LA FED STA UCCIDENDO L’ECONOMIA AMERICANA!

Scritto il alle 07:29 da icebergfinanza

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Come abbiamo visto nell’analisi di fine settimana di Machiavelli, in Europa si stanno preparando le basi per una nuova crisi, stile Grecia o 2011, anche se non è detta l’ultima parola, molto dipenderà da come si porrà questa volta l’America. Per il momento, mentre media e opposizione urlano alla catastrofe un giorno si e un’altro ancora, per coprire i loro fallimenti, le dinamiche restano contenute.

Stiamo entrando piano, piano in una finestra davvero interessante per quanto riguarda i nostri titoli di Stato, ma di questo ne abbiamo parlato in più occasione nei mesi scorsi.

Solo alcuni brevi flash sulle notizie di fine settimana, la solita Merkel, l’onda d’urto che spazza via i tecnocrati in Lettonia e soprattutto la solita letterina in arrivo dall’Europa, mentre Savona si illude che Draghi, il carnefice della Grecia, tolga le castagne dal fuoco…

Il nulla, con la morale intorno, crollato dal 21 al 6 % il partitino di questo inutile burocrate, un assaggio di come a Maggio scompariranno tutti questi pericolosi personaggi intrisi di conflitti di interesse…

La Germania che pensa di scaricare come pacchi postali migliaia di migranti in Italia con i voli charter, ma soprattutto il solito Juncker che alla domanda del perchè un diverso trattamento per la Francia in tema di deficit, la risposta è semplicemente… “La Francia è la Francia…”

Qui una sintesi per ricordare a tutti da dove viene il debito, soprattutto ai giovani.

L’ultima frase nell’intervista di Savona ieri alla stampa internazionale, fa sorridere, Draghi anche questa volta non interverrà, perché lo ha già fatto in occasione della crisi greca, togliendo ossigeno alle loro banche e accadrà nuovamente, mai si era vista una simile dinamica di fronte ad una finanziaria, senza conoscerne i risvolti e le implicazioni, qui si chiede solo rigore e austerità, ma la storia ha già decretato il fallimento di queste ricette…

Nel frattempo, l’idolo degli euroeuforici, Manu Macron, tenta disperatamente un rimpasto del suo governo, dopo aver perso un ministro dietro l’altro, e aver scoperto che altri quattro sono coinvolti in varie inchieste, come le foglie che in autunno cadono.

Metafore dei nostri giorni, dedicate a chi due anni fa esultava per l’avvento di questo spregiudicato e arrogante banchiere.

Sarà inoltre interessante osservare il risultato del movimento AFD alle prossime elezioni tedesche in Baviera, domenica 14 ottobre.

Ma veniamo a quello che oggi ci interessa più di tutto, ovvero questa bellissima intervista a John Williams, apparsa su USA Watchdog nel fine settimana, nulla di nuovo, ma una sintesi perfetta…

Fed Killing the Economy – John Williams

L’economista John Williams afferma che i recenti rialzi dei tassi significano che “la Fed sta uccidendo l’economia”.Williams dice: ” Ho sentito il presidente Trump fare alcuni commenti in tal senso, e ha ragione …”

” La Fed sta cercando di aumentare i tassi, l’idea è che se si ottengono tassi più alti, le banche saranno in grado di ottenere maggiori profitti dai loro prestiti e incoraggerà anche i prestiti bancari , ma purtroppo, da parte dei consumatori, solleva il costo del prestito aumenta man mano che i tassi di interesse aumentano, rendendo i mutui più costosi, rendendo i prestiti più costosi, i mutui salgono, le persone non comprano più case.

Quello che state vedendo in questo momento è effettivamente una recessione nel mercato immobiliare, nel settore delle costruzioni, Le vendite di case esistenti sono diminuite per sei o sette mesi consecutivi, e diminuiscono di anno in anno “.

Cartone animato del giorno: Columbus Day - 10.08.2018 Columbus Day cartoon

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Ci sono implicazioni non indifferenti nella recente mossa della Cina di tagliare i coefficienti di riserva delle banche per liberare oltre 175 miliardi di liquidità sui mercati, si certo, la guerra commerciale non sta facendo alcun danno, la prossima recessione globale metterà fine a qualunque lamentela sui deficit.

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Il Fondo Monetario Internazionale sta declassando le sue prospettive per l’economia mondiale, citando l’aumento dei tassi di interesse e le crescenti tensioni sul commercio.

Nel fine settimana, insieme a Machiavelli vi abbiamo spiegato per quale motivo, il recente aumento dei tassi accelererà la prossima crisi, a partire dal mercato immobiliare americano.

Via Financial Time,

L’economia degli Stati Uniti è incandescente. La fiducia dei consumatori è superiore a quella degli anni ’90. La disoccupazione ha toccato il livello più basso dal 1969. Usando un linguaggio sorprendentemente audace per un banchiere centrale, il presidente della Federal Reserve statunitense Jay Powell afferma di essere “molto felice” per la visione “straordinariamente positiva” che prevede possa continuare “per un bel po ‘di tempo”. Quindi perché, tra tutte queste buone notizie, il mercato immobiliare statunitense sta rallentando?

È una domanda estremamente importante, perché la casa è ancora dove la maggior parte degli americani detiene la maggior parte della loro ricchezza, ed è stata una pietra miliare tradizionale per le tendenze economiche.

…. i permessi di vendita e di costruzione sono in calo. Diversi mercati una volta in ascesa, tra cui New York City, l’area di San Francisco e Denver, si sono ammorbiditi. Anche l’attività di costruzione sta rallentando, il che è preoccupante dato il ruolo sproporzionato che la costruzione della casa gioca nella crescita economica degli Stati Uniti.

Il problema è, ironia della sorte, la crescita del mercato immobiliare stesso, che è stato biforcato e ha superato la capacità della maggior parte dei consumatori di pagare per il ricovero.

Se si considera l’indice Case-Shiller a 20 città dei prezzi delle case nel suo complesso, sembra che ci siano pochi motivi di preoccupazione: è solo il 2,4 per cento superiore al suo picco del 2006. Eppure, c’è un’enorme divisione tra i vincitori e i perdenti. Dieci città hanno stabilito nuovi massimi e i loro prezzi sono in media del 23% più alti. La città dove i prezzi sono cresciuti di più. Denver, è un enorme 54 percento al di sopra del suo picco di pre-recessione. Nel frattempo, i prezzi in 10 città ritardate sono in media dell’11 per cento al di sotto dei picchi pre-recessione. Negli alloggi, come in tutto il resto, gli Stati Uniti sono incredibilmente divisi.

 

“Ho vissuto quattro cicli economici, e non ho mai visto un crollo come quello che stiamo vedendo nel mercato di New York che non si è diffuso nel resto del paese”, dice il banchiere  Daniel Alpert, che insegna alla Cornell University.

Non si prevede che un più ampio calo dei prezzi delle case causi un collasso sistemico del 2008, poiché la maggior parte dei mutui sono ora prestati a tassi fissi e ai mutuatari è richiesto di mostrare più prove che possono rimborsare i loro prestatori.

Se qualcuno crede davvero che non ci siano state nuove frodi o alchimie finanziarie, si sbaglia di grosso, lo vedrete nei prossimi anni, l’Australia insegna.

Se la caduta che stiamo osservando ora è al di sopra degli spread di mercato, l’impatto potrebbe essere piuttosto significativo. La crescita delle attività, piuttosto che il reddito, ha guidato così tanto l’economia americana negli ultimi anni. Un nuovo documento accademico che sarà presentato in una conferenza sulla proprietà della casa alla Fed di questa settimana, rileva che i problemi di indebitamento nel mercato immobiliare statunitense sono ancora molto vivi.

Quattro decenni fa, un calo del 20% dei prezzi delle case avrebbe creato ricchezza domestica negativa pari a circa l’1% del reddito complessivo. Oggi, lo stesso calo sarebbe pari al 5%, o circa 600 miliardi di dollari in azioni negative.

Stiamo a vedere cosa accadrà senza alcuna fretta, tanto oggi le banche centrali hanno tutto sotto controllo.

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Concludo con un pezzo di una nostra vecchia conoscenza, uscito ieri e quindi non condivisibile all’interno della nostra ultima e dettagliata analisi dal titolo, Machiavelli “Il visionario.”

Solo alcuni spunti, il resto, i sostenitori di Machiavelli, sanno dove poterlo leggere…

Con l’espansione economica a soli nove mesi dall’essere la più lunga nella storia degli Stati Uniti, la curva dei rendimenti quasi piatta e gli indicatori del mercato immobiliare che hanno toccato il picco all’inizio di quest’anno, non ci vuole molta immaginazione per vedere le prospettive: una recessione e un calo del tasso di interesse – cioè, un mercato toro del Tesoro degli Stati Uniti. Questo articolo studia la storia di questi cicli e offre una tabella di marcia per il prossimo.

La storia

Ci sono stati tre principali mercati rialzisti del Tesoro degli Stati Uniti in coincidenza con le recessioni negli ultimi 30 anni (aree in arancione nella seguente tabella). Sembrano tutti molto simili e i periodi che li hanno preceduti assomigliano molto a oggi.

Quello che a noi interessa è che il mercato toro dei bond inizia sempre almeno, 1,8 anni prima di una recessione, visto che in molti dicono che la recessione ci sarà solo nel 2020. 

 Questo è importante perché molti commentatori e banche  (Ray Dalio, Ben Bernanke, Nouriel Roubini, Mark Zandi, Société Générale, JP Morgan)  avvertono di una recessione nel 2020 . Questa media di 1,8 anni combinata con una recessione a metà del 2020 suggerirebbe un mercato toro del Tesoro degli Stati Uniti a partire da ora.

Ora sedetevi e non preoccupatevi,

La prossima recessione sarà cugina della recessione del 1937/38, la prima recessione dopo la Grande Depressione che ha scioccato tutti con la sua ferocia.

È controintuitivo, ma i mercati rialzisti del Tesoro USA iniziano quando il clima economico è più soleggiato. Succede quando il tasso di disoccupazione è il più basso e la fiducia dei consumatori e dell’industria è la più alta. Nel momento in cui una recessione è ovvia, avrà luogo una buona parte della mossa con tassi inferiori. Certo, non ci sono regole ferree per fare soldi in finanza, ma nella misura in cui “questa volta  non è  diverso”, ora è il momento di prepararsi per una grande opportunità nel mercato del Tesoro degli Stati Uniti.

Nel frattempo, mentre negli ultimi tre anni, in media i rendimenti degli asset, esclusa la bisca statunitense, hanno reso zero o poco meno, qualcuno ha continuato ad incassare cedole. La verità è figlia del tempo e questa è l’ultima grande scommessa.

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27 commenti Commenta
ilcuculo
Scritto il 9 Ottobre 2018 at 09:53

Andrea,
io concordo con te che molti dei personaggi di prima fila dell’attuale UE siano dei tristi e sinistri figuri, a cominciare da Junker, ma credo che i governi italiani, tutti in sequenza e senza soluzione di continuità e quest’ultimo forse più degli altri si siano impegnati per rendere l’italia un unicum , e non in senso positivo.

L’ Italia , lo sai meglio di me , ha tanto bisogno di cambiamento, ma di un cambiamento in senso positivo, e di quello non vedo traccia.

In fondo le politiche sono sempre le stesse, 80 euro di Renzi , reddito di cittadinanza per i 5Stars, Condoni vari da Forza Italia e dal PD , condono dalla Lega. Un continuo cantiere aperto sulle pensioni , e nessuna politica per ridurre il costo del lavoro, nessuna riduzione del carico fiscale sulla classe media.

E ancora, nessun programma infrastrutturale, con il M5S che frena sulle grandi opere, nessuna proposta per semplificare gli iter burocratici, unico vero contrasto alla corruzione, e non il decreto corruzione che altro non è che sostituire il cartello attenti al cane con un cartello più grosso, ma il cane non c’è.

E ancora, nessuna misura per invertire la tendenza al sommerso, i governi Renzi e Gentiloni hanno già ridotto l’attività degli ispettorati del lavoro, sarebbe stato bello vedere una inversione di tendenza, invece l’incidenza del sommerso sul PIL non ha eguali in europa ad eccezione della Grecia e della Romania.

E ancora,
cantiere aperto sull’esame di maturità, per renderlo più facile, ma nessun investimento sulla scuola.

E ancora,
niente , come sempre per la famiglia, per incentivare la natalità

E ancora,
muso duro sull’immigrazione, e nessun progetto per gestire flussi di immigrazione regolare di cui abbiamo comunque bisogno.

Mi dirai, ma come pretendi che in pochi mesi il nuovo governo risolva tutti i problemi pluridecennali dell’Italia ?

Non lo pretendo, mi basterebbe veder imboccare una direzione “di cambiamento” su i temi più importanti. Pochi annunci, molto lavoro e cooptazione di figure altamente competenti.

Invece…. sanno solo frignare contro l’europa ed i mercati perchè fanno i propri interessi.

Però i nostri competitor/partner europei, a casa loro le cose le fanno funzionare un po’ meglio di quel che riusciamo a fare noi, alla fine io credo che lo spread misuri questo.

phitio
Scritto il 9 Ottobre 2018 at 11:15

Riguardo a Junker, mi ha molto divertito l’ultima polemica, quando Salvini gli ha dato dell’ubriacone in mondovisione… Parecchi sono corsi al capezzale del povero Junker, e piu’ di uno ha raccontato la lacrimevole storia del suo incidente automobilistico, con ben tre ssttimane di coma, e problemi ricorrenti alla schiena…
“Accidenti, mi sono detto, quindi il povero Junker soffre di questa invalidita’ permanente e nessuno lo sapeva? Poverino… Andiamo a vedere come stava tempo addietro, dato che l’incidente e’ del 1989…”
E cosi’ in cinque minuti di ricerca, trovo un bel filmato di repertorio, del 2005, e ti vedo Junker che accoglie all’aeroporto l’allora presidente Francese… E te lo vedo, 16 anni dopo il devastante incidente invalidante, che cammina lesto, con passo elastico e senza alcun problema…
E poi riguardo le immagini recenti, con un Junker letteralmente incapace di tenere l’equilibrio, in difficolta’ a salire un gradino di 25 centimetri, a richio di cadere a destra o all’indietro, senza avere pero’ alcuna traccia di dolore sul volto… Quello e’ un uomo con l’orecchio interno partito, in fattanza totale…

E mi chiedo che diavolo pensano i giornali… che non siamo in grado, noi cittadini, di fare ricerche individuali, al giorno d’oggi?

Patetico, e controproducente…

madmax
Scritto il 9 Ottobre 2018 at 13:20

Da tempo l’Inkiesta, un bel ciacervo di opinioni, con tanti punti di vista, qualcuno magari non puo’ piacere come questo:

https://www.linkiesta.it/it/article/2018/10/09/questa-non-e-unesercitazione-stiamo-davvero-facendo-crollare-litalia/39694/

Saluti!

idleproc
Scritto il 9 Ottobre 2018 at 14:42

madmax,

Infatti non è un’esercitazione, prima si son venduti anche gli strumenti fondamentali per fare una politica economica e finanzairia nazionale e quindi gli strumenti principali di difesa.
Illudersi che con un altro “governo” ci sarebbero state delle “garanzie” è come illudersi che avendo un maggiordomo assunto dai ladri che gli apra la porta, li accomodi, li metta a loro agio con thè e pasitccini, gli fornisca la lista dei beni della “casa”, i ladri si comportino meglio.
In effetti, presumibilmente ma non è certo, potrebbero dire all’uscita: “ringrazi il padrone di casa”.
Forse la partita non va giocata solo sul piano economico.

massimo64
Scritto il 9 Ottobre 2018 at 15:10

Buona sera, è la prima volta che intervengo anche se seguo il blog da un paio di anni e contribuisco con una quota ad icebergfinanza. Ho sempre letto con attenzione e con una discreta condivisione gli articoli di Mazzalai.
Come Consulente Finanziario, con i miei clienti imposto una asset allocation strategica, e di tanto in tanto, quando ci sono le condizioni, porto a casa i risultati. Niente di più o di meno quello che fanno i miei esimi colleghi che frequentano questo blog.
Alla mia età ho smesso di prendere posizioni ideologiche o per partito preso, e anche condividendo l’analisi di Mazzalai circa la deflazione da debiti e il conseguente calo dei rendimenti dei titoli di stato ( al netto o al lordo dell’inflazione?), cerco d spiegare ai miei clienti che gli investimenti si fanno sul lungo periodo e che se hanno l’ansia di vedere ogni tre mesi come va, ci sono fior di consulenti in giro pronti a dargli un estratto conto aggiornato come loro vogliono.
Al contrario, spesso qui leggo interventi di persone che al primo stormir di foglie su valore del dollaro o rialzo dei rendimenti vanno in ansia. Sarebbe importante che questi frequentatori del blog imparassero la prima regola dell’investimento: in finanza si compra tempo e non rendimenti.
Quindi, continuo a seguire le analisi di Mazzalai, mi convincono e provo a declinarle con i miei modesti mezzi al grande pubblico.
La cosa che mi convince invece poco delle analisi di Mazzalai e della stragrande parte dei frequentatori è questa attesa messianica del cavaliere bianco che arriva e spazza via l’euro e di conseguenza l’europa.
Non perchè non condivida i danni di una unione monetaria che non è politica e fiscale, non perchè non sia convinto anche io che di austerità si muore, non perchè io possa pensare che il trattamento riservato alla Grecia fosse l’unica cosa da fare ( mi piacerebbe sapere quanti euroscettici dell’ultim’ora hanno fatto la battuta scontata sui Greci pelandroni ed evasori – come se gli italiani invece…).
La cosa che non mi convince e che secondo me è sottovalutata è la dimensione minima necessaria per affrontare le sfide che l’umanità dovrà affrontare nel prossimo futuro.
Per brevità e a mo di esempio ne cito due:
La lotta ai cambiamenti climatici, che provocano più danni dell’austerità: non si può affrontare su scala nazionale.
Una aliquota di prelievo sui patrimoni, per intenderci dai 5 milioni di euro in su che non si può applicare se non su scala internazione: quando monti mise la patrimoniale sul risparmio dovette partire da uno 0,1 poi portato allo 0,2 per cento sui patrimoni mobiliari e dell’1,08 sui patrimoni immobiliari che, va da se, non si possono nascondere all’estero.
Quindi, abbiamo comunque bisogno di una scala internazionale per affrontare le vere sfide dei prossimi anni.
Cosa non mi convince? Salvini ha fatto fronte comune con i sovranisti dell’est europa, ma la risposta degli stessi sui migranti è stata: ognuno ci pensa per se. Ha provato ad accordarsi con il ministro degli interni tedesco, razzista come lui? e la germania ci manda a casa i migranti che come primo sbarco erano stati in italia.
La stessa identica cosa accadrà dopo le elezioni europee di maggio. Le vinceranno i partiti xenofobi e sovranisti, senz’altro, ma gli stessi sono liberisti come e più di quelli oggi al potere.
La sperata solidarietà di questi sarà: noi ( francesi, polacchi, tedeschi, etc etc etc) la pensiamo come voi, ma i compiti noi non li dobbiamo fare e voi si.
A volte mi sembra di leggere interventi che fanno il paio con quelli scritti da chi si preoccupa del dollaro o del treasury trentennale. Tanta agitazione, poca strategia, un pizzico di invidia e proposte senza senso.

A Mazzalai chiedo lumi su un aspetto: Con lo spread a 400 o più, il Cet1 di alcune banche, penso a MPS, Carige, etc dove andrà a finire?
Preferirei leggere argomenti pratici, ovvio, il blog non è mio e non ci metto becco, ma l’ho apprezzato per la profondità di analisi empirica e storica.
Se prende piede l’ideologia del marito che vuol fare dispetto alla moglie, vabbè, continuerò a cercare quegli spezzoni di argomenti che per me sono interessanti.
cordialmente

massimo64
Scritto il 9 Ottobre 2018 at 15:14

e allora il pd? non l’ho mai votato ne come pd, ne come ds ne come pds. E’ sufficiente?
mas­si­mo64@fi­nan­za,

gnutim
Scritto il 9 Ottobre 2018 at 15:51

phi­tio@fi­nan­za:
Ri­guar­do a Jun­ker, mi ha molto di­ver­ti­to l’ul­ti­ma po­le­mi­ca, quan­do Sal­vi­ni gli ha dato del­l’u­bria­co­ne in mon­do­vi­sio­ne… Pa­rec­chi sono corsi al ca­pez­za­le del po­ve­ro Jun­ker, e piu’ di uno ha rac­con­ta­to la la­cri­me­vo­le sto­ria del suo in­ci­den­te au­to­mo­bi­li­sti­co, con ben tre sst­ti­ma­ne di coma, e pro­ble­mi ri­cor­ren­ti alla schie­na…
“Ac­ci­den­ti, mi sono detto, quin­di il po­ve­ro Jun­ker sof­fre di que­sta in­va­li­di­ta’ per­ma­nen­te e nes­su­no lo sa­pe­va? Po­ve­ri­no… An­dia­mo a ve­de­re come stava tempo ad­die­tro, dato che l’in­ci­den­te e’ del 1989…”
E cosi’ in cin­que mi­nu­ti di ri­cer­ca, trovo un bel fil­ma­to di re­per­to­rio, del 2005, e ti vedo Jun­ker che ac­co­glie al­l’ae­ro­por­to l’al­lo­ra pre­si­den­te Fran­ce­se… E te lo vedo, 16 anni dopo il de­va­stan­te in­ci­den­te in­va­li­dan­te, che cam­mi­na lesto, con passo ela­sti­co e senza alcun pro­ble­ma…
E poi ri­guar­do le im­ma­gi­ni re­cen­ti, con un Jun­ker let­te­ral­men­te in­ca­pa­ce di te­ne­re l’e­qui­li­brio, in dif­fi­col­ta’ a sa­li­re un gra­di­no di 25 cen­ti­me­tri, a ri­chio di ca­de­re a de­stra o al­l’in­die­tro, senza avere pero’ al­cu­na trac­cia di do­lo­re sul volto… Quel­lo e’ un uomo con l’o­rec­chio in­ter­no par­ti­to, in fat­tan­za to­ta­le…

E mi chie­do che dia­vo­lo pen­sa­no i gior­na­li… che non siamo in grado, noi cit­ta­di­ni, di fare ri­cer­che in­di­vi­dua­li, al gior­no d’og­gi?

Pa­te­ti­co, e con­tro­pro­du­cen­te…

alla johnny stecchino

icebergfinanza
Scritto il 9 Ottobre 2018 at 17:02

Ciao ti rispondo su base empirica. Ad oggi non una sola unione monetaria è sopravvissuta alla storia. Attualmente esiste solo l’euro e una decina di stati africani e centro sud americani che hanno il dollaro, tutti gli altri hanno la propria moneta. Quindi io qui mi baso sulla realtà empirica e faccio il tifo per la storia. Per quanto riguarda il Cet1, dinamica ridicola, sulla base di Basilea 3 e le sue manipolazioni a proposito di rischio Paese, è un problema che non si pone, salta l’Italia, salta l’intera Europa.

massimo64
Scritto il 9 Ottobre 2018 at 17:10

che comunque salterà perchè su base empirica non può che saltare. Questo non risolve i grandi temi del futuro, anzi li aggrava: mi riferisco agli esempi fatti prima riguardo a politiche su scala internazionale per i cambiamenti climatici e una tassa patrimoniale che non lascia scampo a chi cerca di eluderla.
non sono qui a fare il tifo, non mi interessa. cerco di essere pratico e mi pare che in generale, in ogni parte del mondo, si vada verso la frammentazione invece che verso politiche comuni.
grazie per la risposta, te ne sono grato.
ice­berg­fi­nan­za,

veleno50
Scritto il 9 Ottobre 2018 at 17:48

mas­si­mo64@fi­nan­za,

veleno50
Scritto il 9 Ottobre 2018 at 17:58

mas­si­mo64@fi­nan­za,

Sei mesi sono bastati, lo spread a 300 Intesa San Paolo ha perso 23 miliardi capitalizzazione su 58 miliardi .Immagina un costante spread a 400 rischia il 50% il titolo di capitalizzazione.Mi pare che tu sia un esperto la risposta a mio parere sono sono aumenti di capitale per tutte le banche o no?Scusa sul commento che hai scritto cosa c’entra il PD, forse mi è sfuggito qualcosa.

madmax
Scritto il 9 Ottobre 2018 at 18:09

idleproc@finanza,

Idleproc,
Io parto sempre dal concetto di competenza, chi sa fare un lavoro o un mestiere lo fa, non mi farei mettere le piastrelle nel bagno da un barista o operarmi da un avvocato.
Ma quello che a me non va a genio e’ che qualsiasi critica: vedi pure Banca d’Italia oggi venga liquidata con: se non vi piace andate voi alle elezioni !!! Ma che cacio di ragionamento e’? Se tutti votano e sono contro il morbillo mica questo sprisce da solo.
La finaziaria ad oggi e’ ancora VUOTA, le uniche cose certe sono i numeri di riferimento, aumento del deficit al -2.4% per il 2019, saldo primario +1.3%, riduzione del debito pubblico che pssa dal 130.9% del 2018 al 130.0% del 2019 e una pressione fiscale media che passa dal 41.9% del 2018 al 42.2% del 2019.
Come fanno a tenere in piedi tutto lo devono ancora spiegare in dettaglio e lo faranno entro il 15 Ottobre, tutto qua aspetto di vedere che fanno e basta.

stanziale
Scritto il 9 Ottobre 2018 at 21:22

Caro cuculo. Non so’ con chi ce l’hai, quando parli che senti solo frignare. Io ho prodotto 3 link diversi, sulle aste marginali, che sono solo in italia; sulla possibilita’ che qualunque fondo speculativo possa vendere montagne di btp allo scoperto, possibile solo in italia; sul fatto che la banca italia abbia acquistato btp avvalendosi delle banche tedesche invece che le italiane, aumentando il target 2 a nostro sfavore. Per non parlare ovviamente di tutto quant’altro abbiamo subito , dal divorzio banca italia-tesoro. Questi sono i fatti IMPORTANTI E DECISIVI su come si e’ formato il debito pubblico, altro che 80 euro di renzi, condoni e redditi di cittadinanza, il fatto e’ che dal 1981 al 2014 abbiamo pagato 3100 miliardi di euro di interessi sul debito pubblico, grazie a quanto sopra, e di questi e’ stato calcolato, circa 1000 miliardi ad investitori esteri. Soldi buttati via. Litalia ha abbondanti risorse per ricomprarsi tramite i risparmiatori, il famoso debito pubblico, se non lo mettiamo in mano alla speculazione, ci sono soldi risorse per fare non 1 ma 2 condoni, 80 euro e rdc. E come fare, anche e soprattutto nel link di puntosella. Sembra che parlare dell’aspetto della creazione della moneta e delle strade per pagare meno interessi sul debito pubblico, sia come kryptonite per alcuni. Non sia mai , toccare i privilegi dei nostri padroni esteri speculatori. Solo falli di confusione, in risposta. Ma leggete roba sana, per una volta!

madmax
Scritto il 10 Ottobre 2018 at 06:36

stanziale@finanza,

Stanziale,
Ho guardato i tuoi link, e ti rispondo anche al post sopra ma va fatto un distinguo.
Perche’ noi in Italia facciamo le aste marginali (peraltro usate in tanti altre situazioni) mentre gli US fanno le aste Olandesi per i titoli? Ovvero si aggiudicano tutti i titoli a prezzo piu’ basso? Perche’ noi in Italia non possiamo paragonarci agli US, se abbiamo la strizza al culo per i BTP e compriamo T-bills per difenderci capisci che l’appetito ed il palato dei compratori e’ differente (noi siamo, che piaccia o meno serie B).

Secondo punto mi dici che dal 1980 al 2014 abbiamo speso 1300 miliardi, vero, ma vatti a guardare i rendimenti dei BOT nel 1981 erano del 20% capito 20% e negli anni successivi viaggiavano dal 17% al 13% fino alle fine degli anni 80, in quel decennio vi e’ stato il grande balzo del debito (grazie sopratutto agli interessi) fatti due conti e vedrai che in 10 anni per alti tassi abbiamo raddoppiato il debito e abbiamo buttato il futuro del paese.

Passiamo alla vulgata l’Italia ha abbondanti risorse (risparmio) per ricomprarsi tramite i risparmiatori il debito pubblico, e’ vero ma se lo vogliono comprare? E qua mi ricollego al punto sopra, se vi fosse tanto appetito per i BTP perche’ corriamo a comprare i T-Bills ? Non abbiamo fiducia? Magari abbiamo paura di una bella stangata fiscale che arrivi all’improvviso o di una manovra stile quota 90, insomma diciamocelo, se per primi non si fidano gli italiani ti aspetti che lo facciano gli stranieri? Certo puoi chiamarli padroni capitalisti. E qua ritorniamo ai tassi che salgono, ti compro i titoli in Italia se mi paghi di piu’ per il rischio il 4%, in Turchia li compro al 10% capito il concetto?

Chiudo con l’ultimo punto la creazione di moneta, la moneta come tutto nel mondo segue la legge della domanda e dell’offerta, se ne produci di piu’ il valore della stessa diminuisce, tutto qua, ecco perche’ alcuni non la vogliono fare e altri come in Italia sono fan della svalutazione, ricordiamo pero’ che nel 1974 un Marco tedesco valeva 180 lire circa e nel 1990 lo stesso Marco era 990 lire diciamo quattro volte piu’ forte con tutto quanto ne consegue. Nonostante questo hanno continuato ad esportare.

Che dire credimi la finanza non piace nemmeno a me, ma questi verdi pandistelle governo del Popolo mi lare che per dare al popolo adesso stiano chiedendo proprio al Popolo che investano i soldi!!!!

stanziale
Scritto il 10 Ottobre 2018 at 08:28

mad­max,

Anzitutto, ti ringrazio perche’ almeno accetti di parlare dell’argomento. Non hai letto il link prodotto da puntosella, ben 2 volte. leggilo! Tra le altre cose, viene spiegato che in italia vi sono tantissimi risparmiatori che hanno anche tanti soldi nei conti correnti, perche’ non si fidano ad investire a lungo, oppure potrebbero aver bisogno a breve per improvvise necessita’. I conti correnti in questo momento hanno un rendimento negativo. Se lo stato, tramite anche le poste ma potrei dire anche mps, facesse una campagna per far acquistare bot e cct a 3 ,6 mesi, 1 anno o anno e mezzo a secondo delle necessita’ del cliente con tassi dal 0,50 al 1,5 sempre molto meglio che rendimento negativo, e vendere btp alla speculazione internazionale, quindi cadrebbe lo spread e smetteremmo di essere l’unica super colonia a giro che paga interessi alti agli strozzini, pur potendone far a meno tranquillamente. Infatti per questo scrivevo, che se non viene inserito qualche provvedimento del genere dal governo sovranista in questa finanziaria ammesso e non concesso che non venga golpizzato prima, vuol dire non conta nulla. Che almeno ci provi. i btp con asta marginale, possibilita’ alla speculazione di svendere allo scoperto, sono una invenzione dell’italia coloniale seconda repubblica, di Prodi, i piddini, ed accettata da Berlusconi. Dobbiamo tornare ai metodi di finanziamento prima repubblica, c’erano appunto bot e cct che andvano alla grande, quando i tassi che lo stato concedeva sui titoli debito pubblico erano inferiori all’inflazione, e quindi il debito si ripagava da se. Dovrei scrivere tanto ma non c’e’ spazio in un commento. Comunque anche la tua teoria che hai citato varie volte sull’aumento dei debito pubblico anni 80 non e’ corretta. Ripeto, dato che la banca italia non era piu’ prestatore di ultima istanza (invece in germania e francia lo sono ancora)fummo preda della speculazione con forte rincaro dei tassi, che diventarono ben piu’ alti dell’inflazione , l’incontrario di come era prima. Ora poste italiane non propone affatto bot e cct ma partecipa come le banche allo spoglio della ricchezza degli italiani, come i nostri colonizzatori hanno voluto. Ma mica siamo obbligati a farci spolpare in eterno!

ilcuculo
Scritto il 10 Ottobre 2018 at 09:29

stan­zia­le@fi­nan­za: Soldi but­ta­ti via. Li­ta­lia ha ab­bon­dan­ti ri­sor­se per ri­com­prar­si tra­mi­te i ri­spar­mia­to­ri, il fa­mo­so de­bi­to pub­bli­co,

Stanziale, sono commosso!

Ma pensi che i risparmiatori italiani non chiedano un premio al rischio? O pensi che non abbiano contezza del rischio ?

Nessuno come gli Italiani conosce le debolezze strutturali del nostro sistema economico, produttivo, fiscale, sociale.

Gli italiani sanno più di tutti che contro un governo che non debba rendere conto all’esterno dei propri conti ritornerebbe quella prima repubblica dissennata del CAF che ha portato il debito pubblico sostanzialmente e irreversibilmente sopra il 100% indebolendo costantemente la nostra struttura.

Andatevi a vedere i moltiplicatori di spesa, quanto deficit e quanto aumento del PIL (reale) negli anni delle spese folli.

Una volta che il debito pubblico fosse tutto in casa, chi sta nella stanza dei bottoni non avrebbe alcun pudore o remora a fare congelamenti, hair cut, allungamenti di scadenze… ed i risparmiatori italiani sarebbero disarmati.

Non ci sono scorciatoie per meritarsi la fiducia di chi deve investire i propri risparmi , ovvero il proprio futuro. Bisogna essere in grado di garantire una remunerazione reale dell’investimento, ovvero non garantita da ulteriore debito. Solo concrete e serie misure per la crescita possono generare la fiducia. E paradossalmente l’Italia è talmente impantanata nei suoi mali storici che di spazio per la crescita, a costi bassi o nulli, ce ne sono molti.

Una riduzione del carico burocratico sui soggetti economici che produttivi, un efficientamento della giustizia, una seria riforma della scuola e dell’università, avrebbero costi modesti rispetto alle proposte populiste che sentiamo da un po’ di mesi.

Se poi vogliamo accelerare mettendo mano al portafoglio allora facciamolo per ammodernare le reti infrastrutturali del paese e mettere in sicurezza un territorio fragilissimo dal punto di vista idrogeologico.

Certo è tutto molto più complicato che mandare gente in pensione o tenerla a casa con un reddito di cittadinanza….

Ma qui si parla di finanza… e questi argomenti sono fuori luogo.

dante5
Scritto il 10 Ottobre 2018 at 09:59

madmax:
stanziale@finanza</strong
Che dire credimi la finanza non piace nemmeno a me, ma questi verdi pandistelle governo del Popolo mi lare che per dare al popolo adesso stiano chiedendo proprio al Popolo che investano i soldi!!!!

Devo dire che le ultime uscite di Salvini in particolare mi hanno veramente sbalordito.
Da Di Maio certe tirate me le potevo anche aspettare, perché parla ad un elettorato per cui certi argomenti prevalgono su tutto, ma Salvini ha invece raccolto voti di orientamento diverso.
Voti che non possono essere considerati conservati nella pietra, deve fare una politica seria e soprattutto sotto traccia.
Ha fior fior di economisti che lo assistono, che senso ha dare continuamente fuoco alle polveri quando i numerosi nemici lo attendono al varco, giornalisti che non gli perdonano una virgola, politici “sbalzati” (?) dalle poltrone bramosi di riconquistarle prima possibile, istituzioni europee in campagna elettorale per le elezioni Europee, istituzioni finanziarie custodi dell’ortodossia neoliberista…
Il tutto non può che disorientare l’elettorato. E sì, non fa bene al nostro Paese.

signor pomata
Scritto il 10 Ottobre 2018 at 14:39

mad­max,
Ma se la banca centrale garantisse sempre e comunque il debito nel proprio conio compreresti dollari invece di euro?
La questione è tutta qua.
Potremmo stare qua mesi a discutere e non lo capiresti perchè altrimenti lo avresti già capito no?
I paesi europei hanno un sistema di mercato simile ai paesi del terzo mondo.
Citi la turchia ma loro hanno un deficit estero del 10percento del pil noi un surplus estero del 3percento.
Il debito santo dio è interno, dentro la zona euro.
Il problema è che hai un banca centrale ma di fatto non la hai.
Fine.
Poi quando scrivi:
ricordiamo pero’ che nel 1974 un Marco tedesco valeva 180 lire circa e nel 1990 lo stesso Marco era 990 lire diciamo quattro volte piu’ forte con tutto quanto ne consegue. Nonostante questo hanno continuato ad esportare.

Bravo.
Immagina ora che regalo con il cambio fisso e la moneta prezzata non sulla economia loro ma sulla media di tutti e per giunta svalutata dal fatto che anche i mercati devono prezzare che prima o poi euro schiatta?
Se noi svalutavamo contro marco vuol dire che loro erano più bravi.
Fine.
Che mi vuoi ammazzare perchè te sei più bravo?
Come se ti metto a correre con bolt e ti faccio mangiare e allenare come lui e…..pretendo che corri come lui.
Lo capisci?
Lo capisci che il sistema è una immensa ca zzata?
Ti costa affermarlo?
Perchè?
Cosa ci sarà mai di cosi complicato?

madmax
Scritto il 11 Ottobre 2018 at 00:53

signor pomata@finanzaonline,

Signor Pomata,
Sono il primo a dire che il sistema e’ una kazzata!!! Te lo ripeto mille volte, anzi duemila!
Ma per quello che riguarda l’uscita dall’Euro, il famoso piano B di Savona da mantenere nascosto perche’ ammette una svalutazione dei salari la risposta te la sei data da solo: la Germania nonostante noi svalutassimo continuava ad esportare. Ti sei chiesto il perche’? Perche la nostra struttura industriale manifatturiera e’ sopratutto orientata a prodotti intermedi, non finali come la Germania! Le BMW o la Mercedes restano tali, mentre le componenti meccaniche che fa il Veneto o l’Emilia si possono comprare da altri se non tagli i prezzi (la Fiat ha affamato i fornitori per anni). Oppure esportiamo agroalimentare copiabilissimo (italian sound) e senza una catena di valore, oggi i supermercati Francesi e Tedeschi si fanno fare a quattro lire i prodotti alimentari e loro logo e li vendono in tutto il mondo!!!! Lasciando a noi le briciole.
Tutto qua.

Sul punto che la Banca Centrale puo’ comprare in maniera infinita i titoli dello stato siccome sono ingegnere e non economista mi pare una kazzata enorme, come se la mano destra vendesse qualcosa che se la compra la sinistra, che bisogno hai di fare sta sceneggiata? Stampa piu’ soldi e basta!!!

madmax
Scritto il 11 Ottobre 2018 at 00:58

stanziale@finanza,

Stanziale,
La mia banca offre tassi dello 1,35% lordo, ovvero 1% netto per vincoli a 3 o 6 mesi, e ti bastano 1000 euro, un titolo di stato mi deve offrire di piu’ lo 0,5% lordo e’ nulla, almeno un rendimento di 1.2% se vuoi che lo sottoscriva, cosa voglio dire che la liquidita’ esiste ma i rendimenti languono!

madmax
Scritto il 11 Ottobre 2018 at 00:59

dante5@finanza,

Dante,
Se non lo hai ancora capito danno fuoco alle polveri oer arrivare al piano B ovvero cambiare euro con la nuova lira!!!!

aorlansky60
Scritto il 11 Ottobre 2018 at 09:22

SignorPomata said (riferito a €uro e BCE) :

Il problema è che hai un banca centrale ma di fatto non la hai.

Questa frase estrapolata dal suo intervento mi sembra la CHIAVE e il NOCCIOLO di tutti i PROBLEMI per i quali ci confrontiamo qui da tempo;

a proposito, i miei apprezzamenti a tutti i partecipanti,
in particolare Puntosella, Stanziale, ilCuculo, Veleno, Phitio, Madmax, Idleproc, Massimo64, Dante, Gnutim, SignorPomata,

per il Capitano del Vascello ça va sans dire,

so che è un utopia anche solo pensarlo,

ma se l’opinione pubblica -non solo Italiana ma europea- avesse un minino di conoscenza in materia come quella dimostrata in questo blog attraverso i suoi partecipanti,

credo che “lo stato delle cose” che regola la vita di milioni di esseri potrebbe essere profondamente diverso rispetto a quello che abbiamo sotto gli occhi.

aorlansky60
Scritto il 11 Ottobre 2018 at 12:29

@ Madmax

esportiamo agroalimentare copiabilissimo e senza una catena di valore, oggi i supermercati Francesi e Tedeschi si fanno fare a quattro lire i prodotti alimentari e loro logo e li vendono in tutto il mondo!!!! Lasciando a noi le briciole.

Osservazione ESATTA; purtroppo. Questa è la testimonianza di quanto i tedeschi (ma soprattutto i francesi, maestri in questo) siano ad un livello superiore agli Italiani, perchè loro quando si muovono [verso l’estero, proponendo i loro marchi] lo fanno A CORPO UNICO, a livello NAZIONALE, non disuniti come lo fanno gli italiani, muovendosi per regione, per provincia, o per singolo orticello.

aorlansky60
Scritto il 11 Ottobre 2018 at 12:39

@ Madmax

“la Germania nonostante noi svalutassimo continuava ad esportare.”

È dato noto che se si va ad analizzare, tra i prodotti che compongono l’export tedesco, qual’è il settore merceologico che questi esportano maggiormente nel mondo, in Europa [e nella fattispecie in ITALIA] questi risulta essere il settore AUTO,

quindi finchè gli ITALIANI continueranno ad acquistare in massa mercedes, audi, bmw, VW, porsche, (si badi che l’auto dopo la CASA rappresenta uno dei beni primari di ogni famiglia mondiale, questo per fare comprendere anche se non ce n’è bisogno qui, l’importanza di tale settore nel generare PIL) faranno contenti i tedeschi. Con gli Italiani che continueranno a scannarsi in discussioni sterili sul tema : perchè il ns Paese ha 490 MILIARDI di DEBITI (dato SET2018) sulla piattaforma di pagam.ti standard EU TARGET2, nei confronti della Germania ??…

madmax
Scritto il 11 Ottobre 2018 at 15:32

aorlansky60,

Aorlansky,
Grazie dei complimenti, ricambio ma resto nella mia bella barricata 🙂
Apprezzo comunque lo scambio di idee!

stanziale
Scritto il 11 Ottobre 2018 at 23:01

il­cu­cu­lo@fi­nan­za,

Sorvolando sul caf che in realta’ ci ha consegnato un’italia industrialmente concorrente al 100% con la germania e con tutti gli asset ancora di proprieta’, ed il deb. pubblico e’ aumentato per la curva degli interessi per il divorzio tra il 1981 ed il 1992. La seconda repubblica e’ nata per smantellare l’italia, e’ stato fatto un golpe apposito, l’italia era troppo ricca, altro che problemi strutturali. Per il d.p., non e’ il risparmiatore che non vuole i bot, piu’ economici per lo stato che i btp, sono le banche che sono state istruite affinche’ non glie le propongano, perche’ devono vendere robaccia tossica estera, cosicche’ restino solo i btp a lungo e vadino alla speculazione internazionale. Tutti i prodotti tipo Jp morgan, sono epr lo piu’ sott’acqua…altro che cercare rendimenti buoni, i risparmiatori sono ignari e sono raggirati. Prodi , d’alema, Draghi & c. hanno fatto a pezzi l’italia svendendo le principali societa’ pubbliche, e le banche, ad 1/10 del valore reale. Dal divorzio 1981 al 2014, ripeto, 3100 mld di interessi sul debito, buttati via in buona parte. Intanto con l’euro, I prodotti italiani, sono quasi spariti dai negozi. I problemi strutturali che denunci , e’ la moneta il problema strutturale, e la mancanza di sovranita’ monetaria. O meglio, ci sono , ma come tutti gli altri, la germania non e’ esente ma nasconde. Sul fatto degli investimenti ad opera stato sono naturalmente d’accordo, dopo tanto tempo che abbiamo sotto performato, ma e’ l’europa che non ce li fa fare, era meglio 50 mld anziche’ 15. Le pensioni a 62+38 uno se l’e’ gia’ pagata con i contributi versati, lo stato non regala nulla. Finiamola con le balle(non mi riferisco a te), il sistema contributi versati- pensioni erogate e’ in utile di 25 mld circa, perche’ i pensionati pagano 65 mld di tasse. Sul rdc, vediamo che verra’ fuori, e’ una cosa civile ma purtroppo c’e’ gente che si sta’ organizzando ad arte per usufruirne, qualcuno che potrebbe farne a meno. Anche al centro nord. Vedremo i controlli. La maggiore spesa va comunque a sostenere i consumi e quindi le industrie italiane e il commercio, genera fiducia, amplia il bacino dei pagatori di tasse, molti giovani potranno restare anziche’ emigrare, magari laureati in gamba, aumenta la fiducia . L’incontrario della politica di monti ed il pd che infatti hanno aumentato il debito da 1900 a 2300 miliardi. Quindi non e’ cosi’ insensata la cosa. Comunque Gentiloni ha tirato fuori 20 miliardi per le banche solo perche’ Renzi non si e’ mosso per 1 anno, per dare addosso a d’alema e bersani…poteva essere una cifra molto inferiore. Il mio post e’ in italiano perfettibile… a quest’ora sono stanco.

aorlansky60
Scritto il 12 Ottobre 2018 at 08:18

@ Stanziale

La seconda repubblica e’ nata per smantellare l’italia, e’ stato fatto un golpe apposito, l’italia era troppo ricca, altro che problemi strutturali.

Concordo, naturalmente. Chissà quanto può avere influito (secondo me parecchio) lo sgarbo fatto da B.Craxi nei confronti dei padroni Americani a metà anni 80 sull’ “affaire missili Comiso”, peraltro in piena “guerra fredda” quindi con gli USA che avevano un ferreo (seppure discretissimo) controllo sulle facende italiche e relativo territorio, di sicuro loro non gente che non dimenticano…

Prodi , d’alema, Draghi & c. hanno fatto a pezzi l’italia svendendo le principali societa’ pubbliche, e le banche, ad 1/10 del valore reale.

Concordo anche qui, naturalmente; metterei più enfasi sui primi due nomi che hai citato, i veri artefici della svendita delle ricchezze italiane già dagli anni 90; insieme a loro collocherei un lugubre personaggio italiano (della stessa area politica dei due, ovviamente) che non è mai entrato in scena come primo attore, ma si sa che da dietro il sipario molto spesso si annidano i veri registi di situazioni “importanti” : senza far nomi, si tratta di uno che è stato capace di incenerire un autentica eccellenza italiana a livello mondiale nel proprio settore quando passata nelle sue mani (OLIVETTI, che negli anni 70/80 era azienda leader a livello europeo in campo HW e concorreva con le altre principali società mondiali del settore); uno che è direttamente collegato ad una società (SORGENIA) che nei primi anni 2000 ha prodotto debiti ingentissimi nelle principali banche italiane (Intesa e Unicredit in primis) costrette ad un piano ad hoc (e relativo salatissimo esborso qualche anno fà, ormai nessuno se ne ricorda più…) per salvarla in qualche modo; uno che è legato come debitore primario ai guai di MPS anche se in questo caso “il partito” è riuscito in qualche modo ad “occultare” le carte, visto che sia banca che cliente erano della stessa area politica e quindi non era una bella propaganda agli occhi dell’opinione pubblica nazionale; uno che si fregia della “tessera n.1 del partito” ma che molto prudentemente non ha nessun bene riconducibile a se in Italia, ma tutto quanto assai prudentemente collocato al riparo in Svizzera; uno che “l’ha sempre fatta franca” in qualche modo, nonostante tutti i guai, distribuiti in un arco di tempo piuttosto ampio -3 decenni almeno-, che è riuscito a spargere per l’Italia… e pensare che per oltre 20anni la sinistra italiana ha fatto la guerra a Silvio Berlusconi dipingendolo come un mostro all’opinione pubblica nazionale, mentre al suo interno la stessa sinistra aveva un mostro altrettanto scomodo, discutibile e pericoloso… evidentemente costui doveva avere agganci piuttosto importanti ANCHE al di fuori dei ns confini, se è riuscito a fare ciò che ha fatto.

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