GLENCORE EMERGING DEBT: ESPLOSIONE DEFLATTIVA!

Scritto il alle 10:30 da icebergfinanza

Torniamo per un attimo indietro allo scorso anno rileggendo alcuni dei punti fondamentali di uno degli articoli più letti della storia di Icebergfinanza…

DEFLAZIONE DA DEBITI: COSA POTREBBE ACCADERE …

Come può andare a finire?

Ma veniamo quindi alle possibili soluzioni nascoste tra le pieghe della storia e dell’analisi empirica.

Incominciamo per prima dall’analisi empirica e precisamente da uno studio uscito qualche anno fa ad opera della McKinsey dal titolo  “Debt and deleveraging: The global credit bubble and its economic consequences”, il quale analizza 45 episodi storici di deleveraging accaduti in alcuni settori delle 10 principali economie occidentali e 4 relative ai Paesi emergenti.

Il risultato è che in 23 episodi la crisi si risolse con una crescita futura del debito inferiore a quella del Pil, attraverso un calo del debito in termini nominali, in 12 episodi vi fu un aumento nominale della crescita attraverso la creazione di inflazione, la quale riduce il rapporto debito/crescita economica, in 7 episodi la contrazione del debito avvenne ad opera di fallimenti generalizzati pubblici e privati e solo in tre casi l’economia mostrò un livello di crescita in grado di far diminuire il rapporto debito/PIL.

Purtroppo, al momento attuale l’evidenza sembra far propendere tutto verso la terza ipotesi, ovvero la contrazione del debito attraverso fallimenti generalizzati o ristrutturazione del debito. Opzione confermata anche da Reinhart e Rogoff, due dei massimi esperti di crisi di debito al mondo, capaci di analizzare ben 800 anni di storia.

“Purtroppo, al momento attuale l’evidenza sembra far propendere tutto verso la terza ipotesi, ovvero la contrazione del debito attraverso fallimenti generalizzati o ristrutturazione del debito”

Partiamo da qui da Glencore, la verdura fresca che tutti oggi vendono…

MILANO – Netta risalita a Londra per il titolo Glencore: il colosso delle materie prime nel corso dei primi scambi si è spinto fino a 139,5 pence in scia dell’annuncio che il debito sarà ridotto sotto 20 miliardi di dollari entro la fine del prossimo anno, con una netta sforbiciata dai 29,55 miliardi al 30 giugno scorso. In precedenza il target era stato fissato a 27 miliardi. La società svizzera che, come riporta Bloomberg, la settima scorsa ha subito la maggior perdita settimanale da quando è stata quotata nel 2011, ha in programma di vendere nuove azioni per circa 2,5 miliardi di dollari e asset per altrettanti 2 miliardi. Ha inoltre deciso di sospendere il pagamento di dividendi fino a prossima comunicazione. Secondo quanto precisa una nota della stessa Glencore, l’intenzione è quella di tagliare il debito di circa 10,2 miliardi di dollari.

Questa era la situazione debitoria di Glencore lo scorso anno…Immagine

Partiamo da qui per spiegare al lettore di cosa stiamo parlando, ovvero come comprendere quando una società sta facendo il passo più lungo della gamba.

DEBT RATIO: Rapporto tra indebitamento e totale attivi della società, ovvero valore dei beni attivi iscritti a bilancio.

Anche il rapporto tra debito e patrimonio/mezzi propri dovrebbe essere preferibilmente sotto 1

Il valore ideale non dovrebbe superare di molto lo 0,5 ovvero il 50 % e in effetti secondo i dati qui sopra nel 2014 eravamo al 0,518. Ora siamo a …

The company has a total debt-to-equity ratio of 104 per cent, more than double its rivals at Rio Tinto Group and BHP Billiton.

…ovvero il livello del debito supera il valore degli attivi!

Rispetto ai rivali Rio Tinto e BHP  l’indebitamento di Glencore è stratosferico

Glencore Shares Plunge as Debt Fears Rattle Investors

Ieri il titolo è esploso al rialzo grazie alla notizia che il debito verrà ridotto, anche se sarà interessante osservare quanto Glencore riuscirà a ricavare dai sui asset in mezzo a questa esplosione deflattiva.

Chiaro il concetto? E’ difficile comprendere che più il debito aumenta e più il potenziale di crescita futuro diminuisce?

Thanks to STREETTALK LIVE

Ora andiamo a leggere un’altra notizia che conferma le nostre tesi esposte nell’ outlook 2015 MACHIAVELLI 2015: ESPLOSIONE DEFLATTIVA …

E’ tardi ora lanciare moniti. è tardi ora mettere in guardia dal settore corporate, high yield e junk bond in un mare di liquidità che ha anestetizzato la percezione del rischio…

Fmi lancia monito, negli emergenti boom debiti aziendali a …

Fmi lancia monito, negli emergenti boom debiti aziendali a 18.000 miliardi di dollari Quei mercati devono prepararsi a un aumento dei fallimenti aziendali e, laddove necessario, a riformare i regimi di insolvenza aziendale

Collegamento permanente dell'immagine integrata

Stare alla larga dal settore energy e dai mercati emergenti è stata la migliore intuizione del 2015 per il nostro Machiavelli. Ora attenzione ottobre si avvicina e laggiù in lontananza sembra delinearsi l’orizzonte per il 2016, un titolo lo abbiamo già in mente, probabilmente un’altra esplosione, questa volta quantitativa, ma c’è tempo, limitiamoci a seguire gli eventi.

A proposito certo si stanno tutti preparando ad alzare i tassi, inflazione ovunque all’orizzonte…

L’India spiazza i mercati e taglia i tassi di mezzo punto

A settembre inflazione negativa sia in Spagna che in Germania

Loro la chiamano inflazione negativa anche se è un MENO UNO VIRGOLA QUATTRO, ma dovete comprenderli ignorano la storia.

Contribuisci anche tu LIBERAMENTE a tenere in vita un’isola di condivisione quotidiana nell’ oceano infinito di questa tempesta perfetta …Chiunque volesse ricevere le ultime analisi può liberamente contribuire al nostro viaggio

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14 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 30 Settembre 2015 at 13:48

Non ho granchè voglia di commentare dati economici o pseudo tali, c’è chi lo fa meglio MA TALVOLTA

john_ludd
Scritto il 30 Settembre 2015 at 13:52

… quando il surrealismo raggiunge vette alla Salvador Dalì ubriaco in mezzo al deserto del Sahara non si può resistere, va condiviso con coloro che apprezzano anche il dadaismo estremo …

dal portale del principale broker italiano …

voilà …

Serie di dati macro per l’eurozona con il tasso di disoccupazione che rimane stabile all’11% ad agosto e ancora SEGNALI POSITIVI dall’inflazione in calo anche in Italia a settembre dopo i dati di ieri di Spagna e Germania, segno che il Qe di Draghi non ha ancora sortito effetto collaterali negativi.

non è stupendo ?

aorlansky60
Scritto il 30 Settembre 2015 at 16:57

“…segno che il Qe di Draghi non ha ancora sortito effetto collaterali negativi… non è stupendo?”

ma più stupendo ancora è leggere le previsioni di S&P, secondo la quale

non avendo m.draghi raggiunto, dopo 7 mesi di QE, uno degli effetti sperati dal board BCE (alzare inflazione in zona UE, ndr, anzi gli ultimi dati arrivati parlano dell’esatto opposto 😆 )

la stessa BCE, draghi in testa, starebbe meditando di prolungare fino a Giu 2018 l’operazione, elevandola da € 1100 mld a € 2400 mld

non è stupendo??

PORTELLO
Scritto il 30 Settembre 2015 at 17:01

Bentornato John!

kry
Scritto il 30 Settembre 2015 at 17:38

aorlansky60,

Già e magari portando il tasso di sconto al -2% mentre le banche sui mutui a tasso variabile hanno fissato la soglia al +2% sotto la quale non si può andare ( una specie di cap rovesciato ).

Non è ancor più stupendo ?

john_ludd
Scritto il 30 Settembre 2015 at 17:52

aorlansky60,

non ho la più pallida idea di quello che Draghi ha in testa e neppure mi interessa. Quello che è interessante è osservare come lo stesso evento diventa A oppure NON-A a seconda del momento, senza la benchè minima e residua traccia di coerenza e logica. Oggi non esistono più mercati finanziari, hanno perso da tempo la loro ragione, ma ci sono molte persone il cui lavoro da esso dipende. Non solo i banditi, anzi quelli sono una minoranza estrema (per quanto molto agguerrita) ma le centinai di migliaia di persone, forse milioni, che in giro per il mondo ricevono un reddito (frazione infima di quello dei banditi) dal mondo della finanza, dai promotori finanziari, ai programmatori software, ai giornalisti. E’ un discorso che si potrebbe ampliare ad altre categorie ma il concetto è questo:

“E’ difficile per un uomo comprendere qualcosa quando il suo salario dipende dal fatto di non comprenderlo”
Upton Sinclair

madmax
Scritto il 30 Settembre 2015 at 20:37

Percezione e realta’ ???
Lasciatemi gigionare con un esempio, la differenza tra percezione e realta’ da giovane, il Sabato sera quando uscivo, il numero di belle ragazze aumentava proporzionalmente a quanti alcool si beveva 😉
La differenza tra realta’ (quante era o realmente belle) e quanto percepito, sembravano tutte belle era palese per gli altri non per chinera sotto l’effetto dell’alcool (il QE?) i quali volevano credere che fossero tutte carine 😉
Ovvero dove sta la linea di demarcazione 😉
Spero che qualche lettrice non se la prenda, ne chiedo scusa anticipatamente!

aorlansky60
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 08:22

magari portando il tasso di sconto al -2% mentre le banche sui mutui a tasso variabile hanno fissato la soglia al +2% sotto la quale non si può andare ( una specie di cap rovesciato ).
Non è ancor più stupendo ?

… … … … … … … …

eh eh eh KRY,

non gli fornire assist così vincenti, loro [i vari boards] non ci arrivano neppure a certe pensate…

oppure si ?…

…da un recente art di David Stockman [tradotto da F.Simoncelli] si legge questo :
.
.
.
.
Nel mondo c’è un gruppo di qualche centinaio di burocrati monetari che ora gestisce lo show dell’orrore sponsorizzato dal sistema bancario centrale. Oltre ai consigli d’amministrazione della FED, della BCE, della BOJ, della BOE, della PBOC e del loro personale di alto livello, ci sono alcune decine di economisti e giornalisti finanziari che completano il cerchio.

Tra questi ci sono gli editorialisti e i commentatori palesemente keynesiani del Financial Times. In un recente editoriale [scandalosamente idiota] che sembrava essere uscito dal sito The Onion, il FT ha vuotato il sacco.

Questi pericolosi sciocchi hanno sostenuto che il denaro dovrebbe essere abolito in modo che le banche centrali possano stimolare le economie “depresse” portando i tassi d’interesse a livelli nominali negativi.

In altre parole, non basta che una persona che ha risparmiato $150,000 durante una vita di duro lavoro, debba guadagnare solo $1 al giorno d’interessi sui depositi o sui buoni del Tesoro.

No, la combriccola dei banchieri centrali ora vuole espropriare questi risparmi imponendo un prelievo mensile, e gettando in prigione chiunque tenti di nascondere la propria ricchezza al di fuori del sistema bancario controllato.

Dal momento che questa idea equivale ad un attacco frontale alle libertà civili e alla giustizia economica, è meglio lasciare che il FT si condanni con le sue stesse parole:

[…] Visto che gli individui hanno preso la recente crisi come ragione per accumulare banconote, le autorità farebbero bene a prendere in considerazione l’idea d’una graduale eliminazione di queste “reliquie barbariche”, stesso appellativo che Keynes diede all’oro.

Già adesso gran parte della quantità di denaro viene scambiata in forma elettronica — come i depositi bancari e le riserve della banca centrale. Ma anche un pò di moneta fisica può causare distorsioni nel sistema economico.

L’esistenza del denaro — uno strumento portatore d’un tasso d’interesse pari a zero — limita la capacità delle banche centrali di stimolare un’economia depressa. La preoccupazione è che le persone cambino i loro depositi in denaro, se una banca centrale porterà i tassi in territorio negativo. Le banche centrali di Svizzera, Danimarca e Svezia hanno spinto i tassi molto più in basso di quanto molti pensavano; ma la maggior parte dei politici crede ancora in una fascia inferiore “efficace” non molto al di sotto dello zero.

quesalid
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 09:11

john_ludd@finanza:
aorlansky60,

“E’ difficile per un uomo comprendere qualcosa quando il suo salario dipende dal fatto di non comprenderlo”
Upton Sinclair

Too many people eating at the same desk…..

http://www.oftwominds.com/blogoct15/one-system10-15.html

dante5
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 09:11

Altri genii: http://www.wallstreetitalia.com/article/1821471/lavoro/finlandia-pronta-a-sperimentare-la-fine-del-lavoro.aspx.

Naturalmente l’articolo si premura di sottolineare che “tutti pagano le tasse” e che “il welfare universale sarebbe possibile grazie al taglio di funzionari pubblici e della spesa pubblica in generale”. E se licenziate per forza che gli dovete dare un sussidio di disoccupazione (di ben 500 € al mese secondo il governo, sai che potere d’acquisto in Finlandia!)…Ciarpame (l’articolo, in primis)

kry
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 10:40

aorlansky60,

— ” non gli fornire assist così vincenti, loro [i vari boards] non ci arrivano neppure a certe pensate…
oppure si ?… ” —

Ritenendolo un complimento ti ringrazio.

Effettivamenmte in certi ” campi ” ritengo la mia fantasia molto fervida.

In quanto all’ ” oppure si ? …. ” C’è da dire che PURTROPPO ci sono già arrivati per cui non mi ritengo meritevole (o meglio complice ) di certi assist.

Comunque i complimenti me li piglio ugualmente e colgo l’occasione per un ben tornato anche se stavi sicuramente meglio prima. Grazie. Ciao.

kry
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 10:52

dante5@finanza,

Finalmente si comincia a parlare di quei geni cani pastori amici dei tedeschi , proprio quelli che volevano fosse messo a garanzia il Colosseo.
A parte che con 500€ in Finlandia ci si fa pochino , è da tempo che li tengo sott’occhio al punto che secondo me son più bravi degli usa a taroccare i conti. Son riusciti ad abbassare di quasi 2 punti percentuali la disoccupazione con una crescita del pil pari allo ” 0 ” ZERO , adesso forse è più chiaro come ci sono riusciti.

aorlansky60
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 11:05

@ Kry

Era un complimento;

leggendo i pensieri e i ragionamenti scritti su questo blog, ho un opinione ELEVATA su molti di Voi. 🙂

john_ludd
Scritto il 1 Ottobre 2015 at 14:23

quesalid@finanza,

vero solo in parte. Alla fine anche quelli che pensano di avere capito e di essere più avanti non riescono che a pensare a un sistema con un ordine, complicato, interconnesso, indivisibile ma schematizzabile con un grafo statico. Magari ! In tal caso non sarebbe un sistema stocastico non stazionario e non ergodico come quello in cui viviamo, siamo sempre vissuti e vivremo sempre. C’è una componente di casualità che sfugge a ogni possibile analisi eppure non c’è niente da fare, anche i più brillanti, rifiutano questa che per un fisico che conosce la termodinamica statistica è un’ovvietà nota dai tempi di Bolzmann. E’ molto consolatorio immaginare che sì certo il sistema è complicato MA SENZA UNA COMPONENTE DECISIVA ALEATORIA. Così fosse lo potrei con un certo sforzo cambiare e disegnare a mio piacimento. E invece le leggi di natura lavorano diversamente, operano per tentativi su una scala per noi impossibile e inafferabile e il povero Sisifo si sforza di trovare una ragione per le sue pene. Dai Sisifo, insisti che tanto non puoi fare altro !

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