G20: NO A SVALUTAZIONI E PROTEZIONISMI!

Scritto il alle 08:30 da icebergfinanza

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E’ tutta colpa sua, sembrano indicare i partecipanti al G20 di Ankara.

Di chi? Ma della Cina ovvio

C’è ancora qualcuno che non ha le idee chiare sulla probabile fine di questa crisi?

Se non riuscite a comprendere la nemesi, leggetevi il comunicato finale dell’ultimo inutile G20 svoltosi ad Ankara nel fine settimana…

Il G20 finanziario, nel comunicato finale, si impegna ad “evitare svalutazioni competitive e a resistere a ogni forma di protezionismo”. Nel corso del vertice, si legge, c’è stata una analisi “degli sviluppi della situazione economica, delle prospettive di crescita” e delle “recenti volatilità dei mercati finanziari”. Si intende “muoversi verso un sistema di cambio più determinato da forze del mercato”, che rifletta i sottostanti fondamentali economici” ed “evitare persistenti squilibri sui tassi di cambio”. (RaiNew24)

O bella, ma allora hanno deciso tutti di sospendere i rispettivi quantitative easing lasciando al mercato il compito di determinare i reali tassi di cambio?

A no, parlavano della Cina brutta e cattiva immagino, mentre Europa e Giappone non stanno svalutando, stanno solo creando deflazione!

Si sono tutti presi … “l’impegno a muoversi verso un sistema di cambi maggiormente determinato dal mercato e a tassi flessibili. E ad evitare i persistenti disallineamenti”.

Il documento chiede anche alle Banche centrali di mantenere gli stimoli monetario all’economia, a cui semmai vanno aggiunti sostegni anche dal versante delle politiche economiche dei governi. Al tempo stesso però, si rileva che l’eccessiva dipendenza dagli stimoli monetari non porterà ad una crescita economica equilibrata.

Ma scusate il quantitative easing, gli stimoli monetari non aiutano a svalutare la propria moneta, vero Draghi?

Non ridete ma questi summit servono davvero …

Ma i cinesi non si sono limitati a difendersi. Hanno preferito partecipare anche loro al grande scaricabarile che torna ogni volta che le cose vanno peggio del previsto: secondo i loro negoziatori la caduta dei prezzi del petrolio per esempio non si spiega con le difficoltà della Cina, «perché è iniziata prima». Gli sherpa di Pechino hanno puntato il dito sull’eredità della grande crisi euro-americana e sulle enormi iniezioni di liquidità delle banche centrali di Europa, Stati Uniti e Giappone, accusate di destabilizzare i mercati finanziari emergenti.(…)  Intanto però gli americani al G20 hanno già protestato per le svalutazioni di molti Paesi emergenti e forse anche dell’euro, perché sottrarrebbero quote di mercato agli Stati Uniti. I Grandi allo scaricabarile

Dunque la colpa è di tutti e di nessuno! Chiaro ora perchè la nemesi continuerà.

Come direbbe Machiavelli tenetevi forte il bello deve ancora avvenire, ci vediamo a Ottobre!

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6 commenti Commenta
stanziale
Scritto il 7 Settembre 2015 at 10:36

“Come direbbe machiavelli tenetevi forte il bello deve ancora avvenire”
Infatti e’ questo che preoccupa. E’ tutto uno svalutare reciproco, il motivo sono i troppi debiti. Al momento il tutto tiene anche perche’ sono riusciti a tenere basse le materie prime, prima o poi pero’ l’effettivo valore delle valute si dovra’ riallineare al loro valore intrinseco, cioe’ molto piu’ vicino a 0 che a 100. Cosi’ direbbe la logica. Prima o poi. Qusto sito “complottista” pensa “prima”. http://scenarieconomici.it/sara-la-fine-del-dollaro-o-della-valuta-fiat/

silvio66
Scritto il 7 Settembre 2015 at 19:29

stanziale@finanza,

Ciao Stanziale,
In merito all articolo e premettendo massimo rispetto per le opinioni altrui, ti diro’ che secondo me si fa delle grosse illusioni. Mi appare piu’ come un auspicio personale dell autore vista la forte scorrelazione con la realta’ del presente e del prossimo futuro. La disintegrazione del dollaro non appare come verosimile realta’ ancora per molti anni.
Buona Serata

stanziale
Scritto il 7 Settembre 2015 at 20:31

silvio66@finanza,

Ciao Silvio, grazie per la risposta. In effetti pareva anche a me un po’ troppo precipitoso(il post pero’ era accattivante, con le descrizioni delle variabili in gioco), anche perche’ come ha scritto Andrea, ancora le b.c. possono andare avanti un po’ con il defribillatore….quanto ancora non si sa’ , io sto’ nel mezzo e come D penso che subito dopo le elezioni Usa la massa impagabile di debito-che sempre cresce- cominci veramente a non essere piu’ credibile. Salvo incidente prima. Intanto cerchiamo di accumulare un po’ di stipendi e di contributi, che male non fara’…

aorlansky60
Scritto il 8 Settembre 2015 at 08:33

Il sistema [apparentemente agonizzante] può continuare a reggere ancora per un certo tempo, grazie a :

1) un parco buoi [mi riferisco a “main street” e al popolo in genere, non al mondo della finanza con i suoi traders di basso profilo] opportunamente ammaestrato al quale somministrare periodicamente dosi di fiducia distillata per opera dei rispettivi governi, che devono garantire anche un minimo di sostegno pratico per riuscire a “tirare avanti” (stipendi, pensioni…)

2) un ruolo basilare fornito dalla finanza, non dall’esercito di traders di basso profilo ma da quei gestori [FONDI SOVRANI, HEDGE FUNDS] in grado davvero di poter fare la differenza, in bene o in male (per gli interessi globali, si spera in bene) per i volumi che riescono a movimentare; in qualche modo [non dichiaratamente, ma] direttamente collegati ai veri ultimi poteri forti del mondo civile industrializzato, le banche centrali degli Stati sovrani più potenti (economicamente e NON solo…).

3) una complicità non dichiarata [ma sottintesa] tra le varie banche centrali a muoversi in una strategia d’azione comune; in un mondo sempre più globalizzato non esistono [quasi]più frontiere da difendere ma INTERESSI da difendere [per chi possiede ingenti capitali] specie con un debito mondiale (*) ormai fuori controllo; proprio per questo, questi organismi faranno in modo di garantire ancora tanta benzina finchè la macchina lo richiede, altrimenti il pericolo è che il motore prima s’imballi e poi si fermi, con conseguenze spiacevoli(a dir poco) in prospettiva di medio lungo periodo.

(*) un tempo simili attriti si risolvevano con una buona sana guerra di vecchio stampo, ma da quando l’arma nucleare è entrata negli arsenali degli Stati sovrani più potenti, la faccenda è diventata assai più delicata e non si può più agire impulsivamente [come Gengis Khan per es] senza il rischio di scatenare l’apocalisse; al limite si mostrano i muscoli al mondo (come ha fatto la Cina in occasione della sua recente parata militare per la quale le autorità cinesi hanno chiuso perfino la borsa, oppure anche tramite manovre economiche come quelle che ha fatto recentemente la Pboc nello svalutare la propria divisa, anche questo è mostrare i muscoli al mondo, a pensarci…).

Ho letto anch’io l’art linkato da Stanziale e francamente dubito del possibile avverarsi degli scenari prospettati almeno a breve medio periodo; un crollo del dollaro come quello prospettato si porta dietro problematiche troppo difficili da affrontare in un mondo LO RIPETO sempre più globalizzato e LEGATO economicamente da intrecci ed interessi vari sempre più eterogenei [anche i debiti che gli USA hanno nei confronti della Cina, maggiore sostenitore del debito pubblico di zio Sam, sono legami difficilmente risolvibili nel medio breve termine]

dante5
Scritto il 8 Settembre 2015 at 18:24

Ciao a tutti, emergo dal letargo estivo per segnalare una cosetta di cui non si sente proprio molto parlare, eppure esiste e probabilmente dovremmo preoccuparci: http://www.econopoly.ilsole24ore.com/2015/09/04/quando-la-grecia-doveva-uscire-dalleuro-e-intanto-entrava-nelleuro-3-0/?uuid=cLPy1vvT.

La morte della democrazia – nel frattempo si passerà l’inverno a discutere sull’abolizione di Imu e Tasi 1. casa, ed a primavera…, beh ci sarà senz’altro qualcosa di cui parlare!

aorlansky60
Scritto il 9 Settembre 2015 at 09:08

@ Dante5

…molto interessante [e piuttosto inquietante] l’art che hai linkato.

Riesce bene a far comprendere come di fronte alla facciata che vogliono vendere alle masse tramite media compiacenti, è dietro le quinte e nel profondo del torbido che vengono decise le regole che contano per davvero e che in qualche modo ci interessano [e ci coinvolgeranno a quanto sembra] tutti quanti.

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