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ITALIA: SIAMO RICCHI COME I POLLI DI TRILUSSA!
Siamo ricchi ragazzi, siamo ricchi! Al di la dell’ironia la situazione non cambia! Dopo aver violentato per anni la classe media di questo Paese non basta certo una media di Trilussa sottolineata dalla pur attenta Istat a cancellare la triste del nostro Paese o di altri paesi mondiali.
Sai ched’ e’ la statistica?
E’ ‘na cosa
che serve pe’ fa’ un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che sposa.
Ma pe’ me la statistica curiosa
e’ dove c’entra la percentuale,
pe’ via che, li’, la media è sempre eguale
puro co’ la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’ anno:
e, se nun entra ne le spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perche’ c’e’ un antro che ne magna due.
Trilussa (Carlo Alberto Salustri), 1871-1950
(ASCA) – Roma, 27 feb – Da un confronto corretto tra le retribuzioni e il costo del lavoro all’interno dell’Unione europea, con riferimento ai dati Eurostat diffusi ieri, emerge che ”il posizionamento relativo dell’Italia risulta in linea con la media europea, e il valore assoluto nazionale supera ampiamente quello della Spagna e ancor piu’ il valore della Grecia”. E’ quanto evidenza l’Istat in una nota tecnica per il premier Mario Monti, diffusa dall’ufficio stampa di Palazzo Chigi. ”Domenica 26 febbraio – si legge nel comunicato
– le agenzie di stampa hanno riportato la notizia che Eurostat aveva rilasciato dei dati sulle retribuzioni e il costo del lavoro; tali informazioni hanno avuto una larga diffusione sui media di oggi lunedi’ 27. A seguito della richiesta formulata per le vie brevi, in questa nota si illustrano alcune considerazioni sui dati in questione.
La pubblicazione dell’Eurostat e’ un Pocketbook dal titolo ”Labour market statistics” e al suo interno ”fra le tante informazioni sul mercato del lavoro, nella tavola 7.1 intitolata ”Average gross annual earnings by sex, business economy, 2005 and 2009, le retribuzioni lorde annuali per l’Italia indicate per il 2009 risultano essere pari a 23.406 euro, ponendo il nostro paese nella graduatoria al di sotto della Grecia (29.160 euro) e della Spagna (26.316 euro). In realta’ nella tabella c’e’ la nota 2 posta sopra il 2009 che segnala, purtroppo in modo poco chiaro, che il dato relativo all’Italia si riferisce al 2006 e non al 2009. Di conseguenza i dati pubblicati non sono comparabili”. ”Per realizzare un confronto corretto si puo’ considerare la stessa pubblicazione Eurostat alla sezione ”Labour costs”
(tabelle 8.1, 8.2 e 8.3), dove i dati derivano dall’ultima edizione della Rilevazione sulla struttura del Costo del lavoro del 2008”, puntualizza l’Istat, che allega una tabella ”contenente i dati estratti in data odierna dalla banca dati Eurostat”, che ”consente di confrontare correttamente le retribuzioni e il costo del lavoro all’interno dell’UE: da tale confronto, il posizionamento relativo dell’Italia risulta in linea con la media europea, e il
valore assoluto nazionale supera ampiamente quello della Spagna e ancor piu’ il valore della Grecia”. ASCA
Le medie di Trilussa o le statistiche ad uso e consumo di fessi e ingenui le lasciamo agli altri in un Paese dove la maggior parte delle categorie evade, elude e dichiara meno di 15000 euro all’anno, le statistiche sono mangime per polli di Trilussa appunto!
Al di la delle cifre e delle virgole la situazione è cambiata profondamente dal 2009 vuoi vedere che il comunicato rivolto alla presidenza del Consiglio dei Ministri era volto a rassicurare il professor Monti sulla possibilità di continuare a tassare i maniera equa gli stipendi dei lavoratori dipendenti! E’ ora di redistribuire professor Monti, redistribuire e andare a prendere le risorse dove sono state nascoste altro che balle come crescita e flessibilità o ancora produttivita, spread o mercato!
E’ stata spedita la nuova analisi dal titolo “STRONG BUY ITALIA” un viaggio nell’Italia che verrà, osservando le dinamiche che ci attendono nelle prossime settimane per gettare le basi per i prossimi anni.
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Anche un ragazzino della scuola secondaria con una calcolatrice in mano avrebbe capito che in tre anni non poteva esserci una variazione minima lorda di 230 € mensili. Siamo proprio dei polli visto gli stipendi che paghiamo a questi dirigenti.