DEBT CEILING… ESPERIMENTI ATOMICI!

Scritto il alle 08:27 da icebergfinanza

The Debt Ceiling

In questi giorni al Congresso americano è in atto l’ennesima farsa sul tetto del debito che ovviamente verrà nuovamente aumentato, con antipasto e contorno di fine del mondo e del dollaro.

Basterebbe dare un’occhiata alla storia del Giappone per comprendere che dalla spirale del debito è impossibile uscirne se non attraverso una banca centrale o l’azzeramente del debito stesso, con tanti saluti ai creditori!

Il più grande evento della settimana – e forse del mese – sarà chiaramente la riunione della Banca del Giappone mercoledì. Mi dispiace Davos. Come hanno riflettuto i nostri colleghi del FT Leo Lewis e Kana Inagaki durante il fine settimana, la BoJ continuerà a spruzzare denaro sui mercati per difendere il suo nuovo obiettivo di rendimento, spostarlo a un livello più difendibile o eliminare del tutto la politica di controllo della curva dei rendimenti?

La portata dell’intervento della BoJ da quando il mese scorso ha ampliato la fascia di rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni è quasi comica. La scorsa settimana ha speso quasi 10 trilioni di yen (72 miliardi di dollari) solo giovedì e venerdì, e non è stato ancora in grado di impedire al rendimento del JGB a 10 anni di essere scambiato oltre il nuovo tetto dello 0,5%. Ciò ha costretto un pre-annuncio venerdì di ulteriori acquisti per oggi, che non sembra aver funzionato completamente.

Si parla del nulla, se non bastano 72 miliardi diventeranno 144, se non bastano i 144, alloora ne ,metteranno 288 e così via all’infinito come nel gioco della martigala.

Loro lo possono fare, il loro bilancio è infinito, possono continuare a stampare con il patrimonio negativo, lo abbiamo visto più volte, ma ovviamente c’è chi non ha ancora capito come funziona il meccanismo.

Ricordiamo che la BoJ possiede già oltre la metà dell’intero mercato dei titoli di stato giapponesi e così la BCE e in parte la Fed e via dicendo.

Il resto è solo rumore, inutile rumore o meglio fruscio!

Ma torniamo al tettuccio del debito  pubblico americano si quello che sta per fallire ovvuiamente come sempre, la fine del mondo, l’apocalisse e via dicendo, per non parlare delle ultime parole del profeta Zoltan Pozsar che prefigura l’avvento del nuovo regno a breve.

Noi in OUTLOOK 2023 vi abbiamo spiegato perchè per tanti anni ancora quella di Zoltan resta una barzelletta.

Questo signore ci ha messo una settimana intera per essere eletto a capo del teatrino americano, la solita commedia repubblicana con i tagli alle spese, mentre i democratici buttano denaro al vento.

Ovviamente non poteva mancare nonna Yellen che avverte i monelli di un pericolo che non esiste e lei lo sa bene.

Aspettatevi giornate piene di colpi di teatro, il nulla assoluto, sino all’ultimo minuto dove tutti si ritroveranno per festeggiare alla faccia dei fessi di turno.

A noi interessa solo che il rendimento dei titoli a 2 anni ha già emesso la sua sentenza, la Fed non riuscirà ad aumentare i tassi sopra il 5%…

… addirittura c’è chi come Bank Of America scommette su un ribasso a breve entro il 2023 per tornare al 3%!

A breve parleremo anche della farsa sul MES.

A domani e grazie di cuore per tutti gli attestati di stima e le Vostre gratificazioni per l’uscita del nostro OUTLOOK 2023. Ad maiora semper!

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5 commenti Commenta
claudio70
Scritto il 17 Gennaio 2023 at 18:37

Pensavo che a breve,una volta manifestatesi i sintomi di una recessione,l azionario, benchmark sp , avrebbe corretto di un 10/20% poi leggo questo,🤣🤣🤣🤣🤣

We discussed previously that roughly 40% of the gains of the #stockmarket since 2011 came solely from #buybacks. Given the current record of authorizations for 2023, that will net to roughly $4.5 billion in daily buys every trading day this year.
h/t @thedailyshot

mitopoietico
Scritto il 18 Gennaio 2023 at 06:39

Io ho razionalizzato il fenomeno in modo molto semplice: i mercati non si muovono in relazione ai dati economici, ma esclusivamente se pensano che arriverà liquidità.
Prendiamo un titolo classico di un’azienda storica e produttiva come Coca-Cola: vale però 27 volte gli utili. Ora, a meno che i mercati pensano che la mitica lattina praticamente sostituirà l’acqua (sto esagerando ma è per trasmettere il concetto) possiamo tranquillamente dire che si è gonfiato così tanto per gli errori delle politiche monetarie post crisi 2008.
Lo vedo pure nel mio quotidiano: gli investitori amici che frequento sono convinti che la liquidità sui mercati non mancherà mai e che dunque l’andamento dell’economia non rileva ai loro fini

yamamoto
Scritto il 19 Gennaio 2023 at 16:54

mitopoietico:
Io ho razionalizzato il fenomeno in modo molto semplice: i mercati non si muovono in relazione ai dati economici, ma esclusivamente se pensano che arriverà liquidità.
Prendiamo un titolo classico di un’azienda storica e produttiva come Coca-Cola: vale però 27 volte gli utili. Ora, a meno che i mercati pensano che la mitica lattina praticamente sostituirà l’acqua (sto esagerando ma è per trasmettere il concetto) possiamo tranquillamente dire che si è gonfiato così tanto per gli errori delle politiche monetarie post crisi 2008.
Lo vedo pure nel mio quotidiano: gli investitori amici che frequento sono convinti che la liquidità sui mercati non mancherà mai e che dunque l’andamento dell’economia non rileva ai loro fini

Infatti è così.
I mercati sono tenuti in piedi dal denaro facile.
Ora ipotizziamo ci sia un mega-crollo. Che succede quindi? Le banche centrali inonderanno di nuovo il mondo di denaro facile, e via per un altro giro di giostra.
Ecco perché alla fine tifare contro il mercato serve a poco. A meno che ovviamente uno non sappia ESATTAMENTE quando si verificherà il crollo. In quel caso, beh, approfittarne mi pare il minimo.

mitopoietico
Scritto il 19 Gennaio 2023 at 20:38

Io tifo contro il mercato perché prima si schiantano e prima si riparte in modo sano. A quel punto le politiche monetarie non avranno effetti (per anni e anni)

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