ITALIA: SELL GERMANY and BUY ITALY!

Scritto il alle 07:25 da icebergfinanza

 

Un paio di settimane fa mi sono chiesto per quale motivo se è vero che le banche italiane detengono almeno 200 miliardi di debito tedesco, crediti alle famiglie, obbligazioni corporate o titoli di stato e quindi bund & company, mi chiedevo per quale motivo non hanno ancora liquidato i loro investimenti per comprare titoli di stato italiani, prima che una valanga travolga il castello di carte tedesco, le cui fondamenta poggiano sulle esportazioni e sul fragile e sistemico sistema finanziario tedesco.

Mentre il mondo intero si diletta ad osservare l'esposizione verso i paesi dell' area periferica e dimentica paesi come Germania, Francia, Inghilterra e Stati Uniti, noi andiamo ad osservare da vicino quello che accade a proposito degli investimenti in titoli tedeschi da parte degli italiani.

Qui sotto potete osservare attraverso la Banca Internazionale dei regolamenti quelli che sono i crediti nei confronti della Germania. Oltre 257 miliardi di di cui oltre 37 in titoli di stato, oltre 57 in titoli corporate bancari e ben 162 direttamente al settore privato ovvero imprese e famiglie.

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Ma andiamo oltre e osserviamo quanto è accaduto in Giappone negli ultimi mesi.
" Vendi la Germania e compra l'Italia. E' una sorpresa l'atteggiamento degli investitori giapponesi evidenziato nelle ultime statistiche disponibili del ministero delle Finanze di Tokio; fino ad estate inoltrata hanno continuato ad acquistare titoli di Stato italiani, mentre allegerivano parecchio il loro portafoglio di Bund sia di Treasuries americani. (…) Fatto sta che nel periodo gennaio-luglio i loro investimenti nell'obbligazionario italiano (acquisti meno vendite) risultano in aumento, con acquisti netti positivi per 107,6 miliardi di yen ( contro i 131,9 dell'intero anno precedente ) Questo mentre il loro portafoglio di Bund e Treasuries calava di circa 1.100 miliardi di yen ciascuno: il totale dell'alleggerimento dell'esposizione verso titoli di debito sovrano estero si è però limitato a 767,4 miliardi di yen, in quanto è aumentato lo shopping di titoli di Paesi emergenti.
In totale dall'inizio dell'anno gli investitori nipponici risultavano con un portafoglio obbligazionario italiano ( emissioni corporate incluse) pari a 5.049 miliardi di yen, oltre a 214 miliardi di yen investiti nell'equity ( da cui non sembra abbiano disinvestito tenendosi le perdite di valore )
I giapponesi sono quindi risultati investitori netti in titoli italiani non solo nell'intero 2010, ma anche nel primi 7 mesi di quest'anno. Gia a luglio però, gli acquisti netti si erano appiattiti a soli 2,9 miliardi rispetto ai 65,6 di giugno (…) ( Sole 24 Ore )"

Ora anche un bambino può comprendere che il famigerato spread tra Bund e titoli di Stato italiani è distorto dal panico degli investitori internazionali che utilizzano la liquidità immessa dalle banche centrali per la ricerca di un minimo porto sicuro senza valutare oggi le conseguenze di questa moda di massa, come è accaduto recentemente all'oro e al franco svizzero. Basta guardare cosa accade per i treasuries americani, acquistati quotidianamente dalla FED che stampa un giorno si e un'altro ancora come sta accadendo pure in Inghilterra altro paese sull'orlo di un collasso, paesi che non hanno altro di meglio da fare che urlare il pericolo europeo quando in realtà sono loro che sono pura nitroglicerina al sole! Altro che bazooka come suggerisce bimbo Cameron altro che garanzie per proteggere gli interessi delle nazioni non appartenenti ad eurolandia dall’Inghilterra dobbiamo proteggerci dal virus della loro carta straccia fallita!

Comunque sia ancora una volta la nostra esposizione ai titoli di Stato di questi paesi è sostanzialmente limitata o meglio inesistente. Complessivamente si tratta di circa 45 miliardi nel caso dell'Inghilterra contro i 455 della Germania e i 291 della Francia mentre per quanto riguarda gli Stati Uniti abbiamo circa 35 miliardi a fronte dei 491 tedeschi e dei 529 mialirdi francesi- Ciò che impressiona è l'esposizione al settore privato americano ed inglese, settore sotto pressione e soggetto ad un epocale deleveraging.

r_qa1106.pdfIl prossimo anno le certezze che sembrano accompagnare gli investitori nei loro movimenti da gregge diventeranno piano, piano lentamente insicurezza, l'insostenibile insicurezza legata alla sostebilità di un debito, di un'economia di carta in attesa che la verità per l'ennesima volta diventi sempre più figlia del tempo. Banche che continuano a nascondere la realtà grazie alle demenziali metodologie FASB sono l'essenza di un sistema che non comprende che non c'è alternativa alla ristrutturazione del debito. Come scrive John Hussman banche come Bank of America e Citigroup sono discariche a cielo aperto e sottolineare che sono troppo grandi per fallire è come dire che gli obbligazionisti non potranno mai subire nessuna perdita.

Se poi fosse vero come mi ha suggerito ieri via sms un caro amico che Vegas della Consob ha testimoniato in diretta alla 7 che in Italia il mercato è fatto per il 50 % dagli High Frequency Trading di cui vi rimando al CODICE DA VINCI   e che in America la percentuale è del 70 % è chiaro che ormai il mercato non esiste più, un mercato completamente fuori controllo una sorta di commercio di armi atomiche clandestine se si pensa che qualche idiota esaltato vuole l'applicazione anche per il mercato obbligazionario.

Nel frattempo attenzione alla verde Irlanda il paese di cui nessuno più parla, ma del quale ci occuperemo nei prossimi giorni.

Sempre che dietro l'angolo non ci sia finalmente una seria presa di coscienza della politica che vada oltre le dichiarazioni… ROMA «Daremo una risposta globale, durevole e rapida alla crisi entro la fine di questo mese»: lo ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy a Berlino in conferenza stampa con la cancelliera tedesca Angela Merkel.«Oggi non forniremo dettagli della soluzione, perché si tratta di un pacchetto completo che presenteremo entro il G20. Noi siamo completamente d'accordo. Francia e Germania hanno posizioni assolutamente allineate su tutti gli aspetti della crisi e sappiamo perfettamente quale strada vogliamo percorrere, ma ci sono le istituzioni europee, c'è un patto, e ci sono i mercati».

«Io e Angela in una situazione mai vista prima». «Vorrei aggiungere una cosa: Frau Merkel e io dobbiamo prendere decisioni e non fare proposte, nella cornice di una crisi che nessuno ha mai vissuto prima» ha detto Sarkozy, implicitamente difendendo la Merkel (e probabilmente se stesso) da chi in questi giorni la accusa di non essere in grado di avere una visione per l'Europa: «Fatemi anche dire che proprio perché in passato c'erano visionari e visioni, si è tralasciato di trovare soluzioni nei dettagli, e per questo motivo oggi ci troviamo in questa crisi, che si poteva evitare dieci anni fa. Ma non voglio accusare nessuno».

«Francia e Germania proporranno modifiche importanti ai trattati europei» ha aggiunto Sarkozy.

Merkel: risoluti su banche, soluzione entro il G20. «Siamo risoluti a ricapitalizzare le nostre banche e a trovare una soluzione permanente e globale della crisi entro il G20» ha detto la Cancelliera tedesca Angela Merkel. «Chiederemo a tutte le autorità da prendere in considerazione, consulteremo l'organo di sorveglianza europeo come il Fmi, per essere certi che le misure siano sostenibili e stabili – ha detto Merkel – Abbiamo un enorme interesse a che le banche possano fare i loro compiti. E in questo Francia e Germania sono assolutamente determinate».

«Difenderemo l'euro con tutte le nostre forze». «La decisione di una moneta unica ha aperto nuovi orizzonti e perciò va difesa da noi con tutte le forze – ha detto Merkel – Ma la decisione di una moneta unica deve avere anche delle fondamenta e questa crisi ha dimostrato che le fondamenta non sono ancora sufficienti».  ILMESSAGGERO

Sono sempre più convinto che in questa sorta di delirio finanziario il momento della Verità si sta avvicinando, giusto in tempo per l'ultimo biglietto sull'Arca di Noè non prima di aver sperimentato l'ultima quiete prima di una nuova tempesta.

Nel frattempo stiamo preparando un'analisi dettagliata su potrebbe accadere il prossimo anno, basandoci sulla realtà empirica della storia la nostra stella polare che ci ha permesso di individuare le dinamiche di questi ultimi anni. 

Nella nostra ultima analisi disponibile per coloro che vorranno contribuire liberamente al nostro lavoro cliccando qui sotto abbiamo esplorato per Voi la realtà finanziaria fondamentale del nostro Paese, un lungo ed esauriente riassunto di quanto abbiamo condiviso in questi lunghi mesi con qualche piccola perla in più.  

35 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 08:10

Andrea scrive :
Ho la sensazione che la via empirica della Storia il prossimo anno, ci mostrerà l'epilogo della tempesta perfetta, un epilogo  che interesserà molte nazioni occidentali.  Affascinante sarà osservare cosa accadrà al virtuosismo di facciata di alcune di esse le cui fondamenta di carta verranno spazzate via dal più imponente deleveraging della storia, attraverso un'ondata di nazionalizzazioni che resterà per sempre impressa nella memoria della finanza internazionale.
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ma questo nn vuol diree fine dell'€ ??
e che coseguenze per noi

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 08:30

Il comune pensare è farcito di fesserie cosmiche tra le quali impera che il debito pubblico debba essere in qualche modo rimborsato. Nessuno si chiede da dove arriva il denaro. Il denaro in un sistema fiat lo crea il governo (la BCE in Europa ma l'Italia ha decenni di storia prima). Se rimborsiamo il debito publlico cala il patrimonio privato a meno di creare un faraonico avanzo con l'estero. Non è somma matematica ma una banale identità contabile. Questo non vuole dire che il debito può andare all'infinito.

Non ci si chiede mai abbastanza come il debito pubblico sia stato creato, come quei soldi sono stati spesi. Perchè il debito pubblico rappresenta in modo grezzo gli investimenti realizzati dallo stato e il problema dell'Italia non è tanto l'entità ma che quei denari li ha sperperati, distribuendoli in buona parte a un ceto di rentiers e mariuoli.

Non abbiamo un istruzione decente, nessuna politica familiare, nessuna politica industriale, nessuna politica energetica, zero educazione civica….

Quando si compra debito pubblico si compra l'investimento fatto da una nazione per cui caro Andrea non compro BTP a 10 anni perchè investire a 10 anni in questa Italia bisogna essere o folli o dotati di infinita fiducia.

Neppure investo in Bund perchè sono cari e mai in T-Bond dato che il dollaro verrà svalutato brutalmente già nel 2012. La sterlina è guano e lo Yen un mistero. La fiducia nelle istituzioni va collassando ovunque in occidente e l'oro è solo il barometro di questa situazione.

Aspettiamoci politiche protezioniste dapperutto seppure velate realizzate in modo sofosticato e senza ricorrere a vere e proprie tasse sui beni importati. Ci sono mille modi già in parte operativi.

Io non so cosa succederà, non ne ho alcuna idea, nè tempi nè modi, so però che cosa è successo in passato e su quello misuro il presente e quindi certo non appartengo alla categoria degli esegeti del sistema tedesco, americano o bla bla bla ma senza un eccellente sistema scolastico etc… (che sia Francia che Germania hanno). semplicemente non possono esserci reali opportunità.

Quindi ok x i bot ma l'Italia è un paese marcio che non mi da alcuna fiducia allo stato presente. Il mondo è grande e non chiude domani, questo paese invece ne ha tutte le intenzioni.

viandante

viandante

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 09:12

secondo me, visto che anche francia e germania sono alla frutta, si siederanno con gli altri paesi e proporranno:

signori facciamo un bel cut generale dei deibiti, ovviamente non per tutti uguale

70% grecia
50% irlanda portogallo
40% italia e spagna
30% francia
20% germania

e si riparte ok??

di conseguenza faranno le banche con le loro obbligazioni…e magari gli altri corporate…

e' drastica ma io non vedo latra situazione..il mondo  e pieno di liquidita che nn gira piu..che sta ferma…

o l han fatto apposta per farla bruciare in un istante..rendendo poveri anche i detentori di grosse ricchezze o l unico modo per dare la fiducia e resettare globalmente il sistema…

ps bisognerebbe anche prendere a schiaffi i responsabili…ma credo che loro diranno siamo noi gli eroi che vi abbiam salvato…

cosa preferireste vi chiedo:
– un reset e lasciare continuare a governare gli stessi che l han causato

– un rivoluzione?

ps non ho mai visto cosi tanti operatori sfiduciati..amici che sfortuna loro lavorano per grosse banche americane che finalmente han aperto gli occhi e dicono..ci sara il collasso…

un po mi spaventa un po mi rende ottimista..

non so…

cmq sia…non esiste piu un asset sicuro..e questo non mi fa dormire da parecchio tempo

buona giornata a tutti

PORTELLO

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 10:25

Portello l'Asset sicuro è sempre esistito…
Passare il tempo con le persone che ami e spenderlo bene questo tempo…
Visto che in epoca di colassi non si sa mai bene come vada a finire…
E ci sono cose che il denaro e/o altri strumenti non hanno e non potranno mai comprare.

Il Nulla

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 10:54

Continua la guerra tra i blog, se si può chiamare guerra visto che solo uno dei contendenti guerreggia. Hanno anche strumentalizzato un post del povero viandante.
Questo atteggiamento è davvero strano….bisogna iniziare a pensare male? parafrasando una vecchia canzone "selling Italy by the pound(o forse sarebbe meglio dire for a CHF)"
"L"

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 11:07

Capitano pensandoci vatti a risentire la canzone dei Genesis che ho parafrasato…si addice perfettamente alla situazione.
Con affetto
"L"

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 11:11

PORTELLO

L'asset sicuro … ( grantito da chi ?  è tutto VIRTUALE) … non esiste

Il Nulla
Le persone che ami … va bene
ma si deve anche cercare di di vedere cosa le circonda
se le ami devi pensare al loro futuro …

Non basta avre vicino delle belle persone si deve anche fare,
e il primo problema è come riprendersi la capacità di costruire il nostro futuro.

RESET , Rivoluzione … ma si deve cambiare autisti.

non vedo la possibilità di cambio … solo il muro che si avvicina.

… si dovrà ripartire con altri valori  … ma non vedo come evitare lo schianto.

Penso che ormai ci siamo  …. e altri paesi non stanno meglio di noi anzi …

Luigi Lucato

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 11:16

nessuna guerra. massimo rispetto nelle diversità di vedute. questo " divertente scontro" è accrescitivo per il lettore che puo' , informandosi, divenire consapevole e decidere autonomamente come comportarsi!
Del resto il commento del Viandante l'ho trovato semplicemente fantastico. 
Lo stesso è accaduto anni fa per le differenze di vedute su inflazione e deflazione.

ML

Scritto il 10 Ottobre 2011 at 12:20

Esatto e la DEBT DEFLATION sta spazzando via tutte le fobie inflattive come nebbia al sole! La perdita di poter di acquisto e’ roba vecchia dalla notte dei tempi. Con tutto il rispetto i commenti del Viandante e del Compasso sono pura disillusione e rassegnazione, io vado oltre a quello che accadrà dopo. Andrea

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 12:38

Caro Andrea non credere siamo molto più simili di quello che pensi….

la mia non è disillusione assoluta ma disillusione verso il modo imperante di concepire la vita e il tempo. Una volta disilluso ho reimpostato la mia vita in modo radicale. Ho chiuso con il mio lavoro senza aspettare la pensione, ho venduto il mio appartamento, mi sono trasferito in un casolare in collina che era dei miei nonni, ho iniziato a leggere le decine di libri che avevo accumulato e sacrificato per inseguire l'altro stile di vita, quello del successo nel lavoro (e io ne avevo secono il pensiero comune ma a me sembrava del tutto vuoto…) Ho iniziato a viaggiare e a relativizzare, cancellato le mie residue certezze, ridotto la schiera di amici a quello veri, non ho più paura a rimanere da solo con me stesso. C'è gente che non mi ha mai chiesto nulla e per questa ragione mi da gusto darle una mano ma spero di fare meglio perchè sono ancora un egoista del cazzo…. Oggi la mia vita non è mai stata così piena e posso quasi di dire di essere felice se per felicità si intende consapevolezza e non stordimento ebete. Continuo a studiare le mie incoerenze e mi diverto quasi a vedere che continuo a dire e a fare un sacco di fesserie ma almeno lo so.

viandante

viandante

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 13:06

@ 6

La canzone è Dancing with the moonlit knight

G.

 

Scritto il 10 Ottobre 2011 at 13:08

Non è che se si apre una crepa nella casa si debba necessariamente abbatterla e andarla a ricostruire da un'altra parte.

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 13:23

Danzando Con Il Cavaliere Illuminato dalla Luna

“Mi puoi dire dov’è il mio paese?”
disse l’unifaun (1) alla persona amata.
“E’ con me!” gridò la Queen of Maybe (2)
– per le sue mercanzie, egli barattò il suo amore.

“Ultima edizione!” strillò una voce tra la folla.
“un vecchio muore!” La nota che ha lasciato era firmata “Vecchio Padre Tamigi”
– Sembra che sia annegato;
vendendo l’Inghilterra alla libbra.

Cittadini di Speranza e Gloria (3),
Il tempo passa – è “ Il momento migliore della vostra vita”.
Piano ora, sedetevi.
Masticando attraverso i vostri sogni di Wimpey (4)
Mangiano senza il minimo rumore;
digerendo l’Inghilterra alla libbra.

Il giovane dice “ti distingui da quello che mangi” – mangia bene.
Il vecchio dice “ti distingui per quello che indossi” – vestiti bene.
Tu sai cosa sei, non ti interessa;
facendoti scoppiare la cintura che è la tua falsità fatta in casa.

Il Capitano conduce la danza per l’intera notte
– unitevi alla danza…
Venite! Finché il Grail (5) tramonterà nella muffa.
Seguite! Finché l’oro sarà freddo.
Danzando con il cavaliere illuminato dalla luna,
Cavalieri degli Scudi Verdi (6) battono il passo e gridano

C’è una vecchia grassona fuori da saloon;
giocando con carte di credito indovina la Fortuna (7).
Il banco è sbagliato fin dall’inizio;
tutte le mani vanno per conto proprio.

Il Capitano conduce la danza per l’intera notte
– unitevi alla danza…
Seguite! Andiamo per una discussione da Tavola Rotonda.
Voi siete lo spettacolo!
Iniziamo con: Tu fai il cavallo a dondolo,
io faccio il pazzo.
Prenderemo in giro il toro
scampanellando dappertutto, ovunque (8).

Venite! Con un colpo di giro del mondo andiamo.
Seguite! Finché l’oro sarà freddo.
Danzando con il cavaliere illuminato dalla luna,
Cavalieri degli Scudi Verdi battono il passo e gridano.

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 13:25

1 – Unifaun: gioco di parole che sta a rappresentare la vecchia Inghilterra storica.
Da uniform = uniforme militare, unicorn = unicorno, faun = cerbiatto o anche fauna in generale.
2 – Queen of maybe: da Queen of May = Regina di maggio che nell’antica inghilterra rappresentava
l’inizio della buona stagione e l’augurio di un buon raccolto. Qui è la regina di Maybe = forse.
Oggi la regina di maggio in Inghilterra è usata solo per reclamizzare prodotti, e questa “Regina del Forse”
rappresenta l’Inghilterra moderna.
3 – Cittadini di speranza e gloria è il popolo inglese. Dall’inno Land of hope and glory.
4 – Wimpey: doppio significato tra wimpey = famosa società edilizia inglese e wimpy = famosi ristoranti d’hamburger.
La pronuncia è la stessa.
5 – Grail: è il calice di Gesù Cristo nell’ultima cena che secondo la leggenda venne portato in Inghilterra
alla corte di Re Artù. Rappresenta lo splendore del periodo.
6 – Anche in questa frase viene usato un doppio significato. Oggi in Inghilterra i Green Shield stamps sono
bollini-punti premio equivalenti ai nostri punti Star o Mira Lanza.
7 – L’indovina d’oggi non usa più carte da gioco, ma carte di credito per saper dire la fortuna.
8 – Il cavallo a dondolo e il pazzo sono i personaggi della Morris dance, tradizionali danze inglesi.

G.

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 13:41

Le agenzie di rating sfruttano anche le situazioni descritte nell’articolo di Rondolino

Nei contorti e complessi rap­porti fra magistratura militante e politica vi sono alcuni punti fer­mi: il primo, naturalmente, è Ber­lusconi. Per decollare, un’inchie­s­ta deve per forza vederlo protago­nista. Non importa come, quan­do, perché: l’essenziale è che il suo nome compaia negli atti, di norma accompagnato da un fiu­me di intercettazioni desolata­mente prive di notizie di reato, ma sontuosamente farcite di chiacchiere intime, pette­g­olezzi e variegato sputta­namento personale.

Il secondo punto fermo è che ogni inchiesta uscita dalla fantasia galoppante di Henry John Woodcock è inesorabilmente desti­nata a naufragare nel ridi­colo. Il che segna senz’al­tro un punto a favore di quell’altra parte della ma­gistratura che preferisce fare il suo lavoro anziché esibirsi sui giornali; ma, al­lo stesso tempo, crea una serie di danni collaterali cui è impossibile porre ri­medio. La vita privata del­le vittime di Woodcock e dei suoi complici è distrut­ta per sempre; la loro im­magine è gravemente lesa; l’opi­nione pubblica non sa a chi crede­re; la giustizia diventa un’appen­d­ice nauseabonda della lotta poli­tica. Del resto,l’obiettivo dei magi­strati militanti non è mai istruire un processo (dal quale uscirebbe­ro a pezzi), ma conquistare le pri­me pagine e demolire la reputazio­ne del presidente del Consiglio.

Sabato scorso il procuratore ag­giunto di Bari Pasquale Drago ha depositato nell’ufficio del Gip le sue conclusioni sull’inchiesta-na­ta a Napoli, passata brevemente per Roma e approdata infine nel capoluogo pugliese – sui rapporti fra Berlusconi, Lavitola e Taranti­ni. E le conclusioni di Drago sono a dir poco clamorose:non c’è nes­sun motivo di arrestare Lavitola, Berlusconi non va iscritto nel regi­stro degli indagati né tanto meno inquisito, e l’intera inchiesta po­trebbe addirittura essere archivia­ta. Insomma, non ci sono prove di sorta che confermino il teorema napoletano, secondo cui il pre­mier avrebbe fatto pressioni su Ta­rantini ( attraverso Lavitola)per in­d­urlo a mentire nell’inchiesta sul­le escort. Tutt’al più,come inizial­mente ipotizzato proprio dai pm di Napoli, Berlusconi sarebbe vit­tima di un’estorsione.

Tutto risolto, dunque? Niente af­fatto. Restano le mille intercettazio­ni, le frasi rubate al telefono e spara­te in prima pagina, le illazioni e le al­lusioni. Resta la spazzatura. Resta­no le faide fra procure e pm. E resta il fatto, talmente macroscopico da apparire incredibile, che il presi­dente del Consiglio di un paese in piena crisi finanziaria e sotto attac­co sui mercati internazionali è sta­to investito da un vero e proprio bombardamento mediatico-giudi­ziario che non ha giustificazione al­cuna, che probabilmente non ha spostato un solo voto, ma che in compenso ha inflitto un colpo gra­ve al Paese in una situazione di par­ticolare delicatezza e difficoltà.

L’aspetto più surreale-ma biso­gnerebbe dire più delinquenziale – dell’intera vicenda, almeno per chi ha a cuore le sorti e il senso stes­so della giustizia in Italia, è che l’in­chiesta di Woodcock e dei suoi complici non avrebbe mai dovuto neppure iniziare, perché la procu­ra di Napoli non aveva alcuna competenza per occuparsi della vicenda.

Gli avversari di Berlusconi- che hanno naturalmente tutti i diritti a contestare e a combattere politi­camente il presidente del Consi­glio, a chiederne le dimissioni o a denunciarne i limiti e gli errori ­dovrebbero riflettere con atten­zione su quest’ultima, tragicomi­ca vicenda. Perché è ormai eviden­te a tutti che su questa strada- sul­la strada cioè dell’uso illegale del­la legge- non si va da nessuna par­te. Anziché colpire Berlusconi, in questo modo si colpisce la magi­stratura. Che non è fatta soltanto di Woodcock e Lepore, grazie al cielo, e che tuttavia dal loro disin­volto operato, come da quello di altri pm, esce gravemente indebo­lita e minata nella sua credibilità generale. Se viene meno la certez­za della legge, se ogni magistrato può inventarsi l’inchiesta che pre­­ferisce, indipendentemente dalla competenza territoriale e dalle prove raccolte, se i processi muo­iono prima di nascere perché non possono legalmente essere cele­brati, il danno è devastante, e col­pisce tutti. Anche, e forse soprat­tutto, coloro che legittimamente aspirano a sostituire Berlusconi al­la guida del Paese, e che domani, se mai arrivassero al governo, sa­rebbero anch’essi ( come già sono stati) vittime impotenti di una set­ta di magistrati fuori controllo.

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 13:47

utente anonimo no 15

MI HAI CONVINTO !

ANZI SONO SICURO CHE HAI CONVINTO TUTTI I LETTORI DI QUESTO BLOG !

Da domani ci sono qui altri voti sicuri x il cavaliere, certissimo !

Puoi quindi chiedere che ti diano i meritati 50 denari per la tua accorata difesa del Cav. Silvio.

viandante

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 14:20

bella la risposta di ML ma chissà perchè sento ancora risuonare quella canzone: pa parapa pa pa
"L"

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 14:42

Mi metto nei panni di un Risparmiatore italiano che più il tempo passa sente dichiarazioni dei politici che tutto va bene che la crisi è finita che le banche sono solide che gli stress test funzionano che lo Stato non può fallire che la vita è bella.
Poi si guarda intorno e vede con i suoi occhi che le fabbriche chiudono la gente va in cassa integrazione le banche non finanziano più nessuno l'economia è ferma i negozi sono vuoti le case rimangono invendute le tasse aumentano tutti si lamentano del calo di lavoro ricominciano i salvataggi bancari le banche centrali si dichiarano pronte a stampare illimitatamente per comprare qualsiasi cosa l'islanda fallita che si riprende la grecia non fallita che va in fiamme.
Guarda i suoi quattro risparmi e comincia a toglierli dalle borse poi dai titoli di stato poi dalle obbligazioni bancarie poi dai conti deposito poi se li porta a casa per paura di trovare la banca chiusa poi quando ce li ha in casa comincia a capire che questi stampano a rotta di collo e che quei soldi non varranno più niente allora si compra qualcosa del cibo un terreno e poi ad un tratto guarda la quotazione dei metalli preziosi e si accorge che qualche tempo prima avrebbe fatto meglio a comprarsi qualche lingottino d'oro o d'argento.
La Storia si è sempre svolta in questo modo. I tempi saranno lunghi perchè la quantità di debito è enorme è la deflazione da debito sarà profonda, ma stiamo sottovalutando le banche centrali che sanno fare una sola cosa nella loro vita: stampare.
Junka

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 15:02

@ 15.. a beh si !!.. il nano pedofilo ha una reputazione di ferro che tutto il mondo ci invidia.
lavora tutta la notte per risolvere i problemini dell'italia…è in astinenza da escort e da feste (Putin).
poverino ha paura delle intercettazioni … nn come me che mi fanno un baffo ( chissà perchè).
ma perchè ha tanta paura di lasciarci soli…………………………………………
forse perchè nn potrà farsi i suoi "piccoli comodi " ?
M

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 15:24

ottimo Junka !

mi appare che:

1) non tutte le banche centrali si annienteranno in un corsa a chi crea più denaro elettronico 2) John Maynard K aveva ragione, i lingotti sono un relitto barbarico… che in un mondo di barbari ancora non sono riusciti a stampare, ci stanno provando ma i cinesi hanno magiato la foglia e si sono creati un mercato dell'oro (fisico) mentre lentamente il comex scade nell'oblio 3) alla fine della fiera è persino possibile per quanto difficile che i paesi cosiddetti emergenti che per ora non sanno fare nulla di più che venderci i loro prodotti a basso costo capiscano che possono fare da soli perche tutto è dalla loro parte, sono di più, sono giovani e non devono pagare pensioni a eserciti di vecch bacucchii, se qualcuno si ammala può anche crepare perchè tanto ce ne sono tanti altri in fila… e così forse alla fine dollaro euro e sterlina saranno pezzettini di carta distribuiti nelle bancarelle tailandesi come ricordo di un lontano passato

viandante

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 16:25

catastrofisti del piffero !!!

intanto vi siete persi il rally più rapido delgli ultimi anni. Volete BOT all'1% o bund allo zero virgola…. fatti vistri…. oggi è così, domani ci pensiamo  !

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Piazza Affari si avvia a chiudere la seduta a passo di carica, con l'indice FtseMib che sale del 3%. Positive anche le altre Borse europee: Londra avanza dell'1,8%, Parigi +2%, Francoforte +3,2%.

Gli investitori hanno accolto con favore sia la promessa di Francia e Germania di mettere a punto un piano per ricapitalizzare le banche e risolvere la crisi del debito, sia il salvataggio della banca franco-belga Dexia. 

Il dollaro è debole rispetto a un euro che sta galoppando ed è salito a 1,365 contro il dollaro, da 1,337 della chiusura di venerdì: il guadagno è del 2%.

Il petrolio è in rialzo del 3,5%, con il Wti scambiato a 85,9 dollari al barile.

Sul mercato dei titoli di Stato, gli investitori vendono il Bund tedesco e il rendimento sale al 2,07% (+7 punti base). Il rendimento del Btp decennale è salito al 5,54% (+5 punti base), ma lo spread si riduce a 349 punti.

Oggi, festa del Columbus Day, in America il mercato dei titoli di Stato è chiuso, mentre la Borsa funziona regolarmente e sale con vigore: Dow Jones +2,3%, S&P +2,9%, Nasdaq +2,9%. Gli investitori stanno ancora gustando la sorpresa positiva di venerdì, quando i dati sull'occupazione hanno mostrato una crescita a settembre dei nuovi posti di lavoro doppia (+103mila) rispetto alle previsioni.

Goldman Sachs ha rivisto al rialzo le stime di crescita del Pil Usa del terzo trimestre portandole a +2,5%, da +2%. Il tasso di crescita previsto è quasi il doppio dell'1,3% del secondo trimestre e, se confermato, segnerà la crescita più forte degli ultimi 12 mesi.

mad  trader

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 16:28

Caro Viandante con il  n°ro 10 mi hai veramente messo una pulce nell'orecchio, perche' e' veramente questo il punto cruciale ed io peraltro ci sto passando.
Una domanda pero',se vuoi rispondermi: come e' nata ,come si e' sviluppata e quindi evoluta questa tua Disillusione?
Grazie per l'eventuale risposta
Stefano

Scritto il 10 Ottobre 2011 at 16:38

Hei ragazzi e’ arrivato un’altro dei soliti frustrati da trading che ci racconta come l’acqua sia bagnata! Alleluia mancavate solo Voi dove siete stati in tutto questo tempo! Back to Limbo! Andrea

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 16:58

Stefano potrei risponderti con una pila di parole ma non servirebbe a nulla. Ogno di noi ha una storia diversa, esperienze diverse e alla fine i punti in comune tra gli esseri umani sono molto meno delle differenze il che rende la vita complicata ma varia.  Ci sono un sacco di guru in giro che fanno denari oppure semplicemente si danno un tono spiegando che bisogna fare questo e quello. Sono tutte fesserie. Si segue una strada quasi sempre per caso, poi a un certo punto SE ci si accorge che non è quella giusta la si deve cambiare. Forse (FORSE ripeto) l'unica differenza tra me e altri non è tanto quella di essermi accorto che quella vecchia era sbagliata ma di avere meno vincoli e quindi era semplicemente più semplice fuggure che continuare e quindi mi posso permettere di sottoscrivere queste parole non mie:

"Quando non può lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità: l'andatura di cappa che lo fa andare alla deriva, e la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela. La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio. E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all'orizzonte delle acque tornate calme. Rive sconosciute che saranno per sempre ignorate da coloro che hanno l'illusoria fortuna di poter seguire la rotta dei carghi e delle petroliere, la rotta senza imprevisti imposta dalle compagnie di navigazione. Forse conoscete quella barca che si  chiama desiderio."

 

So di non esserti stato di grande aiuto…. sorry

viandante

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 17:14

Grazie  comunque, e' il termine "disillusione" utilizzato poi a posteriori nella pratica quotidiana che mi ha colpito
Stefano

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 17:24

Crisi/ Wsj insinua: Conti Italia forse peggiori di quel che dice

Roma, 10 ott. (TMNews) – Pesanti insinuazioni del Wall Street Journal sullo stato delle finanze pubbliche dell'Italia. "I mercati stanno probabilmente sottovalutando il livello di difficoltà con cui l'economia italiana dovrà confrontarsi, e che l'attuale stato dei conti pubblici è peggiore di quanto riferito", afferma il quotidiano finanziario americano nell'edizione online. E con un chiaro riferimento alla Grecia, che aveva gravemente truccato i suoi conti, "ci sono molto motivi – dice il Wsj – per ritenere che il governo italiano sia stato almeno altrettanto aggressivo di altri paesi dell'area euro nel mascherare lo stato delle sue finanze pubbliche per guadagnare l'ingresso nella valuta unica". Il quotidiano incalza avvertendo che "se il debito pubblico di fondo dell'Italia, o se il suo deficit di bilancio dovessero rivelarsi superiori a quanto indicato dai numeri", allora il quadro di tensioni che circondano i suoi titoli di Stato rischia di degenerare rapidamente. Una crisi di liquidità si trasformerebbe in un una crisi di solvibilità. "Ricordiamoci lo shock degli investitori quando la Grecia ammise di aver truccato i suoi conti". Il tutto in un articolo di commento che parte con rilievi aspri sulla battuta, non esplicitamente citata, del premier Silvio Berlusconi la scorsa settimana sul possibile nuovo nome del Pdl (Forza gnocca). "Ha suggerito qualcosa di osceno", la battuta "ha mostrato perché gli investitori internazionali fanno bene a spaventarsi". Il Wsj riconosce che l'Italia può contare su diversi punti di forza nella sua economia. Il deficit di bilancio strutturale "non è male", e al netto delle spese per interessi sul bilancio è atteso un avanzo primario da 4 punti in termini di Pil. Inoltre, la struttura del mercato dei risparmi in Italia significa che in ampia misura i titoli di Stato sono sottoscritti nel paese. Il tutto però regge solo fino a quando l'economia può crescere, mettendo così il paese in condizione di sostenere gli interessi sul debito. E, seconda condizione, il tutto si tiene "se lo stato delle finanze pubbliche – dice il Wsj – è attendibile".

Emanuele

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 17:31

Fantastico !!!

Il Wall Street Journal ha descritto lo stato delle finanze USA !!!

Il fatto che ha parlato di Italia probabilmente è stato un refuso di stampa.

viandante

Scritto il 10 Ottobre 2011 at 18:13

Non solo sono ignoranti ma anche stupidi i giornali americani! Andrea

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 19:04

di che vi preoccupate ?  ci sono i Salvatori della Patria……….
5 ottime proposte
una patrimoniale UNA per i redditi alti  una sola volta un solo anno
e che so io , le pensioni  diminuite per sempre  aeternum  ,   davvero EQUO.
W i salvatori

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 20:16

Quoto il commento 15 al 100%,  non mi pare che lodi Berlusconi peraltro, e' ovvio che ha ragione sulla magistratura e sulle conseguenze destabilizzanti, non capisco  quindi le successive critiche.

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 20:44

@15

L'anonimo @15 si è limitato a copiare un articolo di Rondolino, ma molti
fanno finta a Sx di non sapere chi è , e si limitano a fare i tifosi tipo
il mio padrone è più candido del tuo….beata innocenza.

Ormai non l'avete capito che non è più un discorso di DS o SX, 
ma di un sistema marcio di potere dove si fanno intrallazzi tra destra
e sinistra appartenenti talvolta alla medesima loggia o cupola.

CarpeDiem

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 21:40

il Wall Street Journal – giornale di proprietà della News Corp del tycoon di origine australiana …..che ha interessi in tutto il mondo ed amici, molti amici
"disinteressati" in italia, .non vi dice nulla?

E' una guerra, ed in guerra tutto è lecito e la disinformazione
e la propaganda sono  delle armi più potenti ….per menti deboli.

Carpe diem

utente anonimo
Scritto il 10 Ottobre 2011 at 23:24

e chi lo dice che le menti labili non siete voi?

utente anonimo
Scritto il 11 Ottobre 2011 at 07:40

@33, Quello che non hai mai avuto
:IL BUON SENSO!

utente anonimo
Scritto il 11 Ottobre 2011 at 12:38

Per Viandante (16) ed M (19)

Ovviamente non era mia intenzione difendere chi si affida a Lele Mora, Emilio Fede, Nicole Minetti, Lavitola e Tarantini e fa attaccare il ministro dell’Economia dallo scherano bollito Giuliano Ferrara e dalla coppia Sallusti / Santanchè (definiti Olindo e Rosa da Vittorio Feltri). Neanche dare un apprezzamento che vanta (o ha vantato) nelle sue file Sciaboletta Scajola, Angelino Jolie Alfano, Mara Carfagna, Stafania Prestigiacomo, il bel (solo quello) Frattini etc etc.

Riprendendo l’articolo di Rondolino era mia intenzione sottolineare come l’assenza di coesione nazionale e il perseguimento di fini di parte e di popolarità mediatica determinino in buona parte la situazione in cui ci troviamo, che sarà probabilmente sfruttata da Stati praticamente falliti (UK, ad esempio – vedi Libia) che solo tramite una guerra mediatico / finanziaria possono forse salvarsi, saccheggiando le ricchezze di Stati divisi al loro interno e non consapevoli dell’attacco cui sono sottoposti.

Per maggiore chiarezza riporto i passaggi secondo me più importanti dell’articolo

“ E resta il fatto, talmente macroscopico da apparire incredibile, che il presidente del Consiglio di un paese in piena crisi finanziaria e sotto attacco sui mercati internazionali è stato investito da un vero e proprio bombardamento mediatico-giudiziario che non ha giustificazione alcuna, che probabilmente non ha spostato un solo voto, ma che in compenso ha inflitto un colpo grave al Paese in una situazione di particolare delicatezza e difficoltà.”
“Gli avversari di Berlusconi- che hanno naturalmente tutti i diritti a contestare e a combattere politicamente il presidente del Consiglio, a chiederne le dimissioni o a denunciarne i limiti e gli errori -dovrebbero riflettere con attenzione su quest’ultima, tragicomica vicenda. Perché è ormai evidente a tutti che su questa strada- sulla strada cioè dell’uso illegale della legge- non si va da nessuna parte. Anziché colpire Berlusconi, in questo modo si colpisce la magistratura. Che non è fatta soltanto di Woodcock e Lepore, grazie al cielo, e che tuttavia dal loro disinvolto operato, come da quello di altri pm, esce gravemente indebolita e minata nella sua credibilità generale. Se viene meno la certezza della legge, se ogni magistrato può inventarsi l’inchiesta che preferisce, indipendentemente dalla competenza territoriale e dalle prove raccolte, se i processi muoiono prima di nascere perché non possono legalmente essere celebrati, il danno è devastante, e colpisce tutti. Anche, e forse soprattutto, coloro che legittimamente aspirano a sostituire Berlusconi alla guida del Paese, e che domani, se mai arrivassero al governo, sarebbero anch’essi ( come già sono stati) vittime impotenti di una setta di magistrati fuori controllo.”

Dubito di aver convinto i critici e qui chiudo, ritenendo non ci sia nulla di più inutile e frustrante che convincere i già convinti (mi pare ce ne sia qualcuno) non avendo nessun tipo di impatto con chi ha gli occhi foderati di prosciutto e ragiona secondo schemi preconfezionati.

15

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