OCCUPAZIONE: LA VERA STORIA DI BABBO NATALE!

Scritto il alle 22:09 da icebergfinanza

Una  moderna leggenda nata guarda caso negli Stati Uniti, è quella della renna Rudolph, nata negli anni della Grande Depressione, dalla fantasia della Montgomery Ward, una grande catena di magazzini, una leggenda creata ad uso e consumo dei propri clienti. Rudolph, la renna preferita di Babbo Natale, nelle giornate di grande nebbia, dal grosso naso rosso, che la distingueva dalle altre, una sorta di brutto anatrocolo, che aiutò Babbo Natale a sfidare le lunghe notti di nebbia polare.

Ci voleva proprio lei, la cara renna Rudolph nelle lunghe notti di nebbia dell’economia americana, ad annunciare ancora una volta, se qualcuno ha ancora dei dubbi, che Babbo Natale esiste e che arriva sempre puntuale sul luogo dell’appuntamento.

Più che ci penso, più che ritengo il dato sull’occupazione americana di venerdi, sbalorditivo, un’autentica sorpresa, come quella che si legge nello sguardo di un bambino non appena ha scoperto che Babbo Natale è venuto a farli visita.

Vi ricordate quel simbolo che appare davanti alle percentuali che vengono comunicate in relazione alle vendite di nuove abitazioni americane, che testimonia la percentuale di errore dei dati stessi? Ebbene mai quella percentuale ha superato il 15 %, mentre questa volta le revisioni sulla situazione del mercato del lavoro americano nei mesi precendenti, da parte del BLS, hanno raggiunto l’incredibile percentuale del 45 %….una percentuale di errore decisamente sensibile ad essere buoni, un’autentico regalo di Babbo Natale!

Certo poi la media delle revisioni degli ultimi 12 mesi si attesta intorno al 13 %, ma intanto questo è il dato comunicato, con una variazione positiva di quasi il 45 %.

Un po come la sorpresa che ebbi nell’ormai lontano maggio del 2007 quando all’improvviso il BLS ( dipartimento del lavoro americano ) comunicò una imponente revisione relativa al terzo trimestre del 2006, quando i dati precendentemente comunicati, passarano da quasi 500.000 posti di lavoro prodotti a soli 19.000.

Quasi 480.000 posti di lavoro in meno prodottti, rispetto alle precedenti stime ufficiali comunicati otto mesi dopo, ma il tutto fu comunicato nell’indifferenza generale.

Un anno dopo mentre Icebergfinanza continuava ad esplorare lo strano mondo dei metodi di rilevazione dell’occupazione americana, in un’altro post. posi all’attenzione del lettore, in REMAKE, la recessione consapevole,  una nuova società di rilevazione dell’occupazione, la  TRIMTABS la quale ha una metodologia che tiene conto dei risultati delle assicurazioni contro la disoccupazione, delle " daily income tax deposits "  qualcosa di estremamente soggettivo.

Tralasciando il fatto che l’11 febbraio del 2008, Goldman Sachs, annunciò di aver effettuato un investimento di minoranza in TrimTabs attraverso la sua società di servizi, la Hudson Street, nel 2002 la società in questione, ha lanciato la sua " Trimtabs Macro Weekly Analysis, che utilizza indicatori in  tempo reale, come le tasse sui redditi appunto e le offerte di lavoro on line.

Nell’agosto di quest’anno  il ceo della società in questione, Biderman, sottolineò come il mercato del lavoro è stato anche peggio di quello che è apparso nel corso del primo semestre dell ‘anno, attendendosi una revisione negativa nettamente superiore ai dati precedentemente comunicati. In riferimento ai salari e agli stipendi, Biderman si dimostrò molto scettico sui dati forniti dalla BEA la quale ignorando i dati in tempo reale, come ad esempio i versamenti fiscali, fornisce una visione imprecisa della salute dell”economia americana. ( economywatchblog.dallasnews.com )

 Ma veniamo al dunque e diamo un’occhiata a questo articolo apparso su BUSINESSINSIDER segnalatomi da un nostro caro compagno di viaggio, Eugenio, dal titolo: TRIMTAB: il numero reale di perdite di posti di lavoro era 255.000.
Ora per coloro che hanno a cuore la "sacralità" dei dati ufficiali americani e se ne infischiano delle revisioni, questa è una pura "boutade" ma per noi che amiamo mettere la prua oltre l’orizzonte è un altro modo di vedere la realtà, magari più vicino alla "nostra" percezione della realtà, anche se da prendere con le dovute cautele. 
Inoltre è interessante notare che un giornale come il SOLE24ORE non si limiti a segnalare le nude cifre di questo splendido regalo di Natale ma evidenzia anche che…
"… Tornando al dato congiunturale di novembre, comunicato dal Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti, non si può mettere in secondo piano che manifatturiero ed edilizia, i settori più martoriati dalla crisi accusano ancora un calo significativo. La frenata dell’emorragia occupazionale, piuttosto, si accompagna all’aumento del numero dei lavoratori temporanei con un rialzo di 52mila unità a novembre, il più consistente da ottobre 2004. …"
Secondo la TrimTabs, che come abbiamo già detto, utilizza in real -time, le "daily income tax deposits" provenienti da tutti i contribuenti americani, in novembre i posti di lavoro persi sarebbero in realtà 255.000. in miglioramento dai meno 284.000 di ottobre. Nell’articolo in questione si rispolvera il "vecchio" modellino statistico stagionale Birth/Death model, che i lettori di Icebergfinanza, ben conoscono, evidenziandone le incongruenze e incapacità di intravvedere le tendenze di un ciclo economico.
Sino al mese scorso, sostiene la TrimTabs, le revisioni del BLS hanno testimoniato una differenza di un paio di punti percentuali rispetto alle stime originarie della stessa TrimTabs.
Prendete tutto cià che vi racconto come cultura generale, il fondo a chi interessano le revisioni che arrivano mediamente otto mesi dopo dalla festa di Babbo Natale; i dono sono stati scartati e a caval donato non si guarda in bocca.
Ci si chiede quale sia il fattore che continua ad evidenziare questa "siderale" differenza, anche se non è facile trovare una risposta.
Qui sotto è riassunto un confronto tra i dati della TrimTabs e quelli del BLS:
Trimtabs
Come evidenziato nel precendente articolo, si ricorda come altri dati ( ADP, ISM nel cui sondaggio in maniera particolare per l’ISM dei servizi si segnalava ancora una buona percentuale di riluttanza ad assumere e sussidi di disoccupazione ) non siano affatto in sintonia con il dato del BLS.
Vi ricordate il " The Monster Employment Index" quell’indicatore indipendente, proveniente dal numero delle offerte di lavoro on.line disponibili sul mercato del lavoro americano? Ebbene nel mese di novembre è sceso cosi pure quello della stessa TrimTabs. Che sia una congiura delle agenzie di rilevazione indipendente?
Tornando per un attimo indietro e ricordando alcune statistiche che abbiamo condiviso in relazione al possibile recupero dell’occupazione americana, come sottoliena CALCULATEDRISK difficilmente la percentuale di disoccupazione il prossimo anno riuscirà a discostarsi dal 10 % e, aggiungo io, basterà che un fiume di speranza si riversi alla ricerca di un posto di lavoro, attratto dalle sirene del mercato, per contribuire a tenere alta la stessa percentuale.
Real GDP Growth Percent Payroll Growth Annual Payroll Growth (000s) Monthly Payroll Growth (000s) Approximate Unemployment Rate in One Year

6.0%

3.5%

4,563

380

8.0% to 8.3%

5.0%

2.8%

3,684

307

8.6% to 8.9%

4.0%

2.1%

2,806

234

9.1% to 9.4%

3.0%

1.5%

1,928

161

9.7% to 10.0%

2.0%

0.8%

1,049

87

10.3% to 10.6%

1.0%

0.1%

171

14

10.8% to 11.1%

Che dire ragazzi, che nessuno di Voi si sogni di raccontare ai Vostri figli o ai Vostri nipotini che Babbo Natale non esiste, oltre che ha spegnere la luce nei loro occhi, rischierebbe di fare una pessima figura.
Moody’s ha appena comunicato che oltre il 40 % dei mutuatari possessori di un mutuo "options ARMs" è in arretrato di 60 o più giorni nel pagamento delle rate. Sembra che se anche i mutuatari hanno oggi la possibilità di effettuare pagamenti mensili in genere a tassi inferiori a quelli degli interessi maturati sui prestiti originari, molti stanno seriamente pensando di non onorare alcun pagamento., in quanto il valore della loro casa è abbondantemente sotto il debito residuo.
Per alcuni ci vorrà probabilmente oltre un decennio per rivedere il valore della loro abitazione raggiungere nuovamente il debito residuo, e tutte le modifiche che prorogano il termine o riducono il tasso di interesse, ritardano solo l’innevitabile e pongono i proprietari allo stesso livello di un affittuario, ovvero colui che paga tutta la vita senza alla fine poter coronare il sogno di una proprietà. 
In fondo come canta il grande Roberto Vecchioni, nella sua Samarcanda, che intona la leggenda,  i proprietari di mutui "Options ARMs" hanno smesso da tempo di correre….quella "Nera Signora" gli stava aspettando, forse il destino, il destino di tutti coloro che non amano la …salvezza a lunga scadenza …specialmente  se essa comporta adesso una perturbazione nel normale andamento della vita e nel proprio utile.
Tutto oggi, tutto subito! Persino,  i regali di Babbo Natale non siamo più capaci di attendere, abbiamo perso il gusto dell’attesa, della scoperta, della sorpresa!
 
In fondo, abbiamo sostituito una storia di Amore, lunga un’ Eternità,  come quella della nascita di Gesù Bambino, con un simpatico vecchietto, Babbo Natale, che nelle notti invernali di fitta nebbia, ha estremo bisogno di una renna di nome Rudolph per arrivare a destinazione, perchè non abbiamo più tempo per nulla, nemmeno quella di prenderci cura di noi stessi e delle nostre relazioni umane.
 

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La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!   

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64 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 7 Dicembre 2009 at 09:06

Buongiorno a tutti.

Caro Capitano,
 
articolo magistrale……….."non abbiamo più tempo per nulla, nemmeno quella
di prenderci cura di noi stessi e delle nostre relazioni umane".
 
Ma oggi di maestri in carne ed ossa sembra che non ve ne sia più
bisogno. Tutto sempre più virtuale.
 
Una vita spacciata all’insegna della velocità, sempre più accelerata, 
una società che tende ad omogeinizzare le menti, intrisa di luoghi comuni
 
"il tempo è denaro",…. "non perdere tempo", una società in cui l’ego si
espande esponenzialmente e in cui sembra che non  ci sia posto
per interessarsi dell’altro, della collettività, eccetto poi invocarla
al momento delle necessità e del bisogno.
 
Riappropiamoci delle nostre tradizioni, della nostra cultura,
riprendiamoci il tempo di trovarci in piazza, non solo
per manifestare, ma per raccontarci reciprocamente,
discutere delle cose piccole e vicine al nostro vivere di tutti i giorni,
e non sempre dei massimi sistemi di cui ognuno di noi si sente
l’artefice.
 
Buona giornata a tutti.
 
nonno Carpe diem
 
 
PS:l’annuncio dei dati mi ricorda
     i comunicati radio della 2° guerra
     mondiale in cui le notizie erano tutte taroccate 
     ed ultra_positive e si vinceva su tutti i
     fronti di guerra, salvo poi costatare
     che si prendevano legnate da tutte
     le parti.
 

Scritto il 7 Dicembre 2009 at 09:50

Dici bene carpe diem, post magistrale…del resto come sempre….
si…riappropriamoci di noi stessi…della nostra vita…

"Abbiamo bisogno degli altri. Ne abbiamo bisogno pe ramare  e per essere amati. non c’è dubbio che, senza interlocutori, al pari del bimbo abbandonato cesseremmo di crescere, di progredire, di evolvere.
Cederemmo alle tenebre della follia sino a precipitare nella morte." (L.Buscaglia)

"Solo quando amare diventa un dovere, solo allora l’amore sopravvive saldamente e felicemente alla disperazioner"
Soren Kierkegaard

E’ sempre un piacere leggere i Tuoi commenti carpe, non "esondi" mai, non ti preoccupare; a proposito del convertendo, guarda caso prorpio ieri un parente mi ha chiesto cosa ne pensassi, gli hanno proprosto di investirne una cifra irrisoria, però l’hanno proposto, anch’io ho pensato che il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Gli ho girato il tuo commento, augurandomi che lo porti a scegliere consapevolmente! grazie!
Un grande abbraccio e saluto ad A. a presto…a presto!!

Capitano Navighiamo..navighiamo..
Ha ragione gracav quando dice che è difficile aggiungere qualcosa ai tuoi post, estremamente difficile!!

ciao
Valentina

utente anonimo
Scritto il 7 Dicembre 2009 at 10:00

Ciao Andrea,
ti ho conosciuto ad Assisi.
Sono orgoglioso che esistano persone come te. Non sai quanto ho cercato in giro persone che vedessero ciò che tu esprimi cosi bene.
Nel mio intimo sono sempre sincero, positivo, amoroso, ecc. ecc. ma la vita può portarti verso altri posti ed altre considerazioni. Bene ho ritrovato la mia via, non solo grazie a te, perchè non sei il solo ad avere le convinzioni che esprimi, ma la forza di esprimerti al momento è più forte di altri compreso me, e di questo te ne sono grato.
Sperò, qundo verrò a Trento la prima settimana di febbraio di poterti offrire un caffè.

Ciao

Fausto M.

Scritto il 7 Dicembre 2009 at 10:25

Fausto dici una gran cosa, é vero, dannatamente vero… : “ma la vita può portarti verso altri posti ed altre considerazioni”
Si a volte, se non spesso, permettiamo che la vita ci porti altrove, l’importante poi, è ritornare …
Perché …” si può imparare qualcosa dalla sua congiuntura, trarre vantaggio da quell’esperienza e ricominciare ogni cosa da capo con una nuova consapevolezza, con nuove speranze, possibilità, alternative.
Un uomo libero non perde la sua libertà anche se langue nel più cupo dei carceri”…

“L’Uomo è dotato di specifici poteri, sicché gli è consentito di conferire un indirizzo personale alla sua vita. Gli è concesso si scrivere i dialoghi della sua commedia individuale, di circondarsi di attori di suo gradimento, di dipingere il suo fondale, di elaborare il proprio sfondo musicale. Se dunque al commedia non dovesse piacergli, sarà in dovere di dolersene solo con se stesso.
E poi in tal caso potrà ancora scegliere. Niente gli impedirà di scendere dal palcoscenico ed esibirsi in un nuovo spettacolo.” (L.Buscaglia)

Si Fausto, il Capitano non è l’unico a dire certe cose…sicuramente è unico nei modi…nell’incisività toccante, con cui le comunica e giungono a Noi! Per il resto è quello che è successo anche a me…
Un amico mi ha detto di continuare a cercare! Ed io continuerò a farlo!
Scendere dal palcoscenico, quando il ruolo ci diventa stretto, cambiare i personaggi e le scenografie è un DOVERE!

Se l’uomo vuole cambiare..”DEVE credere nella capacità personale di effettuare questo cambiamento” (L.B)
Non esite altra via…

Valentina

utente anonimo
Scritto il 7 Dicembre 2009 at 13:10

UNA VECCHIA STORIA! 
Per non andare troppo lontano nel tempo, mi ricordo quando fu introdotto l’euro, con l’ISTAT che ci raccontava di una inflazione poco sopra del 2%!!
L’Eurispess che pure "aggiustava" abbondandemente i dati parlava di un più onesto 7%, ma  tutti sapevano che il valore era minimo doppio!
Non c’è nulla di più facile che aggiustare le serie statistiche, se poi gli enti che le gestiscono sono pubblici o semipubblici, allora state certi che i dati sono del tutto inaffidabbili!!

In Grecia hanno scoperto che il disavanzo del debito non era al 3,7%, ma è al 12,9 % e si sussurrà che questo possa superare i 18%.
La Grecia è una facenda che riguarderà l’Italia molto da vicino.

Detto ciò la cosa che mi rimane perplesso è l’Italia che farà un -4,5% di PIL, cioè praticamente subirà una contrazione maggiore di tuttigli altri grandi paesi della UE, eppure riusce apparentemente  a mantenere i conto sotto controllo.
Noi Italiani siamo tranquilli, qualcuno ci racconta che tutto va bene!(poveri illusi)
Nessuno di noi teme default (eppure un pò io starei preoccupato).
Ma le cose dall’esterno sono percepite in modo completamente diverso, il ragionamento è il seguente "..se alcuni stati andranno in default, tutti fuggiranno da qualunque tipo di obbligazionario e in Italia ne BOT ne Procontrotermine e ne Obbligazioni Private!! La gente rimarrà liquida, per non parlare di una discreta percentuale di persone che ritireranno i soldi dalle banche"
Se ciò dovesse avvenire l’Italia fallisce, tutte le grandi banche pure, e una grande fetta delle grosse aziende a ruota! 
Noi oggi facciamo gli ironici rispetto agli Inglesi che hanno perso un buon 1/3 della loro ricchezza nazionale, ma se un qualunque altro paese EU si ritroverà nella stessa situazione state certi che non potrà ricorrere al "Torchio" e attuare la politica del Quantitavi  Easing della Gran Bretagna.
Il dubbio che assale molti è che la Gran Bretagna ha dichiarato buona parte delle sue colossali perdite bancarie, ma fino ad ora  Germania, Olanda, Belgio, Austria, Francia e Italia stanno mantenendo la testa sotto la sabbia, ma sappiate che prima o poi bisognerà che qualcuno saldi i debiti.
La Grecia sarà soccorsa dalla Cina! Ma l’Austria e chi l’aiuterà?
Quanlcuno comincia ad accorgersi che se anche l’economia si riprende, in ogni casi rimarranno il debito.

-IL Compasso-

 

utente anonimo
Scritto il 7 Dicembre 2009 at 15:56

Compasso

oggi sei di nuovo sul catastrofista… hai dimenticato di prendere la pastiglia o c’è qualcosa di nuovo?

utente anonimo
Scritto il 7 Dicembre 2009 at 17:42

Non si poteva rovinare il natale, quello di babbo natale ovviamente, tuttavia i mercati hanno sorprendentemente  ignorato il dato, ma solamente col nuovo anno si  vedrà cosa cova veramente sotto la cenere.
Per quanto riguarda il default il problema per ora non si pone nè in europa nè in Usa: si dirà che è sostenibile fino al 200%, son tutti sulla stessa barca.

Scritto il 7 Dicembre 2009 at 18:16

Riposto:

Bello il link indicato dal #18
http://www.wolfstep.cc/2314/labolizione-della-competenza/

Qualche tempo addietro scrissi che nelle aziende grandi ed in particolare nelle multinazionali che assumonono come da link sopra c’è almeno un 30% di persone che "non si sa cosacistannoafare" (mi ricordo di essere stato pesantemente criticato ) sono abili generatori di "presntazioni in Power point" brllanti riciclatori di competenze altrui, team builders, coordinators, communicators,
Tutte persone assnte durante le Vacche grasse quando si può e si DEVE gonfiare gli organici.
Se alla fine dell’anno gli chiedi cosa hanno fatto ti mostrano una lista lunga così. Se misuri il "peso" del loro lavoro trovi un valore negativo come i palloncini gonfiati con elio.

Mi ricordo di un giovane brillante laureato in economia con master alla business school di New York che assunto come Area manager per la vendita di prodotti industriali si presentò alla prima riunione in cui venne presentato al gruppo dal HRM (Human resources manager) dicendo che il suo principale obiettivo era di creare un buon rapporto con il team e l’HQ…
Ragazzo simpatico siamo diventati amici…
Dopo una anno ha cambiato lavoro (complementi di arredo)  dopo un’altro anno lo ha cambiato di nuovo (Prodotti medicali)… stava facendo una brilante carriera … poi è tornato a New York…chissà che fine ha fatto?

Certo stiamo parlando di persone e quando qualcuno perde il lavoro è sempre una tragedia  ma se uno è un come dicono a Milano "l’è un barlafuss" sa di esserlo e sa che se l’azienda andrà in crisi sarà tra quelli di cui l’azienda si potrà privare.

Consglio per i giovani: Costruite su voi stessi, solide competenze che nessuno può portarvi via.

utente anonimo
Scritto il 7 Dicembre 2009 at 18:27

 Ecco la verità: 
 
http://pathofgrowth.altervista.org/?p=475&lang=1

Bello un sistema che si fonda solo sulla fiducia ! 

utente anonimo
Scritto il 7 Dicembre 2009 at 19:53

Usa, prematuro definire crescita in grado di sostenersi- Bernanke
 

per favore capitano ,prendi una posizione su dollaro e oro !

Scritto il 7 Dicembre 2009 at 20:20

per IlCuculo #9

il link segnalato è una triste realtà non solo delle multinazionali ma delle grandi aziende italiane e del sistema pubblico.

in molti casi coincide con l’obiettivo di fornire le consulenze agli "amici" ed agli "amici degli amici" in cambio di mazzette…
i dipendenti vengono via via svuotati da qualsiasi know how e dediti a ruoli di "passacarte" al fine di garantire commesse esterne…

ciò avviene con la complicità dei lavoratori stessi e del sindacato che assistono passivi a tale evolvere della situazione adagiandosi sui diritti acquisiti e sulle sicurezze che si pretendono…
finora il giochino ha fatto comodo a tutti gli interessati ma ora che con la crisi la situazione è diventata insostenibile e si assiste agli spin-off ed alla cessione di interi rami d’azienda ormai improduttivi, si versano le lacrime da coccodrilli e si recrimina contro i manager, lo stato e quant’altro….
parlo da diretto interessato, da persona che cerca di opporsi a tali logiche, pretendendo il riconoscimento delle proprie competenze e l’utilizzo delle stesse ma che spesso si ritrova a scontrarsi con i propri colleghi che piuttosto che pretendere di lavorare si accontentano dello stipendio a fine mese e si limitano ad un "ma chi te lo fà fare" o ad un "prima o poi qualcuno ci pensa"…

scusatemi ma si tratta di uno sfogo personale…
del non voler assistere passivamente al declino della nostra società….
del volersi a tutti i costi ribellare allo stato delle cose….
del volersi assumere le proprie responsabilità…
del credere che la soluzione più comoda e che non richiede sacrifici è quella che a medio termine non ripaga…

un saluto a tutti i naviganti
Lucio

Scritto il 7 Dicembre 2009 at 20:32

ah, scusatemi,
prendendo spunto da quanto segnalato da "carpe diem" nel post precedente approfitto per lancaire un avviso ai naviganti…

un amico che lavora in una primaria banca italiana mi segnalava che a causa dei tassi inaspettatamente ancora bassi ed alle conseguenze della crisi, le reti interne non hanno ancora raggiunto alcuni obiettivi di business e che pertanto negli ultimi mesi (novembre e dicembre) per cercare di recuperare in extremis (altrimenti niente bonus) si stanno promuovendo prodotti ad alto margine per la banca che, parole testuali del mio amico, "quando lo si deve proporre al cliente non puoi guardarlo in faccia"…

quindi, state attenti a quello che vi propongono….

Lucio

utente anonimo
Scritto il 7 Dicembre 2009 at 23:38

 Informazione Capitano:

Obama invia lettera a una persona che conosco, prorogando di 6 mesi il beneficio disoccupazione, ma è da 2 anni senza lavoro…immigrato con green card. 

utente anonimo
Scritto il 8 Dicembre 2009 at 03:18

Con l’andar del tempo non siamo stati in grado di migliorare  e controllare   un sistema  che ci ha manipolato,
 a causa di questo per il raggiungimento  delle nostre esteriorita’ non abbiamo piu’ tempo per nulla fino a quando una forte depressione ti assale e ti fa’ capire  che i veri valori sono alla portata , nelle cose piu’ semplici che abbiamo dimenticato  e allora faccio marcia indietro  raccogliendo quel sorriso  e amore  che avevo smarrito ritornando alla gioia della vita che sorride volendo in ognuno di noi.Grazie a tutti,buone festivita’ e un saluto particolare a Valentina che ricordo sempre con affetto.Ciao Natalino

Scritto il 8 Dicembre 2009 at 08:57

Ciao Natalino!!!
Grazie di cuore e un caro…carissimo saluto anche a Te!!

Non c’eri ad Assisi!? Eravamo in tanti, ma altrettanti ne mancavano…
un grande vuoto vero Capitano.!!..
anche Hunter76Lima non c’era…

Che dici Capitano!!!
Un giorno riusciremo a ritrovarci tutti da qualche parte del mondo chissà!!

Al prossimo attracco in un porto sicuro!!!
Ciaooooooooo
Valentina

Scritto il 8 Dicembre 2009 at 10:04

Natalino

è molto vero quel che scrivi, purtroppo la strada per rimettere a posto le nestre società le nostre economie le nostre vite non è il semplice ripercorrere indietro di un pezzo di strada fatto in una direzione sbagliata.

I nostri stili di vita si sono evoluti insieme ai sistemi economici e sono legati a doppio filo.

Negli USA dove si esprimono sempre al massimo, e quindi vicini al paradoso, oggi si dice che l’alto indebitamento è una delle cause dela crisi e contemporaneamente si guarda con preoccpazione al fatto che i consumatori non si indebitano "abbastanza" da sostenere la ripresa economica.

E poi si dice che la ripresa si basa su i cosumi (70% del PIL blablaba…eda nche questo sabbe un dato da guardare al microscopio come quello dell’occupazione) quando negli una la manifattura è stata distrutta. (http://stillmadeinusa.com/).

Una ripresa dei consumi senza un riequilibrio manifatturiero riporterebbe semplicemente la bilancia dei pagamenti USA in pesante deficit come nel 2005-2007 andando ad incrementare il già folle disavanzo commerciale ( oltre il 5% del PIL ) in particolare con la Cina.

Sono tante le cose da fare, tanti gli aspetti della nostra società e della nostra vita da modificare e credo sia necessario metterci nella testa due cose:
La prima è che dobbiamo farlo (siamo fuori equlibrio) , la seconda è che dobbiamo fare piano, che la marcia verso la sosteniilità deve essere percorsa in modo sostenibile (la verità è che dorebbe essere politicamente guidata) e che gli scossoni, in tutte le direzioni, fanno più male che bene.

Buona giornata a tutti.

Scritto il 8 Dicembre 2009 at 10:04

Natalino

è molto vero quel che scrivi, purtroppo la strada per rimettere a posto le nestre società le nostre economie le nostre vite non è il semplice ripercorrere indietro di un pezzo di strada fatto in una direzione sbagliata.

I nostri stili di vita si sono evoluti insieme ai sistemi economici e sono legati a doppio filo.

Negli USA dove si esprimono sempre al massimo, e quindi vicini al paradoso, oggi si dice che l’alto indebitamento è una delle cause dela crisi e contemporaneamente si guarda con preoccpazione al fatto che i consumatori non si indebitano "abbastanza" da sostenere la ripresa economica.

E poi si dice che la ripresa si basa su i cosumi (70% del PIL blablaba…eda nche questo sabbe un dato da guardare al microscopio come quello dell’occupazione) quando negli una la manifattura è stata distrutta. (http://stillmadeinusa.com/).

Una ripresa dei consumi senza un riequilibrio manifatturiero riporterebbe semplicemente la bilancia dei pagamenti USA in pesante deficit come nel 2005-2007 andando ad incrementare il già folle disavanzo commerciale ( oltre il 5% del PIL ) in particolare con la Cina.

Sono tante le cose da fare, tanti gli aspetti della nostra società e della nostra vita da modificare e credo sia necessario metterci nella testa due cose:
La prima è che dobbiamo farlo (siamo fuori equlibrio) , la seconda è che dobbiamo fare piano, che la marcia verso la sosteniilità deve essere percorsa in modo sostenibile (la verità è che dorebbe essere politicamente guidata) e che gli scossoni, in tutte le direzioni, fanno più male che bene.

Buona giornata a tutti.

Scritto il 8 Dicembre 2009 at 10:04

Natalino

è molto vero quel che scrivi, purtroppo la strada per rimettere a posto le nestre società le nostre economie le nostre vite non è il semplice ripercorrere indietro di un pezzo di strada fatto in una direzione sbagliata.

I nostri stili di vita si sono evoluti insieme ai sistemi economici e sono legati a doppio filo.

Negli USA dove si esprimono sempre al massimo, e quindi vicini al paradoso, oggi si dice che l’alto indebitamento è una delle cause dela crisi e contemporaneamente si guarda con preoccpazione al fatto che i consumatori non si indebitano "abbastanza" da sostenere la ripresa economica.

E poi si dice che la ripresa si basa su i cosumi (70% del PIL blablaba…eda nche questo sabbe un dato da guardare al microscopio come quello dell’occupazione) quando negli una la manifattura è stata distrutta. (http://stillmadeinusa.com/).

Una ripresa dei consumi senza un riequilibrio manifatturiero riporterebbe semplicemente la bilancia dei pagamenti USA in pesante deficit come nel 2005-2007 andando ad incrementare il già folle disavanzo commerciale ( oltre il 5% del PIL ) in particolare con la Cina.

Sono tante le cose da fare, tanti gli aspetti della nostra società e della nostra vita da modificare e credo sia necessario metterci nella testa due cose:
La prima è che dobbiamo farlo (siamo fuori equlibrio) , la seconda è che dobbiamo fare piano, che la marcia verso la sosteniilità deve essere percorsa in modo sostenibile (la verità è che dorebbe essere politicamente guidata) e che gli scossoni, in tutte le direzioni, fanno più male che bene.

Buona giornata a tutti.

Scritto il 8 Dicembre 2009 at 10:04

Natalino

è molto vero quel che scrivi, purtroppo la strada per rimettere a posto le nestre società le nostre economie le nostre vite non è il semplice ripercorrere indietro di un pezzo di strada fatto in una direzione sbagliata.

I nostri stili di vita si sono evoluti insieme ai sistemi economici e sono legati a doppio filo.

Negli USA dove si esprimono sempre al massimo, e quindi vicini al paradoso, oggi si dice che l’alto indebitamento è una delle cause dela crisi e contemporaneamente si guarda con preoccpazione al fatto che i consumatori non si indebitano "abbastanza" da sostenere la ripresa economica.

E poi si dice che la ripresa si basa su i cosumi (70% del PIL blablaba…eda nche questo sabbe un dato da guardare al microscopio come quello dell’occupazione) quando negli una la manifattura è stata distrutta. (http://stillmadeinusa.com/).

Una ripresa dei consumi senza un riequilibrio manifatturiero riporterebbe semplicemente la bilancia dei pagamenti USA in pesante deficit come nel 2005-2007 andando ad incrementare il già folle disavanzo commerciale ( oltre il 5% del PIL ) in particolare con la Cina.

Sono tante le cose da fare, tanti gli aspetti della nostra società e della nostra vita da modificare e credo sia necessario metterci nella testa due cose:
La prima è che dobbiamo farlo (siamo fuori equlibrio) , la seconda è che dobbiamo fare piano, che la marcia verso la sosteniilità deve essere percorsa in modo sostenibile (la verità è che dorebbe essere politicamente guidata) e che gli scossoni, in tutte le direzioni, fanno più male che bene.

Buona giornata a tutti.

Scritto il 8 Dicembre 2009 at 16:01

Arlie Russell Hochschild, Per amore o per denaro. La commercializzazione della vita intima, il Mulino.

Economia come impegno civile. Relazionalità, ben-essere ed economia di comunione
Bruni L.; Pelligra V.,Editore Città Nuova

 Pitirim A. Sorokin – Il Potere dell’Amore

 Cosa c’entra l’amore con l’economia…per chi è scettico legga qui:
 
BENE COMUNE ED ECONOMIA Per una economia agapica, Luigino Bruni http://www.edc-online.org/…/283-treviso070120brunibenecomuneeconomia.html

Buona giornata
Valentina

Scritto il 8 Dicembre 2009 at 16:01

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Buona giornata
Valentina

Scritto il 8 Dicembre 2009 at 16:01

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Buona giornata
Valentina

Scritto il 8 Dicembre 2009 at 16:01

Arlie Russell Hochschild, Per amore o per denaro. La commercializzazione della vita intima, il Mulino.

Economia come impegno civile. Relazionalità, ben-essere ed economia di comunione
Bruni L.; Pelligra V.,Editore Città Nuova

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BENE COMUNE ED ECONOMIA Per una economia agapica, Luigino Bruni http://www.edc-online.org/…/283-treviso070120brunibenecomuneeconomia.html

Buona giornata
Valentina

utente anonimo
Scritto il 8 Dicembre 2009 at 17:11

Montecristo:

Voglio  riportare  queste  spendide parole  dette  oggi  dal  Papa.

(AGI) – CdV, 8 dic. – Le responsabilita’ etiche dei media sono state richiamate oggi dal Papa nel discorso pronunciato in piazza di Spagna in occasione del tradizionale omaggio dell’8 dicembre alla statua dell’Immacolata. "Ogni giorno – ha denunciato Benedetto XVI – attraverso i giornali, la televisione, la radio, il male viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle cose piu’ orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci, perche’ il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula. Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono". "Nella citta’ vivono o sopravvivono – ha continuato il Pontefice – persone invisibili, che ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi, e vengono sfruttate fino all’ultimo, finche’ la notizia e l’immagine attirano l’attenzione. E’ un meccanismo perverso, al quale purtroppo si stenta a resistere. La citta’ prima nasconde e poi espone al pubblico. Senza pieta’, o con una falsa pieta’". Per Papa Ratzinger, "c’e’ invece in ogni uomo il desiderio di essere accolto come persona e considerato una realta’ sacra, perche’ ogni storia umana e’ una storia sacra, e richiede il piu’ grande rispetto". "I mass media – ha rilevato il Papa con amarezza – tendono a farci sentire sempre ‘spettatori’, come se il male riguardasse solamente gli altri, e certe cose a noi non potessero mai accadere. Invece – ha scandito – siamo tutti ‘attori’ e, nel male come nel bene, il nostro comportamento ha un influsso sugli altri. Spesso ci lamentiamo dell’inquinamento dell’aria, che in certi luoghi della citta’ e’ irrespirabile. E’ vero: ci vuole l’impegno di tutti per rendere piu’ pulita la citta’. E tuttavia c’e’ un altro inquinamento, meno percepibile ai sensi, ma altrettanto pericoloso: e’ l’inquinamento dello spirito; e’ quello che rende i nostri volti meno sorridenti, piu’ cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia". –

utente anonimo
Scritto il 8 Dicembre 2009 at 20:28

Caro #7 in non sono un passionale quindi ottimismo e catastrofismo sono due estremi che non mi appartengo. Anche se arrivasse la tanto temuta catastrofe del default, non succederebbe nulla di apocalittico.
Voglio ricordare a tutti che le nostre madri e le nostre nonne, si sono trovate con le case bombardate uno stato Italiano completamente annientato e nella completa indigenza.

Oggi quello che più è in difficoltà è il mondo imprenditoriale, che stenta a rinnovarsi e a trovare nuovi energie,  i prezzo lo pagano i 2.004.000 disoccupati, oltre  a 500.000 cassaintegrati e altre 500.000 sussidi di disoccupazione (sono fonti Inps).

Qualcuno ci racconta che in percentuale stiamo aldisotto della media Europea, ma anche vero che abbiamo una percentuale di popolazione attiva (che è la cosa veramente importante) più bassa FRA I PAESI SVILUPPATI.
In Italia c’è gente che ha proprio rinunciato a trovare il lavoro e parlo sopratutto di donne e questi non figurano nelle statistiche dei disoccupati.

I grandi sistemi ad un certo punto cominciano a muoversi "come da riflesso", il sistema Italia ci chiede un forte riduzione delle sue spesi folli a cominciare dai quasi 20 miliardi di euro che ci costa la politica, con i loro stipendi che non hanno pari in nessuna parte del mondo.
Poi bisogna eliminare tutte le sacche di privilegio a partire dai giornalisti ai notai, alle varie e inutili amministrazioni locali ed Enti (di cui non se ne conosce neanche il numero e il costo esatto),  fin anche i Tassisti, che  formano una loro piccola potente casta.

Quando ci fu la vertenza Alitalia io avrei realmente mandato i cellerini a manganellare, le faccine abbronzate dei piloti (da diecimila euro al mese) e delle Hostess (da cinquemila Euro al mese) , che lavorano di media meno di undici ore a settimana!  Si preferì invece la strada soft.
Oggi ci ritroviamo con un biglietto Roma-Milano che costa più di 700 Euro (500 Kilometri) andata e ritorno, lì il governo ha sospeso per decreto le norme Anti-trust,  fra l’altro il personale Alitalia (a voler essere buoni) è fra il meno cortesi di tutti, poi di media almeno il 20% è in malattia.
Per fare un paragone, un bigliett Milano-New-York andata e ritorno lo si trova tranquillamente a meno di 600 Euro (6800 Kilometri).

Caro anonimo #7 ti dico con molta amarezza che sarebbe quasi un bene che la crisi durasse almeno un decennio, ma stai tranquillo che finirà al massimo in altri due/tre anni e poi si ripartirà con un altro giro di giostra.
Siamo ancora aldisotto del limite di sopportazione, solo se lo superassimo, andremo verso una reale frattura storica!
I cambiamenti vogliono o sangue, o lacrime e forse per molte famiglie di lavoratori, è un bene che a un certo punto arrivi la ripresa.

-IL Compasso-

utente anonimo
Scritto il 8 Dicembre 2009 at 20:34

 oggi il male sono i 100 morti di bagdad. Per i tg italiani stasera la notizia più importante erano invece le "splendide" parole del papa….. Decidete voi se è un problema di responsabilità etica o di inquinamento dello spirito.

il pavone

Scritto il 8 Dicembre 2009 at 21:28

Ma Pavone…
cosa dici?

i morti di Bagdad sono causati dal terrorismo che vuole il caos in contrapposizione al mondo occidentale che vuole far sbocciare un fiore di democrazia nel deserto mediorientale.

Mi domando se il medioriente fosse veramente governato da democrazie quanto costerebbe il petrolio….

Comunque le parole del Papa sono condivisibili

utente anonimo
Scritto il 8 Dicembre 2009 at 22:30

I morti di Bagdad sono causati dalla politica scellerata di Bush!
Se lasciavamo Saddam Hussein al potere, ci avrebbe pensato lui a mantenenere l’ordine in quel complicatissimo paese!
Era meglio accordarsi con lui e sostenerlo! Meno morti,  meno spese e…petrolio meno caro!
Della DEMOCRAZIA gli islamici in generale SE NE FREGANO!
Basta mettere il naso negli affari di altri PAESI SOVRANI!
Basta con la presunzione di imporre i nostri modelli di vita agli altri!
Basta con le Crociate!
Ritiriamo tutti i nostri soldati dalle missioni (costosissime)!
Facciamoci gli affaracci nostri!

Giuliano

utente anonimo
Scritto il 8 Dicembre 2009 at 22:41

X IL COMPASSO

Per me sei, dopo ANDREA, il numero UNO in questo BLOG.
Condivido pienamente tutti i tuoi post!
Sei un vero EMMETROPE!
Ci vedi bene da vicino, ma soprattutto da lontano!

Con grande stima,

Giuliano

utente anonimo
Scritto il 8 Dicembre 2009 at 22:59

Sarà.
Io invece dico che in Italia manca sia un vero partito dei lavoratori sia un partito di destra liberale dato che la ns destra è corporativa (piloti, notai,farmacisti avvocati, taxisti ecc)
Un vero schifo.

utente anonimo
Scritto il 8 Dicembre 2009 at 23:15

X anomimo 25

Io non so quanti anni hai, che lavoro fai e che istruzione hai etc….. però mi meraviglio che tu abbia ancora fiducia in qualsiasi forma di sindacato e fede in qualsivoglia partito politico attuale!
Nessun partito politico di destra e/o di sinistra ha  a cuore l’interesse dei suoi
cittadini! FANNO TUTTI SCHIFO!!! Si ricordano di te solo prima delle elezioni,
riempendoti la cassetta delle lettere con i loro volantini, con le loro brutte facce, con le loro false promesse etc..

A loro interessa solo IL POTERE!  (DI PIETRO IN PRIMIS)

Giuliano

utente anonimo
Scritto il 8 Dicembre 2009 at 23:30

forse, tuttavia pdl e pdmenoelle sono stati una grande delusione.

Scritto il 9 Dicembre 2009 at 02:30

per anonimo#25 che sei anche il 27. non solo i partiti politici soon tutti venduti. ma nno ti dev ifidare neppure di grillo, travaglio, di pietro e affini. per chi ama gli articoli di wolfstep, scritti da mr. uriel. ebben, leggete qui. sarà lungo ma si capisce chi comanda. http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6556 parla del B-DAY. non possono essere stati quelli di facebook ad organizzare na roba del genere1 ci vuole troppo potere. che sia stato quell’ebreo di zio soros?? date una lettura. bye DORF

utente anonimo
Scritto il 9 Dicembre 2009 at 08:40

 A proposito di dati, diciamo così ottimistici.  Rivisto il pil giapponese del terzo trimestre da + 1,2 a + 0,3%. Ci stanno proprio prendendo per il 

utente anonimo
Scritto il 9 Dicembre 2009 at 10:50

2 cose:

a proposito di Alitalia, sono andato in Ukraina questo w/e
alla partenza mi avvisano un giorno prima via email..per fortuna che l ho letta..che la partenza era rinviata di un ora, poi durante il volo vengo a sapere che c era stato aggiunto uno scalo perche avevano unito due voli in uno
al ritorno ci han detto che potevamo sederci dove volevamo perche’ era stato cambiato aereo e i posti non coincidevano

pero’ negli schermi potevamo vedere inutili video di sfilate made in italy…
ahahah

stan facendo di tutto per abbassare i costi..bravo collanino..
pero’ devo dire che gli stewarts eran sorridenti e simpatici..ci mancherebbe…

seconda cosa:

come fanno i CDS della grecia a costare meno di quelli della germania?
http://www.economist.com/markets/indicators/displaystory.cfm?story_id=14972951

PORTELLO

utente anonimo
Scritto il 9 Dicembre 2009 at 10:50

2 cose:

a proposito di Alitalia, sono andato in Ukraina questo w/e
alla partenza mi avvisano un giorno prima via email..per fortuna che l ho letta..che la partenza era rinviata di un ora, poi durante il volo vengo a sapere che c era stato aggiunto uno scalo perche avevano unito due voli in uno
al ritorno ci han detto che potevamo sederci dove volevamo perche’ era stato cambiato aereo e i posti non coincidevano

pero’ negli schermi potevamo vedere inutili video di sfilate made in italy…
ahahah

stan facendo di tutto per abbassare i costi..bravo collanino..
pero’ devo dire che gli stewarts eran sorridenti e simpatici..ci mancherebbe…

seconda cosa:

come fanno i CDS della grecia a costare meno di quelli della germania?
http://www.economist.com/markets/indicators/displaystory.cfm?story_id=14972951

PORTELLO

utente anonimo
Scritto il 9 Dicembre 2009 at 10:50

2 cose:

a proposito di Alitalia, sono andato in Ukraina questo w/e
alla partenza mi avvisano un giorno prima via email..per fortuna che l ho letta..che la partenza era rinviata di un ora, poi durante il volo vengo a sapere che c era stato aggiunto uno scalo perche avevano unito due voli in uno
al ritorno ci han detto che potevamo sederci dove volevamo perche’ era stato cambiato aereo e i posti non coincidevano

pero’ negli schermi potevamo vedere inutili video di sfilate made in italy…
ahahah

stan facendo di tutto per abbassare i costi..bravo collanino..
pero’ devo dire che gli stewarts eran sorridenti e simpatici..ci mancherebbe…

seconda cosa:

come fanno i CDS della grecia a costare meno di quelli della germania?
http://www.economist.com/markets/indicators/displaystory.cfm?story_id=14972951

PORTELLO

utente anonimo
Scritto il 9 Dicembre 2009 at 10:50

2 cose:

a proposito di Alitalia, sono andato in Ukraina questo w/e
alla partenza mi avvisano un giorno prima via email..per fortuna che l ho letta..che la partenza era rinviata di un ora, poi durante il volo vengo a sapere che c era stato aggiunto uno scalo perche avevano unito due voli in uno
al ritorno ci han detto che potevamo sederci dove volevamo perche’ era stato cambiato aereo e i posti non coincidevano

pero’ negli schermi potevamo vedere inutili video di sfilate made in italy…
ahahah

stan facendo di tutto per abbassare i costi..bravo collanino..
pero’ devo dire che gli stewarts eran sorridenti e simpatici..ci mancherebbe…

seconda cosa:

come fanno i CDS della grecia a costare meno di quelli della germania?
http://www.economist.com/markets/indicators/displaystory.cfm?story_id=14972951

PORTELLO

utente anonimo
Scritto il 9 Dicembre 2009 at 12:22

FONTE: POLITICALTHEATRICS.NET

Gli analisti militari russi riferiscono oggi al primo ministro Putin che il presidente USA Barack Obama ha diramato l’ordine al comandante del Comando Settentrionale (USNORTHCOM), il generale Gene Renuart dell’Air Force statunitense, di “cominciare immediatamente” ad aumentare il numero dei militari di un milione di unità, a partire dal 30 gennaio 2010. Questi rapporti mettono in guardia sullo scoppio previsto di una guerra civile negli Stati Uniti prima della fine dell’inverno.

fonte donchisciotte

Scritto il 9 Dicembre 2009 at 23:18

George prese il giornale, e ci lesse le notizie di sinistri alle imbarcazioni, e le previsioni del tempo; queste ultime profetizzavano “pioggia, freddo, umido, con tendenza al bello” (quanto di più spaventevole ci possa essere nel tempo). “Temporali vari con scariche elettriche, vento dall’est, depressione sulla contea di Midland (Londra e Manica). Barometro in discesa.” Io pensavo che tra tutte le stupide, irritanti cretinerie che ci affliggono, questa della “previsione del tempo” è forse la più perversa. Essa “prevede” esattamente quello che successe ieri o l’altro ieri e altrettanto esattamente l’opposto di quanto succederà oggi. Ricordo che mi rovinai completamente le vacanze ad autunno inoltrato, appunto per avere tenuto conto delle previsioni del tempo del giornale locale. “Per oggi si prevedono forti piogge a carattere temporalesco”, diceva al lunedì, e così noi rimandammo il pic-nic e rimanemmo chiusi in casa per tutta la giornata in attesa della pioggia. La gente passava davanti alla nostra porta e se ne andava fuori tutta allegra e felice su carrozze e carrozzini, il sole bruciava e non c’era una nuvola in cielo. – Ah! Ah! – dicevamo noi guardando attraverso i vetri. Torneranno a casa inzuppati come spugne! Ghignavamo, pensando alla doccia che si sarebbero buscata, e tornavamo ad attizzare il fuoco, a riprendere in mano i libri, a mettere in ordine i nostri esemplari di alghe marine e di conchiglie. Verso mezzogiorno col sole che penetrava nella stanza, il caldo divenne opprimente e cominciammo a chiederci quando sarebbero arrivati gli scrosci di pioggia. – Vedrai! Cominceranno nel pomeriggio, stanne certo, – ci dicevamo l’un l’altro. – Poveretti quelli, come si bagneranno! Sarà uno spasso. All’una la padrona di casa venne giù e ci chiese se non saremmo usciti, con quella bella giornata. – No! No! – rispondemmo con un sorriso furbo, – noi non abbiamo nessuna voglia di bagnarci, sa! Passò quasi tutto il pomeriggio e non si vide nessun segnale di pioggia ed allora cercammo di confortarci pensando che sarebbe caduta improvvisamente, tutta d’un colpo, proprio nel momento in cui i gitanti si trovavano sulla strada per far ritorno a casa e quindi lontani da ogni ricovero in modo che si sarebbero bagnati più che mai. Ma intanto non veniva giù neanche una goccia; la giornata passò e sopravvenne una notte incantevole. Al mattino seguente leggemmo che il tempo sarebbe stato “caldobello – con tendenza alla stabilità – molto caldo”; e allora ci vestimmo di abiti leggeri ed uscimmo. Mezz’ora dopo che eravamo partiti cominciò a piovere forte, si levò un vento freddo e tutti e due durarono per l’intera giornata e noi ritornammo pieni di raffreddori e di reumatismi e ci dovemmo mettere a letto. Il tempo è una cosa che supera completamente le mie capacità. Non ci capisco niente. E il barometro è inutile; ti trae in inganno come le previsioni del giornale. Ve n’era uno appeso in un albergo di Oxford dove scesi la primavera scorsa. Al mio arrivo, segnava “tempo bello stabile”. Fuori, l’acqua veniva giù che Dio la mandava e così era stato per tutto il giorno. Io non ci capivo nulla. Detti un colpettino al barometro, che saltò e segnò “molto secco”. Stava passando il facchino dell’albergo il quale si fermò e disse che secondo lui il barometro si riferiva a domani. Avanzai l’ipotesi che si riferisse a due settimane prima, ma il facchino disse che no, non lo credeva. Al mattino seguente detti qualche altro colpettino e il barometro salì ancora mentre la pioggia scendeva sempre più violenta. Al mercoledì ritornai a battere e la lancetta passò dal “bello stabile”, “molto secco”, al “molto caldo” fino a che non poté più muoversi perché c’era un bottone d’arresto. Fece invero del suo meglio; ma lo strumento era stato costruito in modo che non poteva profetizzare bel tempo con maggiore entusiasmo senza rompersi. Era chiaro che avrebbe voluto proseguire, per pronosticare siccità, mancanza di acqua, colpi di sole, venti caldi del deserto, “et similia”, ma il bottone di arresto glielo proibiva e quindi doveva contentarsi di indicare sempre quel banalissimo “molto secco”. Intanto la pioggia continuava a venir giù ininterrotta e il fiume, straripato, aveva allagato i quartieri bassi. Il facchino disse che era certo che una volta o l’altra avremmo avuto una sequenza di tempo magnifico e lesse due versi scolpiti sulla custodia di quell’oracolo. Lontana previsione, dura assai. Predetta da vicino, azzecca mai. Quell’estate il tempo bello non si vide. Immagino che quella macchina si riferisse alla primavera successiva. Ci sono poi i barometri di stile moderno, quelli lunghi a tubo diritto. Non ne capisco né capo né coda. C’è un lato per le dieci del mattino di ieri e un lato per le dieci del mattino di oggi, ma ammetterete che non si può fare sempre una alzataccia per arrivare lì alle dieci del mattino. Questo barometro sale o scende a seconda di pioggia o bel tempo, di molto o poco vento, e ad un capo c’è scritto “Nly” e all’altro “Ely” (ma che cosa c’entra la piccola Elisa?), e se gli date una bottarella non vi indica nulla. Inoltre occorre fare la correzione col livello del mare e la riduzione in gradi Fahrenheit; ma neanche questo basta perché si possa capire quello che il barometro dice. Ma chi mai desidera farsi predire il tempo che farà? Non è cosa già abbastanza molesta quando arriva? Perché sobbarcarsi anche alla tortura di saperlo prima? Il profeta più gradito è il vecchietto che in qualche mattino nero di una giornata che si vorrebbe bella, scruta l’orizzonte col suo occhio esperto e ci dice: – Niente paura, signori. Credo che schiarirà e sarà una bellissima giornata. Vedrà che schiarirà benissimo, signore. – Se ne intende, – diciamo noi mentre gli diamo il buon giorno e partiamo, – è straordinario come sono esperti, questi vecchietti! Per quest’uomo noi sentiamo affetto, un affetto che non diminuirà per colpa della circostanza che invece il tempo non schiarisce affatto, e per tutta la giornata piove in continuazione. – Pazienza, – pensiamo, – ha fatto del suo meglio. Invece per quello che ci ha profetizzato tempo cattivo nutriamo solo antipatia e pensieri vendicativi. Nel passare gli gridiamo allegramente: – Crede che schiarisca? – No, signori. Potrei sbagliarmi, ma credo che per oggi si manterrà così, – ci risponde scuotendo la testa. – Pezzo di cretino! – borbottiamo, – che cosa ne sai tu, del tempo? – Se poi succede che aveva ragione torniamo indietro ancora più incolleriti con lui e con una vaga idea che ci sia stato un po’ del suo zampino. Quella mattina in particolare, però, era troppo bella, troppo piena di sole; non potevamo lasciarci turbare fuor di misura dalla raccapricciante lettura di George che diceva “barometro in discesa”, “perturbazioni atmosferiche in movimento sull’Europa meridionale”, “pressione in aumento”. Perciò, visto che non riusciva a rattristarci e che stava solo sprecando il fiato, egli sgraffignò la sigaretta che m’ero arrotolata con tanta cura e se ne andò.

Tre Uomini in Barca
J.K.J

utente anonimo
Scritto il 10 Dicembre 2009 at 00:09

per anonimo30: il grafico si riferisce al valore del nozionale di ogni paese coperto dai cds, ovviamente maggiore al crescere del debito pubblico, non al costo dei cds

Scritto il 10 Dicembre 2009 at 06:50

ILCuculo ha guardato i PVT!’?E’ arrivato il messaggio!?

Buona giornta a tutti
Valentina

p.s Capitanoooooooooo dove sei finito!?
Che glaciale silenzio che c’è!

utente anonimo
Scritto il 10 Dicembre 2009 at 10:22

#33 grazie, mi devo mettere gli occhiali la prossima volta

quindi vuol dire che ci son tanti contratti in giro da quel che ho capito

PORTELLO

Scritto il 10 Dicembre 2009 at 10:54

vediamo cosa si dice sul web, sulle banche, che i MEDIA non ci dicono?? un certo benetazzo, che conosco bene, dice queste cosucce. e i giornali vendutissimi tacciono. figuriamoci poi i vari pagliaccioni, tipo vespa, santoro, travaglio, floris. eccetto la gabanelli. di dietro dove sei finito eh?? tutta la tua lingua lunga. che mi dissi a verona quando ti parlai personalmente? mutismo e rasseganzione? te ne sei andato, fuggito, e non mi hai risposto. dice il benetazzo: «Tutti parlano di crisi, ma questa è una bugia colossale. Questa è un’emergenza epocale. E il problema è che non è affatto finita. Anzi ci dicono che presto ci sarà la ripresa perché guadagneremo lo zero-virgola-qualcosa di Pil, dopo che abbiamo perso cento volte di più. E i due milioni di disoccupati che ci ritroviamo, in che modo li riassorbiremo? Oltretutto nei mercati finanziari le presenze tossiche non sono state affatto eliminate completamente. A distanza di oltre un anno dal fallimento della Lehman Brothers si assume per certo che non assisteremo mai più ad altri fenomeni di polverizzazione finanziaria potendo contare su un maggiore controllo da parte delle autorità monetarie. Personalmente mi sentirei invece di mantenere ancora alta la tensione perché potrebbero verificarsi nei prossimi semestri altri episodi di default finanziario. Infatti non è ancora stata fatta sufficiente chiarezza sull’effettiva esposizione di molte banche e sulla consistenza a consuntivo di perdite su crediti e mutui, mentre i media rimangono indifferenti rispetto ad altre tipologie di rischio finanziario che si apprestano ad arrivare proprio dagli Usa dopo il terremoto dei subprime. Mi sto riferendo agli Option Arms, ovvero una tipologia di mutui a rientro discrezionale del capitale che è stata erogata alle fasce sociali benestanti negli ultimi anni: sono tipologie di mutuo in cui la rata mensile è composta della sola quota interessi, lasciando al mutuatario la libertà di abbattere il capitale in base alle sue entrate finanziarie. Questi mutui si preparano ad esplodere proprio come i subprime. E quel giorno, che succederà?». leggete tutto l’articolo qui. http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6560 vi prego tutti di leggere anche i commenti della gente. vedrete, che la gente l’ha subita sulla propria pelle questo disastro. nell’indifferenza della politica. se lasciate fare al colonnello fini, quello farà peggio del berlusca. bye bye italia. DORF

Scritto il 10 Dicembre 2009 at 12:30

"Silenzio Glaciale"

Cavoli Capitano!
Stai bene, stai male!!?? Hai preso l’influenza!!?? Sei super impegnato!!?? Hai inserito il pilota automatico senza avvisarci!!
Però non si fa così!! Vero Marinai!!
Su avanti un Capitano in seconda, la nave rischia di incagliarsi!!
Non voglio pensare quando ci fermeremo a disarmare… BRRR!!!Non ci voglio proprio… proprio pensare!!!!!

Navighiamo…Navighiamo…
Valentina

p.s non c’è nave senza Capitano… non c’è Capitano senza nave!!!
grazie Dorf per le tue segnalazioni…Bella IlCuculo la citazione/metafora dai tre uomini in barca, il messaggio arriva forte e chiaro!

utente anonimo
Scritto il 10 Dicembre 2009 at 12:35

"L’arte del banchiere, è quella di tosare il cliente come una pecora senza che se ne accorga, lasciandogli quel poco di pelo che permetta una ricrescita e una nuova tosatura l’anno successivo. "

BEh! nn è come le poesie di Vale68 ,ma rende bene!

Altapata

ps: sì, in efetti c’è  un glaciale silenzio, ma anche sui media in genere, con tutti i dati negativi di sti gg ,è strano.  forse hanno ricevuto l’ordine dall’alto del NWO ,di lasciare correre indisturbato "mega" rally di fine anno e le compere per Natale.

Scritto il 10 Dicembre 2009 at 12:39

si la metafora , ma anche per sorridere un momento …alleggerendo i  toni

utente anonimo
Scritto il 10 Dicembre 2009 at 12:46

Inoltre vi riporto il grafico tra l’andamento del Bund TEDESCO e la relativa obbligazione con uguale scadenza GRECA

altapata

utente anonimo
Scritto il 10 Dicembre 2009 at 12:46

Inoltre vi riporto il grafico tra l’andamento del Bund TEDESCO e la relativa obbligazione con uguale scadenza GRECA

altapata

utente anonimo
Scritto il 10 Dicembre 2009 at 12:46

Inoltre vi riporto il grafico tra l’andamento del Bund TEDESCO e la relativa obbligazione con uguale scadenza GRECA

altapata

utente anonimo
Scritto il 10 Dicembre 2009 at 12:46

Inoltre vi riporto il grafico tra l’andamento del Bund TEDESCO e la relativa obbligazione con uguale scadenza GRECA

altapata

utente anonimo
Scritto il 10 Dicembre 2009 at 15:48

Montecristo

Condivido in pieno il  silenzio di Andrea  . E’  assurdo  che  i mercati rimangano  fermi   dopo  tutti  questi  dati catastrofici  usciti  negli ultimi giorni,Andrea  forse  non  ha  più  niente  da  aggiugere  a  quello  detto  fin  ora,ormai  è  chiaro  che  questo  sistema  è  completamente  distaccato  dal  mondo  reale  e  nessuna  previsione  ha  più  senso.che schifo

Scritto il 10 Dicembre 2009 at 16:47

Si  Montecristo forse hai ragione, c’è ben poco da aggiungere
e il silenzio a volte dice più di tante a parole…
 è proprio uno schifo!!

Questa sera mi rileggerò tre uomini in barca così riderò un pò, va là !!
anche se c’è ben poco da ridere!!

Ciao
Valentina

utente anonimo
Scritto il 10 Dicembre 2009 at 17:14

La crisi sarà lunga e qualche default (parziale) di tanto in tanto spaventerà i mercati, ma il tracollo del sistema   è stato evitato.
 Nel 29 la disoccupazione era al 25% e pil e produzione ind. -50%.
In caso di  crisi sistemica avremmo rivisto questi numeri.
Una depressione è una depressione, una recessione è una recessione.
Lapalissiano.
7+

utente anonimo
Scritto il 10 Dicembre 2009 at 17:15

MMMM..Andrea è uno di loro !!

utente anonimo
Scritto il 10 Dicembre 2009 at 17:29

il saggio dice: da un grande uomo c’è da imparare anche quando tace

Scritto il 11 Dicembre 2009 at 01:15

ciao vale. ciao a tutti. vi voglio dare una comunicazione di sevizio. importante!!! io ed altri amici, abbiamo organizzato vicino a pdova, una conferenza, entrata gratuita, su moneta al popolo. vi posto locandina. ———————-

—————————————————

ASSEMBLEA
NAZIONALE
MONETA AL POPOLO
sabato 12 dicembre 2009 ore 15.30
MONTEGROTTO TERME via Gramsci 6
Economia o Abbondanza?
– PROPRIETA’ POPOLARE DELLA MONETA, COS’E’? LA FINE DEI DEBITI
– REDDITO DI CITTADINANZA, IL DIRITTO A UN REDDITO GARANTITO
– CREARE RICCHEZZA ABBANDONANDO L’ECONOMIA, SI PUO’?
– ATTRIBUZIONE AI PARTECIPANTI DEL CODICE DEI REDDITI SOCIALI
entrata libera e possibilità per tutti di intervenire
Presso Circolo Ighina a Montegrotto Terme (PD), chiama per informazioni 320 6016667
canalezero.tg@gmail.com http://www.ighina.it————————————–chi volesse venire è ben accetto. più pareri ed idee vengono fuori, meglio è. per avere più info scrivete a canalezero. vi dirà tutto. bye DORF

utente anonimo
Scritto il 11 Dicembre 2009 at 02:20

@ DORF ,sul colonello Fini  company  e tutti  gli altri accasati a spese della comunita’ ti do’ ragione stanno dimostrando  a tutti di quello  che hanno a cuore la poltrona e l’interesse privato tanto tutto il resto  promesse  comprese se non vanno in porto il cittadino in qualche maniera le paghera’.Hai fatto capire che la moneta del cittadino potrebbe azzerare i debiti invece di pagarli, anche quelli privati?Mi sembra troppo eccessivo in quanto se l’Italia si e’ salvata  e va’ avanti grazie in buona parte dei risparmiatori che in tempi  passati non hanno fatto le cicale  e cantato troppo .Non puoi pretendere e pensare di  silurare  chi ha salvato  l’economia italiana,mi affido a un giudizio piu’ competente  di il cuculo.Ciao Franco

Scritto il 11 Dicembre 2009 at 03:01

Un silenzio glaciale…….non proprio, alle volte il silenzio purifica l’aria e l’anima!  Non resta poi molto ancora da dire, quello che c’era da comprendere abbiamo provato a scoprirlo con la nostra consapevolezza e forse ora  è meglio incominciare ad occuparci dell’essenziale ……….. invisibile agli occhi. 

 

Esiste qualcosa di più grande e più puro
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l’anima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina al cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo è un luogo d’esilio.

Ciao Andrea

Gibran

Scritto il 11 Dicembre 2009 at 04:43

Hehehe Capitano ciò che scrivi, come sempre è illuminante!!

"Mi è sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende nel silenzio."(A. de Saint-Exupéry) “I giorni e le notti suonano in questi miei nervi d’arpa. Vivo di questa gioia malata d’universo e soffro per non saperla accendere nelle mie parole.”
(G. Ungaretti)

Grazie…
Un grande abbraccio compagni di viaggio
Silenziosamente o no, continuiamo a navighare impetuosamente qui, come nelle nostre vite!
Valentina

p.s bella iniziativa davvero Dorf, ma cavoli è domani non riesco proprio, ma fammi sapere come è andata!

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