FRANCE: DANGER DIESEL!

Scritto il alle 11:10 da icebergfinanza

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Mentre il Francia, come abbiamo visto nei giorni scorsi,  continua la protesta contro il banchiere Macron, un fronte capace di incendiare l’intera Europa, il prezzo del diesel sta per esplodere…

Bloomberg riferisce che per una disputa sindacale, la più grande raffineria di diesel francese della Total a Gonfreville, sta chiudendo, mentre a poche centinaia di chilometri in Olanda, le stazioni di rifornimento al dettaglio stanno esaurendo le scorte. La Shell ha tagliato a sua volta la produzione del sito in Renania, a causa del basso livello dell’acqua sul Reno e di non essere in grado di fornire temporaneamente il mercato.

Le stazioni di servizio in Germania si erano già esaurite a causa della situazione sul Reno, un importante corridoio di trasporto di prodotti petroliferi che scorre a nord-ovest dalle Alpi svizzere fino ai Paesi Bassi. La Svizzera ha rilasciato scorte di carburante di emergenza a causa della situazione del fiume.

Mentre il greggio precipita ovunque, davvero interessante questa scintilla che non farà altro che peggiorare la situazione in Francia, viste le recenti proteste per il caro benzina imposto dall’amministrazione Macron.

Nel frattempo in Italia, i giornalisti continuano ad inventarsi scenari per sbaraccare il lunario, non ho mai letto come in questi giorni così tante fesserie tutte insieme!

La realtà è che con i numeri non si gioca, dopo aver provocato lo scontro con L’Europa, sarebbe un suicidio politico tirarsi indietro proprio ora, infatti…

«La partita con l’Europa non sarà facile, lo so bene. Ho detto alla Commissione: “Aiutateci”. Ma le riforme le facciamo, non torniamo indietro. Il problema è farle bene. E se sarà possibile recuperare dei soldi, lo faremo, possibilmente destinandoli agli investimenti. Io non cerco alibi, ma non ne darò…». Giuseppe Conte si prepara a una lunga trattativa con le istituzioni di Bruxelles. E probabilmente, ma questo non lo dice, con i proprietari del «contratto di governo»: i suoi due vice Luigi Di Maio, leader del Movimento Cinque Stelle, e Matteo Salvini, capo della Lega. E in questa conversazione informale col Corriere racconta di avere avvertito il commissario Pierre Moscovici che «la stabilità sociale conta più di quella finanziaria: basta vedere le proteste dei gilet gialli in Francia».

Questo solo un esempio, nell’articolo del Corriere si specifica…

“…E in questa conversazione informale col Corriere…”

Informale o inventata?

Nel frattempo il buon Donald, dopo aver scatenato il panico tra i sostenitori di Apple, chiedendo di riportare la produzione della Mela in America, semina il terrore tra l’industria automobilistica tedesca e non solo…

Le azioni del settore automobilistico sono state colpite dall’indiscrezione, pubblicata dalla stampa tedesca, che l’amministrazione Trump sarebbe pronta a introdurre dazi sulle auto importate (Europa inclusa) già la prossima settimana, dopo il meeting del G20 a Buenos Aires. Lo scrive il giornale tedesco WirthschaftsWoche, citando fonti interne dell’Ue. (WSI)

… non solo, suggerisce di non essere affatto contento del governatore della Federal Reserve, Powell…

“Non sono felice nemmeno un pò di aver scelto” Powell alla guida della Fed, ha dichiarato in un’intervista al Washington Post. “Non sto incolpando nessuno ma penso che la Fed sia completamente fuori strada”, ha affermato il capo della Casa Bianca.

Nel frattempo sembra aver trovato un valido alleato nell’Arabia Saudita, probabilmente costretta della vicenda Khashoggi a favorire il crollo del petrolio, difficile che accada qualcosa al prossimo vertice OPEC!

Il fine settimana a Buenos Aires, si annuncia davvero interessante con il tentativo della Cina, di isolare Donald Trump, cercando sponda negli altri Paesi.

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9 commenti Commenta
alveare
Scritto il 28 Novembre 2018 at 12:06

Buongiorno Andrea, Lei scrive : La realtà è che con i numeri non si gioca!!
vorrei dunque un Suo commento sul fatto che la corporate italiana ha sospeso da settimane le emissioni di bond e che Unicredit, non proprio l’ultima tra le banche italiane, è stata costretta a fare una emissione PRIVATA da 3 mld di USD ad uno spread equivalente di 420 punti base sul tasso swap euro (convertendo la pari durata tra dollari ed euro)…ad inizio anno Unicredit emetteva si e no a spread 100 punti….con i numeri NON SI GIOCA. La nostra è una economia bancocentrica…quanto ci vorrà ancora per scaricare a valle queste maggiorazioni di spreads sui prenditori finali? Ce lo possiamo permettere davvero? …credit crunch..?? attendo risposte che , in altri interventi simili, ha sempre evitato di fornirmi. Grazie mille

puntosella
Scritto il 28 Novembre 2018 at 15:29

OSTAGGI della FOLLIA ECONOMICA – Guido Grossi

https://www.youtube.com/watch?v=4wQbOWuY2v0

io cambierei il titolo : OSTAGGI della FOLLIA FINANZIARIA

video da non perdere, per chi come me questa trasformazione
l’ha vissuto dall’interno al sistema.

alveare
Scritto il 29 Novembre 2018 at 09:34

prendo atto della risposta forse poco “coerente”, da un lato Draghi è uno dei tanti banchieri centrali verso cui partono le sue reprimende feroci, dall’altro sarà grazie a lui ed alle politiche della BCE (nuova LTRO ) che eviteremo un credit crunch verso cui questo governo di scappati di casa ci sta indirizzando inesorabilmente…ok grazie

icebergfinanza
Scritto il 29 Novembre 2018 at 10:43

Draghi non lo fa per salvare le banche italiane, ma per salvare le banche tedesche e francesi. Poi le responsabilità di questi signori sono immense a partire da Draghi!

alveare
Scritto il 29 Novembre 2018 at 14:48

INSOMMA, i TLTRO erogati dalla Bce per stimolare il credito all’economia nel corso delle crisi del 2011-2012 ammontarono a circa 700/800 miliardi ed UN TERZO fu erogato alle banche italiane….dunque la fetta più grossa (ed il favore più grosso) fu per le banche italiane( e dunque per l’economia italiana); peraltro già a partire dal 2019 le nostre banche dovranno sostituire questi finanziamenti per oltre 100 miliardi….con gli spreads attuali sarebbe UN SALASSO! Meno male che la Bce sta pensanso a nuove LTRO altrimenti i danni ” autoinflitti ” dai livelli attuali di spreads sarebbero sensibili…che poi anche le banche francesi e tedesche abbiano problemi concordo ma tendo a non sentirmi consolato dal “mal comune mezzo gaudio”; condivido le sue conclusioni su dollaro e treasury (BUY) , non condivido la “benevolenza” verso gli attuali governanti , totalmente impreparati, incompetenti ed arroganti. Ma il popolo italiano (una parte), bovinamente, ha accettato un becero voto di scambio e vede solo le due lenticchie e non il randello che ci piegherà…

stanziale
Scritto il 29 Novembre 2018 at 19:37

al­vea­re,

Mi sa’ che non hai una lettura completa degli eventi, a me pare chiaro che il governo giallo verde e’ SUPPORTATO. Ed a casa sua quel fesso…capitato li’ per caso…insomma Trump, passo dopo passo…vedere ultimo suo tweet.

icebergfinanza
Scritto il 30 Novembre 2018 at 06:40

Guarda alla grande pagina bianca, lascia stare il puntino, i tuoi amici hanno fallito, il prossimo anno l’intera europa verrà spazzata via dal cambiamento, vedremo con il tempo se sarà positivo o negativo, ma la fogna che c’è in circolazione oggi andava ripulita.

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