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ITALIA: LA QUINTA VIA!

Scritto il alle 08:52 da icebergfinanza

Scrive nella sua rubrica “Numeri primi”  sul Corriere della Sera Fulvio Coltorti a proposito di debito pubblico e euro…

” Il debito pubblico che abbiamo accumulato costa quest’anno 84 miliardi di interessi ( 366 miliardi nel quadriennio 2012/2015 ) e impone manovre restrittive inique per la felicità dei “mercati” che giocano con il nostro futuro. I grandi speculatori, in primis i fondi ispirati dai soliti gruppi anglosassoni, vogliono realizzare profitti dalle loro scommesse sulla destabulizzazione dell’eurozona e noi restiamo perennement nell’angolo. L’unico modo di liberarsi da una schiavitù che sembra perpetua e destinata a impoverirci tutti è una consistente riduzione del debito…

Poi Coltorti elenca cinque strade storicamente seguite ovvero il default, il consolidamento a breve, l’inflazione e la vendita di beni pubblici.

Ma a me interessa l’ultima strada proposta…

(…) ” La Banca d’Italia valuta la ricchezza degli italiani in 8600 miliardi (  esclusi gli immobili aggiungo io… ) dei quali 3800 posseduti dal 10 % delle famiglie più ricche.Un prelievo straordinario diluito sui sei/sette anni inciderebbe di fatto solo sulle rendite e potrebbesistemare per sempre i nostri guai a patto che si riesca poi a tenere un giverno adeguato. Per i ricchi onesti, vivere in un paese felice dovrebbe valere assai più che emulare Paperon de Paperoni in una valle di lacrime “

Chi ha orecchie per intendere intenda e gi altri continuino pure a parlare del sesso degli angeli!

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21 commenti Commenta
ilcuculo
Scritto il 27 Giugno 2012 at 09:02

Anche l’Idea di emettre debito tripla A garantito dal patrimonio pubblico non è male.

Io come ben sai sono scettico sulla patrimoniale perchè , TU credi che si possa andare a potare le cime degli alberi alti , IO credo che faranno ancora male a tutti quelli che hanno appena la testa fuori dalla merda.

E i Paperoni se ne fottono di un paese felice. Per essere arrivati a diventare Paperoni sono già passati sul cadavere di molti…

jusemancio
Scritto il 27 Giugno 2012 at 09:18

Ma dai… ma quali paperoni… il vero problema sono i buoni pasto dei dipendenti pubblici… con 7 euro troppo si mangia troppo.. meglio portarli a 5 e l’economia s’impenna! Che gli possino…

icebergfinanza
Scritto il 27 Giugno 2012 at 09:46

ilcuculo@finanza,

Su alcune case della mia citta hanno scritto…bruciamo le case dei ricchi non l’avevo mai letto prima!

john_ludd
Scritto il 27 Giugno 2012 at 10:36

La vendita “forzosa” di beni pubblici è l’unica strada con un rapporto costo/benefici accettabile. Se ben condotta conviene a tutti, anche e soprattutto ai “ricchi” oggetto di quello che preferisco per l’appunto chiamare “vendita forzosa” o meglio ancora “guidata” e non prelievo. Infatti, l’attuale patrimonio finanziario dei “ricchi” ad esclusione della quota in valuta estera si è già fortemente eroso. Un “ricco” ha diversificato per necessità (azioni, titoli di stato, obbligazioni, partecipazioni in società non quotate, immobili…) Immaginate quanto ha perso, considerando che il più solido dei 3 pilastri, l’immobiliare, ha perso il 20% e perdurando questa situazione ne perderà altrettanto. In realtà il vero problema di questa operazione è il conflitto di interessi. Immagino comunque che se si farà, ci sarà uno swap a prezzi di favore tra titoli governativi posseduti da banche e società di assicurazione e stato. In questo momento questi enti possiedono almeno il 45% dello stock di debito, sono tranquillamente in grado di assorbire uno swap su 1/3 di esso. Un altro 15% di debito pubblico potrebbe essere collocato in un veicolo apposito le cui azioni verrebbero vendute ai privati con obbligo di detenerli per almeno X anni e come premio esenzione da imposte ordinarie e di successione. Questo ingolosirebbe anche la signora Maria che ora terrorizzata magari compra bund. Quest’operazione richiederebbe anni per essere completata ma avrebbe effetti immediati essendo il mercato una gigantesca discounting machine. L’Italia potrebbe quindi trovarsi con un debito pubblico sotto il 100% e contemporaneamente una forte riduzione del rischio paese e quindi del costo del debito. IN linea di massimo potrebbe ridurre il costo per gli interessi almeno di 1/3 (30 miliardi/anno). Se ne fanno di cose con 30 miliardi !!! Non credo però aiuti lo schiamazzo su euro dentro/fuori. La riduzione del debito pubblico si deve fare comunque, quindi meglio farla in euro che vale molro più della lira. L’alternativa è, fuori dall’euro, farsi comprare a poco prezzo dagli hedge fund e dai loro padrini che ci bombardano da anni con il solo scopo, pure dichiarato qua e là, di acquistare asset a prezzi di accatto. Considerano pure che in tal caso i soldi dei ricchi sarebbero definitivamente volati via.

ilcuculo
Scritto il 27 Giugno 2012 at 10:36

Andrea,

e tu sai bene che quando si comincia a domandarsi chi è ricco non si sa dove andare a parare.

Rispetto alla Romania qui in italia siamo più o meno tutti ricchi.

Per un disoccupato una famiglia dove arrivano due stipendi che ha la casa a Milano e quella al mare è un ricco…

Per un professionista affermato con ottime entrate ed un discreto patrimonio immobiliare e mobiliare il ricco è Berlusconi.

Ma i Berlusconi sono pochi, quelli che hanno appena la testa fuori dalla merda sono , per fortuna ancora parecchi, e spesso sono prossimi a quelli che invece sono in grande difficoltà.

Se dai spazio al populismo vedrai che i primi bersagli non saranno i grandi rentier che vivono tra la loro villa a Montecarlo e quella sul lago di Como, che quelli non si conoscono e vivono protetti e riparati con i soldi in Svizzera, avremo l’inquilino che non riesce a pagare l’affitto che vuole bruciare la casa del proprietario che è evidentemente un ricco.

john_ludd
Scritto il 27 Giugno 2012 at 11:02

ilcuculo@finanza,

Devi costruire un meccanismo che “invogli” i ricchi ad aderire, ovvero deve essere x loro e i loro consulenti “conveniente”. Purtroppo non vedo altre soluzioni. La demagogia imperversa ovunque, la realtà è che portare via i soldi ai ricchi non è operazione semplice, non lo è mai stata e oggi con la mobilità dei capitali lo è ancora meno. Ricordiamoci che i loro “consulenti” sanno quelle che sta x accadere molto prima di noi e si comporterà di conseguenza.

symon
Scritto il 27 Giugno 2012 at 11:07

continui a scrivere cazza.te?

PORTELLO
Scritto il 27 Giugno 2012 at 11:37

symon fantastico commento…c hai messo molto per formularlo? pagherei oro per avere le tue certezze nella vita

John Ludd concordo con te…anche i “ricchi” han perso tantissimi soldi in questa crisi…lasciando da parte le crisi umane delle persone che perdono il lavoro che veramente hanno problemi seri…ma anche i ricchi avendo perso cosi tanto in immobili…qualche fondo gestito male…cattive consulenze…lehman e altre obbligazioni varie…vivono momenti di tensione e ansia perche’ comunque vedere erodere il patrimonio che sia di 10 o 100 o 1000 non e’ mai bello se creato con sacrifici e fatica…anche per questo vedo che molti “ricchi” hanno draticamente cambiato le loro abitudini, anche se possono ancora permettersi di comprarsi 10 borse l anno 10 scarpe andare a farsi 10 w/e fuori cene tutte le sere fuori..adesso..un po per il fatto che virtualmente quello che valeva 10 prima adesso vale 6-7 adesso a seconda di dove sono investiti, un po perche’ in momenti di austerity anche loro si fanno piu’ problemi diciamo sia mentali che sociali a farsi vedere spendere uguali…poi vabbe ci son sempre quei rinco che passano le giornate a farsi la guerra lo champagne ma son sicuro che quelli vengono tutti da londra o nyc…lavoran in jpm o gs e sono privi di anima…ovviamente attorno a loro trovi le donne piu’ “intelligenti” del mondo…

questa crisi ha colpito tutti…tutti tranne quelli che manovrano gli altarini…anche se adesso comincio a pensare che anche loro bene o male qualcosa abbian perso

e’ stata comunque una crisi di valori…siamo alla fine del capitalismo che ha visto l egoismo e l avidita’ regnare…

e’ ora di creare un nuovo mondo..un nuovo sistema anche se credo che cosi come siamo fatti non saremo mai in grado di pensarlo o crearlo..siamo limitati..deve esserci un cambiamento dentro di noi…magari qualche entita’ esterna ci aiutera’, ci lasceremo alle spalle questa esperienza ed entreremo in una nuova…sono molto convinto che sia piu’ facile che arrivino degli alieni a salvarci piuttosto di trovarci tutti d accordo di cambiare sistema e modo di vivere

lacassandra
Scritto il 27 Giugno 2012 at 11:46

Un esproprio micidiale dei beni della classe media! Un capolavoro! Mi sembra una str…ta mondiale…Molto più logico “nazionalizzare” il debito (cosa facilissima, basterebbero poche decine di miliardi all’anno ), creando così un firewall contro la speculazione, e riducendo i tassi di 2 / 2,5 punti (a regime c’è un risparmio di circa 40 miliardi). Si otterrebbe subito un attivo di bilancio.Tutti gli studi seri dimostrano che l’eccessiva dimensione del nostro debito pubblico è dipesa da tassi troppo alti. Il problema nasce nel 1981 con la separazione tra MinTesoro e Bankitalia. bisognerebbe riportare Bankitalia sotto il controllo del Governo, tanto per cominciare.
La vendita di beni pubblici non dovrà interessare asset strategici e dovrà essere fatta a prezzi congrui (non come negli anni ’90, quando, sotto la regia di Draghi, furono “regalati” ai compratori almeno 200 miliardi di euro).

john_ludd
Scritto il 27 Giugno 2012 at 11:51

PORTELLO,

Sono d’accordo con te. A molti da fastidio confrontarsi con i fatti. L’Italia viene da decenni di evasione ed elusione fiscale. Quella montagna di denaro è parcheggiata ormai persino fuori dalla Svizzera, nei paradisi fiscali o a Londra (che è poi il più grande centro off shore del pianeta). Non è con lo scudo fiscale al 2% che riporti questo denaro in Italia (e il poco che è rientrato è già uscito più altri miliardi di gente anche non ricca e non evasori ma impaurita dal terrorismo mediatico e dai crolli di borsa). Devi creare le condizioni perchè ne rientri il più possibile e non esca più. L’operazione di dismissione di beni pubblici è comunque irta di difficoltà per la montagna di conflitti di interesse che ci sono in giro. Chi fa i prezzi, cosa vendiamo, a chi e come ? Eppure non vedo altre alternative realistiche. Se invece vogliamo fare poesia, ok, è gratis e non risolve alcun problema.

Se il lettore del commento precedente il tuo ha delle proposte, ne scriva, invece che accontentarsi di un facile insulto. Forse qualcuno è interessato a sentire qualcosa di diverso delle mie cazz.te

gracav
Scritto il 27 Giugno 2012 at 12:22

cari amici, inutile sforzo quello di pensare a soluzioni varie, il decreto Bondi con il mancato taglio delle pensioni d’oro e la chiamata di Cammarata per salvare le finanze pubbliche…..la dicono lunga sui metodi ….inventati….dai “tecnici” per uscire dalla crisi, non c’è alcuna volontà di riparare i danni nè di stimolare l’economia, e tutto ciò in linea con le decisioni di altri paesi europei. Non vedo luce in fondo al tunnel……..

saluti

icebergfinanza
Scritto il 27 Giugno 2012 at 14:34

john_ludd@finanza,

John lo sappiamo tutti come funziona basta osservare cosa fa e ha fatto Monti con la Svizzera! Ma non sarei tanto sicuro a questo punto puo’ accadere qualsiasi cosa!

john_ludd
Scritto il 27 Giugno 2012 at 14:54

icebergfinanza,

>> Ma non sarei tanto sicuro a questo punto puo’ accadere qualsiasi cosa!

Non sono sicuro di niente se il tema è l’economia e la finanza.

PORTELLO
Scritto il 27 Giugno 2012 at 18:18

ci vorrebbe veramente una persona modello..qualcuno che desse veramente delle garanzie e una voglia di ricominciare…allora tutti nel loro piccolo farebbero uno sforzo…il ristoratore batterebbe lo scontrino…l imprenditore starebbe in italia e darebbe compensi giusti…il benestante comprerebbe per una parte dei suoi risparmi btp anche al 2%…sarebbe facile e bello
tutti le furbizie varie che la gran parte di noi fa, chi piu chi meno, prenderebbero un altro nome..e inizieremo a vergognarci di farle e proveremo maggiore gioia a partecipare alla ricostruzione del nostro enorme grande paese

PORTELLO
Scritto il 27 Giugno 2012 at 18:21

magari un braccialetto da usare 1 anno un braccialetto tricolore…costo 5 euro che va in beneficenza..una specie di segnale..sono una persona che fa parte di un progetto che vuole un italia migliore…a me dai sempre lo scontrino…prometto di non fare piu il furbetto…etc

ci vorrebbe un sentimento forte..forse un leader non esiste..forse ci vorrebbe un movimento tipo anonymous…sarebbe bello…forse anche possibile…

icebergfinanza
Scritto il 27 Giugno 2012 at 22:03

PORTELLO,

Tutti contro tutti ognuno per se purtroppo e’ quello che sta accadendo…

leoncino1977
Scritto il 28 Giugno 2012 at 00:51

Ma il ritorno ala lira vi spaventa così tanto ?
Oltre ad essere inevitabile porterà benefici, ovviamente deve essere un ritorno fatto in modo ORDINATO e CONTROLLATO.
Solo Giannino e gli pseudo esperti di economia del Sole e del Corriere disegnano scenari apocalittici, NON supportati da nessun dato.
Ma per fortuna c’è il professor Bagnai che dice la verità.

kry
Scritto il 28 Giugno 2012 at 08:17

Personalmente mi spaventa il ritorno alla lira perchè qualora avvenisse non sarebbe in modo ordinato e controllato. L’eventuale ritorno deve essere supportato da una riforma della politica in generale e attualmente valuto l’euro come un freno alla già totale libertà di cui gode il sistema politico. La vera fortuna sarebbe che Bagnai di cui sento spesso nominare venisse supportato da più persone possibili.

giobbe8871
Scritto il 28 Giugno 2012 at 11:11

kry@finanza,

Bagnai è supportato da molti prof. Chicago boys ( che il buon Mazzalai ama :mrgreen: 😉 )
es. Carlo Pelanda, che in un intervento ha auspicato-consigliato l’uscita dall’euro AGGANCIANDO la nuova £ira al USD. Uscita ordinata dall’euro ! 😆

Se Monti dicesse ciò….ohh i Crucchi quanto diverrebbero mansueti :mrgreen:

giobbe8871
Scritto il 28 Giugno 2012 at 11:14

Giannino mi appare pro-Crucchi per la SGR – Fondo di riconversione industrie DDR….ahh ahhh
coerente alle sue idee Chicago boys :mrgreen: , ma con turbina VW. :mrgreen:

giobbe8871
Scritto il 28 Giugno 2012 at 11:19

tutto iniziò nel 1979 con Ciampi e SME, vero Kholl ? Vero Hans Werner Sinn ? Vero Buba ? :mrgreen:

infatti , l’utile blog Voci dalla Germania:
Il presidente della BDI (Confindustria tedesca), Hans Peter Keitel, con una lettere alle associazioni confederate, ha richiesto una unione politica in Europa. Sarà necessario gestire a livello europeo la politica di bilancio. Un Euro possibilmente piu’ debole sarebbe di grande aiuto per le esportazioni tedesche

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