GRECIA: WATERBOARDING

Scritto il alle 09:00 da icebergfinanza

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Lo aveva detto il precedente ministro delle finanze Varoufakis, nessuna novità “Fiscal waterboarding” Come la peggiore delle torture della Cia in versione finanziaria. “Sono cinque anni che l’Europa su ispirazione tedesca ce lo infligge. Strangolare un popolo per costringerlo al rigore oltre i limiti mentre la gente è senza lavoro e vive con pensioni da fame, si muore di malattie scomparse cinquant’anni fa, con le privatizzazioni forzate sono state consegnate l’area di Hellenikon o la lotteria nazionale a dei lestofanti. Dove dobbiamo andare a finire?” (Repubblica)

Comunque vada

No Voi non avete idea di cosa ci sia in ballo nascosto dietro il finto sogno europeo, ve lo abbiamo raccontato per cinque anni, ma purtroppo per molti è stato come parlare nel deserto.

La testa è giù. I piedi e le gambe su. Sulla faccia acqua a getto continuo. Il ‘prigioniero’ è convinto di annegare. Non ha dubbi né alternative. Quindi si gioca l’ultima carta possibile (secondo lui): dire quello che sa. In una parola: cedere. Si chiama Waterboarding, la tortura dell’acqua. Ed è la tecnica di interrogatorio della Cia, che consiste nel simulare l’affogamento con pratiche piuttosto brutali, allo scopo di intimidire la vittima ed estorcergli informazioni. Ed è la stessa procedura che, secondo una fonte diplomatica europea, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande e il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, hanno usato nell’incontro privato avuto in giornata con il premier greco Alexis Tsipras. In questo caso, però, si tratta di Waterboarding mentale: i tre avrebbero intimato al leader di Syriza di fare le riforme o di rassegnarsi a vedere il suo Paese fuori dall’euro e le sue banche collassare. L’indiscrezione è stata riferita dal responsabile Europa della redazione del Guardian, Ian Traynor. “Una immagine sgradevole – si legge sul quotidiano – che evidenzia quanto siamo caduti lontano dagli standard europei di solidarietà e unità”.

 “Contro Tsipras waterboarding mentale da parte di Tusk, Merkel e Hollande”

In fondo in fondo se l’è anche cercata Tsipras, la sensazione è che nell’azzardo del referendum sperava davvero di perdere, per poi consegnarsi come ha fatto in tutto e per tutto all’Europa.

Vediamo come finirà in fondo tutto è ancora possibile anche se il destino della Grecia è irrimediabilmente segnato dal punto di vista finanziario.

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3 commenti Commenta
dante5
Scritto il 13 Luglio 2015 at 09:42

Per Kry:

a risposta del post precedente sui trade indicators o come si chiamano, ecco una discussione apparsa sul blog di Alberto Bagnai che non so se hai letto e può essere di interesse.

Ciao

“Prof,
volevo porgerle una domanda tecnica.
Stavo guardando sul sito “trading economics” i paramentri macroeconomici dell’Italia.

Perchè se le nostre partite correnti sono in forte crescita lo è anche il debito estero ?

Dal grafico si vede che nel 2011/2012 a causa dell’austerity il nostro indebitamento estero è precipitato ai livelli del 2005. In soli due anni però ha recuperato e superato i livelli del 2011 e pare sparato verso l’infinito.

Come mai ? Grazie
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Risposte

Valerio Santoro11 luglio 2015 22:29

Ti sembra che ti stiano massacrando come nel 2012?

tino12 luglio 2015 09:35

Caro Tommaso , se i mezzi per fermare l’indebitamento estero sono solo la compressione dei salari , questo può funzionare solo nel breve periodo , poi distruggendo la produzione interna , anche i pochi fabbisogni sei obbligato a soddisfarli su estero , sbaglio ? Quindi dopo una prima caduta di acquisti su estero , non avendo le imprese locali la possibilità di essere concorrenzali verso il basso , o fanno prodotti di nicchia e vendono su estero o delocalizzano o soccombono , quindi meno produzione venduta in loco e con la massa dei consumatori sempre più spinta verso il prodotto estero . Mi pare logico .

Tommaso12 luglio 2015 11:28

Ma allora perchè partite correnti e bilancia commerciale sono in forte attivo ?
Sono portato a pensare che sia dovuto al fatto che i titoli di stato ora sono in mano più straniera di prima, ma questo verrebbe registrato nella bilancia dei pagamenti no?

Non mi torna proprio il contrasto tra bilancia dei pagamenti e il grafico dell’indebitamento estero

Alberto Bagnai12 luglio 2015 11:43

Carissimo: c’è un mismatch fra le statistiche di flusso (partite correnti) e quelle di stock (posizione netta sull’estero). Questo non vale solo per i conti esteri. Lo stesso mismatch si applica ai conti pubblici: la variazione dello stock di debito non coincide mai con il deficit pubblico (nonostante concettualmente le due grandezze siano identiche). Ai lettori di questo blog il concetto è ben noto perché ce ne ha parlato in grande dettaglio Ugo Panizza qui. A me è noto, con buona pace dei ragionieri diversamente snelli e degli amici amerikani, perché questo è il mio campo di indagine. Sostanzialmente, se, partendo da zero, investi 10 in un titolo (flusso), non è detto che a fine anno lo stock di titoli valga 10. I soldi che spendi sono una cosa. Quanto vale l’investimento sono un’altra, e il suo valore di mercato dipende, fra l’altro, da come evolvono i tassi di interesse. Anche di quesra relazione abbiamo parlato, e qualcuno con più memoria di me te la ricorderà. L’incoerenza che vedi è quindi perfettamente normale e spiegabile con i capital gain/losses sugli investimenti fatti (come pure col fatto che il Pil sta precipitando).

Antonio12 luglio 2015 16:29

Recentemente però (il prof. mi corregga se dico una castroneria) la PNE dovrebbe essere migliorata per via del deprezzamento dell’euro.

Wendell Gee12 luglio 2015 16:41

Il problema posto da Tommaso è caro anche a me che sono beato ed ero rimasto al primo post sulla premiata Armerina Hellas dove il Prof. ci insegnò che:

CA = SN – I = PNE – PNE-1

Vedo che non sono l’ unico ad essere beato.
Leggerò il Panizza.

Antonio12 luglio 2015 17:28

Il senso potrebbe essere questo:
Ad esempio, acquistando un T-bond-1H un anno fa per 100 $, supponendo che il prezzo sia rimasto più o meno lo stesso, il mio contributo alla CA è stato praticamente nullo, per via del tasso di interesse prossimo allo zero, ma ho contribuito a migliorare la posizione netta sull’estero, perché il valore di quel titolo nel frattempo è passato da 73 a 91 euro.

Tommaso12 luglio 2015 22:00

@Antonio
Leggendo il pdf del Panizza a pag 7:
[..]What explains the “Unexplained” part of
debt
– Skeletons
• Fiscal policy matters!
• Transparent fiscal accounts are important
– Banking Crises
– Balance Sheet Effects due to debt
composition
• In the presence of foreign currency debt, currency
devaluations lead to sudden debt explosions[..]

Il terzo punto penso mi sia chiaro.
Supponiamo che io emetta un titolo di stato in valuta straniera, ad esempio per 100$ (80€). I miei flussi registrano 80€ ma che in realtà dovro restituire in dollari. Passano gli anni e l’euro si svaluta, devo quindi sempre resituire 100$ ma che ora sono 120€.

Quindi anche se dopo quel titolo io interrompessi qualsiasi transazione con l’estero il io debito estero aumeterebbe comunque, non rimarrebbe costante.

Il punto 2 non mi torna perchè non capisco come le transazioni legate ad una crisi bancaria non possano essere regolarmente registrate.

Ad ogni modo mi pare strano che questo possa spiegare come mai la curva del debito estero sia molto più ripida adesso con le partite correnti positive di quanto lo fosse quando le partite correnti erano negative.

Alberto Bagnai12 luglio 2015 22:17

Ussignùr che due palle! Tutta roba spiegata. Vendi un titolo all’estero: sei debitore e devi pagare gli interessi. Il tasso scende: paghi meno interessi e il saldo redditi delle partite correnti migliora, MA il prezzo del titolo che hai collocato sale, e siccome le valutazioni degli stock sono fatte ai prezzi di mercato, ecco spiegato un pezzo di paradosso. Qualcuno posta il link al post dove è spiegata questa relazione? Poi leggetevi Lane e Milesi-Ferretti, che sono i leader MONDIALI nel campo e si capiscono. Ora ho fretta: se interessa, fornisco link in settimana.

Tommaso12 luglio 2015 22:27

Ok, la ringrazio. Ora mi torna. Non volevo essere tedioso ma il concetto è controintutivo.

Alberto Bagnai12 luglio 2015 22:46

Figurati. Quello che invece è intuitivo è che con quanto sta succedendo non potete aspettarvi che io sia a disposizione, però ci provo. Nota che partite correnti e PNE provengono da due sistemi di rilevazione diversi (CN-dogane e statistiche bancarie), quindi i conti non tornano mai a prescindere (vedi la voce errori ed omissioni in BdP). LMF chiariscono che gli stock/flow adjustment sono una parte importante della correzione degli squilibri. Da qui a dire che il trade balance è irrilevante per la PNE (come sostengono i soliti espertoni) ce ne corre. Trovatemi un programma di aggiustamento che consiglia il deficit estero per sanare il debito estero e segnalerò immediatamente Tigellone per il Nobel (o nFa, ovviamente)!

kry
Scritto il 14 Luglio 2015 at 11:19

dante5@finanza,

Grazie Dante5 per le informazioni da studiare ( in quanto per me un pò complesse )

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