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GUEST POST: CON LO STATO CATTIVO GRILLO VARCA IL RUBICONE!
E’ indubbio che da sempre la mia simpatia per il Movimento 5 stelle va tutta in favore di un’umanità in fervore che dal basso decide di scendere nell’arena politica per cercare di amministrare il bene comune meglio di quanto hanno fatto in questi anni un manipolo di avvoltoi e speculatori politici.
Grillo e la Casaleggio associati, sono solo l’immagine mediatica e commerciale di questo fenomeno che deve essere guardato con simpatia e soprattutto fiducia pur nelle difficoltà di rompere il muro di omertà che circonda la politica italiana.
Siamo d’accordo tutti che in Italia lo Stato sociale va riformato, ma va riformando a partire dalla politica, elimando il sistema feudale che lo caratterizza, perseguendo in maniera esemplare ognu abuso, ripeto in maniera esemplare per riportare soprattutto uno stato di diritto inesistente.
Io non ho la minima idea di chi scriva i post sul blog di Grillo, chi scelga gli ospiti, chi decida cosa e quando pubblicare ogni post ma come dice la sempre puntuale Debora Billi…
con lo Stato cattivo il buon Grillo ha varcato il Rubicone…
Leggevo un paio di giorni fa un post del prof.Bagnai, dal titolo “Ortotteri e anatroccoli”, sulle idee economiche proposte da Beppe Grillo. Così il prof:
Non posso nemmeno accostarmi a un movimento, non posso far entrare nel mio orizzonte mentale un movimento che oggi, il 30 luglio 2012 alle 22:35, appoggi una diagnosi sbagliata dei fatti (la colpa è del debitopubblico) per captare il consenso elettorale. Non posso, e credo molti non possano, per tre ben precisi motivi: 1) perché la diagnosi è sbagliata (chiunque segua questo blog sa che nel meccanismo delle crisi fotocopia, nella trama del film già visto, il debito pubblico non c’entra un bel niente se non come sintomo finale della fase acuta); 2) perché l’errore potrebbe non essere dovuto a ignoranza, ma a comportamenti tattici che sono leciti, ma nei quali è sempre più difficile riconoscersi, perché somigliano troppo a uno spregiudicato tentativo di scalata al potere; 3) perché rivolgersi a questo elettorato con il messaggio debitopubblicocastacoruzzzzzionebrutto espone al rischio di farsi strumentalizzare in senso fortemente neoliberista e reazionario.
Mi sono detta, leggendo: tutto giusto, ma insomma, tutta questa tiritera è basata solo su un unico post di Grillo, e per giunta una frase raffazzonata e buttata lì per arginare l’attacco mediatico in corso contro di lui, mi pare quantomeno ingeneroso.
E invece.
E invece Bagnai entra a razzo nel nostro club delle Cassandre perché, neanche 48 ore dopo, un post sul blog di Grillo delinea (finalmente) la posizione politica del Movimento 5 Stelle in fatto di economia: lo Stato Cattivo.
Lo Stato è cattivo perché ci sono i corrotti, i tedeschi sono bravi perché invece sono incorruttibili, fanno bene a non prestarci i soldi perché noi rubiamo tutto, ed è giusto che siamo sottomessi e “facciamo pippa” (per dirla alla romana) dato che ce lo meritiamo. Manca solo il “tutti fannulloni” di bossiana memoria e il quadro tedesco-leghista è completo. Mai letto tanto indottrinamento in un colpo solo.
Per me, con questo post Beppe Grillo ha varcato il Rubicone. Si è messo dalla parte di Monti e delle teorie dominanti, quella religione che, personalmente, non vedo l’ora che tramonti. Essendo di bocca buona anch’io, come Bagnai, non escludevo di votare il movimento: ma se il pretesto della “Casta corrotta” serve a portarci in braccio al privatismo, al mercatismo, ai sacrifici umani in nome del debito, e soprattutto alla cancellazione dello Stato beh, non contate su di me.
Noi qui sappiamo tutto della catastrofe che ci sta piovendo sulla testa. Una tempesta perfetta: economia, finanza, popolazione, risorse alimentari, risorse minerarie e materie prime, energia. Noi tutti siamo consapevoli, persino chi non vuole ammetterlo, che dal cambio di paradigma non ne usciremo vivi senza lo Stato: perché da soli non ce la faremo mai, e neppure in mano a quei privati, banchieri o costruttori di TAV che siano, per cui siamo solo limoni da spremere.
Che il Movimento 5 Stelle (o chi per lui) abbia deciso di schierarsi dalla parte delle teorie che non ci serviranno a nulla, anzi di cui dobbiamo liberarci al più presto, è una mossa deleteria. Ancora di più: schizofrenica, perché Beppe e company conoscono benissimo i termini della posta in gioco, visto che è stato loro ampiamente spiegato da “nostri” autorevoli esperti della crisi sistemica e che più volte ne hanno parlato: qui, in piazza a Palermo, Grillo parlava di statalizzazioni. Di statalizzazioni! Un post di tale tenore, oggi, significa quantomeno che la mano destra non sa cosa fa la sinistra.
E questo perché sono buona e voglio ancora pensar bene.
Tutti noi vogliamo continuare a pensare bene ma talvolta a pensare male si fa peccato ma spesso e volentieri ci si azzecca!
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Il Movimento a 5 Stelle, come ogni nuovo movimento, ha sicuramente in sè contradizioni e tanta “rabbia”. Io, però, riconosco il merito di essere stato un macigno caduto nello stagno della politica e di aver fatto venire in superficie la melma. In un momento storico come questo non occorre giocare di “fioretto”, ma usare la “mazza chiodata”.
Andrea,
politicamente parlando il Movimento a 5 Stelle è ancora una scatola vuota, è una scatola , che è meglio di niente, ci si può mettere dentro qualcosa poi ciascuno potrò decidere se vuole portarsela a casa o lasciarla dove sta.
Non so quli sono i meccanismi che portano a definire una lista a 5 stelle a livello municipale , ma è un livello al quale le persone possono fisicamente incontrarsi , discutere dei problemi reali che quotidianamente condividono con la comunità locale e unirsi sulla base di idee e possibili soluzioni.
Ci si aggrega sulle possibili soluzioni a problemi reali, a livello comunale, anche di una media cittadina come Parma può ancora funzionare.
Ma al livello del parlamento e del governo nazionale una cosa come il M5S non può procedere allo stesso modo e però non vedo nessun meccanismo che permetta di salire a livello di coordinamento per definire qualcosa che abbia la consistenza se non di un programma di governo almeno di un indirizzo di politica economica e sociale , che possa essere applicato a livello nazionale, al quale aderire o meno.
Il voto di protesta Io non lo do a nessuno, piuttosto non voto.
Il mio voto sarà sempre a favore di un programma o di un’idea e non genericamente contro qualcosa senza aver minimamente delineato possibili alternative.
Quanto al fervore dal basso … è bene che ci sia , è bene che le persone ricomincino ad occuparsi di politica, a esprimere idee, a controllare cosa fa chi amministra la cosa pubblica, ma senza un sistema di riferimento guidato da una “elite” (capisci bene il senso di questa parola) tecnicamente preparata a canalizzare il fervore in qualcosa di concreto non vai da nessuna parte. E’ cosa cognita che la stragrande maggioranza delle persone non è in grado di guidare ma deve essere guidata.
Il voto di protesta Io non lo do a nessuno, piuttosto non voto.
Il mio voto sarà sempre a favore di un programma o di un’idea e non genericamente contro qualcosa senza aver minimamente delineato possibili alternative…
Condivido! Andrea
Concordo con Andrea (Icebergfinanza), il voto protesta nn lo do a nessuno. Personalmente spero che il buon Giannino metta in moto qualcosa di bello con la sua nuova iniziativa “fermare il declino” ma ancora siamo in alto mare. Rimango in attesa ma per ora, degli attori in gioco, nn mi convince nessuno, M5S compreso.
Ti supplico lasciamo perdere Giannino e Company ameno sino a quando non scendono dal loro piedistalo ideologico
Non sono d’accordo. Per fare in modo che questo paese risorga è necessario intraprendere alcune strade e il M5S può aiutare in questo processo. Innanzitutto in questo paese (cosa che ne è un esempio stesso questo blog) è necessaria una corretta informazione. Rai e giornali sono parte del problema in quanto con tutti i finanziamenti all’editoria che noi tutti paghiamo ogni anno dovrebbe essere presente quantomeno anche una visione del problema simile a quella proposta in questo blog in almeno diciamo qualche editorialista di qualche giornale o qualche pezzo della TV pubblica invece niente. Zero assoluto. Inoltre per fare in modo che le cose cambino è necessario una modifica della classe dirigente e del potere/costo della stessa rispetto alla popolazione. Ed anche in questo Grillo ci va giù pesante dicendo cose anche di buon senso e cioè che ci governa deve essere quantomeno irreprensibile e la moralità di chi governa le leve del paese non è e non può essere un optional altrimenti tutto quello che ne deriva non può essere che “contaminato”. Per questo è giusto togliere soldi e danaro dalla politica a maggior ragione quando si dimostra che senza danaro, senza giornali, senza televisione pubblica anzi + o meno con tutti contro si riesce a prendere voti e percentuali ragguardevoli e senza l’apparato clientelare dietro. Sinceramente qualcuno dovrebbe porsi delle domande sul perché possa accadere ciò. Non solo al contrario di altri Grillo non mette nel calderone solo la mala politica ma di fatto (giustamente) tutto l’apparato dirigenziale italiano fatto anche di imprenditoria “de noatri” e finanza “de noatri”. E’ stato l’unico per esempio a mantenere attenzione sui bond ed obbligazioni rivogate dalle banche italiane a pensionati e semplici cittadini spesso con profili di rischio prossimi allo zero (perché i giornali italiani non lo hanno fatto?). Fra l’altro ha tirato in ballo anche l’Italia e l’Euro non dicendo la propria posizione ma facendo capire che se il paese deve andare a carte 48 è giusto metterlo come argomento di discussione quantomeno fra economisti/editorialisti e sinceramente non mi sembra una cosa del tutto sbagliata. E’ contrario al governo Monti e parla anche dell’utilità dei grandi investimenti. Ci sono tantissime cose che non mi tornano del grillo-pensiero ma non si può concentrare tutto da un unico post di un economista il cui intento mi pareva ribadire che è necessario risolvere i nostri problemi prima di spostare l’attenzione ed è una cosa che condivido. C’è il problema dei problemi della finanza internazionale, agenzie di rating, leve etc.. etc.. etc.. ma ciò non toglie che se la classe dirigente del nostro paese fosse stata diversa magari non saremmo adesso in questa situazione. Non mi pare quindi che grillo invochi la disintegrazione dello stato sociale nel suo pensiero politico.
3 ottobre 2007 – Il programma politico del simpatizzante nazista Filippo d’Edimburgo[1] è il programma del reverendo anglicano Thomas Malthus, di Bertrand Russell, di Henry Kissinger e di George Soros[2]. Grillo, che ne sia cosciente o meno, lo ha prodotto (scopiazzato?) dimostrando la più completa inconsistenza di fondo dal punto di vista epistemologico.
Le 22 pagine di quel programma presentano fin da subito tutte le lacune tipiche dell’odierna classe dirigente, abbagliata dal dettaglio, incapace di vedere l’interconnessione complessa tra le varie singolarità.
Un programma come quello di Grillo, che ha la pretesa di segnare un punto di svolta nella storia politica italiana, trascura completamente questioni fondamentali in materia di politica economica e di politica estera. In esso non si parla di economia produttiva – perché Grillo è seguace delle teorie genocide sulla decrescita del Latouche – né di lotta a quei fenomeni speculativi che rappresentano il vero cancro del mondo. Ed in esso non si parla neanche dell’idea della cooperazione tra Stati sovrani, come manifestaz
….
cari tutti,
una sola considerazione.
quando la Lega si presentò al pubblico nazionale, dura, onesta, con poche idee ben confuse, ma almeno una di esse chiara, supportata da persone di peso come un Miglio, apparve la famosa pietra nello stagno.
oggi, dopo essere approdata al potere, per un certo numero di anni, vedete il risultato.
non sono gli uomini , i movimenti, che mancano ….. è il “sistema” che fa marcire qualsiasi mela vi caschi dentro!
anch’io leggo Bagnai, e pur condividendo molti suoi punti, anche espressi molto bene, non vedo traccia dell’unica soluzione possibile a questa ed alle prossime crisi, ovvero una redistribuzione dei redditi e della ricchezza.
ne trovate traccia da qualche parte ? battete un colpo se la trovate, e sempre, leggo solo, nelle trattazione economiche di “italiani” senza considerare mai che ci son italiani e italiani, di serie a e di serie z, e che quelli di serie a,b, c fanno anche parte, come struttura integrata, di quei famosi “mercati” presentati come entità extraterrestri.
e Grillo, a questa visione si stà adeguando, perchè è l’unico modo per occupare “un posto al sole” ( anzi in parlamento) senza saltare per aria su una bomba.
allora , cari, cosa c…zo sperate ? i miracoli, in economia, non avvengono MAI ! ( e nemmeno in politica)-
leggo anche io bagnai e sono d’accordo nell’usciredall’eueo, anzi sono stato l’unico a dnominare subito Monti una supercaz..zola,oggi direi il massimo dello str..zo, ma devo dire CHE a una mia domanda al prof. Bagnai, che facciamo una volta isciti dall euro, ovveroristrutturiamo la P.A. , nazionalizziamo le BK, non ha risposto..purtroppo molti economisti anche se in gamba sono schiavi dell’ideologia…uno cattolico o comunista non cambia mai ,rimane figlio del nulla… in italia cresciuti con quelle ideologie, rimarremo nella merda.
GIanni z.
icebergfinanza: Il voto di protesta Io non lo do a nessuno, piuttosto non voto.Il mio voto sarà sempre a favore di un programma o di un’idea e non genericamente contro qualcosa senza aver minimamente delineato possibili alternative…Condivido! Andrea
In linea di massima penso la stessa cosa … e cioè di non votare, …. ma Andrea sia tu che io in questo modo stiamo clamorosamente sbagliando, perchè se io e te non andiamo a votare dei nostri non voti non interesserà mai a nessuno . Invece basteranno quattro deficenti che votano Pd o Pdl o addirittura più deficenti che votano anche Udc o Lega e zac il gioco è fatto si riprendono il controllo del parlamento, perchè gli eletti lo saranno anche .. con pochi voti purchè superiori agli altri. Le percentuali le fanno sui votanti !! Non esiste un partito perfetto, così coem non esiste una banca perfetta … anche se la costruissi da solo !!! Per cui un voto scardina casta potrebbe anche stare bene, del resyo in alternativa cosa facciamo ? rendere tutti più consapevoli ? bene lo siamo ma cosa cambia ? una beata mazza se non agiamo “fisicamente” o in piazza o con il voto o con entrambi … fare solo filosofia su questo o quell’altro come vedi nella nostra vita non sta poroducendo nulla … almeno a me a te e agli aaltri non lo so, …… occorre passare alla fase successiva, altrimenti questi che andranno nuovamente al governo carissimo Andrea ci faranno ancora di più a pezzi !
Votare il partito di Giannino, della Marcegaglia con il tanga e le zeppe trampolate, di Zingales, di Alesina, di Mario Sechi? Ma cos’è? Un film dei Vanzina?
ilcuculo@finanza: E’ cosa cognita che la stragrande maggioranza delle persone non è in grado di guidare ma deve essere guidata.
non sono d’accordo, queste cose le dicevail PC quand’ero piccola, lo chiamavano centralismo democratico, che di democratico aveva assai poco. e vigeva anche nei sindacati, e si rifletteva nel fatto che quando cìerano i congressi, chi era contrario ale tesi del vertice, e votava contro, veniva segato, adesso non lo so, è dal 92 che ho stracciato la tessera del sindacato a cui ero iscritta da 20 anni, da quando è cambiato que vento che ci ha portato alla catastrofe. io credo ancora alla democrazia di base. il fenomeno Grillo dimostra che confusamente c’è questa richiesta, anche se di democrazia di base in realtà non ha proprio nente a mio avviso , è il contrario
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Bhe,politicamente parlando su chi possiamo contare. Visto che siamo noi che scegliamo e che dalla nostra scelta si può riformare lo stato per poterne così uscire vivi, il tutto mi sembra assomigli ad un cane a due teste che vuole morsicarsi la coda e che non sa da che parte girarsi per cui è meglio che stia fermo così è certo che non si fa del male alla faccia del detto non tutto il male vien per nuocere. Sbagliando s’impara e in italia chi sbaglia non paga perchè poi tanto non si dimette per cui non riesco a comprendere tutto questo immobilismo. Paura? Di che cosa.