CREDIT DEFAULT SWAPS: COUNTDOWN!

Scritto il alle 22:15 da icebergfinanza

www.marcosanti.it/…/Patagonia_Cerro.htm

Ne abbiamo già parlato in altre occasioni, ormai ne parliamo insieme dalla scorsa primavera, evidenziando come reale la possibilità che questa stagione irripetibile di anemiche percentuali di possibile default, siano state sostenute dall’accesso al credito favorito da un’altrettanto irripetibile stagione di manovre politiche espansive.

I_CREDIT_DEFAULT_SWAPS sono degli swap ovvero contratti che hanno la funzione di trasferire l’esposizione creditizia di prodotti a reddito fisso tra le parti. È il derivato creditizio più usato. È un accordo tra un’acquirente ed un venditore per mezzo del quale il compratore paga un premio periodico a fronte di un pagamento da parte del venditore in occasione di un evento relativo ad un credito  (come ad esempio il fallimento del debitore) cui il contratto è riferito. Il CDS viene spesso utilizzato con la funzione di polizza assicurativa assicurativa o copertura per il sottoscrittore di un’obbligazione : Per maggiori informazioni vi invito a proseguire la lettura su WIKIPEDIA.

Abbiamo visto inoltre come in passato e forse tuttora, l’ingegneria finanziaria abbia abbusato di questi prodotti, arrivando a costruire dei CDO_Collateralized_Debt_Obbligation, o nel caso dei leveragedbyout anche dei  CLO_Collateralized_Loan_Obbligation, prodotti strutturati che  mescolano insieme mutui ipotecari con derivati ed appunto i CDS tavolta replicati alla potenza indefinita, potenza demenziale, CDS di CDS e via cosi dicendo.

Un buon articolo sul Financial Times ci descrive un pò il rischio sistemico in atto in un settore che pare poter replicare anche dal punto di vista delle cifre il potenziale distruttivo dell’effetto subprime sui mutui.

Unitamente al rischio che proviene dalle debito originato dalle carte di credito, pure quello spesso cartolarizzato attraverso il trasferimento del rischio, il CDS compongono un mercato pari a circa 45.000.000.000.di dollari pari per aiutare la vostra immaginazione a più di tre volte dell’intero prodotto interno lordo americano.

Il mercato dei CDS è in gran parte non regolamentato! La salute di questo mercato dipende ovviamente dal tasso di insolvenza generale e quindi tutto viene ricondotto alla crisi in atto che non è di liquidità ma di " INSOLVENZA ".

Interessante il riferimento alla Germania di questo articolo scritto da WOLFANG_MUNCHAU_sul_FINANCIAL_TIMES che troverete sintetizzato sul blog FTALPHAVILLE. Non si finisce mai di imparare dalla Storia!

Nell’articolo si ricorda che in alcuni casi la protezione è assolutamente teorica vista la possibilità del fallimento degli stessi assicuratori e il fatto che, essendo il mercato dei CDS in gran parte non regolamentato non vi è alcuna garanzia di liquidità dietro ogni contratto.

Secondo Munchau non è difficile rendersi conto che il mercato in questione ha il potenziale di causare gravi difficoltà finanziarie in un’ipotetico effetto domino. Una crisi dei CDS, in uno scenario pessimistico, potrebbe produrre un tracollo finanziario globale.

Munchau ricorda che non è una previsione di quanto accadrà, ma un semplice scenario di riferimento, che potrebbe vedere la luce nel caso di una prolungata recessione che non è del tutto improbabile.

La dimensione di questo fenomeno, dei credit default swap è riscontrabile nell’ultimo rapporto della  BANK_of_INTERNATIONAL_SETTLEMENTS per la modica cifra di circa 42.500_miliardi di dollari, il giro di affari dei credit default swap cresciuti nei soli tre primi mesi dell’anno del 50 %.

In sintesi secondo la BIS il mercato dei CDSs monopolizza ormai l’ 88% dei crediti derivati e nel suo RAPPORTO parla di una potenziale perdita superiore ai 700 miliardi di dollari.

Società assicuratrici o riassicuratrici che siano come le MONOLINES , MBIA e AMBAC le più grandi, sono in sostanza società che mensilmente devono ricorrere ad affannose ricerce di capitale per non rincorrere nel downgrade delle agenzie di rating, che scatenerebbe un effetto domino esponenziale.

" DEAD MAN WALKING " sembra essere un termine appropriato per questo sistema!

Bill Gross, gestore del maggior fondo obbligazionario mondiale la PIMCO, Pacific Investment Management Company, ha fatto due conti e le possibili perdite potenziali sono quantificabili in 250 miliardi di dollari solo nell’anno in corso.

Nel 2001 questo mercato era pari a " soli " 632 miliardi di dollari ed oggi siamo a 45.500!

Se la previsione di Gross non è errata, provate un pò a sommare miliardi di svalutazione o perdite all’effetto subprime, aggiungetevi pure il mercato dei COMMERCIAL REAL ESTATE, sommatevi le CREDIT CARDS e IL CREDITO AL CONSUMO ed avrete una possibile panoramica del rischio sistemico. BLOOMBERG.COM

Secondo Moody’s gli emittenti in crisi saliranno nel 2008 di ben cinque volte, ma forse la previsione è un pò ottimistica!  Gli spread dei Junk bond sono già in evidente tensione!  Il tasso di società che ha perso la qualità di investment grade ovvero inferiore alla tripla B è salito al massimo dal 2003. Oggi le società costrette a pagare 10 punti sopra il rendimento dei Treasury sono a quota 11,5 % dal 4,2 % di un anno fà, e pensare che in queste ad opera delle ricapitalizzioni vi sono pure Merrill Lynche e Citigroup.BLOOMBERG:COM.

" C’è un grande confusione là fuori "…….Benjamin  Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti amava ricordare che i creditori hanno miglior memoria dei debitori. …

8 commenti Commenta
utente anonimo
Scritto il 15 Gennaio 2008 at 10:04

ieri mattina 14 gennaio è accaduta una cosa strana, nelle prime ore di contrattazione del future sul sp500,
ci sono stati movimenti sia a ribasso che a rialzo di importo significativo, forse e dico forse, sono scattati movimenti di acquisto / vendita automatici, avendo toccato soglie particolari.
secondo me, chi colpisce conosce bene i meccanismi delle black box e i loro livelli di analisi, probabilmente ora inizia il cannibalismo fra banche e hedge, allacciate le cinture di sicurezza.

utente anonimo
Scritto il 15 Gennaio 2008 at 14:53

secondo me, segno evidente di nervosismo…. da non sottovalutare.
In effetti, adesso è il momento della “riorganizzazione”, nessuno di noi sa quali potranno essere le prossime mosse … occhio!

utente anonimo
Scritto il 15 Gennaio 2008 at 15:05

Ragazzi scusate ma lo diciamo da mesi……….

Mas

utente anonimo
Scritto il 15 Gennaio 2008 at 15:48

è vero, ma io temo che gòi americani ce la fanno anche questa volta. Hanno incassato il super prezzo del petrolio e pure qualcosa di più, in Arabia Saudita.
Se non fanno altre fesserie, possono anche uscirne….

utente anonimo
Scritto il 15 Gennaio 2008 at 15:54

Bankitalia taglia stime 2008 da +1,7% a + 1%
(Scusate se è poco)
Ma cosa le fanno a fare le stime ?
Per condizionare i mercati?

Mas

utente anonimo
Scritto il 15 Gennaio 2008 at 18:25

….che spettacolo ….

🙁

utente anonimo
Scritto il 15 Gennaio 2008 at 18:46

olà,
tutto parte dall’america ,che è chiaramente la parte + importante.
Sarà molto interessante vedere quanto anche l’europa e gli emergenti dovranno soffrire
maat

Scritto il 15 Gennaio 2008 at 19:17

da quello che si legge, poi,
sembra che molti ormai danno per scontato che si soffrirà tutto il 2008, ma non solo

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