Nel mondo 8 uomini, da soli, posseggono 426 miliardi di dollari, la stessa ricchezza della metà più povera del pianeta, ossia 3,6 miliardi di persone. Ed è dal 2015 che l’1% più ricco dell’umanità possiede più del restante 99%. L’attuale sistema economico favorisce l’accumulo di risorse nelle mani di una élite super privilegiata ai danni dei più poveri (in maggioranza donne). E l’Italia non fa eccezione se, stando ai dati del 2016, l’1% più facoltoso della popolazione ha nelle mani il 25% della ricchezza nazionale netta. Sono alcuni dei dati sulla disuguaglianza contenuti nel rapporto Un’economia per il 99% della ong britannica Oxfam, diffusi alla vigilia del World Economic Forum di Davos, in Svizzera.

Rapporto Oxfam, otto uomini possiedono la stessa ricchezza di 3,6 miliardi…

L’attuale sistema economico favorisce l’accumulo di risorse nelle mani di una élite super privilegiata ai danni dei più poveri (in maggioranza donne). E l’Italia non fa eccezione se, stando ai dati del 2016, l’1% più facoltoso della popolazione ha nelle mani il 25% della ricchezza nazionale netta. È l’analisi contenuta nel rapporto Un’economia per il 99% della ong britannica, diffuso alla vigilia del World Economic Forum di Davos, in Svizzera.

Immagino già tavole rotonde e forum di Davos concentrati tutti sulle riforme da fare, l’unica soluzione a questa crisi, a questo sistema o magari qualcuno che suggerisce di sterminare qualche miliardo di persone, giusto per ridurre l’abominevole proporzione 8. 3.600.000.000!

Un documento accompagnato da una petizione rivolta ai governi per chiedere una serie di interventi: dallo stop alla concorrenza fiscale al ribasso fino al sostegno di modelli di business non orientati solo a massimizzare il profitto, ma anche la promozione dello sviluppo non solo in base al Pil, ma anche ad indicatori relativi al benessere dei cittadini.

Il dossier analizza quanto la forbice tra ricchi e poveri si stia estremizzando sempre più. “Multinazionali e super ricchi continuano ad alimentare la disuguaglianza – spiega il rapporto – facendo ricorso a pratiche di elusione fiscale, massimizzando i profitti anche a costo di comprimere verso il basso i salari e usando il loro potere per influenzare la politica”. Secondo Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia “è osceno che così tanta ricchezza sia nelle mani di una manciata di uomini e che gli squilibri nella distribuzione dei redditi siano tanto pronunciati in un mondo in cui una persona su dieci sopravvive con meno di 2 dollari al giorno”.  Poi appunto c’è il caso limite: la metà più povera della popolazione mondiale possiede le stesse risorse che sono a disposizione degli 8 miliardari più ricchi del pianeta. Per la rivista Forbes gli 8 Paperoni sono in ordine Bill Gates, Amancio Ortega, Warren Buffet, Carlos Slim, Jeff Bezos, Mark Zuckerberg, Larry Ellison, Michael Bloomberg.

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I DATI ITALIANI – Stando ai dati del 2016 i primi 7 miliardari italiani posseggono una ricchezza superiore a quella del 30% più povero dei nostri connazionali. L’1% più ricco del Belpaese può contare su oltre 30 volte le risorse del 30% più povero e 415 volte quella del 20% più povero della popolazione. Per quanto riguarda il reddito tra il 1988 e il 2011, il 10% più facoltoso ha accumulato un incremento di reddito superiore a quello della metà più povera degli italiani.

Poi ci hanno pensato loro con la deflazione salariale ad aggiiustare la più colossale fesseria della storia d’Europa, l’euro, non l’Europa unita, hanno pensato bene di rimediare a un errore, distruggendo, ricchezza in Italia, occupazione, domanda.

E’ un argomento che abbiamo affrontato più volte in passato quello dell’ineguaglianza, e non adrebbe affrontato con la mia attuale ironia o sarcasmo, ma forse è il caso che ognuno di noi rifletta seriamente non tanto sulla ricchezza di questi uomini, ma sul sistema in cui viviamo, profondamente iniquo.

Se poi qualcuno quotidianamente si mette pure a socializzare le perdite e privatizzare i guadagni, ad esempio in Italia, si trovano subito 20 miliardi per salvare una banca e i suoi banchieri e non c’è un centesimo per riscaldare scuole o evitare che diventino piscine, delegando

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Il risultato è che bisogna fare collette private per tirare su i soldi per ricominciare dalle scuole nelle zone terremotate, sperare nella buona volontà e nella generosità degli italiani, mentre il Governo discute con un’entità astratta mai eletta da nessuno di come tirare fuori altri 3,4 miliardi per far quadrare vincoli anacronistici.

In attesa della prossima teoria economica che riduca in povertà l’altra metà del mondo, davvero geniale il nostro Aristotele, apatia e tolleranza sono le ultime virtù di una società morente!

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