L’ITALIA L’EURO E IL DOPPIO DECENNIO PERDUTO!

Scritto il alle 15:32 da icebergfinanza

Mentre negli ultimi mesi e settimane in tanti si sono divertiti a prevedere la fine del mondo e l’invasione delle cavallette e delle locuste nel Regno Unito, l’orizzonte per il nostro Paese va ben oltre la crisi delle banche, arriva sino alle sette piaghe d’Egitto, un orizzonte fosco dentro questa camicia di forza che si chiama euro.

Ieri ci è arrivato addirittura uno come Briatore che in un programma televisivo ha detto che ci siamo indebitati in una moneta straniera della quale non abbiamo sovranità. L’ennesima ovvietà.

Un altro”telebano” del pensiero economico mondiale, non uno qualunque ma un Nobel qualunque ha dichiarato …

«Abbandonate l’euro per salvare l’Europa»: l’appello del Nobel Stiglitz

“Dovete abbandonare l’euro per salvarvi”: Adesso lo dice anche Joseph Stiglitz, l’economista premio Nobel tanto caro alla sinistra. Un appello, il suo, affinche l’Europa abbandoni la moneta unica e torni così a macinare lavoro e futuro. Non un euroscettico, non un populista becero, non un lepenista ignorante e neppure un fascista nostalgico

Si ma tanto non serve a nulla, ci sarà sempre qualche pirla che vi dirà, ma scherzi fuiori dall’euro non avremo più il … roaming!

In questo Paese non sai più con chi parlare, sono tutti omologati, tutti standardizzati, tutti a ballare nelle sale del Titanic, mentre andiamo a tutta velocità verso l’iceberg finale.

La Cristina addirittura ci ha fatto sapere che se non votiamo si alla riforma costituzionale in autunno il suo fondo di caffè, si quello monetario internazionale prevede 20 anni di stagnazione economica…

FMI: previsti 20 anni di stagnazione per economia Italia

Ma tu pensa che un blogger qualunque lo aveva capito studiando la storia del Giappone, unici in Italia ad aver previsto la deflazione da debiti.

Una traiettoria davvero affascinante quella della nostra permanenza nell’euro…

Per chi preferisce il disegnino proprio ieri Pierino ha raccontato alla sua mamma che quella secchiona della sua amica Svezia l’hanno promossa senza euro…

Se penso a tutti quelli che negli ultimi tre anni hanno terrorizzati gli italiani sostenendo che se avremo lasciato l’euro il nostro sistema bancario sarebbe esploso e ci sarebbero state le corse agli sportelli mi viene da ridere.

Dentro nell’euro alla fine è andata così…

Declino e caduta d'Italia

Ci voleva davvero tanto a comprendere che questa moneta avrebbe distrutto il nostro Paese e che corruzione, malaffare e mafie varie, da sempre sono presenti in Italia e oggi sono un problema secondario anche se importante?

Va tutto bene, avanti così, sin che la musica c’è continuiamo a ballare…

 

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41 commenti Commenta
francia r
Scritto il 13 Luglio 2016 at 15:46

Capitano …. ti vorrei ricordare che sul Titanic l’orchestra ha suonato fino alla fine, pare …. poi improvvisamente è andato a fondo … tutto per colpa di un incolpevole iceberg, forza della natura in evoluzione, che da blocco di ghiaccio distruttore si trasforma in sostegno per la navigazione … basta aspettare che si sciolga e non … correre al buio senza un controllo adeguato … che tristezza, dopo 100 anni continuiamo a fare gli stessi errori, dai treni alla finanza … è mai possibile che siamo sempre così stupidi ?

john_ludd
Scritto il 13 Luglio 2016 at 16:09

In realtà il giappone ha fatto meglio della media degli altri paesi ocse se lo si valutasse come si dovrebbe con il pil pro/capite. E ha seguito pure tutti i dettami dell’economia keynesiana costruendo svariate copie dello stesso ponte e mantenendo una enorme quantità di dipendenti pubblici laddove in europa e america hanno chiuso da tempo. Trovate ancora vecchietti ai caselli e il personale della metro oltre a essere cortese all’inverosimile è numeroso come un piccolo esercito; i servizi pubblici, scuole, università, sanità sono e restano tra i migliori del mondo. Certo ha una società medievale e classista (chi non l’ha ?) e non ha risolto all’inizio il suo problema bancario ma su questo tema il sig. Stiglitz prossimo segretario al tesoro è vago o del tutto silente come tutta la claque cui appartiene. Il giappone non è un cattivo esempio, a tutti gli effetti è stato un buon esempio, solo che la demografia lo fotte. Invece che il solito economista (cioè un politico che al 10% fa scienza sociale se è bravo) si provasse a sentire qualche altra voce, tipo questa ?

“Il più grande difetto della razza umana è la nostra incapacità di comprendere la funzione esponenziale”

“Riuscite a pensare a qualsiasi problema in qualsiasi area su qualsiasi scala, dal microscopico al globale, la cui soluzione a lungo termine è in alcun modo dimostrabile o avanzato da ulteriori aumenti di popolazione, a livello locale, nazionale o globale?”

Albert Bartlett (1923 – 2013), professore emerito di Fisica presso l’Università del Colorado a Boulder.

john_ludd
Scritto il 13 Luglio 2016 at 16:16

… e a fagiolo, il tasso di natalità dell Svezia è 1,91, quello dell’Italia nel 2010 era 1,4 e l’ultimo anno che è stato pari a quella della Svezia di oggi è stato il … 1975 !!! Nascere in un paese grande, ricco di risorse naturali e per buona parte vuoto presenta discreti vantaggi che un grafico del PIL non catturano un granché bene. Quindi va bene che l’euro è stata una iattura ma immaginare di fare come la Svezia senza quello sviluppo demografico …

fosse tutto così semplice …

aorlansky60
Scritto il 13 Luglio 2016 at 16:28

La Cristina addirittura ci ha fatto sapere che se non votiamo si alla riforma costituzionale in autunno il suo fondo di caffè, si quello monetario internazionale prevede 20 anni di stagnazione economica…

chiaro il perchè di questa strategia [terroristica] da parte di FMI,
(Christine non è altro che uno dei tanti lacchè a libro paga del RE) :

il “NO” al referedum di OTT (o NOV) 2016 significherebbe un deciso indebolimento dell’attuale coalizione governativa ITA fortemente “pro UE”, a favore di una possibile ascesa ed affermazione -in ottica di elezioni politiche anticipate- di una coalizione politica fortemente euroscettica,

(a distanza di breve periodo ci sarà il ns referedum costituzionale + nuove elezioni previdenziali in Austria, fà che prevalga quello che il RE teme in questi due paesi, e già si può intravedere al 2017 una vittoria del Front Nationale in Francia alle presidenziali, mamma mia, qui si rischia di perdere tutto, capra e cavoli ed €uro!!!)

ed adesso che il RE si ritrova improvvisamente nudo per la perdita del suo più fido vassallo (UK) all’interno del mercato unico europeo, guarda caso stanno tutti corteggiando l’italia e gli italiani col metodo del terrore, bastonando le nostre banche che pur con qualche problema indiscutibile, non sono nulla in quanto a criticità potenziale rispetto ai problemi che si portano dentro in pancia banche UK DE e FR, a scelta nell’ordine…

potenza della persuasione e potenza della propaganda : a forza di ripetere più volte un concetto anche se errato o falso,
finiranno alla fine col credervi tutti… e la finanza di WS è chiaramente allineata con la propaganda -stessa fonte per entrambe- per fare passare e digerire il concetto agli schiavi, ops, volevo dire i vassalli.

che tristezza vedere quel grafico -il primo- con la curva italiana nettamente al ribasso rispetto a quella tedesca che narra di una prosperità acquisita negli ultimi 15anni dalla germania a danno degli italiani, possibile che queste teste di cippa di 40 milioni (lascio da parte minori, extracomunitari e over 80 che non capiscono più nulla data l’età ne hanno più tanto da chiedere a questa loro vita terrena) non lo riescono a comprendere ???

aorlansky60
Scritto il 13 Luglio 2016 at 16:30

scusate : elezioni presidenziali [in Austria], (non previdenziali come ho scritto più su…)

john_ludd
Scritto il 13 Luglio 2016 at 16:41

aor­lan­sky60,

sono disposto a scommettere quello che vuoi che Le Pen non vince le presidenziali, non ci arriva neppure vicino, ma se anche solo ottiene il ballottaggio con una percentuale migliore di quella ottenuta da suo padre è comunque un grande successo (per lei) e segno di disintegrazione sociale in Francia. Possiamo parlare finché si vuole di euro ma il problema di fondo che ha causato o più ragionevolmente amplificato è la progressiva disintegrazione della società con la quale devi poi fare i conti indipendentemente dalla moneta che hai in tasca.

Naturalmente posso perdere la scommessa, il fatto che ho vinto la precedente non fa testo !

aorlansky60
Scritto il 13 Luglio 2016 at 16:49

@ JOHN

procediamo per gradi -che c’è già tanta carne al fuoco in un periodo ristretto di tempo-

prima vediamo l’esito in Austria e Italia (molto importanti in prospettiva di “€uro tenuta”) quest’autunno

poi vediamo ciò che accade in NOV nella roccaforte del RE,

poi possiamo [anche] scommettere sulla FR e relativo esito delle presidenziali…

🙂

john_ludd
Scritto il 13 Luglio 2016 at 17:23

aor­lan­sky60,

l’unica elezione che conta avverrà il giorno 8 novembre. Quello che accade nelle province (occupate militarmente e finanziariamente) è utile solo alla speculazione per creare volatilità e farci un pozzo di denaro. In un mondo dove il 95% delle transazioni finanziarie avviene elettronicamente quale pensi che sia il grado di autonomia di un individuo ? E quale quello di un paese come il nostro che dal commercio internazionale dipende per il 30% e che richiede di passare attraverso il sistema SWIFT che fa abbozzare anche il potente Vladimir ? Invece il giorno 8 novembre è davvero importante perché si saprà sino a che punto l’impero è cotto. Ecco quello è importante.

john_ludd
Scritto il 13 Luglio 2016 at 17:34

aor­lan­sky60,

relativamente poi all’€uro tenuta, essendo come si comprende facilmente, fieramente anti-americano fonte di gran parte dei guai (questa america neonazista almeno, ma l’altra non c’è più da 50 anni quindi inutile sperare nei morti) vedo l’€uro collasso come condizione necessaria (e ampiamente sufficiente) per il collasso del $istema. Tu dirai “ma come con tutti gli europei a comprare dollari … ” peccato che neppure ci si provi a capire come funziona il sistema monetario, sai la sorpresa ! Quindi ben venga l’€uro collasso se questo è l’unico modo per eliminare dal pianeta la peggiore delle sue piante infestanti, l’€uro è una solo piantina !

icebergfinanza
Scritto il 13 Luglio 2016 at 19:44

Scommettiamo invece che la Le Pen vince senza problemi ?
john_ludd@finanza,

stanziale
Scritto il 13 Luglio 2016 at 20:00

Qualcuno in effetti sostiene che l’impero e’ molto cotto https://aurorasito.wordpress.com/2016/07/09/il-collasso-accelerato-degli-stati-uniti/
secondo il mio modesto parere se in Francia votassero oggi la lepen non vincerebbe, perche’ i francesi ancora, in parte, pensano di essere i piu’ furbi, ed in effetti a noi ci stanno colonizzando con le multinazionali. Ma un anno da passare e’ tanta roba, visto il degrado accelerato in atto, dappertutto. Anzi, e’ tanto anche da qui a novembre, per cui e’ lecito puntare su Trump, se ci arriva vivo.

stanziale
Scritto il 13 Luglio 2016 at 20:06

Per quanto riguarda le banche italiane mi par di capire, che si punti a far entrare i fondi avvoltoio americani nei npl per tenere a bada i franco/tedeschi e dare cosi’ un altro calcio al barattolo, altro non mi pare che Renzi riesca a fare, ma recentemente e’ stato attaccato da Monti, il quale evidentemente pensa che avrebbe saputo fare peggio(cioe’ svendere ancora di piu’), insomma considera Renzi poco piu’ di un un dilettante.

john_ludd
Scritto il 13 Luglio 2016 at 20:11

ice­berg­fi­nan­za,

e cosa vuoi scommettere ? se perdo in realtà vuol dire che in un altro modo avrò vinto 10000 volte tanto e sarò al caldo invece che al freddo …

john_ludd
Scritto il 13 Luglio 2016 at 20:24

stan­zia­le@fi­nan­za,

ecco Trump è importante e può vincere le elezioni, ma credere che Trump poi cambi la politica americana è davvero naive. Anche il colorato era partito con le migliori intenzioni “yes we can” poi ha protetto le banche, Guantanamo è ancora lì, è ancora in Afganistan, ha combinato i pasticci in Libia e Siria, difeso a spada tratta l’attuale struttura dell’euro imponendo che la Grecia restasse dentro etc… Cosa conta davvero il presidente ? Poco. Quindi perchè allora è importante ? Perchè segnalerebbe che il disastro sociale in America è più ampio di quello che la propaganda vuole far credere e perchè l’unico cambiamento che è nelle sue possibilità è una politica pro oil&gas al cubo, tagliare le tasse, aumentare la spesa militare e fare deficit a trilioni e questo conta per cui mi devo preparare ORA non dopo che sarebbe tardi. Esattamente come su tutto il resto, perchè l’unica cosa che ho davvero da dire è sempre quella: avremo una crisi energetica al 60% entro il 2020 al 99,99% entro il 2025. Poi vediamo quanto oil&gas stampano gli eredi di Draghi e Yellen e come si comporteranno gli sfortunati che si troveranno al governo esattamente in quel periodo e che magari sono diversi da quelli di oggi e con le migliori intenzioni. Anche Romolo Augusto aveva buone intenzioni eppure …

stanziale
Scritto il 13 Luglio 2016 at 21:32

john_ludd@finanza,

Indubbiamente, il disastro sociale anche negli Usa dicono sia grande. Trump dovrebbe essere il rappresentante di main street, l’industria americana, e di conseguenza anche -un po’- dei lavoratori, che condividono il destino del proprio imprenditore…qualche piccolo cambiamento dall’esito delle elezioni sembra ci sia (dico sembra, aspettiamo di vedere meglio) in Gran bretagna, perlomeno lo ha promesso la nuova premier…http://scenarieconomici.it/come-theresa-may-demolira-i-labour-e-perche-ormai-non-ha-senso-la-divisione-destrasinistra/ per quanto riguarda oil gas hai ragione, ma 2020-2025 sembra non interessare a nessuno, chi comanda arraffera’ fino all’ultimo, il popolo non sa’ nulla, ed anche io credo che arrivera’ prima il disastro finanziario, che quello energetico..

john_ludd
Scritto il 13 Luglio 2016 at 22:22

stan­zia­le@fi­nan­za,

il fatto è che la May è una figliastra della Thatcher quindi siamo sempre lì. D’altra parte è normale, se come stra-giustamente scrive Bagnai nei suoi momenti migliori, la sinistra fa la politica della destra allora poi arriva la destra che la politica di destra la sa fare certamente meglio e per di più senza opposizione essendo la sinistra screditata. Guarda in Italia, dove il PD avendo prima appoggiato e poi condotto in proprio politiche di destra, lascerà spazio al prossimo partito di governo con il suo mantra sullo stato ladrone casta-cricca-corruzione, è tipico intercalare della destra e farà una politica di destra, sociale naturalmente a partire dal reddito di cittadinanza tipico esempio di astuzia di destra (dato che la nostra costituzione della quale i grillini non sanno che farsene inizia con “la repubblica italiana è basata sul lavoro” e non sull’elemosina di stato). Relativamente al fatto se cadiamo per questo o per quello non sono d’accordo. L’Italia è quel che è, quindi seguirà senza anticipare nessuno, copierà o eseguirà gli ordini, ma altri paesi cambieranno strada, il rilancio di politiche fiscali è qui a un passo, lo faranno dapprima timidamente e poi di corsa e in tal caso la politica delle banche centrali viene utile eccome in quanto monetizza nuovo debito pubblico speso per investimenti che saranno in settori decotti e massimamente esposti alla crisi energetica in quanto gli interessi economici lì stanno, dall’industria estrattiva, alle costruzioni all’auto. Quindi resto fedele al mio scenario (che poi non è mio), governi e banche centrali possono creare tutto il denaro che vogliono, tamponare qualsiasi crisi finanziaria comprando ogni asset finanziario con denaro elettronico che non ha un limite superiore ma non possono fare nulla contro l’impossibilità di produrre energia a basso costo e siccome nessuno nell’establishment accetta anche solo l’idea che la fuori ci sono dei limiti, lì ci si schianta, ma non tutti insieme, non tutti nello stesso momento. Credimi la traiettoria nella vita è l’unica cosa che conta dato inizio e fine sono uguali per tutti.

bano
Scritto il 13 Luglio 2016 at 22:27

AHHH LA CRISTINA,,,, azz capitano, sei cosi in confidenza, dai èla donna, ma meglio con qualche euribor annuale di meno….
ahh la crescita…
ma parlare di calo è cosi difficile…… mah
aspettiamo i prossimi aumenti ,,,,no pensioni,,, ma di capitale atlanteico……

john_ludd
Scritto il 13 Luglio 2016 at 22:29

stan­zia­le@fi­nan­za,

… e comunque il 2020 è tra 3,5 anni e il 2025 tra 8,5 anni. Per contestualizzare, la crisi del 2008 è stata 8 anni fa, l’euro è qui da 15, il muro di Berlino è caduto 27 anni fa. Passa in fretta il tempo, a me può interessare il giusto ma chi oggi ha meno di 30 anni un mondo con ZERO petrolio e in generale 1/3 o 1/4 dell’energia pro/capite di oggi lo vedrà eccome. Ci vorrà un fisico bestiale !

stanziale
Scritto il 14 Luglio 2016 at 07:15

Stamani ho letto questo esaustivo post di orizzonte 48 http://orizzonte48.blogspot.it/2016/07/disastro-e-efficienza-nellera-uristica.html sul disastro ferroviario. Bastavano pochi sensori che ora costano poco per evitare questi disastri, ma non lo si fa per risparmiare -ce lo chiede l’europa-, e nella sanita’ e’ uguale.

aorlansky60
Scritto il 14 Luglio 2016 at 08:39

@ Stanziale

l’aberrante filosofia di pensiero italica negli alti livelli politico-dirigenziali

prima per le mie tasche, poi per gli altri della collettività, caso mai se ne rimane

è quella che ha portato a tutta una serie di precedenti disastri nazionali,
all’ultima tragedia pugliese in ordine di tempo
e ad altre che verrano (cosa di cui si può essere certi in un paese come l’Italia);

l’altra cosa certa in questo paese è che per rendersi conto delle criticità e prendere provvedimenti, si decide di farlo a disastri avvenuti, con morti da contare;
non si investe in prevenzione ma in ricostruzione (a parte che i morti non li puoi recuperare) che alla fine costa molto di più;

il grottesco è che qualcuno ancora insiste per realizzare NEL SUD ITALIA un opera faraonica dal costo di 5 miliardi di €uro (ponte sullo stretto di messina) (*)

quando in sicilia la maggiorparte della gente non ha l’acqua che scorre dai rubinetti di casa e può contare su infrastrutture (strade autostrade e linee ferroviarie) paragonabili a quelle dell’Inghilterra pre revoluzione industriale,

oppure

quando in puglia la sicurezza di centinaia di persone pendolari che viaggiano su convogli ferroviari è affidata al telefono di due persone che dicono l’una all’altra se la via è libera o meno,

quando 50anni fà l’uomo ha messo piede sulla Luna in piena era atomica dei missili intercontinentali,

questo si che deve far riflettere, ammesso che i governi e la politica italiana possiedano ancora questa capacità (quella di “pensare”, e se SI, di pensare ai fini del benessere della collettività e non esclusivamente per il proprio tornaconto personale)…

neodimio67
Scritto il 14 Luglio 2016 at 08:54

john_­ludd@fi­nan­za,

“..se come stra-giustamente scrive Bagnai nei suoi momenti migliori, la sinistra fa la politica della destra allora poi arriva la destra che la politica di destra la sa fare certamente meglio e per di più senza opposizione essendo la sinistra screditata. Guarda in Italia, dove il PD avendo prima appoggiato e poi condotto in proprio politiche di destra, lascerà spazio al prossimo partito di governo con il suo mantra sullo stato ladrone casta-cricca-corruzione, è tipico intercalare della destra e farà una politica di destra”

Credo che oramai ci sia una tale promiscuità tra ciò che è riconducibile al concetto di destra e ciò che è riconducibile al concetto di sinistra che spesso si tende a porre differenze in positivo e negativo secondo il proprio pensare, di destra o di sinistra. Mi spiego meglio. Secondo me, per molti aspetti in Italia il PD ha condotto/sostenuto invece politiche di sinistra da partito di sinistra: patrimoniali (prelievi su c/c), capital gain, repressione finanziaria, ipertassazione delle imprese, iperlassismo nell’immigrazione, giustizialismo, egualitarismo forzato quindi relativismo morale, demolizione della famiglia, demolizione di ogni forma protezionistica.
E’ altresì tipico della sinistra distogliere dai problemi le masse instillando l’idea che la corruzione è la causa principale dei nostri mali.
Ciò che il PD fa “di destra” è riconducibile alla forte accelerazione politiche liberiste di destatalizzazione, deregulation e privatizzazione a favore delle multinazionali. Se ci si riflette bene però neanche queste politiche sono “di destra”. La vera destra, quella sociale, è altra cosa, anche da un punto di vista etico, mi permetto – se non accostata nell’immaginario generale a farabutti come Hitler che ne hanno devastato l’immagine. Chi si sente di destra non vuole il reddito di cittadinanza ma lavoro che nobilita, oramai un’utopia in una società sempre più automatizzata. In questo senso, secondo me il M5S è partito indubitabilmente di sinistra, così come il contentino elettorale PD da 80 euro, sinistra. Per carità, solo parole profane le mie, tanto le distinzioni destra/sinistra servono a ben poco visto che il capitale sa bene mimetizzarsi nelle ideologie e visto che sul destino dell’umanità la penso invece mestamente come te.

aorlansky60
Scritto il 14 Luglio 2016 at 09:01

(*) ponte sullo stretto dicevo : questo è un altro di quei casi tipicamente “italiani” che mi fà ink****re al solo pensiero ogni volta che sono portato a soffermarmici;

quel progetto fu costituito [E LO E’ ANCORA ADESSO] con il chiaro intento DI NON REALIZZARE MAI NEPPURE UN MATTONE DI QUELL’OPERA, questa serviva esclusivamente per essere un progetto SEMPRE APERTO come UN PROBLEMA IN ESSERE MAI RISOLTO che richiede continui finanziamenti pubblici, cosa che è avvenuta da 36anni ormai, dal 1980 anno di costituzione della soc. pubblica “ponte sullo stretto di messina spa” che ha dato da mangiare ad alcune decine di dirigenti al suo interno più alcune centinaia di dipendenti che ormai hanno quasi maturato i contributi per la pensione senza aver mai fatto un kaiser in vita loro, più naturalmente il costo relativo ad una serie infinita di consulenze generosamente conferite a soc private di “amici” e parenti degli “amici” nella più proverbiale tradizione clientelare italiana,

per quest’opera -anzi no, progetto, visto che non si può certo parlare di opera- sono già stati spesi quasi un miliardo di €uro in 36anni (riparametrati dall’80 ad oggi), senza contare tutte le risarcitorie (che sono oggetto di procedimento giuridico in corso) cui si sono attaccate le soc private che si sono viste togliere l’appalto dopo averlo vinto (e per questo sono ricorse in causa contro lo Stato), dopo la decisione del governo monti che nel 2012 ha deciso di annullare l’opera e decadere il progetto liquidando la soc “ponte sullo stretto di messina spa” (la società è però ancora in vita, in stand-by, nella speranza che qualche “amico” faccia risorgere il progetto; sai, con tutta questa massa di italiani addormentati cerebrolesi, questo è un paese in cui TUTTO E’ POSSIBILE…)

poi uno si chiede perchè in Italia non ci sono mai soldi sufficienti per finanziare opere primarie come quel tratto di ferrovia a binario unico pugliese dove ci hanno rimesso la vita 23 persone,

presto detto,

lo sperpero e i furti di soldi pubblici operati da chi può farlo (la politica presente nella miriade di organismi Statali burocratici e poi giù verso Enti locali, Regioni Province Comuni, un esercito di molte migliaia di persone nei posti “giusti”…) è ormai ad un livello maggiore del colabrodo della nostra rete idrica che perde in media il 40% dalle proprie tubature, se riesce a rendere l’idea, per cui alla fine di soldi per le cose serie non ne rimangono.

ndf
Scritto il 14 Luglio 2016 at 09:02

john_ludd@finanza,

e’ possibile ipotizzare a grandi linee cosa succederà nelle varie aree economiche a partire dal momento in cui si manifesterà la crisi energetica, 2020 o 2025 che sia?

john_ludd
Scritto il 14 Luglio 2016 at 09:07

neo­di­mio67@fi­nan­za,

“… tanto le distinzioni destra/sinistra servono a ben poco visto che il capitale sa bene mimetizzarsi nelle ideologie …”

scrivo super cazzole lunghe km poi mi arrivi tu e in due parole dici tutto. La capacità di sintesi è un dono, complimenti davvero !

aorlansky60
Scritto il 14 Luglio 2016 at 09:18

@ Ndf

non sono certo una cima di sapienza al livello di JOHN

ma al mio [umile] livello è facile prevedere -anche memore delle conseguenti criticità cui lo stesso JOHN ha spesso parlato, qui-

che non potranno che essere “volatili per diabetici” tanto per riprendere un modo di dire tipicamente nostrano,

sempre che prima dello SHOCK energetico non arrivi prima il CRACK della bolla finanziaria (che lo ricordo se serve, ha raggiunto dimensioni interconnesse e globalizzate come mai uomo è riuscito a montare prima; questa non è WS del ’29 e relativo crollo quando si era solo in un miliardo di esseri umani e con pochi Stati sovrani imperialisti dominanti, ora siamo in 7 miliardi con diversi nuovi antagonisti forti subentrati (CINA INDIA RUSSIA che allora non c’erano o almeno non contavano a livello economico/ finanziario come lo possono essere ora) a complicare ulteriormente la partita in corso…

john_ludd
Scritto il 14 Luglio 2016 at 09:26

ndf@​finanza,

è estremamente complesso ma poiché l’economia costruisce una leva operativa sui consumi energetici è ovvio che le conseguenze sono innanzitutto sulla quantità di produzione. Tanto più un paese dipende dall’esterno per gli approvvigionamenti energetici tanto più rischia ma il rischio può venire ridotto se quel paese produce beni ad altissimo valore aggiunto la cui domanda non verrebbe penalizzata dalla riduzione di energia disponibile. Quindi per esempio chi produce farmaceutici è meno penalizzato di chi produce automobili. Un effetto collaterale della riduzione dell’energia disponibile è ovviamente il suo maggiore costo (non necessariamente il prezzo, se l’offerta di moneta cala, il credito crolla e ci sono default di massa, il prezzo cala ma il potere di acquisto delle persone cala molto di più). Il maggior costo determina un maggior costo dei beni alimentari e una loro scarsità nei paesi più esposti. Gli effetti più tragici li vedremo quindi in paesi come Egitto, Africa in generale, Pakistan, Bangladesh, Messico (che sta esaurendo i propri campi ed è secondo report della CIA un paese candidato al collasso). Consideriamo l’Egitto; oggi ha 90 milioni di abitanti e lo stesso terreno fertile di quando ne aveva 10. Ha esaurito la capacità di vendere idrocarburi e li importa (a credito eterno) dai Sauditi, non ha più l’autosufficienza alimentare. Tra le conseguenze più ovvie ci sarà un tentativo di ondata migratoria che farà sembrare quella di oggi l’allegra scampagnata di un gruppo di liceali. Tutto quello che scrivo è perfettamente noto a certi livelli di alcuni governi e molti documenti sono di fonte governativa a partire dal celebre rapporto Hirsh:

The Inevitable Peaking of
World Oil Production
Robert L. Hirsch
The Atlantic Counsil of the United States, October 2005

Il miglior rapporto che ho letto sulle conseguenze sociali della scarsità di risorse energetiche è questo e lo si dovrebbe trovare in rete:

PEAK OIL
Security policy implications
of scarce resources
Bundeswehr Transformation Centre
Future Analysis Branch
Prötzeler Chaussee 25
15344 Strausberg
November 2010
http://www.zentrum-transformation.bundeswehr.de

ndf
Scritto il 14 Luglio 2016 at 09:50

mmmhhhhhhh…… anticipo a domani la partenza per il mare.

john_ludd
Scritto il 14 Luglio 2016 at 09:59

aor­lan­sky60,

La situazione reale delle risorse è perfettamente nota a certi livelli nei maggiori governi i quali hanno unità di crisi che si occupano esattamente di questo: gestire una crisi sistemica. In un celebre intervento nel 1999 Dick Cheney enunciava le linee guide della politica estera americana che avrebbero poi portato alla guerra in Iraq etc…con il solo scopo della messa in sicurezza dei campi petroliferi e dei gasdotti. Lo si può trovare qui:

Full text of Dick Cheney’s speech at the Institute of Petroleum Autumn lunch, 1999
http://www.resilience.org/stories/2004-06-08/full-text-dick-cheneys-speech-institute-petroleum-autumn-lunch-1999

Il petrolio (e il gas) da rocce di scisto non sono una nuova scoperta, i geologi americani lo sanno da sempre, solo che erano e sono antieconomici sotto un certo prezzo; l’estrazione continua in perdita in quanto il sistema America non può farne a meno e usa il privilegio di avere la moneta di riserva stampando dollari da trasferire nei bilanci in perdita delle società petrolifere che le trasferiscono nelle banche e nei fondi che poi li trasferiscono alla FED. Perdurando il ruolo dominante del dollaro, le perdite delle società petrolifere vengono semplicemente ignorate, al resto pensa la propaganda. Il problema è che le riserve sono molto meno di quanto sbandierato, non decenni di consumi ma anni di consumi. Il paese continuerà dunque a essere un massivo importatore ma in concorrenza con altri e con le riserve maggiori concentrate in 3 sole aree: Arabia e paesi alleati del Golfo (instabili), Iran (nemico), Russia (nemico). La politica del dollaro forte è oggi assoluta necessità per il mantenimento del ruolo del dollaro, ma distrugge l’economia dall’altro lato della coperta e porta al collasso della società americana. In sintesi tutto quello che si legge è una grande coltre di nebbia, una operazione diversiva su scala planetaria tesa a nascondere il più a lungo possibile che le risorse necessarie a mantenere il mito della crescita non ci sono più, in quanto il sistema finanziario collasserebbe (a zero) praticamente all’istante se un numero sufficiente di grandi operatori si convincesse che l’attuale fase di stagnazione non terminerà in una nuova fase propulsiva ma in una multi generazionale discesa dell’economia. Secondo Dimity Orlov, un analista russo/americano autore di diversi libri e di un blog piuttosto famoso, in contatto con analisti russi, a un certo punto le autorità ingegnerizzeranno una grande azione diversiva per giustificare azioni draconiane per nascondere la realtà, mantenere comunque l’attuale scala gerarchica e scaricare il peso della “colpa” della depressione che verrà su un nemico esterno.

aorlansky60
Scritto il 14 Luglio 2016 at 10:07

@ JOHN

Tanto più un paese dipende dall’esterno per gli approvvigionamenti energetici tanto più rischia

…indovina qual’è il primo paese a cui penso corrispondente allo stato descritto sopra… (Italia: un paese che ha saputo distruggere il proprio piano nucleare appena stanziato senza nemmeno prendersi “le spese di viaggio” -abbiamo costruito 4 reattori per farli funzionare mezzora, dopodichè li abbiamo spenti nell’87 a seguito del referendum popolare- e senza nemmeno riuscire ad abbozzare un idea alternativa al nucleare o quanto meno per renderci appena un pò meno schiavi degli idrocarburi fossili, vabhe qui ce ne sarebbe tanto da parlare che non basterebbe un libro intero, basta solo ricordare la sudditanza al petrolio che alcuni dall’esterno all’italia e alcuni all’interno dell’italia stessa -petrolieri- hanno catechizzato alla nazione, poteri verso i quali la classe politica dirigenziale ita si è puntualmente inchinata)…

per esempio chi produce farmaceutici è meno penalizzato di chi produce automobili>

…il primo paese cui pensare legato allo stato descritto qui è ugualmente facile ed ovvio… (SUISSE)

Messico (che sta esaurendo i propri campi ed è secondo report della CIA un paese candidato al collasso).

…ecco perchè trump, se eletto, intende fortificare il muro di confine già esistente tra USA e Mexico…
chissà se la CIA che ha già allo studio il dossier, tifa più per lui rispetto che a Hillary…

Consideriamo l’Egitto; oggi ha 90 milioni di abitanti e lo stesso terreno fertile di quando ne aveva 10. Ha esaurito la capacità di vendere idrocarburi e li importa (a credito eterno) dai Sauditi, non ha più l’autosufficienza alimentare. Tra le conseguenze più ovvie ci sarà un tentativo di ondata migratoria che farà sembrare quella di oggi l’allegra scampagnata di un gruppo di liceali.

ops… prospettive inquietanti, specie se l’UE si dimostrerà ancora così unita e solidale nel saper gestire il problema flussi migratori…

personalmente penso che il problema mediterraneo (ondate migratorie dirette da sud a nord) non sia costituito solo dall’Egitto [che pur per come lo descrivi costituisce un problema serio],

il fatto è che allo stato attuale e in prospettiva di corto/medio termine l’intera Africa “è” il problema,

un continente da cui -tolti i sudafricani- ci sono centinaia di milioni di esseri umani che sperano in una condizione migliore rispetto a quella che il destino ha assegnato loro facendoli nascere in quei luoghi (sub sahariani in genere).

aorlansky60
Scritto il 14 Luglio 2016 at 10:21

@ JOHN

Il paese continuerà dunque a essere un massivo importatore ma in concorrenza con altri e con le riserve maggiori concentrate in 3 sole aree: Arabia e paesi alleati del Golfo (instabili), Iran (nemico)…

Iran(nemico)… in questo contesto entra in gioco anche la recente politica di distensione operata dalla amministrazione Obama verso gli iraniani, nel consentire loro il proseguo e lo sviluppo del proprio piano nucleare nonchè la fine delle sanzioni commerciali che gli USA avevano capeggiato come ritorsione contro l’Iran…

…chissà cosa hanno in testa gli yankees, in questa loro strategia apparentemente distensiva accordata agli iraniani
(che di certo non è piaciuta per niente ai loro storici alleati dell’area, parlo degli Israeliani, obviously…)

john_ludd
Scritto il 14 Luglio 2016 at 10:50

aor­lan­sky60,

l’Italia è paese teoricamente tra i meglio posizionati per il futuro distante in quanto collocata in una posizione di optimum climatico (ex cambiamenti climatici). Nei prossimi 20 anni il problema è il costo dei combustibili fossili, quindi l’accesso alle risorse in un contesto socio/economico competitivo dove nessuno ha iniziato a percorrere la strada della sostenibilità; poco per volta prima il petrolio, poi il gas naturale si ridurranno in quantità disponibile a qualsiasi prezzo a un punto tale che la rete di infrastrutture attuale che richiede quantità crescenti o costanti di combustibili fossili collasserà. Questo se non devia la traiettoria in tempo. In Italia nessun centro urbano è distante dai mari e il costo dei trasporti via marittima è una frazione minima di quelli via terra, ha risorse idriche (che non sa gestire) e potrebbe facilmente tornare a essere autosufficiente in agricoltura. Essendo per lo più sotto il 44 esimo parallelo è l’unico paese europeo (oltre a Spagna, Portogallo, Grecia) a poter realisticamente contare sull’energia solare per sostituire sino a 1/3 dell’energia fossile, quantità ampiamente sufficiente per mantenere una civiltà moderna ma adattata per le mutate condizioni. La geotermia può fornire un contributo migliore, un piano di ristrutturazione edilizia potrebbe ridurre i consumi sensibilmente (e creare centinai di migliaia di posti di lavoro) etc… L’eolico può contribuire ulteriore contributo ma ha un costo ambientale elevato. I problemi di sopravvivenza di altri paesi separati da un braccio di mare costituiscono invece un problema per il quale non ci sarebbe altra soluzione che investire in quei paesi (probabilmente un esercizio di teoria e di buone intenzioni). Purtroppo non accade nulla che indichi un cambio di direzione, la colonizzazione culturale è pervasiva, l’inerzia assoluta e se da parte delle attuali oligarchie è persino ovvio non aspettarsi niente di positivo, noto tra il poco e il nulla da parte di chi vorrebbe prendere il suo posto, ma forse non guardo abbastanza, pronto a ricredermi. Essere apocalittici a priori oltre a essere sterile è pure sbagliato, disponendo a un’attitudine fatalista: al contrario disponiamo delle competenze tecniche e scientifiche per disporci al prossimo salto da costruirsi su basi differenti da quello attuale: efficienza, riciclo, solidarietà (che è poi efficienza sociale, essendo la competizione come mezzo di progresso sociale un falso, una distorsione imposta dall’ideologia e dagli interessi che se ne servono). Non sono un ottimista (uno che non osserva i dati) e neppure un pessimista (un ottimista deluso) ma un empirista e osservo che i cicli storici hanno certe caratteristiche, la téchne non si perde del tutto, la durata di una vita è breve e conta solo per chi la vive. In assenza di eventi estintivi, c’è un’unica strada che può essere percorsa e presto tardi la si imboccherà, mi piacerebbe nel frattempo vedere che il numero delle persone che sono almeno consapevoli di dove stiamo andando cresca, ragione per cui scrivo queste parole. Ciao.

neodimio67
Scritto il 14 Luglio 2016 at 16:06

john_­ludd@fi­nan­za,

John, non sopravvalutarmi… confesso ad ogni buon conto che ricevere complimenti da te è motivo di orgoglio! Ti schernisci ma spero tanto che tu continui indefesso a scrivere le tue chilometriche “supercazzole”, siamo in tanti ad apprezzarle e a ritenerle preziose come oro. Buon proseguimento

madmax
Scritto il 14 Luglio 2016 at 18:18

Dai ragazzi, non siate manichei! Tutto il bene da una parte ed il male dall’altra.
Ad esempio pochi citano che la Corte di Giustizia EU ha chiesto ai giudici italiani DI NON MANDARE IN PRESCRIZIONE le truffe legate all’IVA.
Qua che centra l’europa? Lo devono ricordare loro che tali truffe non dovrebbero essere prescritte a danno degli onesti?
Noto alle volte su questo blog che prevale il tanto peggio tanto meglio ma secondo voi in quanto tempo la speculazione ci farebbe a pezzi se lo decidesse?
Non so alle volte sembra che viviate in un altro paese e preghiate che avvenga lo sfacelo dello stivale per dar sfogo ad uno o all’altro.
Non so quanti di voi hanno vissuto in un paese dove una sera bussavano alla porta e ti portavano via padre o zio senza dire nulla e poi sparivano per sempre.
Non sperate nel ritorno di fascismi o nazionalosmi, non fanno bene a nessuno.

john_ludd
Scritto il 14 Luglio 2016 at 19:33

mad­max,

ma la speculazione ci sta facendo a pezzi, poco per volta, con classe, prima si prende una mano, poi si ritira, poi un braccio. Facile facile a rischio zero e in fin dei conti neppure particolarmente immorale se confrontata con il tasso di immoralità di chi le concede una prateria con le proprie scriteriate azioni. Adesso il gruppo di collusi che guida (verso dove ?) questo paese metterà qualche miliardo nelle banche “per salvare il denaro del popolo” cioè per “salvare le proprie banche e interessi ancora una volta”. Invece che nazionalizzare le banche, banchizza la nazione con le ovvie conseguenze. Il problema dei collusi è che credono di essere furbi mentre sono solo dei cialtroni. Lo stato di soldi non ne ha o ne ha pochi, quindi LA PROSSIMA VOLTA ne avrà ancora meno. Non abbiamo ancora avuto una vera crisi in Europa, solo assaggi, la prossima sarà “roba vera”, le banche ce le giocheremo, dall’euro usciremo nel mezzo di una crisi bancaria cioè DEFUNTI e chissà se allora i collusi finiranno appesi a un lampione ma dispero della cosa, essendo i miei connazionali (nella media) affetti da una malattia cronica degenerativa nota come “coglioneria” uno dei principali sintomi è vedere il nemico solo se straniero mentre i peggiori li hanno sempre avuti in casa, incensandoli e rieleggendoli di volta in volta. Ricordo tanti anni fa in occasione di una delle innumerevoli crisi farsa di questo strano paese che in TV comparve l’avvocato Gianni, proprio lui, con quella sua erre moscia da principe quale era, e dichiarare candido “e ora sacrifici per tutti”, e gli italiani ad applaudire. Branco di imbecilli. Amen.

stanziale
Scritto il 14 Luglio 2016 at 20:07

madmax,

Acciderbolina Madmax, non ti arrendi mai ? E’ questa l’europa, cioe’ un lager: un’altra non e’ poFFibile!

madmax
Scritto il 14 Luglio 2016 at 20:22

john_ludd@finanza,

John,
La mia domanda e’ solo noi siamo alla canna del gas? Sicuramente no, le banke krukke sono una larva con la pancia gonfia di derivati, quelle inglesi pure ma….che fanno difendono il loro sistema. Come dicono gli anglosassoni dobbiamo resistere un minuto in piu’ di voi e sarete voi i primi a mollare. Questo e’ il mio punto. Se poi mi dico che il sistema e’ marcio fino al midollo concordo, ma di cambiarlo completamente in direzione opposta al liberismo ne vedo pochissimi d’accordo.
Credi che spesso confondiamo le cause con gli effetti, sono d’accordo che pompare soldi pubblici nelle banche serva ad allungarne la vita ma se continuiamo a pensare nello stesso modo con cui abbiamo creato i problemi non ne usciamo!

silvio66
Scritto il 14 Luglio 2016 at 20:39

Ciao Madmax,
A leggere i tuoi commenti quello che vive sulla luna sembri proprio tu come quando dici che su iceberg non attacchiamo il liberismo mentre lo facciamo tutti i giorni partendo dalle basi teoriche universitarie degli anni settanta fino alle applicazioni folli degli anni ottanta e novanta. Dici poi che renzi non e’ responsabile del bail in quanto era in carica letta facendo finta di non sapere che letta era sostenuto dalla stessa identica maggioranza che regge oggi renzi con l aggiunta di verdini. Quela stessa maggioranza che ha promulgato il pareggio di bilancio in costituzione privatizzato banca di Italia e il fiscal compact o resti convinto che renzi sia una altra cosa solo perché si e’ fatto mettere a palazzo successivamente? Le stesse identiche m…e che hanno sostenuto monti e letta oggi fanno finta di essere diversi. Una altra cosa che sa di assurdo riguarda la riforma per eliminare i disastri causati dalla modifica dell art 5…ma chi l’ ha fatta quella porcata? Prodi con 5 voti di maggioranza! E oggi il pd dice che bisogna cambiare…ma andate a fan…o!!

john_ludd
Scritto il 14 Luglio 2016 at 20:54

mad­max,

avrei ragione di preoccuparmi delle banche tedesche o britanniche o del paese che ti pare se avessi un conto presso una di esse. Allo stesso modo potrei inveire con gli oligarchi tedeschi o britannici etc… se fossi un cittadino di quel paese. Non lo sono, sono nato qua e ho il passaporto italiano. Se ripercorro la storia del mio paese noto che la nostrana classe dirigente si è rivelata cialtrona e incapace; le altre sono peggio ? può darsi ma non sono le mie. I tedeschi (i francesi, gli americani etc…) fanno i loro interessi invece che i nostri ? Ma davvero, che novità, mai accaduto nella storia. Invece mi tocca convivere con l’attitudine dei miei compaesani a pensare che gli altri sono buoni e ci aiuteranno oppure quando questo si rivela fallace, sono cattivi e crudeli. Mai che ci pensano prima. Poi si commiserano, siamo i peggiori, gli altri sono meglio bla bla bla. Certo con quell’attitudine da Tafazzi la vedo dura. Ergo se scrivo di questi argomenti che non sono i miei preferiti, preferisco tentare almeno di farlo da un angolo per nulla originale ma comunque poco frequentato: guardiamo alla qualità dei nostri oligarchi prima e tentiamo almeno di comprendere che se non ci si libera di questa classe di cialtroni, dentro o fuori dall’euro, con la lira o con il sesterzio non c’è alcuna possibilità di recuperare un pò di dignità.

madmax
Scritto il 15 Luglio 2016 at 01:54

john_ludd@finanza,

….dentro o fuori dall’euro, con la lira o con il sesterzio non c’è alcuna possibilità di recuperare un pò di dignità…

Sottoscrivo al 100% questo e’ il problema, possiamo uscire da dove vogliamo ma se non cambiamo a partire da noi stessi le cose non cambiano.

icebergfinanza
Scritto il 15 Luglio 2016 at 06:24

Si certo allora accettiamo con serenità una lenta eutanasia e poi quando siamo morti cambiamo modo di vivere … (sic)!

aorlansky60
Scritto il 15 Luglio 2016 at 08:15

fà tenerezza notare che esistano candidi idealisti che credono ancora nelle fodamenta di questa UE…
(dimenticandosi che, alla faccia dei bei proclami, “siamo tutti uniti, viva, che bello”, alla fine ogni Stato persegue i propri interessi, a maggior ragione se si tratta di uno Stato forte, come DE FR e UK beati quest’ultimi che hanno scelto out, mentre gli altri devono sottostare alle regole che si devono rispettare, che belle le regole ragazzi (ce lo ripetono sempre più spesso ultimamente dal pulpito UE) specie se a farle sono i paesi più forti che le creano per i propri interessi facendole poi scontare ai paesi più deboli… ah, same old story, non è forse vero???)

ah, a proposito, speriamo che quelli del FMI siano più bravi nelle previoni astrologiche o nelle ricette di cucina,
e che si sbaglino per avere appena detto -in un report diramato ieri- che in ITALIA prevedono altri 20 ANNI di crisi al livello attuale (ma forse anche peggio…) e non hanno nemmeno preso in considerazione l’esito del referedum di ottobre…

già immagino quelli di confindustria mettersi le mani ai capelli… e quelli del pd anche… come lo spiegheranno agli italiani ???

nel mentre che trascorreranno questi 20anni, avremo tempo per lodare o odiare questa tanto incompresa UE, poverina,

mentre assisteremo ad un probabilissimo ulteriore massacro dello stato sociale, dei nostri risparmi (che gli avvoltoi sanno essere TANTI), e ad un incupimento generale dell’intero paese che definivamo “repubblica delle banane”, occhio che la rimpiangeremo, questa repubblica delle banane come lo era fino a 10anni fà…

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