ROTTAMAZIONE FINANZIARIA! ( aggiornato! )

Scritto il alle 21:21 da icebergfinanza

http://www.siderrottami.it/rottami/rottami_5_big.jpg

 

 

Il giuramento di IPPOCRATE, quella promessa solenne che un medico fà all’inizio della propria strada professionale, un giuramento rivolto al servizio di tutta l’umanità, una responsabilità morale assoluta nei confronti del paziente, il giuramento antico:

«Giuro per  Apollo  medico e  Asclepio e Igea  e  Panacea e per gli dei tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto: di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest’arte, se essi desiderano apprenderla; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro.

Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, mi asterrò dal recar danno e offesa (……avessero regolato il tenore della speculazione immobiliare senza favorirla ad oltranza, dell’imponente e demenziale effetto leva, avessero regolato la moltitudine di strumenti opachi e veicoli finanziari fantasma forse non avremo avuto nessun danno, nessuna offesa……)

Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.

Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. Non opererò coloro che soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività.

In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l’altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.

Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell’esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili.( …..quante cose sono state taciute, quante cose essi sanno che noi non sappiamo e quante non sanno o hanno dimostrato di non sapere, sostenendo che non vi è alcun pericolo di contagio e che in fondo i fondamentali del sistema finanziario sono di prima qualità e quelli dell’economia solidi…..)

E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell’arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro» ( onorato dagli uomini, tutti, per sempre…. mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro….e nell’ipotesi peggiore possa tornare a casa con una lauta liquidazione, una lauta ricompensa )

Chiedo scusa alla professione dei medici, ma il riferimento è ai principali attori di questa crisi finanziaria, un’ironia senza fine.

In fondo era prevedibile, un infarto, un vero e proprio infarto era in atto nel sistema finanziario, un improvviso blocco delle funzioni vitali, un’emergenza da risolvere con una defibrillazione precoce, che nella catena della sopravvivenza è l’anello di congiunzione che attiva il sistema di emergenza dilattando il tempo disponibile al soccorso e ad una rianimazione avanzata.

Quello che lascia perplessi è la tempistica, spettacolare, come sempre al momento opportuno, non appena gli indici americani si affacciano su un baratro di dimensioni imponenti, quasi che la Federal Reserve filtrasse con l’analisi tecnica, è il compito di ogni medico eccellente, è la sua mission salvare il paziente a qualunque costo.

Lo ripeterò ancora per l’ennesima volta, tutto ciò è lecito, è giusto, ma a quale prezzo, chissà forse liquidità per proseguire l’ondata di speculazione sulle materie prime! Inoltre il lontananza si ode l’eco dell’inflazione, CHINA_INFLATION

Per tutti coloro che credono che questo ulteriore strumento finanziario non porterà alcuna ulteriore pressione inflazionistica consiglio la lettura del professor HAMILTON sul suo blog ECONBROWSER, una conferma alla nostra tesi di un follia atta a far esplodere l’inflazione per eliminare gli effetti di una soppravalutazione del mercato immobiliare.

Ma se i prezzi delle abitazioni oggi sono sopravvalutati del 10 /30 % per cui il rimedio è quello di far  portare tutto il resto ad un corripondente aumento di prezzo bisogna tenere a mente la recente osservazione del governatore MISHKIN!

Empirical evidence has starkly demonstrated the adverse effects of high inflation. Prove empiriche "starkly" hanno dimostrato gli effetti negativi dell’ alta inflazione.

Now, reasonable people can and do differ on how likely it is that further Fed rate cuts would help mitigate the current problems. You might reasonably argue that even if the chance of success is small, the cost of letting the economy slip into the cascading defaults that a further 20% decline in real estate prices would precipitate is so large that it’s worth trying anything.

And perhaps it is. But I would nevertheless caution that we need to be open to the possibility that no matter how low the Fed brings its target rate, it may not arrest the unfolding financial disaster. Unless the intention is to go all the way with enough inflation to avert the defaults, that means we need an exit strategy– some point at which we all admit that further monetary stimulus is doing nothing more than generating inflation, and at which point we acknowledge that the goal for monetary policy is no longer the heroic objective of making bad loans become good, but instead the more modest but also more attainable objective of making sure that fluctuations in the purchasing power of a dollar are not themselves a separate destabilizing influence.

I am worried that everyone now seems to be looking to the Federal Reserve for a solution, and the Fed seems to be signaling that it is going to provide one.

In fondo sarebbe così semplice risolvere tutto, un ritorno al passato, un colpo di spugna sul " MARKET TO MARKET " un ritorno al COSTO ORIGINARIO da inserire a bilancio senza tante ansie, lasciando al tempo il compito di lenire le ferite, lasciando al tempo il compito di diradare la grande nebbia, fermare il tempo, rate di ammortamento in standby, quotazioni in time out, prodotti strutturati in attesa di tempi migliori ed economia che non conosce recessione.

Ed il libero mercato? Mercato che……????

Un autentico indizio di arresto cardiaco…. Moody’s downgraded the ratings of 163 tranches from 15 deals issued by Bear Stearns ALT-A Trust, with 78 downgraded tranches remaining on review for possible further downgrades, Bear Stearns sull’orlo dell’abbisso, un contagio trasmesso dai mutui subprime che ha letteralmente infestato gli ALT-A, un effetto domino dai " margin calls" da Lehman a Bear Stearns sino alla demenziale leva di Carlyle Capital, dall’ombra ancora sbiadita, indecifrabile  dei Variable Interest Entity di cui Citgroup, Credit Suisse e Ubs hanno fatto ampio utilizzo sino alla telenovelas infinita dei bonds insurer AMBAC & MBIA, proseguendo sino a FITCH e la sua improvvisa consapevolezza, una_pioggia_di_downgrade sul sistema finanziario secondario e primario.

 

 

 

 http://hf-implode.com/

LA NUOVA FRONTIERA

CARLYLE_HEDGE_FUND_FAILURE

In sostanza quello che riguarda una SHOCKING_CONVERSATION!

Nel frattempo il sistema bancario internazionale ha lanciato un’OPA, offerta "privata" di acquisto sulle due agenzie MOODY’S e S&Poor’S le quali dopo aver recitato il mea culpa sui modelli di determinazione dei rating stanno evitando accuratamente di danneggiare il sistema, prima con le monolines e ora con il sistema bancario, al servizio esclusivo del sistema per ricordare a tutti la valenza di un rating libero:

Even after downgrading almost 10,000 subprime-mortgage bonds, Standard & Poor’s and Moody’s Investors Service haven’t cut the ones that matter most: AAA securities that are the mainstays of bank and insurance company investments.

None of the 80 AAA securities in ABX indexes that track subprime bonds meet the criteria S&P had even before it toughened ratings standards in February, according to data compiled by Bloomberg. A bond sold by Deutsche Bank AG in May 2006 is AAA at both companies even though 43 percent of the underlying mortgages are delinquent.

E’ uno spettacolo la trasparenza di questo mercato, è uno spettacolo vedere tanta umanità che si diverte a giocare in una sala da gioco, dove ovunque il gioco è pilotato, dove solo alcuni vincono sempre anche quando perdono!

Un defibrillatore di nome TERM_SECURITIES_FACILITY_LENDING  un’espansione nel suo programma di facilitazione della liquidità, un scossa da 200 miliardi di dollari solo per cuori esclusivamente PRIMARY DEALER un gruppo ristretto di grandi banche, quello dal potenziale rischio sistemico, 28 giorni orario continuato e non esclusivamente overnight!

Under this new Term Securities Lending Facility (TSLF), the Federal Reserve will lend up to $200 billion of Treasury securities to primary dealers secured for a term of 28 days (rather than overnight, as in the existing program) by a pledge of other securities, including federal agency debt, federal agency residential-mortgage-backed securities (MBS), and non-agency AAA/Aaa-rated private-label residential MBS.

Di tutto e di più, una mare di liquidità in un mare di insolvenza, dopo il defibrillatore non resterà che la respirazione bocca a bocca, se mai ve ne fosse stato bisogno questa è la testimonianza della gravità della crisi sistemica in atto, un’euforia che il mercato dimenticherà molto in fretta.

Solo per cuori particolari, cuori PRIMARY DEALER, cuori dalla correlazione sistemica, una scossa che alimenta la speculazione, la privatizzazione delle perdite, la nazionalizzazione del sistema bancario, ieri l’intervento per COUNTRYWIDE oggi probabilmente per quegli scricchiolii provenienti da BEAR STEARNS e da FANNIE_MAE_&_FREDDIE_MAC 

U.S. stocks rallied the most in five years on optimism the initiative will help avert a wider credit crunch. Treasuries fell and the premiums investors demand for debt backed by home loans guaranteed by Fannie Mae retreated from close to a 22-year high. Fannie Mae and Freddie Mac, chartered by the government, are the largest sources of money for U.S. home loans. (…)

The extra yield investors demand to buy mortgage-backed bonds guaranteed by Fannie Mae instead of 10-year Treasuries narrowed to 2.12 percentage points, from 2.28 percentage points late yesterday. The yield spread has still widened from 1.38 percentage point in the past two months.

The Fed said it will lend Treasuries for 28-day periods in return for debt including AAA-rated mortgage securities sold by Fannie Mae, Freddie Mac and by banks. The loans will be made under a new program, the Term Securities Lending Facility, to so-called primary dealers, the 20 banks and securities firms that trade directly with the central bank.

Spesso io non ho tempo di scendere in profondità negli argomenti, spesso si rischia di tralasciare notizie o situazioni che sono di fondamentale importanza per comprendere il pericolo sistemico di questa crisi ed ora con l’aiuto di questo splendido ed esauriente articolo a firma Mario Margiocco apparso ieri sul Sole24Ore, vorrei farvi capire uno dei principali motivi che spiegano l’intervento della Federal Reserve e l’istituzione del TFSL, l’essenza stessa del sisma sistemico che verrà!

 
Fannie Mae, gigantesca finanziaria immobiliare già pubblica e ora privata, è al cuore del sistema americano e con la gemella Freddie Mac sarà il punto di rottura o di tenuta, in qualche modo, della crisi finanziario-immobiliare che attanaglia gli Stati Uniti. E il resto del mondo. Ieri i due titoli sono stati fra i primi a reagire positivamente alla notizia dei 200 miliardi di liquidità immessi dalla Fed nel sistema, dopo aver più che dimezzato in pochi mesi il valore delle quotazioni. Ma come dice il presidente uscente della Federal Reserve di St. Louis, William Poole, «la Federal Reserve può affrontare i problemi di liquidità ma non può fare altrettanto per quelli di insolvenza».
Se sempre più mutuatari non pagherannoo le rate, anche quelle di mutui "buoni", cioè , che sono la maggioranza (forse) per Fannie e Freddie, alla fine solo il contribuente americano salverà le due storiche istituzioni. E la credibilità finanziaria degli Stati Uniti. Di fatto, la classe politica americana ha già detto che lo farà, se necessario. Ma sarebbe qualcosa di traumatico. Una amara sconfitta.
Le obbligazioni di Fannie Mae, come quelle di Freddie Mac, sono state vendute ai quattro angoli della terra, al 40% per Fannie Mae soprattutto in Asia, ma anche in Europa, dove in questi giorni sta viaggiando il ceo Daniel Mudd, con il cappello in mano. Sarà tra l’altro in Svizzera, Russia, Cina e Giappone.
"Il nostro business è il sogno americano» è il motto di Fannie Mae, la finanziaria di "interesse nazionale" (Gse, o Government sponsored enterprise, che non vuol dire pubblica né formalmente garantita) che ha in pancia insieme a Freddie Mac circa il 50% dei mutui americani. Raccoglie fondi sul mercato, nazionale e internazionale, acquista i mutui, in parte notevole li cartolarizza e rivende, e in cambio di una commissione assicura le rate. Se il mutuatario non paga, deve intervenire. E ormai anche per molti mutui  il crollo dei prezzi, il 10% già avvenuto in molte aree e un altro 15-20% possibile, rende più conveniente rispedire le chiavi alla banca – con una  una lettera col tintinnio delle chiavi – e andarsene.
Gli ultimi dati illustrano l’andamento. Con una perdita di 6,1 miliardi nell’ultimo trimestre 2007, e una di 5,2 nell’intero anno, Fannie e Freddie potrebbero trovarsi al di sotto dei minimi statutari di capitale fra sei mesi. E a quel punto la salvezza potrebbe venire solo dal bilancio federale.
Sulle due istituzioni da tempo la Federal reserve lanciava segnali d’allarme, chiedendo – prima dell’emergenza subprime – che venissero ricapitalizzate e obbligate a limitare le operazioni sul mercato dei mutui. Ancora nel 2005 la Fed dell’ultimo Greenspan, e poi quella di Bernanke, premevano sul Congresso per limitare il portafoglio, ritenendolo pericoloso, esploso dai 136miliardi del 1990 ai 1.600 del 2003, cifra analoga a quella attuale e che assicura in totale mutui per circa 4mila miliardi, circa metà dell’intero mercato americano. Oggi invece «gonfiare» Fannie Mae è visto come la salvezza. O la risposta angosciosa a una situazione drammatica.
Erano in arrivo problemi "quasi inevitabili", diceva allarmato Greenspan nel 2005. Poi è esplosa la crisi subprime e Washington e Wall Street vorrebbero fare delle Gse un veicolo di salvataggio del martoriato mondo dei mutui. E’stato deciso quindi il contrario di quanto chiesto da Greenspan e ancora da Bernanke a fine 2007: il livello di intervento è stato portato da 417 a 700 mila dollari per mutuo, anche se con valutazioni più severe.
Molti americani ritengono che Fannie Mae sia legata a filo doppio con il bilancio federale ma non è più così(si veda la breve nota a destra). Creata nel 1938 da Roosevelt per sostenere la proprietà immobiliare, la Federal national mortgage association (Fnma, o Fannie Mae) pesava troppo con garanzie e riserve sul bilancio federale e nel ’68 Lyndon Johnson la semi-privatizzò. Tre anni dopo le veniva affiancata la molto simile Federal home loan mortgage corporation (Fhlmc o Freddie Mac).
Il guaio è che le due mega-finanziarie si sono riempite, anche, di mutui poco affidabili, dal 2002-2003 soprattutto. Della loro scarsa solidità nel lungo periodo si parla da anni, dal 2002 almeno. Gilchrist Berg, finanziere di Jacksonville, Florida, prevedeva dai 22 ai 29 miliardi di perdita, nel 2006, quando il mercato traballava ma non era crollato. Oggi si sa solo, in attesa che vengano forse smentite le cifre che ha dato due giorni fa il settimanale Barron’s, che Fannie e Freddie hanno altamente pescato anche fra i subprime e fra gli alt-A, a metà strada fra prime e subprime, e in rapido aumento di default. Fannie ne ha per 314 miliardi e benché siano solo l’11,9% dei 2.500 miliardi di mutui per case unifamiliari in portafoglio, hanno causato il 31,4% delle perdite, sempre secondo Barron’s. I vertici delle due mega finanziarie, in genere vicini al partito democratico, colpiti nel 2006 da accertamenti e sanzioni per irregolarità contabili da oltre 11 miliardi di dollari, negano che vi siano problemi seri. Ma Poole della Fed di St. Louis è stato chiaro, parlando il 29 febbraio a New York: «Sono scettico sulla tenuta finanziaria delle Gse, e ritengo che potremmo assistere a sostanziali problemi in quel settore».
[MAIL]mario.margiocco@ilsole24ore.com
 
E se come il CEO di FREDDIE_MAC Richard Syron ci racconta …..
Speaking to analysts on a conference call, CEO Richard Syron estimated that housing prices, from peak to trough, have dropped only a third as far as he thinks they’re going to. The McLean, Va.-based company’s expecting a peak-to-trough decline of 15% in all…..allora siamo solo ad un terzo del cammin di nostra vita ed il rischio sistemico aumenterà in maniera esponenziale.
 
 http://seekingalpha.com/wp-content/seekingalpha/images/ARMreset.png
 

Le banche centrali si assumono il rischio di controparte, il rischio del mercato, operatori che dovrebbero pagare per i loro errori, per l’utilizzo disinvolto di qualsiasi strumento finanziario leva o veicoli fantasmi, vengono ripetutamente soccorsi in nome di un presunto rischio sistemico. Questo è il terzo uso del defibrillatore da parte della FED e delle banche centrali, il mercato ha già cancellato la scommessa per un taglio dei tassi di 100 punti base ma chissà potrebbe esserci qualche sorpresa il 18 marzo!

Sia ben chiaro a scanso di equivoci per l’ennesima volta , il compito della Federal Reserve e di una banca centrale è quello di essere un valido prestatore di ultima istanza, quindi questa operazione è più che lecita, ma unitamente a questa mossa avrei " obbligato " i famosi PRIMARY_DEALER di cui avete nel link la lista, ad aiutare il mercato, rinegoziando con i mutuatari ogni sorta di mutuo ibrido dai famigerati mutui ARMs a subprime di derivazione esotica, una sorta di standby nella vicenda immobiliare, nel rapporto tra mutuante e mutuatario. Questa mossa se non è accompagnata da strategie chiare volte ad alleviare la pressione sul mercato immobiliare non condurrà da alcuna parte.

Soluzioni contro il libero mercato? Perchè è rimasto qualcosa di libero in questo mercato!

Paul Krugman ne aveva già parlato ieri in THE_FACE_SLAP_THEORY :

Some observers worry that the Fed is taking over the banks’ financial risk. But what worries me more is that the move seems trivial compared with the size of the problem: $200 billion may sound like a lot of money, but when you compare it with the size of the markets that are melting down — there are $11 trillion in U.S. mortgages outstanding — it’s a drop in the bucket.

200 miliardi di dollari una goccia nel mare quando si confrontano con le dimensioni dei mercati , quando si ricorda che vi sono 11.000 miliardi di dollari in ipoteche USA in sospeso…..Krugman ricorda a tutti che i recenti usi del defibrillatore non hanno prodotto nulla!

Non ci resta che attendere e sperare in questa ultima ulteriore scossa da defibrillatore, stare ad osservare come reagisce il paziente, una rottamazione finanziaria, vecchi veicoli finanziari e strumenti derivati obsoleti, offerti a garanzia di nuove e fiammanti auto da corsa, per tornare indietro ai bei tempi  quando come disse Prince, ex ceo di Citigroup, sino a che l’orchestra suona bisogna ballare.

Nel frattempo su Bloomberg scopriamo che ….The economic slowdown in the U.S. will be deeper and the recovery weaker than previously forecast, according to a Bloomberg News monthly survey……..il rallentamento sarà più profondo e il recupero più lento di quanto previsto ….

«La verità non ha ora, è di tutti i momenti, specialmente dei momenti in cui ci sembra inopportuna.» Albert Schweitzer

50 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 11 Marzo 2008 at 21:38

E SI TORNA BULL !!!!

WALL STREET EUFORICA, MIGLIOR SEDUTA DI 5 ANNI

Boom di acquisti sull’azionario dopo la decisione della Fed di inserire nuova liquidita’ nel sistema finanziario. Dow Jones +416 punti, Nasdaq +3.98%. In rally banche e societa’ di mutui, ottimismo tra investitori e analisti.

ALLA FACCIA DEI SOLITI DISFATTISTI

utente anonimo
Scritto il 11 Marzo 2008 at 22:01

… mi pare di poter dire all’utente anonimo qui sopra di respirare a pieni polmoni perchè potrebbe ritornare a fare lo struzzo per parecchio tempo…
Paolo

utente anonimo
Scritto il 11 Marzo 2008 at 22:18

Utente anonimo…
penso si rimbalzi, il mercato è upervednuto, ma se la fed è ridotta ad usare tali stratagemmi, non è un gran segnale a mio avviso per l’economia.
Prima o poi i nodi verranno al pettine.

Manuelll

utente anonimo
Scritto il 11 Marzo 2008 at 23:08

Ma per il signore del primo commento, si torna bull, tutto quello che è successo finora cos’era, uno scherzo? Ti sembra che questo possa mutare radicalmente i fatti nello spazio di una giornata?

utente anonimo
Scritto il 12 Marzo 2008 at 00:16

In un mercato ribassista e’ normale che ci siano momenti bull e viceversa,
quello che conta e’ il trend primario

utente anonimo
Scritto il 12 Marzo 2008 at 00:48

Bellissimo: qui siamo in pieno erotismo orgiastico! Il Capitano posta solo il titolo di un suo intervento e già suscita dibattito!; ormai è un “opinion leader”, e i capoccioni di W. S. passerebbero ad abbeverarsi sul Veliero se, stando in malafede come sono, non conoscessero già le rotte intraviste dal Capitano e sconosciute a noi plebi.
Andrea, sono contento per Te, te lo meriti tutto.
Canna al Vento (dopo l’avvelenamento gastronomico di oggi, più Vento che Canna 🙁

utente anonimo
Scritto il 12 Marzo 2008 at 07:46

olà
certo che non credo che 200 miliardi di prestito x 28 g. possano risolvere tutti i problemi:
economia ferma (anche con il dollaro svalutato) ,
inflazione in continuo aumento,
crollo mercato immobiliare (anche in italia adesso),
disoccupazione in aumento,
consumi in calo,
deficit in aumento.
mi sono dimenticato altro??????????
credo di si
maat

utente anonimo
Scritto il 12 Marzo 2008 at 09:22

Ciao Andrea, c’e’ una cosa che mi sta frullando nella testa,
vedi le crisi, vengono vissute in due modi, l’investitore persona fisica, fatta delle sue convinzioni ed emozioni si lascia trasportare dal momento si fa coinvolgere nelle bolle e dal successivo panico, e viene guidata dai media.
mentre le banche e le finaziazieri in senso lato normalmente guidano gli investitori rasandogli il pelo.
questa volta la diversita’ e’ nel fatto che le banche hanno tentato la speculazione e si sono fatte parco buoi, ed hanno le banche centrali che li stanno invitando a smontare le loro posizioni ordinatamente senza dare nell’occhio, ma stavolta si comportano esattamente come il parco buoi, nel bene e nel male, perche’ ad ogni occasione di rialzo si fiondano a liquidare il possibile.
io temo che la situazione sia veramente fuori controllo, hanno troppa paura non fidandosi luna delle altre, comunque continuo a pnsare che il problema non sia la borsa, noi continuamo a quardare la borsa ma il bersaglio e’ molto piu’ grosso, io un idea comincio a farmela, quando saro’ piu’ convinto ti faro sapere.
saluti
Mariano

utente anonimo
Scritto il 12 Marzo 2008 at 10:33

Caro Mariano, io ho l’impressione che il bersaglio sia il dollaro: credo si stia preparando il terreno ad un suo graduale abbandono.
Per quanto riguarda Andrea, tu non hai ragione, hai stramaledettamente ragione solo che non siamo in un libero mercato e credo che le tue, anzi le nostre visioni si realizzeranno in tempi più lunghi .
Ora credo che faranno salire i mercati e tanto più saliranno tanto maggiore sarà la caduta ma ci vorrà più tempo.

Un abbraccio.
Mas

utente anonimo
Scritto il 12 Marzo 2008 at 10:49

Ho letto da qualche parte che nei precedenti bear market, ci sono stati rimbalzi anche del 9%.

In ogni caso, l’ attuale reazione chiarissimamente euforica al 100% è solo una faccia della medaglia, essendo l’altra il panico totale.
Ebbene, fra una o due settimane dovremmo vedere cosa resterà delle bollicine di questa compressa effervescente gettata nel mercato

Saluti
Phitio

utente anonimo
Scritto il 12 Marzo 2008 at 11:59

io credo che la strategia delle banche ora (in accordo con la FED) sia quella di attingere alla liquidità dando in garanzia titoli che non hanno più mercato MBS, ABS e quant’altro per speculare sulle materie prime e sul dollaro. Così sperano di fare un pò di utili con i quali ripianare le voragini nei loro bilanci. Questo spiegherebbe le fiammate del petrolio, delle materie prime e dei generi alimentari. E’ evidente che l’intenzione sia quella di salvare le grandi istituzioni finanziarie SULLA PELLE DELL’UMANITA’. Pensate a un operaio cinese o a un artigiano indiano o a un contadino africano. Prima col suo piccolo reddito di pochi dollari al mese faceva fatica a pagare da mangiare per se e per la famiglia. Ora con i generi alimentari il cui prezzo è raddoppiato farà la fame. Perchè? perchè qualcuno ha deciso di speculare sui futures di tali generi per ripianare le immense voragini finanziarie create dalla finanza creativa e per tornare ad attingere bonus milionari SULLA PELLE DELL’UMANITA’
CHE SCHIFO!

scusate lo sfogo,

Marco

utente anonimo
Scritto il 12 Marzo 2008 at 12:41

il Term Securities Lending Facility non è che la riedizione di un primordiale baratto ( oggigiorno il “baratto” è più nobilmente chiamato “swap”…) tra disperati : io ti do una lisca di pesce in cambio di un pomodoro marcio…

è chiaro che per combattere il cavaliere dell’apocalisse chiamato DEBITO, è stato riesumato un altro cavaliere dell’apocalisse, di cui si erano perse le tracce negli ultimi 20 anni : l’INFLAZIONE…

da quando mondo è mondo, il debito sistemico ( per il debito individuale e istituzionale, ci sarebbe anche l’alternativa del default…ma per quello sistemico…) è stato abbattuto solo tramite l’inflazione…

ma sul campo di battaglia dei due cavalieri dell’apocalisse, a soccombere per primi saranno gli umili e gli emarginati…

ad maiora

Gabriel

PS un impero in disfacimento perde anche la dignità: è notizia di ieri, passata quasi inosservata, che gli USA hanno ufficialmente certificato che in Cina non ci sono violazioni dei diritti umani…
sai mai che le immense riserve valutarie dei cinesi non possano essere utili per puntellare l’impero in difficoltà…
anche questa è una variante del baratto, anzi scusate, dello “swap”…

Scritto il 12 Marzo 2008 at 12:46

l’umanità è bellissima in tutte le sue sfaccettature. come scrive Eraclito, “i confini dell’anima non li potrai capire, per quanto tu percorra le sue vie, così profonda è la sua ragione”.

ognuno di noi in base alla “sua via” con i suoi scritti descrive le sue emozioni e ci racconta qualcosa di sè, delle sue ansie e delle sue paure, dei suoi sogni e delle sue speranze.

all’utente anonimo vorrei chiedere di firmarsi, solo per poterlo poi chiamare per nome.

agli altri marinai vorrei fare un solo invito. è sempre molto bello, onorevole guardare i mercati con gli occhi della bontà e della giustizia, ma purtroppo non è così. qui si sta combattento una guerra e tutti stanno usando “armi” sempre più pesanti per vincerla.
come scrive de cecco sul finale http://www.repubblica.it/supplementi/af/2008/03/10/copertina/001kiove.html
“L’agire di questi fondi, che è squisitamente politico anche se in apparenza resta entro i confini della massimizzazione dei rendimenti finanziari e delle convenienze economiche, contribuisce potentemente alla trasformazione della globalizzazione da un liberismo di facciata al mercantilismo aperto e generalizzato. Quest’ultimo è un regime che assai raramente ha coinciso a lungo con la pace mondiale.”

io invece sono molto preoccupato per quanto sta succedendo e per quanto si può nascondere dietro questo tentativo di alterare la sostanza delle cose: inizio a sospettare che non sia detto che non venga fatto per certi versi “a fin di bene”. inizio a temere che ci sia qualcosa di più importante in ballo che vada al di là di un mega ribasso od un grande rialzo ed i miei interessi personali connesso al primo piuttosto che al secondo scenario.
naturalmente spero di sbagliarmi e che i miei timori siano eccessivi.
ciao.
gian

utente anonimo
Scritto il 12 Marzo 2008 at 14:24

Il cambiamento epocale tanto richiesto e anticipato dalle analisi (serie) di Andrea può portare

“DALLA PRETESA DI ESPANSIONE ECONOMICA GLOBALE ALLA RECESSIONE GLOBALE”
Che poi può sfociare anche in STAGFLAZIONE che durerà anche qualche decennio.
E c’è solo da sperare che qualche paese non perda la testa, pensando di utilizzare la forza per risolvere in parte i problemi.
Al momento, tutti importano inflazione e difficoltà.

Pietro

utente anonimo
Scritto il 12 Marzo 2008 at 16:35

I ragazzi del PPT oggi stanno sudando le proverbiali sette camicie: alla faccia del rimbalzo dovuto e naturale!
Canna al Vento

utente anonimo
Scritto il 12 Marzo 2008 at 17:11

Ciao Andrea e ti ringrazio di guidare questa grande “nave”,.. era da tempo che giravo alla ricerca di un luogo come questo…. e da qualche mese sono della ciurma.

Penso anch’io che ci sia sotto qualcosa di più. Le cure da cavallo che stanno settimanalmente sfornando, per tentare di salvare il “malato” testimoniano di quanto la situazione sia grave.
Quali potrebbero essere gli effetti di un crollo delle borse in un contesto come questo caratterizzato da
un crollo immobiliare in atto – Dollaro svalutato e Petrolio ai massimi di sempre ?

Ulteriore svalutazione degli asset presenti negli istituti. (banche, fondi ecc.)
Inizio dei Default di qualche banca.
Panic selling e ulteriore caduta dei mercati.
Licenziamenti.
Impoverimento delle famiglie (già di fatto con patrimonio netto negativo).
Diminuzione dei consumi.
Aumento dell’insolvenza dei mutui ed altri prestiti.
Default di altri istituti di credito. (vedi NortenRock).
Ritiro di parte dei capitali internazionali dagli USA.
Dollaro a picco.
………………
…………..

Ma c’è qualcosa di diverso rispetto al passato.. il mondo è cambiato, Cina e Russia stanno diventando 2 potenze economiche e militari che assieme potrebbero mettere a repentaglio il primato Usa. Certo rallenteranno la loro crescita , ma i loro fondamentali restano buoni e la lora capacità di sviluppo ha davanti ancora molti anni.

Economia e geopolitica sono 2 anelli concatenati e non mi stupirei di sentire alzare i toni contro l’Iran nel caso si andasse pesantemente sotto i precedenti minimi accompagnati dal panic-selling.
Forse ci conviene sperare che la Fed e le altre banche centrali stiano facendo bene il loro lavoro e riescano ad accompagnare lentamente il mercato verso prezzi più ragionevoli alla reale situazione macro. Penso che Bernake abbia ereditato colpe ben maggiori da parte del suo predecessore e di tutto il sistema che ha esasperato in passato la crescita “ad ogni costo” !

Try

utente anonimo
Scritto il 12 Marzo 2008 at 23:31

Questa mattina sono state avvistate delle tracce di un orso sulla neve fresca.( Sto parlando di un orso reale in carne ed ossa ).
Si è svegliato dal letargo e sarà anche affamato.

Altair

utente anonimo
Scritto il 12 Marzo 2008 at 23:55

In un mercato capitalistico se qualcuno ha sbagliato si lascia agire la “mano invisibile” e si lascia fallire. Qui sembra che tutti siano “too big to fail”. Viviamo una parodia del mercato, abbiamo azioni che quotano 2 o 3 volte quello che quotavano nel 2003 e qualche idiota (anonimo) parla di rimbalzo e se la prende con i gufi che parlano di crisi mentre i consumatori USA sono vicini al default sulle carte di credito (roba che il subprime in confronto è una barzelletta) e i superesperti di Merrill Linch hanno perso 24 miliardi (e beccato i bonus di fine anno).

Io ho passato i 50 e ricordo il $ a 600 lire, oggi al cambio fanno circa 3000 lirette: quanto durerà la finzione mentre lo zio Sam ha perso la guerra in IRAQ?

Qui si sta giocando una battaglia epocale per vedere se il $ manterrà il ruolo di divisa di riserva e se l’America manterrà il suo predominio mondiale dopo 80 anni di dominio USA e qualcuno sta a vedere se gli sono saliti del 2% i bancari…………….o gli assicurativi.

Certa gente è proprio uno spreco di spazio.

guido

Scritto il 13 Marzo 2008 at 00:43

Carissimi tutti, è con gioia che respiro questa vitalità, questo fermento sul nostro veliero!

Sono appena tornato da una serata sulla finanza solidale, una disintossicazione necessaria, finanza solidale che si differenzia sostanzialmente dalla finanza etica, ma prima o poi ne parleremo.

E’ con gioia che vedo tanti nuovi compagni di viaggio salire sul nostro veliero, benvenuti a tutti nessuno escluso, pure quelli che provano gioia per questa illusione infinita, questo miraggio monetario.

Caro Mariano so a cosa stai pensando e nei prossimi giorni avremo qualche segnale in più, come dite Voi è in corso una battaglia epocale, ma credo abbiamo tutti bisogno di un ridimensionamento, una ricerca di essenzialità che noi uomini di tutti i giorni, non faremo fatica ad accettare, se questo comporterà un mondo nuovo, una vita migliore per tutti.

Una terribile Utopia certo, ma non abbiamo altra strada, l’uomo può comprendere solo dai suoi errori e spesso neppure da quelli!

Noi paghiamo per l’edonismo di pochi, del sistema ma c’è chi pagherà molto più di noi, forse i nostri stessi figli, ma voglio restare sereno, credo ancora in un mondo migliore, procurate di lasciare questo mondo un pò migliore di come l’avete trovato, ( lord Baden Powell fondatore dello scoutismo ) ecco questo è il nostro piccolo e grande compito!

Buona notte Andrea

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 08:04

la mossa della FED non è servita a nulla!!!!!!

gia oggi…WALL STREET VOLATILE, SI BLOCCA IL RALLY

Ad ostacolare gli acquisti sono alcune preoccupazioni sull’efficacia del nuovo piano annunciato dalla Fed e l’impennata dei prezzi energetici. Sul valutario ancora super euro, oltre quota 1.55 contro il dollaro..

LA FINE DI UN ERA

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 09:26

In questo contesto non riesco a spiegarmi il rimbalzo del Baltic Dry Index.

Qualche idea?

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 09:35

Baltic Dry Index …

davvero strano
………..

NUOVI MASSIMI PER L’INDICE DEI NOLI MARITTIMI

Da marzo, il Baltic Dry Index (BDI), indice composto dalla media di 24 linee marittime internazionali, continua a fare nuovi massimi: ciò sta riflettendo lo sviluppo globale, particolarmente in Asia e in grado minore, in Europa. Il mercato dei noli marittimi può indicare le prospettive economiche future? Certamente e si possono vedere le prospettive di questo mercato anche attraverso il confronto del BDI con altri indici (Crb, SP, Rame, Notes). È un “Leading Indicator” molto buono. I movimenti del Baltic tendono a precedere i movimenti nei mercati azionari globali ed a presagire tassi di interesse più alti. Quando più merci vengono spedite intorno al mondo, devono essere finanziate. Ciò genera una domanda di credito maggiore. Non solo, dall’andamento dei noli si può capire come stia andando il deficit commerciale di un paese.

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 10:20

ho nel cassetto qualche dollaro spiccio residuo di un viaggio all’estero. Qualcuno li vuole?
Oppure li tengo, potrei usarli come kleenex tra qualche mese….

ciao Marco

Scritto il 13 Marzo 2008 at 10:54

TIMES SQUARE

L’America fa i conti con la fine del sogno americano

DI ARTURO ZAMPAGLIONE

Robert Reich, l’exministro del lavoro di Bill Clinton, ha appena pubblicato un libro di 288 pagine intitolato “Supercapitalism” in cui illustra tre tesi scomode e inconsuete sugli Stati Uniti ai tempi della globalizzazione. La prima è l’emergere di un schizofrenia collettiva: da un lato gli americani, nella veste di consumatori e investitori, chiedono (e ottengono) merci low cost e alti rendimenti finanziari; dall’altro pagano tutto questo (e se ne lamentano) in termini di bassi salari e scarsi benefits asisstenziali. Sono due facce – spiega Reich della stessa medaglia.
La seconda tesi è che il supercapitalismo, con i nuovi traguardi raggiunti dall’economia di mercato, ha indebolito la democrazia americana, allontanando i cittadini dalla politica e dello spirito comunitario. Infine Reich denuncia l’ipocrisia e i pericoli di un trend che vede le imprese degli States farsi carico di responsabilità sociali ed ambientali: come se spettasse a loro, e non allo Stato, imporre modelli di comportamento corretti. E come se non esistesse un conflitto oggettivo tra la massimizzazione dei profitti aziendali e le spese per progetti socialmente utili.
Reich è sempre stato un eccentrico.
Lasciò il governo subito dopo la rielezione di Clinton nel 1996: in teoria per tornare all’insegnamento universitario e stare più vicino ai figli; in realtà perché non condivideva la sterzata a destra dell’expresidente, imposta dal Raspoutin della Casa Bianca, Dick Morris. Anche adesso Reich si è ben guardato dallo scendere in campo a favore di Hillary, optando – come non pochi esponenti democratici – per una posizione di attesa ed equidistanza nel duello con Barack Obama. In compenso continua a essere molto attivo nella battaglia delle idee.
Ha insegnato all’università di Harvard, a Brandeis e ora a Berkeley, in California. E’ sempre in televisione, interviene nei dibattiti. Pubblica articoli e libri: dopo uno del 2000 sulla New Economy (“Il futuro del successo) e l’altro del 2004, “Reason” (Ragione), una sorta di manuale per contrastare le tesi neocons, quello appena uscito sul supercapitalismo ha come sottotitolo “La trasformazione del business, della democrazie e della vita quotidiana”. Reich è infatti convinto che l’America sia di fronte alla fine di un’era.
Per tre decenni i consumatori d’oltreatlantico hanno speso di più dei mezzi che avevano a disposizione. Hanno cercato di far fronte alla diminuzione dei redditi raddoppiando il numero delle lavoratricimamme, moltiplicando il numero di ore lavoratore e poi con l’indebitamento sistematico. Ma adesso questi stratagemmi sono giunti al capolinea e, secondo Reich, restano solo due alternative: o i consumatori si accontentano di standard di vita più modesti e le imprese ridimensionano le loro ambizioni; oppure si punta a una coraggiosa redistribuzione dei redditi, premiando i ceti mediobassi, che rappresentano due terzi della popolazione, e invertendo la tendenza alla polarizzazione sociale, per cui i ricchi sono diventati molto più ricchi e i poveri sempre più poveri.
“Una ineguaglianza che rischia di tarpare le ali all’economia”, spiega l’exclintoniano, che ritiene inutili le ricette del governo per superare la recessione (o il rallentamento, come lo chiama eufemisticamente George W. Bush). Gli aiuti fiscali, infatti, che cominceranno ad arrivare tra qualche mese sotto forma di assegni alle famiglie rappresentano un rimedio temporaneo, mentre i problemi dei consumatori sono permanenti.
a.zampaglione@repubblica.it

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 11:14

Andrea, ho letto il post di oggi di Fugnoli. Mi sembra abbia corretto la sua visione ed oggi sembra regalare una speranza (a farne le spese è inutile chiedersi chi saranno). Vorrei un tuo parere. Paolo

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 12:15

olà
altro che ridistribuire la richezza in maniera + equa,
questi sono “la primula rossa”,
vogliono far morire di fame i ceti medio bassi,i quali dovranno caricarsi i costi dell’inflazione:
Bce: «No ai salari legati all’inflazione»
Bisogna «evitare» di ancorare le retribuzioni al caro prezzi: «Si innescherebbe una spirale devastante»
questi sono le loro intenzioni………..
cose d’altro mondo

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 12:17

quello sopra sono io maat

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 13:08

ciao andrea, come ti dicevo in temi quasi sospetti, le fed stava studiando, di mettersi controparte diretta del mercato.
oggi nel post di fugnoli, si fa la stessa considerazione, penso che la soluzione alla fine sara’ quella, chiaro che tempi e modi sono ancora ben lontani.
personalmente non modelli matematici e monetari per quantificare gli effetti collaterali, il piu’ immediato e’ sicuramente un crollo verticale peraltro gia’ in atto sul dollaro.
sara’ davvero il male minore?
Mariano

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 13:26

p.s quando rileggo quello che scrivo, mi accorgo di fare degli strafalcioni grammaticali e ortografici, scusatemi ma non rileggo mai prima di dare l’invio.
Mariano

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 13:49

Ultim’ora

ORO TOCCA QUOTA MILLE E DICO MILLE DOLLARI

BANZAIIIIIIII YAHHHH

QUESTO TEMPO è UNA FOLLIA

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 14:09

Domanda: “Quale Paese al mondo è più esposto in obbligazioni, titoli ecc. in $ USA?”

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 14:38

cine e giappone

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 14:38

tutti parlano,giustamente, del dollaro che sta andando a picco e che diventerà carta straccia perdendo il ruolo di moneta di riferimento.
Questo può essere vero ma che, magari non nel breve, diventi comunque una moneta che possa alla pari con altre valute essere di riferimento mi sembra altrettanto ovvio visto il potenziale economico,tecnologico ( vedi il campo della ricerca) e militare.
Alla luce di questo non pensate che si possa ancora, magari verso fine anno, investire nella valuta USA in seguito ai rumor che vogliono che si crei una zona meditteranea con moneta “euro2” e che il futuro ministro dell’economia italiana Tremonti, con il suo desiderio un po’ core, di far uscire l’Italia dall’euro o in alternativa aderire ad un euro svalutato come appunto euro2?
Franco

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 15:00

31- cina e giappone

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 15:19

scusate ho letto questa notizia e mi viene da ridere (o da piangere):

(ANSA) – ROMA, 13 MAR – Le vendite al dettaglio a febbraio negli Stati Uniti hanno registrato un ribasso dello 0,6%, contro la previsione di un aumento dello 0,2%.Al netto delle auto si e’ registrato un calo dello 0,2%, contrariamente alla stima di un rialzo dello 0,2%. I prezzi all’importazione negli Usa a febbraio intanto sono saliti dello 0,2%, contro previsioni per un +0,8%. A far rallentare i prezzi dei beni importati dopo il balzo dell’1,6% di gennaio ha contribuito il calo dei prezzi petroliferi e alimentari.

dunque questa notizia ci dice che i prezzi all’import negli USA nel mese di febbraio sono cresciuti meno del previsto grazie al calo dei prezzi petroliferi e alimentari!!!!!!
A me sembra una follia: il petrolio in un mese è cresciuto del 15% e mi vengono a raccontare che i prezzi all’import dei prodotti petrolifero sono in calo!!!!
Io non ho più parole. Anzi una ce l’ho.
VERGOGNA

saluti,
Marco

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 15:57

Commento 22 BALTIC DRY INDEX

Dove trovi i dati di questo indice ?

Altair

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 16:05

E SI TORNA BULL !!!!

WALL STREET EUFORICA, MIGLIOR SEDUTA DI 5 ANNI

Boom di acquisti sull’azionario dopo la decisione della Fed di inserire nuova liquidita’ nel sistema finanziario. Dow Jones +416 punti, Nasdaq +3.98%. In rally banche e societa’ di mutui, ottimismo tra investitori e analisti.

ALLA FACCIA DEI SOLITI DISFATTISTI
utente anonimo

Complimenti… alla faccia tua

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 16:39

Lasciando perdere il tifo da stadio, a mio parere siamo a ridosso di supporti fondamentali: da questi livelli i mercati azionari potrebbero rimbalzare violentemente.
Naturalmente posso sbagliarmi, comunque attenzione.

Ciao a tutti

Mas

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 16:45

olà daccordo conte mas,
nel lungo senpre bear
maat

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 17:14

Ripropongo il post delle 16.39 perchè è sparito:

Lasciando perdere il tifo da stadio, a mio parere siamo a ridosso di supporti fondamentali: da questi livelli i mercati azionari potrebbero rimbalzare violentemente.
Naturalmente posso sbagliarmi, comunque attenzione.

Ciao a tutti

Mas

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 18:43

Si sperava che le agenzie di rating avessero perso un po’ di credibilità ma a quanto pare non sono pochi quelli che prendono i loro condizionali per profetiche visioni del futuro. Vederemo quale scusa tireranno fuori quando le svalutazioni non si fermeranno.

Scritto il 13 Marzo 2008 at 18:55

Caro Paolo, Mariano e Voi tutti la L’America non sà assolutamente cosa fare e non sappiamo cosa farà, ne oggi ne domani.

Questa fiducia immensa nelle proprietà terapeutiche delle banche centrali e stata spazzata via da questi ultimi due giorni, come dimostrano gli attacchi speculativi ad oltranza!

Una banca centrale che per mesi ha sottovalutato il fenomeno subprime e il suo contagio, elogiando uin sistema finanziario di una fragilità pari a quella di un cristallo, una banca centrale che ha elogiato per mesi la forza dell’economia ed oggi comunica la sua incertezza con operazioni spettacolari che denotano una certa inquitudine come pure il nervosismo che serpeggia tra i componenti del board a proposito delle prospettive inflazionistiche, non offre alcun porto sicuro.

La sua bomba atomica patrimoniale è un esperimento accademico che ha lo stesso potenziale distruttivo dell’altra atomica inescata che la stessa Fed per anni ha cercato di rendere inoqua, ovvero la coppia FANNIE MAE & FREDDIE MAC.

Vorrei essere chiaro una volta per tutte, questa crisi ha una tale correlazione sistemica dagli sviluppi sconosciuti che appare come pura accademia sostenere che le banche centrali ed in particolare la FED sanno cosa fare!

La Fed non stà guadagnando alcun tempo, stà esclusivamente ricorrendo gli eventi circondata da un oceano di pressioni inflazionistiche, forse le stesse che vorrebbero utilizzare per coprire la deflazione immobiliare.

Armamenti a parte e fantasie repubblicane come l’ultima ovvero quella di promettere 15.000 dollari di sgravi fiscali a chiunque comperi da subito un’abitazione sono rimedi tardivi in un mare di insolvenze, contro le quali le banche centrali non possono fare nulla e men che meno uno stato che ha un deficit commerciale e pubblico mostruoso.

” Per questo in linea generale è meglio mantenersi molto prudenti per tutto l’anno ” dice Fugnoli ma tutti pronti a riempirsi di azioni da maggio in poi, l’ennesima fiducia in un sistema quello dei consumi che dovrà essere completamente rifondato, l’ennesima fiducia in una politica monetaria che nulla può contro un mare di insolvenze private ed aziendali un misero assegno per rimborsare i debiti delle carte di credito o rimandare di un mese le foreclosure.

La situazione delle carte di credito dei prestiti auto dei mutui commerciali e dei buy out non è brutta come il mercato se la immagina , ma in fondo Fugnoli era lo stesso che la scorsa Primavera sottovalutava la portata del battito della farfalla subprime con una sufficenza irriverente e se la storia si ripete, auguri a noi tutti!

Sentire il mercato esaltarsi per le previsioni di Caterpillar per gli anni 2010/2012 è l’ennesima dimostrazione di questa Sindrome di Peter Pan che spazzerà via chiunque non si decida ad essere consapevole del cambiamento epocale in atto!

Se qualcuno ha presente le previsioni di utile per la seconda metà dell’anno lasci perdere ogni riferimento ai P/E attesi in quanto quelli non scontano alcuna recessione anzi forse una ripresa del mercato immobiliare da domani!

Martedi 50 punti forse si ma scordatevi i 75 punti base sempre che la FED non abbia ormai deciso di distruggere il dollaro e le sue illusioni.

Per quanto riguarda il sospiro del Toro, non c’è che dire, la coerenza di questo Veliero paga ormai da lunghi mesi, sono convinto che alcuni di Voi sono rimasti sconcertati dall’esplosione di ottimismo riversatosi sui mercati ma noi dobbiamo guardare alla realtà, lasciate perdere i sospiri di un istante, analizzate, analizzate ed analizzate e imparate ad ascoltare i lamenti dell’economia reale!

Per quanto riguarda il BALTIC INDEX guardatevi intorno in questo oceano di speculazione, quanto basta per comprendere che tutto sale senza fondamento ad opera di una guerra in nome della ” religione ” del profitto!

Grazie Gian per il tuo articolo ci arriveremo insieme sabato se non mi cala la palpebra prima, ma ora lasciatemi la soddisfazione di essere forse l’unico ad aver compreso ed analizzato in tempi non sospetti questa terribile crisi, una crisi che tutti oggi ritengono inevitabile,tutti conoscevano, forse perchè libero da qualsiasi interesse, qualsiasi aspettativa,Icebergfinanza è un’isola nell’Oceano della Finanza che alcuni hanno avuto la fortuna di condividere, ma solo chi ha creduto in questa Utopia ha compreso sino in fondo l’irrazionalità di questo tempo, ha trovato un luogo dove confrontarsi un porto sicuro dove sentirsi insieme uniti verso una nuova rotta, una nuova finanza, una nuova economia, una consapevolezza dai risvolti economici che ha permesso a molti di salvare i propri tesori!

Buona serata Andrea

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 19:21

Da nautilus

Sul fondo di un mare inquieto
Adagiato con il mio nautilus
Osservo l’ondeggiare lento e costante
Di queste strane forme che prende la sabbia
La corrente scuote, percuote, inesorabile
E disegna distese sempre diverse.
Mi viene in mente qualcosa che ho letto
In una vecchia bottiglia – come un messaggio –
Come una premonizione di qualcuno che aveva
Riflettuto sul senso della vita.
Ecco ciò che ho letto :

“La ragione e la passione sono il timone e la vela di quel navigante che è l’anima nostra”
K. Gibran

Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti
la perdono intorno a te, addossandoti la colpa;
se riuscirai ad avere fede in te quando tutti ne dubitano,
mettendo in conto anche il loro dubitare;
se riuscirai ad attendere senza stancarti dell’attesa,
se calunniato, non perderai tempo con le calunnie;
se odiato saprai non odiare senza atteggiarti a buono e saggio;

se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il tuo padrone;
se riuscirai a pensare senza che il pensiero sia il tuo scopo,
se riuscirai ad affrontare il successo e la sconfitta
trattando questi due impostori allo stesso modo;
se riuscirai ad ascoltare la tua verità
distorta da furfanti per intrappolarvi gli ingenui,
o a veder crollare le cose per cui daresti la vita
e chinarti a raccoglierle con i tuoi logori arnesi.

se riuscirai ad accumulare le tue vincite
e giocarle e perderle e ricominciare tutto daccapo,
senza una parola di stizza o di rimpianto;
se riuscirai a tendere cuori, nervi e muscoli,
benché sfiniti, a servire i tuoi scopi,
e a tener duro quando in te non resta più niente
tranne la forza di dire “resisti!”

se riuscirai a parlare con i barboni e con i re
senza cambiare il tono della tua voce;
se né gli amici più cari né i nemici più accaniti riusciranno più a ferirti;
se tutti contano per te, ma nessuno più degli altri;
se riuscirai a riempire l’attimo che scorre
in una cosa che valga sessanta secondi;
tua sarà la terra con tutto quello che ci cresce sopra;
ma quel che più conta tu sarai un Uomo,
figlio mio!
(Kipling)

Un saluto da queste dune fantastiche immerse in una
Profondità quasi irreale – che cambiano forma
Ad ogni oscillare – ad ogni oscillare – ad ogni oscillare –

Nautilus

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 21:24

WALL STREET IN POSITIVO, STREPITOSO RECUPERO

Il Dow Jones, arrivato a segnare una perdita di 236 punti in avvio, ha chiuso in rialzo dello 0.29%, +0.88% per il Nasdaq. L’agenzia di rating S&P: la fine della crisi del credito e’ vicina. Tripletta di record: oro (sopra i $1000), euro e petrolio.

Dopo aver apeto la giornata in forte calo, i listini azionari americani hanno invertito rotta chiudendo la sessione in territorio positivo. Il Dow Jones, arrivato a segnare una perdita intraday 236 punti, e’ avanzato dello 0.29% a 12145, l’S&P500 dello 0.51% a 1315, il Nasdaq ha guadagnato lo 0.88% a 2263. La reazione del comparto azionario si e’ materializzata subito dopo l’annuncio dell’agenzia di rating Standard & Poor’s, secondo cui la crisi legata ai mutui subprime e’ ormai vicina alla fine per la maggior parte delle grosse banche d’affari.
———-

BULL BULL BULL

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 21:35

Ciao a tutti, anime grandi e compagni di vascello ! Cina e India swappano USD con oro per evitare di vedere erose le riserve valutarie e in tutto l’ OPEC per recuperare il potere d’acquisto del barile altro non possono fare che alzarne il prezzo ! Per quello che riguarda il Baltic Dry Index, non so se sia correlato ma in India si comprano navi per rottamrle, ossia fanno arbitraggio tra il prezzo del valore intrinseco del materiale e quello della nave…e ne rottamano parecchie, non so se possa essere collegato ma di certo non e’ un fenomenoo natyrale !
Saluti
Massimo

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 22:07

Commento 33 Franco

quale sarebbe la fonte della proposta
“Euro2” per la zona mediterranea?

Altair

utente anonimo
Scritto il 13 Marzo 2008 at 22:12

X Altair – Euro 2
Esistono varie idee caldeggiate sopratutto dalla Francia per sviluppare maggiormente un’ Unionione del Mediterraneo…ma da li a dire che vi sia una zona Euro 2 ce ne passa, pero’ se il dollaro perde il predominio mondiale con un’altra valuta va sostituto…e l’euro mi pare abbbia pochi concorrenti.
Tanto per dare l’ idea alla sfiducia nel dollaro il Brasile e l’ Argentina non lo usano nemmeno come valuta di riferimento tra i loro scambi commerciali !
Saluti
Massimo

utente anonimo
Scritto il 14 Marzo 2008 at 08:28

olà,
tanti analisti prevedono un dollaro in recupero nella seconda parte del 2008 a circa 1,30/1,40
io credo che con i debiti gemelli e l’inflazione che si ritrova, l’america deve sperare in un miracolo se vorrà salvarsi dal grande SBOOM

utente anonimo
Scritto il 14 Marzo 2008 at 08:29

maat (48)

utente anonimo
Scritto il 14 Marzo 2008 at 08:58

maat è una vita che sento dire che l’America implodera …non è mai successo si è sempre ripresa …

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