SOSPESI SULLA SPERANZA!

Scritto il alle 07:20 da icebergfinanza

 

Mentre la sensazione generale è che le cose stanno lentamente migliorando noi continuiamo ad esplorare quanto sta accadendo sotto il pelo dell'acqua, dove ben pochi amano guardare.

Bernanke recentemente ha affermato che ci vorranno circa 4/5 anni ancora per vedere tornare il tasso di disoccupazione ai livelli pre crisi, ma la sua illusione è che i prossimi 4/5 anni possano passare indenni, senza alcuna nuova recessione o crisi finanziaria, in fondo ha dimostrato più volte di non saper leggere gli avvenimenti.

Abbiamo già visto per quale motivo non basterà un intero decennio per recuperare tutto il lavoro perduto al di là delle formule che permettono una discesa del livello di disoccupazione facendo sparire la forza lavoro dalla disperazione.

Ma diamo un'occhiata agli ultimi dati relativi ai sussidi di disoccupazione che sono scesi nella loro espressione iniziale sotto il famoso livello di 400.000 richieste ma che molti hanno dimenticato riferito alla media a quattro settimane che continua a rimanere ben oltre questo livello.

Il confronto il lettore lo potrà fare con i dati mensili storici provenienti dall'ufficio del lavoro americano BLS, un confronto che potrà essere fatto tra la situazione attuale, l'ultima recessione e quella degli anni ottanta che per intensità assomiglia a quella attuale.

ttttt

 

Year Jan Feb Mar Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec Annual
2006 281 317 287 182 11 80 202 185 156 -8 205 180  
2007 203 88 218 79 141 67 -49 -26 69 91 127 84  
2008 13 -83 -72 -185 -233 -178 -231 -267 -434 -509 -802 -619  
2009 -820 -726 -796 -660 -386 -502 -300 -231 -236 -221 -55 -130  
2010 -39 -35 192 277 458 -192 -49 -59 -29 171 93 121(P)  
2011 36(P)                        
P : preliminary

 

Questo è quanto accadde nella mini recessione di inizio secolo.

ttt

 

Year Jan Feb Mar Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec Annual
2001 -16 61 -30 -281 -44 -128 -125 -160 -244 -325 -292 -178  
2002 -132 -147 -24 -85 -7 45 -97 -16 -55 126 8 -156  
2003 83 -158 -212 -49 -6 -2 25 -42 103 203 18 124  
2004 150 43 338 250 310 81 47 121 160 351 64 132  

 

Vorrei solo ricordare al lettore che sono necessari mediamente 125.000/130.000 nuovi posti di lavoro per ammortizzare la crescita demografica e migratoria.  

Questa qui sotto è la dinamica degli anni ottanta che se osservata attentamente lascia un messaggio inequivocabile rispetto alle recentissime recessioni.

tttt

 
Year Jan Feb Mar Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec Annual
1980 131 79 112 -145 -431 -320 -263 260 113 280 256 195  
1981 95 67 104 74 10 196 112 -36 -87 -100 -209 -278  
1982 -327 -6 -129 -281 -45 -243 -343 -158 -181 -277 -124 -14  
1983 225 -78 173 276 277 378 418 -308 1114 271 352 356  
1984 447 479 275 363 308 379 312 241 311 286 349 127  
1985 266 124 346 195 274 145 189 193 204 187 209 168  
1986 123 107 93 188 125 -93 318 113 346 187 186 204  

 


 

Il messaggio è che negli anni ottanta nonostante una terribile double dip con livelli di inflazione ben più alti di quelli attuali la ripresa dell'occupazione fu decisamente spettacolare a livelli che non vedremo per anni a meno che qualcuno di Voi sia in grado di indicarmi un settore che non sia immerso in un eccesso di capacità produttiva o che all'orizzonte possa fare intravvedere una nuova terra promessa come accadde per la rivoluzione industriale o quella informatica.

Sono sempre più gli amministratori delegati che in nome e per conto della redditività e del profitto annunciano nuovi licenziamenti o l'intenzione di non assumere o al massimo di aumentare il numero delle ore lavorate ai propri dipendenti part-time.

Non credo sia sostenibile questa dinamica, non è affatto sostenibile sopratutto se all'orizzonte il mercato lavora e specula per far nascere una nuova crisi finanziaria, sostenuto dalla demenziale ultima carta delle banche centrali, quella calda sensazione di ricchezza che ha origine dalla leggenda della crescita del valore di un mondo che ha dimostrato tutta la sua fragilità intrinseca in attesa del famigerato Minsky Moment, ovvero il momento nel quale l'instabilità cronica di questo sistema finanziario vedrà nuovamente la luce.
 

17 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 15 Febbraio 2011 at 08:58

Ciao Andrea, uno splendido intervento il tuo! Quando parli di eccesso di produttività credi che questo possa valere anche per il settore immobiliare? Il settore dell'edilizia potrebbe nei prossimi anni in Italia scontare un livello di prezzi che rapportato alla capacità di spesa del popolo italiano è eccessiva? Grazie, con ammirazione Franco.

utente anonimo
Scritto il 15 Febbraio 2011 at 09:02

buon giorno,
dedico a Vale il presente racconto allegorico . trattandosi di un mio primo tentativo, mi scuso anticipatamente.
" Fatti non foste a viver con l' altre Volontà  ma, per seguir virtude e conoscenza".

PIATTUCCIO E ROMBOMBO' ( due impressari di pompe funebri di quella regione del terremoto ,del poeta volante)

nel mezzo del viaggio per tiarare il quotidiano carro , ecco apparire un trillo:
E' la mia musa che annuncia: due a uno per Rombombo, dunque
il giovane Caronte ha oramai  sorpassato, ed é il primo traghettatore.
Cara , fui profeta in patria ,mi viene da dirti,
all'attrazione che ci lega non ci si può sottrarre e Piattuccio, che nulla sape,
tanto tuonò , che piovve.

7 semi

Scritto il 15 Febbraio 2011 at 13:16

OH!!! Cavoli!!!Acciderbolina…

Grazie per il Tuo sforzo allegorico 7 semi…

Ammetto di essere un poco confusa e mi è venuto anche un leggero mal di testa hihhihihi…

http://www.youtube.com/watch?v=kjnzcVxMNYI

L'alba e i granai,
filtra di qua dal monte.
Piano si accende,
striscia e dà vita al cielo.
Scende e colora
vivida il fiume e il ponte.
Oh è tempo per noi di andare via.
Un respiro d'aria nuova.
Chiudo gli occhi e sento di già
che la stagione mia si innova.
Un soffio caldo che va,
un sogno caldo che va.

Sogni che a volte
si infrangono al mattino;
spengono l'alba, ci spengono pà.
Ma quanti cani
mordono il nostro cammino.
Ohoh, ma i sogni sai non dormono mai.

Un respiro d'aria buona.
Chiudo gli occhi e sento di già
che la stagione mia ritrova
un soffio caldo di libertà
ohohoh, la libertà.

Sotto un cielo d'aria nuova
apro gli occhi e sento di già,
sento pace nell'aurora.
Un soffio caldo di libertà,
Un sogno caldo di libertà
ohohoh, la libertà.

ohohoho

Buona Navigazione cari compagni di Viaggio…
grazie Capitano per il post di oggi…i capelli bianchi allora aumentano…hihi

Valentina

p.s in fondo basta poco, un nike mane , per identificarci, un'immagine…e forse è più facile interagire…basta davvero poco….

utente anonimo
Scritto il 15 Febbraio 2011 at 13:22

in diretta dalla deflazione

http://bpp.mit.edu/daily-price-indexes/

dati su prezzi da progetto del MIT…

Scritto il 15 Febbraio 2011 at 13:25

sempre sulle "ali dell'Allegoria"…

utente anonimo
Scritto il 15 Febbraio 2011 at 14:34

I prossimi 4-5 anni?!?!?

Beh, ecco a voi la mia bella previsione, basata su un simpatico grafico che potete trovare nel World Energy Outlook 2010 emesso dalla IEA.

Siccome a partire dal 2012 e' prevista l'apertura di un gap STRUTTURALE, PERSISTENTE e IN CRESCITA, della produzione primaria dell'energia rispetto alla domanda stimata (seppur ridimensionata) mondiale, ditemi, delle due:
1) la fata turchina fa la magia, e da nulla fuoriesce una capacita' produttiva di riserva pari alla capacita' di estrazione dell' Arabia Saudita entro 2 anni

2) l'economia mondiale viene costretta a ridimensionarsi dal constraint energetico: nuovo skyrocketing delle materie prime, e poi nuovo crash finanziario, nuova crisi di liquidita', nuovo crollo dei commerci e dell' output industriale, nuovo crollo dell'occupazione.

Cari miei, il passaggio 2012-2013 e' semplicemente cruciale. Unico elemento dilatorio possibile, e' che per allora il milione e mezzo di barili al giorno promesso dai giacimenti del Caspio entri in linea ( ma sembra che non ce la facciamo prima del 2013) e avremo ancora un anno di respiro in piu'. Un solo anno, pero'.

Saluti
Phitio

utente anonimo
Scritto il 15 Febbraio 2011 at 15:00

Se volete vedere il grafico summenzionato del world energy outlook 2010, fa bella mostra di se a questo link

http://www.theoildrum.com/node/7100

Notate la parte azzurrino chiara? La legenda dice: Petrolio greggio: gaiacimenti che debbono essere ancora sviluppati per la produzione o ancora da trovare.
Ma noi lo sappiamo benissimo qualsi sono i giacimenti che devono essere messi in produzione, il principale l'ho scritto io, ed e' quello del Caspio. Sappiamo indicativamente entita' e tempi.

Poi, ci sono quelli ancora da trovare. ANCORA DA TROVARE, capite?

Dal momento della scoperta alla fase di produzione, con i giacimenti moderni (invariabilmente in postaccii remoti con condizioni climatiche o geologiche orrende) ci vogliono almeno 10 anni e pedalare.

Di giacimenti grandi (almeno un miliardo di barili in loco ) da trovare non ce ne sono praticamente  piu'.

Non c'e' molto da girarci attorno. 2012-2013, saranno gli anni della transizione irreversbile dall'eta' dell'oro energetica, verso un mondo di scarsita' e difficolta' crescenti, per i decenni a venire.

Saluti
Phitio

utente anonimo
Scritto il 15 Febbraio 2011 at 16:52

un secondo squillo di tromba, annuncia ;. tre fiere lo 6 aprile a singolar tenzone sfida
nemmeno un di era passato che subito risponde il  fato ?
eppur sapea del  contappasso ma non nel mezzo si puo portare a spasso.
ora vorria vedere, che fine fanno quelle fiere  e pure lo milione di carrettiere.
vallo a sapere  che non sia lui dell'APOCALISSE :  LO CAVALIERE NERO ?

Scritto il 15 Febbraio 2011 at 20:36

http://www.youtube.com/watch?v=11ipeFMFLlE

Io G. G. sono nato e vivo a Milano.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
non è per colpa mia
ma questa nostra Patria
non so che cosa sia.
Può darsi che mi sbagli
che sia una bella idea
ma temo che diventi
una brutta poesia.
Mi scusi Presidente
non sento un gran bisogno
dell'inno nazionale
di cui un po' mi vergogno.
In quanto ai calciatori
non voglio giudicare
i nostri non lo sanno
o hanno più pudore.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
se arrivo all'impudenza
di dire che non sento
alcuna appartenenza.
E tranne Garibaldi
e altri eroi gloriosi
non vedo alcun motivo
per essere orgogliosi.
Mi scusi Presidente
ma ho in mente il fanatismo
delle camicie nere
al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque
questa democrazia
che a farle i complimenti
ci vuole fantasia.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese
pieno di poesia
ha tante pretese
ma nel nostro mondo occidentale
è la periferia.

Mi scusi Presidente
ma questo nostro Stato
che voi rappresentate
mi sembra un po' sfasciato.
E' anche troppo chiaro
agli occhi della gente
che tutto è calcolato
e non funziona niente.
Sarà che gli italiani
per lunga tradizione
son troppo appassionati
di ogni discussione.
Persino in parlamento
c'è un'aria incandescente
si scannano su tutto
e poi non cambia niente.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
dovete convenire
che i limiti che abbiamo
ce li dobbiamo dire.

Ma a parte il disfattismo
noi siamo quel che siamo
e abbiamo anche un passato
che non dimentichiamo.
Mi scusi Presidente
ma forse noi italiani
per gli altri siamo solo
spaghetti e mandolini.
Allora qui mi incazzo
son fiero e me ne vanto
gli sbatto sulla faccia
cos'è il Rinascimento.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese
forse è poco saggio
ha le idee confuse
ma se fossi nato in altri luoghi
poteva andarmi peggio.

Mi scusi Presidente
ormai ne ho dette tante
c'è un'altra osservazione
che credo sia importante.
Rispetto agli stranieri
noi ci crediamo meno
ma forse abbiam capito
che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente
lo so che non gioite
se il grido "Italia, Italia"
c'è solo alle partite.
Ma un po' per non morire
o forse un po' per celia
abbiam fatto l'Europa
facciamo anche l'Italia.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo
per fortuna o purtroppo
per fortuna
per fortuna lo sono.

(G.Gaber, Io non mi sento italiano)

Scritto il 15 Febbraio 2011 at 21:00

Sospesi…tra destra e sinistra…

http://www.youtube.com/watch?v=SzUoAfcyPsk&feature=related

Scritto il 15 Febbraio 2011 at 21:47

"…a meno che qualcuno di Voi sia in grado di indicarmi un settore che non sia immerso in un eccesso di capacità produttiva "

L' ENERGIA
lll aaaa

Scritto il 15 Febbraio 2011 at 22:04

E quindi caro Cuculo cosa sviluppiamo di nuovo a parte petrolio o carbone o nucleare con il gentil consenso di coloro che amano lo Status Quo….! Io non credo che vi saranno liberi sviluppi nel settore energetico. Andrea

utente anonimo
Scritto il 15 Febbraio 2011 at 22:29

Buona sera
Leggo ogni tanto questo blog, con più assiduità da un paio di anni e se pure trovo cose molto molto interessanti, devo però dire che dopo la ben nota crisi da subprimes (sono andata a rilegegre molti degli articoli di quegli anni) e relativa caduta dell'occupazione etc etc, con conseguente crollo pure dei mercati, successivamente non si sono saputi cogliere  (ma chi ci riesce sempre), i segnali di una svolta, più o meno duratura
Ho letto che dall'anno scorso, o quasi da sempre, tutto si consigliava tranne che di approfittare di rientrare sui mercati e così, seguendo, sono rimasta ferma, tenendo addirittura il patrimonio liquido, e rendendo liquido pure un investimento immobiliare per ragioni familiari, direi, a conti fatti che mi sono (e vi siete) persa una buona occasione di rendimento, che accade forse, nella vita di una persona, una o due volte
Non dovevo diventare ricca, ma se una posssibilità c'era, di migliorare la mia situazione, con i chiari di luna che ci sono, direi che non era male
Non è sicuramente un rimprovero, visto che non è un blog di natura finanziaria, ma forse allora meglio non consigliare nulla, nemmeno l'investimento in bond (come sola alternativa reminerativa e sicura), altrimenti la natura stessa del blog va a farsi benedire
Anna

Scritto il 16 Febbraio 2011 at 07:56

di ricchezza che ha origine dalla leggenda della crescita del valore di pandora charms  un mondo che ha dimostrato tutta la sua fragilità intrinseca in attesa del famigerato pandora bracelets Minsky Moment, ovvero il momento nel quale l'instabilità cronica di questo sistema finanziario vedrà nuovamente la luce.

Scritto il 16 Febbraio 2011 at 08:30

Cara Anna ognuno ha la sua opinione ma non e’ colpa mia se qualcuno capita su questo veliero a due anni di distanza dalla partenza di questo viaggio. Oltre ad aver condiviso i rischi di un collasso finanziario tra le righe facevo osservare nel corso della navigazione ancora nella primavera del 2007 che l’orizzonte era d’ ORO e che la Serena riva del fiume obbligazionaria era l’unica alternativa, alternativa che nell’ultimo decennio ha prodotto risultati medi sul bund tbond e btp decennali di quasi il 7% annuo contro il nulla dei mercati azionari quando il mondo intero urlava inflazione e sono pronto a riscommettere per i prossimi dieci anni. Non posso farci nulla se le ama guadagnare in fretta quello che si potrebbe comodamente guadagnare al casino’ a quel punto le consiglio un mago piuttosto che un consulente. Buona fortuna Andrea

utente anonimo
Scritto il 16 Febbraio 2011 at 11:53

Cara Signora Anna,

Io faccio un lavoro difficile, che molti pensano sia quello di 
predirre il futuro dei mercati. Nel mio lavoro non ho amici divenuti clienti, semmai ho clienti divenuti amici. Appunto perchè per esperienza so che, con il senno del poi, e' facile giudicare, e tantopiù se di denaro trattasi.
Il denaro è dei miei clienti, è l'unico elemento in grado di gestirlo al meglio, è la loro consapevolezza nel potere decisionale e la memoria nel compierlo.
A me il compito di fornire e approfondire dati e analisi, con i migliori criteri e accompagnare l'investitore in una scelta squisitamente personale.
A me il compito spesso di annullare la veemenza dello speculatore in fasce, ridimensionando aspettative non coerenti con la qualità emotiva del soggetto.
Quando lei ha scelto di fare ciò che ha fatto, aveva consapevolezza nel potere decisionale e ha mantenuto memoria dei motivi per cui ha scelto?
Ovvero, per dirla in altra maniera: se si ritiene persona profana nel settore, e non disposta a nessun tipo di sorpresa dei rendimenti, perchè se in un dato momento la sua mente asseconda un concetto e lo condivide compiendo gli atti conseguenti, in un secondo momento rinnega lo spunto del suo pensiero e il suo agire stesso?
Si sceglie, si esegue, si vince o si perde, o in gergo: vendi, guadagna e pentiti e aggiungo, non dar agli altri responsabilità delle tue gesta.
Ps: se rietiene di aver commesso un errore nel non rimanerci, i mercati sono ancora e sempre aperti.

Non me ne voglia, Rino.

utente anonimo
Scritto il 17 Febbraio 2011 at 14:26

Qualcun altro ha detto che uno degli errori piu' grossi che si fanno nel campo degli investimenti, e' quello di partire con una strategia  arrivare con un altra.

Prenda me, ad esempio: nessun investimento da nessuna parte. Riduzione pervicace di tutte le pendenze debitorie ( seppure modeste). Liquidita' totale.

Certo, sarebbe stato comodo, in prospettiva, investireun anno fa  20.000 euro nel mercato azionario per ritrovarsi con 30.000 adesso. +50%, UAO!
Beh, sara' stato divertente per uno che abbia fatto lo stesso nel 2007, uscendo nel 2009, – 50% URGH!

Cara signora Anna,se dobbiamo ragionare col senno di poi, allora anche io sono pentito di non aver saputo ieri i numeri del superenalotto di oggi. Eppure oggi li conosco benissimo!

Ma l'economia non e' del tutto aleatoria. Mazzalai ci ha preso per bene nel descrivere i trends macroeconomici, molto prima che scoppiasse il bubbone.

Secondo me, rimane un tantino troppo ottimista, alla luce di quello che sta per succedere a livello energetico mondiale, ma ho fiducia nelle sue capacita', e che sappia dare anche a questo aspetto tutto il rilievo fondamentale che merita.

Saluti
Phitio

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