L’ ITALIA FARÀ LA FINE DELLA GRECIA!

Scritto il alle 08:50 da icebergfinanza

In questi giorni ho ricevuto parecchie mail che mi chiedevano di commentare l’articolo apparso sul blog di Beppe Grillo che reiterava il rischio per l’Italia di fare una fine, questa volta a medio termine come la Grecia.

Grillo segue i suggerimenti dei suoi consiglieri economici e si vede….sic!

Se utilizziamo il lungo termine forse riesce meglio soprattutto considerando che per Keynes nel lungo termine siamo tutti morti e così si mettono in pace anche gli ansiosi e i paranoici.

Che dire oggi nel partito unico trasversale del ” occhio che faremo la fine della Grecia ” ci sono un po’ tutti, dagli economisti grillini come la mitica  Napoleoni quella che devevamo fallire ieri agli economisti caccia grillini come Seminerio , dallo stesso Grillo a Monti, da tizio a caio sino a raggiungere sempronio.

Che volete che vi dica ma lasciamoli sfogare, devono pur scrivere o parlare di qualcosa, non importa cosa.

Sembrano tanti papa o patrigni che avvertono ignari bambini dell’ arrivo dell’uomo nero.

Non starò qui ad annoiarvi per raccontarvi per l’ennesima volta cosa ci differenzia dalla Grecia, lo sapete da soli o meglio lo sanno solo coloro che usano il buon senso e non vivono di leggende metropolitane.

Visto che ogni giorno circa il 30 % dei visitatori sono new entry vi lascio un paio di link in italiano e inglese Fiscal Sustainability Report 2012 – European Commission – Europa scritto suppongo dai servizi segreti telebani e altri due scritti da un pericoloso demagogo e populista italiano  ITALIAMAI RISCHIATO IL FALLIMENTO!icebergfinanza   ITALIAMAI RISCHIATO DI FALLIRE IN VERSIONE CHART ...

Io cerco di sintetizzare con questo grafico poi fate un po’ voi se volete incominciare a costruire rifugi antiatomici o fare scorta di carriole e proiettili, mentre bloccano la circolazione dei capitali e la possibilità di respirare l’aria .

L’altra ipotesi di crisi è quella greca e Scienza risponde così alla domanda L’Italia come la Grecia? “Molto maggiori invece le affinità con la situazione greca prima dell’insolvenza. Senza indulgere nel catastrofismo, è innegabile che l’attuale cocktail sia venefico. Esso è composto da un altissimo debito pubblico (appare vicino il 130% rispetto al PIL ed è una brutta percentuale), una crisi economica e una classe politica non all’altezza della situazione, per non dire peggio. Una fine come la Grecia non è certo prossima, ma a medio termine non si può escludere. Di fatto non la escludono i mercati finanziari. Cosa significa infatti uno spread di 300-350 punti ovvero un rendimento dei titoli di stato italiani superiore del 3-3,5% a quelli tedeschi? In qualche modo significa attribuire anche più del 3% di probabilità all’insolvenza dello stato italiano – ipotizza Scienza -. È pura edulcorazione servile sostenere che lo spread dipenda invece dalla diversa liquidità o volatilità dei titoli italiani. Balle! Dipende dal maggior rischio percepito di default. … scrive Scienza.

Maggior rischio percepito di default ma certo ecco la soluzione non ci avevo pensato.

Comprendo che le luci della ribalta sono piacevoli ma io cercherei di scendere dalla giostra o dal circo delle previsioni e delle profezie, mettendosi a studiare e  magari incominciando a seguire e ascoltare i due massimi esperti di debito sovrano mondiale…

Carmen Reinhart, l’economista del Peterson Institute che ha scritto con Kenneth Rogoff il best-seller This time is different e ha appena prodotto, con lo stesso coautore, A decade of debt, è uno dei massimi esperti di debito sovrano. E la sua prognosi per l’area dell’euro, in un’intervista al Sole 24 ore, è dichiaratamente pessimista. Anche se non vede all’orizzonte una rottura dell’euro («non andrebbe a vantaggio di nessuno») e nemmeno una ristrutturazione del debito italiano o spagnolo. (…) L’economista di origine cubana è convinta invece che Italia e Spagna possano farcela senza ricorrere a una ristrutturazione del debito Per l’Italia, in particolare l’alto «non è un fatto nuovo, mentre il settore privato non soffre di un alto indebitamento, come altrove». (…) di Alessandro Merli – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/pGJt7

Davos, 25 gen – L ’Italia, … “e’ un Paese ‘too big too fail’”, cioe’ troppo grande per  fallire. Cosi’ Kenneth Rogoff, ex-capo economista dell’Fmi e ora  professore ad Harvard, esprime il suo giudizio sugli sviluppi nell’area euro. (…) ”E’ chiaro che avremo bisogno di ristrutturazioni in e Portogallo, probabilmente anche in Irlanda – dove potrebbe bastare la ristrutturazione del debito delle banche – e anche probabilmente in Spagna, se si include il debito del settore privato, le grandi banche”, ha detto Rogoff, aggiungendo che l’Italia ”e’ un caso borderline, dove potrebbe verificarsi solo un problema di liquidita”’.

Se non vi piace continuate a seguire i pifferai magici, menestrelli dell’ultima ora, la fine del mondo è dietro l’angolo, statene certo faremo la fine della Grecia.

A proposito siete pronti per due giornate di fuochi artificiali nel mercato azionario sopra il nostro Paese dopo l’antipasto con il future BTP che ha messo a segno in una settimana la più esplosiva performance settimanale degli ultimi anni…

Per chi volesse sostenere liberamente il nostro viaggio è disponibile MACHIAVELLI 2013 UN ANNO DOUBLE FACE un post da non perdere sulle prospettive geopolitiche, macroeconomiche e tecniche di un anno che si preannuncia decisamente DOUBLE FACE!

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15 commenti Commenta
atomictonto
Scritto il 9 Aprile 2013 at 09:50

Non voglio inquinare questo forum tecnico con parole scurrili quindi mi limito a dire che la “Grillonomics” è un cumulo di spazzatura.
Come secondo me buona parte del resto di ciò che dice.
Andai anche in piazza a sentirne le invettive e resistetti 20 minuti poi me ne andai, un pò per l’incessante urlare da stracciaio, un pò per l’incessante sequenza di inesattezze, balle, imprecisioni, mezze-menzogne propalate ad un pubbblico in gran parte di ragazzini liceali o poco più.

faustino
Scritto il 9 Aprile 2013 at 10:03

atomictonto@finanza:
Non voglio inquinare questo forum tecnico con parole scurrili quindi mi limito a dire che la “Grillonomics” è un cumulo di spazzatura.
Come secondo me buona parte del resto di ciò che dice.
Andai anche in piazza a sentirne le invettive e resistetti 20 minuti poi me ne andai, un pò per l’incessante urlare da stracciaio, un pò per l’incessante sequenza di inesattezze, balle, imprecisioni, mezze-menzogne propalate ad un pubbblico in gran parte di ragazzini liceali o poco più.

Però grazie alle urla da stracciao, alle sue inesattezze, alle mezze-menzogne ecc. ecc. ti stai godendo lo sfascio che se fosse dipeso da Monti-Bersani-Berlusconi non sarebbe mai stato fatto emergere. Tutti bravi a criticare tanto il culo è degli altri.

faustino
Scritto il 9 Aprile 2013 at 10:12

Criticare la Napoleoni da parte di Adrea è legittimo e dovuto. Sono due persone diverse che però a loro modo si espongono ed espongono i loro ragionamenti nel tempo. Con loro si può ragionare e crescere. Nessuno è portatore di verità assolute. Coloro che invece denigrano a prescindere non servono a nulla.

gebs74@borse.it
Scritto il 9 Aprile 2013 at 11:35

atomictonto@finanza,

Almeno Grillo per 20 minuti è riuscito ad attirare la tua attenzione, 😯
“gli altri” non li si vuole o non si riesce manco più ad ascoltarli
anche xchè sappiamo già cosa ci raccontano ormai da decenni,
si, un mare di stronzate !!! :mrgreen:
A prescindere Grillo o non Grillo, una sterzata al mondo politico sembra averla data
e spero che qualcosa di buono ne esca per il bene di tutti.
By

sherpa
Scritto il 9 Aprile 2013 at 12:17

Probabilmente la crisi ha aiutato la popolarità di Grillo, ma comunque sono anni che denuncia i mali della nostra società. In più la sua dialettica ha destato l’attenzione di parte del popolo altrimenti distratta. Come comunicatore è un fuoriclasse, non è certo depositario della verità assoluta e questo non bisogna scordarlo.
Ma ha avuto comunque il merito di destabilizzare una situazione politica che altrimenti sarebbe rimasta statica nonostante la crisi che stiamo vivendo.
Non diamogli però una fiducia cieca. Sarebbe un errore e comunque credo che non la voglia nemmeno lui.
Meglio partecipare e discutere più di quanto si sia fatto finora.

faustino
Scritto il 9 Aprile 2013 at 12:54

sherpa@finanza:
Probabilmente la crisi ha aiutato la popolarità di Grillo, ma comunque sono anni che denuncia i mali della nostra società. In più la sua dialettica ha destato l’attenzione di parte del popolo altrimenti distratta. Come comunicatore è un fuoriclasse, non è certo depositario della verità assoluta e questo non bisogna scordarlo.
Ma ha avuto comunque il merito di destabilizzare una situazione politica che altrimenti sarebbe rimasta statica nonostante la crisi che stiamo vivendo.
Non diamogli però una fiducia cieca. Sarebbe un errore e comunque credo che non la voglia nemmeno lui.
Meglio partecipare e discutere più di quanto si sia fatto finora.

Sagge parole. Mi fà piacere che in ITALIA non siano rimasti solo ottusi portabandiere. 8)

sherpa
Scritto il 9 Aprile 2013 at 13:18

“GRECIA: OGNI MESE TAGLIANO LA LUCE A TRENTAMILA FAMIGLIE”

“Da quando il governo greco ha promulgato la simpatica legge per cui le tasse sulla proprietà vengono incassate dai fornitori di energia elettrica di questo paese ormai assediato, un incredibile numero di famiglie ( 30.000) ogni mese, si sono viste staccare l’energia elettrica…..”
Qui l’articolo completo:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11706

Non vogliamo ridurci come loro, ma combattiamo anche per loro.
Solidarietà piena alla popolazione greca.

sherpa
Scritto il 9 Aprile 2013 at 13:53

Ecco chi fa il proprio lavoro al parlamento europeo:
http://www.beppegrillo.it/video_commenti.php
Ci tiene più Farage ai greci dei loro deputati.

sherpa
Scritto il 9 Aprile 2013 at 13:55

Ecco chi fa il proprio lavoro al parlamento europeo:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=NyQFiDtqK4A
Ci tiene più Farage ai greci dei loro deputati.

gnutim
Scritto il 9 Aprile 2013 at 15:38

sherpa@finanza: “GRECIA: OGNI MESE TAGLIANO LA LUCE A TRENTAMILA FAMIGLIE”“Da quando il governo greco ha promulgato la simpatica legge per cui le tasse sulla proprietà vengono incassate dai fornitori di energia elettrica di questo paese ormai assediato, un incredibile numero di famiglie ( 30.000) ogni mese, si sono viste staccare l’energia elettrica…..”Qui l’articolo completo:http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11706Non vogliamo ridurci come loro, ma combattiamo anche per loro.Solidarietà piena alla popolazione greca.

santo Dio che disastro…..

polifilo
Scritto il 9 Aprile 2013 at 17:06

La frase “faremo la fine della Grecia… ” mi va venire il voltastomaco ogni volta che la sento.

Primo perché se si suppone che la CE sia quello che ha nel nome cioè una COMUNITA’ dovrebbe sentire il bisogno di aiutare e non di strozzare. Aiutare non significa salvare i capitali delle banche e dei Greci che li hanno portati in Germania, significa impedire che si presenti una situazione sociale come quella che è stata imposta.

Secondo perché si capisce il ragionamento che sta al fondo, cioè che a noi non toccherà se faremo i bravi e se staremo zitti.
Il meccanismo associato alla perdita di sovranità, monetaria e politica andrà avanti e ben presto avrà i suoi effetti, un paese dopo l’altro, anche se con risultati più o meno drammatici a seconda della capacità di reggere di ciascuno.

longjohnsilver
Scritto il 9 Aprile 2013 at 18:23

Cercando di rimanere all’oggi e di guardare al concreto l’unica certezza che abbiamo è che nell’europa più periferica si sta realizzando un vero e proprio laboratorio sperimentale con vere e proprie prove tecniche di default…sottolineo PROVE perchè al momento di questo si tratta…e mi riferisco a quanto accaduto in Grecia fino all’anno scorso con il gran finale delle CAC sulla ristrutturazione del debito in marzo 2012 di cui si ben chiarito su questo ottimo sito e poi mi riferisco al secondo atto svoltosi neanche un mese fa a Cipro con la confisca dei c/c…due eventi assolutamente nuovi nello scenario mondiale paragonabili a due bombe nucleari fatte esplodere nella periferia dell’impero fallimentare dell’Euro (Cipro è poi un’isola circondata dal mare e da un’occupazione militare a Nord…e non c’è verso di uscirne velocemente se non con un mezzo aereo…quindi nessun rischio di reazioni eversive e/o terroristiche come risposta immediata);il tutto per poi vedere come regiscono gli altri stati e in un secondo momento valutare che ne sarà di tutta l’area €….ovviamente reazione pari a ZERO.

daviosq
Scritto il 10 Aprile 2013 at 07:58

Il brutto di tutti questi esperimenti dell’oligarchia finanziaria sta nel fatto che ancora nessun popolo e nazione europea stanno opponendosi in modo convinto, sembra che qualsiasi demente decisione venga abortita a Bruxelles o nelle cattedrali della finanza appartenga al mal comune mezzo gaudio. Io voglio credere che non ci ritroveremo come l’ellenica terra, spero ancora in noi come popolo, magari combineremo come ben sappiamo fare un gran pasticciaccio ma mi auguro che l’Italia sia il primo grande paese a ribellarsi contro il neoliberismo mercantile ed i suoi diktat.

silvio66
Scritto il 10 Aprile 2013 at 20:53

Grillo, come la quasi totalità degli italiani è completamente disadorno quando si parla di finanza.
Chi si sente degno, potrebbe cercare di informarlo meglio.

faustino
Scritto il 11 Aprile 2013 at 09:12

daviosq@finanza:
Il brutto di tutti questi esperimenti dell’oligarchia finanziaria sta nel fatto che ancora nessun popolo e nazione europea stanno opponendosi in modo convinto, sembra che qualsiasi demente decisione venga abortita a Bruxelles o nelle cattedrali della finanza appartenga al mal comune mezzo gaudio. Io voglio credere che non ci ritroveremo come l’ellenica terra, spero ancora in noi come popolo, magari combineremo come ben sappiamo fare un gran pasticciaccio ma mi auguro che l’Italia sia il primo grande paese a ribellarsi contro il neoliberismo mercantile ed i suoi diktat.

Stessa prassi del passato. Pochi sono al corrente di cosa è una guerra combattuta con armi sconosciute ai soldati. Il passato serve da monito. Oggi pochi sanno cosa è una guerra finanziaria e per questo sono tutti soldati arruolati a combattere una guerra non sapendo che armi devastanti sta usando il nemico.

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