PICCOLE GOCCE SCOMPAIONO!

Scritto il alle 07:24 da icebergfinanza

Mentre i mercati assaporano per un istante il profumo di un intervento combinato europeo al capezzale della Grecia, Grecia che come abbiamo visto ieri sembra essere stata "consigliata" nell’utilizzo della ormai famigerata "finanza creativa" dalla cosidetta "finanza ombra" diamo un’occhiata a quanto accade nel resto dell’economia, tralasciando per un istante la questione finanziaria. 

Secondo il recentissimo "US small business survey" la leggenda del consumatore americano sta ormai volgendo al termine, scomparendo nel paradosso della parsimonia.

" Le prospettive dei proprietari delle piccole imprese, sono rimaste a tinte fosche all’inizio del nuovo anno, secondo un sondaggio pubblicato martedi dalla Federazione nazionale del commercio indipendente NFIB "…anche se 7 dei 10 componenti del sondaggio hanno evidenziato un miglioramento indicando che le condizioni potrebbero presto migliorare. 

"The biggest problem continues to be a shortage of customers." "Il problema più grande continua ad essere la carenza di clienti". Only 5 percent of the owners reported "finance" as their number one business problem (up one point). Solo il 5 per cento dei proprietari segnalato che il finanziamento è il loro problema numero uno.

Quindi come più volte osservato nei mesi scorsi, non si tratta di mancanza di credito, anche se è evidente la sua contrazione, ma di una reale indisponibilità o necessità ai richiederlo, ad averne bisogno. Non è la fonte che manca, non si tratta di portare la fonte al cavallo, ma probabilmente il cavallo ha fatto indigestione, ha paura di bere acqua avvelenata.
 
E’ una situazione oggettiva, 38,2 milioni di americano, un nuovo record storico, stanno utilizzando, sono in fila, per ottenere i cosidetti "food stamp" buoni pasto, programma federale per aiutare le persone povere ad alimentarsi. Il dipartimento dell’agircoltura prevede un importo di 58 miliardi di dollari necessari per soddisfare 40,5 milioni di americani entro la fine dell’anno fiscale.
 
Ecco che finalmente dopo un’autentico tsunami di liquidità la Federal Reserve, in particolare nella figura del suo governatore, Bernanke, decide che la sorgente è da prosciugare lentamente, in quanto l’economia reale non è nelle condizioni da tornare a immergersi nel debito e quella virtuale, quella finanziaria, rischia di afforgarci dentro, trascinando nelle speculazioni, il mondo intero.
 
Per essere chiari, come ho più volte ribadito, la mia convinzione è che la Federal Reserve non toccherà i cosidetti "Fed Funds"in maniera sen per almeno tutto il 2011, se non oltre!
 
Non si tratta di considerazioni nate da un lancio di monetina, ma supportate da analisi empiriche e storiche. Tralasciando gli ovvi riferimenti al progressivo abbandono della politica di sostegno ai mercati immobiliari, tramite l’acquisto di titoli MBS e RMBS, Bernanke si concentra sul tasso di sconto, tasso remunerativo delle riserve bancarie.
 
" A seguito del grande volume di riserve presenti  nel sistema bancario, il livello di attività e di liquidità nel mercato dei fondi federali è diminuito considerevolmente, aumentando la possibilità che il tasso sui fondi federali per un tempo potrebbe diventare un indicatore meno affidabile del solito delle condizioni a breve termine sui mercati monetari.  Di conseguenza, la Federal Reserve sta valutando l’utilità, della transizione verso una configurazione più normale della politica monetaria , di comunicare un orientamento della politica in termini di un altro obiettivo operativo, come alternativa a breve dei tassi di interesse a lungo termine. In particolare, è possibile che la Federal Reserve possa usare il tasso di interesse pagato sulle riserve, in combinazione con gli obiettivi per i quantitativi di riserva, come guida per la sua politica monetaria, conseguendo allo stesso tempo il controllo di una serie di tassi di mercato."
 
Per chi ieri mi ha chiesto se ciò significa un possibile, futuro aumento dei tassi io rispondo di no. Nessuna novità nelle parole di Bernanke, come abbiamo visto in passato, visto che il cavallo non vuole bere, ovvero l’economia reale, si toglie liquidità, o meglio liquori, dall’abbeveratorio della finanza, prima che ubriachi l’intera economia. Nella sostanza si tratta solo di un chiaro segnale, che l’aumento della remunerazione delle riserve, automaticamente potrebbe drenare liquidità dal mercato, ammortizzando le paure di esplosioni inflative quando l’economia potrà uscire dalla tempesta perfetta.
 
Ecco quindi che i tassi sulle riserve in eccesso, sostituiscono i Fed Funds, nella politica monetaria, come dichiarato più volte in passato, quando si sottolineava la possibilità di drenare liquidità al mercato.
 
Dal mio punto di vista, deve essere costata non poco questa decisione a Bernanke, figlio di un monetarismo fondamentalista, accorgersi che se anche i suoi elicotteri continuano a lanciare banconote sull’economia, queste non arrivano nel circuito o proprio in questo momento di deleveraging generalizzato non interessano. 
 
Aumentando il tasso sulle riserve dall’attuale 0,25 % anche solo di 25 o 50 punti base, significa drenare dal sistema liquidità che diversamente sarebbe a rischio. Per quale motivo rischiare se oggi la mia liquidità viene maggiormente remunerata a rischio zero.
 
Ecco perchè da mesi Icebergfinanza spiega che non necessariamente la massa monetaria presente nel sistema, significa futura inflazione, o addirittura iperinflazione, non conta solo la massa, ma la sua velocità di circolazione e il moltiplicatore monetario ha parlato chiaro negli ultimi anni. Ecco il grafico dalla Fed di St.Louis.
 
Graph: M1 Money Multiplier

 

Tornando per un istante alla situazione europea, nel mare di rumors che accompagnano le decisioni dell’incontro di oggi, non si può tenere nascosta l’oggettiva situazione finanziaria dei bilanci dei governi occidentali, bilanci che dovranno fare i conti con un lungo periodo di generalizzato "deleveraging", rientro dal debito. Soluzioni temporanee, non faranno altro che posticipare l’inevitabile nemesi finale, non esiste soluzione al debito, non è possibile affogare il debito nel debito.

Se non bastasse, date un’occhiata all’ultima invenzione proveniente dai laboratori creativi della diroccata Citigroup, il lancio di un derivato, il primo derivato che servirà a pagare i danni delle future crisi finanziarie. Geniale no, magari quella dei derivati, la crisi sistemica futura, un po come se qualcuno ti assicurasse dall’arrivo di un meteorite che farebbe scomparire la terra. Non è bastata la lezione degli ultimi giorni, delgi ultimi anni?

CLX si chiama questa nuova meraviglia, pura analisi quantitativa, un condensato di volatilità in rapporto alla media, delle azioni, dei tassi, degli spread swap, corporate bond, swaption-implied volatilities e structured credit spreads. Citigroup, negozierà CLX utilizzando valori storici fissi e parametri di volatilità, eliminando necessità di ricalco su serie temporali di lunghissimi termine.

Nella pentola dei druidi finanziari, come per il debito, si inseriscono altri derivati, per ammortizzare i loro fratelli e le loro sorelle e ci si illude di controllare il rischio, derivati che controllano i derivati, debito per affogare il debito, costruendo un sistema sempre più complesso, sempre più sofisticato, dove pochi conoscono nulla e la moltitudine assite inerme alla devastazione di un sistema che esplora il limite della divinità, della perfezione, come un’immensa torre di babele che aspira a sostituire Dio.

Abbiamo assistito in questi ultimi anni a un passaggio di testimone, dal settore privato a quello pubblico, da quello finanziario sopratutto, abbiamo visto in alcuni post, quanto lungo e difficile sarà il percorso di sostenibilità futura dell’indebitamento. Nel fine settimana, condivideremo insieme un viaggio nella Storia con ARCHIMEDE: "La leggenda della leva finanziaria" per coloro che hanno contribuito o vorranno liberamente contribuire al nostro viaggio.

E’ ora che l’economia esca dalla terra di nessuno, la finanza esca dalla sua ombra, che diventi materia quotidiana, insegnata in maniera semplice, per quanto complessa sia, senza banalizzazioni, una maggiore cultura economica/finanziari a partire dalle scuole, dalle nuove generazioni. E’ ora che nelle nostre università, accanto alla matematica e all’indirizzo scientifico dell’economia, compaia la Storia, storia del pensiero economico e filosofia morale, l’economia comportamentale. Non è possibile conoscere solo " La ricchezza delle nazioni" di Adam Smith, il padre dell’ Economia, bisogna scoprire e conoscere anche " La teoria dei sentimenti morali" sempre dello stesso Smith. L’economia non è altro che una branca dell’ Etica. Senza Etica, professionalità, competenza, il sistema non ha futuro. 

Colgo nuovamente l’occasione per ringraziare tutti i Compagni di Viaggio, per lo splendido regalo  in ……SEMPLICEMENTE GRAZIE!

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Icebergfinanza come un cantastorie che si  esibisce nelle strade e nelle piazze delle città!   

La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!   

Non solo e sempre economia e finanza, ma anche alternative reali da scoprire e ricercare insieme cliccando qui sotto in ……….

 

22 commenti Commenta
Scritto il 11 Febbraio 2010 at 09:45

…. rispetto agli astrusi algoritmi della finanza creativa, additati al mondo intero e che hanno causato buona parte del disastro che tocchiamo con mano, l’anno passato Ilenor Olstrom e’ stata insignita del Premio Nobel per l’Economia.
Gli studi da lei fatti hanno evidenziato l’importanza  fondamentale, sia per il settore pubblico che per quello privato, dei cambiamenti che avvengono     " dal basso ".

Capitano, il tuo esempio si specchia …
marinai e mozzi … sentitevi incoraggiati nel contribuire, nel fare parte di questa …. incredibile, inimmaginabile … ineffabile … navigazione

… nonostante i marosi.

arcsu’lon

Scritto il 11 Febbraio 2010 at 12:22

Si arcsulon SI!!!

Il mare non appartiene ai potenti. Sulla sua superficie gli uomini possono ancora esercitare diritti ingiusti, battersi, distruggersi e farne il veicolo di tutte le iniquità.
Ma, pochi metri sotto il suo livello, il potere degli uomini cessa! Vivete, vivete anche voi nel grembo del mare, vi troverete la libertà!
Io non riconosco nessun padrone: sono veramente LIBERO.
Capitan NEMO – Jules Verne – 20000 Leghe sotto i mari

Capitanooooooooooo

Buona giornata a tutti
Valentina

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2010 at 14:32

i Barbari    ci danno dei TERRONI IGNORANTI E SPENDACCIONI A NOI LATINI, ma non ci cacciano fuori dall’euro perchè ben consapevoli del fatto che se andiamo fuori dall’euro gli facciamo troppa concorrenza , simile a quella Cinese.   i Barbari sono sempre gli stessi descritti anche da L. von Mises …

sentite der spiegel come ci descrive:
http://www.spiegel.de/international/europe/0,1518,677214,00.html

VOGLIONO ROSOLARCI PER BENINO COME FOSSIMO UNA BUONA PORCHETTA

GIOBBE 1971

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2010 at 15:42

Caro Andrea non voglio essere petulante, ma davvero ogni qualvolta che parli di etica non riesco a non intervenire. Non lo faccio per spirito di contraddizione ma perchè sono sicuro che i problemi occidentali non nascono nelle agghiaccianti dinamiche economico-finanziarie ma in un contesto più ampio che riguarda proprio il senso dell’etica in relazione al problema essere-verità. Tempo fa scrissi che l’ethos in fondo è l’abito con cui rivestiamo i nostri pensieri e le nostre azioni. Ma l’abito da dove viene fuori? C’è un abito che merita maggior considerazione rispetto ad un altro? Se si, è possibile comprenderne le ragioni? Nella prefazione dell’"Anticristo" Nietzsche dice:.. "e la volontà dell’economia in grande stile; mantenere compatta la propria forza … la propria esaltazione". Ma questo è proprio l’abito di GS ma anche del più sfigato dei trader in circolazione. Il loro essere etici è la certezza che la vita in fondo non è nient’altro che questa dinamica "economica". GS è "etica" perchè ritiene "vero", coerente con la verità, il proprio comportamento. Il problema adesso è di chi dovrebbe decostruire non quel comportamento, giudicandolo immorale, ma la certezza in quella verità perchè non vera. In questo siamo infinitamente più deboli di GS, non nel non avere sufficienti soldi in tasca ma nel non avere forza a sufficienza per decostruire quella visione del mondo. Che in fondo è la stessa di chi vede i contorni dell’inevitabile caduta.
Colgo l’occasione del post per ringraziarti del tuo lavoro prezioso e ti faccio i complimenti per i meritati riconoscimenti.
pierluigi grasso

Scritto il 11 Febbraio 2010 at 17:06

Per parlare di etica, nella finanza come in ogni altro aspetto della vita
è chiaro che ci si confronta con i fini, gli scopi.
ciascuno ha i propri fini i propri obiettivi alcuni possono essere socialmete accettati e condivisi
altri… meno.
Se ci sia un fine universale e collettivo a cui tutti dovrebbero cercare di portare il proprio contributo
è questione fontamentale ed, ovviamente, irrisolta.
Per chi ritiene di avere visione di un tale fine universale parlare di etica risulta
naturale come respirare, per gli altri risulta un esercizio perlomeno complesso.
Si potrebbe prendere in considerazione la visione di Vito Mancuso ed
osservare che alla lunga è la stessa natura che seleziona e premia i
comportamenti etici ovvero quelli coerenti con il Logos o Telos che sottende tutta
la natura.
Così vediamo che popolazioni diverse in ambienti differenti per risorse, clima
morfologia hanno sviluppato etiche differenti sempre orientate al successo della specie.
L’Analisi economica di Andrea è molto focalizzata sul nostro periodo, la sua visione etica
è a-temporale, il fine delle attività economice umane deve essere lo sviluppo dell’uomo
nel suo complesso come struttura e tessuto sociale. Che altro ci può essere?
E’ così chiaro ed ovvio che non si dovrebbe neanche discuterne, poi la complessità della realtà
genera tante e tante deviazioni che ci si può trovare a correre nella direzione opposta
a quella in cui si crede di andare, e poichè non si arriva… si prova a correre più veloce.
Io credo che i GS e tutti coloro che nell’arena finanziaria ed economica portano avanti politiche
riprovevoli, (legali o meno) lo sanno perfettamente e che prima o poi la nemesi
sia inevitabile, il problema sono i "danni collaterali" cui sono esposti
milioni di uomini che sul piatto non possono mettere altro peso che la propria vita.

Scritto il 11 Febbraio 2010 at 18:34

Una ..”complessità della realtà ilCuculo che genera si tante deviazioni”…ma aggiungerei soprattutto tante devianze…

“In fondo si presenta a noi uomini atei o agnostici del xx secolo, l’antico problema religioso:
saremo salvati o dannati? E come allora non c’è una risposta : cerca dentro te stesso la forza interiore che ti indica la strada e seguila. Cerca in te stesso la buona fede e la buona volontà e seguila.
..
Allora sappiamo che la nostra stessa natura ci indica la strada che dovremmo seguire, che la nostra profonda natura ci è maestra di morale.
La nostra esperienza può essere fondata solo su queste evidenze.

Il mutamento radicale può avvenire solo quando la natura non potrà più essere pensata come ciò che esiste e merita pena, compassione, ma come un manufatto, il più incredibile, il più delicato, il più irreparabile manufatto dell’ uomo.”

“E’ la vita stessa che produce in noi i desideri giusti, quelli con cui essa vuole continuare a crescere. L’importante è seguire questa traccia, non abbandonarla mai.”(
L’albero della Vita, F.Alberini)

In questo credo, e con la natura non si è mai soli, in ciò trovo la forza per affrontare i mie giorni,
Fateci caso i problemi nascono, quando perdiamo il legame originario con le cose…con il tutto

.." Il nostro pensiero e le nostre azioni sono il vento e il mare del nostro essere"
.."Quando ci apriamo al vento e al mare, il vento ci penetra con il suo respiro e il mare si riversa dentro di noi fino a mutarci.."(R. GRIGG)

E.. forse ci vorranno tante vite per capire…

" Ci sono volute quattro vite e una scrollata dalla realtà per accorgermi che le carte avute in sorte
non erano poi così male. Era il giocatore che non sapeva giocare
. E ora che sta imparando spera
che il gioco non finisca mai."

Per  troppo tempo abbiamo mantenuto una comunicazione errata con il nostro ambiente, ignorandone il linguaggio…

Ciao
Valentina

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2010 at 18:34

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2010 at 18:34

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2010 at 18:34

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2010 at 18:40

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2010 at 18:41

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2010 at 19:22

"Alla fine della crisi la nuova tendenza per gli interni sarà, tra le altre, anche la carta da parati in euro. Ci saranno anche un sacco di versioni. La versione economica e più popolare da 5 euro mentre nelle abitazioni dei deflazionisti più benestanti potrete ammirare la versione da 500 euro."

Mitico nsdottorx

Il Folletto

Scritto il 11 Febbraio 2010 at 19:26

è perfetto……..CLX…….un derivato che ti copre in casi di crisi finanziaria……che dire……e l’emittente…Citigroup….che dire…….

CDS che coprono il default dell’emittente un debito…….., protezione su un credito…. AIG emittente che non è stata in grado di pagare……nazionalizzata per una voragine enorme….assicuratori che non sono in grado di pagare…..si espongono a perdite illimitate…….

CLX emesso da una non assicurazione, senza requisiti patrimoniali, neanche i minimi calcoli attuariali e statistici per calcolare i rischi di chi vende una protezione…..potenziali perdite illimitate, ma si sa….troppo grande per fallire…

Venditori di protezioni che non possono pagare, acquirenti che non possono perdere…..tutti salvi …..qualcosa non torna…..ma chi paga???

Ancora ieri Onado sul Sole24ore si chiedeva dove fossero finite le proposte di regolamentare gli OTC, il trading proprietario, i livelli di leveraging, i requisiti patrimoniali delle banche, la trasparenza dei bilanci, la valutazione degli attivi…………..

siamo alla pura follia, rendere sistematico il profitto dalle crisi  che loro stessi hanno creato,  o addirittura crearle artificialmente…. sapendo che perdite illimitate possono essere coperte solo dai governi……..

Nella finanza dopo i matematici, i fisici, i quant, gli astrofisici, nascono maestri spirituali e psicologi che perseguono la legge….crisi uguale opportunità……uguale profitti…..

Hai ragione Andrea, dobbiamo tornare tutti a scuola e studiare l’Uomo e la sua Storia, l’abbiamo lasciata per strada…….

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2010 at 20:56

Montecristo:

Dopo anni di buio totale  sembra esserci qualche spiraglio.Percepisco nelle mie sensazioni   una  certa  riluttanza  da parte  della gente  a voler accettare  la relatà che  ci  circonda .Per  la  prima  volta  dopo  circa  tre  anni  ho la percezione  che  qualcosa  stia  cambiando  in  senso  positivo.
Preciso che  sono  solo sensazioni personali   semplici intuizioni  che  affiorano alla mia  mente  come  un  lampo.
Il  mondo  non sembra  disposto ad accettare  un’altra  depressione  e penso  proprio  che  escludendo problemi  di  carattere  geopolitico  forse  tireremo a campare  per  qualche  tempo .

Scritto il 11 Febbraio 2010 at 21:19

Bertornato Folletto….con un po di immaginazione si può osservare la questione anche guardando dal basso all’alto…..

utente anonimo
Scritto il 11 Febbraio 2010 at 22:13

Cari tutti, avrei questa presentazione (piuttosto breve, tengo a precisare) da farvi vedere. Riguarda uno scenario economico futuro, in cui sia ben presente (anzi, individuata come causa scatenante) la crisi permanente energetica.

Se qualcuno avesse voglia di fare qualche commento, ne sarei grato

Saluti
Phitio

http://www.theoildrum.com/node/6191

utente anonimo
Scritto il 12 Febbraio 2010 at 00:56

Ogni giorno sul vostro Blog si legge, tra i commenti, che la fine è prossima. Da due anni non dormo più tranquillo e sono veramente angosciato. Sono giovane ed ho un futuro ancora da costruire. Mi potreste dire in cosa dovrei sperare? Non date possibilità di recupero. Solo disperazione. E’ assurdo. Scusatemi ma dovevo proprio dirvelo. Stanno tutti cercando soluzioni. Non posso credere che non si possano leggermente mitigare gli effetti collaterali. Non dò colpe ad Andrea per i contenuti delle sue analisi, per quanto giuste, ma cerco di avere un po’ di umanissima speranza che entro cinque anni le cose miglioreranno almeno. Mi regalate qualche ora di sonno in più? Grazie.
Giorgio

Scritto il 12 Febbraio 2010 at 05:05

Oilà Follet e il Cignogiallo blu(exnero)..ben ritrovati…
l’equipaggio è quasi al completo…quasi…

Un caro saluto, Ciao
Valentina

p.s
“La festa è finita, non c’è alcuna speranza di un ATTERRAGGIO MORBIDO…”(Heinberg)

http://www.transitiontowns.org

http://www.communitysolution.org

Scritto il 12 Febbraio 2010 at 05:05

Oilà Follet e il Cignogiallo blu(exnero)..ben ritrovati…
l’equipaggio è quasi al completo…quasi…

Un caro saluto, Ciao
Valentina

p.s
“La festa è finita, non c’è alcuna speranza di un ATTERRAGGIO MORBIDO…”(Heinberg)

http://www.transitiontowns.org

http://www.communitysolution.org

Scritto il 12 Febbraio 2010 at 05:05

Oilà Follet e il Cignogiallo blu(exnero)..ben ritrovati…
l’equipaggio è quasi al completo…quasi…

Un caro saluto, Ciao
Valentina

p.s
“La festa è finita, non c’è alcuna speranza di un ATTERRAGGIO MORBIDO…”(Heinberg)

http://www.transitiontowns.org

http://www.communitysolution.org

Scritto il 12 Febbraio 2010 at 05:55

"   Ogni giorno sul vostro Blog si legge, tra i commenti, che la fine è prossima. Da due anni non dormo più tranquillo e sono veramente angosciato. Sono giovane ed ho un futuro ancora da costruire. Mi potreste dire in cosa dovrei sperare? Non date possibilità di recupero. Solo disperazione. E’ assurdo. Scusatemi ma dovevo proprio dirvelo. Stanno tutti cercando soluzioni. Non posso credere che non si possano leggermente mitigare gli effetti collaterali. Non dò colpe ad Andrea per i contenuti delle sue analisi, per quanto giuste, ma cerco di avere un po’ di umanissima speranza che entro cinque anni le cose miglioreranno almeno. Mi regalate qualche ora di sonno in più? Grazie. Giorgio  "


Giorgio, non c’è alcuna fine del mondo all’orizzonte, nessuna Apocalisse, solo un notevole e prolungato, strutturale ridimensionamento di questo sistema. Stanno tutti cercando soluzioni, certo, ma nessuno ha voglia o interesse ad applicare quelle più semplici. Gli effetti collaterali sono evidenti, sia dal punto di vista economico che sociale, ma come spesso vado ricordando da oltre tre anni, ognuno di noi, ha la possibilità di vedere isole di speranza nel quotidiano, perchè il mondo non sta per finire.
Sono tre anni che cerco, con tutti i miei limiti, di raccontare la realtà, una realtà fondamentale che si è rivelata. Non importa che ancora oggi, c’è qualche figlio delle fiabe, delle illusioni che urla pessimismo o catastrofismo, è solo una realtà a cui nessuno vuole credere. Io sono ottimista, perchè questa tempesta, al di la dello scetticismo generale, pulirà l’aria, prima o poi, nei prossimi anni, e allora i miei figli, i miei nipoti, avranno una nuova speranza in un futuro migliore. Se cosi non sarà, cercherò nel limite del possibile, di raccontarli e condividere, l’importanza dell’ "essenziale invisibile agli occhi ", l’importanza di lottare nonostante tutto per un mondo migliore. Io sono ottimista, per qualcuno ingenuo, ma pur sempre ottimista della Vita! Andrea

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