DRAGHI: DERIVATI, UN SILENZIO ASSORDANTE!

Scritto il alle 10:00 da icebergfinanza

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E’ con infinita tristezza che durante la settimana abbiamo assistito alla celebrazione del genio di Mario Draghi. Mai visto una simile ondata a senso unico soprattutto sulla stampa locale,  di elogi ad un uomo che è tra i principali responsabili di questa crisi, come abbiamo visto recentemente.

Ieri su Repubblica è apparsa la seguente notizia…

Scandalo derivati, Corte conti convoca Morgan Stanley. Danno erariale da 4 miliardi

La procura regionale per il Lazio della Corte dei Conti ha invitato a comparire la banca d’affari Usa e i responsabili del Tesoro che hanno stipulato contratti con la controparte statunitense: Cannata, La Via, Siniscalco e Grilli

ROMA – L’accusa è pesante: hanno scommesso con i soldi degli italiani. E costretto lo Stato a chiudere in fretta e furia contratti con Morgan Stanley in perdita per tre miliardi di euro tra dicembre 2011 e gennaio 2012. Ora la Corte dei conti li ha convocati tutti e ha chiesto loro danni per 4,1 miliardi.

Davanti alla magistratura contabile dovranno presentarsi, oltre alla banca d’affari Usa, Maria Cannata, direttore del Debito pubblico, che dal 2000 ad oggi ha firmato molti di quei contratti e i relativi decreti di approvazione e Vincenzo La Via, predecessore della Cannata.

Insieme a loro, Domenico Siniscalco, direttore generale del Tesoro, che terminata la propria esperienza ha pensato bene di andare a lavorare proprio per Morgan Stanley e Vittorio Grilli, anche lui direttore del Tesoro, e passato, una volta uscito dallo Stato, nelle fila di un’altra banca d’affari Usa, la Jp Morgan.

Il resto lo lascio leggere a Voi a me interessa un particolare, ovvero il motivo per il quale non è stato convocato anche Mario Draghi!

Cosa centra Mario Draghi? La firma di Mario Draghi sui derivati di Stato

Quando era al Tesoro, negli anni ’90, ne sottoscrisse per centinaia miliardi. E ora sono un problema

Dopo l’annuncio del Quantitave Easing di ieri, Mario Draghi è oggi su tutte le prime pagine, celebrato come il salvatore dell’Italia e dell’Europa. Nel passato di Draghi, tuttavia, c’è una vicenda che ancora fa sentire il suo peso nei nostri disastrati conti pubblici e che rischia di minare la ripresa della nostra economia. La storia è quella dei derivati sottoscritti tra il 1991 e il 2001 quando Draghi era Direttore Generale al Ministero del Tesoro.

È una storia scivolosa, quella dei derivati della Repubblica, e forse è meglio cominciare dall’inizio.

Ovviamente non è il caso di chiamare un governatore centrale che ha appena ricevuto il premio come costruttore d’Europa a testimoniare su decisioni alquanto irresponsabili.

Questo non lo dico io ma un deputato del PD, un certo Galli, il quale suggerisce che di questi tempi meglio pensarci su un attimo a mettere Draghi davanti alle sue responsabilità.

Immagine

3,8 Miliardi Di Perdite: La Corte Dei Conti Accusa

Il resto lo lascio alla Vostra consapevolezza mentre osservate estasiati le gesta quotidiane di questo super banchiere, noi continuiamo ad occuparci di quello che succede dietro le quinte dove un altro ” public servant” si è trasferito in Goldman Sachs, per fare i conti della serva.

Ue: Barroso attacca Juncker, “contro di me azione discriminatoria”

E’ quantomeno singolare che a fare le pulci a Barroso sia questo uomo, che mentre l’Europa affondava, stipulava contratti che favorivano l’elusione fiscale a danno degli altri Paesi

Pubblicati nel 2014 in maniera congiunta da alcuni giornali internazionali, e in Italia da “l’Espresso”  , i documenti hanno dimostrato come il Lussemburgo sia riuscito nel tempo a diventare il paradiso fiscale preferito dalle più famose aziende. Un successo ottenuto attirando le grandi imprese attraverso contratti segreti e imposte bassissime. Che hanno fatto perdere, al contempo, miliardi di entrate fiscali ai governi delle nazioni in cui queste multinazionali operavano prevalentemente. Insomma, centinaia di miliardi sottratti ai contribuenti di tutto il mondo.

LuxLeaks fa tremare Juncker. “Elusione fiscale in Lussemburgo

Si Juncker, uno che mentre si beve quattro coppe di champagne durante un’intervista nega di avere problemi con l’alcool…

Jean-Claude Juncker denies alcohol problem during

Niente di particolare è solo il presidente della Commissione europea che ogni tanto fa discorsi di elevata ispirazione, se non ci credete guardatevi questo video…

JUNCKER: UN’EUROPA UBRIACA FRADICIA!

E così, tra una crisi e l’altra, uno fa il banchiere centrale, l’altro il presidente dell’unione europea e … scusate se faccio la marmellata mentre scrivo, un altro ancora viene premiato con 3 milioni di euro per aver contribuito a risollevare le sorti di MPS…o sbaglio?

Mps: il presidente Massimo Tononi presenta dimissioni al cda

A dimenticavo, giusto per non farci mancare nulla, sembra che il nuovo amministratore delegato di Monete dei Paschi di Siena abbia…

Mps, quando il nuovo Ad prestò 60 milioni a Fusi.

L’amico di Verdini

Il 12 giugno 2008 Pisaneschi dice che c’è bisogno di una spinta nel comitato crediti, ma esulta già: “Non ho difficoltà perché se la pratica è ben istruita eccetera… lì c’è… il Morelli c’è”. Il 17 giugno Fusi dice al suo socio Bartolomei che “Pisaneschi ormai di banda c’è” e aggiunge che “poi il passaggio va fatto anche con Marino e con Morelli … perchè loro quando va in Comitato (crediti) bisogna che ci siano”.

Ovviamente sono solo intercettazioni, per carità, magari diceva tanto per dire…per fortuna che Morelli c’è!

Tornando a mago Draghi, Istat, la cura Draghi non basta: l’Italia resta in deflazione Ieri abbiamo scoperto che l’Italia è in deflazione ormai da un anno, un particolare da nulla, sai specialmente a livello di debito pubblico, in fondo , lui il salvatore della patria ci teneva a farlo sapere, lo ha dichiarato recentemente…

“La trasmissione degli effetti della politica monetaria all’economia reale non ha mai funzionato così bene come oggi”.

 

Si Mario, bravo, grazie Mario!

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19 commenti Commenta
sherpa
Scritto il 15 Settembre 2016 at 10:48

“Un piccolo e sommario ripasso su come funzionano questi strumenti è utile. Nella loro forma più semplice si tratta di interest rate swap, che come il termine inglese indica, non sono altro che uno scambio di flussi monetari: lo Stato ricevede dalle banche, ad esempio, un flusso variabile sufficiente a pagare le cedole di un certo numero di Cct (che non variabili nel tempo perché indicizzati al tasso dei Bot) e in cambio paga alle banche un flusso costante. Se i tassi dei Bot salgono durante la durata dello swap, allora lo Stato ha fatto un affare. Se scendo, lo Stato perde.
Hanno fatto questa manovra per entrare nell’euro che, dicevano, ci avrebbe garantito tassi bassi e poi si sono assicurati contro l’aumento dei tassi.
Non è stato uno sbaglio involontario.

d
Scritto il 15 Settembre 2016 at 13:37

Diciamo che tutti hanno “comprato” finestre di cross valutario per poter manipolare i cambi e i flussi allo scopo di arrivare al risultato desiderato. Tra tali risultati quello di entrare nell’Euro (Grecia ed anche Italia). Cosa dire? Eroi o venduti al nemico?

apprendista
Scritto il 15 Settembre 2016 at 16:16

Dati macro usa essenzialmente poco incoraggianti,usa in deflazione e cosa succede? il dollaro sale ed i tassi pure o io non ho capito un cazzo oppure tantovale mollare tutto e riconvertirsi in un italiota e godere ancora dei mesi umani che ci restano qualcuno ha una spiegazione ?
Saluti

icebergfinanza
Scritto il 15 Settembre 2016 at 17:38

Occhio di falco! 😉
sher­pa@fi­nan­za,

icebergfinanza
Scritto il 15 Settembre 2016 at 17:40

Lascia perdere il puntino nero nella grande pagina bianca e concentrati sull’enorme pagina bianca che deve essere ancora scritta in un futuro ormai non molto lontano. 😉
ap­pren­di­sta@fi­nan­za,

sherpa
Scritto il 15 Settembre 2016 at 18:18

icebergfinanza,

Indovina chi me lo ha detto…. 🙂

stanziale
Scritto il 15 Settembre 2016 at 18:44

Be’ dei nomi -banchieri, economisti- che Andrea cita nel post, piu’ di uno (non solo Draghi) diciamo che “risponde” alla massoneria inglese, insomma anglo-americana. Staremo a vedere, molto presto forse, SE in contrapposizione all’asse franco-tedesco presente sulla scena europea ma non solo (truppe ANCHE tedesche gia’ fuori dei confini tedeschi…)e poi ambizioni di esercito europeo da parte dei tedeschi, multa alla apple, no al ttip, si al nord stream, vanno in tasca – loro 2- alle sanzione anti russia, guerra IN CORSO, pare, in libia tra anglo-americani-italiani contro i francesi….mi sono scordato qualcosa? Vediamo, dicevo, che ne pensa lo zio Sam, quando si installera’ un nuovo inquilino alla casa bianca tra poco…

john_ludd
Scritto il 15 Settembre 2016 at 19:46

stan­zia­le@fi­nan­za,

Prova a fare le somme, la multa alla Apple è uguale alla somma delle multe commissionate alle banche europee per avere fatto affari con stati “nemici della libertà” il più nemico di tutti peraltro ha visto incrementare e non diminuire il ruolo delle multinazionali energetiche, Exxon in primis che conta settecentomila volte di più di quel che dice il pagliaccio di turno che siede alla casa bianca (in minuscolo). Il grande socilogo/politologo/tuttologo americano Immanuel Wallerstein questo ha da dire sul suo paese:

http://iwallerstein.com/the-increasingly-unstable-united-states/

Sarebbe da leggere, Wallerstein ha 80 anni e ne ha viste …

stanziale
Scritto il 15 Settembre 2016 at 20:03

“Prova a fare le somme, la multa alla Apple è uguale alla somma delle multe commissionate alle banche europee per avere fatto affari con stati “nemici della libertà” “…..
appunto….
bentornato nei commenti. Quindi sei d’accordo che se le stanno dando di santa ragione? I tedeschi si stanno “riorganizzando”, probabile una calmatina da parte dello zio Sam ? Il nodo piu’ grosso, secondo me, e’ il nord stream. Purtroppo (link citato) il mio inglese-non solo il mio – e’ alquanto carente, dopo provo a tradurlo con google, ma …

john_ludd
Scritto il 15 Settembre 2016 at 20:36

stan­zia­le@fi­nan­za,

non seguo il rumore di fondo, diventerei sordo. La realtà si vede meglio stando un pò lontano e quel che vedo è la dissoluzione dell’impero americano e la sua sostituzione con il caos globale. Le uniche guerre che vedo arrivare sono quelle civili. In America c’è una guerra civile strisciante, poliziotti che sparano a un negro prima ancora che quello dica “beo”, un pazzo che entra in una scuola o una discoteca e ne ammazza 50 per volta, una povertà diffusa, dati economici falsi, una pesante stagflazione che sta distruggendo quel che resta della classe media. La prossima recessione la guerra non credo sarà più tanto strisciante, molto lavoro x la guardia nazionale e per le truppe all’estero che torneranno a casa. Di Europa e Italia ne parlate abbastanza voi, che cosa dovrei aggiungere ?

john_ludd
Scritto il 15 Settembre 2016 at 20:51

… In short, and this is my main point here, none of the critics are ready to go further and accept the argument that the capitalist system as such has entered a phase of inevitable decline. This means that there does not exist any governmental policy that will restore capitalism’s functioning as a viable system.

… We are in for a wild ride and a very unpleasant one. If we are to behave sensibly, clarity of analysis is the first requirement, followed by moral choice, and political judgment. The bottom line is that we are way past the point in which there is any way that capitalism as a historical system can survive.

http://iwallerstein.com/secular-stagnation-or-is-it-worse/

Il curricula di Wallerstein con i titoli accademici e le publicazioni è lungo 44 pagine. Provare per credere. E scrive quel che ho riportato sopra. E’ quello che scrivo da anni. Lo trovo consolante
da un punto di vista del rispetto che ho per me stesso, molto desolante come messaggio per i viaggiatori in marcia verso il futuro.

stanziale
Scritto il 15 Settembre 2016 at 21:39

john_ludd@finanza,

L’ho letto con google l’articolo che hai citato, direi pero’ nulla di nuovo, sono cose che scrivi da anni , ormai ampiamente assimilate, metabolizzate quanto meno dai lettori del blog. Del resto non sei l’unico a riferirle. Che l’impero perisca cosi’ senza nulla fare pero’ ci credo poco, vedasi in quest’ottica, forse, il riposizionamento inglese. Purtroppo stasera sono stanchissimo .Buonanotte.

john_ludd
Scritto il 15 Settembre 2016 at 21:55

stan­zia­le@fi­nan­za,

Quando una persona come Wallerstein scrive cose che ad altri erano chiare anni fa è importante credimi perchè io sono molto sotto la linea dell’orizzonte e ben felice di esserlo ma il professore è dentro l’establishment intellettuale americano da 50 anni. Fa il paio con un recente e importante articolo di Zbigniew Brzezinski nel quale (e tu sai chi è) il politologo padre di tutti i falchi auspica un riavvicinamento (leggasi fine delle ostilità) tra USA e le due grandi potenze antagoniste. Sanno benissimo cosa c’è in fondo all’altra strada e di non avere più tanto tempo.

stanziale
Scritto il 16 Settembre 2016 at 07:31

john_ludd@finanza,

Wallerstein: non lo mettevo in dubbio!. Brzezinsky: no, della “conversione” non lo sapevo. Mi sembra molto importante, anche se e’ anzianissimo. Allora forse vince Trump davvero. Bo’. Comunque proseguono le ostilita’ Usa-asse(francia germania) http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-09-16/deutsche-bank-rischia-multa-14-miliardi-i-derivati-mutui-031129.shtml?uuid=ADo5ELLB in Italia, importante, Renzi con Usa come si sapeva, ex comunisti (Bersani) con i tedeschi. Forse e’ prematura questa osservazione, ma e’ proprio l’Italia ora il terreno di scontro, secondo me. Vado al lavoro, buona giornata.

benti77
Scritto il 16 Settembre 2016 at 09:04

l’italia è da sempre terreno di scontro, ma non ci son dubbi su chi sia il nostro padrone…
Purtroppo il peso della guerra fredda a mio parere lo stiamo ancora scontando (partiti finanziati dall’estero che compravano consensi).
stan­zia­le@fi­nan­za,

john_ludd
Scritto il 16 Settembre 2016 at 10:42

stan­zia­le@fi­nan­za,

nessuno si converte, ci sono solo ambizioni e interessi. Quelli che non riescono a coniugare ambizioni e realtà fattuale non possono curare i propri interessi, stanno solo inseguendo desideri non realizzabili. Finiscono tutti male.

phitio
Scritto il 16 Settembre 2016 at 15:02

Piacere di rivederti, John
🙂

Dunque, che il capitalismo sia in fase terminale e’ tanto vero che probabilmente tra una trentina di anni sara’ solo un argomento accademico, non la realta’ micidiale di tutti questi ultimi decenni.

IL mondo sta’ cambiando con estrema rapidita’, e i trend generali sono questi: declino economico generalizzato, riduzione dei commerci e degli scambi internazionali, riduzione della forza lavoro (con conseguente alta disoccupzaione, in un range che va dal 30% al 50%, endemico), frammentazione di alcune grosse realta’ politiche, focalizzazione delle economie ai contesti locali, riduzione secca degli spostamenti umani, sia di tipo turistico che per migrazioni di tipo economico. Ci sara’ una contrazione enorme del ruolo dello stato nelle attivita’ economiche. IL denaro per la gran parte perdera’ il suo ruolo centrale, ed il settore interamente dedicato alla finanza sparira’, venendo a cessare cio’ di cui si occupa, cioe’ fare denaro spostando denaro.

E’ previsto un innalzamento del tasso di mortalita’ e una diminuzione del tasso di natalita, ma non marcati.

Ovviamente come ben sai ci sara’ un sacco di perolio disponibile in meno a prezzi accettabili (come trade-off tra quanto costa e quanto uno puo’ permettersi di spendere, e quanto sia fattibile spostarlo in giro per il mondo) , quindi e’ anche per questo che i trasporti declineranno bruscamente.

Si preannuncia un futuro parecchio interessante da vivere, ma la cosa che bilancia le forti diffolta’ futire e’ che cominceranno a declinare anche i conflitti internazionali, venendo a mancare i presupposti di beneficio per azioni di aggressione verso stati confinanti.

Questo per quaanto riguarda i trends.
Come eventi previsti, c’e’ la sicura elezione di Trump, con contorno anche di un secondo mandato, la dissoluzione dell’unione europea (prossima nazione in uscita la Germania!), e infine, last but not least , finalmente l’arrivo inequivocabile e senza filtri dei nostri cugini dello spazio.
Preparate i pop corn

Ammetto che ultimamente sto accumulando una serie di affermazioni forti, ma dopo aver scartabellato nel materiale che mi funge da sorgente ed aver pescato anche la previsione corretta del secondo mandato obama 6 mesi prima che fosse rieletto, sto perdendo ogni remora 🙂

john_ludd
Scritto il 16 Settembre 2016 at 15:25

phi­tio@fi­nan­za,

in tutta franchezza esageri un (bel) pò con le previsioni puntuali (ci sarà questo, ci sarà quello), un conto sono i trend secolari che, a meno di essere bendati, sono ben visibili a tutti. Questo ciclo secolare ha avuto il suo apogeo attorno al 1970 e da allora è in calo almeno in occidente. Il ciclo del sistema russo è terminato bruscamente nel 1991, quello cinese è sfalsato rispetto il nostro ma talmente impattante sulle risorse naturali che mi aspetto sia di brevissima durata. Ci sono eccellenti lavori storico/economici a supporto di questa tesi. Tra quelli a me noti “The End of Normal: The Great Crisis and the Future of Growth” di James Kenneth Galbraith è il più completo. Credo pure, opinione assai poco popolare, che il concetto di “fine dell’epoca della grande crescita” sia perfettamente noto ai vari Yellen, Bernanke, Obama, Merckel e compagnia bella ma essendo difensori del sistema attuale conducono le politiche correnti in quanto sono le uniche che possono condurre, mentendo a ripetizione ma non nel modo cui bloggers e relativi commentatori credono. Per loro è assai preferibile l’idea che sono un branco di idioti. Consolante. Penso che ogni volta arrivi un nuovo presidente gli venga fatta leggere il contenuto di una carpetta con dentro un pò di numeri e qualcos’altro.

A livello personale credo che varrebbe la pena di fare come Billy Pilgrim evitando di masturbarsi la mente con previsioni sul futuro quando manco siamo capaci di fare previsioni sul passato:

“Sulla parete del suo ufficio Billy aveva una preghiera incorniciata che esprimeva il suo metodo per tirare avanti, anche se vivere non lo entusiasmava molto. Molti dei suoi pazienti che vedevano la preghiera attaccata al muro gli dicevano che aiutava a tirare avanti anche loro. La preghiera diceva così:

Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare quelle che posso,
e la saggezza di comprendere sempre la differenza

Tra le cose che Billy non poteva cambiare c’erano il passato, il presente e il futuro.”

Kurt Vonnegut, Mattatoio n. 5 (1968)

phitio
Scritto il 19 Settembre 2016 at 09:37

john_ludd@finanza,

Si John, forse ho un po esagerato con le previsioni puntuali, ma che ci vuoi fare, certe volte e’ irresistibile, specie quando le mie fonti ci hanno gia’ azzeccato tre volte. Le previsioni che ho elencato sono comunque delle ulteriori verifiche dell’autorevolezza della fonte, servono anche a me.

Una cosa curiosa da notare e’ che queste “previsioni” per le mie fonti non sono affatto descrizioni puntuali, ma semplici osservazioni di trends. Assomigliano a previsioni puntuali solo perche’ non abbiamo il loro speciale punto di vista. QUeste “previsioni puntuali” sono solo esiti estremamente probabili, che potranno si ancora cambiare, ma solo con estrema difficoltà

Le stesse fonti inoltre dicono chiaro e tondo che noi POSSIAMO cambiare il futuro: in verita’ lo facciamo tutto il tempo, se mi passi il gioco di parole, solo che non potendo comparare i differenti esiti, non possiamo esserne consapevoli.

Dal punto di vista personale, non e’ che mi interessi poi molto il “sapere prima” quello che accadrà: questa cosa e’ cercata solo da chi cerca di rassicurarsi alimentando l’illusione del controllo (anche sul futuro). QUello che interessa me, invece, e’ che cosi’ si valida il restante 95% delle informazioni che vengono fornite dalla fonte, informazioni che non hanno niente a che fare con previsioni e con questioni mondane.

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