MISS ITALIA 2014

John Maynerd Keynes amava riportare la metafora del concorso di bellezza, per spiegare l’arte della speculazione, ovvero la necessità di indovinare non tanto quale ragazza vincerà alla fine il concorso di bellezza, in quanto spesso le nostre sensazioni, le nostre emozioni poco contano, ma di comprendere come avrebbe votato la maggior parte dei giurati.

In realtà, nella scelta tra chi e quando alzerà i tassi per primo in questa immensa e diffusa debt deflation, oggi non conta tanto quello che pensano i giurati, in fondo ben pochi hanno saputo comprendere la “bellezza” della madre di tutte le crisi, ma chi avrà il coraggio di andare contro la storia per osservare poi la decomposizione della propria economia in una lunga ed inesorabile stagnazione made in Japan. 

In settimana ritorna la Federal Reserve e sui mercati la paura di un anticipato aumento dei tassi, il che ci fa sempre piacere, un’ulteriore grande occasione come direbbe il nostro Machiavelli.

Loro hanno bisogno di queste improvvise paranoie, hanno bisogno per continuare ad alimentare i flussi dei mercati obbligazionari, sanno che difficilmente le cose stanno cambiando e che la ripresa americana è ormai giunta alla fine del ciclo.

Non importa cosa dirà la dichiarazione finale del FOMC, se le aspettative di aumento dei tassi rimarranno ancorate al giugno del prossimo anno o se qualche governatore abbandonerà le colombe per unirsi ai falchi, il mercato del lavoro è fragile lo abbiamo visto dagli ultimi dati e non c’è alcuna traccia della madre di tutte le inflazioni, ovvero l’inflazione salariale, nessuna traccia, nulla di nulla.

Il rialzo dei tassi dipenderà dai prossimi dati macroeconomici, ma non dai singoli dati ma dalla loro chiara o meno dinamica, la storia è inesorabile su questo punto e con Machiavelli abbiamo tracciato una rotta chiara e inequivocabile, se la vuoi conoscere aiutaci sostenendo liberamente il nostro lavoro.