costruire un grattacielo sempre più alto senza tenere conto della friabilità del terreno, della velocità dei venti, della tenuta del cemento, verrebbe rinchiuso in un manicomio.
Invece gli economisti progettano la crescita infinita, preparando la rovina dell’Umanità, e vincono il Nobel!”
Milton Friedman diceva che alla base della maggior parte delle discussioni contro il mercato libero via è una mancanza di credenza nella libertà stessa. Martin Luter King sosteneva invece che : “ La mia libertà finisce dove incomincia la Vostra! “
Potremmo passare intere giornate, settimane, mesi, anni a discutere di libero mercato, di teorie economiche adattabili alle situazioni contingenti, ma…. ognuno avrebbe la sua soluzione come penso sia giusto, ma non dovrebbe mai avere l’assoluta certezza che la sua sia la migliore possibile!
Il confronto, la condivisione aiuta l’uomo libero dall’EGO ad ……avvicinarsi alla migliore soluzione possibile!
Concludo questo mio post sussurrando che vorrei tanto poter conoscere e possedere ….la Verità ma come dice Kahlil Gibran “ Io non conosco verità assolute, ma sono umile di fronte alla mia ignoranza: in ciò è il mio onore e la mia ricompensa”