AURORE BOREALI…STRANI EFFETTI OTTICI!

Scritto il alle 17:29 da icebergfinanza

Spesso in questo blog si è evidenziata in passato l’incongruenza di dati macroeconomici soggetti a revisioni sensibili in grado di travolgere la realtà, di modificarne nel tempo le dinamiche principali, che si tratti di occupazione o di vendite al dettaglio, di inflazione piuttosto che di prodotto interno lordo, spesso le revisioni mettono a nudo la debolezza strutturale di questi sistemi di rilevazione. Che lo dica Icebergfinanza è un conto, ma che lo sostenga pure, Jan Hatzius, Chief US Economist di Goldman Sachs è tutto un programma.

Come scrive John Mauldin nel suo ultimo report,THOUGHTS FROM  THE FRONTLINE, dagli anni 50 agli anni 80, l’eccesso di magazzino ha portato a una dinamica di licenziamenti che si è prontamenta riequilibrata con la ripresa dell’economia, la quale ha ripreso a crescere a ritmi sostenuti. Poi nelle due ultime recessioni, quelle degli anni 90 e del 2001 la conversione dell’economia americana dal settore manifatturiero a quello terziario, dei servizi ha sostenuto una ripresa che come abbiamo visto ben si evidenzia nella dinamica del 1999 dove l’occupazione sali ad un ritmo di circa 264.000 posti di lavoro mensili aggiungo io. 

Da quell’anno in poi, l’economia americana, non fu più in grado di riprodurre una simile dinamica e il saldo è zero posti creati in dieci anni, un nuovo decennio perduto dell’occupazione.

Alcuni di Voi certamente ricorderanno in uno dei miei ultimi post "dedicati" quale fu la dinamica che segui la doppia recessione degli anni ’90, l’impressionant rimbalzo a cui assistette l’economia americana con punte di crescita tra il 6 e il 7 %.

Oggi discutiamo di una crescita tra il 2 e il 3 % supportata in maniera totalizzante dagli stimoli governativi, discutiamo dell’uscita da una sostanziale depressione anche se ci piace giocare con i numeri, perchè in fondo non sono quelli della Grande depressione e chiamarla Grande Recessione. Dimentichiamo forse che le dinamiche di quella depressione, non si crearono nei primi anni, ma si svilupparono in seguito ad una serie di errori di politica economica e oggi anche se abbiamo evitato alcuni di quegli errori ne stiamo creando di nuovi, legati ad enormi conflitti di interesse. 

Sarà interessante osservare l’economia americana, muoversi senza stimoli governativi!

[StimulusZandi.jpg]

Come ricorda Mauldin, nella sostanza negli ultimi anni in America è esplosa la produttività, ma produttività significa necessarimente maggiore produzione con anche il minor numero di occupazione, necessaria a sostenere la stessa. Secondo alcune stime sembra che ben due milioni degli ultimi 8 persi nella Grande Recessione, si posano ormai considerare permanenti. Inoltre è abbastanza chiaro che questa strategia di riduzione sistematica dei costi riducendo il personale e tagliando gli investimenti in ricerca e sviluppo non è affatto sostenibile nel medio e lungo periodo e contribuisce a frenare la crescita.

La sempre puntuale Caroline Baum in  Job Lost in Great Recession May Be Gone Forever evidenzia come il vero problema è se la perdita attuale di posti di lavoro è temporanea, se le aziende stanno tagliando gli organici in maniera permanente.

A novembre, una parte record di circa il 55 % dei tagli è stata classificata come permanente secondo il BLS. La stessa durata media della disoccupazione ha raggiunto l’ennesimo record a 28,5 settimane il massimo dalla seconda guerra mondiale. Inoltre il 38,3 % dei disoccupati è rimasto senza lavoro per almeno 27 settimane.

Anche la Baum ricorda come nelle crisi degli anni ’70 e ’80, un ritmo rapido nei licenziamenti temporanei fu seguito da una ripresa altrettanto rapida di assunzioni già nelle prime fasi della ripresa economica.

Io invece ci tengo a precisare che, la proiezione strutturale di una eventuale ripresa del mercato del lavoro,  non sembra affatto ripercorrere alcuna delle riprese degli ultimi quaranta anni e che la fusione del sistema finanziario e il deleveraging in atto, oltre all’eccesso di produzione di questi anni sistematica rappresentano un possibile ostacolo ad una ripresa sostanziale del mercato del lavoro.

Inoltre secondo Carmen Reinhart, la triste e verà eredità di questa crisi, delle crisi in generale è un eccesso di debito, un debito elevato si associa ad una crescita più lenta e quindi se ci preoccupiamo per la crescita, dobbiamo preoccuparci anche per il deficit. Parallelamente, se i posti di lavoro in teoria aumentano con l’aumento del PIL, di conseguenza sono soggetti al rischio di un debito crescente, debito che a sua volta verrebbe alimentato dall’aumento della spesa a sostegno dell’occupazione.

Se il cavallo privato "non beve" aggiungo io, quello pubblico, rischia di "scoppiare" anche se potrebbe essere in realtà un cammello!

Secondo John Mauldin, ci vorranno 15 milioni di nuovi posti di lavoro nei prossimi 5 anni, per riuscire a cancellare la Grande Recessione, ovvero almeno 250.000 posti di lavoro al mese nei prossimi cinque anni a aprtire da ora come abbiamo già visto recentemente.

Quello che facciamo qui su Icebergfinanza è di cercare di ragionare in maniera empirica attraverso i numeri del presente e del futuro cercando di aiutarci con le dinamiche del passato, ma avendo ben presente che si tratta della Madre di tutte le crisi finanziarie della Storia.

Paul Krugman, addirittura rincara la dose, esagerandone le prospettive sul NYT  sostenendo che non sono poi molte le persone che hanno la reale percezione di quanti posti di lavoro occorra creare per uscire da questa sorta di buco nero dell’economia. Recentemente ho scritto nell’ultiomo post dedicato e in altri post che per ammortizzare la crescita demografica e la pressione migratoria, l’ America ha bisogno di almeno altri 120.000 posti di lavoro al mese e Krugman parla di "soli" 100.000, aggiungendone ben 200.000 per poter ritrovare la piena occupazione nei prossimi anni, ovvero 300.000 posti in più al mese, mai registrati nell’ultimo decennio e probabilmente negli ultimi cinqie lustri.

Una recente stima del BLS ci dice che l’economia americana creerà nella migliore delle ipotesi, secondo il sottoscritto, 15,3 milioni di nuovi posti di lavoro nei prossimi dieci anni, una media di 125.000 posti al mese.

Comprendo la necessità dell’ottimismo, ma credo che siamo di fronte ad un cambiamento strutturale e che potrebbe essere un errore confidare sempre e solo nelle capacità dei cicli economici di salire all’infinito. Abbiamo bisogno di una pausa di riflessione, per riproporre nuova fondamenta all’economia, quelle attuali in larga parte sono state terremotate.

Proseguendo è riagganciandoci all’inizio del post, troppo spesso, noi siamo portati a pensare che la matematica dei dati è semplice e disegnata sulle fonti degli stessi dati sottostanti quando spesso la reltà è un’altra come evidenziato da Dennis Gartman nella sua news letter. Il problema chiave è la raccolta dei dati!

Un problema che sembra essere stato discusso recentemente a Washington, un problema che sembra modificare in maniera sensibile la realtà dell’economia americana.

Date un’occhiata qui sotto ad una di quelle che sembrano essere alcune delle dinamiche nascoste di un processo di rilevazione dei dati perlomeno superficiale.

Ad esempio se si importa un componente dalla Cina per la realizzazione di un’auto americana, qualcosa che accade sempre più spesso magari in maniera strutturale, il valore di quel componente viene calcolato nella misura di crescita del PIL, in quanto la progettazione dell’auto avviene in America, senza calcolare invece che questo stesso componente importato significa minor lavoro per l’economia americana, non essendo prodotto chiaramente in America  e di conseguenza, provoca un aumento della disoccupazione.

Ciò significa che una minore manodopera per un prodotto che in realtà è costruito in un’altro paese fa apparire la produttività in un’altra dimensione che in realtà non è la sua, ovvero migliore.

Secondo un economista presente ai lavori, oggi, non abbiamo la possibilità di calcolare in realtà la vera produttività, continuando ad escludere le dinamiche dell’ Outsorcing, "esternalizzazione del lavoro".

Nel 1975, la percentuale delle importazioni americane era del 5 %, mentre oggi siamo al 12 % e questo modifica in maniera sostanziale la favola della produttività.

Qulcuno sarebbe portato a minimizzare la portata di tale dinamica in quanto ormai l’industria manifatturiera conta un po come il due di picche nell’economia americana, ma il discorso vale anche per l’economia dei servizi.

Ad esempio se uno studio di commercialisti affida per un problema di costi la gestione di una parte dell’attività ad una società in India, il lavoro viene fatto all’estero da personale estero, ma fatturato in America, ai clienti americani, aggiungendosi quindi al PIL americano. E’ ovvio che il lavoro scompare in America e quindi la produttività aumenta.

Un’altra realtà è quella che circonda i sussidi di disoccupazione, in maniera particolare nelle richieste continuative che sembrano essere calate ma in realtà beneficiano solo di una rotazione verso programmi di sussidio che si estendono, non certo perchè si è creato lavoro. In alcuni stati, e questa è una novità, è possibile usuffruire di un massimo di 99 mesi di assicurazione contro la disoccupazione sussidiata dal governo federale.

Come abbiamo già visto prima con la Baum, oggi siamo ben oltre le 26 settimane di sussidi, la media si avvicina ormai alle 33 settimane.

Inoltre come abbiamo spesso osservato in passato, se non si cerca lavoro nelle ultime quattro settimane si è considerati lavoratori scoraggiati, ma non si è considerati nelle statistiche ufficiali ma in quelle alternative  e se questo lavoro non lo si è cercato per almeno 12 mesi, si scompare nel buco nero dell’economia americana.

Non appena queste anime si rimetteranno in cerca di lavoro attratti da una possibile ripresa, inevitabilmente aumenteranno la percentuale della disoccupazione. Sembra che abbiamo bisogno di almeno 100.000 posti di lavoro al mese il prossimo anno per tenere il tasso di disoccupazione al 10 %, impresa titanica.

Un’altra realtà è quella che riguarda le piccole e medie imprese che danno lavoro ad oltre 85 % della popolazione americana e che non sono rappresentate dai vari indici ISM, che secondo un’indagine della loro associazione di settore, pur notando un miglioramento, il 72 % testimonia come i loro profitti siano scesi nelgi ultimi tre mesi e cosi per tutto l’anno. Oltre la metà pensa che la situazione migliorerà, ma pur migliorando oltre il 50 % non ha intenzione di assumere il prossimo anno.

Nessuna pressione salariale e prezzi reali di beni e servizi e dei materiali acquistati in caduta media ( DEFLAZIONE nell’economia reale! ) con inventari scesi precipitosamente che testimoniano una speranza per le assunzioni future, una speranza che è racchiusa nelle statistiche che vi invito a leggere QUI

Come ha detto recentemente Paul Volcker, confermando le mie visioni, abbiamo assistito ad una fusione finanziaria in cima ad uno squilibrio economico; troppi consumi e pochi investimenti, troppo debito, non abbiamo percorso un ciclo sostenibile e questa dinamica deve essere cambiata. Se ricorreremo di nuovo alla favola del consumatore americano la prossima crisi è domani, ma questi adeguamenti non avvengono in trimestri o anni, sono processi che richiedono lustri o decenni, ma sono in molti con zero memoria storica a voler dimenticare e tornare al "business as usual" alle vecchie illusioni di breve respiro.

Alcuni lettori quando scrivono privatamente ad Icebergfinanza, parlano come se si rivolgessero ad un team, ma Icebergfinanza è unico, una sola persona sta al timone di questo veliero, Andrea. Non vi è alcun team dietro questo lavoro, se non il sostegno di un oceano di stima. Ecco perchè dovete avere pazienza! Questo non è il mio lavoro, ho un lavoro normale come ognuno di Voi. Non è semplice, aggiornarsi, studiare, tradurre, scrivere, commentare e rispondere alle mail tutto spesso nello spazio di un istante. Grazie comunque della Vostra stima e della Vostra pazienza!  

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Icebergfinanza come un cantastorie che si  esibisce nelle strade e nelle piazze delle città!   

La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!   

Non solo e sempre economia e finanza, ma anche alternative reali da scoprire e ricercare insieme cliccando qui sotto in ……….

73 commenti Commenta
Scritto il 14 Dicembre 2009 at 07:39

Altro che Team vero Capitano!
Sei talmente un vortice umano, mosso da tale passione per ciò che fai, che svolgi  il lavoro di “mille uomini”!

Ragione e passione sono timone e vela della nostra anima navigante. Kahlil Gibran

Sempre un enorme…enorme GRAZIE, davvero!
Buon Lavoro!!!
Valentina

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2009 at 12:20

Vi ricordate il famoso TETTO di spesa americano da 12.100.000.000.000 miliardi di dollari DI DEBITO che era già stato raggiunto in scioltezza ed in pochi mesi….?
Ebbene in fase di approvazione ecco una bella SOPRA-ELEVAZIONE con mansarda da circa 2.000 miliardi di dollari: NUOVO TETTO A 14.000 miliardi di dollari…fino al prossimo rialzo dell’asticella naturalmente….
Per ora già approvati altri 1.100 miliardi di dollari
SPANNOMETRICAMENTE si potrebbe stabilire UN’EQUIVALENZA tra il tetto del debito USA ed il livello del Dow Jones:
Tetto a 12mila miliardi=Dow Jones a 12mila punti
Tetto a 14mila miliardi= Dow Jones a 14mila punti
E’ solo questione di tempo…

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2009 at 12:20

Vi ricordate il famoso TETTO di spesa americano da 12.100.000.000.000 miliardi di dollari DI DEBITO che era già stato raggiunto in scioltezza ed in pochi mesi….?
Ebbene in fase di approvazione ecco una bella SOPRA-ELEVAZIONE con mansarda da circa 2.000 miliardi di dollari: NUOVO TETTO A 14.000 miliardi di dollari…fino al prossimo rialzo dell’asticella naturalmente….
Per ora già approvati altri 1.100 miliardi di dollari
SPANNOMETRICAMENTE si potrebbe stabilire UN’EQUIVALENZA tra il tetto del debito USA ed il livello del Dow Jones:
Tetto a 12mila miliardi=Dow Jones a 12mila punti
Tetto a 14mila miliardi= Dow Jones a 14mila punti
E’ solo questione di tempo…

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2009 at 12:20

Vi ricordate il famoso TETTO di spesa americano da 12.100.000.000.000 miliardi di dollari DI DEBITO che era già stato raggiunto in scioltezza ed in pochi mesi….?
Ebbene in fase di approvazione ecco una bella SOPRA-ELEVAZIONE con mansarda da circa 2.000 miliardi di dollari: NUOVO TETTO A 14.000 miliardi di dollari…fino al prossimo rialzo dell’asticella naturalmente….
Per ora già approvati altri 1.100 miliardi di dollari
SPANNOMETRICAMENTE si potrebbe stabilire UN’EQUIVALENZA tra il tetto del debito USA ed il livello del Dow Jones:
Tetto a 12mila miliardi=Dow Jones a 12mila punti
Tetto a 14mila miliardi= Dow Jones a 14mila punti
E’ solo questione di tempo…

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2009 at 12:20

Vi ricordate il famoso TETTO di spesa americano da 12.100.000.000.000 miliardi di dollari DI DEBITO che era già stato raggiunto in scioltezza ed in pochi mesi….?
Ebbene in fase di approvazione ecco una bella SOPRA-ELEVAZIONE con mansarda da circa 2.000 miliardi di dollari: NUOVO TETTO A 14.000 miliardi di dollari…fino al prossimo rialzo dell’asticella naturalmente….
Per ora già approvati altri 1.100 miliardi di dollari
SPANNOMETRICAMENTE si potrebbe stabilire UN’EQUIVALENZA tra il tetto del debito USA ed il livello del Dow Jones:
Tetto a 12mila miliardi=Dow Jones a 12mila punti
Tetto a 14mila miliardi= Dow Jones a 14mila punti
E’ solo questione di tempo…

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2009 at 15:22

azzzo ….
14000  di dj… un altro 40 %… si torna  meglio di 2 anni fa.
beh allora ho sbagliato tutto.
e poi se nn basta si puo arrivare a 16000 miliardi di $ e magari a 20000.
e allora siamo in pieno boom economico

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2009 at 16:09

ciao gente. visto che parlate del senato americano, allora vi posto ciò che ha detto e proposto il grande RON PAUL. quasi l’AURITI americano. altro che balle. questo ha i cosiddetti….ci ha fatto il regalo di s.lucia.

13 dicembre 2009
“Libera Concorrenza tra Monete”

(Il testo che segue è la traduzione dell’intervento con il quale Ron Paul ha presentato il suo Free Competition in Currency Act, proposta di legge per l’abolizione del corso legale e del monopolio statale sulla produzione di moneta.)

(…) La moneta è ciò che consente il fiorire di ogni civiltà; senza di essa il risultato sarà il baratto: se l’allevatore vuole delle scarpe dovrà vendere le sue uova ed il suo latte al calzolaio, sperando che questi abbia bisogno delle sue uova e del suo latte. La moneta facilita le transazioni: anzichè trovare una controparte con identiche e reciproche necessità, l’allevatore può trattare i suoi prodotti per un medium di scambio comunamente accettato con cui acquistare le scarpe di cui necessita.

Questo medium deve possedere alcune caratteristiche: deve resistere nel tempo; deve essere facilmente trasportabile; deve essere facilmente divisibile in unità minime; deve essere riconoscibile ed uniforme; deve essere “economicamente” scarso e cioè l’offerta non deve soverchiare la domanda di chi lo richiede; deve essere stabile nel tempo, tale da non essere soggetto a grandi fluttuazioni nel suo potere d’acquisto; e deve essere riproducibile (…).

Storicamente media in oro ed argento hanno soddisfatto tali condizioni, sono sopravvissuti sul mercato e hanno conquistato la fiducia di miliardi di persone. Oro ed argento sono difficili da contraffare, una proprietà che li renderà sempre accettati nelle transazioni commerciali. Per questa stessa ragione sono una disgrazia per il governo. Essendo la loro disponibilità limitata per natura, non vi può essere inflazione di oro ed argento (…) e senza la possibilità di inflazionare la moneta il governo non può condurre guerre di aggressione o magari tenere a bada con panem et circenses i cittadini prosciugati dalle tasse. Quando gli USA vennero fondati non vi era alcun controllo del governo sulla moneta, (…) gli Americani usavano monete in oro ed argento (…) cosí come monete estere hanno continuato a circolare negli USA per decine e decine di anni. (…) Siamo passati da un sistema di monete in concorrenza tra loro ad uno in cui un cartello di banche istituito dal governo monopolizza la produzione di moneta.

Per reintrodurre la libera concorrenza valutaria vi sono tre necessari provvedimenti da intraprendere (…). Primo, bisogna eliminare le leggi sul corso forzoso legale. (…) Nel corso degli anni, tali leggi sono state emanate dal governo per costringere i cittadini ad accettare monete senza valore. In quel caso accade quanto predetto dalla Legge di Gresham: la moneta cattiva fa scomparire la moneta buona. L’imperatore, il re o il dittatore possono coniare nuova moneta con la metà della quantità di oro presente nelle vecchie monete e costringere i mercanti ad accettare le nuove monete come se avessero identico valore nominale, pena la morte. In tal modo il governo dispone adesso del doppio della quantità di oro, a parità di offerta di moneta, con il quale finanziare nuovi castelli o eserciti più grandi. Appena le nuove monete sopravvalutate per legge iniziano a circolare, le vecchie monete svalutate per legge verranno meglio conservate e smetteranno di essere usate per commercio. Lo stesso accadde negli anni ’60 quando il governo sostituí all’argento di alcune monete il rame ed il nichel. (…) Chi riceve le monete cosí svalutate, poi, subisce tutti gli effetti dell’inflazione, vale a dire l’aumento dei prezzi e la diminuizione del proprio potere d’acquisto (…) dato che fin quando le nuove monete arrivano nelle loro mani nel frattempo i prezzi saranno pressocchè duplicati (…) Senza corso legale la Legge di Gresham non funziona: se la gente è libera di accettare la moneta con maggiore valore, le vecchie monete torneranno a circolare (…)

Secondo, è necessario abolire le leggi che impediscono il conio di monete private. (…) Con la presunta motivazione di assicurare la purezza del conio tramite certificazione del governo e le eventuali sanzioni, nel 1864 fu approvato il Coniage Act con il quale si proibirono tutte le produzioni private di moneta

In ultimo, è necessario abolire tutte le tasse sulla vendita di oro ed argento e sui relativi profitti. (…) Pur rimanendo più o meno costante il potere d’acquisto dell’oro, se il valore nominale del dollaro aumenta, il governo lo considererà alla stregua di un aumento della ricchezza, e lo tasserà di conseguenza. Pertanto, maggiore la svalutazione del dollaro rispetto all’oro, maggiore sarà la tassazione che colpirà i profitti derivanti da oro e preziosi simili. (…) Immaginate, poi, di dover pagare l’IVA ogni volta che ci si reca in banca a cambiare una banconota da 10 dollari in spicci per le macchinette automatiche (…).
In conclusione (…) consentire la libera concorrenza valutaria lascerà la libertà degli attori di mercato di decidere quale tipo di moneta è più adatto ai bisogni di ciascuno, anzichè ai bisogni del governo. La prospettiva che il consumatore Americano dia le spalle al dollaro in favore di valute alternative creerà lo stimolo necessario affinchè il governo possa riprendere il controllo della spirale nella quale il dollaro è piombato. Un dollaro sano toglierà la possibilità e l’incentivo del governo di creare inflazione e ci impedirà di proclamare guerre incostituzionali che pesano all’eccesso sulla nostra economia. Con una moneta sana staremmo tutti molto meglio, tutti, e non soltanto coloro che controllano il nostro sistema monetario.

DORF

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2009 at 16:18

Spannometricamente non è una misura …molto precisa.
Forse è meglio fare una stima nasometrica.
La situazione è questa:
– se  continueranno a metterci solamente una pezza quando serve, si avrà, come dice Andrea, la sindrome giapponese con crescita asfittica, bassa inflazione e borse calanti.
– se si  decidesse per ulteriori forti stimoli per far partire la crescita, ma di conseguenza anche l’INFLAZIONE, aumenteranno i beni rifugio (oro e petrolio) ed ovviamente i tassi, le  borse saranno inizialmente calanti (è noto che le borse recuperano successivamente l’inflazione perchè inizialmente risentono negativamente l’aumento dei tassi.)
– se l’economia riparte, la exit strategy funziona, l’inflazione ed i tassi rimangono bassi, la disoccupazione diminuisce e si scopre una nuovo e migliore filone economico dopo internet ed il mattone (peraltro entrambi portati in bolla), allora vedremo il D.J. a…14000.
Non è solo questione di tempo, tuttavia (e qui dissento da Andrea) la grande recessione di oggi, fortunatamente, non è la grande depressione del 29
7+

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2009 at 18:22

x #2
semplificando:
-con inflazione e tassi molto bassi(stagnazione) o molto alti(stagflazione) le borse vanno male,
-con inflazione e tassi moderati (crescita sana) le borse vanno bene
ovviamente scostamente tecnico-speculativi sono sempre possibili, ma in genere col tempo rientrano…

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2009 at 18:46

Io sono praticamente d’accordo al completo con la visione di Andrea; e chi asserisce che questa non è una grande depressione, dovrebbe ancora aspettare qualche anno; nel 1931 probabilmente non si aveva ancora la consapevolezza di essere in una grande depressione, essendo passati solo 2 anni dall’inizio della crisi, così come oggi.
Ho solo un dubbio, rispetto alla visione di Andrea; non so se il Giappone sia il paradigma a cui far riferimento, -anche se sono piuttosto convinto che comunque per qualche anno il problema sia la deflazione e non il contrario-, in quanto il Giappone si è trovato in crisi in anni in cui più o meno il resto del mondo continuava a crescere positivamente, anche se tra alti e bassi.
Oggi in crisi di debito c’è quasi tutta l’economia mondiale.
Anche la stessa Cina al momento presenta una forte crescita, ma anche lì hanno avuto bisogno di incentivi vari e consistenti, di un enorme piano statale di infrastrutture, e di prestiti dalle banche al consumo che sono praticamente raddoppiati- e scusate se è poco- rispetto allo scorso anno.
Anche quella cinese non mi sembra proprio un modello di sana crescita.
Quindi, ho il dubbio che non si ripercorrerà il cammino del Giappone- in pratica un soft lending-, che poteva comunque aggrapparsi al resto del mondo; penso che ci sarà qualcosa di più traumatico a livello economico-se non sociale e politico-e che comunque certo ci vorrà almeno almeno un decennio per trovare un nuovo equilibrio.
Gab

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2009 at 19:32

Cioè, questo non è neanche il suo lavoro, ma un "hobbie"?????
pazzesco….quasi disumano, ultraterreno. sono senza parole se non la solita: complimenti!……e chissà cos’è sul lavoro…..!!!
A proposito, una curiosità:
Lei usa sempre il termine grande recessione,….è solo perchè non vuole sbilanciarsi troppo (e chiamarla quindi depressione), o perchè proprio pensa che sia "solo" una recessione?
E poi,….a proposito di quelli (pochi peraltro, ma molto considerati) che lo definiscono non una recessione, non una depressione ma un vero e proprio  "global economic collapse" mai visto nella storia dell’uomo (se non quello riconducibile al collasso finanziario del 1400 causato dal crollo della casata dei Bardi, in Italia), cosa ne pensa???
Saluti.

Andrea P.

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2009 at 22:02

Complimenti per Dorf. Finalmente (anche se è servita la considerazione di uno degli utlimi interventi dello stimatissimo Ron Paul) si prende atto dell’importanza di oro e argento, che non possono essere "stampati" come accade per il fiat money delle banche centrali. Meglio tardi che mai…

Non è una questione per pochi, è un problema di tutti, soprattutto quando la direzione del percorso che ci attende diventerà sempre più chiara…

Un caro saluto a tutti
Daniele

Scritto il 14 Dicembre 2009 at 22:34

Andrea….questa la si vuole chiamare recessione, magari grande quanto si vuole, solo perchè tecnicamente una depressione implica altre grandezze macroeconomiche, ma per me si tratta di una mini depressione e non siamo ancora certi di quella che sarà l’evoluzione futura di questa crisi, evoluzione che nella sostanza è decisamente strutturale e soggetta ad un naturale ridimensionamento-

Altri amano giocare con i numeri, io invece meno, anche perchè la realtà di ogni giorno, quella dell’economia reale che mi viene raccontata mi creda è qualcosa che va al di la della percezione di ognuno di noi….in fondo Truman diceva che si tratta di recessione sino a quando sono gli altri intorno a te a perdere il lavoro, sino a che non viene il tuo turno e allora diventa depressione.

I figli di questo sistema si ostinano, senza alcuna memoria storica si ostinano a continuare a vedere tempeste in bicchieri di acqua e estrapolano il passato recente come futuro definito, io invece guardo in altre direzioni, sono sensazioni che si sentono oltre le analisi per quanto empiriche siano e non è possibile condividerle, alle volte le parole non bastano.

Andrea

utente anonimo
Scritto il 14 Dicembre 2009 at 22:52

Condivido Andrea e sono daccordo con Dorf che una ramanzina di almeno 10 frustate al mese ad ogni politico e presidende finanziario  farebbe un grande bene alla societa’ mondiale.Giacobbe

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 02:54

http://www.ildirittodisapere.com/2009/12/sulla-servitu-moderna.html

peccato sia tutto in inglese …

Altapata

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 02:54

http://www.ildirittodisapere.com/2009/12/sulla-servitu-moderna.html

peccato sia tutto in inglese …

Altapata

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 02:54

http://www.ildirittodisapere.com/2009/12/sulla-servitu-moderna.html

peccato sia tutto in inglese …

Altapata

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 02:54

http://www.ildirittodisapere.com/2009/12/sulla-servitu-moderna.html

peccato sia tutto in inglese …

Altapata

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 09:38

Mentre tutti noi comuni mortali stiamo aspettando un Natale sempre meno grasso, i padroni del vapore stanno chiudendo, nell’indifferenza generale, il cancello della stalla quando tutti i buoi sono ancora fuori. 

Scritto il 15 Dicembre 2009 at 11:29

……tempeste in bicchieri d’acqua…… il consumo creato con il lavoro produce ricchezza (e quindi lavoro), il consumo creato con il debito produce altro debito che prima o poi qualcuno dovrà ripagare lavorando senza consumare  (o consumando meno). Noi occidentali del primo mondo (chissà per quanto ancora…) abbiamo lavorato per 30 anni (dal 1945 al 1974) per costruire un mondo migliore e poi abbiamo vissuto indebitandoci, cioè spendendo più di quanto fossimo in grado di produrre, con la natura (inquinamento), con chi era più debole di noi (terzo mondo). Ora è venuto il momento di pagare il debito, non con la carta moneta, che è una promessa di pagamento e quindi un’ulteriore debito, di cui peraltro nessuno si fida, ma con  l’oro cioè con il lavoro nostro (non indiano o cinese) senza preoccuparci troppo del compenso.
Onore quindi a colui che ci ospita che lavora molto per poco.

REX

Scritto il 15 Dicembre 2009 at 11:42

P.S. : Meglio lasciare per strada tutti coloro che non sono disposti a lavorare, o che fanno finta di non capire, i nostri creditori non ci concederanno sconti. Ricordo a tutti che l’India del XVI secolo era  la prima potenza mondiale con il p.i.l. più alto di quel tempo.

REX

Scritto il 15 Dicembre 2009 at 12:07

P.P.S:. Annovero fra coloro che non sono disposti a lavorare (o che fanno finta di non capire), i Banchieri che non fanno i Banchieri, cioè raccolta e impiego, ma che gestiscono scommesse ( leggi derivati, mutui subprime, ecc), i Politici che vogliono fare i Magistrati e gli Imprenditori che vogliono  fare i Politici.

REX

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 12:37

Attenti a questa deriva pessimistica, i numeri non sono nè ottimisti  nè pessimisti, nè di destra nè di sinistra, potranno essere un tantino taroccati, ma sono un  radiofaro nella nebbia della crisi.
Comunque nel 31 si vedeva gente sotto i ponti od in fila per una ciotola di minestra, il picco venne raggiunto nel’ottobre del 32 con migliaia di ragazzi vagabondi che scorazzavano come selvaggi, mentre nelle campagne erano iniziati moti di violenza ,le famiglie dormivano in baracche di cartone catramato o di latta e scavavano nei depositi dei rifiuti in cerca di cibo.
Oltre 1/5 dei bambini soffrivano di denutrizione…(tratto da "Quando l’America diventò povera-la storia-Ballini Cantini- Le Monnier)
7+

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 12:45

niente a che vedere con la grande depressione nè ora nè in futuro.
quello che sta succedendo è semplicemente una mega ristrutturazione con ulteriore spostamento di ricchezza verso chi già lo era.
tutto qua

direi anche che sono stati molto abili per in pochi hanno compreso veramente qual’è lo scopo degli accadimenti

restano comunque eccellenti le analisi di andrea

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 13:00

stai diventando nauseante caro Andrea, ormai stai sprofondando nel ridicolo, non sei più neanche in grado di fare retro marcia,
confondi la tua speranza di un crollo con una realtà ormai distante anni luce, non ci sarà ripresa a V, ma neanche quel disastro che trasuda nei tuoi post.
adios amigos

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 14:46

deflazione ?????’

PREZZI ALLA PRODUZIONE IN RIALZO +1.8% NEGLI USA
di WSI
Il dato di novembre e’ nettamente superiore alle attese del mercato. Le stime degli analisti erano per una variazione positiva dello 0.8%. Sopra le attese anche la versione "core" (+0.5% contro +0.2%). L’inflazione diventa un problema?

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 15:22

20- non ti preoccupare Mazzalai sapra’ spiegare che ci sarà un complotto per screditare le sue visioni deflazionistiche.
ahahahhahahahahahahahahahahahahhahaha

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 15:52

e si caro 21 ormai mazzalai non sa più che fare !

tutto va al contrario di quello che prevede
ma presto capirà come girano REALMENTE  le cose

Scritto il 15 Dicembre 2009 at 15:54

#21 "Pillole" tanto per gradire…non scritte da Andrea!
(perdona Capitano se occupo spazio)

20/10/2009
Europa, l’euro forte spinge la deflazione

Diminuzione mensile di mezzo punto percentuale per i prezzi alla produzione in Germania per il mese di settembre. Il dato è ancora più sconcertante se si pensa alla grande corsa delle materie prime , il cui prezzo è espresso in dollari (comunque inflazionistica nonostante il dollaro debole – il petrolio è più che raddoppiato, l’euro si è rivalutato del 20% contro dollaro), segno che le retribuzioni reali e quindi il potere d’acquisto dei consumatori sono in netta diminuzione.
Se la BCE continua a non intervenire, questa volta con forza, per indebolire l’euro, ci troviamo con tutta probabilità di fronte ad "un decennio perduto" di deflazione e stagnazione, come fu il caso per il Giappone.

http://www.finanze.net/index.php?method=section&action=zoom&id=1964

29/10/2009
Perchè il dollaro sale se le borse scendono

Non è intuitivo il motivo per cui il dollaro segna nuovi minimi ogni volta che le borse corrono; non bastano i problemi di budget statunitense a giustificarlo, visto che lo stock di debito pubblico americano rimane, nonostante tutti gli interventi di stimolo, a livelli analoghi a quello europeo.
Si tratta semplicemente di un motivo tecnico: la larga parte di questa pazza corsa delle borse è dipesa dalla possibilità delle grandi istituzioni finanziarie di approvvigionarsi in dollari a costo praticamente nullo e piazzare sui mercati la liquidità riveniente. Ma anche se i tassi sono vicini allo zero, i dollari usati per fare "cassa", prima o poi vanno pure rimborsati. Se le borse iniziano a scendere, le istituzioni iniziano a disinvestire e a ricomprare dollari. Tanto più violenta la correzione, tanto maggiore il potenziale di rivalutazione del dollaro.

http://www.finanze.net/index.php?method=section&action=zoom&id=1969

06/11/2009
Disoccupazione americana, dati drammatici


Disoccupazione al 10,2% negli Stati Uniti. E’ bene ricordare che i dati non includono coloro che sono disccoupati da più di un certo numero di settimane per cui anche quando la crisi dovesse rientrare il tasso di disoccupazione ufficiale (quello vero si aggira intorno al 17%) rimarrà intorno a questi livelli, perchè i lavoratori che sono fuori dal sistema inizieranno a rientrare.
Il dato piùinteressante è invece quello sulla percentuale di occupati sul totale della popolazione attiva, intorno al 60% (dati simili agli anni 80% dove però molte meno donnne partecipavano al mondo del lavoro retirbuito).
Con questi dati e la situazione di pesante sopravvalutazione dei mercati (stamattina Darling, l’equivalente del ministro del tesoro italiano per la Gran Bretagna ha dichiarato che i G20 devono intervenire urgentemente per contrastare questa bolla speculativa) più tardi arriva la correzione più saranno dolori.

http://www.finanze.net/index.php?method=section&action=zoom&id=1971

07/12/2009
Dollaro, probabile la fine del periodo di debolezza

Tasso di disoccupazione ufficiale in discesa al 10% (il dato non considera i disoccupati da periodi piu’ lunghi cio’ che porta il tasso effettivo a oltre il 17%) e successive dichiarazioni di Geithner hanno finalmente tamponato l’emorragia del dollaro.
I dati vogliono dire molto poco per come sono calcolati
ma sembra ora di percepire una volonta’ politica a che la divisa americana si rafforzi.
La motivazione principale e’ piuttosto chiara. Durante l’ultimo anno la forza dell’euro ha fatto si che la divisa cinese si svalutasse contro quella europea, in virtu’ del cambio fisso con il dollaro. Gli europei hanno provato la scorsa settimana a convincere i cinese a rivalutare contro yuan, ma senza successo. A questo punto i riequilibri non possono che passare da una rivalutazione del dollaro contro euro.
Inoltre l’avvicinarsi della fine dell’anno porta le banche a consolidare i forti guadagni realizzati in virtu’ della disponibilita’ di denaro a costo zero, prevalentemente in dollari. Le banche centrali hanno segnalato la volonta’ di limitare la disponibilita’ enorme a disposizione delle banche per operazioni sul conto proprio.
Se la borsa corregge sul fine anno potremmo assistere ad una corsa del dollaro di proporzioni significative

http://www.finanze.net/index.php?method=section&action=zoom&id=1986

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 16:21

Dec. 15 (Bloomberg) — Industries in the U.S. boosted production in November by the most in three months, showing the world’s largest economy is gaining speed heading into 2010.

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 16:55

x # 20
Evidentemente l’aumento delle materie prime ed il calo del dollaro cominciano apesare.
Che sia un bene od un male lo lascio decidere a lor signori.

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 16:58

Forse è il primo segnale della stagflazione attesa da Roubini.
Una recessione inflazionistica come negli anni 70 ?
Un’altra gatta da pelare per quel …di Bernanke.

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 17:31

oppure una scusa per giustificare una exitstrategy prematura, per prolungare la stretta del credito!…i conti non mi quadrano, e io sono uno che è per una crisi volta all’inflazione…ma mi sembra ancora presto!

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 18:45

Ricordiamo cosa è successo con i Tremonti Bond, che sembravano la nostra salvezza, o con la Cassa Depositi e Prestiti e Sace. Se non vincolano gli accordi è tempo perso. Draghi ha ben poco da dire. Penso che debbano dividere le banche fra chi vuole fare finanza e chi credito.
Racconta che sua figlia ha messo in vendita gli organi.
Sì. La nostra situazione familiare al momento è tragica, non abbiamo più nulla e mia figlia in preda alla disperazione ha messo un rene in vendita su Internet. Io sto cercando un prestasoldi, sono stanca di questa situazione insostenibile. Non rimane altro che la disperazione.
Cosa vede nel futuro e quali progetti ha per la sua azienda o per la sua carriera lavorativa?
Non vedo futuro, purtroppo. Non riesco a fare progetti, servono soldi anche per iniziare a lavorare e a 51 anni non è semplice riproporsi sul mercato. Nella disperazione è difficile rimanere lucidi e questo mi fa paura. Nel 2008 si sono suicidati 1.600 imprenditori o perché hanno fallito o perché erano in mano agli usurai. E’ un dato che deve far riflettere chi ci governa.
post completo http://economiaefinanza.blogosfere.it/2009/12/crisi-del-made-in-italy-suicidi-usurai-e-organi-in-vendita-su-internet-intervista-a-giuseppina-virgi.html
************************************************************************

pronto…sistema italia…pronto rispondete !

1600 suicidi ..vi immaginate al tg 4 suicidi al giorno ! avrebbero creato panico e ansia e ….domande! )
chi sono i veri terroristi? quando faremo una piazza loreto 2 ? altro ke  souvenir sul naso !! i veri terroristi che odiano il popolo  sono i politici e i banchieri !

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 18:45

..altapata

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 18:45

Ricordiamo cosa è successo con i Tremonti Bond, che sembravano la nostra salvezza, o con la Cassa Depositi e Prestiti e Sace. Se non vincolano gli accordi è tempo perso. Draghi ha ben poco da dire. Penso che debbano dividere le banche fra chi vuole fare finanza e chi credito.
Racconta che sua figlia ha messo in vendita gli organi.
Sì. La nostra situazione familiare al momento è tragica, non abbiamo più nulla e mia figlia in preda alla disperazione ha messo un rene in vendita su Internet. Io sto cercando un prestasoldi, sono stanca di questa situazione insostenibile. Non rimane altro che la disperazione.
Cosa vede nel futuro e quali progetti ha per la sua azienda o per la sua carriera lavorativa?
Non vedo futuro, purtroppo. Non riesco a fare progetti, servono soldi anche per iniziare a lavorare e a 51 anni non è semplice riproporsi sul mercato. Nella disperazione è difficile rimanere lucidi e questo mi fa paura. Nel 2008 si sono suicidati 1.600 imprenditori o perché hanno fallito o perché erano in mano agli usurai. E’ un dato che deve far riflettere chi ci governa.
post completo http://economiaefinanza.blogosfere.it/2009/12/crisi-del-made-in-italy-suicidi-usurai-e-organi-in-vendita-su-internet-intervista-a-giuseppina-virgi.html
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pronto…sistema italia…pronto rispondete !

1600 suicidi ..vi immaginate al tg 4 suicidi al giorno ! avrebbero creato panico e ansia e ….domande! )
chi sono i veri terroristi? quando faremo una piazza loreto 2 ? altro ke  souvenir sul naso !! i veri terroristi che odiano il popolo  sono i politici e i banchieri !

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 18:45

Ricordiamo cosa è successo con i Tremonti Bond, che sembravano la nostra salvezza, o con la Cassa Depositi e Prestiti e Sace. Se non vincolano gli accordi è tempo perso. Draghi ha ben poco da dire. Penso che debbano dividere le banche fra chi vuole fare finanza e chi credito.
Racconta che sua figlia ha messo in vendita gli organi.
Sì. La nostra situazione familiare al momento è tragica, non abbiamo più nulla e mia figlia in preda alla disperazione ha messo un rene in vendita su Internet. Io sto cercando un prestasoldi, sono stanca di questa situazione insostenibile. Non rimane altro che la disperazione.
Cosa vede nel futuro e quali progetti ha per la sua azienda o per la sua carriera lavorativa?
Non vedo futuro, purtroppo. Non riesco a fare progetti, servono soldi anche per iniziare a lavorare e a 51 anni non è semplice riproporsi sul mercato. Nella disperazione è difficile rimanere lucidi e questo mi fa paura. Nel 2008 si sono suicidati 1.600 imprenditori o perché hanno fallito o perché erano in mano agli usurai. E’ un dato che deve far riflettere chi ci governa.
post completo http://economiaefinanza.blogosfere.it/2009/12/crisi-del-made-in-italy-suicidi-usurai-e-organi-in-vendita-su-internet-intervista-a-giuseppina-virgi.html
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1600 suicidi ..vi immaginate al tg 4 suicidi al giorno ! avrebbero creato panico e ansia e ….domande! )
chi sono i veri terroristi? quando faremo una piazza loreto 2 ? altro ke  souvenir sul naso !! i veri terroristi che odiano il popolo  sono i politici e i banchieri !

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 18:45

Ricordiamo cosa è successo con i Tremonti Bond, che sembravano la nostra salvezza, o con la Cassa Depositi e Prestiti e Sace. Se non vincolano gli accordi è tempo perso. Draghi ha ben poco da dire. Penso che debbano dividere le banche fra chi vuole fare finanza e chi credito.
Racconta che sua figlia ha messo in vendita gli organi.
Sì. La nostra situazione familiare al momento è tragica, non abbiamo più nulla e mia figlia in preda alla disperazione ha messo un rene in vendita su Internet. Io sto cercando un prestasoldi, sono stanca di questa situazione insostenibile. Non rimane altro che la disperazione.
Cosa vede nel futuro e quali progetti ha per la sua azienda o per la sua carriera lavorativa?
Non vedo futuro, purtroppo. Non riesco a fare progetti, servono soldi anche per iniziare a lavorare e a 51 anni non è semplice riproporsi sul mercato. Nella disperazione è difficile rimanere lucidi e questo mi fa paura. Nel 2008 si sono suicidati 1.600 imprenditori o perché hanno fallito o perché erano in mano agli usurai. E’ un dato che deve far riflettere chi ci governa.
post completo http://economiaefinanza.blogosfere.it/2009/12/crisi-del-made-in-italy-suicidi-usurai-e-organi-in-vendita-su-internet-intervista-a-giuseppina-virgi.html
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pronto…sistema italia…pronto rispondete !

1600 suicidi ..vi immaginate al tg 4 suicidi al giorno ! avrebbero creato panico e ansia e ….domande! )
chi sono i veri terroristi? quando faremo una piazza loreto 2 ? altro ke  souvenir sul naso !! i veri terroristi che odiano il popolo  sono i politici e i banchieri !

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 18:47

1600 morti  nel 2008 e chissà quanti nel 2009 ! altro ke torri gemelle !…questi signori son da portare al tribunale internazionale per genocidio del popolo italiano !!!

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 19:25

Buonasera Andrea. Sono alcuni mesi che ti seguo in silenzio e devo ammettere che sei riuscito ad esprimere in maniera convincente alcune tesi a sostegno della deflazione che  mettono probabilmente in crisi alcune mie convizioni "inflazionistiche".
Sono un professore universitario che insegna in un importante college americano, uno di quelli che tu definisci accademici, talvolta con ironia.
Alcuni tue tesi, supportante sempre da un alto livello di fonti, fanno comprendere come l’inflazione è un problema che si ripresenterà in un tempo non molto vicino. In alcuni passaggi non sono molto d’accordo, ma nella sostanza credo che siamo vicini.
Chi parla di stagflazione o addirittura iperinflazione, dimentica quanto è accaduto nelle epoche storiche che hanno osservato da vicino questi fenomeni monetari e si limita a riprodurre ed amplificare fenomeni che non sono supportati da alcun dato empirico e non si degnano neanche lontanamente di fare un bagno di umiltà negli aggregati monetari.
Avremo tempo e modo di discutere di questa crisi. Buon lavoro.

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 21:24

il governo austriaco ha nazionalizzato oggi la sesta banca d’Austria, un colosso da 40 miliardi di euro di asset.

mezza Dubai…..

Altapatagonia

utente anonimo
Scritto il 15 Dicembre 2009 at 23:19

AMMIRO il coraggio e la volonta’ di DORF ma oggi  e’ piu’ facile che passi un cammello nella cruna di un ago  che le sue regole ,naturalmente  i miracoli possono realizzarsi basta  non perdere il  lavoro e i miei risparmi.by Adelaide

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 01:20

ciao daniele. mi sà che hai capito male. a me l’oro non interessa niente. non gli dò alcun valore. e non mi frega niente nè di oro, argento, palladio, platino, uranio. ho citato ron paul, solo perchè mi interessa la sua battaglia contro la FED. lui la vuole statalizzare. che stia attento, che non lo facciano fuori come kennedy. hei adelaide. se x sfiga, o per cause che tu non puoi controllare, come crisi economica, che altro non è la crisi di questo turbo capitalismo criminale, che ci porterà al baratro se non lo fermiamo, se perdi il lavoro e i tuoi risparmi, che fai? stai zitta, ferma immobile, rischi il suicidio o cosa farai? cammelli…aghi…miracoli…ebbene c’è stato un uomo qui in italia che ha fatto il miracolo. GIACINTO AURITI. lui già prima del 2000 parlava di suicidi (20000) nel giappone. ma tanti anche nel suo paese. grazie al suo SIMEC il suo paese è rinato. moltissime persone lo hanno ringraziato. molti pensionati lo hanno ringraziato,gli ha raddoppiato la pensione. molti piccoli imprenditori lo hanno ringraziato, li ha salvati. e il suo paese era più che prospero. tanto che quell’invidioso e usuraio di fazio, gli bloccò tutto. la gente si impauri’ e il volano economico che lui aveva innescato si bloccò. come vedi, se si vuole, con la volontà di tutti, che qui non vedo, le cose si possono cambiare. bisogna crederci, e tanta volontà e pazienza. per daniele. fatti a vedere il sito della BNS= banca nazionale svizzera. se non l’ahho tolto, ci sono 3-4 mini video che ti spiegano come è nato il denaro e il suo valore. dagli egiziani ai tempi nostri. ti dice anche che la carta-moneta costa a fabbricarla solo pochi centesimi. e che il valore lo dà il popolo semplicemente accettando questa carta. e vai a vedre, te lo dice pure la BCE. stesse cose. c’è un pdf x ragazzi di 16 pag. vai a pag 1 e leggi. denaro costa pochi centesimi, e il valore lo dà il popolo accettndolo. siete fissati col sottostante. ma psobbile che non capite che l’unico sottostante reale è l’uomo? siamo noi e niente altro che danno valore a tutte le cose. se non esistessimo noi umani (gaia sarebbe contenta) o fossimo tutti morti, qunato vale l’oro? o il denaro? NULLA NULLA NULLA!!! qualsiasi cosa che esiste sulla faccia dela terra ha un valore solo perchè noi umani, che siamo peggio dele cavallette, per quanto siamo distruttivi, ha valore solo perchè ci simao messi d’accordo di dargli un valore. e basta con questa teoria della scuola austriaca.rothbard. quel povero vecchietto era un ingenuo. dare in mano tutto al mercato, che si autoregola! una follia! tutto in mano agli industriali? a questi criminali e sfruttatori? non ci credete? venite a verona a lavorare nell’industria alimentare. non vi dico nulla di più, altrimenti o vi incazzate, o vi deprimente. sappiate che si lavora ai ritmi tipo il film di c. chaplin, tempi moderni. e quante porcherie che ci combinano dentro, anche i sindacati. ma dov’è questo wonderful world??? daniele, leggiti anche gli altri 2 libretti di auriti. per finire volevo consigliarvi 3 fantastici video da visionare. si chiamano lo stato delle cose. parlano della nostra vita. del nostro bel capitalismo. usa e getta. produci, consuma, crepa. dovete x forza vederli si seguito tutti e 3. intanto partite da qui. http://www.youtube.com/watch?v=18a1GQUZ1eU&feature=related mi rccomando. tutti e tre. notte.

DORF

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 02:59

dorf sei impareggiabile nelle tue descrizioni pero’ sbagli a dire che pochi non  ti comprendono,la persona  capisce benissimo il problema  ha la forza di reagire ad un sistema corrotto ma si trova spaesata difronte  a tanta ambiguita’ politica e finanziaria,tempo fa’ ci hai detto che bisognava iniziare a prelevare i ns.risparmi  dalle banche , ma come fai tutto dipende dal risparmio  per avere piu’ fiducia dalle banche che sostengono in qualche maniera le imprese e famiglie mi sembra una via giusta ma alquanto difficile e non praticabile da tutti.Un’altra strada sarebbe di investire e tornare indietro a lavorare la terra  accontentandosi vivendo di madrenatura tranquilli e anche il clima migliorerebbe ma chi ti ascolta gli stessi figli ti deridono  e i giovani sono quasi tutti alla ricerca del meglio diplomati e non. ecc.E’ GIUSTA l’informazione ma il rinnovamento monetario lo puo’ fare solo chi ci governa con le loro alleanze finanziarie  e aggiugerei religiose ebraico cristiane ecc.Vedi il sistema e’ tanto forte come corrotto.Tu  sei  competente in materia e’ mai possibile che correnti politiche nuove avendo a cuore il futuro del popolo non ti abbiano preso in considerazione, in questi momenti  abbiamo tante
difficolta’  e non possiamo fare altro che  leggerti. Noi siamo gli ultimi ma sei fai un partito ti votiamo e chissa’ domani potremmo diventare primi.Silvio c’e’ riuscito e con un po’ di fortuna potresti prendere il suo posto.Con stima Giorgio

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 09:42

Piccole depressioni, Grandi recessioni, inflazione, deflazione… qui stiamo giocando con le parole.

Lo ripeto qui ciclicamente, dato che questa nozione esce continuamente dall’orizzonte visivo:

siamo in una situazione di declino STRUTTURALE delle forniture energetiche. Tale tetto di disponibilita’ e’ un vincolo forte ed ineludibile alle attivita’ economiche generali.
NON esiste un modo ne’ semplice ne’ immediato per affrontare questo nodo. Per affrontarle, ammesso di trovare la volonta’ politica necessaria e la coesione sociale indispensabile, necessitano dai dieci ai venti anni, con investimenti in termini di PIL annuo che vanno dall’1% al 3%.

Le economie NON potranno risalire ai livelli antecedenti la crisi. Al massimo, potranno generalmente risalire un pochino dai valori attuali, si potranno ridurre alcune disparita’ regionali, ma poi, complessivamente, dovranno scendere di nuovo, dato che il tetto definito dalla disponibilita eergetica globale si sta’ abbassando.

Il caso giapponese potra’ fornire qualche chiave di interpretazione macroeconomica della situazione attuale, ma badate bene che il giappone si e’ trovato all’epoca immerso in un mondo in crescita, e non c’era ancora una crisi energetica cosi’ ostica come quella attuale, quindi una o due opzioni di sopravvivenza ancora ce le aveva.

Al momento non sembra cosi’ evidente, ma ben presto lo sara’  (entro tre anni o anche meno), che l’economia mondiale e’ malata di una sindrome da denutrizione terribilmente difficile da curare.

Saluti
Phitio

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 10:56

…c’è ancora tanto carbone, tanto uranio, tanto vento, tanto sole (2 miliardi di anni) e forse anche tanto petrolio malgrado le stime di esaurimento regolarmente spostate in avanti, quella che invece dovrebbe diminuire è la speculazione e l’allarmismo inguistificato, la cosa vale anche per il sedicente ed autorefernziale professore del COLLEGE AMERICANO, che poteva pure risparmiarci il suo narcisismo.

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 11:35

37- mi hai tolto le parole di bocca.

p.s. ma adesso che Bernanke dice che non ci sono rischi inflattivi cosa pensera’ il mazzalai?, per me sta vacillando

ahahha

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 12:46

Avete già letto? catastrofismo o realtà ??

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6579

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 12:46

Avete già letto? catastrofismo o realtà ??

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6579

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 12:46

Avete già letto? catastrofismo o realtà ??

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6579

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 12:46

Avete già letto? catastrofismo o realtà ??

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6579

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 13:03

@37

Certo, c’e’ molto di tutto quello che dici

Il problema e’ che tutte queste cose sono molto piu’ costose e a lenta estrazione del petrolio.

Quello che non si riesce piu’ a fare e’ mantenere un flusso di energia sufficientemente rapido, in grado di soddisfare le necessita’delle economie. E la situazione e’ destinata a peggiorare progressivamente col tempo. E’ termodinamica, non e’ una questione di tecnologia.

C’e’ una strozzatura nel flusso, che non si puo’ risolvere, perche’ e’ generata dalla scarsa qualita’ dei sostituti disponibili del declinante petrolio di ottima qualita’ ed economico, la pietra angolare su cui le nostre economie sono costruite

Questo va combinato con il paradigma di crescita obbligatoria delle economie, e abbiamo la ricetta di una crisi di dimensioni uniche nella storia umana.

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 13:38

stiamo lottando con l’entropia…………dura lotta

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 13:39

…unica via d’uscita decrescere e salvare la natura diversamente sarà Lei, giustamente a farci fuori.

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 13:51

"Oggi siamo di nuovo sulla sommità di una bolla finanziaria enorme, prodotta dagli stessi responsabili della precedente". E’ il giudizio del finanziere Francesco Micheli, grande esperto e attento osservatore dei mercati. Dello stesso avviso Guido Rossi: "Sono contento di non essere l’unica Cassandra – ha commentato – dato che anche Micheli prevede una nuova bolla

Scritto il 16 Dicembre 2009 at 14:25

Concordo #42…concordo pienamente…

"Per troppo tempo abbiamo mantenuto una COMUNICAZIONE ERRATA CON IL NOSTRO AMBIENTE, IGNORANDONE IL LINGUAGGIO."
Per troppo tempo…

            Vorrei
    nelle mie vene
sangue di marinaio,
   spirito di corsaro,
  mani di pescatore.
            Vorrei
  virare la mia barca
        e puntare
  dritto all’orizzonte,
  ammainar le vele
    per naufragare
nell’isola che non c’è.
(F. Oberti)

Buona giornata
Valentina:-)

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 15:23

@41

La lotta contro l’entropia, in terminologia della teoria dei giochi, si puo’ riassumere come segue:

1) non puoi vincere questo gioco
2) non puoi nemmeno pareggiare
3) non puoi lasciare il gioco

Con grande umorismo, ho visto questre tre regole associate a tre grandi ideologie dei nostri tempi

1) il capitalismo, che crede di poter vincere
2) il socialismo, che crede di poter pareggiare
3) la religione , che crede di poter abbandonare

Fuori di metafora, credo solo che, lungi da essere in grado di prevenire i problemi generati dalla scarsita’ energetica, faremo come sempre abbiamo fatto: ci adatteremo passivamente ad essi.

Saluti
Phitio

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 15:38

ciao giorgio. carina la tua lettera. per questo ora ti rispondo. guarda, non sono nessuno,semplicemnte uno come voi. come ha detto il capitano, di se stesso, questo non è il suo lavoro ma lo fà x amore della verità. almeno quella finanziaria. anch’io muovo da queste considerazioni. essendo stato fregato dalle banche e dai promotori finaziari, poi ho deciso di studiare e non farmi più fregare. son 4 anni che studio. lavoraccio difficile, star dietro a tutto. quando dico che pochi hanno volontà di capire ed agire, lo faccio x scuotere le persone. sò che capiscono, ma bisogna fare molto di più. poi x le banche. anche quella è una provocazione. tirar fuori i soldi. sai perchè? purtroppo l’italiano medio se non vede non crede. ovviamente non studia nè legge nulla. forse ma forse 1 libro l’anno. ti faccio una domanda giorgio. siccome tutte le banche (+ di 9000 in italia), dicono che hanno tutti i soldi che dichiarano di avere, e che sono solvibili al 100%, ebbene che paura hai di dare ai correntisti i loro soldi? che sono tuoi giorgio, non loro. il fatto è caro mio che dentro le banche NON ci sono soldi!!! al massimo ne trovi si e no il 5%. il restante 95% non c’è. non esiste, non è mai esistito. perchè hanno inventato una truffa fantastica! creare denaro dal nulla. loro caro mio, con un click del computer si inventano il denaro. addirittura prestano denaro virtuale, finto, fino a 50 volte quello che hanno in cassa. cioè se la tua banca ha dentro solo 10000euro veri, cartacei, ne presta fino ad un massimo di 500000!!! quindi 490000euri son falsi, inesistenti. purtroppo tu o l’imprenditore che chiede soldi in banca, la banca non gli da soldi fisici, ma solo promesse, e pratiche burocratiche. è il trucco diabolico della riserva frazionaria. te lo dice pure il tuo ministro dell’economia tremonti. hanno inventato il denaro dal nulla. ti mando un filmato del tg 1 di marzo 2009 delle 20,30 quando quel buffone venduto di gianni riotta (amico del bilderberg) non gli chiese niente sulle cose gravissime che pronunciò tremonti. guarda qui. http://www.youtube.com/watch?v=nDh6GiY-YsU poi dimmi. e sappi che quando ti hanno mandato in europa con maastricht mica ti hanno fatto fare referendum x chiederti se eri contento di vendere l’italia agli stranieri. se eri contento di essere schiavo dei burocrati e dei bancheri privati centrali. la banca d’italia è privatissima. la bce è privata. la fed è privata. siamo nella merda caro mio. i politici? ho provato in tutte le maniere a convincerli. se ne sbattono altamente le palle. sai chi ha firmato x andare in europa? di vendere il paese alla bce? prodi, guido carli ex capo banca d’italia, amato, giorgio napolitano. e quando arrivò berlusca poteva dire qualcosa. ne aveva il potere. ma non disse nulla, e lasciò tutto cosi’. quindi? non ti puoi fidar di nessuno. peggio ancora dei casini e dei fini. ripeto, l’unico che veramente ha fatto qualcosa di buono x il suo paese, è stato giacinto auriti. fosse vivo, azzzz!!! lui ne fa 10 di berlusconi, x grinta. ti posto 2 link interessanti, ma questi mi auguro che li vedano tutti gli utenti, di quanto è alta la quota della leva finanziaria delle banche. una cosa folle! la banca più criminale è la UBS svizzera. http://intermarketandmore.investireoggi.it/files/2009/07/leva_finanziaria_banche_europa.gif poi a seguire banche tedesche e francesi. ma…? dove sono gli italiani? eecoli qui. http://intermarketandmore.investireoggi.it/files/2009/07/leva_finanziaria_banche_italiane.gif pensavo che unicredit fossa la più ladra! invece scopro che le generali lo sono molto di più. e giù poi con mediolanum, e company. ubs non ha limiti al pudore. ha un’arroganza stratosferica. ti ricordo che 1 anno fà stava fallendo. una tra le banche più potenti del pianeta. salvata dagli arabi. fondo sovrano di qualche paese arabo. ahh ti ricordo chi sono i proprietari di UBS. sai chi ha il 40% delle quote di maggioranza? il vaticano. si la banca del papa. lo IOR. ssshh non ditelo in giro, non và bene. ti ricordi quando ratzinger diceva 1 anno fà che solo la parola di DIO è fondata sulla roccia? e che il denaro, e la speculazione sono il nulla? certo, pregate. ma intanto il vaticano si affrettò a vendere molti euro e dollari, e si comprò quintali di oro. meno male che conta solo la parola di DIO. io la mia battaglia la faccio con pochi amici. in piazza coi cartelli, organizzando conferenze sulla moneta al popolo. chi vuol venire è ben accetto. ma bisogna far proposte concrete e sensate. sostenibili. per ultimo ti rimando ad un articol apparso su un quotidiano italiano ad alta tiratura. che parla di sigonraggio e sovranità monetaria perduta, anzi svenduta. il tema è più complesso di quello che leggerai. ma x il popolino bue è già tantitssimo. leggi qui. poi dimmi. http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6565 bene, ora ti saluto. bye DORF

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 16:23

Non c’è nessuna lotta contro l’entropia: è un processo naturale, tutte le trasformazioni fisiche sono irreversibili e producono aumento di entropia, cioè per chi non è esperto di termodinamica possiamo chiamarla aumento del disordine energetico (ad esempio il calore che dal sole arriva sulla terra, non può tornare sul sole perchè il flusso termico va dal corpo più caldo a quello più freddo), ma i tempi per arrivare all’entropia infinita ed alla fine della vita per mancanza di scambi energetici sono misurabili in miliardi di anni e tuttavia a quel punto, quando l’universo sarà un brodo di pochi gradi Kelvin (Einstein) probabilmente la massa dell’universo ricadrà su sè stessa comprimendosi e concentrando tutto l’universo  in un punto (big crunch) e successivamente si creerà un nuovo big bang che darà origine ad un nuovo universo  (teoria di Hawking).
7+

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 17:32

@47
Peccato che probabilmente Hawking ha barato, dato che ha introdotto il tempo complesso (dotata di unita’ immaginaria) per far tornare i suoi conti senza avere delle singolarita’ spaziotemporali.

Troppo comodo 🙂

In ogni caso, il problema cosmico dell’entropia, spalmato su miliardi di anni, non fitta molto col problema di come evitare di  trovarci a fare la fila per un pasto fornito dall’esercito della salvezza, o peggio evitare guerre, carestie e compagnia bella nel futuro dei nostri figli ( e credo pure il nostro).

Preferirei raggiungere uno stato stazionario in accordo con il flusso solare entrante e uscente su questo pianeta, senza ridurre il tutto ad una palla deserta, inquinata e radioattiva.

Se usate google Earth, fa impressione vedere dallo spazio che effetti ha avuto sul pianeta la specie umana.

Dovete toccare con mano: andate a guardare le capitali: Mosca, Shangai, New York, Tokio, Il Cairo…
Osservate l’impatto di livello planetario delle grandi metropoli terrestri, visibili a occhio nudo, osservate quanto sono estese, quanto verde e terra fertile sono stati mangiati via, oramai irrecuperabili per millenni.

Poi sappiatemi dire.

Saluti
Phitio

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 18:10

Strano che non si sentono più gli squittii di ieri vero capitano
Inflazione Core America ZERO Inflazione core EUROPA quasi ZERO mamma che paura

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 21:56

La rivista Time ha nominato Ben Bernanke "Personaggio dell’Anno". Forse anche questo è un premio dato, come certi Nobel, alla speranza, la speranza che il presidente della Fed mantenga i tassi vicini allo zero il più a lungo possibile anche nel 2010?

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 22:44

Buonasera

Se a qualcuno interessa allego un link ad un film interessante che parla della societa ed economia d’oggi, è sottotitolato in italiano e dura circa 50 minuti.

http://www.youtube.com/watch?v=G-3JPqxbDAw&feature=player_embedded

Buona visione

SD

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 22:44

Buonasera

Se a qualcuno interessa allego un link ad un film interessante che parla della societa ed economia d’oggi, è sottotitolato in italiano e dura circa 50 minuti.

http://www.youtube.com/watch?v=G-3JPqxbDAw&feature=player_embedded

Buona visione

SD

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 22:44

Buonasera

Se a qualcuno interessa allego un link ad un film interessante che parla della societa ed economia d’oggi, è sottotitolato in italiano e dura circa 50 minuti.

http://www.youtube.com/watch?v=G-3JPqxbDAw&feature=player_embedded

Buona visione

SD

utente anonimo
Scritto il 16 Dicembre 2009 at 22:44

Buonasera

Se a qualcuno interessa allego un link ad un film interessante che parla della societa ed economia d’oggi, è sottotitolato in italiano e dura circa 50 minuti.

http://www.youtube.com/watch?v=G-3JPqxbDAw&feature=player_embedded

Buona visione

SD

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2009 at 00:53

DORF grazie delle tue informazioni sei sicuro di quello che dici  hai controllato prima di scrivere  scusa se te lo dico perche’ se la situazione e’ cosi’siamo in mano a dei filibustieri nel vero senso della parola,adesso capisco perche’ la finanza  tiene sotto ricatto tutti noi  e addirittura il vaticano invece di metterci al corrente  e chiedere trasparenza e onesta’ si e’ comprata una banca  esclusivamente per fare i suoi interessi,non ho parole  mi sento molto deluso e tradito.Ciao Giorgio

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2009 at 01:31

 
 
Per Dorf   46
….."ahh ti ricordo chi sono i proprietari di UBS. sai chi ha il 40% delle quote di maggioranza? il vaticano. si la banca del papa. lo IOR. ssshh non ditelo in giro, non và bene."…..
 
cortesemente , mi puoi specificare da dove prendi i dati per quanto riguarda gli azionisti di UBS….poichè al sottoscritto non risulta che il vaticano abbia il 40% di UBS o come dici tu il 40% della maggioranza?
 
garzie per la risposta
nonno Carpe Diem

utente anonimo
Scritto il 17 Dicembre 2009 at 02:23

ciao SD. ho visionato il sito che hai linkato. ma non ci sono sottotitoli. però ho trovato questo commento.
tonythebest176 (1 sett. fa)

morte al capitalismo e alle multinazionali….questo mondo è un immenso campo di concentramento comandato da pochi ricchi balordi senza scrupoli che si sono arricchiti con i sacrifici delle altre persone e i governi hanno reso la vita impossibile
però cercando in sub/ita ho trovato del’altro. sottotitolato. 2 ore di film sugli illuminati. dai un’occhiata. se te gusta.
http://www.youtube.com/watch?v=jaEJTxhQvCk&feature=PlayList&p=B663AD6ACAFE0868&playnext=1&playnext_from=PL&index=76

poi se ti interessa un video molto strano sull’aggessione a berlusconi. vedi. http://www.youtube.com/watch?v=L2Av4MXb430 che ne dici? qualche cosa di strano c’è. vabbè ora ti saluto. notte. DORF

Scritto il 17 Dicembre 2009 at 12:56

Caro Carpe Diem
non far domande polemiche, goditi la buona musica

http://www.youtube.com/watch?v=YUtoL-IDUlk

Scritto il 17 Dicembre 2009 at 12:56

Caro Carpe Diem
non far domande polemiche, goditi la buona musica

http://www.youtube.com/watch?v=YUtoL-IDUlk

Scritto il 17 Dicembre 2009 at 12:56

Caro Carpe Diem
non far domande polemiche, goditi la buona musica

http://www.youtube.com/watch?v=YUtoL-IDUlk

Scritto il 17 Dicembre 2009 at 12:56

Caro Carpe Diem
non far domande polemiche, goditi la buona musica

http://www.youtube.com/watch?v=YUtoL-IDUlk

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