LA VERITA' E' FIGLIA DEL TEMPO…LA RECESSIONE UFFICIALE!

Scritto il alle 22:59 da icebergfinanza

 

Credo che non vi sia frase più significativa per caratterizzare il nostro lungo viaggio attraverso questi 20 mesi, la verità è diventata spesso figlia del tempo in questi lunghi mesi e come dice Francis Bacon, grande filosofo del 1500, in fondo non si tratta altro che di un metodo induttivo, che presuppone la raccolta e la descrizione nei minimi particolari di un particolare fenomeno, da una serie di istanze prerogative si estrae quella cruciale.

Ognuno di Voi conosce il lavoro di analisi e ricerca che sta dietro ad Icebergfinanza, sa che sin dall’alba di questo viaggio la mia certezza di una recessione entro i primi sei mesi del 2008, risalente all’ormai lontana primavera del 2007, era accompagnata da una serie impressionante di avvertimenti, di dati e dinamiche nascoste che analisti ed economisti, presunti esperti rifiutavano quotidianamente di prendere in considerazione.

In fondo si tratta solo di sapere domani perchè le cose che avevi previsto ieri non sono accadute oggi, ma per noi non è stato cosi!

Sarò molto breve, ma oggi abbiamo la conferma definitiva ed ufficiale da parte del National Bureau Economics Research che la recessione è partita nel mese di dicembre 2007, il picco dell’attività economica si è avuto nel dicembre 2007!

Ogni tentativo per drogare l’economia attravreso "palliativi" di qualsiasi tipo monetario o attravreso rimborsi fiscali è semplicemente fallito!

Oggi si tratta solo di scorgere all’orizzonte il suo tramonto dopo averne scoperto la sua l’alba. La NBER ha il compito di determinare l’inizio e la fine delle recessioni economiche americane e più volte ricordai che la stessa NBER sostiene che………

…." La recessione è un calo significativo dell’attività economica diffusa in tutta l’economia, della durata di più di due mesi, normalmente visibile nei dati del PIL, in termini reali, reddito, occupazione, produzione industriale, vendite al dettaglio " )

Oggi ufficialmente la Verità è Figlia del Tempo!

Determination_of_the_December_2007_Peak in Economic Activity!

 

The Business Cycle Dating Committee of the National Bureau of Economic Research met by conference call on Friday, November 28.  The committee maintains a chronology of the beginning and ending dates (months and quarters) of US recessions.  The committee determined that a peak in economic activity occurred in the US economy in December 2007.  The peak marks the end of the expansion that began in November 2001 and the beginning of a recession. The expansion lasted 73 months; the previous expansion of the 1990s lasted 120 months.

……solo 73 mesi di espansione economica, nella più impressionante epoca di stimoli monetari che la storia ricordi rispetto ai precedenti 120 mesi ….comunque sia dedicato a tutti coloro ed in particolare ad economisti ed analisti che in questi lunghi mesi hanno negato una trasparente evidenza.

Detto questo, secondo il mio modesto parere possiamo incominciare a concentrarci sulla fine di questa recessione/depressione che in maniera prudenziale collocherei verso la fine del prossimo anno, prudenziale nel senso minimale!

Paul Krugman fresco premio Nobel all’economia, sottolinea in una recentissima intervista su CNBC come l’economia americana e i suoi indicatori sono peggiori rispetto a qualsiasi altro punto durante la "  Japan’s contraction "…..Spending is in free fall e Unemployment could exceed 10%, meaningful employment recovery may not occur before 2011…….nessun recupero prima del 2011 e per quanto riguarda il tasso di disoccupazione potrebbe superare il 10 %……senza dimenticare aggiungo io,  che le misure alternative TABELLA_A12 Alternative measures of labor underutilization sono già oltre tale percentuale e che quindi la realtà ci avvicina sempre più alla Storia.

Questo qui sotto è un riassunto della durata delle recessioni dal dopo guerra, prima si risale sino alla Grande Depressione le più lunghe e profonde sono quelle relative agli anni 70/80 e non vi è alcuno dubbio che questa è la madre di tutte le recessioni della Storia, sino a quando…….

BUSINESS CYCLE  RECESSION by NBER .

MONTHS

PEAK TO TROUGH S6P 500

 

 

 

 

 

JUL53   MAY54

10

-11,12%

 

AUG57  APR58

8

-16,86%

 

APR60  FEB61

10

-9,02%

 

DEC69  NOV70

11

-27,75%

 

NOV73 MAR75

16

-43,36%

 

JAN80  JUL80

6

-10,72%

 

JUL81  NOV82

16

-18,63%

 

JUL90  MAR91

8

-14,77%

 

MAR01 NOV01

8

-29,68%

 

 

Questo è stato in questi mesi il lavoro di Icebergfinanza, gratuito e condiviso sino all’ultimo particolare,  con coloro che hanno creduto sin dalle origini a questo viaggio e che oggi sono felicemente e serenamente adagiati sulla……….Riva del Fiume, questo è stato il lavoro di un uomo qualunque venuto dal nulla senza alcun background, ma sospinto dalla passione e dalla voglia di cambiamento, per muovere le acque stagnanti di questo sistema, sospinto dall’affetto e dalla stima di un manipolo di leggendari compagni di Viaggio!

La "filosofia" di  Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!

Per sostenere ICEBERGFINANZA clicca qui sotto

 

55 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 07:55

ormai c’è di tutto:razzismo , nazismo, turismo sessuale……che avete oggi????????????
qua si cerca di trovare la rotta giusta tutti assieme.

attenti perchè di solito da queste situzioni, che tirano fuori tutto l’egoismo possibile (si pensa solo a salvare se stessi nella maniera migliore) ,nascono i peggiori mali dell’umanità

handstone

Scritto il 2 Dicembre 2008 at 08:30

Non decidendo nulla, facendo ciò che facciamo, restando ciò che siamo, in realtà, produciamo continuamente
questo tipo di cambiamento cieco. Allora è meglio porci il problema e cercare dove vogliamo andare,
approfittare di questa occasione PER LIBERARCI DI “COSE” CHE TUTTI
RICONOSCIAMO SBAGLIATE, MALVAGE…
Si… dove vogliamo andare !?
(F. Alberoni)

aggiungo..come vogliamo essere!??

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 08:58

Ciao Andrea e saluti alla ciurma, Vi seguo da un pò di tempo e volevo fare i miei complimenti al Capitano per la tua preparazione e chiarezza intellettuale. Hai dispensato saggi consigli e fatto chiarezza sulle cause che hanno portato alla recessione. Volevo chiedere un consiglio, visto che stiamo andando verso un periodo deflattivo, se è possibile capire quali sono state le migliori scelte e i peggiori errori fatti dai risparmiatori giapponesi negli anni Novanta, paese colpito profondamente dal fenomeno deflattivo. Se qualcuno mi sa dare una risposta gli sarei grato! Tanti salutoni a tutti e il mio impegno e invito anche gli altri a versare un contributo al blog di Andrea perchè se siamo in “riva al fiume ” in questo momento è grazie a lui. Franz

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 09:43

Ciao Andrea ti seguo sempre anche se non ho fatto quasi mai nessun commento,ma non e’ proprio possibile fare una donazione senza carta di credito?Fare ad esempio un vaglia postale ad un tuo recapito? Se puoi rispondermi per favore,credo che ci siano moltissimi utenti che sarebbero interessati a fare un offerta senza carta di credito.Un abbraccio ed un grazie per tutto il tuo lavoro fatto per tutti noi ciao
Riccardo

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 10:19

Ti ringraziamo Capitano nostro Capitano

Luca

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 10:38

Per Handstone #1, qualche commento di ieri sono solo leggere divagazioni mentre siamo in attesa in riva al fiume. Non bisogna prenderle tanto seriamente, semplici divagazioni.

Ma non stuzzicatemi altrimenti…. lo dico cosa pensano degli Occidentali e dei Mussulmani gli Orientali ed in particolare i Thailandesi; naturalmente parlando di popolo in generale e non di singole persone. E’ importante distinguere le due cose.

SD

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 12:15

Dal punto di vista macroeconomico vi è un fiume di Yen giapponesi e Yuan cinesi investiti in dollari.
Per non parlare dei petrodollari e di tutte le abbondanti riserve di valuta americana, detenute dalle banche centrali di tutto il mondo che potrebbero decidere di fuggire dalla divisa verde.
In passato ho conosciuto più di una persona che detenevano dollari liquidi in cassaforte, la moneta americana per loro era una garanzia di solidità.
Specialmente per le persone che lavorano o fanno impresa in uno dei tanti stati centro-sud americani e terzomondisti.
Non mi stancherò di ripeterlo, nessuno è in grado di pilotare il mercato delle valute, se a un certo punto si giudica una moneta sopravvalutata, per quella moneta sarà uno tsunami.
Non c’è stata mai una banca centrale capace di reggere a lungo l’urto ribassista.
Se solo una parte significativa di dollari viene riconvertita in altre valute la svalutazione sarà inevitabile.
Con le rotative della Federal Reserve messe a “stampare dollari” a tutto spiano, per arginare la crisi interna, altro che inflazione, potrebbe scatenarsi la “fine del mondo”.
Il caso eclatante è quello dello Yen, molti investitori Giapponesi hanno investito in altre valute, addirittura alcuni investitori esteri hanno chiesto soldi in prestito alle banche giapponesi per investirli in dollari o altre divise.
Questo perchè il denaro in Giappone non rendeva e non costava nulla, al contrario del resto del mondo.
Chi fa operazioni di questo tipo sulle monete è gente di tutti i tipi, dalla massaia giapponese, all’esperto finanziere internazionale.
I guadagni sono molti piccoli, ma il rischio è contenuto, già su operazioni a dieci anni in Bond Americani, perché sia intaccato il capitale (e quindi si abbia una perdita) occorre una massiccia svalutazione del dollaro (ricordiamo che in Giappone i depositi nominalmente non rendono nulla e vi è deflazione).
Se a un certo punto gli investitori giapponesi (ma anche quelli esteri), vengono spaventati da una svalutazione del dollaro, non di tipo ciclico, ma una svalutazione cosiddetta a “lungo termine”, essi correranno a ritirare i loro investimenti, ci sarà la corsa a vendere dollari e comprare di nuovo Yen.
Questo fenomeno sta già accadendo in modo massiccio, da 18 mesi, da quando cioè la crisi è scoppiata e il dollaro si è svalutato in modo vistoso sullo Yen.
Lo Yen oggi è una delle tante mine che potrebbe affondare il Titanic USA.
Tutte le banche mondiali tremano all’ipotesi di uno scenario che vede la divisa USA svalutata esi stanno muovendo in modo cordinato proprio per evitare un apprezzamento eccessivo della moneta del Sol Levante.
Ovviamente vi sarà una difesa all’ “ultimo uomo”, gli investitori compreranno Yen e venderanno dollari e le banche centrali si muoveranno all’opposto.
Questo giochino di solito dura finchè ci sono riserve di Yen nelle banche centrali, che a oggi sembrano già scarse.
Non dimenticando che c’è anche un altro fattore a pesare, cioè la speculazione.
Molti vampiri dell’alta finanza (Edge )sentendo l’odore del sangue si potrebbero gettare massicciamente nella mischia, aggravando la situazione.
I guadagni conseguenti la stesa a tappeto della divisa USA sarebbero astronomici.
Ricordiamoci che anche l’ipotesi ventilata da qualche esperto del Tesoro USA , di emettere bond in valuta straniera, che ci dice della consapevolezza e gravità del problema. ( L’ipotesi è stata abbandonata perché avrebbe avuto un effetto psicologico dirompente sui mercati).
Il Titanic USA naviga malconcio in un mare di nebbia, basterà un’unica svista e tutti finiranno in un mare gelato, le scialuppe non basteranno per tutti!
Di solito gli eventi catastrofici avvengono proprio quando le acque sembrano più calme e le cose sembrano sotto controllo, quindi è inutile cercare di fissare un D Day il peggio, se avverrà, ci colpirà quando meno ce lo saremo aspettati.
-Il Compasso-

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 12:47

Fiducia & recessione robe da pazzi ?
Vi rendete conto che prima si cerca di ricostruire la fiducia…a parole… poi salta fuori che in recessione ci siamo dal Dicembre del 2007, come credete che la gente abbia poi fiducia, quella vera ! Perdonatemi lo sfogo ma e’un film gia’ visto nel 2001 la recessione comincio’ a Marzo poi dopo le Torri Gemelle (a settembre) allora tutti si stracciarono le vesti e dissere che a causa delle Torri eravano entrati in recessione BALLE !!! Adesso e’ uguale…e chi con saggezza come il Capitano diceva i veri fatti venive preso per catastrofista…roba da pazzi !
Saluti
Massimo

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 14:41

Signor Mazzalai il suo lavoro è stato ed è di straordinario interesse. Per quanto riguarda il passato lei è stato di grande aiuto, a me solo in parte perchè l’ho scoperta tardi. Ma non è questo il problema.
Ora, come dice lei ” possiamo incominciare a concentrarci sulla fine di questa recessione/depressione che in maniera prudenziale collocherei verso la fine del prossimo anno, prudenziale nel senso”. Quello che le chiedo, e prendo spunto dal suo schema sulla durata delle recessioni e sulla contrazione dell’S&P500. La recessione media di 10 mesi è già stata superata e secondo i suoi calcoli durerà 24 mesi o poco meno. L’S&P500 ha già lasciato da massimo a minimo il 52%( si calcola cosi?).
Le mie domande sono le seguenti:
1. esiste realmente il differenziale temporale tra minimi dei mercati e uscita dalla recessione.? Se si, ammonta a 3,6 o 9 mesi?
2. la perdita dell’s&p500 ben oltre la media storica pur indicando come la crisi sia ben piu grave di altre, continua a non essere un interessante ingresso in acquisto?

Le faccio ancora i complimenti
Roberto

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 16:38

Ho come l’mpressione che non si capisca fino in fondo la gravità della situazione storica attuale.

Questo anno sarà il primo dal 1980 in cui si consumerà meno petrolio dell’anno precedente. Se andate ad osservare la curva di poduzione mondiale, capirete cosa significa.

Il declino energetico irreversibile è cominciato, e nulla delle sovrastrutture economiche che se ne nutrono ne uscira indenne.

Questo è l’inizio del cambiamento più epocale dalla seconda guerra mondiale.

Phitio

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 18:17

Ragazzi…almeno andiamo verso una riduzione di CO2 !!!
😉
Massimo

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 18:22

Per Riccardo, post #4

Se come me non usi una carta di credito, considera che puoi fare una prepagata postepay con 5€ in un ufficio postale, ti dura 6 anni senza altre spese (per 6 anni ti costerà solo 1€ ogni volta che la ricarichi), e così puoi dare il tuo personale soffio nelle vele del vascello di Andrea.

Rispetto a fare un vaglia postale ci metti lo stesso tempo, vai nello stesso posto, ti costa due spiccioli di più (non ricordo quanto costa un vaglia) ma in compenso hai una Visa prepagata per 6 anni che NON è collegata in nessun modo al tuo C/C bancario, e può sempre servire.

Se accetterai il consiglio, ricorda che allo sportello dell’ ufficio postale devi presentare solo un documento e il codice fiscale e in pochi minuti hai la Postepay.

Ciao
Fabrizio

Scritto il 2 Dicembre 2008 at 18:29

Carissimi Tutti, mi dispiace non poter sempre rispondere ai Vostri interrogativi, il tempo è quello che è…..mi è impossibile rispondere alle mail, ai Vostri commenti e ricercare la qualità e la sostanza per i miei post, ricordo a tutti che la stragrande maggioranza di questo lavoro viene svolto di notte o la sera, ho un lavoro come ognuno di voi e sinceramente non riesco a fare di più e forse credo di aver raggiunto un limite difficilmente superabile.

Per quanto riguarda le Vostre donazioni, ricordo a tutti che un semplice bancomat può essere abilitato per transazioni on line, senza alcun costo e con un alto grado di sicurezza, non mi fido molto dei conti on line….visti e precedenti ;-D e per una questione di privacy non utilizzo il mio conto corrente……in fondo basta poco!

A presto Andrea

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 18:37

2 forze contrarie si annullano: a fronte di un gigantesco effetto deflattivo dovuto al ritracciamento di tutti i mercati e degli immobili (che ormai sono mobilizzati in mutui e/o prestiti) con corrispondente distruzione di capitalizzazione, abbiamo un altrettanto imponente aumento di liquidità che dovrebbe attraverso gli investimenti (produttivi) ritrasformarsi in capitalizzazione.
la bilancia è estremamente instabile ed è difficile mantenerla in equilibrio.
in tale contesto conta molto l’intervento statale (politica dei redditi, aiuti fiscali, investimenti, salvataggi, regole ecc) , perchè alla teoria monetaria di friedman dobbiamo sommare il modello keynesiano che integra l’economia classica di mercato di a.smith ( che nella realtà non esiste per monopoli, oligopoli, allocazione imperfetta, mancanza etica, truffe) attraverso l’ intervento statale contro il “fallimento del mercato” trasformandola in “economia mista”.
mi pare che bernanke, sia conscio che deve affrontare un vero fallimento del mercato e pertanto utilizza (o richiede) sia gli strumenti monetari che quelli keynesiani, mentre trichet inspiegabilmente non vorrebbe utilizzare nè l’uno nè l’altro strumento, ritenendo forse che le colpe della crisi non sono sue. ovviamente le conseguenze sul debito pubblico richiederanno, a crisi risolta, politiche virtuose di rientro in mancanza delle quali si avranno svalutazione ed iperinflazione.
Ago

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 18:47

Ti ringrazio Fabrizio seguiro’ il tuo consiglio un saluto a tutta la ciurma
Riccardo

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 20:57

Hello boys,
è il secondo commento che mi permetto di lasciare, ma è che sono un tantino preoccupato.
Già, sembra che la grande america sia cambiata e prendendo improvvisamente coscienza del proprio spietato capitalismo si sia “messa” ad elargire dollari come fossero noccioline a …. chi ne ha bruciati ignominosamente per anni, ma non solo, tanto per ribadire il concetto ha messo a disposizione di un mercato “iper speculativo” assolutamente “OTC” la propria “Fonte Meravigliosa” …. la FED, mentre lavoro, case e carte di credito dei soliti “poveracci” saltano esponenzialmente …… come “popcorn” nel microonde (tanto per essere tecnologici).
Aiuto, ho sbagliato qualcosa?
Sto sognando? Se il grande cuore “democratico” cede questa sera alla pressione dei tre ex “re magi” …… è semplicemente l’inizio della fine, se non lo fà …… il caos!
Ma perchè?
Oddio, sicuramente anni di “delirio da onnipotenza” e una immaturità della ben coltivata della classe dirigente unita a profonda incoscenza hanno gettato solide basi, ma quì si esagera …. sembra di essere in uno di quei bei film fantasy recenti, dove pochi “illuminati” si rendevano conto dell’avanzare delle “orde” del male, mentre chi doveva “capire” era semplicemente incapace …. se non complice.
Siamo sicuri che questo “travaso” di soldi e potere dai mercati “ufficiali” (ridotti oramai a “secche” sempre più vaste di bond, azioni, opzioni e titoli di stato) ad altri mari profondi e fuori controllo sia …. casuale?
E’ un brutto “gioco” quello che sta accadendo.
E per finire …. speriamo almeno che finisca il giochino dei “downgrade” incrociati fra Europa ed Usa, altrimenti son dolori.
In bocca al lupo, a Tutti.
Franz

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 23:27

Secondo me Franz, ma è solo la mia opinione, non puo essere casuale.
Come puo essere casuale un leverage delle banche da 20 a 50 a 1?
se metto 10.000 euro in banca e mi remunerano al 5% , l’anno dopo ho 10.500 euro, mentre loro nel frattempo ne prestano 500.000 euro al 5% (mutui ecc), e si portano a casa in un anno 500.000*1,05=525.000 -500.000 = 25000 euri netti. Dai miei 10000 li hanno trasformati in 25.000 di guadagno netto.
Hanno secondo me rastrellato tutto, e adesso una DEFLAZIONE sarebbe per loro una catastrofe, e nonostante questo stiamo pagando i loro errori (COMODI errori).

Se andassimo a prelevare i soldi dai conto correnti nel giro di due tre giorni le banche chiuderebbero gli sportelli (la garanzia di cui parlano è una mezza bufala, c’è la possibilità accordata dai governi alle banche di chiudere gli sportelli e di non ottemperare alle loro obbligazioni contruattuali in caso di difficoltà…

Non si giudica una persona (o un sistema) da quello che dice, ma la si giudica da quello che fa.

Volevano imitare Gesu’ nella moltiplicazione dei pani e dei pesci (a loro vantaggio) ma è logico che il sistema prima o poi collassa. (come le catene di S’antonio)
Ora vogliono pure i Dane’ da noi, dopo averci dissanguato per anni.
STOP , BASTA, E’ ora di cambiare sistema.

Correggetemi dove ho sbagliato.

MM (+zero)

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 23:35

..sembra di essere in uno di quei bei film fantasy recenti, dove pochi “illuminati” si rendevano conto dell’avanzare delle “orde” del male..

fuochino..se fossi un esoterista direi che le forze del “male” stanno vincendo su quelle del “bene”..
se fossi un regista, ad eskempio, ci farei su un film per spiegare alle persone attente come stanno le cose…che però non riuscirei a finire perchè stroncato da un “infarto”…mi dispiace perchè era uno dei miei registi preferiti

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 23:47

http://www.progettoscec.com/index.php?action=article&news_id=69

Un bell’articolo da leggere secondo me.

Se non vi piace mandatemi dei vaff digitali.:-)
MM
Ciao

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 23:47

Ciao..
secondo me invece non abbiamo capito niente.
Le banche americane cercavano, ad esempio con i mutui subprime, di imitare la banca Grameen…quindi prestavano soldi senza garanzia alle persone più svantaggiate..è un comportamente encomiabile e noi siamo tutti qui a biasimare questi poveri banchieri..siamo brutta gente..

De

utente anonimo
Scritto il 2 Dicembre 2008 at 23:49

Per #18..
che dici? a che film ti riferisci?

De

Scritto il 3 Dicembre 2008 at 00:24

Questa crisi durerà altri 10 anni, si ripartirà dal 2020.

Scritto il 3 Dicembre 2008 at 00:28

BRAVO #17

Secondo me Franz, ma è solo la mia opinione, non puo essere casuale.
Come puo essere casuale un leverage delle banche da 20 a 50 a 1?
se metto 10.000 euro in banca e mi remunerano al 5% , l’anno dopo ho 10.500 euro, mentre loro nel frattempo ne prestano 500.000 euro al 5% (mutui ecc), e si portano a casa in un anno 500.000*1,05=525.000 -500.000 = 25000 euri netti. Dai miei 10000 li hanno trasformati in 25.000 di guadagno netto.
Hanno secondo me rastrellato tutto, e adesso una DEFLAZIONE sarebbe per loro una catastrofe, e nonostante questo stiamo pagando i loro errori (COMODI errori).

Solo per il male fatto il DJ arriverà entro 2 anni a 1000 punti, dopo giustizia è fatta.

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 00:40

Per quanto noi comuni mortali tentassimo di fare dei logici ragionamenti, come ho letto anche questa sera, sul funzionamento del sistema economico-finanziario mondiale; temo che non riusciremo a capire le motivazioni di tutto questo!!!

Non abbiamo a disposizione le informazioni necessarie per farlo e quindi capirlo, come oggi che si legge che devono salvare l’industria automobilistica USA a tutti i costi.

Perchè!!!! forse dovevano lasciarla fallire!!!!!!! e poi…… altri sussidi ai disoccupati.

Ricordiamoci dei consigli del Capitano Andrea:

1) Attendere in riva al fiume

2) Trovare delle alternative valide per investire i propri risparmi e frutti del nostro lavoro. Soldi REALI che questi signori VOGLIONO.

Buonanotte a tutti.

SD

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 00:54

Un ultima considerazione che mancava nel post precedente.

Invece di ritirare i propi soldi dalle banche, facciamo a meno di portarli, il risultato è lo stesso.

Investirli in qualcosa di alternativo che ognuno deve trovare a modo suo. Non intendo naturalmente dare indicazioni “operative” e neanche dire come uso i miei risparmi!!!!!

Un saluto

SD

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 10:08

Quoto in pieno Phitio del post #10.

C’è un dilemma, non si sa se il picco della produzione petrolifera sia madre o figlia dell’attuale recessione/depressione …. il problema è che di fatto sono contemporanei, come preventivato da molti peaknik sparsi per il mondo (peaknik sono gli appartenenti a quella community che sta, da anni, mettendo all’erta per il rischio di un imminente peak oil, ovvero picco della produzione petrolifera).

Ora a molti sfugge la correlazione tra petrolio e sviluppo economico, in un’ottica di libero mercato come quella attuale.

In sintesi: l’avvicinarsi dell’apice della produzione petrolifera (oltre il quale la domanda supera l’offerta) ha generato un rialzo dei prezzi petroliferi.
Il rialzo reale è stato poi amplificato da una manovra speculativa degli hedge funds e di altri operatori speculativi sulle commodities che ne hanno gonfiato a dismisura il valore portando allo scoppio delle varie bolle finanziarie in embrione dei mercati (non è che non sarebbero scoppiate, ne sono stati anticipati i tempi).
Tutto ciò a portato all’attuale congiuntura recessiva e al calo poderoso dei prezzi petroliferi che rimarranno bassi per lungo tempo (1 anno, 1 anno e mezzo).
Cosa comporta ciò? Taglio di tutti gli investimenti per ricerca di nuovi giacimenti, rinuncia a sfruttamento di quelli di recente scoperta ad alto costo (oli non convenzionali, piattaforme off-shore in acque profonde), recupero forzato del petrolio residuo da giacimenti esistenti in fase di svuotamento (con accelerazione del processo di svuotamento).
Questo sia da parte delle compagnie petrolifere private che da parte delle compagnie petrolifere nazionali (vedi stati del medio-oriente e Venezuela).
Già eravamo in una situazione nel quale le nuove scoperte non riuscivano a stare al passo con l’aumento di domanda, ora c’è il taglio degli investimenti che tarpa completamente le ali a questi nuovi investimenti.
Aggiungiamoci anche il fatto che tutti i giacimenti petroliferi giganti (giant oil fileds), che coprono il 60% della produzione attuale, sono già in fase di svuotamento o molto prossimi a raggiungere il massimo di produzione.
E aggiungiamoci anche che gli stati produttori/esportatori sono obbligati ad avere alto il prezzo del petrolio per sostenere le proprie spese sociali, in primis Venezuela e Iran che rischiano bancarotta per un perdurare degli attuali prezzi che superi i 6 mesi.

Quindi, oltre ai preoccupanti risvolti geopolitici che tutto questo può avere, non possiamo sintetizzare la carenza di petrolio con la frase “almeno ci sarà meno inquinamento”.
Magari! La Cina si butterà a capofitto sul carbone (con effetti di aumento delll’inquinamento prevedibili) e instaurerà una joint-venture con la Russia per l’esclusiva della fornitura di gas e petrolio, l’America andrà a ravanare tutto il petrolio possibile in Iraq,Iran,Venezuela (sempre che ne abbia la forza) e l’Europa starà a guardare senza un briciolo di energia che rimanga a disposizione.

Hai voglia allora di costruire dei bei pannelli fotovoltaici (solare) e dei bei mulini a vento (eolico) per produrre energia elettrica e riscaldamento, senza petrolio arabo/libico per le nostre centrali e senza gas russo per le nostre caldaie.
E non aspettatevi il nucleare a salvarci la pelle in tempi tanto brevi: 7 anni per progettare, costruire, e avviarne una, in tempi di economia favorevole agli investimenti.
Voi vedete in giro forse qualche progetto ???

Siamo destinati a breve ad un vero e proprio oil-shock a partire dal 2011-2012, e non sarà solo la macchina che dovremo lasciare a casa …. ci sarà ben altro a cui pensare !!!
Il nostro dramma saranno gli scaffali vuoti dei supermercati.

Fate i vostri conti.Forse stare in riva al fiume non basta.

Saludos a todos

Hunter76Lima

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 10:08

ho ritirato il tfr (tutto quello possibile) e ho chiuso alcuni prestiti che avevo..ora sono praticamente al verde ma non ho debiti…a parte il mutuo..
il lavoro sembra reggere…
ora sto a sedere in riva al fiume..nel frattempo pesco però…
male che vada mi ritiro nella casetta di mia nonna in montagna…e vivo di caccia.

speriamo bene

Saluti

Aka.

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 11:03

Il petrolio POTENZIALE non è affatto finito, anche perchè ci sono zone sconfinate che non sono state affatto esplorate, e per sapere se c’è petrolio o no, in un’area possibile, bisogna fargli il buco proprio sopra. Sta finendo il petrolio dell’Arabia Saudita. Peraltro ci sono problemi di impianti da rinnovare e di investimenti.

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 11:53

Condivido quanto scritto da Hunter76Lima #26 riguardo al petrolio e gas, sicuramente prima o poi finirà; ma non penso che sia facile stabilirne la data, dipende dalle riserve a disposizione.
Ma quanto scritto nel #28 è solo in parte vero perchè ci sono delle tecniche per ricercare giacimenti petroliferi, gas e tipo di roccia sotteranea che funzionano tipo ecoscandaglio e attraverso delle micro esplosioni controllate e relative stazioni di rivelazione possono mappare cosa c’è o di cosa e fatto il sottosuolo; poi la ricerca del giacimento è molto facile.

Io per sicurezza stò investendo in energie alternative nella mia abitazione, ma mi rendo conto che non tutti possono farlo (è il mio lavoro), perchè bisogna ristrutturare pesantemente le abitazioni.

Prendetevela con chi ha scritto le norme sulla costruzione delle abitazioni!!!!!!!!!!! e sì che sono laureati…….. o forse c’è qualche conflitto di interessi………
Alla prossima

SD

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 12:33

In aggiunta all’ottimo intervento di Hunter76Lima, vorrei far notare che le nazioni produttrici di petrolio in questi ultimi anno hanno innalzato notevolmente il loro consumo interno, a tal punto che paesi come l’Iran non sono più paesi esportatori ma importatori.

Se, come sostiene la IEA, nei prossimi anni avremo un tasso di riduzione dell’offerta minimo del 6% a causa del progressivo esaurimento complessivo dei giacimenti, i paesi importatori sperimenteranno in realtà un tasso di riduzione prossimo al 12%, in quanto i paesi produttori tenderanno a soddisfare preventivamente la domanda interna.
Vorrei far notare anche un secondo dato: l’anno scorso sono usciti due rapporti nuovi sullo stato delle riserve carbonifere mondiali. che hanno evidenziato come i dati finora in possesso delle agenzie fossero come minimo tirate a occhio. I nuovi assessment riducono enormemente la disponibilità complessiva di carbone, sia per quantità che per qualità. Invece di 200 anni di consumi (in regime BAU) ne dovremmo avere per 35 anni. La cina è già diventata importatrice di carbone quest’anno, non vi inquieta questo fatto?

Sembra come in quelle comiche, dove il protagonista scivola sulla buccia di banana, per cadere in una pozzanghera apparentemente poco profonda, ma profonda in realtà due metri.
Solo che non c’e’ niente da ridere.

Come dice il capitano, c’e’ in giro tanta, tantissima correlazione sistemica. Molta di più perfino di quella avvertita dal nostro capitano.
Sembra che sia una proprietà dei sistemi complessi, quella di sincronizzare le criticità del sistema stesso.
Dev’essere probabilmente un effetto, una proprietà fondamentale delle retroazioni.
Un po’ come se i nodi venissero al pettine tutti insieme o quasi.

Potrei continuare a parlare per ore della questione, ma meglio fremarsi qui.

Saluti
Phitio

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 13:53

Scusate, ma l’enorme capitalizzazione di borsa e delle materie prime (petrolio in testa) bruciata dove e’ finita?
Saluti Stefano
e complimenti

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 14:10

#31, ma naturalmente nei conti offshore dei soliti speculatori.
Speculazione fatta con soldi VIRTUALI e pagata con i soldi VERI delle nostre tasche.

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 14:48

32 bhe mi sembra piu che giusto..
Sono convinto che molti di noi (magare pure io) al loro posto farei lo stesso. 🙂
Spero di no, ma si sa che la tentazione rende l’uomo ladro hehe.

Secondo me se la ridono giorno per giorno.

MM

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 15:08

Europa e USA su due strade diverse
Alfonso Tuor
http://www.cdt.ch/articolo.php?id=1

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 15:28

secondo me non ridono per niente nemmeno i poteri forti..stanno anche loro perdendo un sacco di soldi..e vogliono che per l’estate tutto questo casino sia finito..però sta volta il giocattolo si è rotto..la deflazione fa paura? il giappone sono vent’anni che ci fa i conti e tutto sommato ci convive senza cambiare lo status quo…l’inflazione invece..beh…provate ad avere 20 anni di iper-inflazione..nessuno stato può resistere più di uno o due anni senza collassare completamente..

De

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 16:46

x35.
A me pare che loro scelgano(sperino) l’iperinflazione.
La deflazione è buona per il popolo, (Se ho 500 euro netti a fine mese e le cose costano meno ci guadagno) ma grave per loro, salterebbero per aria come palloncini, visto la Leva assurda dei loro prestiti sugli immobili.
Vedremmo i prezzi in borsa delle banche Diviso 10-20, siamo già a diviso 3-5, manca ancora un bel po.

Invece in iperinflazione i loro bilanci resisterebbero, l’immobile in garanzia manterrebbe come minimo il suo valore, e quindi potrebbero continuare il loro giochino subdolo, mentre i cittadini , ne soffrirebbero.

Sono qui per imparare, discutiamone.
MM

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 17:13

Per MM #36, secondo la mia opinione da non economista, noi cittadini comuni stiamo lentamente impoverendoci e piano piano chissà che non saremo costretti a lavorare solo per “campare”; mi auguro di sbagliarmi altrimenti addio alle speranze di una società migliore e più vivibile.

Nei due casi che hai indicato, se ci sarà iperinflazione i 500 euro non varranno quasi niente, invece se ci sarà deflazione probabilmente non ci saranno neanche i 500 euro prchè perderai il lavoro.

Spero che il mio ragionamento sia completamente sbagliato!!!!!!!

SD

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 17:57

chi ha fatto danni, ha tutto l’interesse che scoppi il caos; tutti contro tutti! non ci vuole molto, anche perche’ non tutti riescono ad accorgersi di chi realmente sta dietro alla tenda… e si lasciano trasportare come fuscelli.
Adesso, ho proprio l’impressione che tutti i comuni mortali stiano nel pentolone e l’acqua comincia ad essere calda…

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 18:11

Ciao MM..
nella storia niente e nessuno è mai resistito all’iperinflazione..perchè la moneta di scambio che vige in quel particolare stato o nazione viene letteralmente disentegrata..di conseguenza crollano le istituzioni..non vi è la capacità di scatenare una iperinflazione “buona” che sia regolabile a piacere..una volta raggiunta una massa critica la reazione a catena non è reversibile..secondo me buone letture sono quelle di Mises e Rothbard…e poi diciamocelo..dov’è questa famosa deflazione ( a parte i prezzi del greggio e materie prime manipolate?) ??
Mi volete far credere che adesso magicamente riuscite a vivere 2 mesi con il vostro stipendio mensile??
Che si siano abbassati i prezzi di beni di consumo elettronici è un fatto di domanda/offerta..
la forza dei cattivi, massoni, banche centrali o chiamateli come volete..insomma quelli che ci governano..è l’ignoranza della gente..i problemi più complessi ,nella maggior parte dei casi, sono riconducibili a una causa prima tendenzialmente semplice..in questo caso tutti i problemi che viviamo oggi sono causati da un solo problema: la moneta.
La soluzione? semplice..una moneta di proprietà nazionale e che non sia fabbricabile dal nulla..che sia di tipo gold standard o meno è indifferente..l’importante è che non sia fiat moneta…tutto il resto è di secondo piano.

De

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 18:33

Ma!!!! io non sò se si chiama deflazione!!!, io sono titolare di una azienda artigiana del settore edile; il lavoro stà calando vistosamente e le aziende si stanno preparando ad affrontare una stagnazione di prezzi, in che modo!!!!!!!! riducendo i costi……….. acquistando meglio, non facendo investimenti nell’azienda, licenziando.

In poce parole riducendo le spese all’osso per non aumentare i prezzi e selezionando i “lavori” più redditizzi.

Non lo sò se questa è DEFLAZIONE.

L’unica cosa buona del settore edilizio è che il lavoro non manca, si lavora con la ristruttutazione e manutenzione (la famosa Entropia, WW l’entropia), e poi anche perchè nessuno vuole più faticare, siamo sempre meno a farlo.

SD

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 18:38

Riflettere…il giorno in cui la gente non avra’sostentamento a cosa pensate che sia piu’interessata, a chi parla di Democrazia e rappresentanza, o a chi promette pane !
Caustico…ma possibile.
Saluti
Massimo

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 19:12

Tremonti, allarme per i titoli di Stato
E Sacconi: “Rischio bancarotta”

Tremonti preocvcupato per il mercato finanziario e per i titoli di Stato. E il monistro Sacconi che alza il livello dell’allarme parlando di un rischio bancarotta per il Paese, certo “non probabile, ma non impossibile”.

Non è tanto il patto di stabilità, dunque, a preoccupare il ministro dell’economia, Giulio Tremonti, ma il mercato finanziario. La politica economica italiana deve essere dettata dalla ”prudenza” perché ”il nostro Paese ha il terzo debito pubblico del mondo e questo debito sarà in competizione con le emissioni crescenti fatti da altri Paesi a sostegno delle ricapitalizzazioni bancarie”.
Per mantenere la credibilità sul mercato finanziario, avverte dunque il ministro dell’Economia, ”l’impegno, non dico del governo, ma della Repubblica italiana è di non aumentare il debito”.

Considerazioni preoccupanti, che si traducono in allarme con le affermazioni del ministro del Welfare Maurizio Sacconi. Nello spiegare che nion esistono dissidi con il suio collega all’Economia, Sacconi aggiunge di essere anche lui “preoccupato per il rischio di default del Paese. E c’è – ha proseguito – qualcosa di peggiore della recessione che è la bancarotta dello Stato, una ipotesi improbabile ma comunque possibile”.
Sacconi, nel corso del suo intervento, ha inoltre sottolineato come “non possiamo permetterci neanche lontanamente che vada deserta un’asta pubblica di titoli di Stato. Ci sarebbe una carenza di liquidità per pagare pensione e stipendi e faremmo come l’Argentina”.

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 19:18

e l’acqua continua a bollire…

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 19:25

Un saluto a SD

La coscienza del caos

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 20:19

Un cordiale saluto anche a tè La Coscienza del Caos, nei prossimi giorni dovrebbe arrivarmi il libro che mi avevi consigliato; appena letto proverò a darti la mia opinione.

Vedremo se la mia “ignorante” convinzione che UN REDDITO A TUTTI sia una soluzione così stupida!!!!!!
-6.756.400.000- quante di queste persone dovranno subire questo modello economico, senza possibilità di alternativa?

Non saprei se quello che ho letto su Internet sia vero, ma l’Italia è a rischio default; sarebbe la ciliegina sulla torta. Che sia giunta l’ora di oliare le ghigliottine???????
Non prendetemi sul serio, ma sono appena tornato dalle ferie e sono ancora influenzato dal “JET-LAG” hihihihihi.

SD

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 21:29

#45
L’ottavo nano per la tua convinzione di un reddito a tutti ti bollerebbe(bollirebbe) come Bolscevico, è risaputo che oramai neanche come pasto sono più buoni i comunisti ehehehehehehe

Ciao
La coscienza del caos

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 23:20

La coscienza del caos #46, hai ragione su l’ottavo nano che mi bollerebbe(bollirebbe), e non solo lui.

Non ha molta importanza quello che mi farebbero, oserei dire “peggio per loro”; l’unica cosa che mi spiace è che fra i 6.756.400.000 di persone che vivono in questo piccolo e sperduto pianeta di un immenso(infinito) universo, forse c’è quel singolo o piccolo gruppo di individui che potrebbe salvarci dai noi stessi e darci la possibilità di comprendere quanto insignificante sia questo nostro mondo.

Piccoli uomini, in un insignificante pianeta destinato a morire per la nostra ignoranza ed incapacità di evolverci.

Spero di ricredermi.

Buonanotte a tutti.

SD

utente anonimo
Scritto il 3 Dicembre 2008 at 23:20

.,.

utente anonimo
Scritto il 4 Dicembre 2008 at 02:47

Siamo tutti scollegati in attesa di un quache miracolo dal cielo.
Forse la propaganda cattolica ci ha inebetiti, forse la TV, forse il benessere a debito.

Difficilmente il cambiamento potrà avvenire dall’alto. Ci sono troppe ressistenze.
Chi ci ha provato o è stato bloccato , o è stato ammazzato. (ad esempio Kennedy).

Il cambiamento potrà solo venire dal basso, da tutti noi, tutti verso una direzione.

Il vero potere, se ci unissimo, lo abbiamo noi.

Inoltre il potere difficilmente potrebbe trovare un colpevole, ed ammazzarlo, dovrebbe ammazzare tutti, e non avrebbe piu vacche da mungere.
Cominciamo da piccole cose, che funzionano.
Io credo che lo Scec possa essere una di queste piccole cose.

MM (alias +zero)

utente anonimo
Scritto il 4 Dicembre 2008 at 07:16

intanto il “nano impatinato” vuole bloccare internet………
questo vuole imbavagliare tutto…….
in fondo è coerente ; mi sembra di essere nel 1930, in piena era mussolini

handstone

utente anonimo
Scritto il 4 Dicembre 2008 at 22:40

qualcuno aveva chiesto dell’amero qualche tempo fa? si? no? boh..cmq qui un articolo interessante..bufala? chissà..http://fourwinds10.com/siterun_data/business/currency/news.php?q=1228412504
ciao

De

utente anonimo
Scritto il 4 Dicembre 2008 at 23:44

e qui un’altro..se fosse vero prepariamoci alla fine dell’occidente..http://www.usemlab.com/index.php?option=com_smf&Itemid=56&topic=813.0..

De

utente anonimo
Scritto il 5 Dicembre 2008 at 08:45

Vi segnalo un post sul mercato dei bond

http://it.biz.yahoo.com/04122008/92/tutti-scuola-ad-harare-zimbabwe-all-avanguardia-lotta-deflazione.html

Parla anche di iper-iper-inflazione in Zimbabwe (231 milioni di %. E’ possibile ???) dove la gente spende il 100% del denaro che ha in mano perchè i prezzi raddoppiano da un giorno con l’altro.
E adesso c’è anche l’emergenza colera

E’ forse questa il tipo di battaglia battaglia alla deflazione che Bernanke ha in mente di fare?
Prepariamoci.

Vi segnalo altre 4 brutte notizie

1° brutto segnale
Ieri il taglio dei tassi della BCE invece che incentivare le Borse le ha depresse: mai successo, ormai la sfiducia è totale

2° brutto segnale
Sempre ieri Berlu.sconi e Tre.monti si sono esibiti in un siparietto molto comico con dichiarazioni del tipo:
– le banche sono solide, ce l’ha detto la Banca d’Italia
– comprate bot e cct, sono i + sicuri al mondo, non faremo la fine dell’Argentina
– spendete e incentivate l’economia, se dovete cambiare la macchina, fatelo
Ma questi 2 qua ci sono o ci fanno?

3° brutto segnale
“Prezzi del petrolio in picchiata, Merryl Lynch non esclude discese fino a 25$”
Petrolio addirittura sottocosto, allora la recessione sarà ancora + lunga di quanto previsto

4° brutto segnale
Le tre grandi stanno svendendo.
Prima GM vende Nissan, adesso la Ford ha svenduto la Volvo ( e mi pare che ha già svenduto la sua quota in Mazda, se non mi sbaglio).
Stanno facendo cassa per poter accedere in 3, assieme a Chrysler, al bailout di 34 miliardi del governo americano.
Sono alla frutta anche loro

A voi le considerazioni del caso

Una domanda per il nostro capitano: quale è la tua opinione sulle misure anti-crisi del Governo attuale e delle ultime dichiarazioni-incentivi al consumo?
Stanno per caso giocando al gatto col topo?
Perchè sono convinto che nonostante l’ilarità che suscitano nella gente alcune loro sparate questi due qua sono veramente il gatto e la volpe e stanno giocando con i nostri soldi !!!!

Hunter76Lima

Scritto il 3 Agosto 2009 at 09:27

LEGGIAMO ATTENTAMENTE QUELLO CHE SCRIVE ANDREA MAZZALAI…..GRAZIE ANDREA,BUONA SETTIMANA[..] LUNEDÌ, 03 AGOSTO 2009 DI REVISIONE IN REVISIONE LA RECESSIONE CONTINUA! Prima di addentrarci nei dettagli tecnici che riguardano l’ultima rilevazione del PIL Prodotto Interno Lordo americano, in grado di farci scoprire molte più sorp [..]

Scritto il 3 Agosto 2009 at 09:27

LEGGIAMO ATTENTAMENTE QUELLO CHE SCRIVE ANDREA MAZZALAI…..GRAZIE ANDREA,BUONA SETTIMANA[..] LUNEDÌ, 03 AGOSTO 2009 DI REVISIONE IN REVISIONE LA RECESSIONE CONTINUA! Prima di addentrarci nei dettagli tecnici che riguardano l’ultima rilevazione del PIL Prodotto Interno Lordo americano, in grado di farci scoprire molte più sorp [..]

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