INNO ALLA GERMANIA

Scritto il alle 07:23 da icebergfinanza

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In un Paese massacrato dall’avidità e da un’inesorabile declino antropologico, non passa giorno nel quale qualche illuminato dell’ultima ora non ci proponga il modello tedesco come unica soluzione ai nostri problemi.

I tedeschi sono così intenti ad osservare che gli altri facciano i compitini a casa, che seguano le loro raccomandazioni sul rigore che non si stanno accorgendo del loro lento ed inesorabile declino.

Dalle elezioni del 2013, il governo di Grosse Koalition non fa in pratica politica economica. Avrebbe bisogno di serie riforme, come ammette Schäuble, invece ha rovesciato alcune di quelle che hanno aiutato la sua crescita negli anni della crisi (età pensionabile e salario minimo). Dovrebbe tagliare le tasse, palesemente troppo alte, ma non ci pensa proprio. Frau Merkel sembra bloccata, sorpresa dalla nascita di un partito alla sua destra, Alternative für Deutschland, proprio mentre guida un governo con i socialdemocratici.

Il risultato è che l’assalto alla sua ortodossia in economia ora arriva anche dall’interno e trova sponda nel governo stesso. Un autorevole economista, Marzel Fratzscher, capo del centro di analisi Diw, ha appena pubblicato un libro che sta già facendo discutere, Die Deutschland-Illusion (l’Illusione Germania), nel quale sostiene che il Paese investe poco, vive delle «sue riserve» ed è su un sentiero declinante. Il fatto è che questo libro è pubblicamente apprezzato dal vice-cancelliere, il socialdemocratico Sigmar Gabriel. Detto in altri termini: il ministro Schäuble rifiuta in «filosofia» le critiche americane di Lew, il ministro Gabriel le sottoscrive, sempre in punto di «filosofia». Affondo americano, critiche interne: ora anche Merkel è sotto accusa

E invece loro che fanno, continuano a dettare le condizioni agli altri, si sentono al sicuro perchè un gregge di pecore in tutto il mondo sottoscrive ad occhi chiusi le loro obbligazioni a due anni paga solo per farsi tenere al sicuro un mucchio di carta straccia.

Non passa giorno che i professori tedeschi non salgano i cattedra a dare lezioni al mondo intero soprattutto sulla corruzione altrui quando in realtà sono loro l’essenza stessa della corruzione ma non sono tutti uguali in Germania c’è anche chi se ne rende conto.

Riforme impressionanti ovunque in Europa secondo la Merkel, le riforme degli altri purchè contribuiscano ad indebolire socialmente ed economicamente gli altri Paesi, distruggendo domanda interna e svalutando i salari, creando le condizioni per scendere in Italia e depredare tecnologia, qualità e capitale umano Il mercato del lavoro tedesco fa shopping in Puglia

Lo so, lo so loro sono bravi, sono furbi, noi abbiamo la politica che ci meritiamo.

L’Europa rischia se la Francia e l’Italia non fanno le riforme dice il fantasma di Weidmann si può crescere solo di riforme fa eco la Merkel i soldi non servono…

La Francia si è impegnata a varare un programma di riforme «impressionante». A riconoscerlo, nel corso della conferenza stampa congiunta tenuta al termine del loro incontro a Berlino con il premier francese Manuel Valls, è stata la cancelliera tedesca Angela Merkel. «Noi faremo le nostre riforme, ma abbiamo bisogno di più fiducia da parte della Germania» ha assicurato il premier francese Manuel Valls.(…) Merkel ha poi avvisato: «Ci sono diverse possibilità di generare crescita anche senza soldi aggiuntivi».(LaStampa) 

Se qualcuno non crede al lento ed inesorabile declino tedesco, testimoniato dagli ultimi dati macroeconomici, ci pensa il der Spiegel “Il Paese in Rovina. Come sprechiamo ricchezza e futuro” che la nostra Carmen puntualmente riporta nel suo blog…

A dispetto della sua luccicante facciata, l’economia tedesca si sta sbriciolando al proprio interno. Così, quantomeno, la pensa Marcel Fratzscher. Con le infrastrutture del paese che diventano obsolete e le aziende che preferiscono investire all’estero, il consulente del governo sostiene che la prosperità della Germania sta vacillando.
Quando Fratzscher, capo del German Institute for Economic Research, tiene una conferenza, gli piace porre una domanda al pubblico: “Di che paese stiamo parlando?” Dopodiché  inizia a descrivere un paese che ha avuto meno crescita rispetto alla media dei paesi dell’eurozona fin dall’inizio del nuovo millennio, dove la produttività è cresciuta solo di poco, e dove due lavoratori su tre guadagnano oggi meno di quanto guadagnavano nel 2000.
Il resto dell’articolo lo trovate su …

Der Spiegel: La Germania, un Paese in Lenta Rovina (prima parte)

Quindi mal comune mezzo gaudio! Nulla di tutto questo, un pò di maggiore consapevolezza non guasta, insieme ad un minimo di orgoglio, perchè come si canta senza sapere quel che si dice… Noi siamo da secoli Calpesti, derisi, Perché non siam popolo, Perché siam divisi.

La lenta ed inesorabile azione della shock economy è chiara, il modello di sanità americana è dietro l’angolo …

Spagna, tagli alla sanità:
gli ospedali privati superano i pubblici

Sorpasso storico in Spagna:più ospedali privati che pubblici Secondo un rapporto dell’Ocse la spesa sanitaria è stata tagliata di 12 miliardi con l’esecutivo di Mariano Rajoy. Le conseguenze: giù i posti letto, i tempi di ricovero e boom di privatizzazione.

Buona consapevolezza e non dimenticare appuntamento a Milano 11 ottobre nei prossimi giorni maggiori dettagli!

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17 commenti Commenta
stanziale
Scritto il 23 Settembre 2014 at 07:52

Interessante articolo sui retroscena a bruxelles. La culona, alla faccia dei fognatori, opera per marginalizzare, riuscendovi pienamente , gran bretagna ed i cofondatori francia e italia, mettendo ai posti chiavi i suoi vassalli (laforzamotrice leggi bene, questo sono i tedeschi). http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2014/9/23/EURO-FALLIMENTO-Renzi-e-Hollande-bidonati-dalla-Merkel/530811/ Naturalmente le conclusioni mie sono opposte a quelle dell’articolista, quello che lui teme, io auspico (la vittoria della le pen ecc.).

atomictonto
Scritto il 23 Settembre 2014 at 08:35

Ormai la Germania parla come fosse padrona d’Europa bacchettando a destra e manca tutti quanti con cadenza quasi giornaliera.
Trovo particolarmente fastidiosa la figura di Jens Weidmann che mi pare il classico teteskino tutto compostino e pettinatino impegnato allo spasimo e contro ogni logica apparente…a nascondere sotto al tappeto le sue responsabilità (da capo della BuBa é il primo responsabile di cosucce come “l’ordigno inesploso” Deutsche Bank e i suoi 53,4 trilioni di dollari in derivati-carta straccia)
Sul piano pratico, visto che le politiche imposte a tutti quanti dal trio Lescano Weidmann-Schauble-Culonen sono chiaramente sbagliate e stanno condannando l’Europa intera ad una lunghissima agonia economica mentre il resto del mondo ne é fuori, non possono Spagna+Francia+Italia che assieme fanno il doppio della quota di Berlino nella BCE mandarli affanzum e decidere per un QE?

mannoz
Scritto il 23 Settembre 2014 at 09:57

Un qe sarebbe solo un palliativo temporaneo con risultato finale solo un aumento del ns debto estero, la soluzione è un’altra , e o la si sceglie adesso o la si dovrà subire in condizioni peggiori

phitio
Scritto il 23 Settembre 2014 at 10:36

A me piace guardare le cose piu’ a largo raggio, in tutti i sensi.

Ho qui un articolo che fara’ fischiare le orecchie ad Andrea, in quanto descrive a chiare lettere qullo che va dicendo da anni riguardo la debt deflation, ma in piu’ aggiunge anche quella gran parte di implicazioni per quanto riguarda i feedback sulla crisi energetica e mineraria che sembrano un po’ fuori dai suoi schermi radar.

L’energia e’ l’essenza stessa dell’economia. Senza quella, niente economia, vorrei che fosse chiaro.

http://ourfiniteworld.com/2014/09/21/low-oil-prices-sign-of-a-debt-bubble-collapse-leading-to-the-end-of-oil-supply/

atomictonto
Scritto il 23 Settembre 2014 at 10:57

mannoz@finanza,

Seguo questi blog da 5 anni ma premetto sempre che non sono un esperto nè un professionista (semmai un investitore del parco buoi :-D) percui cerco di imparare il + possibile.
Mi spieghi perchè a tuo parere dovrebbe aumentare il nostro debito estero se la BCE si mettesse a “stampare” euro dal nulla e li usasse per comprare titoli di stato dell’aurozona, ABS e Corporate bonds?
In USA, Cina, England, Canada e Giappone ha funzionato…
(poi son d’accordo con te che è comunque una pezza sul lungo termine…).

gnutim
Scritto il 23 Settembre 2014 at 11:35

atomictonto@finanza,

mi permetto di risponderti, è stato scritto più volte in questo blog, il problema è di mettere il denaro nelle tasche delle persone (x poi spenderlo), quindi incentivare la domanda, non è nè un problema di offerta nè tantomento di liquidità, acquistare bond fai solo un piacere alle banche, ma non immetti moneta nell’economia reale

Un abbraccio

aorlansky60
Scritto il 23 Settembre 2014 at 12:24

Che sia una crisi la cui origine è antropologica (come dice Andrea) o altro, il dato di fatto conseguente parla piuttosto chiaramente :

“L’impatto della crisi sulle aziende italiane sta diventando sempre più drammatico. Secondo i dati elaborati da Cerved i fallimenti aziendali sono aumentati nel secondo trimestre, rispetto allo stesso periodo del 2013, del 14,3% a 4.241.”

E’ chiaro che all’origine di tutto questo, prima ancora dello scoppio della “bolla subprime” 2007, c’è un dato di fatto ben preciso : l’entrata in scena sui mercati internazionali di un colosso come la Cina che ha stravolto tutte le regole del gioco.

Ormai tutti i produttori di qualsi-voglia tipologia merceologica stanno facendo costruire e/o assemblare in Cina, anche le cose più impensabili, come per es. :

– modellini auto da collezione, una cosa che mai si penserebbe provenire da quelle parti; eppure, i marchi più blasonati del settore (come la francese SOLIDO per es) hanno scoperto che i cinesi rispondono pienamente al livello di qualità richiesto (prima che dai marchi stessi anche dai potenziali acquirenti, ovverosia una qualità dei particolari impeccabili anche su scala 1:43) con la differenza che la manodopera cinese costa al produttore finale 1/4 in meno rispetto a quella pretesa dalla manovalanza europea, e con questo ti rado al suolo la manodopera europea in quel settore (chi ha più interesse a produrre in EU se il costo finale di quel prodotto non potrà che essere il triplo rispetto a quello cinese, a parità di marchio??)

– lavorazione prosciutti (si, proprio il crudo made in italy o per meglio essere più precisi “made in Parma”) : mi è giunta notizia (da fonte attendibile) che un team cinese è restato a lavorare recentemente per alcuni mesi in terra di Parma, per riuscire a carpire i segreti del micro clima della zona, quello che rende così appetibile il caratteristico “crudo di Parma” dopo la stagionatura, immagazzinando dati per poi ricercare in Cina una vallata corrispondente ai requisiti… capirete che se i cinesi riusciranno ad immettere sul mercato un prodotto corripondente per qualità, anche se non marchiato “doc” come quello originale, ma venduto a 1/10mo o meno del valore… e non occorre aggiungere altro…

Io sarò pessimista, ma se 2+2 fa 4 questi quà (gli occhi a mandorla) tra una generazione o due avranno raso al suolo l’occidente…

kry
Scritto il 23 Settembre 2014 at 12:55

aorlansky60,

Io sarò pessimista, ma se 2+2 fa 4 questi quà (gli occhi a mandorla) tra una generazione o due avranno raso al suolo l’occidente… Ricordo che tempo fa un cinese disse:” La Cina ha un miliardo di persone e un milione di problemi.” …… e lo stesso vale per i tedeschi , quando nessuno è in grado di comprare prodotti per mancanza di denaro che facciamo?

phitio
Scritto il 23 Settembre 2014 at 17:09

magro@finanza,

Tanto vale credere nei rettiliani che controllano nascostamente il mondo

laforzamotrice
Scritto il 23 Settembre 2014 at 18:41

Scusatemi, davvero non voglio far polemica sterile, ma perchè continuate a dire che c’è bisogno di un qe? Come dice il capitano, e come dimostrano i fatti, non è l’acqua a mancare, è la sete del cavallo. In Italia continuano ad aumentare i depositi, I SOLDI CI SONO, ma non si sa cosa farsene.
E’ assurdo il Vs ragionamento di “mettere in tasca i soldi alla gente”, non servirebbe a niente se non ad aumentare il debito ( e quindi le tasse), i soldi non devono essere spesi, ma INVESTITI NELL’ECONOMIA REALE. Investiti, non regalati. Se io do un aumento di 500 euro a tutti, l’unico risultato sarò quello di rendere ancora meno competitivo il lavoro italiano, e dopo una fiammata iniziale, aumenterebbe la fuga degl’imprenditori alla ricerca di competitività. Quello che voi dimenticate, che agl’imprenditori conviene andare a lavorare all’estero specie se qui i prezzi non calano, perchè ovviamente per loro significa maggiori ricarichi. Se mi costa 10 qualcosa che vendo a 15, è evidente che se produco a 5 guadagno il doppio. La soluzione è: o aumentare i dazi sui prodotti fatti in cina, o altrove, da aziende italiane, o obbligarli a vendere qui a prezzo inferiore, annullando il plusvalore. Purtroppo però vale solo sul mercato Italiano, a meno che non si possa generalizzare le cose a livello europeo. Ma che comunque occorra abbassare i costi delle imprese, specie quelli burocratici e fiscali, è prioritario, se si vuole riportare la produzione , e il lavoro, in Italia. La verità è che ci siamo raccontati troppe balle per troppi anni, sulla nostra qualità, bravura, genialità… stronzate, siamo come tutti gli altri, e come tutti gli altri abbiamo alcune eccellenze, ma non ci si deve sedere sugli allori. Come tutti i poveracci che hanno fatto 4 soldi troppo rapidamente ci siamo illusi che il fatto di essere saliti ci garantisca l’impossibilità di ricadere, abbiamo dimenticato, o non capito, che se smetti di spingere (la strada è SEMPRE in salita) il carro, l’economia, torna indietro, perchè non ha il freno a mano. Mai.

laforzamotrice
Scritto il 23 Settembre 2014 at 18:51

Mi ricorda un pò Benito Mussolini, (che a me piace molto) che era cosi bravo con la propaganda, da finire anche lui col credere alle balle che raccontava, 7 milioni di baionette aveva fatto paura anche a Hitler, ma poi è bastata la Grecia per rimetterci a posto.
In quanto ai Tedeschi, continuate a inveirgli contro, andate dicendo che sono anche loro in grossi guai. e ne chiedete contemporaneamente l’aiuto ???

dante5
Scritto il 23 Settembre 2014 at 19:13

laforzamotrice@finanza,

La forzamotrice, premetto che ho dato un occhio al tuo blog, non è male, hai completamente azzeccato la risposta nel post precedente, questa è una crisi di domanda, non di offerta, e dare soldi in tasca alla gente, come dice Renzi, significa in realtà fargli comperare prodotti stranieri più competitivi e quindi peggiorare il ns. debito verso l’estero, quindi la ns. crisi.
Ma perché poi ti ostini a dire che noi chiediamo aiuto alla Germania? Da un lato ammiro la Germania ed i tedeschi, dall’altro sono consapevole che gli industriali tedeschi sono più figli di buonadonna dei nostri. Qua alla Germania bisogna dire che dia lei più soldi ai suoi operai, che per 2/3 guadagnano meno di 15 anni fa, vedi appunto quello che ha detto Fratzscher e che è riportato dal Capitano, che ci sono 8 milioni di minijobs in Germania da 500 € al mese, che questi si salvano solo perché là c’è ancora lo Stato sociale, che in Italia sarebbero già passati a manovalanza di mafia e camorra in massa, e dopo facendo risalire la domanda tedesca risalirà anche la nostra crescita, perché purtroppo è vero che il sistema economico nostrano dell’Italia del Nord dipende moltissimo dalla Germania, ci vorrà del tempo e troveremo forse nuovi mercati, ma per i passati 50n anni l’industria italiana è cresciuta per la domanda interna (fino a 10 anni fa) e principalmente per la domanda tedesca, che è il ns. primo partner economico. Invece loro vogliono andare ad esportare in Cina ed ai loro dipendenti vogliono dare sempre meno, questo è il guaio.
E poi le loro banche si sono invece imbottite di debito dei PIIGS quando i tassi erano bassi, e poi si sono cac..te addosso quando la Grecia ha fatto default grazie a Frau Merkel, ed hanno cominciato a vendere il debito dei PIIGS allo scoperto, e questo ha provocato la crisi dello spread nel 2011-2012, per restituire a loro il dovuto abbiamo fatto le manovre lacrime e sangue, ma anziché all’ESM (Fondo Salvastati), in realtà la ns. Imu e le ns. imposte di bollo straordinarie sono finite in ultima istanza nei forzieri delle banche tedesche, per ripagare la carta straccia greca, spagnola e cipriota che avevano comprato. NOI abbiamo dati soldi alla Germania, non il contrario – per cui sarebbe loro a doverci ringraziare, invece, inebetiti da una propaganda uguale alla nostra, che siamo dei maestri dell’autolesionismo, il popolino tedesco pensa che ci abbiano salvati loro – da qui la ns. legittima incaz…-ra, o no?

laforzamotrice
Scritto il 23 Settembre 2014 at 20:28

Hai ragione, e condivido la tua analisi, Noi dobbiamo avere il coraggio di scontrarci con l’Europa, minacciandola con il rischio di un nostro default; possiamo farlo, ne abbiamo la forza e i mezzi. Ma prima dobbiamo avere una strategia, dobbiamo essere sicuri di poterci rialzare e questo possiamo farlo solo se saremo uniti, guardando la nostra classe politica, e ascoltando alla radio le telefonate della “ggente” non credo proprio che siamo pronti. Se avete guardato il servizio delle iene che ho segnalato, sapete perchè siamo con l’acqua alla gola, ladri che non solo non si vergognano, ma si nascondono dietro “la legge”, e sarei curioso di sapere chi l’ha proposta e approvata. Ripeto, finchè continuerò a vedere che la maggior parte di noi “sghignazza” quando parla di queste cose, mi cadono le braccia, e pulisco il mio fucile.

sd
Scritto il 23 Settembre 2014 at 23:08

Capitano Andrea

A proposito di SANITÀ, anche se una buona parte della Medicina Allopatica (la medicina del contrasto) diventerà privata, oltre che pubblica, non per questo sarà migliore….anzi.

I conflitti di interesse, le lobbies, i baroni universitari, la corruzione ecc ecc, non ci sono solamente in economia, sono un male comune della società odierna.

Purtroppo non posso più farti conoscere le persone che hanno subito danni irreversibili a causa di questo. Sono Morti.

SD

dorf001
Scritto il 24 Settembre 2014 at 01:10

sd@finanza,

hei SD spiace per i morti. ma tu lo sai bene che ci sono le alternative. tanto x cominciare l’acido ascorbico è miracoloso. preso in dosi massicce toglie il tumore. e ci sono tante altre cose scoperte già molti anni fa che curano tuto, anche i brutti mali.

le vitamine tipo la C la B la D e la E fanno benissimo. ma vanno prese in sodi massicce. molto di più che le dosi ridicoleche ha stabilito quei falliti corrrotti dell’OMS.

e molto altro ancora. i tumori si possono guarire, già da molti anni. ma chi comanda la baracca non vuole. cioè le multinazionali dei farmaci. dette BIG PHARMA.

delinquenti tali e quali come le mega banche. delinquenti tali e quali come le multinazionali delle sementi (tipo monsanto) o come le multinazionali del petrolio.

se non lo conosci ti do il sito della clinica pantellini, dove curano i tumori in maniera naturale senza chemio. vedi qui : http://pantellini.org/

bye DORF

aorlansky60
Scritto il 24 Settembre 2014 at 09:05

laforzamotrice@finanza: Noi dobbiamo avere il coraggio di scontrarci con l’Europa, minacciandola con il rischio di un nostro default

…purchè ci si fermi alla sola minaccia, perchè in pratica i conflitti del passato sono iniziati per molto meno di 600 mld di € di concausa (tanta è la somma detenuta da investitori esteri sui ns bonds statali; per la precisione ad APR2014 secondo fonti Bankitalia tale somma era pari a 671 mld € e allo stato attuale non credo possa essere variata di molto in più o in meno)…

per la Grecia che nel 2010 aveva un debito pubbl complessivo di soli 350 mld €, tedeschi e francesi si sono preoccupati ed hanno agito nei suoi confronti come se fosse imminente il giorno di Armageddon(…), figurarsi la reazione dell’EU – e non solo, del mondo intero come per es i vari fondi pensioni nordamericani- nei confronti del ns paese ad una paventata ipotesi del genere…

Se ci trovassimo nella stessa situazione del Giappone con il suo debito pubbl (detenuto nella maggioparte dai giapponesi), il governo italiano potrebbe richiedere una misura straordinaria a tutti i “bond-people” nazionali così tanto entusiasti dei “bot”, tale da richiedere loro perdita parziale del capitale investito per sollevare le sorti del paese in relazione ad un forte richiamo di orgoglio nazionale per salvare il paese, ma… ma a quel 40% di attuali sottoscrittori esteri -ai quali non frega assolutamente nulla delle sorti dell’italia- la cosa non andrebbe giù tanto facilmente, credo…

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