PERSONE RESPONSABILI!

Scritto il alle 23:40 da icebergfinanza

 

Come diceva E.G.White, il piu’ grande bisogno del mondo e dei nostri tempi, mi permetto di aggiungere, e’ il bisogno di uomini,  di uomini che non si possono comprare ne vendere di uomini che sono fedeli ed onesti fin nell’intimo della loro anima; di uomini che non hanno paura di chiamare il male con il suo vero nome; di uomini la cui coscienza e’ fedele al dovere come l’ago magnetico lo e’ al polo; di uomini che staranno per la Giustizia anche se dovessero crollare i cieli”.

Nel mio libro e durante la navigazione ho sempre sostenuto che non  solo è importante istruire uomini e donne del futuro che siano in grado di difendersi dalla complessità del sistema finanziario, consentendo loro di migliorare la propria conoscenza e consapevolezza dei rischi e delle opportunità che il sistema offre, ma anche educare persone in grado di comprendere il significato delle cose, che siano in grado di riflettere sulle conseguenze e sulle cause di una determinata azione economica e sociale, che sappiano guardare anche a un sistema alternativo a quello che permea la loro quotidianità.
 
Come mi ha suggerito Michele, nell’ottobre del 1947, il grande statista Alcide Degasperi, mio concittadino, al Congresso della Cooperazione di Roma disse che se non si hanno amici, persone adatte a dirigere una cooperativa di consumo, di lavoro è meglio non farla. “ Per esperienza passata, io vi dico, andate adagio. Se non avete disponibilità di uomini, aspettate, e quando avrete uomini onesti e capaci, uomini solidi, uomini diritti, lasciateli un po’ fare. Lo sforzo principale, e lo avete già presente, è la formazione di uomini adatti; e la formazione deve essere più che tecnica, morale perché più che la formazione tecnica deve valere la formazione morale. Bisognerebbe essere sicuri di uomini che prendono in mano la cosa pubblica, altrimenti mille cooperative che vanno male non ne valgono una o dieci che vanno bene.
 
Adriano Olivetti scriveva che l’individuo riposa sugli elementi materiali e dalla materia è individualizzato e limitato. “ Se il mondo che nasce vuole evitare nuovi catastrofi e volgere verso mete superiori, occorre creare una società nella quale la Persona abbia la possibilità immediata di esplicare la propria umanità e spiritualità cioè trasformarsi da individuo a persona.
 
Certo, non possiamo cambiare il mondo, ma probabilmente possiamo migliorarlo. Se l’economia ci impone i grandi numeri noi possiamo imporci il dovere di trovare l’alternativa dei piccoli numeri, della qualità rispetto alla quantità. Coloro che pensano al mercato come a una piazza nella quale si svolgono pure transazioni economiche dimentica o ignora per formazione culturale che si tratta sempre e comunque di relazioni umane. Vi lascio con queste semplici considerazioni con la speranza che creino qualche spunto di riflessione e confronto. 
 

Tags:   |
22 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 4 Dicembre 2010 at 15:37

Solo con la violenza si ottengono i cambiamenti.

Scritto il 4 Dicembre 2010 at 18:01


 "Responsabilità, Libertà…Coraggio…oltre il gioco di specchi….oltre le verità riflesse…"

 Già Capitano Già…già…
la Tua citazione è la mia preferita, e  non dimentico mai di ripeterla come un mantra…

c'è ben poco da dire, ma molto da fare…soprattutto su noi stessi….
Ci tengo condividere con Voi queste intense righe che conservo gelosamente, per non dimenticare…per non farmi distrarre dai giochi di specchi, dalle effimere reltà riflesse…
   

Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica
sono due cose inconciliabili in Italia. (Pier Paolo Pasolini)

Bisogna molto disobbedire, prima di levarsi contro il potere.

Il pensiero che va’ alla ricerca dell’Ideologia Dominante ( l’ideologia vista come l’insieme delle concezioni culturali, politiche, religiose ecc., con cui una classe sociale giustifica i propri interessi ),per poi smontarla e rimontarla decenni più in là evidenziandone i difetti ma attribuendo già dal principio colpe e pene, impettito oggi riposa “ne la terra negra” dell’indifferenza, dell’ostracismo, del continente.
E se l’intelletto individua, come già detto, delle imperfezioni, tali da riformare l’intero ambiente sociale, allora sembra opportuno intervenire disobbedendo a chi, di queste imperfezioni, vorrebbe farne dei simulacri marmorei, in onore dei quali sacrificare delle bestie.
[…] Le persone adorabili che non sanno di avere diritti, oppure le persone adorabili che lo sanno ma ci rinunciano – in questa guerra civile mascherata – rivestono una ben nota e antica funzione: quella di essere carne da macello.[…]
(P.P. Pasolini, Lettere Luterane, Intervento al congresso del Partito Radicale)

Ebbene, i sacrificati chi sono e chi erano?
Erano i giovinetti nati dalle paludose periferie e dalle stagnanti borgate, concetti, questi, che oggi ci appaiono di tutt’altra pasta rispetto a quella di cui erano fatti negli anni 40’- 50’- 60’. Giovani derubati di una cultura semplice a favore di un surrogato di cultura  divenuta semplicistica.
Erano i rapporti sociali atavici, sostituiti da quelli che nascevano dalla Seconda Rivoluzione Industriale (consumismo) e aventi come presupposti: “grande quantità, beni superflui, funzione edonistica”(Pasolini), e che oggi sappiamo non essere le chiavi per il benessere.
Sono i paesi e le cittadine, oggi quanto mai abbandonati ad un isolamento culturale evidente nella trasformazione delle tradizioni, queste ultime, parte soccombente dello scontro tra locale e globale. E non solo, sebbene privati di una identità (culturale) vengono privati anche di un’ economia e quindi di un futuro per chi il futuro dovrà vivere.
Erano e Sono i valori tramandati, gettati, ieri come oggi (per quel che ne resta), in una crisi profonda dovuta alla penuria degli stessi. Non più adatti a rappresentare un modello di vita, sono stati del tutto accantonati e ritenuti argomentazioni adatte per i racconti dei vecchi, i quali oggi non si spiegano come abbiano potuto ignorare quando invece c’era da cambiare. Una gioventù di criminaloidi a cui non si può parlare in nome di niente (Pasolini),questo eravamo e questo continuiamo a essere.                                                                                                                                                            Chi sono e chi erano i sacrificatori?
Erano eSono i “Potenti del Palazzo” che preferirono e preferiscono immolare una cultura nazionale a favore di un separatismo ideologico e culturale che distrugge l’unità d’azione. Questi carnefici si portano appresso, come seguito, una quantità sterminata di reati: indegnità, disprezzo per i cittadini, manipolazione del denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con gli industriali, con i banchieri, connivenza con la mafia, alto tradimento in favore di una nazione straniera, collaborazione con la CIA, uso illecito di enti, come il SID (oggi SISMI e SISDE), responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia e Bologna (almeno in quanto colpevole incapacità di punirne gli esecutori), distruzione paesaggistica e urbanistica dell’Italia, responsabilità della degradazione antropologica degli italiani (responsabilità. questa, aggravata dalla sua totale inconsapevolezza), responsabilità della condizione, come si usa dire, paurosa delle scuole, degli ospedali e di ogni opera pubblica primaria, responsabilità dell’abbandono «selvaggio» delle campagne, responsabilità dell’esplosione «selvaggia» della cultura di massa e dei mass media, responsabilità della stupidità delittuosa della televisione, responsabilità del decadimento della Chiesa, e infine, oltre a tutto il resto, magari anche distribuzione borbonica di cariche pubbliche ad adulatori (Pasolini su ‹‹ Il Mondo››, 28 Agosto 1975).
Tornare nel passato per comprendere il presente è un onere che noi italiani non dobbiamo sopportare, i corsi e risorsi storici, che Vico intendeva, non fanno parte della nostra impostazione storica, qui tutto resta inerme e le verità inconfutabili del novecento riflettono, con continuità, la situazione di questo inizio del terzo millennio. Non si arriverà mai ad una soluzione fino a quando l’opinione pubblica non sarà in grado di processare, al di fuori di giustizia e giornalisti, i colpevoli di questo “degrado antropologico” e non solo, dovrà risponderne anche chi ne è stato consapevolmente complice.
Amare il “nostro mondo” è un dovere che siamo chiamati ad adempiere nonostante l’odio più efferato ci porti a ripudiarlo perché estraneo ai nostri intenti come ai nostri sogni, e per amare bisogna prima osservare, ovvero non distaccarsi dalla realtà ma viverla in tutte le sue brutture e in tutte le sue meravigliose sfaccettature. Abbiamo poco tempo da prestare all’intorno e tanta voglia di convincerci che qualcun altro avrà come vocazione questo credito gratuito; ma questo qualcuno saremo in grado, dal basso della nostra apatia, di elogiarlo e premiarlo per il suo impegno nella disobbedienza? Non credo. Anzi, verrà odiato, schernito, cancellato. Se non lo credete, o non lo credete possibile in un Paese civile, come dovrebbe essere il nostro, allora andate a leggervi la storia, letteraria e non, di Pier Paolo Pasolini.
(A Pier Paolo Pasolini, “Corsaro” )
Giorgio Aquilino

 

Il coraggio cieco e sordo e illimitato e suicida, che nasce dall'amore. Non ha confini il coraggio che nasce dall'amore e per amore si realizza. Non tiene conto di alcun pericolo, non ascolta nessuna forma di raziocinio. Pretende di muovere le montagne e spesso le muove. (Oriana Fallaci)
Un penosissimo puzzo che è il puzzo della debolezza, della fiacchezza, della viltà. Infatti piace a chi non ha il coraggio di affrontare la vita, a chi non ha i coglioni per tenere in vita la vita, a chi non ha la fantasia che ci vuole per apprezzarla nonostante le sue durezze e le sue porcherie e i suoi orrori, a chi non ha l'intelligenza di amarla. (Oriana Fallaci)

Navighiamo…navighiamo, disegnando le notre rotte
questo possiamo e dobbiamo farlo…
Valentina
  

utente anonimo
Scritto il 4 Dicembre 2010 at 18:55

con la violenza non si ottiene niente

Scritto il 4 Dicembre 2010 at 19:04

Andrea,
una domanda:

chi fu più stolto?

Il debitore irresponsabile o l'irresponsabile creditore?

utente anonimo
Scritto il 4 Dicembre 2010 at 20:39

#3

Studia la storia. E poi ne parliamo

Scritto il 4 Dicembre 2010 at 20:57

In una crisi antropologica l’irresponsabilita e’ oggi generalizzata dai gatti e le volpi della finanza sino al tenero Pinocchio che amava il campo dei miracoli e il Paese dei Balocchi nessuno si senta escluso in questo assordante silenzio! Ciò non toglie che un burattino qualsiasi un giorno dopo mille avventure divenne un ragazzo! Andrea

Scritto il 4 Dicembre 2010 at 23:41

"La vera scelta non e' tra non violenza e violenza ma tra non violenza e non esistenza… Se non riusciremo a vivere come fratelli moriremo tutti come stolti".
(Martin Luther King)

Vogliamo esistere? o cos'altro?

Che il Grande Spirito vegli sul Vostro sonno
e su quello dei Vostri cari
Valentina

utente anonimo
Scritto il 5 Dicembre 2010 at 10:27

Solo con la FORZA consapevole si ottengono i cambiamenti.
Il che e' molto diverso dalla violenza.
Si vis pacem para bellum (dicevano i romani) Se vuoi la pace prepara la guerra.
Il piu' grande generale cinese Sun Tzu ,che si studia ancora nelle migliori accademie militari  nei corsi  di strategia militare,affermava che la
violenza era da considerarsi come ultima  ratio .
In definitiva  la guerra  guerreggiata era paragonabile ad una sconfitta.
Stefano

utente anonimo
Scritto il 5 Dicembre 2010 at 10:30

Caro mio, a proposito di quello che dici rispetto alle parole di Olivetti … credo che molti problemi di questi ultimi tempi, sono da attribuire ad una carenza di "individui"  e da un eccesso di "persone" – ovviamente nell'accezione etimilogica del termine : MASCHERE.
La Maschera è l'unica che il sistema "economico" può accettare. nel giuoco di scacchi dell'economia … non possono essere svelate le "mosse" e i giocatori hanno comunque una loro "morale".Tutto sommato e inevitabilmente, la morale dell'uomo ( il suo costume) è l'INDIVIDUO e il SUO INTORNO… tutto il resto è solo poesia e … se c'è qualche poeta, ancora in giro, se non si vende a qualche giocatore di scacchi… è destinato a estinguersi … nella massa informe oppure muoversi da Lupo solitario… anche se non proprio Lupo di mare. Non mi fraintendere … ma meglio 10 individui validi che 1000 persone inutili e depresse… senza gli attributi che nessuna scuola, in questo momento, può fornire. vai avanti, comunque, ti seguo sempre con piacere.
Gengis

Scritto il 5 Dicembre 2010 at 11:17

Gengis nella Storia gli individui hanno fallito alcun Persone invece hanno lasciato segni indelebili nell’anima della gente rivoluzionando in positivo il Mondo….e’ solo questione di prospettiva! Andrea

Scritto il 5 Dicembre 2010 at 13:17

E' un errore osservare la crisi con occhio umanista, questa crisi è semplicemente la fine di un modello che si è fondato sui consumi.
Tipico nelle fasi di crisi il vedere sorgere la fazione "del fare un mondo a misura d'uomo" e dall'altro canto l'insorgere delle fazioni estreme della serie "si salvi chi può" che vale a dire "spazio ai forti".
Non c'è mai stata storia a riguardo, nell'eventualità che ci siano degli sconvolgimenti saranno tutti fatti a nome di una "nuova giustizia".
Fin anche il comunismo, il fascismo e il nazional socialismo nacquero sotto idee considerate puriste (ma sopratutto epuranti verso chi la pensava in modo diverso).
Quando l'impero romano era nel periodo degli "imperatori buoni" sembrava che il futuro non potesse che essere pieno di prosperità e felicità, il realtà quello fu il preludio dell'inizio della fine.
Che se ne voglia dire il periodo che è andato dal 1945 a oggi è stato retto dalla "PAX USA" nel momento in cui verrà meno la forza equilibratrice di questo paese saranno tragedie. La Cina è una realtà culturale ancora immatura perché faccia da modello e punto di riferimento, potrebbe fin anche essere un fattore destabilizzante dato che non ha un'ideologia forte, in quanto la sua ideologia comunista (o Maoista) è del tutto anacronistica ed il modello capitalista è inconsistente.
Purtroppo molti non vogliono capire che la filosofia non ha mai generato popoli felici, è stata la buona politica (e purtroppo la guerra) a fare la storia.
Io mi ricordo dei contestatori del '68 che parlavano di un mondo migliore e più giusto, oggi vedo che quegli stessi personaggi sono incollati alle sedie del potere, negando qualunque avvicendamento,  sono fin anche più arroganti e inetti di quelli che hanno combattuti.
La politica è un gioco sporco e sottile in cui l'uguaglianza e la giustizia sono un obbiettivo, che non può essere mai realtà.
La giustizia è come una "stella polare" che nel buio della notte  guida il marinaio nella sua rotta verso la meta.
La grande contraddizione è che lo stesso concetto di giustizia è variabile, quindi ecco inseguire una meta guidati da una "stella polare" che non sarà mai sempre la stessa per tutti.
Ognuno sceglierà la "sua stella" che è più vicina alle sue idee. La "propria stella" dirige verso la meta che ognuno ritiene  ideale, ma che nasconde di fatto le proprie ambizioni e interessi.
E' del tutto ingenuo pensare alla creazione di un "mondo giusto" al limite si può pensare ad un ideale condiviso. Gli uomini sono tutti diversi gli uni agli altri e questo limita il concetto di uguaglianza a dei pochi principi di base.

utente anonimo
Scritto il 5 Dicembre 2010 at 13:25

Montecristo:

Complimenti   Andrea  .La  provincia  di  Trento  risulta  prima   per  qualità  di  vita,ultima  Napoli.

Scritto il 5 Dicembre 2010 at 14:02

Compasso…..affinché gli squilibri e il male prevalgano e’ sufficiente che gli onesti non facciano nulla perdendo tempo in chiacchere! Io credo alla testimonianza, a coloro che costruiscono in silenzio un mondo alternativo il resto sono solo chiacchere. Io non ho alcuna intenzione di cambiare il mondo, di fare alcuna rivoluzione! Intanto penso a cambiare me stesso! Andrea

utente anonimo
Scritto il 5 Dicembre 2010 at 16:34

@ 5
ma che storia studi tu quella dei cartoni animati?
o quella dei libercoli che ci hanno propinato a scuola?
OSCENITA'

Scritto il 5 Dicembre 2010 at 16:54

 

Non dobbiamo semplicemente sopportare le differenze fra gli individui e i gruppi, ma anzi accoglierle come le benvenute, considerandole un arricchimento della nostra esistenza. Questa è l'essenza della vera tolleranza, intesa nel suo significato più ampio, senza la quale non si può porre il problema di una vera moralità.

Tutti siamo consapevoli della difficile e minacciosa situazione in cui si trova la società umana, stretta in una sola comunità da un destino comune; tuttavia solo pochi agiscono tenendo presente ciò. La maggior parte della gente continua a vivere la propria vita giorno per giorno: per metà spaventati, per metà indifferenti, se ne stanno a guardare la spettrale tragicommedia che viene rappresentata sulla scena internazionale di fronte agli occhi e alle orecchie del mondo. Ma su questa scena, sulla quale gli attori sostengono, sotto la luce dei riflettori, le parti stabilite, viene deciso il nostro destino di domani, la vita o la morte delle nazioni.

Vi sono due modi secondo cui la scienza influisce sulla vita dell'uomo. Il primo è familiare a tutti: direttamente ancor più indirettamente la scienza produce strumenti che hanno completamente trasformato l'esistenza umana. Il secondo è per sua natura educativo, agendo sullo spirito. Per quanto possa apparire meno evidente a un esame frettoloso, questa seconda modalità non è meno efficiente della prima.

(Albert Einsten, Pensieri degli anni difficili)

Scritto il 5 Dicembre 2010 at 16:57

Caro Andrea ma ti sarai reso conto che il mondo di cui abbiamo percezione è solo una falsa!
TU Andrea riuscirai a raggiungere il  "minimo obbiettivo" solo quando sarai diventato SCOMODO.
Oggi è troppo presto per parlare di una nuova società fatta di diritti e doveri uguali per tutti!

Ricordati che libri come "Cuore di Tenebra", "Il cacciatore di Aquiloni", "Gomorra",  "La casta" Ecc. non sono altro che pugnalate verso un " mostro" che deve essere ucciso.
Ha volte ho l'impressione che tu voglia addomesticare la bestia, oppure vuoi costruirti una sorta di Arcadia in cui trincerarti e rifugiarti.
Prima bisogna uccidere "La bestia" (o forse sarebbe meglio dire "Le bestie") e poi si potrà pensare a costruire il nuovo.
Qualunque orticello tu seminerai lo vedrai devastato dalle bestie e molti idioti ti derideranno dietro,  ti daranno dell'illuso, lo faranno per invidia o perché loro sono come le Iene che si nutrono delle carcasse lasciate dai leoni.

Dato che tu Andrea hai quel dono raro che è quello di capire le cose e saperle spiegare in modo comprensibile da tutti, quella è l'arma che devi usare.
Mira ad un singolo obbiettivo e dato che hai le capacità di "capire le cose" abbatti quell'obbiettivo, oggi l'unica cosa che realmente è capace di arrivare alla testa delle persone è il giornalismo di inchiesta.
Non voglio assolutamente convincerti o consigliarti nulla, il mio vuol essere solo un umile osservazione.
Con Affetto

Scritto il 5 Dicembre 2010 at 18:29

 Cercatore di perle
La perla di grande valore è nascosta profondamente.
Come un pescatore di perle, o anima mia, tuffati.
Tuffati nel profondo, tuffati ancora più giù, e cerca!
Forse non troverai nulla la prima volta.
Come un pescatore di perle, o anima mia,
senza stancarti, persisti e persisti ancora,
tuffati nel profondo, sempre più giù, e cerca!
Quelli che non sanno il segreto si burleranno di te,
e tu sarai rattristato, ma non perdere il coraggio,
pescatore di perle, o anima mia!
La perla di gran valore è proprio nascosta,
nascosta proprio in fondo.
È la tua fede che ti aiuterà a trovare il tesoro
ed è essa che permetterà che quello che era nascosto
sia infine rivelato.
Tuffati nel profondo, tuffati ancora più giù,
come un pescatore di perle, o anima mia.
E cerca, cerca senza stancarti.

(Swami Paramananda)
 

Scritto il 5 Dicembre 2010 at 19:58

Caro Compasso il mio libro si conclude così….”Ma non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo, il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo una terra sana e pulita da coltivare. Ma il tempo che avranno non dipende da noi”… E’ un’illusione cambiare il mondo il nostro compito e’ di lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato …in fondo siamo solo di passaggio! Per il resto ti garantisco che nella mia vita ne ho sconfitte di Bestie, più di quelle che pensavo e non c’e una sola che mi spaventi. Andrea

Scritto il 5 Dicembre 2010 at 23:16

caro andrea
dici:
"Certo, non possiamo cambiare il mondo, ma probabilmente possiamo migliorarlo."

sicuramente possiamo farlo cambiando noi stessi, possibilmente in meglio.
già…. com'è fatto il "meglio"?
dopo tanto affanno nella vita mi sono convinto ch el'unico obiettivo che valga la pena di cercare di raggiungere è la propria serenità.
ed il modo di raggiungerla, è proprio quello paradossale di non cercarla.
nei miei "servizi" come volontario, una signora mi chiese un giorno "la lei è sempre così contento"? al che le chiesi da cosa lo deducesse, e lei mi rispose "è l'unico, in roncello, ch eper strada zufola, fischietta delle canzoni…."
vero, mi dissi e ripensai a quando piccolo chiedevo a mia madre "cantami quella canzone….".
lei cantava sovente, facendo i mestieri, ma anche la gente per strada o sul tram, li sentivo a volte, sommessamente, canticchiare.
dopo il festival di sanremo poi era un esplodere di "cantanti"improvvisati.
si comprava il canzoniere e leggendo le parole si improvvisavano i motivi.
oggi più nessuno canta, fischietta o zufola.
tanti individui che sembrano i famosi "libri" di farhenait 486 ( o giù di li)
che invece hanno auricolare e telefonino e sbattono in faccia a tutti i loro affari, i loro litigi, le loro ansie.
ecco la prima rivoluzione che penso si potrebbe realizzare:
"non temere di mostrarsi contenti".
la giouia è contagiosa, come la tristezza e gli sbadigli.
se abbiamo ragioni per esser sereni, non nascondiamolo.

Scritto il 20 Marzo 2011 at 11:25

Persone Responsabili…

facciamo una cosa…e facciamola…senza mezzi termini…senza ipocrisia…

Ma facciamola…! Abbiamo gli "attributi per farlo"!!?

Scritto il 21 Maggio 2011 at 05:43

 Fate girare:
http://www.ecolcity.it/cms/referendum-acqua-e-nucleare-12-13-giugno
 

Blu gold: le guerre dell'acqua
http://www.youtube.com/watch?v=-RqO2zoQPlw

 

Bolivia: cosa succede a privatizzare l'acqua
http://www.youtube.com/watch?v=TLHtZMpGSXI
 

Chernobyl: la vera faccia del nucleare. (No al nucleare in Italia)
http://www.youtube.com/watch?v=CTX-1s7uQ1Q
 

Scritto il 21 Maggio 2011 at 05:43

 Fate girare:
http://www.ecolcity.it/cms/referendum-acqua-e-nucleare-12-13-giugno
 

Blu gold: le guerre dell'acqua
http://www.youtube.com/watch?v=-RqO2zoQPlw

 

Bolivia: cosa succede a privatizzare l'acqua
http://www.youtube.com/watch?v=TLHtZMpGSXI
 

Chernobyl: la vera faccia del nucleare. (No al nucleare in Italia)
http://www.youtube.com/watch?v=CTX-1s7uQ1Q
 

SOSTIENI ICEBERGFINANZA
Segui IcebergFinanza su
http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/ http://www.facebookloginhut.com/facebook-login/
SOSTIENI IL NOSTRO VIAGGIO
IL NOSTRO LIBRO clicca qui
ICEBERGFINANZA NEL MONDO
Articolo dal Network
Guest post: Trading Room #513. Il grafico FTSEMIB weekly continua nella sua corsa rialzista, con u
"Governare è far credere" o forse più, "il fine giustifica i mezzi", ma il significato è chia
Malgrado tutto le tendenze sono mantenute e siamo arrivati ad un passo dal target. E ovviamente ades
Iniziamo con le buone notizie. In Germania, crollano la produzione industriale e i consumi e
FTSEMIB 40 AGGIORNAMENTO DEL 29 FEBBRAIO 2024   Il grafico dei prezzi conferma visivamente
29 febbraio 2024 UNICREDIT Lettura grafica e analisi dei posizionamenti monetaria relativi alla sc
Come vedremo nel fine settimana insieme al nostro Machiavelli, le ultime minute hanno rivelato c
Guest post: Trading Room #512. Il grafico FTSEMIB weekly ha raggiunto vette importanti ma anche un
La trimestrale di NVIDIA stupisce i mercati e il rally continua. Ma allo stesso tempo, il mercato ob
La Cina è un'immensa mina deflattiva esplosa nell'oceano globale, una spettacolare bolla immobi
CONTATORE