1937/1938: ROOSEVELT RECESSION!

Scritto il alle 09:00 da icebergfinanza

La scorsa settimana in un’intervista è stato chiesto ad El Erian uno dei due ex mostri sacri di Pimco dove era investito il suo denaro. La risposta è stata… ” ..in gran parte in contanti, non molto visto che viene mangiato dall’inflazione, ma credo che la maggior parte dei prezzi hanno ormai raggiunto prezzi molto elevati grazie alle banche centrali”

Liquidità… in Europa, l’inflazione si mangia il nulla, come il nulla rendono le obbligazioni.

In questi mesi abbiamo condiviso insieme la brusca frenata dell’economia americana, ma il problema era solo la neve e gli scioperi sulla costa occidentale, anche perchè pare che per il dato in uscita martedì relativo alle vendite al dettaglio ci si aspetti meraviglie, dopo tre mesi di debacle e che ovviamente i dati del primo trimestre siano solo un piccolo incidente di percorso, come tanti in questa crisi.

Ovviamente l’altro piccolo problema è stato il dollaro…

Gayed-Dollar-040915

… e poi il petrolio e via dicendo!

I prezzi del petrolio risalgo e quindi tutto finito, la crisi e la caduta, si riparte verso nuovi orizzonti. E se l’Iran ottiene la fine dell’embargo sul suo petrolio che fine fanno i prezzi salgono per la felicità o scendono perchè un mercato già saturo viene inondato di nuovo di petrolio?

Abbiamo sentito per mesi raccontare dai governatori della Fed che il calo dei prezzi della benzina avrebbe rilanciato i consumi e la crescita, come, dove e quando?

Nulla di tutto ciò si è verificato, perchè se Bill ha risparmiato 20 dollari facendo il pieno, John che gestisce il distributore di benzina ha avuto minori entrate per 20 dollari. Pari e patta per l’economia a meno che Bill non li abbia spesi invece di risparmiarli, ma i dati delle vendite al dettaglio degli ultimi tre mesi dicono che nulla è cambiato e che anzi in molti hanno perso il loro posto di lavoro nel settore e molte imprese stanno chiudendo.

Ma certo il calo dei prezzi del petrolio porterà molti benefici all’economia, come no, la deflazione dei prezzi è uno di questi, ignoranti che non siete altro!

C’è un mandri di tori secolari la fuori che vi aspetta, l’analisi fondamentale è finita sotto i loro zoccoli, direi che non è il caso di fare gli schizzinosi e guardate che non scherzo,   in fondo in una bolla i prezzi continuano a salire in maniera esponenziale, tirandosi dietro un vero e proprio muro di paura, non è certo il caso di farsi domande complicate, fin che si sale, si sale… ” Don’t fight the central banks…” dicono loro.

Hanno ignorato i pessimi dati provenienti dall’economia e anche gli ultimi con relative revisioni al ribasso del mercato del lavoro, non vi sarà alcuna recessione a breve quindi non ci resta che aumentare i tassi è ovvio, l’economia ha davanti verdi praterie infinite, si quelle concimate con ampie dosi di liquidità fornita dalle banche centrali.

E alziamoli questi benedetti tassi, suvvia, il prossimo anno non sarà più possibile, fatelo subito, ma fatelo in fretta per favore, lo chiede la storia, che non si ripete mai, ma ama fare la rima…

Ve lo ricordate l’ L’ULTIMO TRENO!

Un volo del PIL dell’11 % tra il 1933 e il 1936 ma poi la FED e il governo hanno invertito la rotta.Nel 1936 la Fed ha esaminato il grande volume di riserve in eccesso accumulate dal sistema bancario e ha concluso che quella montagna di liquidità avrebbe foraggiato l’inflazione futura e quindi si mise a aspirarla. Il tutto è proseguito nel 1937 attraverso una contrazione della politica monetaria.

L’ultimo a lanciare l’allarme è Ray Dalio, il fondatore di Bridgewater Associates rispettato gestore di uno dei più grandi hedge fund al mondo. La sua recente nota ai clienti ha ispirato la prima pagina del Financial Times…

La storia è qui con noi…

Recession of 1937–38 – The Federal Reserve History …

“There is a natural tendency for policymakers to pull back on accommodation too early before the real rate of interest has fallen to low enough levels. Such errors happened in 1937 when the Fed prematurely withdrew accommodation.” In short, the 1937 recession warns us to proceed with caution.

According to the literature on the subject, the possible causes of that recession were a contraction in the money supply caused by Federal Reserve and Treasury Department policies and contractionary fiscal policies. In 1936, to prevent an “injurious credit expansion,” Fed policymakers doubled reserve requirement ratios to soak up banks’ excess reserves (which is money above the amount banks were required to hold as a fraction of customers’ deposits) (Federal Reserve Bank of St. Louis 1936). Excess reserves averaged about $500 million in 1933.  Remarkably, they swelled from $859 million in December 1933 to over $3.3 billion in December 1935 (Roose 1954). 

     A question arises: Why did banks hold such large quantities of reserves? A 2010 piece published by the Atlanta Fed answers this question (Dwyer 2010). Uncertainty, associated with runs on the banking system from 1929 to 1933 and the ensuing economic problems, probably explains part of the increase in excess reserves. Friedman and Schwartz (1963) share the view that banks increased their preferences for reserves in the wake of the 1929 crash. Low interest rates also contributed to the high level of excess reserves and may well have been a more important reason for the increase of excess reserves. The reason is that when short-term rates are low, it is less costly to hold large amounts of non-interest-earning reserves than to repeatedly incur the fixed cost of adjusting.

Noi nel frattempo cogliamo l’ennesima occasione che la storia ci offre!

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3 commenti Commenta
kry
Scritto il 13 Aprile 2015 at 09:17

” In questi mesi abbiamo condiviso insieme la brusca frenata dell’economia americana …. ” e si notano i primi effetti http://www.finanza.com/Finanza/Dati_Macroeconomici/Asia/notizia/Preoccupante_calo_della_bilancia_commerciale_cinese_Crolla_-436557

giobbe8871
Scritto il 13 Aprile 2015 at 11:46

quasi ogni giorno penso che rivedrò, e rivedremo volenti o nolenti, sostanzialmente quello che avvenne tra 1936- 1938.
Tu Andrea, sei stato il PRIMO a prospettarlo circa 6 anni fa.

Chi ama la storia sa cosa accadde in seguito.

john_ludd
Scritto il 13 Aprile 2015 at 12:34

kry@finanza,

che vuoi che sia, meno export e meno import, ma PIL a +7% secondo il ministero della verità. Miracoli della statistica e miracoli della fiducia senza fondo e criterio degli scimmioni dietro le tastiere dei PC… ma c’è davvero qualcosa che mi sta procurando una crisi di ilarità… già perchè cosa c’è di più divertente che vedere Wil Coyote che regolrmante finisce in fondo al burrone o Gatto Silvestro che regolarmente si fa menare o Tom che non becca mai Jerry… beh di più divertente ci sono loro, gli impareggiabili germani, i titani del fallimento matematicamente certo… che ancora non comprendono che avere 250 miliardi di avanzo ogni anno significa avere un accumulo di fantastilioni di crediti vs estero che regolarmente non vengono saldati. Ergo questi risparmiano, non spendono, si negano una bella cena, un vacanza da signori invece che da spilorci… lavorano per… l’anima del C%$&ZZO

“… What is more, a good deal of money was already pouring out of the Euro Zone and further boosting financial hyperactivity around the globe, long before the ECB decided to widen the global GINI coefficients. For example, between March last year and February this, German banks greatly increased their lending to regions outside the Eurozone. In fact, they channelled €120 billion to the hedge fund haven of the Cayman Isles – a region in which they hold as many assets as they do in France and Luxembourg – for a total which outstrips the funds lend to the US proper and which is second only to those parked in that other powerhouse of hot finance, the UK…”

nel frattempo il DAX combatte con gli indici cinesi e i biotech americani per il titolo di più stravalutato mercato della galassia. GO GERMANS GO !

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