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CROLLA LA STERLINA ODO GALLINE FAR FESTA!

Scritto il alle 07:30 da icebergfinanza

Risultati immagini per crolla la sterlina

Passata è la tempesta ( Brexit ) odo augelli far festa, e oche e galline tornar in su la via che ripetono il suo verso, ogni cor si rallegra, in ogni lato, visto,  la sterlina è crollata o cosa nova imprende…

Decine e decine di oche giulive, analisti e commentatori, blogger travestiti da dotti, medici e sapienti, nel fine settimana hanno riempito l’aria di tragico destino, visto te l’avevo detto la sterlina è crollata, tutta colpa della Brexit, così gli inglesi imparano ad andarsene dall’Europa!

Sai ha perso il 15 % da giugno e poi il 6 % in soli due minuti Sterlina, speculazione e flash crash: i segreti del crollo

Sarà stato l’uomo nero con il suo ditone grasso o un algoritmo impazzito d’amore per la regina Elisabetta?

La sterlina precipita all'improvviso, caccia al colpevole: errore umano o algoritmo?

No è sicuramente colpa di Francois Hollande, il dongiovanni, si, ha chiamato Theresa May e le ha detto …

“Il Regno Unito ha deciso per la Brexit, credo anche per una Brexit decisa, beh, bisognerà allora andare fino in fondo per soddisfare la volontà degli inglesi di uscire dall’Ue”

E subito l’algoritmo è impazzito, ha ascoltato le parole del presidente francese e si è scatenato banda di delinquenti avete voluta la Brexit e allora vi distruggo la moneta, iperinflazione e depressione invaderanno l’Inghilterra, mentre il buon Francois proseguiva …

“Dobbiamo dimostrare fermezza, altrimenti “metteremo in discussione i principi stessi dell’Unione europea” e “ad altri Paesi verrà in mente di uscire dall’Unione europea per godere di presunti vantaggi e senza inconvenienti né regole”.

Nessun problema, la Banca d’Inghilterra ha affidato subito il compito di indagare a Sherlock Holmes …elementare Watson!

Tornando seri, solo un povero clochard il cui cervello è senza dimora, può davvero pensare di associare il crollo della sterlina con la recente uscita del Regno Unito dall’Europa.

Fesserie ne abbiamo sentite tante in questi mesi dal rischio di una guerra mondiale alla fine del mondo nel Regno Unito, fesserie da una parte e dall’altra ma questa ultima è davvero figlia di cervelli senza fissa dimora.

Glielo dite Voi a dotti, medici e sapienti che in questi anni la sterlinuccia era alquanto sopravvalutata sulla base dei seguenti dati?

Un disavanciuccio delle partite correnti vicino al 6 % del pil!

U.K. Current-Account Deficit Widens; GDP Growth Revised Up

Come è quella che la sterlina è crollata per colpa della Brexit?

Un simile disavanzo non lo copri solo con le sole bolle immobiliari, a sua volta create ad arte dalla Banca centrale inglese, che non vede bolle da nessuna parte.

Di solito sui libri di economia sta scritto che la correzione di un deficit delle partite correnti eccessivo può avvenire attraverso una diminuzione del valore della moneta. Ma tu pensa,  questa cosuccia, piuttosto che essere negativa per l’economia inglese è pure positiva.

Peccato che la maggior parte degli osservatori sono tutti li a parlare di record di qua e record di la, ma se lasciamo perdere il dollaro, rispetto all’euro chissà perchè nel 2009 nessuno strillava e non si vedevano in giro oche giulive…

ImmaginePossiamo dire quello che voliamo, come da tempo scrivo che è un’economia di carta straccia, fondata esclusivamente sulla finanza, con un debito complessivo da paura, una fragilità intrinseca che nel medio e lungo termine non porterà nulla di buono, ma fino a prova contraria il crollo della sterlina ha effetti benefici sulla competitività di merci e servizi, contribuendo a ridurre la dimensione del deficit commerciale del Regno Unito.

United Kingdom Balance of Trade

Per ultima ho lasciato l’iperinflazione brutta e cattiva che invaderà il Regno Unito, scoppierà inflazione ovunque e locuste e cavallette passerano la Manica a nuoto…

Risultati immagini per inflation uk

Consiglio di studiare attentamente la dinamica del 2009, e cosa accadde mentre tutti prevedevano inflazione a doppia cifra, senza dimenticare che il prossimo anno una recessione globale non ce la toglie nessuno, petrolio compreso.

Il resto è semplicemente bacon per i polli, si quelli che si fanno terrorizzare dall Brexit ieri e dal referendum costituzionale domani, per quelli che si bevono le leggende metropolitane sul crollo della sterlina. Ci vediamo il prossimo anno, state sintonizzati!

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23 commenti Commenta
PG
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 11:08

Grande Capitano…. ieri è la prima volta che tutti i giornali e anche le tv e i TG parlavano di crollo della sterlina rispetto all’euro. Vuoi vedere che siamo arrivati alla fine ? Di solito quando danno queste notizie si va nel verso contrario. Voglio attendere non domani ma tra qualche mese e vedere se ancora una volta i mass media hanno detto il contrario di ciò che accadrà. vento in poppa marinai 🙂

veleno50
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 11:59

PG,

Hanno scritto quello che accade, Sabato a Londra chi era in partenza per Maiorca o per le Canarie consegnava 100 sterline al cambiavalute e riceveva 97/98 Euro indietro.Il culo degli inglesi è che noi stiamo scherzando con l’uscita dall’unione,e poi hanno il grande fratello dallo loro parte fino alla morte.L’esultazione da stadio con l’ articolo del Boss non si comprende,aspetta il 2019 con l’uscita reale degli inglesi poi si tirano le somme.La nazione della quale stiamo discutendo non ti pare una barchetta con l’albero maestro spezzato in mezzo ad un oceano in piena tempesta. Pensa se ci fosse l’Italia in mezzo a quella tempesta, non oso pensarci a come ci ridurremmo. I dati elencati possono cambiare in peggio e in meglio loro devono uscire e camminare con le loro gambe, poi la realtà sarà di sicuro a loro favore come dice il Boss allora evviva la dissoluzione dell’Europa .Balzo a sorpresa della produzione ad Agosto ,top da 5 anni in Italia + 4,1% hanno esagerato anche in questa notizia?

icebergfinanza
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 12:39

Caro mi meraviglio che non sia uscito più 10 % con il referendum alle porte. E questo è solo l’inizio 😉

john_ludd
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 13:02

ice­berg­fi­nan­za,

Per Barra Caracciolo, le cui analisi trovo spesso alquanto profonde e convincenti, l’esito del referendum non sarà così rilevante come i media pretendono. Il mantenimento dell’assetto attuale è decisivo nell’attuale conflitto finale tra One Bank e il resto del mondo. Smontare l’euro in maniera da minimizzare i problemi richiederebbe anni che One Bank non ha. A me pare abbia probabilmente più di un’opzione a seconda dell’esito. Il problema dell’Italia e della Germania, Francia, Spagna … è che non è l’Afghanistan e gli italiani, come i tedeschi, francesi, gli americano stessi … non sono i pashtun che infatti stanno vincendo perchè sei vuoi vincere c’è solo un modo. Da sempre.

PG
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 13:55

Sicuramente sbaglierò ma l’Inghilterra, Londra insieme a Wally per me conducono i destini del mondo finanziario . In più l’Inghilterra ha la casa reale tra quelle che contano a livello elite e hanno vinto la guerra contro Italia e il resto del mondo… ancora hanno la decisioni che contano e se hanno preso la decisione di brexit (perchè chi deve sapere lo sapeva già) non preoccupatevi che hanno fatto i loro conti che non saranno in negativo per loro. Poi la sterlina non so che fine farà ma se si svaluta è perchè gli conviene… L’Europa è un’accozzaglia che non conta nulla per me a livello geopolitico. Poi ognuno ha le sue idee ..

signor pomata
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 14:05

john_­ludd@fi­nan­za,
Ho riletto il nostro chiamiamolo battibecco dello scorso giorno e trovo desolante il modo in cui mi hai scritto e trattato.
Come se te sapessi il verbo e noi poveri ebeti che brancoliamo nel buio…..
Ora leggo lo scritto di andrea sulla sterlina e cosa dice?
Quello che avevo scritto io….ne più ne meno.
Poi tutta quella filastrocca su bagnai a che pro?
Chi cazzo lo ha citato bagnai in quel discorso se non te?

john_ludd
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 14:27

PG,

credo che sia errato pensare alla piccola e potente oligarchia finanziaria in termini territoriali. Il grande vantaggio del denaro è che è mobile, molto più mobile delle merci che sono pesanti, mentre le persone per lo più restano dove sono nate. Non per niente il pilastro del pensiero unico è la libera circolazione dei capitali, la quale ha una notevole utilità anche per la persona media di un qualsiasi paese ricco (quindi non più del 5% della popolazione mondiale) la quale, pesandola bene, sostiene un sistema dal quale ha avuto ampi benefici (sinora). Affermare che le élite finanziarie sono nate in Inghilterra è molto molto riduttivo, soprattutto temporalmente ma facciamo finta che sia così, seguiamo pure per semplicità, almeno in parte, le tesi degli amanti della cospirazione, quel particolare tipo di congettura che essendo non provabile non richiede altra analisi (e quindi tempo), solo un atto di fede. Certo i banchieri londinesi furono i massimi beneficiari del grande impero commerciale britannico, scriviamo pure che lo costruito, e certo conoscevano la geografia; l’enorme spazio a disposizione dei neonati Stati Uniti d’America, la ricchezza di materie prime, l’assenza di qualsiasi scrupolo nel conquistare territori eliminando fisicamente chi vi risiedeva prima (essendo la cultura originale la stessa ed essendo in genere i primi coloni la feccia della feccia viene facile) deponeva a favore che quella nazione sarebbe presto stata dominante. Così fu, era palese già da prima di Lincoln. I banchieri di Londra aprirono succursali a NY ma i loro fratelli/coltelli di diversa provenienza; lentamente attraverso il potere del denaro adattarono le istituzioni in modo che in fondo gli USA fossero una replica dell’impero britannico. Con la fine della prima guerra mondiale finì pure il ruolo della sterlina ma per i banchieri non rappresentò un problema, erano pronti da tempo. Ora con l’evidente stato di irrimediabile decadenza degli USA e dell’Europa, a me pare essi stiano già migrando altrove, non in un luogo fisico che ormai sono tutti inadatti, ma virtuale, un limbo iper uranico per iper iper ricchi lontano dalla nauseabonda decomposizione del mondo reale; reti di computers, denaro elettronico, dollari finchè possibile, poi SDR, poi magari una criptovaluta, da centellinare con le stesse modalità del passato. Bits di informazione in monopolio a costo zero da scambiare con materie prime, persone, anime. Bits preziosi da difendere con il solito metodo, dividere per imperare. Tutto mentre eserciti di scimpanzé ammaestrati trascorrono parte del proprio tempo sbrodolandosi addosso sulle virtù dell’euro, del dollaro, dello yuan o dell’oro. Non c’è più Tarzan, povera Cita !

john_ludd
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 14:52

si­gnor po­ma­ta@fi­nan­zaon­li­ne,

mi ero ripromesso di non risponderti ma sei così ostinato. Perché dovrei inventarmi cose che un altro NON ha detto. E’ così facile fare una verifica: Questo era il post di Bagnai da cui avevo estratto “… sulla condizione necessaria ma non sufficiente”:

http://goofynomics.blogspot.it/2016/07/la-crisi-e-i-cds.html

Relativamente al post di Mazzalai questo è quel che ho scritto ieri:

“… Guarda che svalutare o meno NON è una scelta. Un paese può resistere per un pò ma la legge di gravità spinge i corpi verso il basso non il contrario e più aspettano peggio è. Ma allo stesso tempo c’è inflazione e inflazione, quella da costi non fa MAI bene ed è quella che ti salta addosso con più grinta SE aspetti troppo … ”

TROPPO vuole dire nel caso di UK ostinarsi a tenere in eterno il cambio troppo alto con conseguente esplosione del deficit e del debito verso l’estero. L’Italia mantiene il cambio alto E UN ATTIVO VERSO L’ESTERO distruggendo domanda interna. Solo due di queste 3 cose si possono mantenere insieme.

Dove sta la differenza tra quello che scrive Mazzalai oggi ?

Sta qui: che tu vuoi che io scriva esattamente quello che pensi tu oppure esattamente quello che scrive Mazzalai o Bagnai. Ma se io scrivo esattamente quello che scrive Mazzalai allora o sono una fotocopiatrice oppure la penso esattamente come Mazzalai e se la penso come Mazzalai allora non sono io, sono Mazzalai.

Tutto questo nasce dal banale fatto che ti sei incapponito nel non voler accettare la banale evidenza che c’è inflazione da paghe e inflazione da costi che ho pure definito. Sei semplicemente in un corto circuito dal quale non vuoi uscire. Ti pare utile questo scambio di post ? A me pare di no. La facciamo finita qui ? Per il tono, è quel che è, non voglio essere simpatico a nessuno. Non se non ti interessa quel che scrivo, passa oltre, oppure trova buoni argomenti che a me la dialettica piace.

veleno50
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 18:04

Boss quando parli di referendum e e dati economici non fai altro che mischiare insalata e chiodi.il 5 dicembre prendi uno sganassone che te lo ricorderai per sempre.Ti do il risultato definivo 55% – 45%

PG
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 18:57

John grazie per la tua opinione sempre interessante.

icebergfinanza
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 19:01

veleno50@finanza,

Veleno ricordati di andare un giorno prima a votare, il referendum è il 4 non vorrei che poi ti sentissi in colpa se perdi! Ahahahhhhh! Anche dovesse vincere il si, ci penserà la prossima crisi economico/finanziaria a spazzare via definitivamente il piccolo scribano fiorentino…ahhahhhh!

stanziale
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 19:42

john_ludd@finanza,

John, a me pare che l’argomento -svalutazione- del conquibus non sia affatto banale, ma e’ la cosa centrale da capire, e comunque per quanto mi riguarda e’ quasi tutto li’, il mio essere no euro. Quindi scusate se mi intrometto nuovamente, ben ha fatto Pomata a rientrare nel discorso. Sono stanchissimo, come sempre la sera, ma mi pare che l’altro giorno non l’avevi fatta questa importante precisazione: .-se aspetti troppo-. Nella fattispecie come scrivi ed e’ logico, Uk non poteva continuare ad avere un saldo estero negativo di 100 miliardoni l’anno. Avendo aspettato troppo, ora pagheranno di primo acchito la svalutazione da costi. Perfetto. Ma, lasciare fluttuare liberamente la moneta che va a cercare la sua “dimensione” reale, e’ una condizione utile, quasi necessaria a cercare di avvicinarsi alla piena occupazione. Nella fattispecie britannica dovrebbe permettere alla loro industria di riprendere quota, normale. Certo l’ideale sarebbe-per l’italia- una svalutazione che permetta di rioccupare per esempio le terre incolte, agrumi grano uliveti eccetera, ma qui ad un certo punto si entra anche nella logica dei dazi, contro dazi, tutti devono commerciare vivere e possibilmente prosperare, quindi va applicato nei rapporti commerciali il buon senso, proprio quello che manca nell’area valutaria non ottimale chiamata Ue.

veleno50
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 19:51

ice­berg­fi­nan­za,

Boss tu vuoi spazzare via il menopeggio, non ti accorgi che se ti giri dietro non c’è nulla, la cosa curiosa che tu lo sai solo che ormai sono state prese posizioni e non si vuole fare marcia indietro,parlavi di un articolo sul referendum che avresti scritto, vedo che stai latitando, è quasi un tuo dovere scriverlo, perchè sei per il NO convinto almeno motivalo.-.Oggi c’è un dato a favore dello scribano come lo definisci tu hai cercato di minimizzarlo anzi dati farlocchi complice il referendum. Sono nei tuoi confronti rispettoso essendo ospite quindi non sorrido attendo la sera del 4 Dicembre hai ragione sulla data ,poi una grande risata ti inonderà per tutto il Trentino.buona serata e buon lavoro

stanziale
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 20:06

PG,

Sicuramente sbaglierò ma l’Inghilterra, Londra insieme a Wally per me conducono i destini del mondo finanziario . In più l’Inghilterra ha la casa reale …..
Londra e’ sempre stata brava ad anticipare i tempi, capire gli sviluppi, vediamo questa volta. Io penso ancora di si. La May ha parlato chiaramente l’ho gia’ fatto notare. E dietro c’e’ la vecchia regina. Forse vuole solo salvare il regno, vuole evitare che la gente si inferocisca. Attualmente l’economia e’ troppo sbilanciata verso le multinazionali, la speculazione, la finanziarizzazione. Questo ha detto la May. E’ vero che noi della classe bassa e media si capisce poco, ma siamo tanti. Come da post “il popolo coglione”, per le elites piu’ evolute questo e’ il momento di cambiare gioco, forse sono un illuso ma ci spero. Come anche che la cosa -la presunta svolta inglese- abbia un seguito negli Usa con la vittoria di Trump o, perche’ no, anche senza. Infatti voglio proprio vedere se la Clinton continuerebbe con una germania cosi’. Non credo proprio.

icebergfinanza
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 20:15

veleno50@finanza,

No caro Veleno ho deciso di non scrivere nulla e probabilmente scriverò sempre meno. E’ giunto il tempo di lasciare che le cose vadano come la storia ha deciso e nessuno potrà farci nulla!

john_ludd
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 20:53

stan­zia­le@fi­nan­za,

sai Stanziale cosa vedo ? gente che parla solo di svalutazione, come se questa da sola risolvesse i problemi. La svalutazione non è una politica economica, non è neppure una scelta, discende automaticamente dallo stato delle cose. I sistemi economici/sociali hanno una forte inerzia, possono mantenersi nello stato di precarietà molto più a lungo di quanto si pensi. A sostenerli è la capacità della mente umana di crearsi una realtà che non esiste, ma poi si segue la legge di gravità. Ma dove sono le politiche economiche, qui si parla solo di svalutazione. Quali sono le forze politiche con la coesione la forza, l’appoggio popolare, l’onestà e la competenza per attuare un piano energetico (in Italia e altrove) o un piano agricolo ? Chi ha il coraggio di raccontare alla gente qual’è la reale situazione delle risorse naturali ? Chi ha la forza di rivoluzionare il sistema dei trasporti ? Mica cose da poco, c’è da decidere chi perde e chi no e se chi perde vota, e non han ben chiare le idee o ha semplicemente priorità temporali incompatibili con il lungo periodo, poi come fai ad attuare politiche stabili che vedranno risultati tra molti più anni di un ciclo elettorale che ormai dura meno di 30 mesi, dato che ogni elezione amministrativa diventa un sì/no per il governo in carica ? Vedi Stanziale, è così facile scrivere che questo o quello va male e bisogna cambiarlo, ma poi COME ? Prova a dedicare qualche minuto al trilemma di Rodrick, ultimo tra i tanti principi di indeterminazione che tanto confondono le menti dei semplici e che dice questo:

“Se vogliamo più globalizzazione, dobbiamo o rinunciare a una parte della democrazia o a una parte della sovranità nazionale. Fingere che possiamo avere tutte e tre simultaneamente ci abbandona in una insicura terra di nessuno.”

http://vocidallestero.it/2016/06/14/il-trilemma-di-rodrik-leconomia-mondiale-non-lo-puo-evitare/

Naturalmente alzeresti la mano per dire “MENO GLOBALIZZAZIONE OVVIO”. Non è ovvio per niente, perché non lo può decidere alcuno stato da solo, essendo collegato a tutti gli altri. Il 28% dell’economia italiana dipende dall’export ma anche dall’import dato che importiamo energia e componentistica essenziale. Se “lo straniero” continua a battere il chiodo della globalizzazione, tu stato piccolino sei dentro il trilemma di Rodrick. Naturalmente questa mia risposta è semplicistica, ci sono poi i sistemi legali, che essendo internazionali, riducono il margine di manovra, immagina solo che il Brexit richiederà (almeno) un lustro, migliaia di avvocati etc…

Ho già espresso altre volte la mia opinione che è lontana dalle tesi di questo blog: questo sistema non è riformabile, nè in modo soft, nè hard, nè con più democrazia, nè con meno. Il perdurante basso prezzo dell’energia, conseguenza di tante cose che qui non riprendo, garantisce una crisi energetica già nei prossimi anni. Il sistema collasserà che significa poi semplificazione involontaria molto rapida. Ci si concentra su problemi come l’euro, in alto mare, ma la riforma del sistema monetario è ancora più grosso e pure in alto mare ed è nulla in confronto al necessario cambiamento della struttura di fondo di tutto il sistema economico dato che le risorse naturali che lo alimentano vengono consumate a una velocità molte volte superiori al rimpiazzo (infinitamente di più nel caso dei combustibili fossili che forniscono oltre l’80% di tutta l’energia mondiale, essendo il resto prevalentemente idroelettrico e nucleare). So bene che c’è chi dice, un passo per volta, lo dice perché crede di avere a disposizione decenni che invece non ha; se tutto va per il meglio, al massimo 10 o 15 anni, nel contesto di economia stagnante o in calo, disordini internazionali, dissesti sociali, politiche sempre più autoritarie, migrazioni di massa di cui abbiamo visto solo l’antipasto, poi un rapido calo della popolazione e ci sarò certamente anche io, non sarà un mondo per vecchi.

PG
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 21:14

Grazie Staziale per il tuo intervento e grazie Capitano per avere marinai cosí preparati e credo al di sopra della media dei viisitatri di blog. E’ un onore far parte di questo equiipaggio cari Compagni di viaggio. Spero quanto prima di poter scambiare liberamente le nostre opiinioni intorno a una bella tavolata. Buon tutto a tutti.

signor pomata
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 21:53

john_­ludd@fi­nan­za,

Io sarò anche ostinato ma continuo a non capire cosa mai avrò detto altra volta per ricevere quel tono nella tua risposta.
Per inciso continuo a farti notare che bagnai in quel discorso che io avevo fatto ossia che se svaluti magari è perche sei in deficit nel saldo estero e facevo notare che uk era e è in deficit ma tu avevi messo nel calderone anche giappone e questo non è esempio massimo di deficit estero visto che detiene il record di surplus.
Avevo fatto notare che dire svalutazione da terzo mondo non significa nulla perche la sterlina aveva già svalutato nel 2009 e non mi sembra che son diventati dei pezzenti gli inglesi.
inflazione da idrocarburi come la chiami te e inflazione da paghe sono differenti ma era mia opinione credere che a oggi la inflazione da paghe te la sogni se non aumenti la domanda e per farlo devi produrre per vendere.
Certo che preferisco inflazione da paghe ma se devo riequilibrare i conti esteri preferisco nettamente una svalutazione monetaria che una svalutazione interna.
Visto che a conti fatti a noi che è toccata quella interna per massacrare il redditi hanno alzato le tasse sulla benza quindi ci siamo beccati entrambe eppure siamo in deflazione quindi direi che a oggi di inflazione è meglio non parlare perche non è il periodo giusto.
Parli di rivoluzionare molti settori da quello dell” energia che ti interessa a molti altri ma io mi accontenterei di rivoluzionare la testa delle persone.
Mi accontenterei che vedessero l” ovvio ossia che euro è un mezzo di compressione salariale, che la globalizzazione non è altro che l” egemonia americana sul mondo e egemonia del capitale sul lavoro.
Mi accontenterei che capissero che lo stato è nato per difendere i più deboli e che lo stato è una camera di compensazione tra una parvenza di dignità e la schiavitù da lavoro e morale.
Mi accontenterei che a oggi avessero capito che le riforme non sono altro che tagliare gli stipendi e rendere la gente ricattabile, mi accontenterei che riuscissero a capire che nel sistema attuale lo stato è trattato come un bancomat ossia i profitti son sempre privati e i debiti son di tutti.
Tutto cosi chiaro eppure non sento la rabbia del furto subito.
In italia prima hanno fatto gli incentivi sulle rinnovabili più alti del mondo e chiaramente alcuni son diventati imprenditori de sta fava senza tali incentivi poi li hanno sbolognati nella bolletta, stessa meccanismo per i profughi , qualcuno lucra con i contributi europei e tutti noi doniamo i contributi in europa.
Stesso meccanismo sulla agricoltura, i contributi europei son di tutti ma li beccano in pochi.
Stesso sistema sulla riforma del lavoro, ti licenzio e ti mando in mobilità….ti riassumo sotto altro nome e prendo la detassazione dei contributi del danno che io stesso ho prodotto e se tutto fila liscio poi posso anche riassumerti a tempo indeterminato e prendere metà mobilità del lavoratore e altri anni di detassazione.
Per inciso nel mentre fanno la truffa allo stato il lavoratore passa al livello zero e senza anzianità……tutto legale , tutto alla luce del sole eppure nessuno parla e nessuno tira un sasso a quel coglione che teniamo come presidente.
Che credi che non lo vedo che è tutta una merda??
Sai quanta ne ho ingoiato in questi anni?
Il pistolotto lo subisco ma non lo accetto, non ti avevo offeso e non era mia intenzione ma te dal trespolo in cui ti sei messo hai proferito il verbo ……..leggo che sei colto e più intelligente ma nonostante questo non hai il diritto di dire che devo connettere il cervello perche dico una cosa diversa dalla tua che poi a quanto sembra era la stessa cosa che dicono molti altri più in gamba di me.

andybarac
Scritto il 10 Ottobre 2016 at 22:33

john_­ludd@fi­nan­za,

john_ludd, potresti indicarci testi, siti internet o altra letteratura (meglio se in italiano) per approfondire le tue interessanti convinzioni relative all’interconnessione fra:
– disponibilità, costo e consumo delle risorse energetiche,
– incremento del pil (mondiale),
– riscaldamento del pianeta,
– previsioni sul futuro prossimo venturo?
Grazie per eventuali suggerimenti.

john_ludd
Scritto il 11 Ottobre 2016 at 00:33

si­gnor po­ma­ta@fi­nan­zaon­li­ne,

Ho conosciuto tante persone con le quali la vita è stata avara di regali. Me lo dovrei ricordare più spesso, ti sei sentito ingiustamente offeso perché non meritavi di sicuro quel tono, ti chiedo scusa, ma io sono quel sono, una scimmietta ammaestrata. Buona notte.

john_ludd
Scritto il 11 Ottobre 2016 at 00:43

David MacKay è stato un illustre scienziato, fisico e matematico, consulente del governo inglese; è morto pochi mesi fa di cancro ancora giovane e ha lasciato un testo disponibile anche in rete, pieno di numeri e tabelle ma accessibile a chiunque abbia buona volontà. Nominalmente indirizzato a rimuovere le aspettative fisicamente impossibili dall’uso delle energie rinnovabili è in realtà un tour de force e c’è molto di quanto serve per comprendere la materia:

http://www.withouthotair.com/

Tim Morgan è stato capo economista per Tullet Prebon una grande società finanziaria britannica. Alcuni anni fa ha redatto un importante studio dove unisce energia, economia, globalizzazione e cambiamenti climatici per definire il precario stato attuale e la ragione per cui siamo già dentro la tempesta perfetta.

https://www.tullettprebon.com/Documents/strategyinsights/TPSI_009_Perfect_Storm_009.pdf

Sono letture ricche ti occuperanno per abbastanza tempo, poi potrai facilmente indirizzarti verso altre letture da solo. Ciao.

john_ludd
Scritto il 11 Ottobre 2016 at 00:44

an­dy­ba­rac@fi­nan­za,

vedi commento sopra, ciao.

stanziale
Scritto il 11 Ottobre 2016 at 07:45

john_ludd@finanza,

“sai Stanziale cosa vedo ? gente che parla solo di svalutazione, come se questa da sola risolvesse i problemi. La svalutazione non è una politica economica, non è neppure una scelta, discende automaticamente dallo stato delle cose. I sistemi economici/sociali hanno una forte inerzia, possono mantenersi nello stato di precarietà molto più a lungo di quanto si pensi. A sostenerli è la capacità della mente umana di crearsi una realtà che non esiste, ma poi si segue la legge di gravità. Ma dove sono le politiche economiche, qui si parla solo di svalutazione. Quali sono le forze politiche con la coesione la forza, l’appoggio popolare, l’onestà e la competenza per attuare un piano energetico (in Italia e altrove) o un piano agricolo ? Chi ha il coraggio di raccontare alla gente qual’è la reale situazione delle risorse naturali ? Chi ha la forza di rivoluzionare il sistema dei trasporti ? ”

Certo John, la situazione e’ difficile, complessa, intricata. Ma sognare e sperare fa parte della natura dell’uomo. Sogno la fine dell’euro, in maniera meno indolore di quanto ora si pensa, ed automaticamente-con la famosa svalutazione-la fine della supergermania, diciamo che torna lo stato forte che e’ ma senza ammazzare gli altri. Con la svalutazione, il rientro in Italia di un po’ di capitali e gli imprenditori rimasti che hanno il coraggio di investire, di riprendere o completare un po’ di filiere produttive. Un po’ di sana inflazione -3-4%- come e’ nella nostra natura, che porti i capitali ad essere investiti non solo nelle rendite. L’agricoltura che logicamente beneficia del tutto, soprattutto delle assurde norme europee create ad hoc contro gli stati deboli. Lo so’ che tutto questo pare un sogno, ci sono le variabili rispetto a 30 anni fa dell’energia minore procapite e sovrappopolazione, maggiore concorrenza. Ma ci sono tecnologie nuove che un po’ bilanciano. Con il ripristino dei confini sovranita’ -italia-avremmo dei punti di forza non indifferenti, buona agricoltura prodotti industriali di nicchia l’italia e’ piena di acqua, abbiamo tanto sole,alcuni di questi punti di forza hai piu’ volte fatto presente. Il mondo-con la svalutazione- potrebbe andare in conto ad un totale riequilibrio, con le multinazionali molto meno potenti, e potrebbe essere ridisegnato pragmaticamente in modo multipolare. Sto’ descrivendo un possibile scenario ottimistico della fine dell’euro e la svalutazione del dollaro. Buona giornata vado a lavorare.

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