ULISSE E LE SIRENE DELL'INFLAZIONE

Scritto il alle 21:55 da icebergfinanza

 Image:The Little Mermaid 4.jpg

 Secondo i recenti dati diffusi dall’Istat, a sorpresa l’inflazione scende all’1,7 %!!! Un tasso d’inflazione tendenziale così basso non si registrava da quasi otto anni e precisamente dall’agosto 1999!

 Nel dodicesimo canto  dell’Odissea  si narra che …rapidamente all’isola delle Sirene giunse la nave spinta dal vento propizio …….della liquidità, ma all’improvviso il vento cessò e fu calma bonaccia; un Dio placò le onde del Mare …….dell’Inflazione! Ecco allora che Ulisse si fece legare dai suoi fidi compagni all’albero della nave per poter lui solo udire il canto delle Sirene…….!

Il dato relativo all’inflazione ha colto di sorpresa molti economisti ed analisti!

Secondo il Sole 24 ore a stupire è soprattutto il contenimento della componente core al netto dei beni più volatili, quindi petrolio e alimentari! Ad allentare la tensione sui prezzi contribuiscono, non solo l’atteso ridimensionamento delle quotazioni del greggio, ma anche la contrazione a sorpresa dei prezzi di alcuni servizi, come quelli di alberghi, ristoranti, ricreazione e spettacoli scrive Reuters Italia!

  Riassumiamo quindi brevemente…….!!!!

In tutti questi anni con la salita del prezzo del petrolio da 10 dollari a 75 dollari  ridisceso a recentemente sino a 50 per poi risalire verso i 60 dollari,  la domanda potrebbe essere questa! 

Esiste tuttora la correlazione tra le componenti energetiche e l’inflazione e ….se la componente core specialmente in Europa è sempre stata sotto controllo a che serve l’aumento dei tassi di fronte ad un’inflazione di tipo “importata” visto che la stretta creditizia non può avere nessun effetto diretto sul prezzo delle materie prime?

Non vi è stato ancora il trasferimento dei maggiori costi delle materie prime ai prodotti finali oppure le aziende hanno oggi una struttura efficiente tale che consente di diluire questi aumenti grazie ad esempio ad un  minor costo della manodopera ( effetto outsourcing e onda deflazionistica del mercato del lavoro dei paesi dell’Est europeo e asiatici) o la capacità di mettere in atto economie di scala che permettono di presentare prodotti finali competitivi.

Credo che in questo momento la BCE è più preoccupata dal dato M3 ovvero dal mare di liquidità in circolazione in cui sta navigando il buon vecchio Ulisse che dall’inflazione.

L’inquietudine delle banche centrali rispetto all’inflazione suona perlomeno strana considerando che loro stesse hanno contribuito a fabbricare inflazione.

Il potere di acquisto dei consumatori italiani in questi anni del nuovo secolo si è decisamente contratto in seguito all’avvento dell’euro, ma non per il livello cambio euro-lira deciso a suo tempo, ma indubbiamente perché ………..le Sirene ne hanno approfittato per giocare sul fattore novità applicando il teorema: una lira = un euro!

Intanto in America, il paese più indebitato al mondo aumenta l’ottimismo dei consumatori che periodicamente come in ogni indice aleatorio viene rivisto, mentre le cassandre europee secondo l’ Isae continuano a dubitare dell’andamento economico altalenante e domani la BCE dopo l’ennesimo aumento dei tassi parlerà di politica dei tassi che resta accomodante e minori tensioni inflazionistiche!

Orsù dunque mio prode Ulisse,  lascia liberi i tuoi fedeli compagni di viaggio di udire  il dolce e magico canto dell’Inflazione che secondo la dea ISTAT si stà lentamente attenuando!!!

 

 

 

 

 

 

 

1 commento Commenta
Scritto il 8 Febbraio 2007 at 15:35

Ciao Andrea,

avanti cosi, con il vento in poppa!

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