PETROLIO: TUTTI CONTRO TUTTI!

Scritto il alle 10:27 da icebergfinanza

Ne abbiamo parlato in maniera approfondita nel fine settimane insieme a Machiavelli ma è chiaro che qualcuno deliberatamente ha acceso l’ultima miccia, una probabile esplosione che insieme al dollaro porterà conseguenze irreversibili nel sistema economico/finanziario, nei prossimi anni.

MILANO – Crollano le Borse dei Paesi del Golfo, dopo che giovedì l’Opec ha deciso di non tagliare la produzione malgrado lo scivolone dei prezzi del greggio. Riyadh perde il 4,8%, Dubai il 4,7%, Abu Dhabi il 2,6%, la piazza dell’Oman il 6,2% e quella del Qatar il 4,3%. Si tratta della prima reazione all’Opec: venerdì e sabato i mercati arabi erano – come di consueto – chiusi. (Repubblica) 

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Si sale per le scale e si scende in ascensore, e badate bene non c’è recessione o rischio di crisi dietro l’angolo dicono loro!

Sul Sole 24 Ore Vito Lops ci racconta i livelli di rischio per l’economia e i bilanci dei Paesi produttori anche se, il vero rischio non è SOLO in questi Paesi!

I 5 Paesi che rischiano di più (fino al default) con il crollo del petrolio –

Tra i Paesi esportatori di petrolio quello che rischia di più, in tema di sostenibilità delle spese governative e del debito pubblico, è l’Iran. Il punto di pareggio di bilancio è fissato infatti con un petrolio a 140 dollari al barile.

…Non sono in pochi a sostenere che sugli attuali livelli del petrolio, l’economia venezuelana rischia il default. Il break even tra spese ed entrate governative in relazione alle esportazioni di petrolio è fissato su un prezzo di 120 dollari al barile, circa il doppio dei valori attuali…

Il governo russo fa fatica a mantenere le promesse di spesa pubblica quando il petrolio scivola sotto i 100 dollari. Ma la Russia ha un vantaggio rispetto a Venezuela ed Arabia Saudita che si agganciano all’andamento del dollaro per le esportazioni…

Il vero rischio non è neanche qui L’Asia ferma l’import dagli Usa ma soprattutto qui Il crollo del petrolio travolge anche gli hedge fund , ma non solo questo è solo un assaggio…HIGH YIELD e chi ha orecchie per intendere intenda!

Sentiamo che ci racconta una vecchia conoscenza di Icebergfinanza, il professor Hamilton di Econbrowser

Si sente dire che il mondo è innondato di petrolio, il problema che è un petrolio abbastanza costoso!

Prendiamo ad esempio il Canada. Il paese è riuscito ad aumentare la sua produzione di petrolio da un milione di barili al giorno nel corso dell’ultimo decennio. Ma quasi tutto questo aumento è venuto da sabbie bituminose. Se si considera solo il greggio convenzionale, la produzione canadese oggi sarebbe un terzo di un milione di barili al giorno inferiore al suo apice nel 1973.

Produzione canadese di greggio, 1947-2013, in mb / d. Blu: greggio convenzionale più locazione condensa. Arancione: sabbie bituminose. Fonte dei dati: Canadian Association of Petroleum Producers.

Anche senza contare i costi ambientali, non è poco. E ‘stata un’operazione  proficua sino a quando il West Texas Intermediate era oltre 90 dolalri . Ma la settimana scorsa WTI ha chiuso a $ 66. Ecco alcune delle stime dal Waal Street Journal:

Il prezzo di pareggio per le nuove miniere è tra il più costoso al mondo, a circa 85 dollari al barile, secondo Bank of Nova Scotia. I costi operativi delle miniere esistenti sono meno della metà di tale importo. Ma il punto di pareggio per i cosiddetti progetti in situ, in cui il bitume viene riscaldato e pompato in superficie, è compreso tra 40 dollari al barile e 80 dollari al barile. Tali progetti rappresentano la maggior parte della crescita futura.

A considerare gli Stati Uniti, dove la produzione è cresciuta di 2 mb / d dal 2004. Più di 3 mb / d di questa crescita è venuto dal fracking del petrolio intrappolato in formazioni geologiche.  Senza questa, la produzione statunitense sarebbe in calo di oltre un milione di barili al giorno nel corso degli ultimi dieci anni e giù 5-1 / 2 mb / d dal suo picco nel 1970.

US produzione campo di greggio, per fonte, 1860-2013, in milioni di barili al giorno. Fonte: Hamilton (2014).

Le stime possono variare, ma i prezzi bassi possono inibire in maniera sensibile nuovi investimenti negli Stati Uniti. Sospendendo nuove perforazioni negli Stati Uniti, la produzione potrebbe cadere rapidamente. E le perforazioni in oceano aperto che sono state anche importanti per sostenere la produzione negli Stati Uniti e in tutto il mondo, sono diventate ancora più difficili oggi con i prezzi bassi.

Fonte: Business Insider.

Perché sto parlando dei costi per i produttori di petrolio canadesi e statunitensi? Perché se non fosse stato per l’estrazione del petrolio in Canada e negli Stati Uniti, la produzione mondiale di greggio sarebbe sceso nel complesso nel corso dell’ultimo decennio.

Produzione campo mondiale di petrolio greggio e locazione di condensa, 1980-2013, in milioni di barili al giorno. Fonte dei dati: EIA.

Certo, la stagnazione della produzione globale è stato a causa di eventi geopolitici, la Libia è l’esempio più importante. E la produzione libica è rimbalzata in maniera significativa questo autunno, contribuendo all’eccesso di petrolio sul mercato. 

Fonte: EIA.

(…)  L’attuale surplus di petrolio è stato quindi determinato soprattutto dal successo della produzione di petrolio non convenzionale in Nord America, la maggior parte dei nuovi investimenti, non sono sostenibili a prezzi correnti.

(…) E ‘solo una questione di quanto tempo ci vuole perchè i produttori nordamericani ad alto costo riducano la produzione in risposta agli incentivi attuali. E quando lo fanno, il prezzo deve risalire.

Hamilton a questo punto da un consiglio…

Here’s my advice to anybody who’s contemplating selling $85 oil at $66 a barrel– don’t do it. If you can wait a few years, that $85 oil will be worth more than it costs to produce. But selling it at a loss in the current market is a fool’s game.

E qui ho molti dubbi perchè non si tratta solo di petrolio ma stanno entrando in ballo altri rischi enormi, come abbiamo visto insieme a Machiavelli.

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45 commenti Commenta
kry
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 11:02

Dai John su fatti vivo, questa volta non puoi mancare.

aorlansky60
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 12:25

io non so ancora bene se gli effetti conseguenti saranno “per caso” o “per proposito”, ma facendo 2+2 so già che gli yankees gongolano 8) all’idea di vedere andare in (forte)difficoltà alcuni paesi che sono sempre stati fortemente loro “sui coglioni”, vedi in particolare Venezuela e Iran (senza tralasciare Irak e Libia…)

Di sicuro, quelli più al riparo in vista di una prolungata strategia al ribasso del greggio sono gli Arabi (di questi, naturalmente inclusi Arabia Saudita e tutti gli emirati vari della zona del golfo in possesso della materia prima in oggetto) che grazie all’oro nero da molti decenni sono I VERI PADRONI del mondo in quanto a ricchezza accumulata (il cui livello non ci possiamo nemmeno immaginare; ne abbiamo una vaga idea quando un principe arabo decide di fare tappa in uno dei porti italiani, attraccando la sua “barchetta” che non ha nulla da invidiare alla classe “Nimitz” USA in fatto di stazza, 100.000 ton di dislocamento a pieno carico, ndr), grazie a questa possono far fronte per anni ad un costo minimo al barile standosene comodamente “alla finestra” guardando pigramente cosa succede al di fuori nel frattempo (con un costo a 60$ e dintorni, una vera “favola” 😆 per tutti gli altri) senza andare incontro a particolari problemi, unito al punto più volte ricordato che per loro il costo di estrazione della materia prima è tra i più bassi tra quelli dei vari contendenti in gioco.

gnutim
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 12:40

interessantissimi post Andrea, ho notato un forcing di pubblicazioni

Mi aspetto veramente eventi incredibili in pochi mesi

Ne vedremo delle belle

L’effetto del calo del brent sugli usa si vedrà fra qualche mese perchè i pozzi in costruzione non possono essere lasciati lì ma verranno finiti ed entreranno in produzione.

Da quanto leggo su peakoilbarrel mi pare che ci siano circa 600 pozzi in attesa di completamento il che garantirà una forte produzione di oil per latri 3/4 mesi tempo permettendo

gnutim
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 12:48

poi sono caxxi

inoltre terrei d’occhio i primi di marzo che il venezuela ha due belle scadenze i usd e eur

phitio
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 13:22

Prima che il tempo faccia il suo malefico lavoro, invertendo cause ed effetti, bisogna rimarcare che il CROLLO del prezzo del petrolio non e’ stato dettato da un surplus di offerta, ma da un calo pesante dei consumi, dettato dal fatto che dopo sette anni sette di recessione globale non poteva che andare cosi. IN questi sette anni, una buona fetta di compratori ha attinto a riserve e credito, ora non puo’ piu’ farlo, quindi chiude bottega, alias meno attivita’ economica e di conseguenza meno consumo petrolifero.
Dovreste andarvi a conultare le carte di consumo petrolifero nelle varie nazioni sviluppate, e capirete perche’ e’ iniziata la discesa.
E: ovvio poi che in corso d’opera sono ontervenuti altri fattori che hanno moltiplicato la gravita’della discesa dei prezzi.

E no aorlansky60, gli usa non gongolano affatto. in un paio di anni potrebbero vedere azzerato il settore del fracking e vedere risalire la percentuale di petrolio che devono importare dall’estero , proprio quando la produzione stessa e’ stata menomata anche in tutto il mondo.

State a vedere se le guerre per le risorse del 2020+ non faranno impallidire quelle del 2000-2010

PORTELLO
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 13:51

credo che stiano andando avanti a suon di tentativi..adesso andava bene far abbassare il petrolio per agevolare i consumi e magari creare qualche problema a paesi ostili…poi investiranno sul rialzo e via così…

non so se alla russia possa in qualche modo andare bene così…avere un rublo così debole…ma sta di fatto che la classe media russa sta soffrendo un casino…mi sa che se continua non vedremo più russi scarrozzare qui e tenere su negozi hotel etc…

altra cosa interessante..c’e’ stato un forum su italia-russia qualche giorno fa a Milano..(bocconi)..ci partecipava un mio amico russo che mi ha riferito che alcune aziende italiane come pirelli, ferrari, etc sono state contattate dall ambasciata americana che li ha “consigliato” di non parteciparvi…
se non toglieranno le sanzioni la vedo brutta…

se non siamo gia’ in guerra ….

quesalid
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 14:00

L’annuncio arrivato domenica sera ha fatto molto scalpore, perché paradigmatico della transizione energetica che stiamo vivendo: E.ON., la più grande utility tedesca e la seconda d’Europa, ha annunciato che abbandonerà tutte le sue attività legate alle fonti convenzionali – leggasi fossili, grande idroelettrico e nucleare – per concentrarsi su nuove rinnovabili, distribuzione e servizi per il consumatore….

…D’altra parte sono già diverse le utility che si stanno muovendo in tal senso: ad esempio avevamo fatto una carrellata sul panorama Usa e abbiamo riportato il clamoroso annuncio dell’Ad Enel, Francesco Starace, di considerare la probabile chiusura di 11 GW di potenza da vecchio termoelettrico….

http://www.qualenergia.it/articoli/20141202-cosa-dietro-svolta-pro-rinnovabili-di-eon

..stranded assets….

The Bank of England has revealed it is to examine formally for the first time the risks fossil fuel companies pose to financial stability.

In a shift from the bank’s past statements, Mark Carney, its governor, has written to MPs informing them that his officials have discussed the idea that most of the world’s proven coal, oil and gas reserves may be “unburnable” if global warming is to be kept within safe limits.

“In light of these discussions, we will be deepening and widening our inquiry into the topic,” he said in a letter dated October 30, seen by the Financial Times, to the parliamentary Environmental Audit Committee, which has been investigating the issue.

“I expect the Financial Policy Committee to also consider this issue as part of its regular horizon-scanning work on financial stability risks,” Mr Carney said.

http://www.ft.com/intl/cms/s/0/189f21d8-7737-11e4-a082-00144feabdc0.html?siteedition=intl

Exclusive: New U.S. oil and gas well November permits tumble nearly 40 percent

http://www.reuters.com/article/2014/12/03/us-usa-oil-permits-idUSKCN0JG2C120141203

Oil War Pushes Venezuela Over Brink, Probability of Default Soars to 84%

http://wolfstreet.com/2014/12/02/oil-slams-venezuela-probability-of-default-soars-to-84/

…and least but not last….found on the net…..

Ed says:
December 1, 2014 at 9:46 pm

Falling oil prices shows that the increase of world GDP has failed to keep up with the increase in oil production.

I feel the next round of QE coming on; this time in the form of direct US and Canadian government financial support of tight and tar sands oil production to stop them going bust, keep prices low, and stimulate world GDP growth. The by product of this policy will be to keep up the economic pressure on Russia.

Just remember you heard it from me first, folks.

ps It will work until US tight oil starts to decline, then ….

kry
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 14:18

Nonostante un economia mondiale stagnante il consumo di prodotti petroliferi è in leggero aumento e probabilmente continuerà perchè sempre più nuovi soggetti/persone richiederanno la loro quota minima di sopravvivenza. Più il ribasso perdurerà e più sara catastrofico il futuro perchè al momento saranno sostanzialmente abbandonati i progetti sulle energie alternative. Tutto il risparmio temporaneo che come consumatori otterremo lo pagheremo in futuro quando nel giro di tre mesi ci possiamo ritrovare un petrolio a 200$ con magari un cambio di 1 a 1. Forse è questo che vuole draghi così potrà continuare ad illudere di portare l’inflazione verso il 2%. Nelle settimane scorse, ricordo, che glare aveva postato numerosi dati di quanto questo ribasso petrolifero poteva riflettersi negativamente sul pil USA ma non si teneva conto anche delle implicazioni negative che potrebbero esserci sul mercato dei bond dove quelli energetici ormai coprono per valore più del 15%. Mi ha fatto riflettere una battuta con controbattuta dove sostanzialmente Putin indicando una persona dice: Ehi tu servo degli americani ce l’hai la legna per scaldarti …. il prossimo anno.

phitio
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 14:43

PORTELLO,

niente tentativi, Portello. Qui nessuno e’ in controllo di nulla, anche se spera o presume di esserlo.

A tal proposito vorrei fornire un link ad uno studio molto ben argomentato sull’attuale situazione di estrema volatilita’ dei prezzi petroliferi

http://ugobardi.blogspot.it/2014/12/la-spirale.html

xtrust
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 14:46

phitio informati bene possono sopportare un prezzo del petrolio fino a 45 50 forse non lo sai ma hanno messo a punto una tecnica di perforazione che detta in parole semplici permette da un singola perforazione ricavare piu pozzi e vai saluti al ghiacciolo

aorlansky60
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 14:54

@Phitio

“E no aorlansky60, gli usa non gongolano affatto. in un paio di anni potrebbero vedere azzerato il settore del fracking e vedere risalire la percentuale di petrolio che devono importare dall’estero , proprio quando la produzione stessa e’ stata menomata anche in tutto il mondo.”

ti do senz’altro ragione per quanto hai appena scritto (grandi problematiche in vista sul “fracking”, legati alla diminuzione del costo del greggio nel mondo), ciò non toglie che -come dicevo- gli amerikani godono parecchio all’idea di vedere prossimamente in forte difficoltà alcuni paesi a loro tradizionalmente avversi e notoriamente poco simpatici…
se per gli USA il problema -come dicevi- si presenta da qui a due anni, gli altri -in particolare Venezuela- rischiano di “saltare” molto prima… 8)

phitio
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 15:09

un commentatore al post che ho linkato ha fatto l’esempio perfetto:

“L’andamento fluttuante dei prezzi petroliferi potrebbe essere paragonato alle onde di maremoto: quando sta arrivando una forte ondata il mare si ritira di molto: lì per lì la spiaggia sembra più grande!
E’ solo una breve illusione che dura fino all’arrivo dell’ondata marina che spazza via tutto ciò che trova davanti a se. “

phitio
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 15:13

xtrust@finanzaonline,

in gergo tecnico, quello che hai appena descritto si chiama technobabble o anche wishful thinking

Attieniti per favore alla tecnologia che c’e’ e che viene usata adesso, non a quella che potrebbe essere implementata e (forse) usata in un imprecisato futuro.

phitio
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 15:16

aorlansky60,

Se la strategia e’ “io mi faccio un male cane ma tu ti fai un male maiale”, non mi sembra esattamente una strategia geniale.

COnsiderato che questo genere di strategia ha lo stesso margine di controllo sui riaultati del buttarsi abbracciati ad un altro dal ventesimo piano e pensare di cadere sopra l’altro per attutire il colpo.

Nella migliore delle ipotesi, si ottiene una vittoria di Pirro.

andrea4891
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 15:29

phitio@finanza,

meno consumi E più produzione

più produzione con costi e immobilizzi elevati, il che ritarderà il raggiungimento del breakeven, il riassorbimento degli eccessi produttivi

tirlusa
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 15:50

Andrea, c’è una cosa che però io non capisco.
La produzione mondiale è aumentate grazie allo shale oil in Nord America.
L’Opec non vuole perdere quote di mercato a favore di Usa e Canada e lascia la produzione invariata.
Il prezzo crolla non rendendo più conveniente per le imprese americane la produzione di shale oil innescando una serie di problemi a catena come ad esempio la grossa esposizione del sistema bancario nei confronti del settore shale oil.
Ma la mia considerazione è questa: gli Stati Uniti hanno una potenza di fuoco Fed/Banche d’affari nel manipolare i mercati, lo fanno con gli indici azionari, lo fanno coi rendimenti nei mercati emergenti, lo fanno col prezzo dei metalli preziosi, etc…perché non dovrebbero farlo col petrolio?
Sono in pericolo per il crollo del prezzo del petrolio? Gli basta manipolare quest’ultimo al rialzo e risolvono il problema. Siamo sicuri che la spiegazione più convincente e accreditata di quello che sta accadendo sia la più corretta?

andrea4891
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 16:03

tirlusa@finanza,

e se fosse una gara di dumping ?? tutti convinti che l’avversario crollerò per primo ?

qualcuno li ha paragonati a due che si gettano dal grattacielo convinti ciascuno che al momento dell’impatto riusciranno a sotto-mettere l’avversario

kry
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 16:38

Nel gioco tutti contro tutti vince il più forte … e dopo 3 secondi cade a terra esausto. Vince chi non compete e investe in energie alternative.

kry
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 16:41

andrea4891@finanzaonline,

E’ una guerra per profitti immediati e comunque nella caduta gli avversari muoiono entrambi…. al meglio soppravvivi paralizzato…. sai che figata.

xtrust
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 16:48

si chiama pad drilling attieniti ai fatti e gia in uso saluti al ghiacciolo

aorlansky60
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 16:56

molto chiari e convincenti i Vs commenti, in particolare quello di Tirlusa :

“gli Stati Uniti hanno una potenza di fuoco Fed/Banche d’affari nel manipolare i mercati, lo fanno con gli indici azionari, lo fanno coi rendimenti nei mercati emergenti, lo fanno col prezzo dei metalli preziosi, etc…perché non dovrebbero farlo col petrolio?”

… …

assodato che di fatto è iniziata una guerra(anche in quel settore), alla fine a vincerla è il più forte.

Gli States sono quelli che hanno innescato la crisi a noi ben nota, e poi hanno avuto la potenza di spalmarla ovunque esportandola fuori dai loro scomodi confini; perchè non potrebbero riuscirvi anche con il petrolio? anche considerando che a simili livelli di affari “a la guerre come a la guerre” nessuno di essi guarda per il sottile -soprattutto gli yankees figuriamoci- ne si fa tanti scrupoli verso gli altri.

madmax
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 17:09

Io non sottovaluterei il Cigno Nero, quando tutto sembra pianificato, tutto secondo i piani succede l’inaspettato. Nel Libro dei Tre Regni lo si dive chiaramente, gli imperi nascono, crescono e muoiono!

quesalid
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 17:32

…meantime..Swedish Government falls…

http://www.zerohedge.com/news/2014-12-03/swedish-government-falls

stanziale
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 18:03

kry@finanza,

Forse e’ trattenuto da qualche monsone…..intanto a proposito di petrolio e gas, PUTIN ha SANZIONATO l’europa http://www.rischiocalcolato.it/2014/12/limportanza-della-cancellazione-del-south-stream.html
….tutto come era facilmente prevedibile. Mi vergogno della vilta’ del ns governo e dei popoli europei, al servizio degli usa e della culona, e ormai in via di cancellazione dalla SStoria.

dorf001
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 19:23

kry@finanza,

hei kry ho una robetta x te. non è petrolio, non sono monsoni ne legna, ma è una cosa di cui mi avevi parlato. e avevi pure fatto una battuta/proposta. il reddito di cittadinanza. leggi sotto.

Vittoria M5S: il #RedditoDiCittadinanza si può fare!

“Il reddito di cittadinanza non è più utopia. E’ una vittoria del M5S, frutto di una battaglia che abbiamo sostenuto con forza per far valere un principio di democrazia sacrosanto ma sempre disatteso in questa legislatura: l’Aula deve discutere anche i provvedimenti delle opposizioni e non solo i decreti del governo. Oggi in Commissione Lavoro al Senato comincia finalmente la discussione della nostra proposta di legge per l’introduzione del reddito di cittadinanza.
È una vittoria di tutti noi, che dall’inizio della legislatura non abbiamo mai smesso di credere che fosse possibile portare in Parlamento un provvedimento che per gli altri è solo utopia. Per noi, invece, il reddito di cittadinanza oggi comincia ad essere a portata di mano.
Iniziamo così a colmare il vergognoso gap del nostro Paese: il reddito di cittadinanza, infatti, è presente in tutti i Paesi d’Europa, fatta eccezione per la Grecia, l’Ungheria e appunto l’Italia.

mappa_reddito.jpg

Il reddito di cittadinanza è una misura che tutela e restituisce dignità ai cittadini più deboli: è destinato ai disoccupati e a coloro che percepiscono un reddito di lavoro o una pensione inferiori alla soglia di povertà.
L’importo massimo è di 780 euro mensili a persona (9.360 euro l’anno), che variano a seconda del reddito che già si percepisce e a seconda dei componenti del nucleo familiare.
La platea che potrà usufruirne ammonta a circa 9 milioni di italiani.
Ma l’integrazione del reddito non sarà fine a se stessa. Accanto a questa, infatti, prevediamo misure per l’inserimento nel mondo del lavoro e nella società, attraverso specifici percorsi di orientamento, di formazione professionale e di accompagnamento che aiuteranno i disoccupati a rientrare nel mondo del lavoro.
Finanziare il reddito costa quasi 17 miliardi di euro, che si possono finanziare con l’aumento della tassazione dei giochi d’azzardo, l’aumento delle tasse alle grandi imprese del petrolio e del gas, una vera riduzione dei costi della pubblica amministrazione e dei costi della politica (riduzione delle indennità parlamentari, eliminazione enti inutili, taglio agli affitti della P.A., taglio alle spese di consulenza della P.A., taglio auto blu, taglio alle pensioni d’oro e divieto di pensioni cumulative).
Il nostro impegno non si ferma al Parlamento italiano. A gennaio 2014 abbiamo presentato una risoluzione al Consiglio d’Europa per introdurre il reddito di cittadinanza universale, garantire a tutti dignità e rafforzare i diritti sanciti nella Carta Sociale Europea. Il testo è stato già sottoscritto da 18 parlamentari di altri 5 Paesi e a settembre prossimo inizierà la discussione.
Nessuno deve rimanere indietro. ” M5S Parlamento

La presentazione del Reddito di Cittadinanza M5S: http://www.slideshare.net/M5S/reddito-di-cittadinanza-m5s

by DORF

reragno
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 19:43

Maltus aveva ragione siamo in troppi in questo mondo e la guerra ha il grande vantaggio di ripulire l’umanità di tutti i suoi vizi ( almeno in parte)
Ora è più che mai necessaria anche perchè sconvolgerebbe sia i piani sul nuovo ordine mondiale sia perchè sveglierebbe le menti ottenebrate della maggior parte delle persone che potrebbero riscoprire il vero valore della vita.
Per chi rimane ovviamente: per gli altri si apre un’eternità

veleno50
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 19:47

Dopo Elettrolux ,Alitalia,Accordo raggiunto per l’Ast di Terni,ed ora cercare di salvare L’Ilva di Taranto. Avete perso d’occhio i problemi di casa nostra ,sempre a pensare al petrolio e tutte le teorie elencate nei commenti non risolvono nulla, giusto discuterne senza però perdersi nella palude. le nostre e le vostre case stanno bruciando ci vuole acqua per spegnere l’incendio, voi state a pettinare le bambole e volete che vi spengono l’incendio.Questo blog di informazione finanziaria ha sempre screditato e non ritenuto all’altezza il lavoro del governo in carica un po di coerenza non guasta.Stiamo parlando di aziende tra le principali d’Europa.Elettrolux per chi non lo sa è la vecchia Zanussi dopo la Fiat era considerata la seconda azienda italiana per numero di dipendenti.Non promesse come qualcuno ama ripetere , ma fatti suffragati da risultati che a scuola meriterebbero un bel OTTIMO.bye

madmax
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 19:53

dorf001@finanza,

Dorf,
Premetto che non ho obiezione al reddito di cittadinanza, ma poi ricorda che lo devi aprire a tutti bianchi, neri, rossi e gialli.
Pero’ per cortesia non legarlo al reddito’ altrimenti lo portano a casa solo gioiellieri ed evasori, mentre un operaio mi diventa ricco.
L’unico mio dubbio e’ come fai ad evitare che il reddito di cittadinanza non diventi il reddito di chi si gratta la panza!
Scusa l’ironia ma questi sono i punti chiave chi lo prende, immigrato appena arrivato che diventa cittadino (ma allora preparati a vedere la crescita del Razzismo) e come lo perdi perche’ magari la gente ci vive e basta diamine siamo tutti cittadini, non dimenticarlo siamo in Italia il paese piu’ creativo!

stanziale
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 20:19

veleno50@finanza,

Ma per piacere Veleno, hai citato tutte aziende che siamo stati costretti a svendere! un bell’ottimo puo’ andare solo ad un governo che riporti la sovranita’ monetaria e svaluti per ridurre /eliminare i debiti, unica politica propedeutica a riportare le aziende menzionate e tante altre nelle mani italiane e quindi ricreare fiducia, lavoro e quindi benessere.

veleno50
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 20:20

stanziale@finanza,

Informati sul cambio euro rublo oppure dollaro rublo nell’ultimo mese,poi vedi la potenza di Putin.bye

veleno50
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 20:25

stanziale@finanza,
Non fare il burattino con me, aziende salvate con la mediazione del governo sono li davanti agli occhi di tutti ,non certo i tuoi foderati con del prosciutto.bye

kry
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 20:36

stanziale@finanza:
kry@finanza,

Forse e’ trattenuto da qualche monsone…..intanto a proposito di petrolio e gas, PUTIN ha SANZIONATO l’europa http://www.rischiocalcolato.it/2014/12/limportanza-della-cancellazione-del-south-stream.html
….tutto come era facilmente prevedibile. Mi vergogno della vilta’ del ns governo e dei popoli europei, al servizio degli usa e della culona, e ormai in via di cancellazione dalla SStoria.

Ciao Stanziale, qualcuno ieri qui http://icebergfinanza.finanza.com/2014/12/02/per-salvare-leuro-siete-pronti-a-sacrificare-i-vostri-salari/ ha scritto: L’ITALIA CON SAIPEM HA SACRIFICATO SOUTH STREAM PER L’EURO E GLI ALTRI ?

stanziale
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 20:44

veleno50@finanza,

Burattino a me compagno prosciutto? ma se siete passati dall’urss agli americani ….ma vergognati di sparare cazzate…..molto meglio i (pochi) veri compagni coerenti (tipo Giulietto Chiesa…Alessandro Lattanzio..)

kry
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 20:49

dorf001@finanza,

Ciao Dorf sai già come la penso. Al momento max 350€ per non correre il rischio come dice Madmax di restare a grattarsi la panza. Agli immigrati si da la cittadinanza con requisiti simili alla svizzera. L’accredito su carta magnetica così accontentiamo chi vuole l’abolizione del contante e da spendere entro il primo giorno del mese , possibilmente solo per prodotti italiani meglio ancora se alimentari.

madmax
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 21:38

Dai ragazzi non litigate,
Ricordate che la prima potenza economica al mondo, ovvero la Cina resta pur sempre Komunista! Anche se nessuno lo dice e lo vuol ammettere. E che nell’ultimo piano pluriennale l’obiettivo era alzare i salari alla gente per aumentare la capacita’ d’acquisto e far crescere l’economia con la domanda interna. Peccato che alla guida di tale paese ci siano sempre e solo ingegneri, l’ultimo ha studiato ingegneria chimica! Forse ha piu’ buonsenso degli economiste della Chicago School of Economics!
Buonaserata a tutti 🙂

madmax
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 21:42

kry@finanza,

Kry,
Fidati 🙂 alla fine l’Italia e la Saipem se la caveranno, il gas Russo arrivera’ in Europa ma abbi pazienza con il tempo e la paglia maturano le nespole 🙂

signor pomata
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 22:14

Riguardo al petrolio anche io non capisco come possa danneggiare gli usa se possono manovrare il prezzo e lo hanno fatto con tutto ultimamente quindi loro sono d” accordo.
Poi vorrei far notere che uno volta uno e una volta l” altro tutti i paesi del mondo stanno svalutando……..a botte dal 10% in su fino al rublo che proprio non riesco a capire come possa svalutare in quel modo.Come avviene una svalutazione e il motivo del perche avviene l” ho imparata grazie a un noto e odiato da alcuni economista pescarese ma in quel modo nemmeno fossero stati agganciati per decenni al dollaro o euro……o lo sono stati e non lo sapevo??
Ultima considerazione o meglio ultima domanda a andrea: la visione sul aud è ancora valida???
Parlo del testa spalle ribassista??O potrebbe entrare anche australia in questo marasma monetario?????
Ultima chicca per i passeggeri di andrea:sia a me che a mio fretello che a mio cognato sono state candidamente consigliate da tre banche differenti obbligazioni in lire turche…….io gli ho riso in faccia, mio cognato ha chiesto a me e non le prende ma quel tonto di mio fratello le ha prese nonostante gli avvertimenti del rischio.
Strana sta cosa che tutte ste banche propongono la lira turca………proporre il dollaro no è???
Maledetti.

capitan_harlok
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 22:26

kry@finanza:
dorf001@finanza,

Ciao Dorf sai già come la penso. Al momento max 350€ per non correre il rischio come dice Madmax di restare a grattarsi la panza. Agli immigrati si da la cittadinanza con requisiti simili alla svizzera. L’accredito su carta magnetica così accontentiamo chi vuole l’abolizione del contante e da spendere entro il primo giorno del mese , possibilmente solo per prodotti italiani meglio ancora se alimentari.

si certo magari nel primo giorno del mese feriale tra le 9:00 e le 10.00 del mattino , in alimenti di prima necessita , ” ma vai a cacare idiota “

kry
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 22:52

capitan_harlok@finanzaonline: si certo magari nel primo giorno del mese feriale tra le 9:00 e le 10.00 del mattino , in alimenti di prima necessita , ” ma vai a cacare idiota ”

No per te solo per la carta igenica e probabilmente te ne serve tanta visto quanto sei ….. ( che 30 giorni non bastano ) A proposito uno che manda a cagare gli idioti senza nessuna spigazione non è degno di fregiarsi del nome di Capitan Harlok perchè Harlock non combatte per uno stato o un pianeta in particolare, ma solo per gli ideali che ha nel cuore.

veleno50
Scritto il 3 Dicembre 2014 at 23:36

stanziale@finanza,

Sono contro le dittature e sono a favore della peggiore democrazia esistente,è sempre stato il mio pensiero e sempre lo sarà. Perchè ti da fastidio la verità,in questo momento cioè ORA, ORA, a Palazzo Chigi cercano di risolvere la delicatissima questione dell’Ilva di Taranto o anche questo è solo fumo negli occhi del pifferaio. Rispondi (ma per piacere,hai citato solo aziende che siamo costretti svendere) da uno come te che dai sempre risposte o commenti dettagliati.Lo ripeto essere prevenuti non si è razionali e si scrivono commenti non veritieri.notte

stanziale
Scritto il 4 Dicembre 2014 at 07:34

veleno50@finanza,

Ho poco da replicare, quello che penso l’ho scritto innumerevoli volte ed anche alle 20.19. Non e’ con le mediazioni dei governi sulle aziende in crisi che risolviamo, dobbiamo riprendere in mano la nostra sovranita’. Per la verita’, il tuo Renzi poi sono uno dei pochi qui dentro che non lo ha mai attaccato al 100%(ti sfido a provare il contrario), in quanto conservo ancora una minima probabilita’ che ci porti fuori dalle secche. Questo perche’ i piddini hanno tutto in mano, compreso il destino lavorativo ed economico dei loro fedelissimi che ora comincia ad essere a rischio anche per loro. Mi faceva sperare il fatto che avesse/stia cambiando i quadri dirigenti del suo partito: per poter dire, guardate che io ed i miei uomini non abbiamo niente a che fare con le decisioni prese in passato; ma questa e’ una probabilita’ minoritaria, lo riconosco, in quanto ancora oggi, sono subordinate alle pressioni dei poteri forti internazionali.

phitio
Scritto il 4 Dicembre 2014 at 09:49

dorf001@finanza,

Quindi gli 80 euro di Renzi sono voto di scambio, i 780 del M5S invece no, vero? 😀 😀 😀

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aorlansky60
Scritto il 4 Dicembre 2014 at 11:29

@Stanziale : “Mi faceva sperare il fatto che avesse/stia cambiando i quadri dirigenti del suo partito: per poter dire, guardate che io (renzi, ndr) ed i miei uomini non abbiamo niente a che fare con le decisioni prese in passato”.

… …

…visto quanto stà emergendo dalle parti di Roma in questi giorni (e non tutte le “scomodità” -definiamole così- hanno ancora visto la luce, considerati i settori coinvolti e le indiscrezioni che filtrano…) è perlomeno chiaro che renzi non ha fatto in tempo a cambiare “i quadri dirigenti”… qualcosa -e qualcuno- gli deve essere sfuggito… 😆

ma se il pd ha mal di pancia per quanto stà emergendo, l’altra parte (alemanno&c) non può certo ridere…

incredibile (per gravità visto il settore coinvolto) il fatto che siano stati intercettati esponenti delle forze dell’ordine(!) che a telefono avvisano “il guercio”(nome in codice dell’ultimo re di roma m.carminati) che le autorità inquirenti “lo stanno controllando” e “di stare quindi in campana”…

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