BANCHE POPOLARI: EFFETTO SERRA!

Scritto il alle 14:00 da icebergfinanza

 

In attesa di leggere nei prossimi giorni una mia intervista sugli ultimi dati del Pil americano e in genere su quello che sta accadendo all’economia americana, torniamo ad occuparci della vicenda delle banche popolari e all’evidente effetto serra che rischia di scatenare un autentico uragano sul sistema finanziario italiano.

Nei giorni scorsi abbiamo visto insieme come il Governo all’improvviso è stato sollecitato dall’Europa e in particolare dalla Troika a rispettare alcune delle promesse effettuate da Renzi in questi mesi di insuccesso europeo…

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Nel fine settimane l’inevitabile rivelazione … Serra: investiamo sulle Popolari da marzo 2014

«Investiamo sulle banche popolari dal marzo 2014». Davide Serra creatore e manager del fondo Algebris replica alle voci che in Italia lo indicano come una delle mani più attive nel rastrellare, da Londra, titoli degli istituti al centro della riforma voluta dal governo. Replica e chiarisce. «Abbiamo popolari e in particolare abbiamo una specifica, grande posizione. La società sa cosa vogliamo e dove intendiamo arrivare. Ci siamo parlati, anzi siamo in dialogo costante. Non aggiungo altro. Considerato per sua esplicita ammissione vicino a Matteo Renzi e all’entourage del premier, il nome di Serra, è stato prima sussurrato poi esplicitamente speso come il sospetto numero uno, artefice possibile degli acquisti delle popolari nei giorni precedenti la notizia di un iter accelerato del provvedimento adottato venerdì 16.

Per noi nessuna sorpresa anzi, nei precedenti articoli abbiamo fatto notare che Serra investe nelle popolari non da marzo 2014 ma dal 2008 …

Ci aveva provato già nel 2008 … Il nostro interesse coincide con quello di altri numerosi investitori». Algebris ha peraltro una quota del 2% in Bpm. E anche su questo fronte Serra non risparmia le critiche. «È una banca situata in una delle zone più ricche d’Europa – dice – ma ha una delle valutazioni più basse d’Europa per sportello. Il cda e gli azionisti dovrebbero porsi la domanda. Secondo noi il fatto che 16 su 20 consiglieri siano nominati dall’”Associazione amici della Bpm” con forti radici sindacali non aiuta. I sindacati fanno normalmente il proprio interesse nel breve. Riteniamo che l’iniziativa del fondo Amber e della “Associazione Bpm 360°” sia meritoria e l’appoggiamo». E in futuro? Che accadrà con i fondi attivisti. «In un Paese come l’Italia, dove gli investitori istituzionali sono assai timidi, sono destinati ad aumentare».Sole24Ore

Ora ci può sempre essere qualche fesso che crede alla casualità, soprattutto quando nel 2014, il buon Davide si è lanciato nel business dei NPL, non performig loans delle banche italiane. Borsa: popolari in evidenza, spread e progetto su npl …

Sembra piacere agli operatori l’ipotesi rilanciata da Il Sole 24 Ore di una newco in cui cinque istituti cooperativi (Bpm, Bper, Creval, Popolare di Bari e BpVicenza) potrebbero far confluire i propri crediti problematici. A un veicolo gestito da Opera Sgr potrebbero andare non performing loans per circa 500 milioni complessivi. “Ipotizzando la cessione di 100 milioni di npl per ciascuna banca, ci sarebbe una riduzione dell’8% nello stock di sofferenze nette di Bpm e Creval e di 4% per Bper – e’ l’analisi di Equita – In caso di successo, non escludiamo che il progetto possa essere estesa ad un ammontare maggiore di portafogli e/o ad altre popolari.

Serra sarà anche un bravo finanziere che si è fatto le ossa in qualche paradiso offshore, ma fare un’intervista per raccontare che ha iniziato ad investire nelle popolari in tempi non sospetti ovvero nel marzo del 2014, fa sorridere.

Sarebbe interessante sapere di quanto sono salite le sue partecipazioni nelle ultime settimane dell’anno e in quelle di gennaio, non lui mai io non aggiungo altro!

Solo in Italia si pensa di svendere il nostro “migliore” strumento di politica finanziaria, chissà perchè nessuno chiede nulla alla Germania o alla Francia, guai a toccare landesbanken, sparkasse e raiffeisen e cosi sarà fino alla svendita totale del Paese.

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2 commenti Commenta
dispettoso fiorentino
Scritto il 2 Febbraio 2015 at 21:01

… si effettivamente ci vorrebbe una serra molto grande per stipare le molte persone dell’elite finanziaria nostrana e internazionale ….

… chiaramente essendo una serra molto grande ci vorrebbe anche una grossa quantità di gas nervino
per aiutare le loro lucide menti ….

… ecco da quel momento anche le nostre anime vivrebbero più tranquille e soddisfatte …

kry
Scritto il 2 Febbraio 2015 at 22:35

” Solo in Italia si pensa di svendere il nostro “migliore” strumento di politica finanziaria, chissà perchè nessuno chiede nulla alla Germania o alla Francia, guai a toccare landesbanken, sparkasse e raiffeisen e cosi sarà fino alla svendita totale del Paese. ” CHISSA’ PERCHE’ …… CHISSA’ PERCHE’ ……. E’ forse questo il motivo???? …. Kry Scrive:
2 febbraio 2015 alle 21:16
………. Le banche tedesche sembra abbian ricominciato a finanziare i debiti dei greci. Abbiamo noi chi va in germania a dire che non siamo intenzionati a pagare per la seconda volta per i loro mal investimenti? Abbiamo chi va in germania a dire che la smettano di pretendere da noi il rispetto del 3% del deficit/pil quando sistematicamente loro superano di fatto il 6% dell’esportazione rispetto al pil e in qualche modo limitano in parte la mia crescita ? No non li abbiamo a partire dai tempi delle quote latte e anche questa è una causa della differenza in termini d’interessi che paghiamo senza contare che ormai qualsiasi investimento pubblico rischia di essere un pagamento occulto ai partiti…….

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