FED YELLEN: E’ TUTTO COSI’ MODERATAMENTE NOIOSO!
Torniamo finalmente a parlare di gossip, di cose inutili come una banca centrale ed in particolare della Federal Reserve che ieri si è riunita intorno al caminetto del Fomc per ascoltare le favole di nonna Yellen.
” Cari Ragazzi, come vi ha raccontato nel fine settimana il nostro caro Niccolò, noi tutti qui riuniti siamo soprattutto colombe e non falchetti, abbiamo bisogno di stare tranquilli, non vedete cosa sta accadendo a Washington, quel monello di Donald sta mettendo in agitazione mezzo mondo, figurarsi quando scoppierà una vera e propria guerra commerciale e valutaria. Noi raccontiamo le solite balle, che tanto la fuori tutti si bevono, che c’è la piena occupazione, che l’economia continua a rafforzarsi e a espandersi ad un ritmo moderato come piace a me. Un mercato del lavoro solido, con la spesa delle famiglie che continua ad aumentare moderatamente e gli investimenti fissi che restano morbidi, come la maglietta di lana cashmere che ho appena finito. Pure quella pestifera di inflazione è rimasta tranquilla sotto il 2 %, a conti fatti non è cambiato nulla, solo qualche pirla la fuori che surriscalda per nulla le aspettative di inflazione. Noi restiamo morbidi e accomodanti sulla nostra calda poltroncina e non muoviamo di un centimetro i tassi, siete tutti d’accordo vero, serve un segnale forte di unità, i falchetti quest’anno se ne devono stare buoni, la politica monetaria deve restare accomodante non si sa mai che combina quel discolo di Donald la fuori. Finalmente ci siamo levati di torno i nostri amici governatori che lo scorso anno mi hanno costretta ad aumentare i tassi dello zero virgola. E ora prima di lasciarci giurate fedeltà eterma alla Congregazione delle Colombe, dicendo ad alta voce il Vostro nome e il nostro moto, “Dove forever!” Mi raccomando Ragazzi, se vi chiedono cosa ne pensate non dite nulla, prendete tempo, parlate di medio o lungo termine, mica devono capire che non capiamo nulla di economia e che negli ultimi anni siamo riusciti a fallire ben sei previsioni su sei…
Firmato nonna Yellen ; William C. Dudley, Vice Presidente; Lael Brainard; Charles L. Evans; Stanley Fischer; Patrick Harker; Robert S. Kaplan; Neel Kashkari; Jerome H. Powell; e Daniel K. Tarullo.
E si che la giornata era iniziata con una serie di dati economici strepitosi, occupazione superstar in gennaio con quasi 250.000 nuovi posti di lavoro comunicati dalla ADP a fronte di aspettative modeste per circa 170.000 e un indice manifatturiero in gran spolvero nella fantasia dei supporter di Donald Trump.
Probabilmente quelli riuniti intorno al caminetto del Fomc hanno visto l’andamento dei tassi dei mutui e si sono spaventati, hanno visto che il dollaro forte ha devastato la crescita dell’ultimo trimestre riducendo della metà il potenziale e si sono calmati.
Non dimenticatevi che autoveicoli e costruzioni erano i motori che hanno tenuto a galla il Pil lo scorso anno.
Non solo il mese di gennaio in America è stato un pessimo mese per le vendite degli autoveicoli…
Il mese scorso le immatricolazioni di General Motors negli Stati Uniti sono calate del 3,8% a 195.909 vetture. Il dato è peggiore delle previsioni, visto che gli analisti attendevano un aumento dell’1,2%.
Altra battuta d’arresto per Fiat Chrysler negli Stati Uniti
Rallentano le vendite di Fca Us negli Stati Uniti, per il quarto mese di fila e dopo oltre sei anni di aumenti mensili consecutivi: il colosso di Detroit, parte di Fca, in gennaio ha visto calare le immatricolazioni dell’11% a 152.218 unità, dalle 171.352 dello stesso periodo dell’anno scorso. E’ quanto si legge in un comunicato della società.
Il mese scorso Ford Motor ha visto calare dello 0,6% le immatricolazioni negli Stati Uniti a 172.612 unità, dalle 173.723 dello stesso periodo dell’anno scorso. Come si legge nel comunicato della società, le vendite di auto sono calate del 17,5%, quelle di Suv sono aumentate del 7% e quelle di truck sono cresciute del 5,5%.
Non solo … Usa: -0,2% spese costruzioni a dicembre, sotto le previsioni
Il settore delle costruzioni negli Stati Uniti ha rallentato il passo a dicembre, dopo l’aumento del mese scorso, cosa che potrà incidere sull’andamento del Pil del quarto trimestre. Secondo quanto reso noto dal dipartimento del Commercio americano, le spese per costruzioni sono calate dello 0,2%, mentre gli analisti attendevano un aumento dello 0,4%.
Si certo ci saranno trilioni di aumenti di tasso nel 2017!
Mentre non si capisce cosa fa’ Padoan con la stretta chiesta dai francotedeschi (per me sta’ semplicemente guadagnando tempo, cosi’ come Badogl…ehm volevo dire Gentiloni), ecco un articolo su dove potrebbe partire l’offensiva Usa al baraccone francotedesco http://scenarieconomici.it/lettera-di-richiamo-per-la-yellen-dalla-camera-usa-inizia-la-pressione-del-governo-trump-su-basilea-iii-cosa-faranno-i-tedeschi/
LE BANCHE, chiaramente. Comunque mi pare evidente che il problema principale e’ che i tedeschi non solo fanno l’avanzo commerciale che fanno sfruttando gli altri e soprattutto italia e grecia, ma puntano apertamente a sostituirsi agli Usa come dominus in europa, e questo non puo’ essere permesso, sia che il presidente si chiami Trump oppure Favi, tanto per fare un altro nome a caso.