MIRACOLO IN AMERICA

Scritto il alle 07:41 da icebergfinanza

Mentre circolano negli ultimi giorni nuovi fantastici target per l’indice americano delle meraviglie intorno ai 2000 punti per la fine del 2014  ( …date un’occhiata al post dell’amico Dream FLASH: FBI scopre falle nelle “scatole nere” informative del Governo. Un manna per chi ha saputo fare utili con l’insider trading. dedicato a tutte le anime ingenue che credono nel libero mercato ) e tra le sale operative si torna a parlare di “tapering” ovvero la leggenda metropolitana che vede la riduzione degli acquisti di bond da parte della Federal Reserve a partire dal prossimo settembre (… Dennis Lockhart, presidente della Fed di Atlanta, ha appena dichiarato che il rallentamento del piano di acquisto di Treasury e bond ipotecari potrebbe arrivare a settembre ma – in linea con la posizione del governatore Ben Bernanke – ha spiegato che tutto dipende dall’andamento dell’economia. (America 24 ) , noi andiamo a dare un’occhiata ad un’altra leggenda metropolitana quella miracolosa della bilancia commerciale…

Deficit commerciale Usa giugno -22,4% a 34,2 miliardi Il deficit commerciale degli Stati Uniti è calato molto più delle previsioni e al minimo dall’autunno 2009. Un dato che lascia ben sperare sul futuro andamento dell’economia americana, cresciuta nel secondo trimestre dell’1,7%.Secondo quanto reso noto dal dipartimento del Commercio, il deficit è calato del 22,4% a 34,22 miliardi di dollari dai 44,10 miliardi di maggio. Gli analisti attendevano un ribasso a 43,5 miliardi. Le esportazioni sono cresciute del 2,2% a 191,17 miliardi di dollari, il rialzo maggiore da settembre 2012 e al livello più alto di sempre (fatti i debiti aggiustamenti all’inflazione).Le importazioni sono diminuite del 2,5% a 225,40 miliardi, segnale che la domanda negli Stati Uniti rimane traballante. In ribasso anche l’import di petrolio, calato al minimo da novembre 2010. Da segnalare che le esportazioni verso la Cina nel primo semestre sono cresciute del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2012, mentre sono calate del 5,5% verso l’Unione Europea (con un ribasso del 15,3% di quelle verso la Gran Bretagna). Le importazioni dalla Cina sono cresciute del 2,5%.

In attesa delle solite chiacchere di zio Ben, dopo i vari Fisher, Lockhart e Evans due di picche vari, ma per chi ha la memoria corta ripropongo chi ha diritto di voto nel 2013 …

Anche la Bank of England ha appena dichiarato che continuerà  a mantenere l’attuale politica ultraespansiva, sino a quando la disoccupazione non tornerà al 7 % dall’attuale 7,8 % (…spetta e spera) e poi solo allora rivaluterà la situazione, nessun impegno, nessuna promessa, loro sanno bene qual’è la situazione attuale. WALL STREET Perché conta più Bernanke dei dati sull

Tornando a noi… un dato quello della bilancia commerciale che lascia ben sperare sul futuro andamento dell’economia americana, solo perchè la maggior parte del miglioramento deriva dalla sensibile riduzione delle importazioni di petrolio …?

Il miracolo energetico nazionale  ha decisamente migliorato la bilancia commerciale americana, una impennata storica nella produzione di petrolio nazionale, elemento particolarmente significativo ma non cambia di una virgola la situazione.

Come si può vedere dal grafico qui sotto le esportazioni USA di prodotti petroliferi e affini sono quadruplicate negli ultimi otto anni, mentre le importazioni sono diminuite del 30%.

La shale revolution combinata ad altre tecnologie per il risparmio petrolifero contribuirà probabilmente a ridurre sensibilmente nei prossimi anni il deficit commerciale.

Quello che a noi interessa è il perchè il dollaro ha sensibilmente reagito alla notizia salendo velocemente oltre la prima barriera di 1,33 punti in attesa della seconda?

The link between trade deficits and exchange rates

Finally, let me address the last part of your question regarding the link between trade deficits and exchange rates.

First, exchange rates determine the relative prices of domestic goods and foreign goods, thus, they can influence the amount of trade that occurs between two countries— therefore, exchange rates affect the current account balance. Economic theory talks about the link between the real exchange rate and the current account (this discussion is borrowed from Krugman and Obstfield (2006). Suppose the domestic currency depreciates in real terms. Then foreign goods and services become relatively more expensive than domestic goods and services. Foreign consumers are likely to increase their demand for domestic products. This should increase exports, which improves the current account balance. Domestic consumers, in turn, are likely to respond by purchasing fewer foreign products. This, however, does not necessarily mean that imports shrink (and the current account improves). When speaking about imports, we need to measure the value of imports measured in terms of domestic output. A depreciation of domestic currency increases the value of each unit of imports in terms of domestic output units. Thus, on the one hand, domestic consumers purchase fewer units of foreign goods (the volume effect). On the other hand, each unit of foreign goods is worth more in terms of domestic output units (the value effect). Whether imports increase or decrease (and whether current account improves or worsens) depends on whether the volume effect or the value effect dominates.

We just discussed the effect of exchange rate changes on the current account. However, the causality might go the other way as well: current account deficits might exert pressure on the exchange rate. To be specific, current account deficits might weaken the currency. To read more about that, please take a look at my October 1999 and June 2001 responses.Federal Reserve Bank San Francisco

Supponiamo quindi che la valuta domestica si svaluti in termini reali. Quindi servizi e beni stranieri diventano relativamente più costosi di quelli domestici. Consumatori stranieri  aumentano la loro domanda per i prodotti nazionali. Questo dovrebbe aumentare le esportazioni, e quindi dovrebbe migliorare l’equilibrio della bilancia. I consumatori domestici, a loro volta, risponderanno probabilmente con la riduzione degli acquisti di prodotti stranieri ovvero quello che sta avvenendo verso Cina e Europa.  Questo, tuttavia, non porta necessariamente ad una riduzione delle importazioni che migliora bilancia commerciale e GDP ma in realtà è quello che sta accadendo. (…) 

Aggiungo solo che i consumatori possono reagire in ritardo alle variazioni del tasso di cambio, in quanto nella fase iniziale di una svalutazione è il prezzo della merce a farla da padrone e non il cambio . Solo in seguito si reagisce negativamente anche alle variazioni di prezzo riducendo import  e aumentando export, migliorando la bilancia commerciale.

Per essere precisi sostengono gli autori concludendo il loro pezzo il deficit della bilancia commerciale potrebbe indebolire la valuta, ciò che in realtà è accaduto sino ad oggi e che sembra continui ad accadere.

Ma ora tra 1,33 e 1,335 incomincia un’altra puntata della guerra valutaria e nelle prossime settimane il mercato ci dirà di che si tratta.

In giornata sarà con Voi nuovamente il nostro amico Machiavelli… con il suo “Luglio con il bene che ti voglio…” per tutti coloro che hanno contribuito o vogliono liberamente contribuire al nostro viaggio.

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