LA MINA VAGANTE DEL MORTGAGE BACKED SECURITIES!

Scritto il alle 00:47 da icebergfinanza

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Tempo fa ho letto una notizia riguardante il guru di Wall Street Lewis Ranieri che inventò il MORTGAGE BACKED SECURITIES (MBS)  il mercato delle obbligazioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione, garantite da mutui ipotecari sull’edilizia residenziale.
Ora la cosa mi ha alquanto incuriosito e mi sono documentato su questa opera di alta ingegneria finanziaria. Secondo il sito di Borsa Italiana

http://www.borsaitaliana.it/documenti/rubriche/sottolalente/assetbackedsecurities.htm le Asset  backed securities ovvero ABS sono strumenti finanziari emessi a fronte di operazioni di cartolarizzazione, del tutto simili a normali obbligazioni e come queste infatti pagano al detentore una serie di cedole a scadenze prefissate per un ammontare determinato sulla base di tassi di interesse fissi o variabili.
La cartolarizzazione dei crediti consiste nella cessione ad un’altra società appositamente costituita che a sua volta emette obbligazioni con lo scopo di collocarle presso investitori finali al fine di pagare l’acquisto dei crediti stessi. I crediti ceduti sono considerati a garanzia delle obbligazioni stesse.La particolarità che distingue le ABS dalle obbligazioni consiste nella stretta correlazione tra pagamento delle cedole e rimborso delle obbligazioni e somme incassate dai mutui ovvero interessi e rimborso del prestito.
Ora in un mercato come quello americano dove è evidente in questo momento il rischio default del mercato subprime con conseguente possibile estensione ai mutui cosiddetti MIDPRIME o ALT-A cioè quelli di affidabilità intermedia, è evidente che lo stretto legale di cui abbiamo appena parlato porta degli elementi di rischio non trascurabili in quanto potrebbe venir meno il rimborso delle obbligazioni in parte o completamente.
Ora constatando che il mercato americano MBS è attualmente grande quasi più del doppio del mercato dei titoli di stato ( 10.000 miliardi di dollari circa ) è evidente che l’aumento del default di una anche seppur piccola parte di questo mercato avrebbe conseguenze non certo piacevoli. Talvolta alcuni analisti o commentatori continuano a sostenere che il mercato dei SUBPRIME è talmente limitato e marginale che il rischio non esiste ma non considerano il fatto che lo scorso anno una buona parte delle transazioni relative ai mutui riguardava proprio il segmento subprime e che tuttora lo stesso segmento e quello immediatamente successivo contano per circa il 20 % del mercato dei mutui americano.
Il mercato degli MBS si è moltiplicato per quasi nove volte negli ultimi venti anni grazie all’intervento di operatori istituzionali e di appositi piani di sviluppo con l’apporto determinante di FANNIE MAE e FREDDIE MAC che hanno permesso lo sviluppo del mercato assicurando liquidità e riducendone i rischi con coperture assicurative.
Chissà perché la scorsa settimana Bernanke, ha messo in guardia …..il mercato dall’attività di questi colossi statali per la concessione di mutui negli ultimi anni al centro di numerosi scandali.
Secondo la UBS le insolvenze sui mutui intermedi sono raddoppiate nell’ultimo anno come nel segmento subprime rappresentando il 16 % del mercato contro il 24 %.
Ora lascio a Voi tutte le considerazioni sulla presenza di questa punta d’iceberg che vaga nel mercato immobiliare americano, ma è evidente che il crollo delle quotazioni combinato con l’aumento costante e significativo dei tassi sta portando non solo all’aumento dei  fallimenti personali, all’aumento degli espropri, al possibile contagio nei consumi ma anche ad un’evidente effetto a cascata sugli istituti di crediti e sui possessori di tali obbligazioni. L’inventore di questo mercato appunto Lewis Ranieri il quale aveva studiato questa nuova soluzione in seguito alla crisi immobiliare degli anni novanta, sostiene che le banche potrebbero incorrere in una grave crisi finanziaria in caso di mora delle ipoteche, una crisi…….TROPPO GRANDE perché la Federal Reserve possa controllarla.
Il rischio aumenta quando i broker ripropongono le ipoteche sotto mentite spoglie, per rivenderle a piccoli investitori o a investitori stranieri ignari dei rischi in cui incorrono. Concludo riportando alcuni punti essenziali di un articolo apparso domenica su MARKETWATCH a firma Alistair Barr da San Francisco nel quale si evidenzia come stanno incominciando a trasferirsi verso le mid-prime o Alt-A le ipoteche di fascia media le preoccupazioni relative al mercato subprime.
La popolarità delle ipoteche Alt-A è esplosa negli ultimi anni con richieste per 400 miliardi di dollari solo nel 2006 rappresentando il 13,4 % di tutte le ipoteche offerte lo scorso anno. Alcuni di questi prestiti sono stati offerti a mutuatari potenzialmente meno solvibili con la conseguenza che il mercato delle ipoteche Alt-A ha assorbito e si è trasferito ad una parte del segmento subprime.
Quando i compratori hanno realizzato che non avrebbero potuto più permettersi l’abitazione, hanno eliminato le ipoteche alternative che li hanno aiutati a pagare un prezzo più elevato di quello che potevano permettersi. Queste ipoteche richiedono pochi documenti spesso solo dichiarazioni di reddito e ciò ha permesso di gonfiare i loro guadagni per ottenere un prestito più grande. Le insolvenze su tali prestiti stavano incominciando già dallo scorso anno e a dicembre erano già al 2,38 % .
Più dell’80% delle ipoteche di fascia Alt-A sono state cartolarizzate nel 2006 rispetto al 68 % del 2005. In California lo stato che ha visto alcuni degli aumenti più grandi nella corsa alle abitazioni, l’86 % di tutte le ipoteche offerte nel quarto trimestre erano prestiti con bassa documentazione rispetto al 29 % degli inizi 2000.
Ormai il mercato immobiliare stà diventando un caso nazionale, basta leggere i media americani, le inchieste, le analisi, i commenti sono ormai tutti concentrati su un solo argomento: riuscirà il crollo del mercato immobiliare a scalfire il pilastro centrale dell’economia americana, le fondamenta dei consumi!
E nonostante tutto ciò Wall Street sale, e la New Century Financial Corp la seconda società attiva nel mercato subprime rivolto alla fascia di persone più esposta al rischio di insolvenza. attraverso prestiti ad alti tassi di interesse a fronte di un’elevato pericolo di insolvenza è sull’orlo della bancarotta con Morgan Stanley che ha richiesto il rimborso anticipato dei finanziamenti. Chi sarà il prossimo candidato, la Countrywide o la Fremont!
Oggi uscirà il dato relativo alle vendite al dettaglio e credo che da ora in poi ogni segnale, ogni dato verrà vagliato attentamente per scongiurare la recessione prossima ventura.

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