DERIVATI…L’OMBRA DELLO SPREAD!

Scritto il alle 13:03 da icebergfinanza

Mentre si continua a parlare di spread e del sesso degli angeli, di debito pubblico invece che di debito privato, andiamo a dare un’occhiata a quanto sta accadendo nelle segrete dei castelli fantasma della finanza europea mentre quella americana prosegue nella sua dimensione “mark to fantasy”…

«Regolamentare le attività delle banche sui derivati». In Europa o negli Stati Uniti non troverete nessun banchiere centrale, esponente politico o economista che non sia d’accordo sulla necessità di porre un freno alle attività speculative degli istituti di credito. Peccato però che la realtà sia profondamente diversa e i tentativi di intervento a livello regolamentare intrapresi su entrambe le sponde dell’Atlantico dopo la crisi Lehman continuino a non andare al di là dei buoni propositi.

Più che le accuse (ancora da provare) lanciate in settimana a Deutsche Bank per non aver registrato perdite potenziali fino a 12 miliardi di euro, lo dimostra la montagna di derivati, potenzialmente esplosiva, sulla quale le banche continuano a sedersi. (…) 

Il rapporto diffuso di recente da R&S Mediobanca ha tracciato una mappa accurata del rischio riportando i dati pubblicati nell’ultima semestrale dai 20 principali istituti di credito del Vecchio Continente: i derivati attivi sono pari a 5.942 miliardi di euro, vale a dire – tanto per fare un confronto con l’economia reale – qualcosa come il 50% del Pil dei Paesi presi in considerazione. Il problema, però, è che questo ammontare è sì leggermente al di sotto (-1,1%) di quello di fine 2011, ma è pur sempre di un terzo superiore ai 4.472 miliardi di derivati attivi che le banche esaminate avevano in pancia nel 2009.

Va detto che il panorama continentale è decisamente variegato: se i derivati attivi detenuti dalle due principali banche svizzere (Credit Suisse e Ubs) valgono oltre due volte il Pil della Confederazione elvetica (il 229%, per la precisione), quelli delle big italiane (Intesa Sanpaolo e UniCredit) raggiungono appena il 17% della ricchezza nazionale. Uno scarto per certi versi abissale, che dimostra il peso differente del sistema finanziario (e in particolare delle attività di trading effettuata delle banche) nell’economia dei diversi Paesi europei e che non necessariamente è una misura del rischio potenziale.

Se si vuole misurare quest’ultimo occorre piuttosto considerare il rapporto di grandezza rispetto ai mezzi propri della stessa banca. I derivati rappresentano per esempio oltre il 30% dell’attivo per le banche svizzere (addirittura il 41% in media), per due istituti britannici che hanno affrontato con alterne vicende la recente crisi finanziaria come Barclays e Rbs, e per la stessa Deutsche Bank (37,9%) finita nel mirino della Securities and Exchange Commission (Sec), mentre le tre big francesi oscillano fra il 20 e il 23%. E probabilmente ancora più illuminante è il confronto fra il valore degli stessi derivati e il patrimonio netto, che vede il gruppo tedesco al secondo posto in Europa dietro alla solo Credit Suisse con una «leva finanziaria» di 21,2 che si addice forse più a un hedge fund che a una banca tradizionale. Non stupisce poi più di tanto rilevare che in entrambi casi le banche italiane e quelle spagnole si ritrovino a braccetto in fondo alla lista: l’attività in derivati e la leva di Intesa SanPaolo, UniCredit, Santander e Bbva, è limitata così come la percentuale di ricavi che queste traggono dall’attività di trading (dal 3,2% al 7,5% contro, per esempio, il 14% di Deutsche Bank e il 25% di Ubs). In fondo alla classifica del rischio e anche a quella della redditività, con buona pace di Basilea 3 e degli altri interventi regolamentari che si sono succeduti dallo scoppio del bubbone Lehman in avanti.

Non dimenticate il nostro risk system, nella crisi americana ha individuato con una precisione del 90 % tutte le banche fallite o nazionalizzate.

Continuiamo pure a parlare di spread o di spesa pubblica, di liberalizzazioni o di debito pubblico o deficit in attesa che la madre di tutte le crisi si faccia viva!

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16 commenti Commenta
ferrariferrari
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 13:17

e quando crollerà il castello della carta….forse tutti sul mattone e sulle altre cose che si toccano…

ciaula
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 15:33

Come non condividere le tue osservazioni!
I media continuano a confondere le idee alla gente, continuando a tenerli lontani dalla comprensione dei fatti. E ci stanno riuscendo in maniera egregia.

Eppure non sarebbe una grande impresa chiarire come nasce questa maledetta crisi. Basterebbe solo un minimo di libertà ed onestà intellettuale. In fin dei conti non è così complicato; ci si può arrivare perfino con qualche vignetta: http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.it/2012/12/lorigine-della-crisi-in-poche-vignette.html#more

dorf001
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 15:54

ciaula@finanza,

anche giovanni zibordi si è messo a fare le vignette su come funziona l’economia. ma primA leggete quello che dice.

GIOVANNI ZIBORDI
cobraf.com

[Oggi ho potuto verificare i dati dei primi 10 giorni di dicembre. Rispetto allo scorso anno stesso periodo siamo a -20%! Parlo di g.d. di elettronica e della stessa città di Zibo Modena. Ho un amico che fornisce giocattoli a grossi player in Emilia Romagna. In questo stesso periodo si va da un -15 ad un – 40% come sell out. Questo fine anno si chiuderà in modo terribile altro che fine del tunnel!]

Stanno facendo terra bruciata dell’Italia perchè per “loro” (la grande finanza e le grandi banche che muovono i fili delle marionette di gente come Monti) l’Italia è solo uno dei tanti mercati del sacro “mercato globale” e ci sono altri mercati in asia o sudamerica che la sostituiranno. …..

Nel frattempo vogliono che l’Italia, la Grecia, la Spagna, l’Irlanda e il Portogallo paghino interessi su interessi superiori all’inflazione e continuino a pagarli in eterno per cui non possono lasciar uscire nessuno dalla morsa del “Mercato” perché anche una Grecia che getti la spugna e non paghi potrebbe essere sufficiente a creare il “contagio”. Fino a quando è l’Ecuador e l’Islanda che non pagano sono così piccoli e lontani che possono essere tollerati, ma già la Grecia preferiscono lasciarla strangolare in base alla regola del “colpirne uno per educarne cento”. ….

La loro forza sono i mass media, dal Corriere a Repubblica in giù che a loro volta prendono la linea ogni giorno dall’estero, come facevano una volta al Comintern da Mosca che oggi però si è spostata a New York. Oggi il New York Times, la centrale della disinformazione globale, aveva un profilo agiografico di Monti descritto come un santo, un poeta e un navigatore, un personaggio storico secondo solo a Cristoforo Colombo, un incrocio tra Lincoln, Nelson Mandela e Roosevelt (su cui in realtà ci sarebbe molto da dire) quando invece si tratta di un modesto professore senza particolari qualificazioni, che è stato “assunto” dall’oligarchia finanziaria come marionetta e utile idiota per farsi pagare tutte le rate e gli interessi spremendo gli italiani. (Ma non è neanche che al New York Times lo pensino veramente, negli anni ’90 ad esempio al NY Times celebravano Boris Yeltsin come un eroe mentre sotto di lui la Russia veniva spogliata di tutto (sotto la direzione di parecchi soggetti di New York) e il tenore di vita del russo medio collassava. Oggi sullo stesso giornale trovi articoli che ammettono che sotto Yeltsin è avvenuta in Russia la più grande rapina della storia, ma intanto il danno è stato fatto. …

Se domattina l’Italia potesse tornare al sistema in vigore nel 1950 o 1960 o 1970 o anche 1980, cioè a finanziare i deficit pubblici con semplici Lire e non BTP espressi in Euro, la sua economia si risolleverebbe di colpo. La prova che sia così non è nei libri, ma nel fatto che se vai a Londra oggi impari che gli inglesi zitti zitti e quatti quatti fanno esattamente così, finanziano deficit pubblici da 100 miliardi di sterline l’anno (cinque volte maggiori dei nostri!) emettendo sterline. Gli inglesi perlomeno non sono così idioti da vendere i loro titoli di stato “sul mercato”, li fanno assorbire in silenzio dalla Banca di Inghilterra in una semplice partita di giro contabile. ..

NON HA SENSO CHE LO STATO INCASSI DI TASSE QUANDO SPENDE. Perché se lo fa, dopo qualche anno, sai cosa succede ? non ci sono più soldi in circolazione per le famiglie ed imprese!
hai i giacimenti nel deserto o un industria e tecnologia che occorrono decenni a creare non puoi improvvisarli e devi importarli. La Moneta il nostro fottuto governo la può creare senza costi, domattina, al prezzo di votare un paio di leggi ed emettere un paio di decreti. Noi oggi IN PRATICA IMPORTIAMO LA FOTTUTA MONETA, ANCHE SE SONO ACCREDITI ELETTRONICI CHE LO STATO FA A SUA DISCREZIONE

Questo concetto andrebbe ripetuto come slogan ogni dieci minuti in TV e nelle scuole e scritto sui muri fino a quando non cominci ad entrare lentamente nei cervelli annebbiati degli italiani.

==> Se domattina l’Italia potesse tornare al sistema in vigore nel 1980, 1970, 1960 e 1950 cioè a finanziare i deficit pubblici con semplici Lire e non BTP in Euro, la sua economia si risolleverebbe di colpo.

(Io ho fatto persino dei fumetti per illustrarlo, l’ultima sarebbe provare anche con una canzone)

Giovanni Zibordi
Fonte: http://www.cobraf.com
Link: http://www.cobraf.com/forum/topic.php?topic_id=6303&reply_id=123502104#123502104
10.12.2012

scusate, ma dovevo postarlo. l’articolo è molto più lungo. ma è ottimo. in fondo ci sono pure le vignette. leggete che è importante.

by DORF

dorf001
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 15:58

il trucco dello spread. la balla dello spread. di bottarelli.

Sull’ipocrisia che regna nei giornali politici ed economici, nonché sull’ipocrisia dei nostri per fortuna ex tecnici politici, insieme al “caro leader” Napolitano, Vi invito poi a leggere questo fulminante articolo di Bottarelli su il sussidiario.net: http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2012/12/11/BORSA-e-SPREAD-Le-10-prove-che-smascherano-gli-altarini-dei-mercati/4/345851/

DORF

dorf001
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 15:59

commenti intelligenti dalla rete. sotto.

Il vero spread in pochi click (dedicato alla casalinga di Voghera): Partire da : http://it.yahoo.com/ 1) Cliccare su “Finanza” (a sx, sotto SITI YAHOO) 2) Cliccare su “FTSE MIB” (in alto a sx) 3) Cliccare su “Grafico base” (sempre a sx) 4) Dove c’è scritto “Confronta: FTSEMIB.MI vs” digitare “GDAX” e scegliere il primo della lista 5) Cliccare il tasto “Confronta” Nella scala di destra si osservi la differenza percentuale tra MIB e DAX tedesco nell’anno di Monti (più del 25% di spread!) 6) Cliccare su “5A” nella seconda barra dedicata al grafico Nella scala di destra si osservi la differenza percentuale tra MIB e DAX tedesco negli ultimi 5 anni (attorno al 50% di spread!) Interpretazione: Il governo Monti ha danneggiato il già compromesso andamento delle aziende italiane facendo un danno in un solo anno pari a tutto quello dei 4 anni precedenti, favorendo enormemente il “competitore” tedesco, il cui vantaggio relativo ha beneficiato, prima e dopo, della moneta unica usata come una clava contro i PIIGS. (teniamo sempre ben presente il credito accumulato di 700 miliardi della bundesbank sulle altre Banche Centrali dell’eurozona, nel decennio di ricostruzione della Germania Est) Seguendo la logica del menopeggismo, come purtroppo è abituato a fare, l’elettore “moderato” ben farebbe a scegliere Berlusconi a Monti. Padella ==> brace ==> padella Che ideona! Che alternativa! Che depressione!

DORF

ilcuculo
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 17:34

dorf001@finanza,

Tempo fa un ragazzo cercava di spiegarmi come con il metodo delle “catene di s’Antonio” tutti guadagnassero e nessuno perdesse.
Del resto era anche convinto che giocando al lotto i numeri ritardatari ci fosse più probabilità di vincere.

Se una azienda, una associazione sportiva, una famiglia, una persona, spende strutturalmente più di quanto guadagna si indebita e continua strutturalmente ad aumentare il suo debito, quindi si mette permanentemente nella condizione di chiedere prestiti e di chiederne sempre in misura crescente.

Uno stato invece sembra evadere dalla servitù di questa legge che appare fondamentale. Può stampre moneta e pagare tutti, stipendi, pensioni, servizi pubblici, reddito di cittadinanza materie prime, infrastrutture…

Tutto in cambio di carta fresca di stampa per sempre. Che bello. Ma allora perchè negli anni ’50 ’60 ’70 ’80 mio padre e tutti gli altri si davano tanto da fare a lavorare ?
Ma i soldi possiamo anche stamparceli a casa con la inkjet ? o deve per forza stamparli la baca d’Italia ?

ilcuculo
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 17:37

dorf001@finanza,

Ha fatto bene il Cavaliere a toranre in campo, qualche voto con i suoi ragionamenti lo porta a casa di sicuro…

stanziale
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 18:40

Bentornato ad Andrea, che ha ripreso il timone. Volevo rispondere al cuculo, facendogli presente che noi non e’ che non lavoriamo, anzi abbiamo un avanzo primario bestiale, ma come ben sai buttiamo via 70-80 miliardi di interessi che nazioni messe peggio non pagano, perche’ possono, alla bisogna, stampare. Lo paghiamo a favore dei tedeschi, francesi, anglo americani. Il signoraggio a favore delle banche centrali private e degli hedge founds, le multinazionali che pagano tasse irrisorie (l’ultima scoperta e’ google) sono problemi e nemici da combattere, dentro o fuori dall’euro. L’euro l’europa potevano essere buone idee ma sono fallite per l’egoismo di germania e francia, che non ci hanno mai creduto. Meglio sarebbe riavere la nostra sovranita’ monetaria. O, se si resta dentro, i tedeschi devono ascoltare le nostre ragioni, c’e’ il problema delle bilance dei pagamenti irrisolto. Ma forse da persona intelligente, temi che siano solo Berlusconi e Grillo a farlo correttamente presente? La paura mi sembra fondata…

ilcuculo
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 19:03

stanziale@finanza,

primo non paghiamo 80 miliardi di interessi perchè il tasso MEDIO dul debito pubblico è intorno a 3%.

secondo il 65% del debito pubblico è in mano a Italiani

Quindi il flusso netto verso gli investitori stranieri è dell’ordine di 21 miliardi all’anno ovvero circa 1,3% del PIL, che non è poco ma non giustifica una tragedia greca.

Lo spread dell’Italia è tutto nella classe politico amministrativa corrotta per molti punti di PIL

stanziale
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 20:55

Buona risposta cuculo, pero’ parziale. Voi europeisti (mi par di capire tu lo sia, non e’ una offesa) non chiarite le vs posizioni sul signoraggio (secondo noi deve essere lo stato ad emettere moneta, non le banche private, ed in ogni caso la banca centrale deve rispondere al potere politico) e sulla questione della bilancia dei pagamenti, che non va per nulla. Non mi pare che Monti / Bersani intendano trattare l’argomento, cioe’ riequlibrare con la Germania….

ilcuculo
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 21:33

stanziale@finanza,

Ti ricordi come mai quando si sono definte le quote latte in europa all’Italia è stata data una quota molto inferiore alla produzione ed al fabbisogno nazionale?

Se non te lo ricordi te lo ricordo io, perchè ai nostri allevatori sono state attribuite le quote in base alle quantità regolarmente fatturate. Le quote prodotte e vendute “in nero” non sono state riconosciute.

Invece le multe le abbiamo pagate tutti e sono diventate un pezzetto del nostro debito pubblico.

Questo è spread.

stanziale
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 23:51

Cuculo, anche le quote latte… I nostri imbrogliavano. ok. Ma ora da chi importiamo latte? Dagli integerrimi tedeschi e francesi. Ma se hanno le regole dei nostri, come fanno? Forse ora non danno il latte ai neonati per venderlo a noi? Oppure truccavano prima i loro dati all’incontrario? Sono piu’ belli e fanno come gli fare ? (piu’ probabile). A te l’opzione che preferisci…

dorf001
Scritto il 12 Dicembre 2012 at 01:00

ilcuculo@finanza,

tu cuculo dici: Ma i soldi possiamo anche stamparceli a casa con la inkjet ? o deve per forza stamparli la banca d’Italia ?

si sarebbe meglio che te li stampassi tu in casa i bigliettoni. che siano euro, dollari, franchi svizzeri o altro, come credi e cosa credi che facciano le banche centrali, e cosa pensi facesse la banca d’italia? proprio cosi’. e tu continui a difenderle. sti criminali. sei un pò stano però. allora crederai almeno alla parola di un premio nobel x l’economia. non recente, di anni fa, ma uno con le palle che non si piegava al volere degli usurai. cioè il premio MAURICE ALLAIS.

cosi’ diceva: Fondamentalmente la creazione di denaro dal nulla (ex nihilo) effettuata dal sistema bancario è identica, non esito mai a dirlo per fare ben comprendere con cosa si ha a che fare, alla creazione di denaro da parte dei falsari, per questo motivo giustamente condannati dalla legge. Nel concreto essa provoca gli stessi risultati. La differenza è chi ne trae il profitto.

Maurice Allais denuncia il Signoraggio e la riserva frazionaria?

Allasi scrive:
[20] Con questo sistema non sarebbe creata altra moneta eccettuata quella della Banca Centrale, e il reddito da signoraggio proveniente dalla creazione di moneta da parte della Banca Centrale sarebbe restituito allo Stato, ed esso stesso permetterebbe nelle condizioni attuali di abolire la quasi totalità delle imposte progressive sul reddito. Vedere il mio saggio “Pour la réforme de la fiscalité”. Una riforma tale avrebbe il vantaggio della chiarezza e della trasparenza. Oggi i redditi da signoraggio provenienti dalla creazione di moneta sono spartiti tra mani ignote, senza che nessuno possa realmente identificare chi è che ne trae profitto. Questi redditi non fanno che causare ingiustizia e instabilità e, favorendo investimenti non realmente redditizi per la collettività, non fanno che causare uno sperpero di capitale. Fondamentalmente la creazione di denaro dal nulla (ex nihilo) effettuata dal sistema bancario è identica, non esito mai a dirlo per fare ben comprendere con cosa si ha a che fare, alla creazione di denaro da parte dei falsari, per questo motivo giustamente condannati dalla legge. Nel concreto essa provoca gli stessi risultati. La differenza è chi ne trae il profitto.

e se non ti basta: Moneta
Ricordando Maurice Allais e le sue fondamentali intuizioni
Maurice Allais, economista noto e affermato, Premio Nobel nel 1988, non ha mai voluto piegarsi alle verità imposte dal sistema bancario globalizzato, dagli economisti del modello dominante e dalle istituzioni internazionali. Al contrario, ha portato avanti con determinazione la sua critica alle storture del mercato finanziario, al perverso sistema del credito e alla truffa del signoraggio postmoderno. A due mesi dalla sua scomparsa vogliamo ricordarlo passando in rassegna le sue fondamentali intuizioni.

tutto l’articolo qui. http://www.ilcambiamento.it/moneta/ricordando_maurice_allais.html

non so cuculo perchè ti sei fissato a difendere questo sistema di m…. sistema criminale. lo vedi o no, che stanno massacrando i popoli? lo capirai SOLO quando perderai il lavoro? quando perderai tutto? beh milioni di italiani sattno già a questi passi. tu hai un pò di pietà per loro oppure no? e la storiaccia che le banche nazionali, tra filiali e tutto quante sono? 1000? ebbene tuti questi signori che neanche stampano carta igienica, addirittura si invetano, ripeto inventano, deanro dal nulla, puff magia, lo inventano dal nulla coi loro computerini? ti và bene questa porcheria? questi andrebbero tutti messi al muro. linciati come minimo. oppure tu li elogi? fanno bene? il banchiere, sottolineo banchiere, non l’impiegato, è l’essere più inutile di questo pianeta. è un totale parassita. non produce nulla. il suo scopo nella vita è sfruttar il prossimo. tu cuculo puoi anche volergli bene a sta gente, ma a me fanno schifo. punto!!!

ciao DORF

comprooro
Scritto il 12 Dicembre 2012 at 08:41

Salve,
hanno ragione Dorf001 e Stanziale quando pongono l’accento sul problema della sovranità monetaria. Siamo uno Stato senza Banca Centrale e senza moneta propria. Molto presto anche parte della capacità impositiva verrà trasferita ed accentrata nel cuore dell’Europa ed i pretesti non mancheranno. Faranno leva sull’incapacità e sulla corruzione delle nostre comunità politiche locali per giustificare l’ulteriore esproprio. I tedeschi sono più virtuosi di noi ma non potranno sottrarsi al meccanismo perverso. In Europa nel dopoguerra abbiamo conosciuto i giorni delle repubbliche, più o meno libere e più o meno ricche. Fra poco conosceremo i giorni dell’Impero, il grande impero bancario. La so vranità monetaria per un grande cartello privato al centro, ed una periferia in continua espansione, fatta di nuovi membri UE poveri in canna, ma per questo idonei all’installazione di fabbriche e sweat shops. Tra il cuore finanziario e la periferia degli sweat shops ci saremo noi, diventati nel frattempo terra di nessuno, ricca soltanto di macerie fumanti. Quanto al discorso sullo spread, esso non è altro che il fantasma della vecchia Lira, che qualcuno (GS, Jpm Ubs anyone?) ha cacciato dalla porta, ben sapendo che sarebbe ritornato dalla finestra, ma nel frattempo gli ha dato la possibilità di vendere ai gonzi italiani attraverso una rete di spacciatori (ad esempio il figlio di Bassolino alla Reg. Campania) crack ed eroina finanziaria (aka debito)… e di guagagnare una seconda e terza volta vendendo e ricomprando grazie a Monti i Cds. E adesso con le elezioni? Semplice, se vinceranno i centristi, i banchieri ci ridurranno ad una terra di mezzo, lontana sia dal cuore finanziario che dagli sweatshops. Se vinceranno i populisti magari torniamo alla vecchia Lira, ancora più ammaccata e svalutata ed allora vedrete che i posti di lavoro torneranno… di certo non sarà terziario avanzato…più probabilmente si tratterà di economia del sudore. Non appasionatevi troppo alla politica… è solo un side show… e se volete proprio guardare la tribuna politica, mentre lo fate tenete una manina sul portafogli, come se foste sul tram. Buona campagna elettorale a tutti 😉

comprooro
Scritto il 12 Dicembre 2012 at 08:51

PS: un link a qualcosa di più interessante della tribuna politica

http://www.csper.org/renaissance-20.html

ilcuculo
Scritto il 12 Dicembre 2012 at 08:51

dorf001@finanza,

Dorf,

non è che difendo banche e banchieri, tendenzialmente difendo il primo ed il secondo principio della termodinamica e più in generale il principio di conservazione dell’energia.

Secondo te se il giorno di Natale ogni famiglia italiana ricevesse un pacchetto con dentro 1 Milione di Euro in banconote , il giorno di S.Stefano l’economia Italiana va meglio o peggio ?

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