PATCH ADAMS SILVIO!

Scritto il alle 08:38 da icebergfinanza

(ASCA) – Roma, 1 giu – ”Dobbiamo andare in Europa e battere i pugni sul tavolo per dire che la Bce deve stampare moneta. Per paradosso dico che se non dovessero capire allora noi diciamo ‘ciao ciao Europa’. Oppure diciamo alla Germania ‘uscite voi se non volete questo’. Se non viene stampata altra moneta dalla Bce, stamperemo noi la nostra moneta”. Sarebbe questo il ragionamento svolto da Silvio Berlusconi durante l’assemblea dei gruppi in corso a Montecitorio. ceg/sam/

Ovviamente alla fine era tutto uno scherzo, si come uno scherzo è stato l’ottimismo di maniera che ha accompagnato gli ultimi anni di governo, dove tutto andava bene, la crisi non esisteva, le autostrade gorgogliavano e i ristoranti traboccavano!

Ma quello che mi interessa condividere con Voi è l’intervista ad Antonio Martino apparsa sul MESSAGGERO  qualcosa di estremamente esilarante che neanche il mitico Robin Williams avrebbe mai potuto rilasciare nei panni di Patch Adams..

 ROMA – Professor Martino, lei è un amico vero di Berlusconi. Stavolta ha esagerato il Cavaliere? «Ha imitato Grillo, ma per gioco».

 Cioè? «Grillo è quello che farnetica sulla banche. Dice che vanno nazionalizzate. Lo dice per farci ridere oppure ci crede veramente?».
Secondo lei? «Ridere non fa. E se lo dice seriamente, è pazzesco».


Ma perché sta parlando di Grillo? «A Berlusconi ci arriviamo».


Subito? «Un attimo di pazienza. Nazionalizzare le banche significa rubarle, sottrarle ai loro azionisti. Se invece lo Stato le comprasse, il debito pubblico aumenterebbe notevolmente».

Scusate ma sono piegato in due dalle risate abbiate pazienza che appena riesco a riprendermi proseguo…

Nazionalizzare le banche significa rubarle, sottrarle ai loro azionisti. Nazionalizzare le banche significa rubarle, sottrarle ai loro azionisti. Nazionalizzare le banche significa rubarle, sottrarle ai loro azionisti. Nazionalizzare le banche significa rubarle, sottrarle ai loro azionisti…. sento ancora l’eco eco eco!

Questa era la classe dirigente e politica che ci ha amministrati per decenni! Glielo spiegate Voi che quando si nazionalizza e’ perche una banca o un’azienda e’ stata amministrata male e gli azionisti dormivano. Se il rischio e’ sistemico si toglie di mezzo facendo pagare il conto ad azionisti e obbligazionisti in parte che hanno sottoscritto il rischio aziendale e si preservano risparmiatori e depositanti.

Ma il signor Martino conosce la storia, sa cosa significa nazionalizzare, sa quello che è accaduto nella crisi nordica degli anni ’90?

Altra domandina da 10 trilioni di dollari ovvero quello che è stato salvare un branco di falliti che ha devastato l’economia mondiale!

Ma socializzare le perdite e privatizzare i profitti non significa forse rubare!

Immagino la risposta e quindi vi lascio divertirvi con il resto dell’intervista, roba da morire di risate a crepapelle!


E Berlusconi che cosa c’entra? «Questa storia che la colpa di tutto è sempre delle banche è popolarissima tra molte persone».


Quindi Berlusconi ci si tuffa? «In questa fase, lui ha simpatia per Grillo. Perché vede che ha successo e dice cose assurde ma molto bene accolte».

Davvero possiamo stamparci l’euro per i fatti nostri? «O si stampa qui o da un’altra parte non fa differenza. Berlusconi dice di stamparlo in Italia perché, sull’onda di Grillo, crede che tutti i nostri mali siano dovuti al signoraggio».


A che cosa? «E’ la differenza tra il potere di acquisto di una banconota e il costo di produzione di una banconota. Dicono: non costa nulla produrre una banconota e allora perché la deve produrre la Bce e non noi? Produciamola noi!».


Sbagliato? «Tutto ciò è basato su un errore. Ossia che i soldi del signoraggio siano una forma di sfruttamento delle persone normali ad opera delle banche». 

 E Berlusconi non lo sa che queste sono assurdità? «Lo sa benissimo».


E allora? «Fa questo discorso perché sta in un momento in cui sa che questi discorsi fanno presa».


Va dove lo porta il vento? «Gioca».


Gioca? «Un po’. La riunione del Pdl, dove ha detto questa cosa, era noiosa. E per tenere svegli i suoi, ha raccontato una storiella. Ha somministrato ai presenti un cocktail di grillismo e di terapia anti-sonno».


Lei, onorevole, c’era alla riunione? «Non c’ero».


E se ci fosse stato? «Non avrei obiettato niente, per non mettere Berlusconi in imbarazzo».


Suvvia. «Dopo, però, sarei andato da lui e gli avrei detto: Silvio, evita queste battute, perché la gente ti prende sul serio mentre tu stai soltanto scherzando e grillando».

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6 commenti Commenta
atomictonto
Scritto il 5 Giugno 2012 at 09:10

Il problema è che Grillo rispetto al Pistola coi Tacchi è un comico dilettante…

atomictonto
Scritto il 5 Giugno 2012 at 09:26

Faccio notare che, copione ormail logoro, se sulle borse Europee si dirada un minimo la nebbia….ecco subito Moody’s o S&P che sparano qualche coglionata per piantare zizzania.
Ora ditemi…cosa significa “Grecia: una probabilità su tre che esca dall’Euro”???
Che cazzo sono dei BOOKMAKER?!!?!?!
Ma io dico seriamente ma quale credibilità hanno S&P o Moody’s…e aquesto punto quale credibilità hanno quelli che seguitano a dare peso a sti congiurati falsi e bugiardi!?

giobbe8871
Scritto il 5 Giugno 2012 at 11:38

Berlusconi ritorna a suo modo sicuro di farla franca ancora, perchè la Casa Bianca ( Destino Manifesto ) e la Corona UK sono stufi dell’ingerenza della Germania dappertutto.Della Superbia dei Crucchi.
Secondo voi Putin è andato 3 giorni a Pechino da solo? A parlare di Siria ?

Carlo Pelanda, oggi su Libero
Carlo Pelanda su Libero.
In Italia prosegue il dibattito sulle conseguenze dell’eventuale uscita dall’euro. Su Libero in edicola oggi, 5 giugno, Carlo Pelanda spiega che hi desidera, comprensibilmente, l’uscita dall’eurogabbia e la secessione dal Quarto Reich, deve mettere in conto un costo elevatissimo. Infatti, nell’analisi costi/benefici conviene di più cercare di far funzionare l’euro, modificandone l’architettura tecnica e politica, piuttosto che tornare alla sovranità monetaria.
I problemi dell’Italia sono tre: debito, cambio decompetitivo e modello economico interno che soffoca la crescita. Gli eurovincoli li peggiorano invece che aiutare a risolverli, in particolare il problema del debito. ma con l’adio all’euro, la lira perderebbe circa metà del suo valore in relazione all’euro odierno e così i titoli di Stato, almeno per un biennio. Tale prospettiva porterebbe i risparmiatori a spostare i loro soldi dalle banche, prima. Inoltre il debito sovrano italiano sarebbe classificato come parzialmente in insolvenza. Le due cose comporterebbero la crisi bancaria e del credito. Se si riuscisse a superare senza morti questo impatto, poi il minor peso della spesa per interessi (oggi tra gli 80 e 90 miliardi annui) e la competitività del cambio permetterebbe all’Italia una crescita del Pil tendenziale attorno al 5 per cento.Quindi il problema si concentra su come superare il biennio di ritorno alla lira evitando la distruzione totale del sistema. In teoria un modo ci sarebbe. Agganciare la nuova lira al dollaro e ottenere dall’America una linea di credito speciale di 1,5 trilioni di dollari. Se fosse possibile, la svalutazione della nuova lira sarebbe contenuta, sufficiente per dare impulso alla crescita, ma non troppa per costringere il mercato europeo al ritorno dei dazi.

giobbe8871
Scritto il 5 Giugno 2012 at 11:43

Consiglio a tutti di guardare la puntata di ieri sera, de L’Infedele di Gad Lerner.
http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50268823

Buona Visione.
e ricordatevi che Paolo Savona fu Ministro del Governo Ciampi, il più favorevole allo SME-ECU-Euro
Che dire allora ? La Coscienza ? Pentimento di Savona ? 😉 :mrgreen:

idiocrazia
Scritto il 5 Giugno 2012 at 14:09

giobbe8871@finanza,

Io l’ho vista giobbe, è stata nel complesso abbastanza deludente salvo il fatto che da il segno di un cambiamento in quello che ora evidentemente può essere detto al pubblico con Lerner che esordisce dicendo “solo un anno fa mi sembrava impossibile solo pensare ad un futuro senza euro ora mi sembra assurdo pensare ad un futuro con questo euro…” e Savona che dice che già dal luglio scorso c’era un piano b per uscire dall’euro facendo sobbalzare tutto lo studio anche se lui è un “tifoso” della moneta unica.

Su Savona che per me è una delle pochissime persone con cui almeno si può parlare ed è importante soprattutto per il ruolo di visibilità che occupa è difficile dare un giudizio, ricordiamo però che è uno di quelli che dovremmo “ringraziare” se le banche italiane hanno usato relativamente poco i derivati e altre amenità simili… in più almeno ha il buon senso di ammettere i propri errori e non sparare fesserie, ha detto chiaramente che l’IRI venne distrutta perché era un istituto fascista che danneggiava il paese ma ha almeno il minimo di onestà e buon senso nel dire che a conti fatti sia stato un errore.

Ieri si vedeva chiaramente che aveva molta paura di esagerare e cercava di mantenere il più possibile la calma ma una cosa fondamentale l’ha detta A DECIDERE DEVONO ESSERE I CITTADINI CON ELEZIONI E REFERENDUM.
Questo segna una fondamentale demarcazione fra chi crede che i cittadini siano sudditi e chi invece pensa che i cittadini siano appunto cittadini e debbano nel bene e nel male essere responsabilizzati.

Giuseppe

giobbe8871
Scritto il 5 Giugno 2012 at 18:09

idiocrazia@finanza,

Anche a me è piaciuto il riferimento alla Democrazia del prof. Savona, circa la scelta se restare nell’euro oppure uscirne con un piano ( con l’aiutino di manina FED ).

Caro Giuseppe , il Sogno di un Europa Unita pur nelle diversità , con una sola Moneta , propinatoci da Prodi, Tommaso Padoa Schioppa, Monti, Ciampi,ecc…è stato uno strumento atto a favorire la regione economicamente più forte ! 😉

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