BULLWHIP EFFECT: INDEPENDENCE DAY!

Scritto il alle 08:30 da icebergfinanza

Independence Day: tutto quello che c'è da sapere sul film con Will Smith in onda su Italia1

Mentre in America si festeggia l’Indipendenza e in Francia ( tra una decina di giorni) è festa nazionale per celebrare la presa della Bastiglia, in realtà c’è ben poco da festeggiare in mezzo a una recessione globale conclamata.

Effetto frusta, quella che in precedenza era una scarsità di materie prime, scorte diventa un eccesso, con i rapporti tra scorte e vendite che esplodono  in alto (e in alcuni casi raggiungono i massimi da due decenni).

Si magazzini pieni e consumatori che si tirano indietro, come i nuovi ordini.

Dopo gli aggiornamenti dati macro di venerdì in arrivo dall’America, in GDP NOW della Fed di Atlanta, collassa ulteriormente a -2,1 %!

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Davvero brutto il dato relativo all’industria manifatturiera americana, ordini e occupazione scesi decisamente sotto la linea spartiacque che separa la contrazione dall’espansione a 50…

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Il rame è sceso al livello più basso dall’inizio del 2021, aggravando la più grande perdita trimestrale dal 2008.

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Con i nuovi ordini in calo per la prima volta dalla pandemia, il nuovo indice ordini per scorte suggerisce che l’attività manifatturiera è già in recessione.

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Ordini in calo, magazzini pieni e prezzi in caduta libera nei prossimi mesi.

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Prepariamoci ad ampie revisioni al ribasso per gli utili, la stagione delle trimestrali non porterà nulla di buono.

Possono vendere tutti i risultati meglio delle aspettative che vogliono, la drastica riduzione degli utili attesi non mancherà…

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Ora sono il 35% le famiglie americane che hanno difficoltà a pagare le bollette in aumento del 10 % rispetto allo scorso anno…

Se qualcuno non sta esagerando anche in Germania le aziende sono sull’orlo di un collasso e non solo in Germania…

Sempre esagerando, come spesso fanno, per JPMorgan, se la Russia risponderà al limite del prezzo al gas e petrolio, tagliando la produzione, il prezzo del petrolio potrebbe arrivare sino a 400 dollari… FESSERIE!

Venerdì per noi è stata un giornata spettacolare, dollaro e prezzi dei bond americani in volo insieme, per la prima volta da mesi, si inizia a prezzare la deflazione che verrà.

Per carità, davvero nulla di fronte al peggior semestre dal 1788, poco prima che George Washington diventasse presidente.

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Ma ora inizia il bello, la lotta tra deflazione e stagflazione.

Il dollaro è tornato a sfiorare i minimi annuali, vicino a quota 1,0350, il dollar index ha disintegrato tutte le resistenze, inoltre venerdì si è assistito a una delle più spettacolare performance del decennale italiano.

Chi ha comprato un titolo di Stato italiano sui minimi della scorsa settimana, ha messo a segno una performance di quasi 10 figure a livello di prezzo e i lettori di Machiavelli sanno di cosa stiamo parlando.

A inizio anno avevamo previsto uno spread sopra 250 e puntualmente ci è arrivato.

Il future del BTP decennale italiano venerdì ha guadagnato quasi il 2%, +3% il bilancio settimanale, +5% negli ultimi tre giorni. Numeri che si sono visti ben di rado negli ultimi 20 anni.

Noi ci fermiamo qui, luglio è appena iniziato, abbiamo indovinato l’ecatombe azionaria del mese di giugno, ma è da inizio anno che suggeriamo di stare lontani dai guai, siamo solo all’inizio.

E’ uscito il nostro Machiavelli e la sua ”Tempesta estiva”

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9 commenti Commenta
aiccor
Scritto il 4 Luglio 2022 at 09:07

eh si, anche il doctor Copper ha le idee chiare

siamo di passaggio
Scritto il 4 Luglio 2022 at 10:12

Speriamo che i bond recuperino. Una volta che recuperano, il mio problema sarà reinvestire i soldi su qualcosa di utile e profittevole.
Il mio problema è questo: l’atmosfera è diventata la discarica dell’anidride carbonica, la quale fa il suo effetto serra scaldando il pianeta. E nessuno a toglierla dall’atmosfera ma solo aumentandola con nuove emissioni. Non c’è modo di investire e avere degli utili in questo campo? Mi preme più il pianeta che le mie sorti personali, anche perché sono strettamente legate, se va bene il pianeta, andrà bene la mia vita, se vanno bene i miei investimenti, non è detto che le condizioni di vita da qui a venti anni miglioreranno. I soldi in abbondanza non fanno la felicità in un pianeta degradato dove le priorità è sopravvivere alle nuove condizioni ambientali.
Mi chiedo se esistono aziende affidabili e non sopravalutate che investono in tecnologia verde, auto elettriche, pannelli fotovoltaici, fattorie eoliche, isolazione di case, finestre termiche, impianti di condizionamento, insomma, tutto ciò che contribuisce a ridurre l’emissione di anidride carbonica in aria.
Insomma, non ho certo intenzione di investire in bitcoin con le loro “miniere” e neppure in Eni o in petrolio, o in oro con i relativi costi ambientali di estrazione.

dante5
Scritto il 4 Luglio 2022 at 12:20

In realtà la festa nazionale francese è tra 10 giorni. A parte tutto, segnalerei che con l’attuazione della Direttiva Insolvency a partire dal 15 luglio (pochi giorni) le imprese che non hanno ancora versato 5.000 € di Iva a partire dal 1. trimestre 2022 (vengono “graziati” i debitori più datati), anche mediante richiesta di rateizzazione, riceveranno un invito dal Registro Imprese ad avviare una procedura di composizione negoziale della crisi (in pratica una versione più blanda del concordato preventivo in cui ovviamente però i costi della procedura ricadono sempre sull’impresa…). La formula perfetta per trasformare una momentanea e neanche troppo grave crisi di liquidità in una forma di ristrutturazione radicale o di chiusura dell’impresa! Dei geni o dei malfattori, a voi la scelta

aorlansky60
Scritto il 4 Luglio 2022 at 15:33

“Dei geni o dei malfattori, a voi la scelta.”

Non saprei proprio come definire il governo di un Paese come l’Italia, che per raggiungere il traguardo del +6% di aumento pil nel 2021 rispetto all’anno precedente (un anno quale il 2020 in cui si è perso il -9% giova ricordarlo), è riuscito a farlo soprattutto grazie al famigerato “SuperBonus 110%”, una misura economica totalmente a Deficit a carico delle Casse Statali… se poi considero che gli ideatori di questa “genialata” sono gli stessi che hanno promosso l’altrettanto famigerato “reddito di cittadinanza” ce n’è abbastanza per farmi il quadro completo circa i “geni” ai quali molti hanno affidato, votandoli, il destino dell’Italia negli ultimi anni. Molto facile [e pericoloso] far presa sull’elettorato (specialmente quello di basso quoziente intellettivo) inducendolo a pensare che “lo Stato è fatto apposta per provvedere ai bisogni dei cittadini”… in realtà non funziona così, perchè non può reggere nel tempo… il trucco (perchè di trucco si tratta) può andare avanti per un pò, ma poi se un Paese non cresce abbastanza per poter reggere il carico di quelle misure (e la crescita di un Paese proviene SOPRATTUTTO dalle IMPRESE PRIVATE che in Italia sono strozzate dalla pressione fiscale eccessiva) il RE si ritrova NUDO molto presto (lo Stato in questo caso), perchè NON ESISTONO PASTI GRATIS, a differenza di come qualcuno (senza far nomi) ha cercato di raccontarlo agli Italiani recentemente… qualcuno che li paga, QUEI PASTI, alla fine c’è sempre.

charliebrown
Scritto il 5 Luglio 2022 at 21:48

Mi sembra che per la prima volta da molti anni tutti le considerazioni che leggo sul tema prevedano un prossimo futuro calo dei listini azionari. La differenza se mai sta nella stima dell’entità di questo calo.
In altre parole, da Icebergfinanza alle varie case d’affari americane, il parere sulle azioni è lo stesso: le borse scenderanno.
Idem per il dollaro, per il quale sembra che la parità con l’euro sia ormai acquisita.
Non so se il consenso dei giudizi su azioni e dollaro sia un fatto positivo, almeno dal punto di vista scaramantico.
Sui treasuries la musica mi sembra diversa: mi sembra un po’ in calo l’ottimismo di Mazzalai e un po’ in calo anche il pessimismo degli altri. Ottimismo e pessimismo che calano lasciano intravvedere opposti orizzonti per il futuro. O vorrà invece dire anche in questo caso la stessa cosa, che cioè c’è poco da aspettarsi dai treasuries nei prossimi dodici mesi:(cioè prezzi in sostanza invariati)?

charliebrown
Scritto il 5 Luglio 2022 at 21:48

Mi sembra che per la prima volta da molti anni tutti le considerazioni che leggo sul tema prevedano un prossimo futuro calo dei listini azionari. La differenza se mai sta nella stima dell’entità di questo calo.
In altre parole, da Icebergfinanza alle varie case d’affari americane, il parere sulle azioni è lo stesso: le borse scenderanno.
Idem per il dollaro, per il quale sembra che la parità con l’euro sia ormai acquisita.
Non so se il consenso dei giudizi su azioni e dollaro sia un fatto positivo, almeno dal punto di vista scaramantico.
Sui treasuries la musica mi sembra diversa: mi sembra un po’ in calo l’ottimismo di Mazzalai e un po’ in calo anche il pessimismo degli altri. Ottimismo e pessimismo che calano lasciano intravvedere opposti orizzonti per il futuro. O vorrà invece dire anche in questo caso la stessa cosa, che cioè c’è poco da aspettarsi dai treasuries nei prossimi dodici mesi:(cioè prezzi in sostanza invariati)?

charliebrown
Scritto il 5 Luglio 2022 at 21:50

Scusate il doppio invio, temo dipenda dal mouse troppo veloce.

aorlansky60
Scritto il 6 Luglio 2022 at 07:22

I segnali (ben più che segnali: dati ufficiali) di una nuova recessione in arrivo ci sono tutti; ma a raccontarlo, a me il dato più eclatante che muove in tal senso sembra quello arrivato pochi giorni fà dalla Germania, che ci rivela che per la prima volta in 30anni (e negli ultimi 20anni di crescita poderosa del dato, in conseguenza della politica estera firmata ‘MERKEL’) il SURPLUS COMMERCIALE TEDESCO ha subìto un brusco arresto: per la prima volta infatti da così tanto tempo, la bilancia commerciale tedesca è andata in negativo nel primo semestre 2022… e la Germania in Europa non è la Lettonia e nemmeno Cipro o il Portogallo (con tutto il rispetto per questi) ma è… LA GERMANIA, ovvero il vero unico Paese TRAINANTE sotto il profilo industriale dell’intera UE… e se inizia ad andare male in Germania, figurarsi allora gli altri Paesi dell’UE (in particolare l’Italia, che nel corso degli ultimi anni ha ritrasformato sensibilmente il suo profilo industriale, diventando di fatto il primo fornitore della GERMANIA per quanto riguarda parti di ricambio meccaniche ed elettroniche)…

Questo per quanto riguarda l’ECONOMIA REALE…

Per l’altro fronte in gioco, quello FINANZIARIO, è una situazione davvero curiosa quella che si va creando dall’inizio del 2022: perchè nonostante che la FINANZA da 10anni (almeno) viaggi allegramente scorrelata dall’economia reale (in conseguenza dall’essere stata DROGATA dalle Banche Centrali compiacenti che vi hanno riversato molti trilioni di QE) adesso sembra essere giunto finalmente il momento che la FINANZA non può non osservare ciò che sta accadendo (e quello che stà per accadere nel secondo semestre 2022) all’Economia Reale… INFLAZIONE aumentata a livelli che non si vedevano da quattro decenni, con le Banche Centrali che non possono far altro che aumentare i tassi, con lo sfondo di una RECESSIONE in arrivo ma di fatto già in atto…

Su queste basi, anche il più ottimista degli ottimisti (quelli ‘dal bicchiere mezzo pieno’) dovrebbero convincersi sul fatto che ‘qualcosa’ stà accadendo, e che non è affatto buono ne rassicurante in prospettiva futura di medio termine…

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