TRUMP: “BORDER ADJUSTMENT TAX”

Scritto il alle 09:01 da icebergfinanza

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Nel fine settimana avremo tempo e modo di vedere insieme la nuova tempesta perfetta che le politiche commerciali che l’amministrazone Trump intende attuare potrebbe scatenare. Chiamateli come volete aggiustamenti, adeguamenti, compensazioni, rettifiche fiscali sono solo sintomi di una possibile nuova Grande Depressione.

Uno dei primi atti concreti è stato quello di cancellare il TPP, trattato commerciale degli Stati che si affacciano sul Pacifico e dopo Cina e Germania, Trump mette in guardia il Giappone…

Il Giappone riceve una serie di schiaffi da Donald Trump. Incassa e si preoccupa ma per il momento aspetta a reagire.. Dopo aver formalmente ritirato gli Usa “in modo permanente” dalla Trans-Pacific Partnership- che Tokyo ha ratificato ufficialmente poche ore prima del suo insediamento alla Casa Bianca – il nuovo presidente americano, in un incontro con industriali, ha messo sullo stesso piano Cina e Giappone come Paesi caratterizzati da pratiche commerciali scorrette. In particolare, Tokyo lo farebbe nel settore del commercio delle auto, nel “fare cose che rendono impossibile vendere auto in Giappone”, con un apparentemente riferimento a barriere non tariffarie (non ci sono dazi formali all’import di autovetture). All’incontro era presente il Ceo della Ford, che l’anno scorso si e’ ritirata dal mercato giapponese citando la sostanziale “chiusura” del mercato agli operatori stranieri. D’altra parte, l’abbattimento delle barriere non tariffarie nipponiche sull’import di auto made in Usa era stato citato come uno dei benefici della TPP in un rapporto del Dipartimento Usa del Commercio del settembre scorso. Tokyo scossa dalle accuse di Trump

Se l’Italia è intelligente se ne resta in disparte e osserva, visto che non ha nulla da temere in materia di concorrenza commerciale sleale. Fanno sorridere le dichiarazioni di Padre Prodi che ieri ha chiesto a gran voce di togliere le sanzioni alla Russia per anticipare Trump. Anticipare chi?

Immagine3C’è da dire che ha sempre detto che le sanzioni alla Russia erano un suicidio, ma ora è tardi.

Oggi Trump ha confermato il rischio di una nuova guerra commerciale sottolineando come sia “molto importante” mettere una tassa di frontiera per tutte quelle imprese che lavorano all’estero e che la rimozione del trattato TTP è una grande cosa per il lavoratore americano.

“Non ci sarà alcun paese che sta per essere più veloce, migliore, e più giusto, degli Stati Uniti d’America ” ha detto Mr. Trump.

Ha promesso incentivi per le imprese che producono e assumono negli Stati Uniti, ma ha anche messo in guardia i leader, “se si va in un altro paese … stiamo per imporre un importante  confine fiscale”.

“Non abbiamo il libero scambio perché siamo l’unica nazione che rende facile entrare nel paese”, ha detto Mr. Trump.

Il Ceo di Dow Chemical  Andrew Liveris ha detto che dopo l’incontro  il signor Trump ha chiesto loro di tornare da lui entro 30 giorni con idee specifiche per aumentare la produzione negli Stati Uniti. Mr. Liveris ha detto che i dirigenti hanno discusso a lungo con il signor Trump sulla sua proposta di istituire una tassa sulle società statunitensi che producono merci in altri paesi e quindi importano negli Stati Uniti

“Abbiamo parlato un pò della ” brder adjment”  tassa di confine ‘, e abbiamo discusso anche dei settori delle  industrie che potrebbero essere aiutate o penalizzate per questo,” ha detto Mr. Liveris. “Vorrei prendere il presidente in parola qui. Non ha intenzione di fare nulla per danneggiare la competitività. “

Una tassa del 35 % per le imprese che esternalizzano la produzione e poi importano negli USA non è certo uno scherzo, diversa dall’  “adeguamento alle frontiere” che è una delle caratteristiche fondamentali del piano fiscale dei repubblicani. Trump ha criticato questa idea, che porterebbe alla tassazione di tutte le importazioni e le esportazioni esenti da dalla tassazione sul commercio degli Stati Uniti oltre ad essere contro le regole del libero commercio. 

Come suggerito nella mia intervista su sulla “trumpnomics” le scelte dell’attuale amministrazione americana produrranno illusioni di breve e danni rilevanti nel medio e lungo termine.

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