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INFLAZIONE: LEGGENDE METROPOLITANE!
Ieri all’improvviso verso mezzogiorno, senza alcun preavviso i mercati europei, soprattutto il Dax hanno iniziato a scendere precipitosamente, perdendo quasi il 2 %, arrivando sino ad una perdita del 2,5 % prima di una piccola ripresa serale.
Quelli americani, a partire dal Nasdaq, sono scesi più o meno della stessa percentuale, mentre i due principali indici americani hanno fatto spallucce.
Come sempre c’è chi cerca la notizia o il dato che ha scatenato un’esplosione della volatilità, in realtà era tutto più o meno tracciato nelle mappe econofisiche, cicli e via dicendo.
Ciò che fa sorridere è che qualche buontempone ha pensato bene di dare la responsabilità a questo crollo al segretario al Tesoro Yellen, la quale sembra, ma come vedremo non è vero, abbia detto che una simile ripresa ha bisogno di tassi più alti.
Secondo alcune notizie avrebbe affermato che i tassi di interesse potrebbero dover aumentare per evitare che l’economia americana si surriscaldi supportando anche il biglietto verde che è tornato ai massimi da 2 settimane.
The fact that Yellen acknowledged that rates might have to eventually rise to prevent overheating seemed to move markets – stocks lower, dollar stronger. This hints at potential disruptions in the face of true taper talk from the Fed. https://t.co/wIpgaRLL9C
— Lisa Abramowicz (@lisaabramowicz1) May 4, 2021
Peccato che subito dopo è arrivata la smentita, cosa non si racconterebbe per avere un po’ di inflazione…
Yellen says she wasn't predicting or recommending interest-rate increases when remarking earlier about the impact of fiscal spending on the U.S. economy https://t.co/5OEJyJeuTN via @bpolitics
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) May 5, 2021
Il segretario al Tesoro Janet Yellen ha affermato di non prevedere o raccomandare aumenti dei tassi di interesse quando ha osservato in precedenza l’impatto della spesa fiscale sull’economia degli Stati Uniti.
Martedì scorso la Yellen ha causato una serie di intoppi nei mercati finanziari quando ha affermato che le misure di spesa dell’amministrazione Biden probabilmente provocheranno un aumento dei tassi di interesse.
“Non è qualcosa che sto prevedendo o raccomandando”, ha detto Yellen durante un evento online ospitato dal Wall Street Journal. “Se qualcuno apprezza l’indipendenza della Federal Reserve, penso che quella persona sia io.”
In un mondo dove la manipolazione mediatica, le asimmetrie informative la fanno da padrone, non ci voleva poi molto ad inventarsi qualcosa per giustificare una pausa dei mercati.
Torno a ripetere per l’ennesima volta che la tipologia di spesa pubblica che prevede l’amministrazione Biden ha per buona parte un moltiplicatore fiscale NEGATIVO e dovrà essere distribuita su un intero decennio.
Gli asini non volano, ma come sempre quando nei prossimi mesi e anni avrà ragione la deflazione da debiti, tutti si saranno dimenticati delle fesserie di questi tempi e nessuno ricorderà la nostra visione corretta!
Nel frattempo la bilancia commerciale americana certifica il completo fallimento della guerra commerciale avviata da Trump, anche in questo caso lo avevamo previsto, ma la storia è un’insegnante dura da digerire…
Nuovo record negativo storico assoluto della bilancia commerciale americana.
Non per nulla ieri la Yellen ha anche previsto che i tassi resteranno bassi per qualche tempo per assicurarsi che i deficit restino sostenibili, ma niente gli asini volano!
Gli ordini alle imprese hanno deluso le aspettative, se questi sono i nuovi ruggenti anni venti, dovrebbero volare, cosa che non avviene, chissà perché!
Appuntamento nel fine settimana con il nostro Machiavelli, e il suo “OCCHIO DEL CICLONE”
Ricordo a tutti coloro che avessero bisogno, che ICEBERGFINANZA è anche consulenza a 360 gradi, in mezzo a questa tempesta perfetta.
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Finchè la droga fornita dalle BC confluirà quasi esclusivamente ai mercati azionari e obbligazionari, velocità moneta M2 rimarrà collassata e inflazione (a zero o anche meno) di conseguenza.
Peraltro le BC non possono permettersi di interrompere il flusso di droga, altrimenti i mercati (e con essi tutta la baracca di sistema) crollerebbero inevitabilmente… un vero “cul de sac” …
Se non erro la Yellen ha anche detto che sono “indpendenti”.
A tutti gli effetti è un “cul de sac” ma è una strategia di qualche decennio che secondo la mia misura del tempo è “breve” e con una tattica continuamente riaggiustata sulle reazioni, sul dove “strategicamente” sono andati a sbattere il naso, certamente non lo divulgano anche se è evidente.
Sul piano politico che ha sempre da dover fare i conti con la pressione sociale e gestirla, al vertice parallelo che lo gestisce a caduta, funziona come col teatro dei pupi con gestione separata dei pupari che rispondono al “capitale di controllo” e hanno un loro specifico mercato, alcuni capiscono, altri no e si agitano quando gli dicono che sono usurati come per i pupi più in basso in attesa di riparazione ed eventuale riciclo. Un po’ come nei CdA, i CEO, i “supermanager” e gli “azionisti” senza diritto di voto.
Da questo insieme viene fuori la “linea politica”, la gestione MSM e il fatto che il “pubblico” si domanda sul come mai, fatta la tara del rumore che fanno, alla resa dei conti, è la stessa.
…non possono venirti a dire che il bubbone sistemico, un vero cancro, è la finanziarizzazione parassitaria del sistema che è strettamente interconnessa col sistema oligopolistico, hanno fatto di necessità virtù… con ancora più finanziarizzazione.
La parte “finanziaria” dovrebbe essere marginale in un capitalismo funzionante, in quanto non produce nulla.
La cosa ha anche espressioni politiche come ad es. costringere la gente a tenere soldi i in banca con relativa successiva spiumatura e la costrizione a comprare “prodotti” finanziari.
Il pagamento e i trasferimenti “digitali” con relativa tangente finanziaria ad ogni operazione ne fanno parte ma è per “combattere l’evasione” (me vien da ride) e il virus.
Dissento da chi ci ospita sul “reddito di cittadinanza” che deriva dal fatto che hanno capito che demolendo e di fatto azzerando il potere contrattuale del lavoro, la rischiano grossa e gli costa nulla in quanto non vanno a prendere i soldi al “vertice”.
Il problema è che in un sistema finanziarizzato non conviene più lavorare sia per un lavoratore che per un imprenditore piccolo o medio perchè da qualsiasi parte si gira, viene espropriato anche dell’identità.
Gli US sono la componenta estrema del processo che ha portato alla finanziarizzazione e che per vasi comunicanti passando per la City è diventato “europeo” con relative interpretazioni e molto ben accetto dalla componente tradizionale parassitaria.
Continueranno sulla stessa strada…
…per ultima… il neo-malthusianiesimo è un prodotto ideologico finanziario di copertura.
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Piano piano ci stiamo arrivando,dove andrà mai il dollaro con questa bassa inflazione e tassi a zero per anni?