OCCUPAZIONE GLACIALE!

Scritto il alle 22:49 da icebergfinanza

 

Occupazione glaciale, la realtà nascosta sotto un igloo che attraverso modelli stagionali e frenesie di rilevazione, sistematicamente si scioglie ai primi raggi di sole primaverili delle revisioni.

Si la frenesia di cui ha bisogno un sistema fondamentalmente "caotico" come quello dei mercati finanziari, fragili sistemi di rilevazione, privi della realtà fondamentale.

Il BLS ha rivisto per l’ennesima volta in maniera negativa i dati di ottobre e novembre, in soli due mesi una revisione al ribasso di ulteriori 154.000 unità per un totale di oltre un milione di uomini e donne senza lavoro, non solo cifre ma anime!

Due milioni negli ultimi quattro mesi e qualcuno parla ancora di ripresa dietro l’angolo, illusi, ottimisti di maniera. Dove sono gli ottimisti di questi ultimi anni, mesi, dove sono coloro che vivono illudendo sistematicamente il prossimo, quelli della luce in fondo al tunnel, quelli dei rally e delle occasioni perdute, figli di un lungo termine che non torna più?

Non starò a ripetervi concetti che esploriamo ormai da un paio di anni, ma la realtà purtroppo è un fantasma che aleggia sull’economia e sulle vite di milioni di persone, una realtà alternativa che chiunque può visitare all’indirizzo Numero_12 del  Bureau of Labor Statistics ………..  Table A-12. Alternative measures of labor underutilization.

Non importa se parliamo di lavoratori scoraggiati che rinunciano a cercare lavoro dopo aver provato per mesi e mesi a trovarne uno , di lavoratori che sarebbero disponibili ad un lavoro a tempo pieno e debbono accontentarsi di un part-time ma il tasso di disoccupazione testimonia che in realtà molti uomini e donne sono spariti dalla considerazione del mercato, in sintesi non fanno più media.

Otto milioni di lavoratori a tempo part-time, quasi il doppio rispetto allo scorso dicembre 2007, un’esplosione mai avvenuta nella storia americana, 1,9 milioni di  anime che si affacciano sul mercato del lavoro per la prima volta in dodici mesi circa il 25 % in più rispetto all’anno precedente non considerati in quanto non hanno cercato lavoro nelle quattro settimane che precedono il dato del BLS. Se vogliamo parlare di numeri ebbene si tratta di un 13,5 % come misura alternativa ma in fondo reale per quanto non si voglia considerarla.

Perchè quindi non fare una media tra le due misure,  7,2 più 13,5 diviso due uguale a 10.35 % chissà che non ci si avvicini alla verità!

0ltre 630.000 uomini e donne hanno lasciato il mercato ecco perchè in fondo la percentuale non è poi cosi brutta…….!

Si nella Grande Depressione si parlava di un 25 %, ci vuole un crollo del 10 % del PIL nominale per avere una depressione ma il dubbio resta seppur piccolo si autoalimenta…. 2.600.000 posti persi nel 2008 il maggior numero dal dopoguerra e questo è il risultato di un’economia fondamentalmente solida!

Oltre centomila posti in meno nell’edilizia, quasi 150.000 nell’industria manifatturiera e 600.000 posti persi nelle piccole e medie imprese la spina dorsale dell’economia americana, oltre il 50 % della produzione e due terzi della creazione di lavoro.

C’è ancora qualcuno che si esalta perchè i numeri sono un po meno brutti di quanto il consenso non è capace di comprendere? C’è ancora qualcuno disposto a credere che in realtà il numero di posti di lavoro persi dovrebbe contenere anche la sottoccupazione e che potrebbe essere perlomeno doppio…..

Sul Sole di Sabato qualcuno scrive che nonostante i dati meno negativi del previsto gli indici hanno sofferto……alzo gli occhi al cielo e sospiro!

C’è ancora qualcuno che si esalta in quanto i sussidi di disoccupazione sono scesi nell’ultima rilevazione solo perchè non sono in grado di destagionalizzarli, date un’occhiata ai "initial claims" guardate come stanno salendo settimana dopo settimana, togliete di mezzo le feste di Natale e avrete la Realtà!

Quanti sono i lavoratori autonomi che stanno chiudendo e che richiedono i sussidi di disoccupazione, ve lo siete mai chiesti……..

Ma nonostante tutto continua la leggenda del  CES Net Birth/Death Model  che per l’ennesima volta è riuscito a creare artificialmente sulla base di un presunto andamento stagionale, nuova occupazione delle gole profonde di un’economia collassata, più 20.000 posti nei trasporti, addirittura 18.000 nelle attività finanziarie l’ennesima magia statistica, 3000 della disintegrazione del manifatturiero. Si lo sappiamo il BLS ci dice che il modello in questione non è in grado di percepire le svolte dei cicli economici ma allora perchè insistere, perchè non smettere di utilizzare un modello inaffidabile come sembra essersi dimostrato per l’ennesima volta quello della ADP o niente o tutto.

Un lungo inverno ci attende, anche Roubini parla di almeno 24 mesi, io lo sostengo da oltre un anno, non ci voleva poi molto per comprendere che la media della durata delle recessioni sarebbe stata superata.

Minor reddito, minori profitti, minori rendite, minori consumi, politiche keynesiane, stimoli fiscali, grandi infrastrutture in fondo non sappiamo ancora nulla di come l’economia reagirà si saldano i debiti, aumenta il risparmio quel bisogno disperato di far bere il cammello a qualunque costo e un’imponente stimolo fiscale e infrastrutturale che dovrà fare i conti con l’ideologia, con le correnti politiche, con le lobbies di potere.

C’è qualcuno che vuole concedere i rimborsi fisclai con annesso l’obbligo di spesa entro sei mesi, si geniale, obblighiamo tutti a consumare qualunque cosa pur di far salire il PIL un sistema al tramonto, un sistema da rifondare facendo tutti un passo indietro, in maniera proporzionale.

E’ solo una senzazione ma all’orizzonte si sta alzando il vento, l’acqua ribolle, le onde si gonfiano lentamente, la settimana entrante ci propone le correnti delle trimestrali, in questo mondo superficiale l’analisi fondamentale è implacabile, vedremo gli utili ma in maniera particolare ci concentreremo sulle prospettive di utile, gli outlook, sentiremo grandinare i profitwarning e magari chissà gioiremo per una perdita del 49 % anzchè del 50 %.

Sarà tempesta!

Una nuova tornata di trimestrali, insieme a coloro che hanno contribuito e vorranno contribuire al blog visioneremo l’orizzonte fondamentale di questa crisi e quindi anche le aspettative dei mercati, degli utili, Wal Mart la regina del lowcost che lancia un profitwarning, sublime, terribilmente sublime!

L’international Council of Shopping Center ci segnala la chiusura di oltre 140.000 esercizi nel 2008 ne arriveranno altri 73.000 entro giugno, dovrà peggiorare prima di migliorare

Qualcuno si sta divertendo a collocare la fine temporale di questa recessione, anche noi lo stiamo facendo, peccato che siamo appena a metà di questa PRIMA recessione, a metà della tempesta finanziaria, magari fortunati se riusciremo a vederne il fondo nel 2009, non certo quello dell’immobiliare.

Vi dice niente la parola ….Commerzbank, nulla la nazionalizzazione costante del sistema bancario tedesco, qualche piccolo problemino nei Bund …no questa crisi non è affatto finita sarà da osservare attentamente il sostegno del mercato allo tsunami di obbligazioni governative e corporate che usciranno nel corso di questo lungo anno.

Non è finita, non è affatto finito il fascino della "riva del fiume" sino a quando all’improvviso……………

Icebergfinanza come un cantastorie che si  esibisce nelle strade e nelle piazze delle città!

 

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La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!

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2 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 12 Gennaio 2009 at 09:22

Bastava ascoltare Bill Gros,famoso gestore di Pimco,ad Agosto 2007 diceva le Tue stesse parole.
Comunque Andrea sei davvero bravissimo.
Grazie per quello che fai.
Lui580

utente anonimo
Scritto il 12 Gennaio 2009 at 09:28

Andrea è Il PIU GRANDE.
E si che ne leggo di blog e giornali!.

MM

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